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Autore: Mo0ny_    14/08/2021    1 recensioni
[Jily, Marauders Era]
Raccolta di One-Shot che ripercorrono i momenti più importanti dell'Era dei Malandrini.
Dal testo:
"-Evans, vista la tua propensione ad uscire con la piovra gigante, non stiamo andando ad un appuntamento a tre, giusto? –Si ferma di botto per guardarlo con aria sconcertata.
-Come?! –
-Ogni volta che ti chiedo di uscire mi dici che preferiresti… beh, qualsiasi cosa, ma la piovra gigante è la più ricorrente –
-Non stiamo uscendo insieme e non stiamo andando dalla piovra gigante –"
Genere: Romantico, Slice of life, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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I want you
I want you so bad
I want you  
I want you so bad
It's driving me mad, It's driving me mad


 
James cammina per il castello senza badare bene a dove stia andando. Non ha una meta da raggiungere, voleva solo lasciare la camera da letto: Remus era alquanto nervoso per via della luna piena, Sirius lo stuzzicava nonostante sapesse le sue condizioni e Peter era intendo a mangiare biscotti con la bocca aperta e facendo rumore.
Non c’è  nessuno del loro anno in giro, probabilmente stanno tutti studiando per le verifiche che la Mcgranitt ha deciso di piazzare a fine febbraio,  o per il freddo.  Dovrebbe farlo anche lui ma sbuffa al solo pensiero! Prende il boccino che ha in tasca ed inizia a giocarci distrattamente. Forse farà un salto nelle cucine, il freddo sembra penetrargli nelle ossa. Se si trasformasse adesso in un cervo, non ci sarebbero problemi: la pelliccia mantiene caldi come due piumini!
È il rumore dei passi di qualcuno a metterlo in allerta. Si volta per vedere Mulciber e Avery venire verso la sua direzione. Normalmente non lo avrebbe fatto, ma è da solo e quei due sono pazzi! Si nasconde dietro una colonna afferrando il boccino e sperando non lo abbiano visto. Non ha il mantello dell’invisibilità, stringe la bacchetta. È da uno o due anni che ha capito una cosa: ora che vi è il Signore Oscuro a tracciare la sua strada, non può fidarsi di nessun Serpeverde.
-Cazzo se è stato divertente, quella non la smetteva di urlare –Sgrana gli occhi e cerca di capire quello che hanno detto, sperando abbia sentito male.
-Non ci ha visto nessuno? –
-Ma chi vuoi che c’abbia visto?!  Al quarto piano non passa mai nessuno –Passano dalla colonna dietro cui è nascosto. Osserva la testa mora di Mulciber ridere e quella bionda di Avery seguirlo. Appena si allontanano abbastanza, tira fuori la Mappa del Malandrino. Non è del tutto perfezionata, ma spera possa essergli d’aiuto.
La apre rivelando i diversi nomi che circolano per  i corridoi di Hogwarts. Mulciber aveva ragione: nessuno passa mai dal quarto piano. Fu per questo che appena lesse il nome di Mary MacDonalds corre dentro scansando le pochissime persone vicine alle scalinate. Sale talmente tanto in fretta che sembra stia sfrecciando con la sua scopa. Si fa indicare la strada dalla Mappa del Malandrino per capire con precisione in che stanza è. Quando arriva, la trova stesa a terra pancia in giù con i capelli biondi a coprirle il volto. Si spaventa a morte.
-Mary! Mary! –a niente serve chiamarla, non risponde. Gira il corpo per vedere la faccia tonda completamente bianca. È veloce ad issarla sulle spalle. Pesa, ma pesa ancor di più il suo cuore spaventato. Di corsa arriva in infermeria e quando Madama Chips chiede cosa sia accaduto riesce solo a borbottare che l’ha trovata già così. È sicuro la preoccupazione che l’infermiera gli legge in volto a farle comprendere che sta dicendo la verità.
-Va’ nel tuo dormitorio, Signor Potter –
 
 
Lily riceve la notizia dopo poche ore. La Mcgrannitt la chiama per riferiglielo e chiederle se possa fare compagnia alla sua compagna. Non ci pensa due volte ad accettare. Le stringe la mano osservando i suoi lineamenti morbidi. Chissà cosa l’è successo, chissà quando si sveglierà!
-Come sta? –sobbalza nel sentire la voce di Potter al suo fianco (quando è arrivato?!). La sua presenza gli da fastidio, ma legge nei suoi occhi nocciola una reale preoccupazione per la sua amica. Ha gli occhiali quadrati storti e i capelli più disordinati che mai.
-Ancora non si è svegliata –Potter la osserva e allarga il nodo della cravatta distrattamente. Non legge malizia nei suoi occhi ma è comunque infastidita dal suo sguardo. Si volta verso l’amica.
-Che le è successo? Madama Chips è riuscita a capire? –Scuote la testa e i capelli rossi le finiscono sul volto. Si sposta immediatamente una ciocca dietro l’orecchio.
-È stato Mulciber  –Non avrebbe mai creduto di sentire un tono di voce così duro e serie da Potter. Si ricorda poi di trovarsi James Potter davanti e assume un’espressione scettica.
-E tu che ne sai? –Potter si sposta poggiandosi al muro con le mani dentro la tasca.
-Li ho sentiti, Evans. Lui e Avery. Hanno accennato a qualcosa a proposito del quarto piano e che qualcuno non la smetteva di gridare. Sono corso a controllare e l’ho trovata svenuta a terra –Lily piange. Non vorrebbe farlo, non davanti a Potter soprattutto. Ma non si trattiene. Lo vede che non sa che fare, forse vorrebbe anche dargliela una mano ma è pietrificato davanti a Lily Evans e ai suoi occhi verdi che proprio non la smettono di piangere. Capisce che è da sola che vorrebbe rimanere, quindi le poggia una mano sulla spalla e se ne va, ma non prima di averle detto: “Sta’ attenta”.
 
Lily non ha compreso fin da subito l’avvertimento che Potter le aveva dato. Ci è arrivata al risveglio dell’amica che la legge del sangue si fa più stringente ed esigente. Lei è nata babbana, Mary è una mezzosangue. Se l’hanno attaccata… Quanto tempo ci metteranno a colpire anche lei? E così si allena, studia più che può perché possa comprendere e capire cosa aspettarsi e da chi e cosa deve proteggersi. Mary non è stata in grado di dirle cosa le abbiano fatto, ma i graffi sulle spalle le fanno ancora male. Ha sempre litigato con Potter, l’ha trovato sgradevole e viziato all’inverosimile. Ma quello che ha fatto per la sua mica è innegabile. Mary l’ha ringraziato e lui le ha sorriso senza malizia alcuna.
Che ragazzo strano…
 
-Sirius, metti giù quei calzini –è l’avvertimento di James. Odia quando fa fluttuare la sua roba in giro per la stanza, ancor di più se la stanza non gli basta e corre a continuare lo scherzo in sala comune.
-Tu che dici Prefetto? –ammicca a Remus che sta studiando serenamente. –Devo ubbidire agli ordini del signor Ramoso? –
-Finché non mi arrivano in faccia e tutt’apposto. –Non li degna nemmeno di uno sguardo.
-Sentito? Il nostro amico Prefetto non trova il mio comportamento sbagliato. –James si tuffa su di lui per cercare di fermarlo, ma si ritrova con il muso a terra. Li sente quelli del primo anno ridere e desidera lanciare un petrificus totalus, chissà se avranno ancora voglia di ridere!
-Black, perché Potter è a terra?! –Lily è sulle scale del dormitorio femminile e guarda interdetta le scena.
-Cerca nuovi e pittoreschi modi per invitarti ad Hogsmeade, Evans –Sirius porta le ciocche nere e lunghe dietro l’orecchio. Quanto lo odia quando fa così!
-Non trovo gli occhiali dannazione! –Lo sanno che è completamente cieco! Perché ridono?!
-Sirius, ridammeli! –urla mentre cerca di alzarsi con le mani avanti per non colpire niente. La scena deve essere davvero ridicola perché sente chiaramente la risata di Lily! E proprio quest’ultima che si abbassa a terra e gli poggia le lenti quadrate sul naso. Il suo volto è subito più nitido, così come il suo sorriso malcelato.
-Sei ridicolo, Potter –Se ne va con i libri stretti fra le braccia. Si gira solo per dire: -E cinque punti in meno a Grifondoro! –Poi sparisce dietro il quadro della signora Grassa.
-Ma questa è davvero della nostra casata? –commenta Sirius andando a sedersi su uno dei divanetti accanto al fuoco.
James guarda ancora il punto dove prima era Lily, Evans. Odia quel groviglio che gli si crea all’altezza dello stomaco ogni volta che incrocia il suo sguardo, ogni volta che è talmente tanto vicino da poter vedere le pellicine sulle piccole labbra. Odia quando ride,  detesta vederla felice.
Perché lui non è parte di quella felicità. E non lo sarà mai…
A distoglierlo, ci pensa Sirius e i dannati calzini che sono tornati al suo legittimo proprietario. Anche se in faccia.
-Remus! Non ridere accidenti! –
 
Remus studia da diverse ore in biblioteca quando anche James lo raggiunge. È certo che si annoi e infastidire Sirius deve averlo scocciato, non ci sono altre spiegazioni perché sia lì altrimenti. O forse… Lo guarda mentre scarabocchia parole senza senso, mentre disegna dei boccini e incide le iniziali “L.E” sulla pergamena. Quando poi, Lily Evans, fa il suo ingresso nella biblioteca e James la guarda come se avesse aspettato solo questo, capisce che l’intuizione è giusta.
-Ti farà diventare matto –sospira, non è nemmeno sicuro che Ramoso lo stia ascoltando.
 
Più tardi ne parla con Sirius. Mai l’altro era stato così attento durante un suo discorso, forse solo quando ha confessato di essere un lupo mannaro.
-Sai, abbiamo pensato la stessa cosa –Gli dice poi Felpato incrociando piedi e gambe. –Chissà come la prenderà quando gli darà un bel due di picche –
-Sirius! –ma sta ridendo anche lui.
 
I suoi amici credono che lui abbia una strana cotta per Evans, ma si sbagliano e glielo dimostrerà. Non riesce a sopportarli, odia sentire il loro chiacchiericcio continuo su qualcosa di cui è evidente non abbiano capito niente! Persino Peter ha preso a prenderlo in giro!
Lily è proprio davanti a lui che gioca con una ciocca di capelli rosso scuro mentre mangia parlando del più e del meno con Remus. È l’unico dei Malandrini che riesce a parlarle e che lei sembra anche gradire. Gli occhi a mandorla si posano sui suoi color nocciola e mostrano subito diffidenza.
-Che vuoi Potter? –Lo vede Sirius che lo guarda di soppiatto, è certo  non voglia perdersi niente di quello che accadrà. James Potter è cresciuto spavaldo e viziato, troppo perché possa scendere a patti con il su orgoglio.
-Hai da fare sabato, Evans? –Alza gli occhi al cielo mentre il sorriso malizioso di James non vuole proprio lasciare il suo volto.
-Ti prego, non la solito domanda! –Si porta una mano a reggersi la testa continuando a mangiare spazientita.
-Sei tu che hai chiesto…–
-Black, fatti gli affari tuoi! –
-Evans, chi tace acconsente però… -Basta questo a rendere il suo volto più rosso dei suoi capelli e a convincerla del fatto che la sua cena sia finita lì.
-Preferirei uscire con un lupo mannaro! –dice prima di andare via.
-Sentito Ramoso? Con me ci uscirebbe –gli sussurra Remus. Sirius e Peter capiscono e ridono insieme a Lunastorta.
James osserva Lily allontanarsi e andare incontro a Piton. Sente di nuovo quella morsa all’altezza dello stomaco. Ma stavolta è orribilmente opprimente e il pollo che ha mangiato lo sente risalirgli in gola.
 
“Siete uguali voi due”
“Ma cos’ha?”
“Leggendo fra le righe, amico, direi che secondo lei sei un po’ presuntuoso”
 
“Siete uguali, voi due”
“Uguali, voi due”
“Voi due”
 
James non può credere che sia successo davvero. Forse ci ha sempre sperato, che Lily e Piton litigassero. Ma ora che è accaduto… È stato dannatamente orribile.
Lupin li ha rimproverati per quello che era accaduto, o se li aveva rimproverati!
Non riesce a stare nel suo letto, ha bisogno di fare quattro passi, ha bisogno di metabolizzare quello che Lily, Evans (deve accettarlo che per lui, lei non sarà mai Lily), gli ha detto. Lo ha sempre definito egoista, presuntuoso e con la testa troppo fra le nuvole. Ma mai con quell’odio viscerale. Si è sentito piccolo, idiota.
Afferra il mantello dell’invisibilità e la Mappa del Malandrino. Arrivato in Sala Comune la trova lì, che discute con Mary.
-Parlagli Lily. Diglielo che fra voi è finita –e lei annuisce con i capelli a coprirle il volto. La segue appena attraversa il quadro e la tentazione di sentire cosa dirà a Piton è tanta. Decide però di non ascoltare, di andare oltre.
Lui non è uguale a Piton. James non sarà mai come Piton. James non è fissato con la magia oscura, non frequenta Mulciber e Avery e sì, magari ha un modo di divertirsi sopra le righe, ma non ha mai fatto male a nessuno!
È la sua coscienza a suggerirgli poi che, per quanto possa odiarlo, Piton non è nessuno. Piton ha subito tante delle sue angherie e per quanto gli costi ammetterlo… Ha ferito anche Lily, Evans.
È troppo orgoglioso per piangere, si passa una mano fra i capelli cercando di non far cadere il mantello.
È un grifondoro. Sarà un futuro Auror. La guerra incombe e lui non è altro che uno stupido ragazzino che si diverte bullizzando gli altri!
Cambierà.
Il prossimo anno non ripeterà gli errori commessi.
Ci proverà ad essere migliore, e ci riuscirà (è presuntuoso, e forse questo non cambierà).
E le sue promesse sono per lui un voto infrangibile, soprattutto quando torna e Lily, Evans, piange sul divanetto accanto al fuoco.
Le ha provocato dolore, ma conta di restituirle il sorriso.
 
Perché la ama.
 
 
 



 
|||Angolo Autrice|||
Ho sempre voluto scrivere qualcosa sulla Jily e in generale, sui Malandrini. Ho molte storie cestinate, long che non credo troveranno mai una fine. Penso che questa raccolta di One-Shot sia il giusto modo per dare il mio contributo alla storia. Non so con quanta frequenza aggiornerò, la prossima storia è già pronta e posso dire che saranno sette in totale. Non sono lenta a scrivere quanto impegnata ahahah. Però giuro, questa raccolta la voglio portare a termine! Grazie a tutti coloro che hanno dato una possibilità a questa raccolta e spero vivamente che siate stati invogliati a continuare più che a lanciarmi pomodori.
Se vi va di fare due chiacchiere, avere aggiornamenti o scambiare fan art c’è il
link al mio profilo twitter.
Grazie e alla prossima!
 
 

 
 
   
 
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