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Autore: gabryweasley    29/08/2021    7 recensioni
[Questa storia è candidata agli Oscar della Penna 2022 indetti sul forum Ferisce più la penna]
Hermione che si vedeva lontana da sé stessa e da Harry, osservatore silenzioso. Lei li sentiva i suoi occhi addosso, e quasi ne immaginava i pensieri. Che a vederla così piegata e sfinita da quelle giornate sembrava poter essere trascinata via da onde e burrasche, e loro ne erano circondati.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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{Questa storia è candidata agli Oscar della Penna 2022 indetti sul forum Ferisce più la penna}



Poetica

Anche quando poi saremo stanchi
Troveremo il modo per


Hermione era rannicchiata in un angolo, accartocciata su sé stessa da minuti, forse ore. Giorni. Nessun libro intorno a lei, niente fogli sui quali prendere appunti.
Spettro, come Harry, di quello che era davvero.
Schiacciata da quella mancanza improvvisa urlata da ogni angolo della tenda. Una branda vuota, una sedia vacante, i suoi oggetti che spuntavano di tanto in tanto. I suoi vestiti che uscivano da quella dannata borsetta, aggrovigliati ai loro. La radio urlava di lui e di quel suo vizio che li aveva contagiati.
Anche quei nomi, ascoltati a basso volume, urlavano. Un fragore muto in quelle giornate fatte di buio. Senza idee, senza indizi. Futuro.

Anche quando poi saremo stanchi
Troveremo il modo per


Hermione che si vedeva lontana da sé stessa e da Harry, osservatore silenzioso. Lei li sentiva i suoi occhi addosso, e quasi ne immaginava i pensieri. Che a vederla così piegata e sfinita da quelle giornate sembrava poter essere trascinata via da onde e burrasche, e loro ne erano circondati.
Erano soli, in mezzo a raffiche di vento che soffiavano forte per separarli sempre di più. Tutto era lontano, vicino a loro solo incognite, pericoli e morte.
Aveva percepito Harry di fronte a lei. Le aveva tacitamente chiesto di dargli le mani mentre una canzone - una canzone! - dava tregua alla nenia che proveniva dalla radio.
Forse, se quella trasmissione aveva deciso di urlare qualcosa che non fosse solo perdita, era per permettergli di dimenticare.
Forse, se si fossero tenuti per mano, avrebbero resistito di più.
Se si fosse lasciata stringere forte, avrebbe potuto lasciare andare.

Anche quando poi saremo stanchi
Troveremo il modo per


Si era abbandonata come una bambola nelle braccia di Harry. E lui che si sforzava di farla tornare vicina e magari si chiedeva se in quel momento lei potesse ricordare com’era essere una bambina. Non si era limitato a un abbraccio, la costringeva a volteggiare e con ogni giravolta la aiutava a diradare quel buio fatto di rischi, tormenti e distruzione.
Lo illuminava un po’, le permetteva di vedere oltre le sue lacrime e i polsini della camicia bagnati e sgualciti, oltre le occhiaie di Harry e quella barba accennata e trascurata.
Dall’altra parte, loro erano ancora bambini da proteggere, cresciuti spensierati e nei tempi giusti.
Harry che piroettava e faceva girare lei. Harry che sorrideva, per lei. Le strappava risa fatte di niente e le tirava fuori l’allegria dei bambini cresciuti con la forza che i giochi non li ricordano più.

Anche quando poi saremo stanchi
Troveremo il modo per


Bambina e basta. Avrebbe voluto esserlo davvero. Non in una tenda in mezzo al nulla a trovare un modo per andare avanti e non morire. Di nuovo una bambina, solo bambina, in camera sua. Fra le braccia di un fratello come Harry, senza legami confusi e smarriti. Bambina, con una casa e una famiglia che la riconosce.
Invece sentiva di non appartenere più a nessuno.
Non più ai suoi genitori, scrupolosamente nascosti. Mai a lui, svanito nel nulla.
Non a Harry che la stringeva ancora, impegnato ad alleviare i loro fardelli, quando lui da solo era caricato di una responsabilità grande oltre ogni limite.
Aveva ripreso fiato, sulla sua spalla. Era servito a ricordarle che entrambi erano bambini per davvero ma senza infanzia, né innocenza. E che la luce era troppo flebile per orientarsi in quel buio.

Anche quando poi saremo stanchi
Troveremo il modo per





*****





*fa un respiro profondo*
Ciao!
Ho perso il conto di quante volte, da un anno a questa parte, io abbia scritto nelle mie note “chi lo avrebbe mai detto”. Ma è inevitabile, e questa fic altro non è che l’ennesimo “chi lo avrebbe mai detto”.
Mi sono persa nei meandri del fandom di Harry Potter, in mezzo a troppe bellissime letture, e non lo avevo programmato. Così come non avevo programmato questa fic (volevo solo leggere!) che è arrivata improvvisamente nella mia testa mentre la scena del ballo fra Harry e Hermione presente nel film dei Doni della Morte si intrecciava con la canzone Poetica, di Cesare Cremonini. Il titolo e i versi menzionati vengono da lì.
La canzone sulla quale loro due ballano nel film invece è O Children di Nick Cave e i riferimenti a quel brano sono sparsi nel testo.
Non mi aspettavo nemmeno di portare nero su bianco un momento dei film che chiaramente non si distinguono per abbondanza di dettagli, ma trovo quella scena molto forte ed emozionante nella sua semplicità. Harry e Hermione sono schiacciati, soli, eppure per un attimo riescono quasi a dimenticare.
Spero di essere riuscita a rendere bene la mia visione di quel momento e che la lettura sia gradita nonostante l’angst.
Devo un grazie grandissimo a Rosmary, che mi ha dato la spintarella per buttarmi in questo fandom e mi ha aiutata a smaltire un po’ di terrore!
Mano sul cuore,
gabry





   
 
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