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Autore: LorasWeasley    10/08/2021    1 recensioni
AU [Daisuga | Accenni Iwaoi]
"-Sono quasi certo che mi tradisca e dovete aiutarmi a scoprirlo.
Scese il silenzio, Tooru poi fu il primo a scoppiare a ridere talmente forte che dovettero passare interi secondi prima che riuscisse a parlare.
-Oh dio- continuò a ridere asciugandosi le lacrime –Daichi che ti tradisce? Guarda, è più probabile trovare qualcuno che voglia scopare volontariamente Ushijima prima di riuscire a convincere Daichi a tradirti!"
Genere: Fluff, Hurt/Comfort, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Daichi Sawamura, Hajime Iwaizumi, Koushi Sugawara, Tooru Oikawa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Haikyuu - Azienda di articoli sportivi'
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ATTENZIONE: 
Questa storia fa parte della serie "Haikyuu - Azienda di articoli sportivi" MA si può leggere anche senza aver seguito gli altri racconti. Ogni storia racconta il punto di vista di una coppia diversa e sono pubblicate in modo che cronologicamente non vengano fatti spoiler. Se volete leggere quelle precedenti vi consiglio di andare in ordine di pubblicazione, soprattutto se volete evitare spoiler della Iwaoi, la seconda storia. Nel caso queste però non vi interessano, buona lettura!

Note per chi ha letto le altre storie:
Come promesso ecco la penultima storia di questa raccolta. La Daisuga è una di quelle ship per le quali non scrivo storie singole ma se messe in un contesto più ampio (come questa serie) devono per forza esistere. Sono la mamma e il papà per eccellenza e sono soprattutto quelli che canonizzano tutti i classici clichè romantici per eccellenza, cosa che troverete anche in questa storia!
Grazie per essere arrivati fin qui e ci sentiamo giovedì con l'ultimo appuntamento!
Un bacio, Deh

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7. La dichiarazione


Suga entrò nell’ufficio di Iwaizumi senza neanche bussare. Come immaginava la stanza non era solo occupata dal proprietario ma anche dal suo ragazzo, seduto sulla sua scrivania. Suga pensò brevemente di essere stato fortunato a non averli trovati nudi, ma li avrebbe interrotti anche in quel caso perché quello di cui aveva bisogno era più importante.
-Prego, entra- lo prese in giro Hajime.
Suga lo ignorò, si sedette su una poltrona e fissò entrambi i ragazzi con uno sguardo risoluto.
-Se non fosse stato per me, oggi voi due sareste ancora single a struggervi l’uno per l’altro. È arrivato il momento di ricambiare il favore.
I due ragazzi si lanciarono uno sguardo confuso, poi Oikawa chiese –è successo qualcosa tra te e Daichi?
-Sono quasi certo che mi tradisca e dovete aiutarmi a scoprirlo.
Scese il silenzio, Tooru poi fu il primo a scoppiare a ridere talmente forte che dovettero passare interi secondi prima che riuscisse a parlare.
-Oh dio- continuò a ridere asciugandosi le lacrime –Daichi che ti tradisce? Guarda, è più probabile trovare qualcuno che voglia scopare volontariamente Ushijima prima di riuscire a convincere Daichi a tradirti!
Iwaizumi scosse la testa esasperato per le parole che aveva detto il suo ragazzo, ma decise di ignorarlo e si rivolse a Suga –Daichi non potrebbe mai tradirti. Hai idea di quanto sia palese il suo amore nei tuoi confronti?
A Suga si strinse il cuore, ovviamente sapeva quanto Daichi lo amasse. Ma quello che ormai stava succedendo da troppi giorni lo stava logorando a tal punto da aver bisogno di scoprire la verità.
-Okay, sentite. È da una settimana che Daichi si comporta in modo strano. È agitato e sfuggente, sembra perdersi nei suoi pensieri e più di una volta l’ho beccato a chiudere una pagina del computer non appena mi avvicinavo o a nascondermi lo schermo del telefono. Ieri aveva il giorno libero ed è stato tutto il pomeriggio fuori, quando sono tornato a casa ho sentito un profumo femminile su di lui e quando gli ho chiesto cosa avesse fatto mi ha detto che era andato dalla sua famiglia, ma quando poi ho scritto a sua mamma mi ha detto che non vedevano suo figlio dall’ultima volta che gli avevamo fatto visita!
Oikawa si stava mordendo un labbro con angoscia, Iwaizumi gli aveva messo una mano sulla coscia e fu lui a dire al direttore delle risorse umane –Potrebbero esserci altre spiegazioni per questo comportamento.
Suga annuì trovandosi d’accordo –è per questo che sono venuto a cercare il vostro aiuto.
-Cosa dovremmo fare?
-È appena andato via, ha il pomeriggio libero e a pranzo è stato super vago su quello che avrebbe fatto. Avevo in programma di seguirlo ma è andato via velocemente e non ho avuto tempo di organizzarmi. Quindi ho bisogno che tu lo faccia tornare qui con una scusa qualsiasi, digli che ti serve urgentemente una sua firma o che ne so, io e Tooru ci nasconderemo nella tua macchina e, quando andrà di nuovo via, lo seguiremo!
Oikawa adesso sembrava eccitato –Mi piace come piano! Dovremmo trovare un travestimento!
-Il travestimento è già la macchina di Iwaizumi. Non la riconoscerà mai, soprattutto se pensa che Iwaizumi sia in azienda.
Oikawa annuì solennemente –Hai ragione, mi piace come pensi.
Iwaizumi passò lo sguardo da uno all’altro, poi sospirò –Ragazzi… non credo che questa sia la cosa giusta da…
-Iwa-chan! Suga ha bisogno di noi! Non puoi dire di no!
 
Essendo che il broncio di Oikawa funzionava sempre con Iwaizumi, mezz’ora dopo Tooru e Koshi avevano posteggiato tre posti accanto a quello dove Daichi aveva appena lasciato la sua macchina. I ragazzi poi si erano nascosti dietro i vetri oscurati e avevano controllato le mosse dell’uomo.
Daichi si avviò al bar dall’altro lato della strada e il cuore di Suga fece un balzo quando si accorse della ragazza appoggiata al muro che lo stava aspettando: Michimiya Yui.
Sentì un enorme vuoto dentro di lui e il ronzio del suo stesso sangue nelle orecchie, mentre il cuore iniziava a battere in modo incontrollato.
Daichi l’abbracciò e Oikawa fece un verso strano e infastidito al suo fianco, per poi sbottare –Chi diavolo è quella?
-Andava con noi al liceo- Suga sentì distrattamente che aveva iniziato a parlare, i suoi occhi fissi sulla coppia –Daichi la conosceva anche da prima di conoscere me. Lei ha sempre avuto una cotta per lui, si è anche confessata più e più volte ma, nonostante Daichi l’abbia sempre rifiutata, sono rimasti amici. Qualche volta usciamo insieme, l’ultima volta che l’ho vista era fidanzata.
Tooru rimase in silenzio per un po', poi provò a dire –Magari stiamo solo fraintendendo tutto, magari loro…
Suga afferrò il proprio telefono e, cliccando il tasto per la chiamata rapida, inoltrò la chiamata con il proprio ragazzo mettendo il vivavoce.
Dalla macchina videro Daichi prendere il telefono dalla tasca, leggere il nome e allontanarsi dalla ragazza dopo aver fatto segno di dover rispondere.
-Ehy, tesoro- rispose infine dopo il terzo squillo –Tutto bene?
-Ehy- rispose Suga con un tono calmo e distaccato, tutto l’opposto di quello che stava succedendo nella sua mente –mi hanno detto che ti avevano visto tornare in azienda, è successo qualcosa?- mentì.
-Oh sì, nulla di che, Iwaizumi aveva bisogno di farmi firmare delle pratiche.
-Capisco… adesso che fai?
-Nulla di che- lo videro guardarsi un po' intorno mentre si stringeva nelle spalle –sto facendo delle commissioni per mia mamma, ci vediamo stasera a casa.
-Sì, certo- Suga chiuse in fretta la chiamata senza neanche salutarlo.
Il silenzio all’interno della macchina era denso e pesante, Tooru stava cercando qualcosa da dire, ma si rendevano bene conto entrambi che non c’era qualcosa che l’avrebbe fatto sentire meglio.
-Potresti accompagnarmi a casa?- chiese infine l’albino con voce spezzata.
Oikawa annuì e mise in moto, percorrendo tutto il tragitto in silenzio.
Quando infine Suga scese dalla macchina, sembrò ricordarsi di qualcosa e riaprì lo sportello –Puoi dire a Iwaizumi che mi sto prendendo un permesso di malattia per il pomeriggio? Non riuscirei comunque a lavorare e…
-Non preoccuparti- lo rassicurò Tooru –ci penso io.
Suga annuì e prese le chiavi per entrare nell’appartamento che ormai da troppo tempo condivideva con Daichi.
Si rese conto che tutte le sue azioni gli venivano spontanee e le faceva in automatico. E, solo quando infine lanciò un breve sguardo allo specchio dell’ingresso, si rese conto che stava piangendo.
 
Quando Suga sentì la porta d’ingresso aprirsi spostò velocemente lo sguardo sull’orologio e notò che Daichi era andato via da lavoro prima del previsto.
-Suga?- lo chiamò con voce preoccupata –Mi hanno detto che ti sei preso il pomeriggio libero perché non ti sentivi bene! Dove sei?
Koshi rimase immobile nella sua posizione seduta sul divano, le gambe incrociate sotto una pesante coperta e un fazzoletto ormai troppo usato stretto nella sua mano. Non disse nulla per palesare la sua presenza ma Daichi non perse troppo tempo a trovarlo.
Lo sentì avvicinarsi alle sue spalle mentre chiedeva –Ehy, che hai? Perché non mi hai chiamato se stavi male?
Suga vide il momento in cui il ragazzo gli fu di fronte e il conseguente cambiamento nel suo sguardo. L’albino non si era più guardato allo specchio nelle ultime ore, ma immaginava che non fosse un bello spettacolo da vedere dopo aver passato tutto quel tempo a piangere.
Daichi strabuzzò gli occhi e la sua voce si fece ancora più urgente –Che è successo? Che cosa hai?
Aveva allungato una mano verso di lui, probabilmente per accarezzargli il viso e confortarlo come aveva sempre fatto.
Suga però si tirò indietro e con voce fredda sibilò –Non toccarmi.
Il castano rimase bloccato sul posto, troppo sconvolto da quello che era appena successo, i suoi occhi spalancati perché probabilmente la sua mente non riusciva a pensare a nessuna spiegazione plausibile per quella reazione. Ovviamente non avrebbe mai potuto immaginare che Suga adesso sapeva tutto.
-Amore…- sussurrò poi in preda al panico, mentre gli s’inginocchiava di fronte per guardarlo meglio in faccia ma seguendo la sua richiesta di non toccarlo.
Suga sentì nuovamente i suoi occhi diventare lucidi a quell’appellativo.
Perché mi stai facendo questo?
-Pensavo, dopo tutti questi anni di relazione, di aver guadagnato il diritto di sapere la verità- si ritrovò a dire con voce spezzata, il suo sguardo che non si staccava dal volto della persona che più amava –se non mi ami più avresti dovuto dirmelo, non tradirmi alle spalle!
L’espressione di Daichi si fece ancora più sconvolta, le sue mani che cercavano con urgenza quelle dell’altro per stringerle con disperazione.
-Koshi, amore, che dici? Non ti tradirei mai, tu sei tutto quello che…
-SMETTILA DI MENTIRMI!- si ritrovò a esplodere –Ti ho visto oggi con quella troia! L’ho sempre saputo che aveva una fissa per te ma non ho mai detto nulla perché mi fidavo! E invece sono stato così stupido! Mi hai mentito così tranquillamente al telefono mentre eri al bar con lei! E chissà da quanto va avanti questa storia!
-Koshi!- Daichi bloccò il suo fiume di parole urlando il suo nome con disperazione, le sue mani erano salite dalle braccia al volto, afferrando e trattenendo –Koshi, non ti tradirei mai! MAI! Ero con lei solo perché mi stava aiutando, te lo giuro!
Suga fece una risata cattiva –Ti stava aiutando? In cosa mai potrebbe aiutarti? Cosa potrebbe mai esserci di così importante da doverlo tenere segreto a me?
Daichi sospirò, il suo corpo sembrò sgonfiarsi mentre abbassava la testa e lo lasciava andare, con le braccia che gli ricadevano lungo i fianchi.
Passò solo qualche secondo di silenzio prima che sussurrasse –Non era stato organizzato per essere detto in questo modo ma…- mise una mano dentro la giacca, che non si era ancora tolto, per poi prendere una piccola scatola.
Suga non ebbe il tempo di rendersi conto della cosa che il ragazzo, ancora inginocchiato di fronte a lui, l’aprì e gli porse un anello. I suoi occhi erano sinceri e lucidi mentre affermava –Vorrei che tu diventassi mio marito.
Il tempo sembrò prolungarsi all’infinito. Suga si sentiva stordito, tremava e ci mise fin troppo tempo a collegare la visione dell’anello con le parole che gli erano state dette.
Nuovamente con gli occhi lucidi non poté fare a meno di alzare lo sguardo su di lui e sussurrare –Davvero?
Daichi abbozzò un sorriso mentre rispondeva –Davvero.
Suga si asciugò le lacrime che erano sfuggite al suo controllo e annuì velocemente.
Daichi rilasciò un sospiro tremante e si alzò solo per sedersi al suo fianco, per poi prendere l’anello dalla scatola e metterglielo al dito.
-Avevo programmato tutto- spiegò nel mentre –volevo fare le cose bene e in modo romantico. Ti avrei portato a cena, ti avrei comprato dei fiori. Poi ti avrei portato nel luogo del nostro primo appuntamento e lì te lo avrei chiesto.
Suga non poté fare a meno di sbuffare una risata mentre ammirava il contrasto della fascia argentata intorno al dito con il colore chiaro della sua pelle.
-Mi dispiace- sussurrò infine alzando lo sguardo su di lui –non avrei dovuto arrivare a conclusioni affrettate. Ma non riuscivo a pensare al perché fossi uscito con lei e mi avessi mentito.
-Vieni qui- Daichi lo fece sedere sul suo grembo, abbracciandolo stretto e passandogli le sue mani forti e grandi sulla schiena. Suga sospirò e si strinse contro il suo petto, nascondendo il volto contro il collo per calmarsi.
-Ho chiesto a lei perché se avessi chiesto a chiunque dell’azienda, Oikawa l’avrebbe scoperto entro poche ore e sappiamo bene entrambi che non sarebbe riuscito a mantenere il segreto.
Suga rise contro di lui, non poteva dargli torto.
-A proposito- sussurrò ricordando –è stato lui ad aiutarmi a spiarti oggi. Anche se ammetto di averglielo chiesto io.
Sentì Daichi sospirare, poi annunciò –Quel ragazzo riesce a fare danno in ogni caso.
Suga rise ancora, passò qualche altro secondo in silenzio mentre si calmava del tutto e solo a quel punto rialzò la testa per fissare il suo ragazzo con occhi luminosi.
-Noi ci sposiamo- sussurrò ammirato come se avesse compreso la cosa solo in quel momento.
-Ci sposiamo- confermò il castano con un sorriso.
-Mio Dio, ti amo così tanto e sono così felice!- si sporse in avanti per baciarlo. Un bacio dolce e calmo, con il quale voleva esprimergli tutto il suo amore ma anche tutto il rimorso per aver rovinato il momento e non essersi fidato di lui.
Si tirò indietro in fretta e annunciò con le sopracciglia corrugate –Quando lo racconteremo, però, useremo la tua versione della cena e il resto.
Daichi rise –Tutto quello che vuoi, amore.
Suga gli lasciò un nuovo bacio sulle labbra –Tutto quello che voglio sei tu.
-Mi hai sempre avuto, adesso lo renderemo solo ufficiale.
  
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