Videogiochi > Kingdom Hearts
Segui la storia  |       
Autore: fenris    23/08/2021    4 recensioni
Nella cupa oscurità del lontano futuro... c'è solo l'avventura! Centinaia di clan di esploratori e guerrieri si contendono la galassia tra tornei, missioni e guerre in miniatura. Sei ragazzi delle Isole del destino sognano di unirsi a loro, ma i loro sogni vengono infranti in una notte. Un di loro, Sora, si ritrova caricato con un'antica eredità che lo obbligherà ad addentrarsi negli angoli più oscuri della galassia e a scoprire il suo stesso limite.
*Crossover con Star Wars, Spectrobes e altre serie Disney con altri elementi da diversi giochi Square Enix*
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Kairi, Riku, Sora
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nelle poche settimane passate dalla sua scomparsa, migliaia di persone si erano recate alla tomba di Abigail Tritamarmo, e molte di più l'avrebbero fatto nei mesi a venire. Ognuno di essi era un compagno e uno studente che aveva voluto rendere omaggio a quanto l'aliena aveva fatto per loro. Per dura che fosse stata con ognuno, Abigail aveva trattato i suoi allievi con parità e rispetto, forgiando le schiere di avventurieri del clan Eclipse prima e dopo che Vader ne divenne il signore assoluto.

 

L'uomo non aveva ovviamente mancato di andare a visitare, una volta trovato il tempo, quella che era stata una grande amica e collaboratrice. Rimasto a parlare alla tomba della donna per diverso tempo, giurandole che avrebbe trovato la sua assassina per darle la giustizia del clan Eclipse. Ma per il momento c'era da pensare alle mille questioni amministrative che era costretto a svolgere ogni giorno per garantire la prosperità del clan.

 

Accompagnato sulla via del ritorno da uno dei suoi apprendisti, un cavaliere oscuro e al tempo stesso paladino di nome Cecil, il Sith si diresse all'ufficio nella torretta più alta dell'incrociatore utilizzato come loro base, la Executor.

 

“ Tarkin è già arrivato su Naboo?”, domandò Vader. Naboo era il pianeta di nascita e il luogo di riposo della sua defunta moglie, Padmè Amidala. Lei si era battuta corpo e anima per difenderlo sin da prima che la conoscesse e dopo che si era unita alla Forza, Vader vi aveva costruito il più bel santuario immaginabile per onorare lei e i suoi sforzi.

 

Chiunque avesse osato attaccare il pianeta di spiagge e paludi era stato spedito fino ai margini della galassia dall'avventuriero in persona a suon di Ultima o era stato inglobato a forza nel clan, obbligato a lavorare nelle loro centrali di riciclaggio fino alla morte.

 

I Gungaan, la specie autoctona di umanoidi anfibi, rispettavano estremamente il Sith e non mancavano di rendergli la loro gratitudine quando potevano con piccole manifestazioni e doni. Quindi la loro città era il luogo perfetto per nascondere Tarkin, il più debole dei luogotenenti rimasti, finchè non avrebbero scoperto con precisione i piani di Malefica.


“ Sì, dovrebbe essere in viaggio verso la città dei Gungaan. Gli hanno anche fornito i documenti falsi. Per almeno qualche mese dovrebbe essere al sicuro facendosi passare per un pensionato in vacanza e ha fatto in modo che il proprio ufficio possa continuare a funzionare senza di lui. ”, rispose il cavaliere con tono deferente. Apparteneva ai Lunariani, una specie originaria appunto della luna terrestre che aveva poi fondato colonie un po' ovunque. Come i suoi simili aveva una pelle verde azzurra, era privo di naso e aveva occhi totalmente neri, mentre indossava una pesante corazza nera e bianca, con pochi ciuffi albini che spuntavano da sotto l'elmo, nero e cornuto.

 

 

“ Buono a sapersi. Nel frattempo ci comporteremo come se non avessimo sospetti di nessuno. Una parte del nostro corpo di spionaggio farà finta di collezionare buchi nell'acqua e l'altro investigherà sul serio sul legame tra Malefica e quella Talon. Voglio rapporti settimanali, dovessero contenere anche solo la più insignificante voce.”, pretese Vader.

 

“ Com'è possibile però che gli Stecker siano riusciti a nascondere una portatrice di Keyblade tra i loro ranghi? Anche se non partecipano agli eventi pubblici spesso quanto noi o il clan Disney, qualcuno si dovrebbe essere accorto di lei in una battaglia simulata o in una missione importante.”, domandò dubbioso Cecil.

 

“ E' molto facile farlo quando c'è un solo Custode tra milioni di altri membri , ragazzo mio. Forse non è neanche tra loro da molto tempo, ma sento che non è il caso, o non le sarebbe stato assegnato un compito importante come uccidere i miei collaboratori più fidati. E conoscendo Malefica è solo il tassello di un altro piano, per strano che sia. Ma questa volta è andata troppo oltre, ci ha attaccato senza provocazioni e pagherà.”, ragionò il potente capo clan con un rapido cenno della sua mano bionica, che poi strinse soddisfatto. Cecil annuì concorde, sapendo che per fortuna Helga e i suoi uomini non erano tipi da farsi notare e anche se fosse successo ognuno di loro era più che capace di uscire fuori da qualsiasi trappola o prigione... anche se il metodo per farlo poteva richiedere il suicidio.

 

“ Comprendo, mio maestro. Altro che posso fare per lei?”, chiese l'albino dopo essere entrati nell'ufficio del capo clan. La stanza conteneva il minimo indispensabile su una scrivania in acciaio con un computer olografico, un contenitore di lettere e qualche foto, unica decorazione assieme a un cuscino per meditare posto in un angolo.

 

“ Ordina di mettere fuori dalla porta un caffè e poi parti per questa questa missione, offrono come ricompensa un blocco di astronavi che potrebbero tornare utili ai nostri ingegneri.”, disse semplicemente Vader, porgendo un foglio a Cecil e sedendosi alla propria scrivania, cominciando po a controllare la corrispondenza della giornata..

 

Il guerriero si congedò con un cordiale saluto dal proprio mentore, le cui dita presero due lettere dei suoi figli, di cui attendeva notizie.

 

Luke, portatore di Keyblade come il padre, gli aveva mandato una cartolina da qualche pianeta di cui non aveva mai sentito il nome. Vader l'aveva addestrato per tutta l'infanzia e l'adolescenza, fino a renderlo uno degli assi del clan, e sperava che un giorno avrebbe preso il suo posto. Ma il ragazzo un giorno decise di lasciare l'organizzazione, volendosi fare un nome come qualcosa di più che 'il figlio di Vader'. Cosa che gli stava riuscendo abbastanza, considerando il carico di missioni d'alto livello che aveva completato a proprio titolo negli ultimi anni, affidandosi al più a compagni occasionali.

 

Vader aveva sentimenti contrastanti riguardo la decisione del ragazzo, ma Luke non aveva mai mancato di aiutare membri del clan Eclipse in difficoltà quando si imbatteva in loro. La sua opinione definitiva era che sarebbe tornato una volta trovato ciò di cui era in cerca.

 

Leila invece aveva mandato un rapporto sulla stazione spaziale che stava gestendo, forse la peggiore nei dodici sistemi sotto il loro comando fino a prima dell'arrivo di lei. Molti credevano che Vader avesse spedito lì la sua amata principessa perchè questa l'avesse deluso in qualche modo, ma in realtà era un test, per arduo che fosse. Vader voleva vedere fin dove la figlia potesse spingersi pur di arrivare al suo livello e fin'ora aveva soddisfatto gli standard che si aspettava da lei.

 

La stazione K-5, da vergogna della galassia, era diventata un luogo civile e pulito dove gli operai lavoravano con la competenza che si aspettava dal clan cui appartenevano e dove gli avventurieri veri e propri potessero riposare a dovere invece di dover dormire in qualche topaia infestata da frammenti di Krawl. Questo aveva anche permesso di ripulire parzialmente quella zona dal Cartello degli Hutt e dall'Alba cremisi, i due gruppi criminali più diffusi al momento, e la ragazza era confidente di poter migliorare ulteriormente il proprio lavoro.

 

Il Sith lesse attentamente il resoconto sugli ultimi due mesi e fu sul punto di scrivere la risposta al computer, quando sentì qualcosa premere sul suo collo. Un lungo ago, premuto con una pressione sufficiente a farne avvertire l'acutezza senza bucare la maglia rinforzata che ricopriva la pelle di Vader, mentre la sedia venne bloccata e un braccio strinse il suo petto lasciandolo apparentemente impossibilitato a muoversi.

 

“ Sei pronto a morire, lord Vader?”, domandò una suadente voce femminile nell'orecchio del Sith, che dietro la maschera roteò gli occhi, riconoscendo la voce e il giochetto cui era intenta la proprietaria.

 

“ Helga, non sono dell'umore, quindi piantala di cazzeggiare.”, disse scrollandosi di dosso la sua luogotenente con un semplice movimento delle spalle. L'assassina indietreggiò un po' prima di sedersi sul bracciolo del trono di Vader in tutto il suo tenebroso splendore.

 

Helga, capo del servizio segreto degli Eclipse, vestiva un'aderente tuta nera di kevlar che sembrava esserle stata dipinta sopra, con leggere protezioni in puro adamantio su articolazioni e punti vitali riportanti alcuni simboli Sith. La sua cintura era decorata con pugnali di varie forme e dimensioni, alcuni realizzati intagliando cristalli magici, e sotto l'ascella teneva una fondina con un blaster già carico.

 

“ Musone.”, disse solleticando il braccio del capo clan, che stavolta non la bloccò. L'elfa era probabilmente l'unico essere vivente al momento, escludendo i propri figli, cui permetteva un contatto fisico così intimo. Il pesante fiato dell'uomo cambiò ritmo per un po' mentre si perdeva in quel breve contatto prima di decidere di riaffontrare i problemi che l'avevano tormentato negli ultimi giorni.

 

“ Helga, è così che è iniziato anni fa. E non ho intenzione di lasciarlo finire come l'ultima volta.”, disse con tono grave il Sith mettendosi una mano sulla fronte.

 

“ Ti riferisci alla prima spaccatura del clan?”, domandò l'assassina, mentre l'uomo accanto a lei strinse i pugni con più forza che mai in preda alla rabbia più assoluta, espandendo involontariamente la propria energia attorno a sé con la forza di un enorme pugno.

 

“ Sì. I nostri membri cominciarono a venire uccisi di nascosto. Prima Ralph, poi Fisto, Ploo Kun, e tanti altri ancora. Fu così graduale che sembrava che fossero caduti in missione come succede tutti i giorni a qualche clan e quando cominciammo ad avere sospetti brancolammo nel buio, guardandoci non di rado con sospetto. L'unico di noi ad aver indagato fin dall'inizio fu Fives, il fratello di Rex. Scoprì qualcosa, e venne ucciso assieme alla mia Padmè quando venne a riferirci tutto senza che io potessi fare niente- raccontò Vader, la sua voce che si inacerbava ad ogni parola prima di interrompersi per un istante, ripensando al responsabile di quel massacro- da Obi Wan, l'uomo che più rispettavo nell'intero clan, il mio stesso maestro- disse il Sith, con un rantolo di pura rabbia e disprezzo, scariche elettriche emanate dal suo corpo- e non si accontentò di togliermi mia moglie. Andò su Tatooine, e uccise anche mia madre, lo trovai mentre stringeva il suo cadavere, e finalmente feci giustizia, per grande che fu il costo.”, concluse con una nota rotta nella voce, come d'incertezza, mentre la mostruosa aura che riempiva la stanza finalmente spariva. Helga si sedette al suo fianco, stringendolo e posando il viso sulla sua maschera finchè il battito del guerriero non tornò regolare. Succedeva così ogni volta che raccontava la storia di come era diventato capo clan, l'assassina era stata la prima a riuscire a calmarlo durante queste crisi.

 

 

 

“ Non succederà di nuovo, stavolta abbiamo un condottiero dal pugno di ferro che non si fa mai sfuggire niente a differenza di Xenahort- disse la donna con tono suadente e consolatorio, riferendosi al precedente capo clan- Intanto ho scoperto chi è il mandaloriano preso da Malefica, per questo ero entrata. Si chiama Din Djarin.”, rivelò Helga. Vader non diede apparenti reazioni, ma nel suo cervello qualcosa scattò, e non in meglio.

 

“ Djarin.... per caso si fa chiamare Mando?”, domandò il Custode, battendo nervosamente un dito sul tavolo, di nuovo in preda a una forma di ansia, per quanto fredda rispetto a prima.


“ Sì.”, confermò la sua sottoposta. Il dito si trasformò in un poderoso pugno che spaccò la scrivania in due, e ancora una volta Vader lasciò andare Helga per alzarsi in tutta la sua possanza mentre i documenti volavano attorno a lui.


“ Lascio a te il resto delle scartoffie, mia cara. Io vado a cercare Thrawn, è imperativo che ci dirigiamo su Mandalore il prima possibile.”, ordinò secco, aprendo la porta e trovandosi di fronte R2 con un vassoio di caffè sul proprio capo bianco. Il Sith prese la tazza con un rapido gesto e lo trangugiò rapidamente(1), dando una lieve carezza al droide.

 

“ Diamine, Anakin, che sta succedendo?”, domandò stentorea Helga. Vader si voltò di botto, girando il volto mascherato verso di lei con scatti quasi minacciosi.

 

“ Se non avverto Freya il prima possibile? La catastrofe.”, disse rapido, allontanandosi a larghi passi.

                                                                                           ***********

 

Ventus era appena atterrato su una pianura poco distante da Disney Town, base dell'ononimo clan e capitale onoraria del pianeta Terra. Fosse dipeso da lui sarebbe corso direttamente allo spazio porto per chiedere di vedere Paperone o Topolino, ma non aveva idea come le persone di quell'epoca avrebbero accolto un possessore di keyblade e non voleva attirare l'attenzione più del dovuto.

 

Entrò dunque in città, notando piccoli, ma radicali cambiamenti apportati dalla sua ultima visita. Il verde era molto più presente, non solo nei pachi pubblici, grazie a un'iniziativa per rinfoltire la flora urbana e variegare il paesaggio. Molti degli edifici fluttuavano grazie a complessi sistemi gravitazionali o su nuvole solidificate( altro motivo per cui l'iniziativa aveva funzionato) e non mancavano i cartelloni pubblicitari di vari clan.

 

Dopo mezz'oretta di cammino arrivò davanti alla collina Ammazzamotori, sulla cui cima si trovava uno dei più importanti edifici della zona, il deposito di Paperon De' Paperoni. L'edificio era un enorme cubo delle dimensioni di circa tre ettari cubici, la maggior parte dei quali pieni d'ogni tipo di tesori. La superficie era quasi interamente blu con bordi color oro e un grosso simbolo del dollaro con lo stesso colore al centro, più una cupola rossa al centro del tetto.

 

Era rozzo, grande e quasi indistruttibile. Paperone l'aveva fatto costruire decenni fa, prima ancora di fondare il clan Disney assieme ad altri stimati avventurieri, per contenere la sua fortuna. E per certi versi era la personificazione stessa del suo proprietario e di quanto aveva raggiunto nell'arco di una vita che aveva ispirato intere generazioni di esploratori e guerrieri.

 

Arrivato all'entrata Ventus mostrò il suo tesserino di avventuriero, e la porta si aprì in un istante per rivelare la sala d'attesa. Una lunga fila cominciava da dove era appena entrato per allargarsi a tutti i muri della sala d'attesa, al centro della quale si trovava una papera umanoide dai lunghi capelli grigi raccolti in aria, intenta a lavorare al suo computer dalla scrivania.

 

“ Posso aiutarla?”, domandò la segretaria una volta che Ventus le si fu avvicinato, notando un distintivo sul suo bavero con scritto ' Emily Paperett'. La voce era quella di un'esperta combattente, che non aveva intenzione di farsi truffare. Logico, già una buona parte dei presenti doveva venire da qualche buco sotterraneo degli Hutt o chi per loro.

 

“ Devo vedere mr. De Paperoni, è urgente.”, disse estremamente serio il custode, ricevendo un'occhiata affilata dalla donna.

 

“ Gli urgenti in genere possono vederlo dopo una settimana o due di attesa, se non hanno già stabilito un appuntamento.”.

 

“ Gli dica che mi chiamo Ventus, per favore. Ero uno degli allievi del maestro Eraqus.”, insistette il giovane custode e la donna sbattè più volte gli occhi sotto i suoi spessi occhiali.

 

 

 

“ Oh, domando scusa, signorino. Avviso subito il principale.”, disse mortificata Miss Paperett, mandando un messaggio al signor De Paperoni. Un istante dopo le porte dell'ufficio si aprirono per lasciare uscire l'ultimo appuntamento della giornata. Ventus si infilò subito dentro, ritrovandosi in un largo ufficio pieno di sacchi di denaro e mucchi di monete con qualche gioiello qua e là.

 

In fondo all'ufficio e di fronte alla larga finestra del Deposito c'era la scrivania di Paperone, occupata dal suddetto. L'avventuriero era un papero umanoide che dimostrava tra i sessanta e i settant'anni, vestito con una palandrana rossa e un paio di bassette blu scuro. Il viso, ricoperto da piume bianche come il resto del corpo, dimostrava una manciata di rughe, accompagnate da un paio di occhiali da vista. Il fisico, nella media per un membro della sua specie, tradiva la forza fenomenale che continuava ad accompagnare l'affarista in quegli anni e gli stessi occhi tradivano la vitalità di un ventenne.

 

L'ex capo clan guardò con un misto di ansia e felicità il nuovo venuto per diversi secondi, prima di alzarsi e dirigersi verso di lui.

 

“ Sono felice di rivederti, Ventus. Perdonami se non siamo venuti a cercarti in questi anni, ma i tempi recenti hanno portato grande fermento nella galassia. E noi ci siamo dovuti adattare come potevamo. ”, disse Paperone con tono fermo, stringendo mano di Ventus, che ricambiò volentieri.

 

“ Tranquillo, Paperone, non dubito che abbiate avuto le vostre beghe e che abbiate fatto del vostro meglio. Ma non ci sono notizia di Acqua e Terra...? E il maestro?”, chiese con gli occhi pieni di paura. Paperone non potè che scuotere la testa, sconsolato.

 

 

“ Eraqus è morto combattendo, mentre Terra... ci aveva mandato un messaggio di scappare via, e poi abbiamo sentito il suo potere aumentare all'inverosimile. Fuggendo con le astronavi, vedemmo quasi tutto il pianeta esplodere. E non abbiamo idea di cosa sia successo ad Acqua, aveva ricevuto anche lei il messaggio, ma non arrivò mai da noi prima della partenza.”.

 

Il volto di Ventus divenne una maschera di puro orrore. Non era possibile. Terra ed Aqua, i suoi amati fratelli maggiori, sacrificatisi in una battaglia che probabilmente non aveva neanche avuto l'esito sperato. Ripensò agli innumerevoli giorni passati ad allenarsi e studiare insieme la forza, combattendo come un tutt'uno ed esplorando pianeti meravigliosi, guardandosi le spalle e ridendo per ogni scoperta.

 

E ora era solo.

 

“ No... no!”, sussurrò il Custode, cadendo in ginocchio e cominciando a piangere come non aveva mai fatto prima di allora. Per diversi secondi Paperone lasciò che Ventus sfogasse la sua tristezza, singhiozzando e lamentando la perdita della sua famiglia come egli stesso aveva fatto fin troppe volte nel corso della sua lunga carriera. Infine l'anziano avventuriero gli asciugò le lacrime con un panno, lo stesso che utilizzava per lucidare la sua Numero uno.

 

Con un ultimo singhiozzo, il ragazzo si alzò ringraziando Paperone, che stringendo lo straccio cercò di farlo tornare agli argomenti più pressanti.

 

“ Ven, per favore, se ti sei svegliato e se sei venuto qui allora c'è un motivo. Il ragazzo ha evocato finalmente il proprio keyblade e dobbiamo trovarlo.”, disse l'affarista, facendo tornare Ven coi piedi per terra.


“ Non sapete dov'è?”, domandò incredulo il jedi. Paperone scosse la testa e gli passò accanto.

 

“ No. Topolino, Paperino e Pippo hanno tenuto quasi tutto segreto. Mi hanno dato solo le basi del piano prima di partire. Credevano che qualcuno ci spii, probabilmente non senza ragione. Così al momento sono sperduti chissà dove, con la scusa di voler fare un viaggio tra uomini come ai vecchi tempi. E ora non riusciamo più a contattarli.”.

 

“ Merda- disse Ven portandosi una mano alla fronte- Allora possiamo solo aspettare che Sora si faccia notare in qualche modo.”.

 

“ E' quello che temo- sospirò Paperone prima di premere un paio di pulsanti sul suo Prizmod- nel frattempo vai alla mia villa, ti ho appena dato l'autorizzazione per miss Beakley e Battista. Riposati e mangia quello che vuoi. Solo sta attento ai miei nipotini e i loro amici, o ti ritroverai appeso al soffitto senza dignità prima di accorgertene. Io tornerò in serata per spiegarti come la situazione è cambiata negli ultimi anni.”.

 

“ Perchè, cos'è cambiato?”, domandò il biondino osservando la notifica sul suo cosmolink. Il suo benefattore sbuffò e si mollò sulla propria sedia, affondandovi mostrando per una volta tutta la sua età.

 

“ Anakin è cambiato per cominciare.”.

                                                                                                                                      *****
(1) Se non ricordo male Vader è costretto in canon a nutrirsi via endovenosa, ma qui è stato curato subito dopo lo scontro. Per di più tra magia bianca e una tecnologia medica più avanzata, è messo relativamente meglio della sua controparte ufficiale.

                                                                                                                                      *****

Salve a tutti, torno ora con una pausa da quella  biiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiip di tesi. Il capitolo è abbastanza breve, volevo utilizzarlo per lo più per introdurre qualche vista sul passato di Vader e del suo clan prima che arrivi lo spiegone( confido verso il capitolo 12/13 o anche un pò prima) e ovviamente Paperone, il cui status in questo universo è quello di una leggenda alla pari dello stesso Vader. Spero vi sia piaciuto e di non aver fottuto l'introspezione dei personaggi, a presto.

Cecil è il protagonista di Final Fantasy 4. Già in canon è per metà un Lunariano, denominazione che qui uso per gli alieni apparsi nella seconda stagione di Ducktales( 2017)

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Kingdom Hearts / Vai alla pagina dell'autore: fenris