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Autore: Vale_P    04/08/2021    3 recensioni
Dal testo: "Le sue mani tremavano.
La voce gli sembrava non volere uscire dalla bocca e le paroline gli si impastavano sulla lingua.
"Lucy [...]"
Questa storia partecipa al contest "No, honey, you don't love me" indetto da Eart sul forum di EFP
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DIETRO UNA BOTTIGLIA SIAMO TUTTI PIÙ MAGRI
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Le sue mani tremavano.
La voce gli sembrava non volere uscire dalla bocca e le paroline gli si impastavano sulla lingua.
"Lucy..." balbettò dopo un lungo silenzio.
"Questa sera sei proprio bella."
Lucy rise imbarazzata scuotendo la testa e facendo ondeggiare il caschetto corto sopra le proprie spalle.
Il cuore di lui batteva all'impazzata.
Era troppo agitato per proseguire, eppure doveva riuscirci.
Si fissava le mani che continuavano a sudare e si chiedeva se quelle fossero davvero le sue mani... stentava a riconoscersi! Quel bambinone che tremava imbarazzato su una panchina non sembrava proprio lo stesso ragazzo chiacchierone di un paio d'ore prima!
Provò a guardarsi intorno per distrarsi, anche solo momentaneamente, dalla conversazione e prendere un po' di fiato, un po' di coraggio.
Attorno a lui la città era in festa, se ne era quasi scordato. Il vociare della folla, la musica alta e le luci che illuminavano fin troppo bene quella notte di inizio giugno gli fecero girare la testa peggio di prima e decise di tornare a osservare le sue mani o i piedi, o qualsiasi cosa purché stesse ferma.
"Lucy..." ripeté.
"I-io..."
Proprio in quel momento, mentre stava per parlare e per dire tutta la verità, gli sembrò che un mostro dai mille tentacoli afferrò il suo stomaco per scuoterlo con forza e lanciarlo sotto un treno! Che crampi terribili...
Fece un respiro profondo.
"Stai sudando!" ridacchiò Lucy, nascondendo il proprio sorriso dietro la mano destra.
"Stai bene?" chiese poi, battendogli un paio di pacche sulla spalla.
Lui non rispose.
"Mh... Forse non avresti dovuto bere così tanto."
Il ragazzo alzò nuovamente la sguardo verso la folla e ancora una volta il movimento confuso delle persone, indistinte e agitate come tante formiche davanti a lui, non fece che peggiorare il giramento di testa. Sorrise e riabbassò lo sguardo. Strizzò gli occhi con forza e cercò nel buio un po' di conforto.
Solo allora si ricordò dell'ennesimo gin tonic che aveva posato di fianco a lui.
Che stupido... cosa stava per fare? Stava per provarci con Lucy? Cosa voleva dire?
Ora nemmeno lo ricordava, ma lo stomaco continuava a fargli male.
"Hai ragione!" ammise.
"Lucy, io... io sono proprio a pezzi!" Sbiascicò in fine, accasciandosi sulla panchina scomoda del centro e rivolgendo improvvisamente i suoi pensieri a tutt'altro.
"Devo dire a Frank che gli voglio proprio bene! Come un fratello, cazzo!" mormorò poi chiudendo gli le palpebre per riposarle un attimo.
"Ehy... tu odi Frank da quando ti ha rubato quei cinquanta euro."
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NOTE D'AUTORE: riporto semplicemente il focus del contest i modo da dare una direzione più chiara alla storia per tutti ^.^
"A si dichiara a B, ma B dice ad A che quello che c'è tra loro (quello che A pensa di provare) non è amore. Alla fine della fiera A capisce che ha ragione B (quindi A e B alla fine NON si mettono insieme e nessun* si strugge per nessun*)."
   
 
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