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Autore: gabryweasley    18/08/2021    2 recensioni
Fuyuki si sentiva bloccato fra quelle mura che conosceva così bene, così familiari e improvvisamente sconosciute.
Il respiro leggero di un neonato profondamente addormentato al centro di quel letto, assolutamente estraneo se chi gli aveva dato la vita non era lì a interpretarlo.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Esisti e non ci sei

Fuyuki era sospeso.
Immobile, seduto sul letto di quella stanza che lo aveva visto felice e arrabbiato. Pareti che lo avevano guardato mentre faceva progetti e mentre li falliva. Fare l'amore, ridere dopo un litigio, tentare un equilibrio nuovo.
Per la prima volta si sentiva bloccato fra quelle mura che conosceva così bene, così familiari e improvvisamente sconosciute.
Il respiro leggero di un neonato profondamente addormentato al centro di quel letto, assolutamente estraneo se chi gli aveva dato la vita non era lì a interpretarlo.
Akito che era nato e già non aveva più la sua casa e chissà se dietro i suoi piccoli occhi chiusi c'erano ricordi del suono di quel cuore che conosceva così bene, e se avesse avuto paura ogni volta che da sveglio non lo avrebbe trovato.
Chissà com'era venire al mondo e subito ricominciare da zero.
Cercare un posto, l'unico che conosci, senza scorgerlo più.
Una foto sulla cassettiera lo ritraeva sorridente con Koharu. E Koharu che non esisteva più.
Appoggiato sulla poltrona, il vestito che aveva indossato prima di andare in ospedale che certamente aveva ancora il suo odore ma non si sarebbe mai più riempito di lei. Quella casa, lui stesso, non sarebbe mai più stato pieno di lei. Era rimasta intorno, fuori, attaccata a ogni cosa che i suoi occhi sfioravano, e dentro solo un vuoto. E allora tutto sapeva di illusione e di bugia. Una vita a legarsi a lei e il destino che recide quei fili.
Un'allucinazione, se non fosse stato per il respiro di Akito vicino a lui e per la manina che aveva spinto la porta della camera per guardarci dentro.
«Papà.»
La voce di Natsumi provocava quasi un frastuono in tutto quello spazio vacante dentro di lui.
Dovrebbe sparire tutto, pensò, la casa, i bambini, io.
Avrebbe voluto che fosse un incubo vero, un salto in quel vuoto e poi tutto svanisce e sei sveglio. Non è mai accaduto niente.
«Nat» la invitò a entrare, ad avvicinarsi a lui.
«La mamma non torna?»
La voce di Natsumi che riusciva a dilatare ogni sensazione. Quel deserto dentro di sè, l'illusione, l'inerzia di quel momento.
Fuyuki scosse la testa, mise in fila parole difficili che a stento capiva lui. «La mamma non c'è più… è riuscita a far nascere il tuo fratellino, poi è stata molto male e i dottori non sono riusciti a farla stare meglio.»
La vide aggrottare le sopracciglia, spostare lo sguardo da lui ad Akito.
«Ma dov'è? Poi torna?» aveva l'espressione corrucciata. Fuyuki allungò una mano a carezzarle i capelli, Koharu le avrebbe fatto un bagno per farla rilassare e divertire. Lui aveva un neonato sul letto che non sapeva come gestire, doveva imparare ad essere padre di nuovo per Akito e Natsumi.
«No, Nat.» dovette fermarsi, deglutire. Cercare, per Natsumi, di dare una via d'uscita a quelle parole che aveva incastrate in gola «La mamma è morta, non torna.»
Era strano dire che Koharu non era viva, quando la piccola bocca imbronciata di sua figlia somigliava tantissimo a quella di sua moglie. E così il cipiglio turbato fisso su Akito. Natsumi era bella per due.
«Ma perché?» chiese, tornando a guardarlo.
«Perché la nascita di Akito è stata complicata, Nat.» deglutì di nuovo, provando a bloccare ogni emozione, le lacrime che pungevano dietro gli occhi e premevano per uscire.
«Non la rivediamo più?»
Un bambino è capace di romperti in mille pezzi come una palla da demolizione, Fuyuki se ne accorse in quel momento. Se Akito era nato senza avere più la sua casa, a Natsumi veniva chiesto di trovare un nuovo porto, senza indicazioni comprensibili per la sua età. E a lui il dovere di spiegarle, a ripetizione, quanto accaduto.
Perché si erano persi in mare, perché le stelle si erano scombinate e i fari tutti spenti.
Arrivò di nuovo, viscida, la voglia di scappare da quella stanza e da quei bambini, mettere distanza fra lui e quella vita che non aveva programmato. Si constrinse, invece, a restare su quel letto, con la mano di Natsumi nella sua come áncora in quel mare che non conoscevano.
Alla deriva, a imbarcare acqua, sospeso.


Dove esisti e non ci sei

- Ultimo -








Ma ciao! o/
Uff, fa caldo. E non so come cominciare queste note, credevo di aver smesso di pubblicare da sola e invece Fuyuki è tornato a trovarmi.
Vediamo un po’, scrivo due righe su come è nata questa fic.
Devo ringraziare ancora una volta CaosInteriore. Moltissimi mesi fa mi mise la pulce nell’orecchio riguardo a questo momento, Fuyuki che si scontra con la morte di Koharu.
Come succede SEMPRE, la mia prima risposta è no. Deb, per esempio, ne sa qualcosa! :,D Mi spaventa scrivere di momenti che non sono nitidi nella mia testa…
Fatto sta che, in tutto questo tempo, ho scritto moltissimo altro e questa fic, per quanto breve, è piena zeppa di riferimenti a molte altre cose che ho pubblicato. Casa, ad esempio, e anche Cassetto. E anche altro, con Shoshin, che ancora non abbiamo fatto uscire! :,D
Attinenze che non ho scritto di proposito ma che come al solito sono venute fuori da sole.
La conclusione è solo una. Probabilmente era destino che Fuyuki in questo frangente si mostrasse solo in questo momento, quando tutti i nodi della loro storia familiare nel mio headcanon sono stati districati.
Scrivo che lui spiegherà la situazione a Natsumi a ripetizione perché lei ha 3 anni quando perde sua madre e a quell'età il concetto di morte è molto vago. Immagino che la bambina chiederà delucidazioni e spiegazioni a suo padre per molto tempo, riversando poi sul fratellino tutta la sua frustrazione.
Il titolo è ispirato ai versi di Ultimo citati. Non so perché ma ascoltare sue canzoni spesso mi riporta a Fuyuki!
Spero che, qualora CaosInteriore passi da queste parti, possa apprezzare questo piccolo sguardo su Fuyuki.
E che possiate apprezzarlo tutti!
Mano sul cuore,
Gabry





   
 
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