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Autore: T612    17/08/2021    0 recensioni
[Dal testo - Capitolo 1: "Zip-01"]
Mail from: a14.vadf@mail.com
Mail to: aalpha01@mail.com
Data: 26 marzo 2024
Oggetto: Progetto Guardia d'Inverno
Come da accordi trovi tutti i file del fascicolo nelle cartelle zip.
Ho fatto tradurre tutto in una lingua comprensibile [...]
Genere: Angst, Hurt/Comfort | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Clint Barton/Occhio di Falco, James ’Bucky’ Barnes, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Nick Fury
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: Incompiuta
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Zip-10



 

Aggiornamento: Stella Rossa

 

Su richiesta di: Agente Alpha 01

Rapporto redatto da: Agente Delta

Stato di consegna: Effettuato 

Data: 29 ottobre 2001


Signore, 

Alcuni dei miei Agenti sono riusciti a rintracciare la donna dell'hotel e hanno appreso notizie significative sul suo conto. 

A quanto pare la donna è a capo di una cellula di ribelli interna alle fila del Leviathan, si contano tre uomini e tre donne, tutti relativamente giovani, di cui disponiamo una copia dei passaporti falsi. Ho inserito le fototessere nel Programma di tracciamento, nel possibile caso che uno di loro cerchi di lasciare il Paese saremo in grado di seguirlo. 

L'Intelligence è riuscita inoltre a reperire alcune informazioni sul contenuto della valigetta trafugata dal gruppo, precedentemente appartenuta al Generale Starkovsky: documentazione relativa ai soggetti coinvolti, possibili contatti e Codici di Attivazione per un Arma denominata “Soldato d’Inverno”. 

L’unità è preoccupata per il coinvolgimento di quest’ultimo, molti non credono lui esita e i restanti sono convinti che il suo vero viso compaia in almeno uno dei passaporti recuperati. Se ciò dovesse essere vero, rintracciare tali individui è una priorità, per arrestarli o per assumerli sta a Lei deciderlo.

C’è paranoia nell’aria, posso quasi respirarla, e meno mine vaganti ci sono in giro e meglio stiamo tutti - che esse siano mine fantasma o mine in carne e ossa.

Attendo istruzioni,

Agente Phil Coulson


*


COMUNICATO INFORMATIVO AL COMANDO

*RISERVATO*

 

A: Generale Ivan Dreykov 

Da: Generale Vasilij Karpov 

Data: 05 novembre 2001

Argomento: Re: Cancellazione Progetto Guardia d’Inverno 


Ammetto che ci sono stati errori da entrambe le parti Ivan, sicuramente i medici delle nostre rispettive divisioni hanno sottovalutato alcuni dati, ma non sono totalmente d’accordo nell’annullare il nostro accordo. Abbiamo entrambi perso molte Risorse in questo tragico incidente, ma ti posso garantire che non rimarranno impunite, mi sto già mobilitando in questo senso e ti invierò a breve una copia delle disposizioni inoltrate al mio staff.

 

Ti inoltro una copia della trascrizione delle videocamere installate al rifugio, i miei Operativi ritengono sia doveroso prendere atto delle criticità del Progetto per arginare i danni e prevenire eventuali incidenti analoghi. 

Sono sincero quando scrivo che mi amareggia apprendere che l’esito dei nostri finanziamenti sia stato questo, Compagno.

Vasilij Karpov


>>


Le riprese di riferimento riguardano le telecamere nascoste installate nel rifugio scelto dalla Guardia in data 04 novembre 2001, alcuni dei nostri Operativi sono riusciti a intercettare l'indirizzo della casa sicura e si sono regolati di conseguenza. 

Il girato ricopre cinquantatre ore di materiale - dalle ore 17.37 del 02/11/01 alle ore 22.45 del 04/11/01 -, dal quale si può evincere la portata dei danni accusati dai Soggetti, oltre a documentare la portata dei crimini da loro commessi.

La casa scelta si trova a Praga ed è nascosta in mezzo ai boschi di confine, difficilmente raggiungibile e scarsamente curata: le uniche due stanze a disposizione della Guardia contengono un materasso da campeggio per due persone abbandonato a terra, un fornello elettrico di fortuna nell'angolo della medesima stanza e un bagno separato. 

Il primo a raggiungere il luogo preconcordato è Mikhail Ursus. Non è chiaro quanto il Mutante abbia aspettato in mezzo ai boschi, si è approcciato alla catapecchia in legno in forma animale, ha fiutato la possibile presenza di intrusi e ha lanciato un bramito per dare il "via libera". È tornato nei boschi per trasformarsi nuovamente e rivestirsi, per poi ritornare all'interno dell'edificio con un paio di casse in mano, a seguito di Belinsky, Shostakov e il resto dei loro viveri. Dalla quantità di cibo e acqua trasportato possiamo calcolare la loro intenzione di fermarsi per non più di quattro giorni. 

Mentre Belinsky e Shostakov dispongono i viveri e danno una pulita, Ursus controlla la presenza di telecamere e fortunatamente non scova le nostre. È palesemente sollevato quando si convince che non ce ne sono, ed è un sentimento contagioso quando viene comunicato anche agli altri membri della Guardia. 

A distanza di circa cinque ore sopraggiunge una moto di grossa cilindrata e, una volta scesa dalla sella e tolto il casco, spuntano nell'inquadratura anche i capelli biondi di Belova. Trasporta con sé medicinali e altro materiale medico, saluta i compagni già presenti, entra ed esce dal bagno con un secchio d'acqua pulita e chiama a sé Ursus per medicargli le ferite. 

Da Comunicati postumi a queste riprese sappiamo che i sei erano stati coinvolti in uno scontro armato e Ursus si era assicurato di farli uscire illesi dalla casa sicura precedente a questa, riportando delle gravi contusioni e ferite da arma da fuoco, ma nulla che gli antibiotici e il Gene X non possano sistemare. 

È notte fonda quando sopraggiunge una seconda moto a fanali spenti, portando con sé Barnes, Romanov e qualche coperta. 

Barnes, per nostra fortuna, si fida di Ursus quando afferma che non ci sono telecamere. Cenano con quello che hanno, pianificano le prossime mosse e stabiliscono i turni di guardia. Non abbiamo audio, quindi ignoriamo di preciso cosa si dicano, ma è chiaro come il sole la presenza di complicità e fratellanza che lega i soggetti: si vede dal modo in cui Belova medica gli altri componenti del gruppo, come Romanov intreccia i capelli delle sorelle, come Belinsky inizi a studiare i documenti rubati a Starkovsky per trovare una cura al Codice, come Shostakov cucini la cena per tutti e faccia proporzioni consone agli appetiti dei singoli, come Ursus dorma in forma animale al centro della stanza per tenerli tutti al caldo in una casupola traballante, decadente e senza riscaldamento. 

Si vede dal modo in cui Barnes guarda Romanov. Dicono che le donne fioriscano durante la gravidanza, ma nel caso di Romanov sembra l'esatto opposto: è emaciata, debole, probabilmente sta accusando e metabolizzando il colpo di essere un peso, senza contare la vergogna di dover mangiare per due lasciando affamate altre cinque bocche. 

È quasi straziante vedere Barnes e Belova obbligare Romanov a mangiare, ma almeno sappiamo che le iniezioni fatte durante l'addestramento delle Vedove stanno dando i loro frutti. L'operazione di Laurea è una soluzione definitiva, ma in questo caso specifico è un bene aver previsto una forma di castrazione chimica preventiva. Ciò che non si spiega è come Romanov sia riuscita a proseguire la gravidanza fino a questo punto: con il passare dei giorni il feto la sta pian piano uccidendo dall'interno, ma questa sfortunata circostanza rappresenta ugualmente un inconveniente che non sarebbe dovuto verificarsi. Probabilmente la colpa è del sangue alterato di Barnes, dobbiamo attendere i risultati dell'autopsia, ma quello che ci basta sapere al momento è che Barnes per primo si è convinto di essere la causa delle sofferenze di Romanov. 

Le prime cinquanta ore trascorrono senza intoppi o eventi eclatanti, i turni di guardia proseguono indisturbati, chi non è in servizio dorme il più possibile per recuperare le forze necessarie al proseguimento della missione. 

Quando la nostra squadra di tiratori scelti si avvicina al perimetro è Ursus a dare l'allarme. Succede così in fretta da non sembrare reale, al punto che c'è da chiedersi se non avessero deciso a monte che fossero proprio Ursus e Belinsky a doversi sacrificare per difendere il forte e far guadagnare tempo prezioso agli altri quattro. 

Barnes e Romanov partono per primi, portandosi via i documenti di Starkovsky. Shostakov e Belova li raggiungono con uno scarto di centoventi secondi, lasciandosi dietro una nuvola di terra e polvere quando la moto va su di giri e si perde nello sterrato. 

Ursus snuda artigli e fauci, Belinsky imbraccia il fucile che le ha lasciato Barnes. Non è abbastanza. 

È una carneficina. 


*


Estratto Interrogatorio *786

Data: 15 marzo 2024


Yelena Belova: Noi siamo stati i primi ad essere catturati… il tracciatore di Alexi li ha portati dritti dritti al nostro rifugio di fortuna. 

Agente 14: Gli altri? 

Yelena Belova: Sapevamo che Tania e Mikhail non ce l'avevano fatta. [sospira] Lo sapevamo da prima che i soldati di Karpov iniziassero a vantarsene per deriderci. 

Agente 14: Quanti ne avete uccisi durante l'attacco al secondo rifugio? 

Yelena Belova: Nemmeno uno, hanno mandato al tappeto Alexi con il sedativo per orsi… e io-... io mi sono bloccata. [distoglie lo sguardo] Ho lasciato che mi portassero via, che mi legassero… 

Agente 14: Hai avuto paura, Yelena. È comprensibile. 

Yelena Belova: Non ho opposto resistenza, Valentina. [sospira, tremante] Li ho delusi… ho deluso tutti. 

Agente 14: Avevi sedici anni. 

Yelena Belova: Come se avesse importanza. 

Agente 14: [silenzio] Ti hanno resettata? 

Yelena Belova: Sì. Era la procedura standard in questi casi… non ricordo se ho fatto in tempo a vedere Barnes o Natalia quando ci hanno riportati alla base. 

Agente 14: Quando li hai rivisti? 

Yelena Belova: Di persona? [attende un cenno di conferma] Natalia sei mesi dopo, in missione. Ci sono voluti altrettanti mesi prima che una delle due iniziasse a ricordare cosa fosse successo per davvero… prima c'erano state voci, molte discussioni lasciate in sospeso dai Generali quando una delle due entrava nella stanza, altrettante liti sul tenere fede agli ordini anche quando l'intuito ci urlava di svegliarci e ribellarci. [scuote il capo] Barnes l'ho rivisto la scorsa settimana, ma in tutti questi anni ho tenuto orecchie e occhi ben aperti… mi sono tenuta a distanza, per vergogna o per paura non so dirlo. 

Agente 14: Paura? 

Yelena Belova: Che sentimenti avrei dovuto provare per il Soldato d'Inverno? Dalle informazioni che rubavo sul suo conto era lampante che ai suoi occhi sarei stata solamente una nemica. [sorride, fredda] Non sono di certo io quella che ti deve ricordare cos'è successo a Odessa, Valentina. 

Agente 14: Perché ti sei tenuta aggiornata sul suo stato di salute? Perché proprio tu, che lo reputi una "seccatura", e non Romanov? 

Yelena Belova: Perché io sono meno… appariscente di mia sorella, mettiamola così. Natalia aspettava una breccia, io ero quella che doveva fornirgliela… abbiamo sempre avuto due etiche molto diverse sul come portare a termine il lavoro. 

Agente 14: [sorride, scettica] Ovvero?

Yelena Belova: Io non avrei mai preso in considerazione il suo abbandono per salvarmi il culo… dopotutto all’epoca aveva giurato di non abbandonare Barnes, non aveva mai detto mezza parola su cosa aveva intenzione di farsene di noi una volta salvi. [distoglie lo sguardo] Ha approfittato della prima occasione utile per andarsene, convinta che eliminando Dreykov a Budapest avesse risolto il problema… sono io quella che è dovuta rimanere alla Stanza Rossa quando tutto è andato in pezzi, sono stata un danno collaterale. Sacrificabile. [sorride, sprezzante] Non l'ho mai davvero perdonata per questo.
   
 
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