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Autore: Roe Jaeger    17/08/2021    2 recensioni
Da quando era entrato a far parte del Corpo di Ricerca dopo il processo che aveva subito, mai avrebbe potuto immaginare che il Capitano Levi potesse essere tanto premuroso. Eren aveva capito benissimo di essere stato pestato con tanta foga per evitare di essere ucciso dalla Gendarmeria, ma quello che non era riuscito a ipotizzare è che le alte sfere del corpo di ricerca l’avrebbero sostenuto e gli avrebbero dato credito a tal punto da farlo ritrovare accudito dal caposquadra quando gli era salita la febbre.
Ereri scritta per la #AntiFerragostoChallenge del gruppo fb "Hurt/Comfort Italia - Fanart and Fanfiction - GRUPPO NUOVO".
Genere: Hurt/Comfort, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Eren Jaeger, Hanji Zoe, Levi Ackerman
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ereri scritta per la #AntiFerragostoChallenge del gruppo fb "Hurt/Comfort Italia - Fanart and Fanfiction - GRUPPO NUOVO" con il prompt "sos
 
Soltanto sostegno

Da quando era entrato a far parte del Corpo di Ricerca dopo il processo che aveva subito, mai avrebbe potuto immaginare che il Capitano Levi potesse essere tanto premuroso. Eren aveva capito benissimo di essere stato pestato con tanta foga per evitare di essere ucciso dalla Gendarmeria, ma quello che non era riuscito a ipotizzare è che le alte sfere del corpo di ricerca l’avrebbero sostenuto e gli avrebbero dato credito a tal punto da farlo ritrovare accudito dal caposquadra quando gli era salita la febbre.
«Bravo, Eren… ora devi prendere quest’ultima medicina e, per oggi, sei a posto...» stava dicendo Hanji, quando la porta della stanza si aprì e Levi entrò nella stanza. 
«Capitano.» lo salutò educatamente Eren, che qualche minuto prima si era riuscito a mettere seduto sul letto, per la prima volta dopo giorni di degenza. 
«Come sta?» chiese rivolto ad Hanji e prendendo posto sull’altra sedia presente nella camera. 
«La febbre è scesa parecchio ma è ancora debole. È meglio se evitiamo di farlo trasformare in gigante ancora per un po’. Vi lascio soli, ma ti raccomando di non farlo sforzare troppo.» 
Levi annuì e seguì Hanji con lo sguardo mentre lasciava la stanza. Poi fissò Eren. 
«Quando ti ho pestato, il dente ti è ricresciuto da solo. Non puoi far sparire la febbre?» 
«Non so in che modo si faccia, in realtà. Il dente è ricresciuto da solo.» 
«Sei un caso perso.» 
«Grazie per il sostegno, capitano.» sorrise a malincuore Eren.  
«Sono serio, non ridere. Alla fine, sembri essere l’unica speranza per l’umanità. Ma io non mi fido di te, sia chiaro. E stenditi, al posto di sforzarti.» 
Eren seguì il consiglio e Levi gli posò una mano sulla fronte, per sentire la temperatura: bruciava. 
«Hanji ti ha misurato la febbre?» 
«37,7» 
«Effettivamente, è scesa, visto che ieri avevi 39,2. Ma perché sei così caldo?» 
E, mentre Eren pensava che forse era la vicinanza del capitano a riscaldargli l’anima, lo vide stendersi accanto a lui sul letto. 
«Devo badare io a te stanotte» disse Levi, in risposta allo sguardo interrogativo di Eren. «Non vorrai farmi passare la notte per terra, spero.» 
«Grazie per il supporto, Capitano.» 
«Ora cerca di addormentarti.» 
Eren ci provò, ma ci riuscì solo dopo alcune ore. Levi anche, visto che sentiva il cuore nel petto battere all’impazzata. Perché provava quella strana sensazione vicino al quel ragazzino cui stava solo offrendo un po’ di sostegno?
   
 
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