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Autore: Rosette_Carillon    11/08/2021    2 recensioni
[SPOILER Black Widow]
Marta lavora ancora per lo S.H.I.E.L.D, e vive nella New Avengers Facility. Perché, si sa, gli Avengers possono salvare il mondo ma, quando si tratta di gestire le proprie vite, non sono poi così efficienti.
La Vedova Nera ne è un chiaro esempio.
[Captain America, Knives Out, Black Widow]
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James ’Bucky’ Barnes, Natasha Romanoff, Steve Rogers
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Black and white photos'
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Epilogo
 
 
 
 
 
 
 
 


Melina è seduta fuori, a respirare la fresca aria della sera, quando sente un rumore di ruote lungo la strada che porta alla New Avengers Facility.
Decide di ignorare chiunque sia, non si volta nemmeno a guardare.
Continua a guardare il cielo rosato sopra la distesa verde di alberi. Sono i suoi ultimi giorni in America: vuole godersi anche il minimo dettaglio, così avrà più ricordi che le faranno stringere il cuore una volta tornata in Russia.
Non vuole andarsene.
Forse avrebbe dovuto insistere di più, ma non ne è stata capace.
<< Melina. >>
La voce di Bucky la chiama. Lei solleva la testa, e lui, con un cenno del capo, le fa segno di guardare alle sue spalle.
Che succede? Le ragazze sono partite solo da due giorni, non possono essere già tornate.
Dall’auto scende l’agente Barton, e con lui  c’è un altro uomo che si guarda attorno palesemente a disagio.
Melina si alza lentamente, incerta. << Alexei? >> chiama poi.
<< Ah, sei qui, >> l’uomo le va subito incontro, visibilmente sollevato nel vedere un volto conosciuto. << Pensavo…pensavo fossi impegnata. >>
<< Mi sono presa una pausa. >>
L’uomo annuisce, poi si accorge di Bucky. << Tu! >> ringhia, mentre sul suo volto la felicità muta in rabbia.
<< No, Alexei. >> Melina si mette in mezzo ai due uomini. << Alexei, no, non- >>
<< Tu! Io lo so cos’hai fatto a mia figlia, tu l’hai- tu- >>
Bucky non è affatto preoccupato dalla furia del Guardiano Roso. << Ti riferisci a quando ho cercato di salvarla aiutandola a scappare dalla Stanza Rossa? >>
<< No. Mi riferisco a quando hai- io lo so, lo so cos’avete fatto… >>
<< Andiamo, Alexei, erano giovani e innamorati. >>
<< Era la mia bambina, >> si lamenta lui.
<< Ed era consenziente. Ora dimmi perché sei qui, >> cerca di cambiare argomento, << è successo qualcosa? >>
L’uomo si calma, e si schiarisce la gola cercando di evitare lo sguardo indagatore della moglie.
Quello sguardo l’ha sempre messo a disagio. Melina è sempre stata silenziosa e remissiva, ma quel suo sguardo sembra poter leggere nella mente di chiunque.
E forse è davvero così, dopotutto è una Vedova Nera quella che ha davanti.
Che domanda è? Si trasferisce, non è ovvio? Mostra la sua valigia. Si è fatto aiutare, e ha fatto una ricerca su internet: Concord è una città carina e tranquilla, e ha trovato una casa poco fuori città a poco prezzo.
Sempre che Melina non voglia tornare in Russia, è ovvio, ma lui crede sia davvero il caso di restare in America, vicino alle ragazze: non si sa mai.
La donna non lo fa finire e gli getta le braccia al collo, stretta che lui ricambia un po' impacciato, dopo un momento di incertezza.
Si guarda attorno: Clint e Bucky li hanno lasciati soli.
<< Le ragazze? >>
<< In Canada. Torneranno presto. >>
<< Mh. >>
 
                                                                                §
 
Immersa piacevolmente nella vasca colma di acqua calda, Yelena preme il suo corpo contro quello della sorella.
Natasha la abbraccia dolcemente. Ormai si è abituata alla continua ricerca di contatto fisico da parte dell’altra, e non le dispiace.
Non sono mai state abituate al semplice contatto senza secondi fini. Uccidere, o sedurre. Nella loro vita non c’era mai stato spazio per abbracci o carezze.
L’acqua in cui sono immerse è colorata, un tenue rosa e un delicato azzurro si mischiano al lilla e al verde. C’è profumo di fiori, forse lavanda, lillà… non è sicura.
La bomba da bagno l’ha comprata Yelena, eccitata come una bambina all’idea di usarla. “Guarda: ha anche i brillantini”, aveva squittito “ è una figata pazzesca.”
<< Pensavo avresti preso quella di Harry Potter, >> mormora, cercando di non pensare a cosa dovrà fare per togliersi di dosso tutti quei glitter che galleggiano nell’acqua << Secondo me, sei Serpeverde. >>
<< Scherzi? Quelle erano le bombe da bagno ufficiali: se io le avessi comprate, zia Rowling ci avrebbe guadagnato. Quella non se li merita i miei soldi. >>
Un telefono squilla: è quello di Yelena. Lei si allunga verso il telo da bagno per asciugarsi la mano prima di rispondere alla chiamata.
È Melina. Va tutto bene, ha chiamato solo per sapere come se la passino le sue ragazze. Com’è il Canada? E l’albergo? Hanno mangiato?
<< Hai la voce stanca, sicura che vada tutto bene? Oh, >> Natasha le rivolge uno sguardo interdetto, ma lei le fa segno di aspettare. << Ah, sì? E cos’ha detto? Ah. No, non preoccuparti: torneremmo il più tardi possibile. >>
Chiude la chiamata e, mentre si allunga per posare il telefono sul mobiletto in legno fuori dalla vasca, racconta le ultime novità. << Papà è a New York, >> inizia. << È pedante come al solito. Voleva staccare la testa a James per essere stato a letto con te, >> si sistema nuovamente fra le braccia della sorella. << Bè, in realtà, credo volesse staccargli qualcos’altro, >> precisa giocando con la schiuma e le bolle << ma mamma l’ha fermato. >>
<< E com’è andata con Steve? >>
<< Oh, ha preso molto bene il suo essere gay: se va con gli uomini, le sue donne sono al sicuro. >>
Natasha non è convinta. Davvero l’ha presa così bene? Non ha veramente fatto nessun commento.
<< Ha detto che non riesce a capire chi dei due stia sotto, sono- >>
<< Oh, ti prego, ti prego, >> la ferma con un sospiro << non aggiungere altro. >> Con una mano smuove gentilmente l’acqua colorata, poi sfiora un braccio di Yelena, che socchiude gli occhi.
<< Non osare sparire mai più dalla mia vita. >>
<< No, >> la rassicura. << No, non succederà più. >>




 
  
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