Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Veteran of the North    04/08/2021    0 recensioni
Una storia d'amore intensa, iniziata tre anni prima della caduta del distretto di Shingashima; contro cui niente sarà in grado di opporsi, neanche i giganti.
Genere: Drammatico, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hanji Zoe, Levi Ackerman, Nanaba, Nuovo personaggio
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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Lia si buttò sul letto, quella giornata le aveva tolto tutte le energie, ma qualcosa la turbava. Cercava di non pensarci con tutte le sue forze quando riuscì a dormire, finché nel cuore della notte si svegliò sudata e non riuscì più a prendere sonno.
Si alzò piano per non svegliare la compagna di stanza, ma notò che non era presente.
Così decise di uscire e dirigersi verso le cucine per prepararsi un tè o una camomilla, magari si sarebbe calmata.
Appena varcò la porta il suo cuore perse un battito, di certo non si sarebbe aspettata di trovare il capitano Ackerman, che beveva, in maniera alquanto insolita, una tazza di tè.
"Buonasera capitano." Disse Lia prendendo coraggio, ma il capitano non la guardò neanche.
*Che razza di scorbutico*
Lia mise l'acqua sul fuoco aspettando che arrivasse alla giusta temperatura.
Gli occhi di Levi si posarono sul profilo della giovane donna con l'espressione pensierosa e concentrata come suo solito. Il suo sguardo cupo osservò i contorni del volto della giovane, i suoi lunghi capelli scuri, le sue labbra decise...i suoi occhi...
Scosse leggermente la testa e distolse l'attenzione da pensieri del genere: non aveva mai fatto il sentimentale in vita sua e di certo non avrebbe cominciato adesso.
"Ei mocciosa, la pazza quattr'occhi ti ha preso nella sua squadra?"
Lia si girò stizzita, non aveva intenzione di farsi trattare come una bambina.
"Non si offenda, ma apparentemente il moccioso è lei capitano, sono più alta di lei. E comunque sì, sono nella squadra del caposquadra Hanji Zoe."
Quel tono fece curvare in su le labbra del capitano.
"Lo sapevo che anche tu eri una pazza, l'ho capito dal primo fiato che hai emesso."
"Cosa c'è capitano? Sembra che le dia fastidio" disse la donna avvicinandosi con il tè guardandolo con aria di sfida. "Non mi piacciono le morti inutili." -affermò secco- "Sicuramente, se ti lascerai trasportare dall'entusiasmo della quattr'occhi morirai alla prima uscita fuori le mura."
"Non morirò facilmente!"
"Questo lo vedremo..." disse il capitano alzandosi e lasciando la stanza.
*Che tipo strano... Prima mi ignora, poi sembra che lo stessi infastidendo e infine mi dà un consiglio...*
Certo non avrebbe immaginato che con lei avrebbe parlato così tanto! Ma in fondo, non poteva nascondere che la cosa le piaceva...forse quell'uomo nascondeva più di quanto non desse a vedere.

Pochi giorni dopo, Lia si trovò di fronte la scrivania di Erwin. Il suo ufficio era grande e ordinato nonostante fosse pieno di carte... L'opposto di quello di Hanji.
Insieme al comandante nella stanza erano presenti anche Levi e il suo caposquadra.
"Bene Lia, oggi ufficializziamo la tua entrata nella squadra di Hanji. Ho letto il rapporto su di te e penso sia la scelta migliore affiancati a lei."
"Ne sono felice" disse la corvina firmando il documento che Erwin le aveva messo davanti.
"In realtà ti ho convocato per un'altra questione, poiché è giunta anche una richiesta per te. Un mio caro amico, Nile Dok, ora a capo del corpo di gendarmeria, ha chiesto di te dopo che un suo sottoposto gli ha parlato di come sei riuscita a salvare una bambina."
Hanji posò lo sguardo su Lia ricordando gli avvenimenti di quel giorno.
"Sembra sia urgente... Verremo anch'io e Hanji"
"Ei Erwin, che ti dice la testa?"- Intervenne il capitano- "Non andrai in mezzo ai quei maiali della gendarmeria accompagnato da una mocciosa e dalla pazza."
Lia alzò un sopracciglio.
"Lia, Hanji, potete andare..."
Le donne si congedarono lasciandoli soli.
"Che ti prende Levi?" Affermò secco Erwin osservando l'amico.
"Vuoi seriamente andare all'Inteno del Wall Sina? Solo per risolvere una questione soggettivamente urgente per Nile?"
"Sì. Nella lettera parla di un male che non si può curare e che nessun medico ci sta capendo nulla... Per attaccarsi a quello che dice un suo sottoposto direi che è piuttosto disperato. E comunque passare del tempo del tempo con Lia non mi dispiacerebbe..."
Levi si girò guardando torvo e allo stesso tempo sorpreso l'amico.
"Ho indovinato!- continuò Erwin ridendo dell'amico - Ho visto come l'hai guardata quando è entrata"
Sicuramente era una gran bella ragazza, gli occhi per poterlo constatare li aveva anche lui, ma...di qui a pensare che...
"Non volermene, ma ho fatto bene a confermarla con Hanji, anche se non ti nego che avevo intenzione di affiancarla alla tua squadra. Nelle missioni ho bisogno che tu sia lucido e senza distrazioni; ne va del futuro del Corpo."
"È ridicolo" disse Levi stizzito "Devi smetterla con queste stronzate...".
" Comunque sia, verrai anche tu nel Wall Sina"
"Quando hai intenzione di partire?"
"Stavo pensando fra tre giorni"

Ed esattamente tre giorni dopo arrivarono all'interno del Wall Sina. Lia rimase imbambolata a fissare la tanta ricchezza di fronte a sé.
Notò la spensierata presente in ogni singolo volto che incontrava, probabilmente neanche immaginavano della povertà e della disperazione di chi viveva fuori da quelle ricche mura...
"Comandante... Lei è sicuro che abbiano chiesto di me?" "Espressamente" le sorrise Erwin.
"Ora muoviamoci e non frignare, sbrigati a fare quello che devi fare e andiamocene." Disse seccato l'Ackeman.
I quattro vennero accolti nella grande casa. Iniziarono a cammianre per i lussureggianti corridoi finché non vennero fatti accomodare in un'amplia sala intorno ad un tavolo su cui riposava, in un elegante vaso, un bel mazzo di fiori.
"Ciao Nile ti trovo bene. Marie come sta?"
"Ciao Erwin, Marie sta bene, fra poco ci raggiungerà con la bambina."
"Le mie congratulazioni".
"Non sono venuto per ascoltare delle formalità. Cos'è questa storia della maledizione per cui ci hai fatto venire?" Commentò Levi leggermente irritato.
"Sei sempre il solito!" Sbottò Hanji ridendo.
"Non mi credete vero?"Disse Nile con una nota nota fra il frustato e l'amaro.
"Sinceramente no." Replicò Levi
"Puoi darmi più informazioni? -interruppe Lia la discussione sul nascere- Come stai di salute?"
"Ho fatto una visita più di un mese fa e il dottore mi ha riferito che solo il fegato è un po' stressato.
"Dovresti bere di meno Nile."
"Non è questo Erwin, sia mio padre che mio zio erano in ottima salute prima di morire improvvisamente... Ad ogni modo mi sono preparato al peggio."
"Stiamo sfiorando il limite dell'assurdo.- disse Lia- Le tue speculazioni sono completamente infondate."
"No non è vero! Vi ho portato una lista dove vengono riportati tutti i miei parenti morti giovani e riisale a molto tempo fa... Sono tre generazioni, ma ho controllato tutto: età al momento della morte, malattia ed altre condizioni congenite. Guarda, è tutto riportato qui!" Disse il gendarme passando il fascicolo a Lia.
"Sei ancora convinta che ci stia dando troppo peso?
Se non posso fuggire dal mio destino allora... Posso solo accettarlo! Farò tutto il possibile affinché Marie e la bambina abbiano un futuro tranquillo."
In quel momento entrò Marie, che sentendo le parole del marito sbiancò facendo scivolare il vassoio con del thè per gli ospiti.
Alla vista di tutto quel thè sul pavimento, Levi capì che questa gente non ha mai sofferto veramente.
"Inoltre -continuò Nile- ho ereditato un quadro da un mio cugino molto tempo fa... Prima che morisse. Si dice che sia maledetto."
I quattro non riuscivano più a reggere il discorso assurdo, ma Lia si decise di smontare tutte le sue congetture. "Che dipinto è?" Chiese la ragazza "Una foresta, -intervenne la Marie, che nel frattempo aveva preso posto- però mi mette inquietudine, perciò gli ho chiesto di metterlo via. -Quindi, incluso tuo padre erano 7 fratelli, di cui 5 maschi. Tutti morti prima dei 50 anni." Constatò Hanji. "Nel corpo di ricerca questa maledizione accade spesso fuori le mura sai?" Disse sarcastico Levi "Hmm..." "C'è qualcosa che non va?" Chiese Hanji guardando Lia. "No, ma devo ammettere che ha cercato a fondo... Vedo che alcuni sono morti per cause sconosciute, alcuni avevano malattia della pelle e problemi respiratori congeniti."
Anche se raro, si può morire per reazioni allergiche cutanee... Ma se avevano anche problemi respiratori è probabile che la causa fosse questa."
Lia si alzò in piedi e afferrò Neil
"Cosa stai facendo?" Chiese sorpreso il gendarme
"Dov'è il quadro maledetto? Domandò decisa la ragazza.

Entrarono in una stanza molto buia. Era uno studio dove da tempo aveva la funzione di ripostiglio vedendo tutti gli oggetti accatastati.
"Mia moglie era contraria -iniziò il gendarme- così l'ho portato qui. Dal momento che questa stanza ci sono tante cose che hanno a che fare con il mio lavoro, non permetto a nessuno di entrare e pulire."
*Che schifo! C'è una puzza assurda* pensò il capitano. "Quando vedo questo quadro con la bambina in braccio, mi sento veramente in pace... È come se non avessi nessuna preoccupazione!"
"Quindi è questo il quadro" disse Hanji avvicinandosi a questo
"Aspetta! "Disse Lia mettendole in braccio davanti . "Potrebbe essere tossico! Respirate con un panno sul viso."
"Cosa vuol dire Lia?" Chiese Erwin. "Devo dirvi che si dice che questo dipinto sia stato dipinto prima della comparsa delle mura." affermò Nile. Erwin strabuzzò gli occhi.
"Così vecchio?"- affermò Hanji- Eppure il verde è così brillante!" "Potrebbe essere il verde di Scheele, un pigmento usato fino a qualche decennio fa, soprattutto per i quadri per la nobiltà, poiché essendo composto da Arsenico non è più in uso.- iniziò a spiegare Lia- Non solo, l'arsenico è una sostanza facilmente ottenibile e usata nelle tinture della carta da parati, dei vestiti, ma anche nelle lozioni per il viso. Ma il problema non è la vernice in se."
Prese il quando e lo girò dalla faccia opposta e lo posizionò sulla scrivania spostando tutte le carte.
"Da quanto tempo tiene qui il quadro? Domandò Lia
"Da circa tre mesi, prima era in una soffitta."
"È stato conservato in pessime condizioni. Inoltre, dato che è stato in periodo piovoso il risultato è un fungo... Ossia Scopulariopsis brevicaulis, una muffa che cresce in maniera preferenziale sulla carta da parati, ma anche dietro le cornici dei quadri. Abbiamo svelato la maledizione."
Neil non credeva a quello che la ragazza diceva, era salvo.
Erwin al contrario non riusciva a capire come Lia sapesse tutte quelle cose.
"Come è possibile?" Chiese Hanji.
"Questa muffa, emette dei composti volatili derivanti dall'arsenico. Non era raro che in passato questa muffa crescesse sulla carta da parati colorata con il verde di Scheele e provocare morti per avvelenamento da Arsenico... A confermare quest'ipotesi è l'odore di aglio presente in questa stanza."
In quel preciso istante Levi aprì la finestra facendo arieggiare la stanza, non sopportava più quella puzza e bisognava cambiare l'aria, altrimenti sarebbero anche loro rimasti intossicati.
"Inoltre Neil, guarda le tue unghie... Ci sono delle linee, chiamate linee di Mees, si presenta quando c'è un avvelenamento da metalli pesanti o un insufficienza renale.- continuò la corvina- L'avvelenamento da Arsenico può portare a malattie del sistema respiratorio e digestivo, a volte anche al cancro."
"Non ci posso credere!" Disse Marie furibonda. "Hai rischiato che la bambina si ammalasse!"
"Se lo avessi saputo non le avrei mai mostrato il dipinto!"
"Nel suo caso, -tornò a riprendere il discorso Lia- i sintomi si sono mostrati rapidamente perché è stato spesso chiuso in quella stanza, mentre per la bambina, standoci poche volte, non dovrebbe avere nessun sintomo, ma per sicurezza fatela vedere da un medico.
"Potrebbe essere malata?" Chiese Marie preoccupata.
"Più che altro fatelo per voi"
"Per noi?" "Dal punto di vista psicologico l'ansia può essere un veleno letale e un medico dovrebbe alleviare l'ansia di un paziente."
"Allora perché vengono colpiti gli uomini nella mia famiglia? Come lo spiega questo?" Riprese Nile.
"Gli esseri umani se sottoposti a un forte stress e rilasciano grandi quantità di cortisolo un ormone vasocostrittore surrenale e aumentare la possibilità di malattie cardiovascolari. Gli uomini di solito rilasciano più cortisolo rispetto alle donne. E si dice che le donne siano più molto più tolleranti allo stress."
"In effetti mio padre è morto dopo che la sua compagnia stava andando giù a picco e stava cercando di raccogliere fondi..."
"Quindi stai tranquillo. Ora che conosci la causa delle morti premature nella sua famiglia può prevenire. Non morirai.- affermò Lia- Non c'è motivo per rinunciare a vivere per paura di morire."
"Te l'avevo detto! Tu non morirai! Siamo in debito con te." Iniziò a piangere Marie .
"Bene, ottimo lavoro." affermò Erwin mettendo una mano sulla spalla di Lia.

I quattro si congedarono dalla reggia di Neil e si misero nella carrozza che li avrebbe riportati al quartiere dell'armata ricognitiva e durante il viaggio il comandante prese parola.
"Lia, come sai tutte queste cose? Non mi sembra che tu sia in medico."
"Io no, ma mia madre lo era. Fin da quando ero piccola ha cercato di insegnarmi il più possibile e, purtroppo, quando è venuta a mancare mi ha lasciato tutti i suoi libri dove ho continuato a studiare."
"Sono i libri che hai portato con te l'altra volta?" Chiese Hanji
"Si, esattamente."
"Mi sembra strano che sia riuscita a capirne più tu che i medici del Wall Sina." Commentò Levi.
"A voi sento di poterlo dire... Una volta mia madre mi disse che questi libri non si trovano all'interno delle mura e che provengono dall esterno..."
Levi rimase imbambolato a fissare la ragazza di fronte a sé, lo sguardo bloccato sulle sue labbra incredulo a ciò che aveva appena sentito.
“Ci stai prendendo in giro?” riuscì a dirle infine.
“Pensi che scherzerei su una cosa del genere?” replicò lei.
Erwin rimase in silenzio, cercando di riflettere il più velocemente possibile: cosa aveva appena detto quella ragazza?
"Puoi spiegarti meglio?" Disse Hanji.
" Non so, mi disse solo questo. Anche se credo che avesse torno... Non è possibile vivere al di fuori delle mura."
"Domani mattina venite nel mio ufficio e porta quei libri con te, se non ti dispiace vorrei vederli. " Affermò infine perentorio Erwin.


N.A. Rieccoci qui! :) Ci ho messo veramente tanto ad aggiornare questa volta, ma non ho avuto molto tempo! Ad ogni modo spero che l'attesa ne sia valsa la pena...
Fatemi sapere se vi sta piacendo la storia.
Volevo ringraziare Alexandrapotter per aver aggiunto la storia fra le preferite e AndShine per aver recensito❣️
Grazie di cuore e alla prossima!
Veteran
PS: Lia è alta 1.64
   
 
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