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Autore: TheManiae    23/08/2021    1 recensioni
Benvenuti qui dove regnano la follia e il sangue
qui dove i pazzi e i mostri si radunano
Benvenuti, al torneo dei Creepy-autori
Genere: Azione, Dark, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Ci vollero diversi minuti perché la nuvola di polvere sollevata dall'impatto si diradasse, lasciando intravedere l'enorme massa di ossa e carne marcia che ora riposava realmente senza vita al centro dell'arena. Le fiamme dorate che avevano rianimato la bestia si erano estinte, lasciandola riposare in pace.
Shruikan scese lentamente dalla scalinata di ossa della colonna vertebrale, mentre i corpi insanguinati degli ultimi concorrenti divenuti zombie giacevano tra i cumuli di carne marcia e vertebre, massacrati e fatti a pezzi senza alcuna pietà, trasformati in masse informi che di umano, o qualsiasi cosa fossero, avevano ben poco.
Ad attenderlo alla fine della scalinata c'era Raven, che al suo arrivo gli offrì una mano e si inchinò. Lui sorrise e fece lo stesso, guardandosi attorno. Ormai i servitori scheletrici erano stati ridotti a a un numero esiguo, che sarebbe stato spazzato via in pochi minuti e dal lavoro di Zalgo e Gold. Eppure mancava la testa del serpente.
«Dov'è finita Scyla?» chiese Shruikan, non vedendola da nessuna parte. Un tremendo sospetto lo colse, ma non riuscì nemmeno ad aprire bocca che fu catturato in una rete di fulmini rossi e neri, sollevato da terra mentre il suo corpo di sangue bruciava.
«Sono qui, mio amato.» 
Sulla sommità del corpo del drago, la donna stava in piedi, avvolta da una tetra luce rossa simile al sangue, con energia cremisi che le ardeva attorno agli occhi neri e gialli. Quando Kishin vide cosa teneva stretta nella mano, le sue tre pupille divennero piccole e sconvolte. «L-La pietra delle anime...»
«Mi ci è voluto del tempo per prenderla. Le difese che ci hai piazzato attorno erano davvero toste. Sono quasi morta un paio di volte.» Lei sorrise e lo portò a se, alzando la mano libera per accarezzargli il volto. «Ora è mia... e la tua fine è vicina, mio caro.» Con un sorriso strinse il falcione e appoggiò la punta sul petto del ragazzo, mentre la lama si ricopriva di energia cremisi.
«Non se io ho qualcosa da dire!» esclamò Raven, balzando alle spalle di Scylla con un paio di falci corte nelle mani, pronta a farla a fette. Questa però non si scompose, girandosi appena e rivolgendole un'occhiata torva, chiudendola in una seconda gabbia di fulmini e scagliandola vita come una mosca fastidiosa. «Ah sì, la piccola puttanella che me l'ha portato via. Dopo averlo ucciso, mi occuperò anche di te, stai tranquilla.»
Si voltò per continuare il suo lavoro, ma ebbe appena il tempo di spalancare gli occhi prima che un pugno avvolto di sangue nero solido la colpisse al viso, scagliandola all'indietro per diversi metri. Kishin era riuscito a colpirla nonostante i fulmini, e ora che l'aveva distratta abbastanza e questi erano svaniti, si avventò su di lei e la colpì nuovamente al viso, gli occhi traboccanti di rabbia. 
«Non... osare... insultare... la... mia... sorellina!» gridò, tenendola per il collo e colpendola con un pugno ad ogni parola, unendo le mani all'ultima e dandoglieli sulla testa, scagliandola verso il basso, facendola sprofondare dentro il cadavere del drago. Appena lei sparì, volò fino a dove Raven era stata lanciata. «Stai bene?»
«Sì... che batosta...» mugugnò lei, scrocchiandosi tutte le ossa mentre la pelle ferita si rigenerava. «Bisogna toglierle la pietra al più presto. Tutto quel potere è pericoloso.»
Come a rispondere alla sua frase, un raggio rosso esplose dal cadavere del drago e bucò il soffitto, tranciandolo mentre si muoveva di lato. Quando si spense, una figura su ali d'ossa si innalzò dal foro annerito e fumante, avvolta da un'aura cremisi e dallo sguardo spietato. 
«Credo che lo sappia... ma anche noi siamo pericolosi.» Shruikan sorrise, e un'aura verde lo avvolse, mentre il suo terzo occhio fremeva sulla fronte. Si voltò verso la sorella e le porse la mano.  «Permetti questo ballo?»
Lei sorrise e annuì, afferrando la mano e brillando di una luce bluastra, splendendo come una stella e trasformandosi in una lunga falce di metallo nero, con un grosso occhio color zaffiro che splendeva tra la lama maggiore e quella minore, sulle quali cominciarono a danzare fiamme azzurre. «Facciamole il culo.»
Il Creepymaster e la necromante si fissarono per diversi istanti lunghi come quelli che parevano secoli, e poi scattarono. Come comete, una rossa e una verde, si scagliarono l'uno verso l'altra, impattando con i manici delle rispettive mani e cominciando a muoversi per tutta l'arena, ogni volta cercando di colpirsi a vicenda e finendo per pararsi di continuo.
All'ultimo impatto Scyla afferrò la falce con un'ala e la usò per tirarsi in avanti, scagliando un pugno avvolto di fiamme rosse sul viso di Kishin, che arretrò con un ringhio dolorante. Fatto questo mosse la lama per tranciarlo in due, ma Raven sbucò dalla lama della falce e gli fece da scudo, unendo i pugni e coprendoli di scaglie, dando tempo al fratello di estrarre la punta metallica dalla gola.
La necromante si schermò appena in tempo con uno scudo energetico, deviando il colpo verso terra e e allontanandosi, alzando il falcione al cielo e cominciando a rotearlo, mentre le fiamme sulla lama si univano in un cerchio sopra la sua testa. Con un grido mosse l'arma verso i due fratelli e il cerchio si gettò su di loro, con il suono di una sega circolare magica.
Kishin sorrise e batté le ali per salire, pensando che il colpo fosse svanito alle sue spalle. Fu solo l'avvertimento di Raven a farlo abbassare appena in tempo, evitando che il cerchio, tornato indietro, lo decapitasse. L'anello cremisi compì una grande curva e tentò nuovamente di colpirlo, ma stavolta, battendo le ali, il ragazzo si gettò verso il basso. «Colpi a ricerca... non male» disse, mentre sopra di lui, Scyla gli lanciava altri due cerchi.
Evitò i colpi in arrivo, trovandoseli tutti e tre che gli stavano dietro, roteando con un sibilo e scintillando d'energia crepitante. Precipitò sempre più velocemente, chiudendo le ali finché non sembrò che stesse per schiantarsi, ma all'ultimo le spalancò e volò a pochi centimetri dal pavimento cosparso di ossa, lasciando che uno dei cerchi rotanti si schiantasse con un'esplosione. Gli altri due continuarono a seguirlo.
«Ahh!» Lanciò un grido, sentendo un dolore acuto all'ala sinistra. Un buco fumava attraverso il sangue che si stava coagulando molto lentamente, sibilando ferito. Scyla lo stava inseguendo, iniziando a sparare dardi d'energia dalla punta della sua arma nel tentativo di rallentarlo. Un secondo colpo gli mancò di poco l'ala, mentre un terzo scavò attraverso una gamba. «Scotta! Scotta!»
Fu mentre evitava l'ennesimo attacco che volò accanto a una delle corna del drago, staccatasi dal teschio probabilmente durante l'impatto. Ed ebbe l'idea. Roteò la falce e piantò la lama nel corno, sfruttandola come vertice per roteare all'indietro e lanciarsi verso Scyla, portando con se l'enorme osso.
La ragazza scagliò diversi dardi di energia rossa, che Kishin evitò o sopportò a denti stretti, battendo le ali di sangue il più rapidamente possibile, con il suono delle lame d'energia sempre più vicine dietro di lui. A una ventina di metri roteò su se stesso, dando energia al corno prima di scagliarlo verso Scyla, aggrappandosi con una mano di sangue nero.
Un risolino sfuggì alle labbra della necromante quando vide l'attacco, limitandosi a far brillare l'energia rossa sulla lama e tagliare in due il corno come se fosse burro. «Questo è tutto quello che sai fare? Ti ricordavo più...» si bloccò non appena vide Shruikan lanciato verso di lei, trainato dal corno, con un pugno di sangue nero pronto a colpirla. 
«Più bravo di te? Sempre stato!» esclamò appena in tempo prima di rifilarle un destro duro come l'acciaio direttamente sul mento, superandola e rifilandole un calcio dietro la nuca. Scyla si girò furibonda, pronta a colpirlo mentre cadeva, ma alle sue spalle sentì un sibilo crepitante. Ebbe appena il tempo di voltarsi prima che le due lame d'energia la colpissero in pieno.
Kishin rise mentre atterrava, osservando l'esplosione cremisi e la piccola figura nera che precipitò e si schiantò sul pavimento, aprendo una voragine di alcuni metri. Non rimase sorpreso quando vide la ragazza uscirne, il vestito ridotto a brandelli e la pelle fumante, gli occhi avvolti di fulmini rossi che lo fissavano con odio.
«Oh andiamo, divertiti. Non era la tua festa quest-» non riuscì a terminare la frase, trovandosi il pugno avvolto d'energia di Scyla sul viso, venendo scagliato indietro di diversi metri. Prima che potesse atterrare la ragazza gli volò contro, lo afferrò per la gamba e lo scagliò in alto, per poi raggiungerlo e sbatterlo in basso con un doppio pugno unico e carico d'energia sul ventre.
«Mi divertirò parecchio non appena sarete morti!» esclamò, caricando il falcione e scagliando decine di dardi d'energia verso il ragazzo, che esplosero in continuazione in grandi sfere rosse. Si bloccò solo quando qualcosa la colpì al ventre, spingendola di alcuni metri. «Ma che?»
Una grande ombra si fece avanti, squadrandola con occhi color del sangue da un volto cornuto simile a un teschio fatto di tenebra. Sei bocche dentate si spalancarono lungo tutto il corpo, parlando con voci diverse e distorte come da torture millenarie. «Piccolo e fragile essere con un potere troppo grande da usare» dissero le voci di Zalgo, che alzò una grande mano verso di lei. «Arrenditi prima di essere annientata.»
Scyla lanciò una risata e caricò l'arma di energia, lanciandosi in avanti con un battito delle ali scheletriche e tranciando la nera carne come burro. L'essere oscuro gridò mentre le dita precipitavano e si dissolvevano nell'aria con un sibilo elettronico, mentre delle nuove ricrebbero pochi istanti dopo. «Non avresti dovuto farlo.»
Urla primordiali emersero dalle profondità delle sei bocche di Zalgo, e mostruosità di ogni genere emersero a stormi da esse, nere e dagli occhi rossi, bocche e artigli puntati contro la ragazza mentre si lanciavano con strilli abominevoli. Scyla generò diverse sfere rosse attorno a se e mosse l'arma in ampi e letali cerchi, scagliando fulmini e raggi d'energia.
A terra, Gold si avvicinò lentamente alla fossa dove Kishin era precipitato e si affacciò con aria spenta, come se nulla di quello che gli stesse accadendo attorno gli importasse. Gli unown danzavano lenti attorno a lui, cantando una nenia in una lingua sconosciuta.
«Ahhh...» mugugnò quel poco che restava del corpo di Shruikan, il viso ridotto a una striscia di pelle pallida, con un occhio che sporgeva verso l'interno della testa. Tutto il suo interno era una massa di sangue nero e tentacoli che si dimenavano nel tentativo di ricrescere, rallentati dalle bruciature rosse che lo ricoprivano. «Q-Quella stronza...»
Gold si voltò verso gli unown e accenno appena un movimento col mento. I pokémon fremettero e si udì il suono di una pokéball attivata, mentre cose orrende apparvero da una luce rossa. Alla prima vista potevano sembrare un Charizard, un Venusaur e un Blastoise, ma gli arti mancanti, le ferite sanguinanti e i pezzi di carne esposta e dilaniata li facevano sembrare qualcosa di ben diverso. 
«Aiutatelo.» La voce di Gold era gelida e apatica. I tre pokémon, o qualsiasi cosa fossero, emisero versioni distorte dei loro versi e scesero nella fossa, cominciando ad azzannarsi a vicenda e facendo colare sempre più sangue verso il basso, sangue che a contatto col corpo di Kishin divenne nero, entrando a far parte del suo corpo. Zanne e tentacoli emersero dalla pozza scura, avvinghiando le creature e divorandole, crescendo sempre più rapidamente fino ad inglobarle.
L'allenatore osservò con espressione vuota le sue tre creature venire divorate e avvolte dal sangue nero, e mentre le loro grida scemavano e diventavano un cupo silanzio Kishin tornò nella sua forma umana, leccandosi le labbra e con tentacoli scuri che si dimenavano sulle spalle prima di svanire. «Grazie Gold... mi serviva del sangue... anche se quello delle creature maledette è sempre troppo salato...»
«Allora la prossima volta ti darò un Vanilluxe.»
Kishin ridacchiò alla battuta e guardò in alto, vedendo Scyla che combatteva con le creature alate di Zalgo, minion di videogiochi corrotti dal suo potere e resi delle mostruosità di zanne, artigli e ali. «Credo mi servirà una mano.»
«Un po' di movimento, che bello.» Gold piegò la testa di lato e gli unown si lanciarono cantando verso la ragazza, gli occhi che brillavano di rosso mentre cominciavano a colpirla con dei raggi d'energia. Lei ringhiò e ne tranciò un paio con una falciata dell'arma, battendo le ali per evitare i loro attacchi.
Kishin sorrise e strinse la falce, lanciandosi in alto ed evitando i colpi d'energia prima di colpirla con il lato piatto al ventre, svuotandole i polmoni prima di rifilarle un pugno sul viso. Lei ringhiò e provò a riattaccare, ma una serie di tentacoli neri apparsi da una bocca di Zalgo la bloccò, avvinghiandosi al suo braccio. Il ragazzo ne approfittò per far uscire la punta metallica dalla bocca e scagliare un raggio viola.
Scyla si avvolse in uno scudo d'energia rossa prima che l'attacco la colpisse, venendo spinta all'indietro di diversi metri. Usò il falcione per tagliare i tentacoli e alzò una mano verso Kishin, chiudendolo in una gabbia di fulmini rossi e trascinandolo verso di se, pronta ad infilzarlo al petto, ma prima di poterlo fare dovette pararsi da tre unown. Shruikan si liberò con un'ondata di energia e si lanciò verso di lei.
Le lame delle due armi scintillarono mentre fiamme rosse e azzurre si scontravano. La ragazza premette il bastone del falcione e scagliò via l'avversario, girando la lama tra le mani e tagliando il petto dal fianco alla spalla. Kishin digrignò e tentò di colpirla alla testa con la punta della lama, ma questa parò alzando il falcione e tenendolo a due mani. Lo fissò con un sorriso da sotto il manico.  «Tutto qui, amore mio?»
«Oh no» disse una voce eterea, mentre la lama della falce svaniva e al suo posto emergeva una Raven fatta di metallo fuso e fiamme dal ventre in su, con occhi avvolti da una luce spettrale. Prima che Scyla potesse fare qualcosa si ritrovò il pugno della strega direttamente sul viso, venendo scagliata via dal colpo. «Hai affrontato solo metà della nostra forza!»
Scyla venne lanciata verso Zalgo, che subito la afferrò con dei tentacoli e la trascinò in una delle sue bocche, che si chiuse sulla ragazza che si dimenava tra le forme viscide e nere, urlando dalla rabbia. Il demone ridacchiò all'inizio, passando la mano sulla bocca come se si stesse accarezzando il ventre dopo una scorpacciata. 
«Mhhh, avrebbe dovuto... ahhh!» ringhiò, mentre una forte esplosione gli scuoteva le viscere. La bocca sul ventre si gonfiò ed esplose in una massa rossa e nera, e tentacoli volarono ovunque quando Scyla fuoriuscì, togliendosi di dosso brandelli di carne, mentre Zalgo si teneva la bocca danneggiata con le mani.  
«Ora mi avete stancata!» gridò, scatenando una tempesta di fulmini rossi attorno a se. Con un gesto della mano evocò decine di lance d'osso avvolte d'energia, scagliandole contro gli stormi di creature e unown che le volteggiavano attorno, per poi caricare una sfera grande quanto lei e cagliandola verso Kishin. «Fatemi il favore di morire e basta!»
Kishin sorrise vedendo il raggio e tenne la falce con un tentacolo spuntato dalla schiena mentre univa le mani, spalancando un paio di occhi di magia viola attorno a se e facendo emergere la punta metallica dalla bocca, scatenando un trio di raggi che fermarono la sfera e cominciarono a rispedirla verso la proprietaria. Scyla imprecò e scagliò anche lei un raggio, iniziando un gioco di potenze che rimase in stallo diversi secondi.
«Non vincerete! Con questa pietra sono onnipotente!» esclamò la ragazza sempre più rabbiosa, aumentando la potenza del proprio raggio. Il suo sorriso aumentò quando la sfera d'energia venne spinta sempre più verso Kishin, e già pregustava la vittoria sulla punta della lingua. 
Poi qualcosa le calò sul viso. Vide appena un becco affilato, un guscio e un paio d'ali nere prima che il dolore acuto le infiammasse il viso, sentendo gli artigli affilati tranciare la carne e il sangue caldo che colava sulle ferite e lungo il collo. Un raggio d'energia dagli occhi incenerì la creatura, ma bastò quell'attimo di distrazione affinché la sfera le piombasse addosso.
Invece di provare a respingerla la schivò, passandole sotto e gemendo quando il calore le annerì le ali ossee. La sfera venne scagliata contro il tetto, trapassando il cemento e volando lontano nel cielo, fino ad esplodere con l'energia di una piccola atomica. 
«Sei finita» disse Zalgo, lanciando un laser cremisi dagli occhi. Scyla gemette e creò uno scudo d'energia attorno a lei, che fu messo ancora più sotto pressione dai colpi congiunti degli unown di Gold e dai raggi di Kishin. La bolla cominciò ad incrinarsi, con spaccature sempre più grandi che si aprivano attraverso le rune.
Scyla digrignò i denti mentre si accucciava, lo scudo sempre più debole e pronto a spezzarsi sotto i raggi dei tre avversari. Poi con un grido di pura rabbia si alzò in piedi, scatenando un'ondata di potere grezzo che fece tremare l'intera arena, facendo cadere a terra sia Gold che Zalgo. Anche Kishin fu sbalzato via, ma resistette grazie a uno scudo magico abbastanza da riprendersi subito e tornare all'attacco.
Il ragazzo strinse il pugno destro, ricoprendolo di sangue nero cristallizzato, aumentandolo fino a cinque volte rispetto alle sue normali dimensioni, tenendo la falce con la sinistra. Dalla lama emerse Raven, spirito ardente di fiamme e sangue nero, che come il fratello gonfiò il pugno sinistro, coperto di schegge e fuoco blu.
«Fuck you, skank» esclamarono, colpendola al viso con un doppio pugno, scagliandola in basso verso i resti del suo drago, scatenando un'esplosione di ossa e carne morta che si sparsero ovunque nell'arena.





Kishin scese e atterrò, con Raven che esplose in una fiammata zaffiro e riprese la sua forma umanoide. Gold si avvicinò lento, aiutato dai suoi unown a rialzarsi, e lo stesso fece Zalgo, rimpicciolito fino alle modeste dimensioni di due metri d'altezza, una mano sulla bocca ferita da cui usciva un liquido nerastro e dall'odore nauseabondo. 
«Credete sia morta?» chiese Gold, e come a rispondergli, un raggio rosso esplose dal cumulo di ossa. Scyla ne emerse zoppicando, coperta di tagli sanguinanti e con un braccio che penzolava di fianco. Entrambe le ali si erano spezzate, lasciando solo dei monconi anneriti, e il viso era ridotto a una maschera di ferite, con un occhio chiuso e l'altro ardente di magia nera.
«Maledetti... voi... tutti voi!» 
«Scyla, arrenditi. Non puoi vincere.» Kishin si avvicinò e le offrì la mano. «Arrenditi e lascia andare il passato.»
Lei lo guardò per qualche istante, un misto di emozioni che esplodevano dietro il suo sguardo. Poi sorrise e alzò il braccio funzionante, mostrano la pietra delle anime stretta in pugno e rinchiudendo Kishin in una gabbia di fulmini.
«Mai! Non mi arrenderò mai, finché non avrai pagato per ciò che mi hai fatto!» Alzò la pietra, e l'energia cremisi cominciò ad avvolgere ogni cosa, sollevando da terra diverse ossa. «Continuerò ancora e ancora, non mi importa, anche se dovessi morire!»
«Come desideri» mormorò una voce alle sue spalle. Prima che potesse voltarsi sentì qualcosa di lungo e gelido trapassarle la schiena, osservando con orrore un lungo ago che spuntava dal petto, all'altezza del cuore. «Questo è per Rakezilla.»
La pietra scivolò dalle mani di Scyla mentre l'ago veniva estratto dal suo corpo. Cadde in ginocchio, tenendosi la ferita mentre il sangue usciva giallastro, il peso della lotta che le piombava addosso ora che non aveva più le energie oscure della pietra. Tentò di dire qualcosa, ma una bolla di sangue esplose dalla bocca e cadde a terra, tremando mentre sentiva il gelido tocco afferrarle i polmoni.
Oltre quello, senti un paio di mani fredde ma dolci accarezzarle il viso. Alzando l'occhio, vide Kishin che la guardava, passando le dita tra i capelli. «Mi dispiace...»
Lei ringhiò, col sangue che colava tra i denti e sulle labbra. Tentò di graffiarlo sul braccio, ma i suoi movimenti si fecero sempre meno precisi, mentre una lacrima scorreva lungo la guancia. La mano di Kishin intrecciò le dita alle sue, tenendola stretta mentre il suo corpo tremava e si contraeva nell'ultimo spasmo di vita. Infine, morì.
«Mors Invictus» mormorò il ragazzo, chinandosi a baciarla sulla fronte e prendendola tra le braccia, alzandosi e rivolgendo uno sguardo all'assassina della donna. 
«Immagino che questo, oltre che la morte di tutti gli altri, ti renda la Creepypasta più forte, Rainbow Dash.»
La ragazza dalla pelle ciano gli diede un sorriso tetro, alzando un pugno mentre gli scudi si abbassavano e la folla si metteva a gridare il suo nome. 
Aveva vinto.






Ed è così che finisce questa lunga storia.
Rainbow Dash vince il torneo e ottenne la pietra delle anime, usandola per resuscitare Rakezilla. I due andarono a vivere in un regno pacifico, dove potevano squartare e amarsi senza problemi. Vissero bene, facendo tanti cuccioli mutanti kaiju-pony-umano-rake.
Kishin Shruikan ricostruì l'arena, riportando ogni creepypasta nel proprio mondo e resuscitandoli con la pietra, senza alcuna memoria di cosa fosse accaduto. Se li avesse lasciati morti, i loro creatori si sarebbero incazzati. Ogni tanto andava a visitare la tomba di Scyla, posta su una collina.
Zalgo e Gold tornarono nell'internet, il primo continuando nel suo lavoro di creatore di creepypasta, il secondo allevando pokémon sempre più distorti e mostruosi.
E gli spettatori? Beh, ognuno tornò alla propria vita, godendosi i propri hobby e le folli amicizie che si erano create.





«Ahh, che bel finale.» La figura sul trono ridacchiò tra se e se, osservando le scene attraverso un portale di luce multicolore. Con un gesto della mano il portale svanì e la figura si prese gli occhiali e li pulì con il bordo del lungo mantello bianco che ne ricopriva la maggior parte del corpo. «Ogni tanto è apprezzabile un finale allegro.»
Il ragazzo si alzò dal trono e camminò lungo l'ampio salone, i muri ricoperti di ruote dentate di diverse dimensioni che si incatenavano perfettamente. La bianca figura che gli avvolgeva il collo alzò la testa, rivelandosi come un cobra bianco con simboli a forma di occhio all'interno del collare e una voglia viola sulla fronte. «Una bella ssstoria, anche se fin troppo caotica. Creepypasssta, Kissshin con poteri magici e una necromante dal cuore sssspezzato. Sssembra l'opera di un folle.»
«Lo sai come funziona il Reame del Sogno. Tra le miliardi di micro dimensioni nate, alcune sono organizzate e coerenti, altre sono dei patchwork di elementi reali e di altri mondi.»
«Ihih, sssperiamo almeno che sssia riussscita a far felice qualcuno.»
«Oh beh, starà ai lettori giudicare. Quindi forza, miei cari, cosa avete da dire al riguardo?»

 


The End.


 
   
 
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