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Autore: fenris    08/08/2021    2 recensioni
Sono passati circa tre anni dal ritorno a casa di Arthur Weasley. Conclusa la battaglia contro i Gargoyle e i loro alleati in Inghilterra, le forze di Camelot decidono di fortificare la loro rete di alleati per poter liberare tutta l'Eurasia dai demoni. Ma sotto la luce di Ar'tuu, nuove mostruose ombre si muovono per stritolare il crescente regno. Riuscirà la Vendetta di Morgause a portare a termine i suoi piani?
*Successivamente sono presenti anche una manciata di elementi da Warhammer e Darksiders.
Genere: Avventura, Fantasy, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arthur Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Rifts chronicles '
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All'alba del giorno successivo al ritorno di Koromi, lei e Arthur aveva radunato un gruppetto formato da loro, Ross, Percival, Galahad e diversi altri membri della Vendetta di Morgause che avevano aspettato per più di un anno quella chiamata. Una squadra più che adatta a liberarsi per sempre di Zashan e forse anche di Nixla una volta che si fosse mostrata nelle isole britanniche.

 

La tana del finto mago si trovava sulla costa, e lui vi accedeva in genere usando un passaggio segreto che partiva dal suo studio al palazzo reale. La vendetta di Morgause però vi irruppe in grande stile, demolendo con un misto di incantesimi e armi pesanti una parete per poi entrare ad armi sguainate, illuminando a giorno la stanza, decorata con vare rune e simboli blasfemi, senza però trovare niente al di là di un'atmosfera piuttosto inquietante.

 

<< Temo che abbia fatto fagotto, amici miei.>>, disse rammaricato Galahad, senza però abbassare la sua pistola laser, i suoi tatuaggi che sembravano tremolare in attesa di essere attivati. Il commando cominciò a esplorare la caverna con diverse espressioni, cercando la pur minima traccia del loro bersaglio, finchè Percival non calpestò un piccolo pulsante sul pavimento.

 

La figura di un uomo dai corti capelli unti, vestito in maniera molto sfarzosa e armato con un bastone che culminava in un artiglio demoniaco, apparve al centro della stanza. Arthur e i suoi compagni lo riconobbero subito. Era un discendente del fondatore della Federazione della magica e l'attuale governatore di una sua buona fetta, presa con la forza dopo che aveva intimato i Signori della magia di rendergli il territorio formato dal suo bisavolo.

 

<< Ducson. Non mi aspettavo di vederti qui. >>, disse Koromi, incrociando le katane per colpire alla prima mossa dell'incantatore, venendo imitata dai suoi compagni. Il malvagio tiranno della 'Vera' federazione dal canto suo non sembrò preoccuparsi dell'aspetto minaccioso degli intrusi e cominciò a parlare, la sua figura che tremava leggermente.

 

<< Salve a tutti. Spero che Arthur Weasley e gli altri membri del team Morrigan siano tra voi. Sarebbe un vero peccato aver sprecato una tale occasione per liberarmi di simili piattole.>>, disse il misterioso figuro con una voce untuosa, prima di ricevere alcuni spari da Ross, che però gli passarono attraverso con immensa seccatura della donna cactus.

 

<< E' un ologramma. Sembra piuttosto nel suo stile, stare al sicuro mentre altri si prendono i rischi.>>, osservò Arthur, avvicinandosi sospetto all'immagine olografica per scrutarne il volto arrogante. Lui e Ducson si erano incontrati di persona una sola volta, ma prima di quell'occasione si era già creata tra loro una grande inimicizia dovuta alle varie occasioni in cui il team Morrigan ne aveva pestato i piani.

 

La prima volta, appena precedente all'entrata di Zhen Hi, avevano ucciso un suo alto funzionario in una rissa, ritrovandosi dunque a fuggire da orde di cacciatori di taglie che aveva obbligato Arthur, Ross e Koromi a rifugiarsi nelle rovine di New York.

 

In un'altra occasione avevano sventato un suo commercio di uova demoniache e progetti di Tolkeen( che avevano poi preso per sè) nel resto della Federazione, che nella peggiore delle ipotesi avrebbe potuto portare a una guerra civile e a un'invasione di esseri infernali in contemporanea.

 

Infine, dopo molti altri piani simili a quelli sovramenzionati, Ducson aveva cercato di far uccidere uno dei Signori della magia, che guardacaso aveva il team Morrigan come ospiti personali. Il gruppo di avventurieri, durante il caos scatenatosi, si era ritrovato a fronteggiare il malvagio incantatore e sarebbero forse riusciti a ucciderlo non si fosse portato dietro come guardie del corpo un potente raksha, suo consigliere, e una manciata di Juicer potenziati col sangue di drago che l'avevano aiutato a scappare, non prima che giurasse vendetta contro il gruppo di avventurieri.

 

<< Che ci fa qui però?>>, domandò però Percival, più sconcertato, stringendo le dita sulla stessa lancia di legno magica con cui aveva ucciso la Dama del lago, espandendo i suoi sensi per scoprire se vi fossero trappole, non trovando però niente. L'ologramma di Ducson dal canto suo continuò i propri deliri.

 

<< O almeno, spero siate Arthur Weasley e i suoi. Merlino e Nixla mi hanno promesso di sbarazzarmi di lui e dei suoi amichetti fastidiosi una volta per tutte e sarebbe un peccato sprecare l'occasione. Perchè lo sappiate, stiamo già preparando le nostre armate per marciare su Camelot e devastare gli Alberi millenari, portando sulla Terra le vere forme dei miei colleghi. In cambio di un piccolo tributo di anime a Nixla, e qualche schiavo per Merlino, io potrò tranquillamente regnare sulla Federazione della magia com'è mio diritto.>>.

 

 

<< Passano gli anni, ma la sua fissa non cambia.>>, commentò acida Koromi, sapendo che Ducson continuava a ritenersi una sorta di principe defraudato di quant'era suo diritto dai Signori della magia.

 

<< Idiota, come se quei due si accontentassero di qualche anima.>>, disse a sua volta Percival, stupito che ci fosse un umano disposto a fare affari con simili entità per semplice orgoglio.

 

<< Addio, Arthur. Conoscere te e i tuoi scagnozzi è stato il peggiore dei dispiaceri. Confido che prima di schiattare avrete una divertente mezz'oretta da passare coi miei collaboratori. Dovranno registrarla affinchè possa rivederla ogni notte prima di dormire.>>, concluse con una risata Ducson mentre un'altra ondata di ombre occupava il rifugio, circondando la Vendetta di Morgause. Chi possedeva un certo grado di visione notturna li riconobbe subito come i Sunaji.

 

Gli assassini Atlantidei, totalmente neri a parte le loro maschere argentee dalle abnormi fattezze, si mossero attorno agli eroi di Camelot in maniera quasi ipnotica, aspettando il momento adatto per colpire mentre anche il gruppo rivale si metteva in posizione, preparando le loro armi. Un bagliore di Chi che avvolse le spade di Koromi fu il segnale che diede inizio alla lotta.

 

Più rapidi di un fulmine, I Sunajii si spartirono rapidamente le loro prede, serrandoli in uno assalto che impedì ad Arthur e compagni di far pieno uso delle loro abilità. Galahad si ritrovò ad affrontare quello che sembrava il loro leader in un letale scontro all'arma bianca.

 

Le spade infuocate dei due guerrieri si incrociarono più volte in una perfetta dimostrazione di abilità marziale, ognuno dei due determinato a tutto pur di vincere. Il Sunajii tentò rapidi affondi contro il cavaliere, che scartó più volte per difendere i propri punti vitali prima di rispondere con calci volti a destabilizzare l'assassino, accompagnando poi un nuovo assalto con un pugnale appena evocato dai propri tatuaggi. L'altro riuscì però a spingerlo indietro con un'ondata di forza cinetica e riprese a combattere.

 

Lo scontro proseguì per vari minuti senza vincitore o vinto, i contendenti sembravano alla pari. A volte i loro reciproci ed eleganti assalti lasciavano spazio a dimostrazioni di poteri scaturiti dai rispettivi tatuaggi magici in esplosioni di potere opposto che interrompevano brevemente il duello in atto prima che riprendesse più veloce di prima, attorniato dagli altri piccoli duelli che vedevano la Vendetta di Morgause fronteggiare il resto dei Sunajii . A concludere infine lo scarto di colpi fu un attacco sleale del Sunajii. Questi fece non visto uno sgambetto a Galahad, che rotoló a terra, ritrovandosi alla mercé dell'avversario.

 

Il cavaliere di Camelot ebbe appena una frazione di secondo per puntare la mano davanti al sicario in procinto di buttarsi su di lui per il colpo fatale e canalizzarvi un potente fiotto di elettricità, col risultato di spingere indietro il Sunajii e rompergli la maschera. Quanto c'era sotto fece rabbrividire Galahad ben più di quanto qualsiasi intelligenza aliena sarebbe riuscita a fare.

 

<< Ma... Ma tu sei un Atlantideo come me! >>, esclamò Galahad, trovatosi di fronte un volto tatuato circondato da corti capelli biondi non troppo diverso dal suo. L'appena rivelato Atlantideo si guardò intorno, e vide con rabbia che la Vendetta di Morgause era riuscito a riorganizzarsi, uccidendo non pochi dei suoi compagni nonostante anch'essi non fossero stati privi di perdite. Percival aveva riassunto la sua vera forma di drago orientale per avvolgere tra le proprie spire vari assassini, mentre gli altri cadevano sotto i colpi potenziati dal Chi di Koromi o gli incantesimi di Arthur.

 

<< Ritirata! >>, ordinò lesto, svanendo in una bolla d'oscurità assieme ai compagni rimasti prima che Galahad potesse afferrarlo e pretendere spiegazioni. Pochi minuti dopo il gruppo era in una radura sovrastante il rifugio di Merlino a riprendere fiato. Soprattutto cercavano di capire dove si trovasse il mago o almeno di dedurre qualcosa sui suoi alleati in nero. Di certo la scoperta che fossero Atlantidei non li aveva sconvolti meno di Galahad.
 

<< Credo venissero dal clan Arihman, a giudicare da uno dei tatuaggi del loro capo. >>, aggiunse il cavaliere, rendendo la faccenda ancora più incomprensibile per chi aveva una certa cultura su quanto restava del popolo di Atlantide. Gli Arihman erano uno dei più potenti e numerosi clan rimasti dopo l'inabissamento della loro amata patria. Come il resto della loro specie, erano conosciuti quasi ovunque come incredibili guerrieri e instancabili nemici di tutte le forze oscure, non a caso i primi Cacciatori di non morti provenivano dalle loro famiglie.

 

Però erano anche il clan più ossessionato dalla superiorità della loro specie. Insistevano che gli Atlantidei si sarebbero dovuti imporre sul Megaverso come benevoli dittatori, usando la loro autorità e conoscenza per aiutare altre razze a progredire e prosperare. Anni addietro avevano anche conquistato un piccolo pianeta delle Tre galassie, abbandonandolo poi quando il resto dei clan aveva reso chiaro che non avrebbero tollerato la loro condotta.

 

Inoltre erano anche uno dei pochissimi ad insistere sul reclamare Atlantide dagli Splugorth. Il loro unico alleato su questo fronte era il clan Mamoa, restato sulla Terra dei Rifts qualche secolo in più rispetto ai propri simili dopo la catastrofe che aveva posto fine alla loro civiltà. Ma in ogni caso entrambi i gruppi avevano sofferto a causa dei Sunajii, che sembravano odiare gli Atlantidei quanto e più degli Splugorth di cui erano al servizio. Non era possibile che fossero essi stessi Atlantidei, a meno che non fossero stati controllati mentalmente o rapiti nell'infanzia dagli Splugorth, il che creava un'altra infinità di domande.

 

<< Sento la testa che mi scoppia a furia di ragionare. Insomma, tra un viaggio e l'altro abbiamo incontrato degli Arhiman durante i conflitti con demoni o deevil. Sì, erano stronzi che credevano di saper tutto, ma ci hanno aiutato senza chiedere nulla in cambio se c'era una crisi in corso. Non li vedo a collaborare coi Sunajii.>>, si lamentò Ross, massaggiandosi la fronte spinosa mentre i guaritori presenti nel gruppo completavano il loro lavoro. Arthur strinse le mani avvolte nei guanti da lavoro, portandosele alla bocca mentre il suo sguardo poteva rivelare i mille schemi mentali che stava elaborando l'uno dopo l'altro.

 

<< Galahad, anche a me è parso più volte di vedere cose strane nel mezzo di un combattimento frenetico come quello cui siamo appena sopravvissuti. Sicuro di quanto hai visto? Gradirei non dovermi preoccupare anche di quei fanatici. >>, domandò il Tecnomago, cui quello sembrava l'ennesimo problema che avrebbero dovuto tenere segreto anche per anni, se necessario.

 

<< Vorrei fosse il caso, amico mio-disse arrendevole il povero Atlantideo, confuso come mai lo era stato nei suoi centocinquant'anni di vita-in qualche modo, dei membri della mia specie sono legati a quegli assassini. E dovró trovare delle risposte prima che questa nuova battaglia sia finita >>

 

<< Te lo auguro, ma per ora la nostra priorità è proteggere Camelot. Torniamo al castello, lady Ginevra ha radunato tutti le truppe a disposizione, sembra che i nostri nemici vogliano parlamentare. Nella migliore delle ipotesi potremmo prendere un po' di fiato prima della prossima battaglia. >>, istruì Arthur, visibilmente stancato dallo scontro e vergognato di sé stesso per avervi trascinato i propri amici senza pensare. Premette un pulsante sulla propria cintura e il suo skateboard volante fu in un istante ai suoi piedi, mentre Percival si trasformò nella usa forma naturale per far salire tutti.

 

<< A proposito, Arthur... è ora di chiamare loro?>>, chiese Koromi, mettendossi sul dorso del cavaliere, Galahad dietro di lei ancora con uno sguardo sconvolto per quanto aveva scoperto. L'espressione di Arthur migliorò non poco nel sentire quella domanda, sorridendo da un orecchio all'altro mentre la luce dell'alba illuminava la radura come un segno di nuova speranza.

 

<< Credevo fosse ovvio. E' ora che il team Morrigan torni in azione facendo quello che fa meglio. Sopravvivere e prendere a calci in culo qualsiasi cosa si metta sul suo cammino.>>.

 

*****

Nel primo pomeriggio le truppe di Camelot, accompagnati dai loro alleati appena giunti, si fermarono davanti al un'orda di zombie dementi, puntando contro di loro le armi in attesa di un ordine da lady Ginevra. La druida però rimase in silenzio, osservando attentamente i movimenti degli invasori. Sembravano cani rabbiosi, così come le avevano riferito i pochi sopravvissuti ai primi attacchi, e i loro occhi non esprimevano altro che un'infinita fame e un orribile vuoto.

 

I suoi stessi sensi di psionica potevano dirle che c'era qualcosa di profondamente sbagliato in quegli esseri, e che la morte per loro sarebbe stata una liberazione dal buco che avevano al posto dell'anima. Eppure un'altro presentimento la bloccava, la sensazione che qualcosa di ben più terribile si nascondesse in quelle fila e non intendeva dargli la scusa per attaccare per prima.

 

<< Sono la principessa Ginevra di Camelot, promessa sposa di Ar'Tuu e lady protrettrice delle isole britanniche. Chiedo di parlare con colei che comanda quest'armata.>>, disse Ginevra col tono deciso che la contraddistingueva, e con sorpresa dei cavalieri, una figura femminile si fece largo tra i non morti per fronteggiare l'esercito nemico. Non pochi, anche tra gli uomini che avevano già visto la loro buona dose di cadaveri e sangue, desiderarono vomitare nel guardare il volto putrefatto e compiaciuto di Vrena, che si inchinò con riverenza alla futura sovrana.

 

<< Milady, innanzitutto vi ringrazio per avermi concesso udienza. Ho sentito parlare del vostro coraggio quando le guerre infernali raggiunsero queste terre e da donna a donna è sempre un onore non manco mai di mostrare il mio rispetto a un degno combattente, da qualunque parte stia.>>, disse la non morta, le sue labbra putrefatte che si muovevano con inquietante eleganza mentre la spada penzolava dal suo fianco in maniera non meno minacciosa.

 

<< Tu... sei Vrena, giusto? L'avatar di Nixla. Ti ringrazio per tali complimenti, ma temo non possa esserci amicizia tra noi, se i tuoi obbiettivi equivalgono a quanto i guerrieri di Psyscape ci hanno riferito. Difenderò le anime della nostra gente a qualsiasi costo.>>, disse ferma Ginevra, scendendo dalla propria cavalcatura e stringendo la mano. Vrena le porse la propria e dopo un primo momento di ribrezzo la druida ricambiò, ignorando la sensazione sempre maggiore di freddo e vuoto che avvertiva dalla donna e i suoi servitori.

 

<< I miei amati rivali dicono il vero, non per niente riuscirono a rispedirmi nella mia dimensione natia durante i secoli bui- disse con un ghigno irriverente la perfida non morta- confermo che il mio obbiettivo è ancora manifestarmi in questa dimensione e divorare qualsiasi anima capiti nelle mie putrefatte grinfie. E non intendo fermarmi davanti a niente pur di raggiungerlo, chiunque si metta sulla mia strada diventerà semplicemente un prelibato antipasto.>> , concluse con un tono quasi psicotico, le sue mani avvolte in energia necrotica mentre i suoi nemici digrignavano i denti, mettendo nuovamente mano alle armi nella speranza di ridurla in un colabrodo a furia di laser. Anche Ginevra per un istante, lasciò scorrere furiosamente le proprie energie psioniche nel proprio scudo per unirsi al fuoco, finchè un pensiero le attraversò la mente.

 

<< Suppongo tu non ti sia fatta vedere ora solo per dirci questo.>>, sussurrò, incuriosita e spaventata dalla misteriosa creatura davanti a lei, che annuì con un ghigno sempre più inquietante.

 

<< Infatti, sono qui a proporre un piccolo patto. Lasciatemi concludere senza ulteriori discussioni il processo per manifestarmi e mi limiterò ad apparire a intervalli regolari per prendere solo un piccolo tributo di anime. Se desiderate combattere, ammetto di avere un certo svantaggio numerico, specie considerato il numero di psionici tra le vostre file. Ma ho qualcosa che voi non avete... Merlino.>>

 

La spadaccina prese un piccolo dispositivo olografico dalla cintura, mostrando all'esercito l'immagine dell'anziano mago incatenato e picchiato ripetutamente, a giudicare dai lividi che mostrava quasi dappertutto. Vrena si beò non poco dell'espressioni di terrore causate dalla semplice quanto efficace recitazione di Zashan( il vero nome di questo Merlino) e incrociò le braccia marcescenti attorno al seno, la bocca chiusa in un sorriso gongolante.

 

<< Dunque, mia stimata collega. Cosa decide?>>, disse spostando lo sguardo sui membri presenti del team Morrigan. Koromi, trattenuta appena da Ross e Arthur, sembrava sul punto di saltarle addosso. Ginevra espirò a fondo. Era stata guidata da Merlino quasi quanto lo stesso Ar'tuu, lo rispettava per ciò che era e per quanto aveva fatto per la loro gente, prima e dopo il secondo Cataclisma. Dubitava che il suo amato l'avrebbe perdonata se non avesse fatto almeno un tentativo di salvarlo. Ma la sicurezza di Camelot e del mondo intero non poteva venire prima di un solo uomo, per grande che fosse il debito che avevano nei suoi confronti, ed era certa che lo stesso Merlino avrebbe fatto così al loro posto.

 

<< Lady Vrena, ci hai appena mostrato un ulteriore motivo per combatterti con tutte le forze che abbiamo accumulato negli ultimi cinque anni. Sguinzaglia tutti i tuoi non morti e i tuoi mostruosi alleati, Voldemort incluso. Sì, sappiamo che quel folle- aggiunse con una certa soddisfazione quando stavolta fu Vrena a essere scoperta dalla loro consapevolezza del suo secondo in comando- è diventato il tuo nuovo tirapiedi, e se non sarà morto alla fine di questa guerra, puoi garantirgli che sarà giudicato per tutti i suoi crimini. Uomini, all'attacco!>>, gridò dunque evocando una raffica di fulmini su Vrena, ricoprendo la sua carne grigiastra con svariate bruciature mentre l'aria si riempiva di laser e pallottole Mega- Danno che mietero un numero non indifferente di vittime tra i nemici nelle prime file. Prima però che gli zombie e i Mietitori tra loro nascosti potessero reagire, la loro padrona alzò la sua mano scheletrica e teletrasportò tutti in un luogo sicuro.

 

<< Ancora una volta mi complimento per il tuo coraggio, Ginevra- disse minacciosa la voce della negromante, dispersa in qualche modo nell'aria- e non posso dire mi aspettassi qualcosa di meno da colei che Ar'tuu ha scelto. Ma ricordati... qualunque cosa succeda alla fine di questa guerra, ricadrà sulle tue spalle.>>.

 

Le truppe, confuse dall'improvvisa sparizione, si mossero per un po' in cerca di un nemico da combattere senza però trovare nessuno. Ginevra sospirò e diede l'ordine di dividersi tra le varie città per organizzare una difesa adeguata.

 

 

<< Cosa facciamo, mia signora?>>.

 

<< Corriamo ai ripari. Kray, accompagnami da Tuska il Demonkilla. Avremo bisogno di tutta la sua ferocia.>>.

 

*****

 

Le antiche distese russe erano tempestate dall'ennesima tormenta, la cui furia gelida si abbatteva sul guscio Mega-danno di Morrigan con intensità sempre maggiore. Ma per quanto gli elementi si sforzassero, non riuscirono ad avere ragione del draconico veicolo, il cui caldo interno era ancora occupato da Ar'tuu e dai suoi compagni. Il tenace gruppo aveva incontrato il giorno precedente una tribù di Ussari, che aveva dato loro informazioni e provviste in cambio di qualche arma ultimo modello da Lazlo e Camelot.

 

Nella piccola sala d'allenamento, Ar'tuu e Viktor erano intenti ad allenarsi sotto lo sguardo attento di Hermione e Ner'He. Le lame di pura energia usate dai due guerrieri saettavano con incredibile destrezza, rimbalzando sulle loro armature prima di curvarsi in rapidi archi in cerca di un'apertura che garantisse la vittoria. Dopo lunghi minuti, il re riuscì a spingere indietro Viktor e poggiare la lama Psionica accanto al collo di lui, che poté fare un'unica scelta.

 

<< Mi arrendo, vostra maestà >>, disse lo Sterminatore, lasciando svanire la propria arma e ricevendo una stretta di mano vigorosa dal rivale.

 

<< I miei complimenti, Viktor. I guerrieri Bulgari che un tempo combatterono l'impero ottomano sarebbero fieri di te. Una bevanda per ristorarci ora? >>, domandò Ar'tuu con tono cordiale, ricevendo un cenno di assenso. Poco dopo Shay, attraverso uno dei suoi numerosi robot pilotabili

stava versando caldissima burrobirra corretto con un goccetto di whisky incendiario ai Compagni di squadra, che non mancarono di dissetarsi. Ron, al posto di guida, ebbe una tazza normale per ovvi motivi motivi.

 

<< Mhh, ci voleva - disse soddisfatto Viktor dopo aver fatto il bis, pulendosi la bocca-amici, vi ringrazio davvero per avermi permesso di unirvi alla vostra impresa. Forse è ora che vi riveli per quale motivo ho tanto insistito con l'essere al vostro fianco. Sto cercando una persona >>

 

<< Qualcuno che conosciamo? >>, domandò Hermione, incuriosita dal modo in cui l'espressione del moro era cambiata. Era sempre stato molto serio, sorridendo in poche occasioni, ma mai così preoccupato. Ner'He, cresciuto in una cultura guerriera, lo riconobbe come il volto di chi voleva uccidere qualcuno.

 

<< Possibile. Come te e Ron, io provengo dalla vecchia Terra. Non si fossero aperti i Rifts, avrei studiato a Durmstrang, forse avrei cercato di diventare un giocatore di Quidditch professionista - scherzò prima di tornare serio-beh, a Durmstrang studiò anche la persona che sto cercando. Gellert Grindewald >>

 

<< Grindewald, Grindewald- ripeté Ron un paio di volte, finché non rimembró dove aveva sentito il nome- era quel mago oscuro sconfitto dal professor Silente durante la seconda guerra mondiale, giusto?>>

 

<< Sì, esatto-confermò Hermione, prima di rivolgersi alla loro guida - perché lo cerchi? Spero non penserai ti voglia offendere, ma trovo molto difficile sia ancora vivo, la sua prigione era persino più isolata di Azkaban ed era molto indebolito. Probabilmente è stato ucciso dai Gargoyle >>

 

<< Ci sono alcune voci, su un incantatore apparso in Germania poco dopo il secondo Cataclisma. Prese con sé chiunque avesse un briciolo di talento magico o Psionico, aiutando loro ad affinarlo il più possibile. Poi quell'uomo, chiunque fosse, si è spostato nell'Europa orientale per fare lo stesso. Forse è al servizio di qualche Capoguerra, o si nasconde a Sovietski.>> , insistette lo Sterminatore.

 

<< E tu pensi fosse Grindewald? >>

 

<< Sì, quel dannato mago era abbastanza geniale per fare qualcosa per genere. E anche abbastanza pazzo. Per molti fu lui la vera mano dietro il regime nazista. Io voglio scoprire se è cambiato come alcuni sperano, o se ha qualcos'altro in mente ed è ancora colui che uccise mio nonno>>, concluse prima di riprendere fiato e abbandonarsi sulla sedia sotto lo sguardo incerto dei compagni di viaggio.

 

Per qualche secondo l'unico rumore nel salottino di Morrigan fu quello dei vari sistemi. Uno di essi era un radar che scandagliava il terreno in cerca di mine e affini. Un semplice Bip li salvó

Ron attivò all'ultimo istante utile il sistema di volo di Morrigan, che si librò in aria alimentata dai propri reattori tecnomagici mentre un'esplosione sotto di loro lanciava fiocchi di neve in ogni direzione.

 

<< Cos'è stato?!>>, esclamò Shay, volando al fianco del Mistico mentre davanti al parabrezza apparivano laser e missili che vennero evitati per il rotto della cuffia.

 

<< Temo che gli uomini di Orloff ci abbiano trovato di nuovo- disse Ron, muovendo il volante e connettendosi direttamente al veicolo per scannerizzare con la mente l'intera zona- cercherò di atterrare in una posizione adeguata per combattere, voi preparatevi a tutto!>>.

 

Il carrarmato volante zizzagò nella tormenta, rispondendo al fuoco come poteva avendo però una localizzazione molto approssimativa dei nemici. Alcuni di essi esplosero dopo l'impatto con un missile o ritrovarono i loro veicoli troppo danneggiati dal continuo scambio di munizione, ma non di meno riuscirono a danneggiare il meccanismo di volo di Morrigan e costringerne l'equipaggio ad atterrare per poi scendere. I sei avventurieri, coperti il più possibile per non venire accecati dal vento, si ritrovarono circondati da uno stuolo di nemici ben più grande rispetto a quello che avevano respinto poche settimane fa.

 

Quasi una ventina di Borg li tenevano sotto tiro con le loro armi al plasma, e non meno di altrettanti soldati armati fino ai denti, non meno minacciosi.

 

<< Vostra altezza reale- disse uno dei Borg, un modello gobbuto con un reattore nella schiena ed artigli affilati- siamo venuti a vendicare i compagni che avete ingiustamente ucciso giorni fa. Arrendetevi e le vostre morti saranno rapide.>>

 

<< Ordini, sire?>>, domandò Hermione, lasciando che le energie magiche nelle vicinanze scorressero in lei per scatenare i suoi prossimi incantesimi. Ar'tuu sfoderò dunque Caliber- X, accendendone la lama cianotica e mettendosi in posizione, rapidamente imitata dal resto del gruppo.

 

<< Mettetevi attorno a Morrigan... e combattete fino alla fine.>>, disse secco il Guerriero psionico prima di lanciarsi nella mischia contro l'orda di mostri di metalli che si erano appena messi contro i suoi amici e la loro stessa patria.

                                                                                                                                          *****

Saaaalve a tutti,  spero che il capitolo sia di vostro gusto. Rispetto  al precedente, scriverlo mi è riuscito molto più facile( anche perchè di recente tendo  a scrivere un pò di pezzi su un gruppo messanger). Da qui in poi la situazione andrà in caduta libera fino allo scontro finale, farò del mio meglio per non deludervi. Il prossimo capitolo sarà dedicato al gruppo di Ar'Tuu e a quello di Harry, con un'ultima avventura prima che arrivino alle piramidi. Li farei anche arrivare lì direttamente, ma altrimenti a che kaiser li ho spediti in Africa? A presto.

 

  
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