Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: anitavecchierellii    24/08/2021    0 recensioni
18 anni lei, 20 lui e tutti i problemi che due ragazzi di questa età possono avere. nessuno sta bene a vent'anni, ma questo Nicole l'avrebbe imparato a sue spese. l'amore non basta a cambiare vita.
Genere: Drammatico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Chi farebbe la fila per una montagna russa piatta? Nessuno, solo degli stupidi. Il fatto è solo uno: quando sei su quel blue tornado di Gardaland, prima di iniziare la discesa, pensi a chi te l’abbia fatto fare, vorresti scendere, ma poi la discesa inizia inesorabile e li l’adrenalina sale e ti rendi conto di quanto il tuo pensiero di desiderare che si appiattissero di colpo prima della forte discesa era un pensiero al quanto stupido. Sotto sotto, ma nemmeno troppo sotto, la mia storia d’amore, la più grande storia della mia intera vita, era cosi: una montagna russa e nemmeno una di quelle semplici. Era alta, difficile e lunga, con giri della morte, salite ripidissime e discese spaventose. Niente che qualcuno potesse desiderare, vista dall’esterno, ma dopo tutti questi anni sono convinta ancora del fatto che la nostra montagna russa fosse unica e speciale, non come quelle di tutti. L’intesa nei nostri sguardi, la complicità e l’amore unica, le litigate feroci e l’amore che facevamo, i periodi di crisi e i periodi in cui tutto andava bene, davvero bene era qualcosa di speciale, non ho mai visto negli occhi di nessun’altra coppia quello che io vedevo nei nostri occhi. Non avevamo mai un periodo normale, o tutto andava estremamente bene, come una delle miglior favole, o tutto andava male, non avevamo vie di mezzo in niente. Ma d’altronde, in una montagna russa anche la fila ha la sua importanza: l’attesa del piacere è essa stessa piacere, quei momenti prima di iniziare qualcosa di uovo e spettacolare, che comunque vada lascerà un ricordo indelebile, bello o brutto che sia. Come tutto, però, anche le montagne russe migliori hanno una fine, un momento in cui ci si slaccia e si tirano le somme di come sia andato il viaggio, perché prima o poi bisogna scendere. Talvolta si rimane legati a quella particolare montagna russa e risulta difficile, talvolta impossibile slegarsi del ricordo di lei quando finisce, ma si scopre poi, con il tempo, che è necessario anche se è difficile e anche se non ci sii slegherà mai del tutto da lei. Perché ho parlato di montagne russe? Beh, perché come ho già detto, è la metafora più appropriata per descrivere la elazione più bella e importante della mia giovanissima e brevissima esistenza. Ho sempre creduto nell’amore, fin da bambina. Una bimba che gioca con le bambole e sogna di sposarsi, da gande, con il suo abito bianco e il principe azzurro delle favole. Quando si cresce, il sogno non svanisce, ma cambia, si avvicina e spaventa, forse. Inizia a diventare tutto così reale in così poco tempo che non ce ne rendiamo davvero conto. L’ultimo anno di liceo io ero immersa i tutti i casini che una ragazza di 18 anni può avere, stavo male, non me ne andava mai una giusta. Con il tempo, però, ho imparato che nessuno a 20 anni sta davvero bene, e l’ho imparato a mie spese. Insomma, innamorarsi non è mai sato il mio forte, devo essere sincera, ma quella volta, quella sola volta, in cui è accaduto è stato travolgente, spaventoso, emozionante. Solo chi ha provato un vero amore sa di cosa sto parlando. Ricordo bene ciò che mi sentivo dire su di noi: eravamo unici, rari, tutti ci dicevano che quello che vedevano nei nostri occhi quando ci guardavamo, quando parlavamo l’uno dell’altro, on era frutto di un amore normale. E adesso che è finito so che avevano ragione: l’ostro amore era unico e irripetibile. Il fatto è che questo tipo di amore non è mai semplice, anzi. È sempre complicato, ma soprattutto è sempre doloroso. Il fatto che l’amore facesse male l’avevo già messo in conto, ma non avrei mai pensato di provare tutto questo dolore. Io, Nicole, ho conosciuto il grande amore della mia vita a 18 anni. Un po' giovane, forse, sicuramente inesperta in materia, e anche un filo ingenua, se vogliamo. Non avevo mai avuto nessuno di così speciale prima di lui. E questo lui ha chiaramente un nome: Diego, 20 anni e due bocciature alle spalle perché non frequentava mai le lezioni, troppo tardi ho scoperto il motivo.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: anitavecchierellii