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Autore: FalbaLove    01/09/2021    3 recensioni
-Geloso?- mormorò la Yamanaka allontanando dal volto una ciocca di capelli biondi. Neji le riservò una occhiata truce per farle capire che quei mezzucci da bambina con lui non funzionavano.
-Non lo sono, Tenten può fare quello che vuole- rispose a denti stretti, cercando di mantenere il contegno che lo caratterizzava.
-Guarda che si vede lontano un miglio che ti rode il culo, Hyuga- e finalmente Ino si lasciò sfuggire una risata. Perché, per quando Neji facesse l’impassibile e il freddo, era davvero un pessimo racconta balle.
-Sai, Tenten mi ha riferito della tua stupida teoria sull’amore, su come secondo te è impossibile che nasca tra due amici e cazzate varie- concluse leccandosi soddisfatta le labbra vermiglie. Sul suo volto, dalla pallida carnagione, si dipinse una espressione vittoriosa, la stessa che Neji tante volte aveva visto comparire quando si dilettava in inutili discussioni con Shikamaru.
-Non si sceglie di chi innamorarsi. A volte è un completo sconosciuto, ma, ancora più spesso, è la persona che ti è sempre stata accanto. Se fossi in te ci penserei a meno che tu, da bravo amico, non continui a permettere a quel tizio di strusciarsi su Tenten-
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Neji Hyuuga, Shikamaru Nara, Tenten | Coppie: Neji/TenTen, Shikamaru/Ino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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-Dai, ti prego- quelle parole, molto simili ad una supplica, non scalfirono minimamente l’espressione stanca della ragazza dalla lunga chioma bionda. Ino, tamponando le guance arrossate, non riuscì a trattenere un gemito mentre finalmente le sue regali chiappe impattavano con i cuscinetti del divano.
-No, Tennie, mi dispiace, ma sono esausta. In più queste scarpe mi stanno uccidendo- si lamentò con voce stridula la Yamanaka facendo scivolare veloci le sue dita all’altezza della caviglia. Con un gridolino di soddisfazione si liberò delle décolleté dall’alto tacco che imprigionavano i suoi piedi.
-Te l’avevo detto di non metterle- si intromise Sakura sedendosi accanto all’amica.
-Non avevo chiesto il tuo parere all’ora e non mi pare di averlo fatto neanche adesso, Fronte Spaziosa- rispose spazientita fulminandola con lo sguardo prima di ritornare ad occuparsi della sua base viso. La castana, che invece si era limitata a sedersi sul tavolino, risolve questa volta uno sguardo speranzoso in direzione della terza figura. Sakura, facendosi aria con le mani, alzò leggermente gli angoli delle sue labbra.
-Per quanto mi dispiaccia devo dare ragione a Ino-pig. Ho bisogno di cinque minuti di riposo- uno sbuffo annoiato accompagnò le parole deludenti dell’Haruno.
Non riusciva davvero a capire come facessero le sue due amiche ad essere già stanche: erano arrivate nel locale da neanche mezz’ora e avevano ballato sì o no cinque canzoni. Le sue orecchie erano ancora tese ad ascoltare il susseguirsi delle canzoni e i suoi piedi, come spiritati, sembravano non volere smettere di seguire il ritmo. Ogni sua singola cellula la pregava di tornare nuovamente a dimenarsi, ma senza le sue amiche le sembrava... patetico? Senza contare che quella sera la discoteca era piena zeppa di gente e le possibilità di essere abbordata da persone di dubbio gusto erano alte. Ma Tenten, qualsiasi persona che la conoscesse lo sapeva bene, era benissimo in grado di difendersi da sola. Per questo, quando partì una delle sue canzoni preferite, non riuscì a trattenere un gemito sofferente. Per un secondo lasciò che il suo sguardo sfuggisse in direzione della pista prima di ritornare, mortificato, in direzione dei due volti sudati e truccati delle sue migliori amiche.
-Io torno a ballare, vi dispiace?- ma un gesto annoiato della bionda le fece capire che avrebbero fatto a meno della sua presenza.
-Ballo solo questa canzone e giuro che torno- concluse la castana correndo eccitata in direzione dell’ammucchiata di gente danzante. Sakura la osservò disperdersi tra quegli sconosciuti mentre i suoi piedi, ancor prima di aver toccato la pista, già si muovevano a tempo di musica. Un sorriso divertito illuminò il volto della Haruno facendo brillare le sue iridi color smeraldo.
-Secondo te tornerà davvero una volta finita questa canzone?-
-Assolutamente no, Fronte Spaziosa-
 
 
-Forza Neji- lo esortò una voce, a suo parere, troppo entusiasta. Avrebbe voluto ribattere, ma la gente tra loro era talmente tanta che ogni secondo vedeva scomparire e ricomparire la capigliatura scombinata del suo amico. Poi, finalmente, riuscirono a superare il marasma di gente all’ingresso del guardaroba e poté tirare un sospiro di sollievo notando che il locale era pieno, ma non eccessivamente.
-Che seccatura- obiettò una terza voce riuscendo a sgusciare con successo dall’agglomerato di gente e a raggiungerli.
Naruto, per niente influenzato dalle parole di Shikamaru, lasciò che il suo sguardo esaminasse con attenzione ogni singolo essere umano presente. Il suo sorriso smagliante vacillò per un paio di volte prima di risplendere in tutto il suo splendore.
-Eccole là le ragazze!- trillò tronfio afferrando con ognuna delle sue mani un polso dei suoi due amici e trascinandoli con sé. Neji lanciò una occhiata contrariata a Shikamaru che per tutta risposta sbuffò annoiato.
-Sakura, Ino!- urlò a pieni polmoni l’Uzumaki in direzione delle due ragazze che, sole, occupavano un grosso divano. La bionda, che fino a pochi secondi prima stava digitando forsennatamente qualcosa sul suo cellulare, alzò lo sguardo scocciata in direzione dei seccatori che avevano osato pronunciare i loro nomi. Quando però incontrò le figure allenate dei tre giovani la sua espressione variò all’istante, ma Neji non seppe se esserne sollevato.
-Finalmente ce l’avete fatta! Sapete di solito sono le ragazze a farsi attendere- li incalzò mentre i tre si fecero spazio verso di loro.
-Tutta colpa di Neji, è tornato tardi dall’allenamento senza farsi la doccia-
-Perché nessuno mi aveva avvertito che sarei dovuto venire in discoteca con voi- ci tenne a precisare lo Hyuga alle parole di Naruto incrociando le braccia al petto.
Quando era tornato nell’appartamento che condivideva con i suoi due coinquilini era stato subito accolto da degli ululati dell’Uzumaki e dai suoi capelli color grano decisamente troppo pieni di gel. Questo gli aveva ordinato di vestirsi il più velocemente possibile perché quella sera sarebbero usciti con Sakura, Ino e Tenten. Il pensiero che Neji quella sera non avesse alcuna intenzione di uscire non aveva attraversato il cervello di Naruto neanche per un secondo. Però lo sguardo annoiato di Shikamaru e i suoi vestiti decisamente troppo eleganti per restare a casa, gli avevano fatto capire che lamentarsi od obiettare sarebbe stato inutile e avrebbe solo sprecato fiato. E quindi, dopo aver alzato gli occhi al cielo ricordandosi lo sciagurato giorno in cui il biondo gli aveva proposto di condividere l’appartamento durante la loro carriera universitaria, gli aveva risposto che avrebbe dovuto aspettare che lui prima si facesse la doccia. Odiava i posti affollati e pieni di gente, in particolar modo le discoteche, ma questo non implicava che sarebbe uscito sciatto. Dopotutto era pur sempre uno Hyuga.
Mezz’ora dopo, mentre ogni suo singolo movimento venne accompagnato dalle esortazioni del suo amico di muoversi, era finalmente comparso in salone con il petto avvolto da una camicia di lino. Ovviamente Naruto aveva inveito contro di lui per averci messo così tanto, ma nel frattempo, animato da una divina provvidenza, doveva aver avuto un barlume di sanità mentale poiché il gel era scomparso dai suoi capelli facendolo ritornare alla sua solita capigliatura semi-normale. Shikamaru, invece, dormiva beatamente sul divano.
-Comunque sia, siete dei pessimi cavalieri, non è vero Sakura?- la Haruno scosse la testa sconsolata limitandosi a far finta di non aver udito le parole della sua migliore amica. Naruto, raggiante, la raggiunse e si mise a sedere accanto a lei: Neji non lo udì perfettamente a causa del volume troppo alto della musica, ma riuscì a captare un balbettio molto simile ad un “Sei bellissima” che il biondo, con le guance rosso vermiglie, rivolse all’orecchio di Sakura. Lo Hyuga strinse con forza le labbra sottili di fronte a quell’ennesimo e patetico tentativo dell’Uzumaki di provarci con la sua migliore amica.
-E tu, Shikamaru, non mi dici che sono bellissima?- evidentemente Nej non era stato l’unico ad aver origliato le parole di Naruto. Il Nara, che appena arrivato era crollato sul divano, alzò un sopracciglio non aspettandosi di essere interpellato. Aprì molto lentamente un occhio osservando per una manciata di secondi il corpo della bionda fasciato da un tubino. Poi, come se avesse visto una formica passeggiare sul tavolo e non una bella ragazza come lo era la Yamanaka, lo richiuse.
-Sei sempre uguale- rispose a labbra strette prima di farsi sfuggire uno sbadiglio. Si scostò leggermente lasciando che la sua schiena aderisse perfettamente allo schienale del divano senza notare la rabbia che silentemente affiorava sul volto della bionda.
-Sempre uguale?- ululò stringendo con forza i pugni davanti al volto eccessivamente seccato dell’amico. Naruto deglutì a fatica avendo già previsto che il peggio, da lì a poco, sarebbe scoppiato.
-Dopo due ore per fare il trucco e la messa in piega ed aver indossato un vestito che ho comprato apposta per questa occasione, tu mi dici che sono uguale a tutti gli altri giorni?-
-Mi hai chiesto una opinione e io te l’ho data, non vedo dove sia il problema- rispose tranquillo, troppo tranquillo, il moro con tono annoiato, come se la bionda non stesse sospirando dall’ira.
-Il problema sei tu che mi hai riservato l’attenzione per un solo secondo!- ribatté scocciata la ragazza incrociando le braccia al petto. Mantenne per alcuni minuti una espressione profondamente offesa lanciando, di tanto in tanto, delle occhiatacce in direzione del suo amico d’infanzia. Il Nara, sentendosi palesemente osservato, si decise ad aprire gli occhi. Sbadigliò assonnato, come se non avesse dormito per giorni, e lasciò che il suo sguardo vagasse in alto.
-Che seccatura- si lasciò sfuggire dalle labbra sottili stando ben attento che il suo tono non fosse eccessivamente alto da essere udito dalla bionda.
-Quel vestito non ti sta male- disse, sconfitto, Shikamaru con lo stesso tono di uno a cui è puntata addosso una pistola, ma questo non sembrò far vacillare l’espressione di vittoria che illuminò il volto di Ino. Ignorando le lamentele del moro e il tubino troppo corto che a mala pena copriva le sue cosce e il suo fondoschiena, si tuffò tra le braccia magre del Nara.
-Visto? Non era difficile- sogghignò vincitrice senza ricevere alcun gesto di ricambio dal ragazzo, ma neanche di opposizione. Sakura rise divertita di fronte a quello slancio di affetto, non privo di secondi fini, dell’amica precipitandosi a nascondere con una felpa il suo didietro troppo in mostra vista la posizione.
-Bene, ora ho sete- esclamò una volta che Ino si rimise composta. I suoi occhi, eccessivamente truccati, brillavano colpiti dalle luci della discoteca e, se non fosse stato per il suo abbigliamento succinto, sarebbe potuta benissimo esser scambiata per una bambina viziata.
Tutti i presenti erano però semplici spettatori delle lamentele della ragazza, ben risolve a una figura in particolare, la stessa che aveva vessato fino a pochi secondi prima.
-E quindi?-
-E quindi vammi a prendere da bere- Shikamaru, udendo quella risposta che si aspettava perfettamente, schiccò seccato la lingua contro il palato. Poi, stanco, spostò il suo sguardo in direzione del bancone dove un unico barman si stava giostrando tra i numerosi ragazzi che reclamavano la sua attenzione.
-Non penso proprio, c’è un sacco di gente- e nuovamente gli spettatori di quella scenetta sapevano benissimo che il Nara avrebbe dovuto farsi carico di una ennesima sceneggiata della Yamanaka.
Neji, stufo di sprecare la sua serata ad osservare quei battibecchi da quindicenni, fece per esaudire lui il desiderio della bionda quando, stranamente, un cipiglio annoiato si dipinse sul volto del castano. Reprimendo a fatica uno sbadiglio, Shikamaru si alzò e una espressione vittoriosa ritornò ad animare il volto pieno di illuminante della Yamanaka. Tutto ciò era decisamente insolito poiché, prima che il Nara esaudisse i capricci della sua amica d’infanzia, ci volevano di solito molti più piagnistei e sbuffi da parte di entrambi.
-Che seccatura- si lasciò sfuggire, questa volta ben attento che giungesse anche alle orecchie di Ino. Naruto si lasciò scappare una risata divertita che venne prontamente interrotta da un cipiglio alzato del Nara. Neji, che aveva capito che ci fosse qualcosa di strano che solo lui non sapeva, si limitò a scrollare le spalle: dopotutto non gli interessavano degli stupidi pettegolezzi.
-Allora vedi che quando vuoi sai essere un bravo cavaliere?- scherzò la bionda ben a conoscenza di avere, come sempre, il coltello dalla parte del manico. Si mise furiosamente a cercare qualcosa nella sua borsetta estremamente piccola, ma che sembrava contenere qualsiasi cosa inimmaginabile.
-Ecco a te- concluse sfoderando una banconota in direzione del Nara che per tutto il tempo l’aveva osservata con una espressione particolarmente annoiata.
-Un gin tonic, grazie- ma il ragazzo non fece in tempo a prendere i soldi dalle mani dell’amica che le sue dita, dalle lunghe unghie rosse smaltate, si chiusero come una morsa.
-Tu, Sakura, vuoi qualcosa?- domandò sorniona alla ragazza, che per tutto il tempo, si era limitata a non mettere il becco in quello scambio di battute fin troppo familiari, come il resto della combriccola dopotutto. La Haruno, sorpresa di essere chiamata in causa, sbatté per alcuni secondi gli occhi confusa.
-No, tranquilla. Posso benissimo prendermelo da sola...-
-Oh, suvvia, a Shikamaru non cambia niente prendere un drink in più- la interruppe però Ino. Il Nara, oramai scocciato da tutta quella situazione, non obiettò, ma si limitò a incrociare le braccia dietro la testa. Sakura, a disagio per tutta quella situazione, fece vagare il suo sguardo dal viso sbuffante del castano a quello raggiante della bionda. Poi, sperando che tutto ciò finisse il prima possibile, inclinò la testa di lato.
-Un gin tonic anche per me-
-Sentito, Shikamaru? Forza muoviti a prendere i nostri ordini, da bravo- la voce della Yamanaka era talmente squillante che sovrastò il volume della musica.
-E sei fai il bravo ricordati che dirò alla tua ragazza di ricompensarti- concluse iniziando a ridere con gusto mentre Neji fu sicuro di notare gli angoli della bocca dell’amico alzarsi impercettibilmente prima di allontanarsi.
Era da quando aveva conosciuto il primo giorno d’Università Shikamaru, e di conseguenza Ino, che aveva dovuto sorbirsi quei battibecchi da coppia sposata tra i due. Gli era stato riferito che erano amici sin dall’infanzia, grazie alle loro famiglie, e che questo comportamento da cane e gatto era normale tra loro. Neji aveva da sempre trovato bizzarro questo loro modo di rapportarsi che molti giudicavano come tensione sessuale repressa. Per questo, quando cinque mesi prima Shikamaru si era fidanzato con Temari, tutti ne erano rimasti sorpresi. Lo sbigottimento crebbe ulteriormente quando Ino, per niente gelosa di tutta la situazione, era divenuta persino amica della ragazza. Moltissimi tra i loro amici, Naruto in testa, avrebbero scommesso pesantemente che alla fine i due sarebbero finiti insieme o, nella migliore delle ipotesi, che Ino avrebbe strappato i capelli a qualsiasi ragazza si fosse avvicinata al suo migliore amico. E, invece, non era successo assolutamente nulla.
Il loro rapporto, fatto di battibecchi, urla e sbuffi era rimasto assolutamente identico.
Neji, ovviamente, non si era sorpreso di tutto ciò a differenza dei loro amici: non aveva mai creduto che tra i due ci fosse qualcosa o che sarebbe mai successo un qualcosa. Era vero, i due si stuzzicavano spesso e il loro rapporto era decisamente insolito, ma erano amici e per lo Hyuga tra amici non ci si poteva innamorare. Neji aveva da sempre avuto le idee ben chiare sul mondo dell’amore, come su qualsiasi altro argomento dopotutto: lui non credeva alle melense storie da film dove il protagonista si innamorava del migliore amico celando i suoi sentimenti e, dopo anni, confessava il suo amore che, magicamente, risultava esser corrisposto. Queste erano semplici storielle campate in aria per far sognare le bambinette e sospirare le ragazzine. La realtà era ben diversa.
Per lo Hyuga l’amore era una questione immediata e chimica, niente che iniziasse a crescere silente nel cuore per poi sbocciare dopo anni di amicizia. Per questo trovava patetica la cotta che Naruto aveva da anni per la Haruno o le voci di corridoio che scommetteva su baci celati tra la Yamanaka e il Nara. Ma ancora più stupide ed insensate erano i commenti che suggerivano, neanche troppo velatamente, che tra lui e Tenten ci fosse qualcosa. Tra lui e la castana non vi era assolutamente nulla se non rapporto di amicizia a cui teneva davvero, anche se non l’avrebbe ammesso neanche sotto tortura. Oltre a questo, però, non c’era altro: lui non provava alcuno slancio amoroso nei confronti dell’amica ed era certo che lo stesso valesse per lei. Non vi erano sentimenti nascosti né batticuori celati. Erano amici, punto, e questo era meglio che lo accettassero tutti, la Yamanaka in testa.
Proprio in quel momento, al ricordo del suo amico più caro insieme a Rock Lee, Neji notò l’assenza della castana, ma evidentemente non fu l’unico ad accorgersene perché le parole di Naruto lo precedettero.
-Ma Tenten dov’è?- esclamò Naruto facendo vagare i suoi occhi cerulei per l’ambiente sempre più pieno di persone.
-È andata a ballare una decina di minuti fa, io e Fronte Spaziosa eravamo troppo stanche per andare con lei- rispose frettolosamente Ino che sembrava molto più presa dal suo cellulare che dal rispondere al biondo. Con un gesto rapido del polso passò l’apparecchio telefonico a Sakura che sgranò gli occhi dalla sorpresa. Lesse per alcuni secondi in silenzio ciò che appariva sul display e poi, stringendo con forza le labbra, si alzò dal divanetto.
-Torno subito- si scusò corrucciata in viso ed allontanandosi in direzione dell’uscita. Gli occhi perlacei di Neji la osservarono farsi spazio tra la gente prima di raggiungere un buttafuori che, cordialmente, la lasciò uscire dal locale.
Poi, finalmente, lasciò che il suo sguardo si spostasse per il locale alla ricerca di due crocchie castane che conosceva molto bene. Un numero impressionante di ragazzi, per lo più della loro età, stava ballando a ritmo della musica incuranti dello spazio troppo piccolo per tutti. I suoi muscoli si misero in tensione cercando di mettere a fuoco i volti sudati: sinceramente sperava che Tenten non si fosse allontanata, non gradiva il pensiero che qualche brutto ceffo le si fosse avvicinato approfittando che fosse da sola. Non riusciva a capacitarci che la Haruno e la Yamanaka l’avessero lasciata andare in pista senza di loro. Certo, era a conoscenza che la castana sapesse perfettamente cavarsela senza bisogno di aiuto di altri, ma comunque questo non lo faceva sentire meglio.
Poi, finalmente, la individuò. Era in mezzo alla pista, circondata da una miriade di persone, eppure spiccava con facilità tra loro. I suoi fianchi, fasciati da dei corti pantaloncini di jeans, si muovevano sinuosamente a ritmo di musica. I capelli le ricadevano disordinati e liberi sulle spalle ondeggiando e il suo petto oscillava coperto solo da una striminzita canotta bianca. Sul viso, ambrato grazie alla abbronzatura estiva, un sorriso felice illuminava le sue gote. Era davvero molto affascinate, si ritrovò lo Hyuga a pensare.
Tenten, sin da piccola, aveva sempre ballato accompagnando questa sua passione alle arti marziali. Poi, una volta iniziate le superiori, si era ritrova a dover scegliere tra le sue passioni più grandi visto il volume di compiti sempre maggiore. Amaramente aveva abbandonato il mondo della danza, poiché lasciare le arti marziali significava abbandonare anche i suoi migliori amici, ma da allora aveva preso la malsana abitudine di implorare lui e Lee ad accompagnarla a ballare ogni fine settimana. In realtà l’unico da convincere era lui visto che la Bestia Verde, nonostante fosse un ciocco di legno a muovere i fianchi, era entusiasta di immergersi in un ambiente così giovanile come la discoteca. Per sua fortuna, però, all’Università la castana aveva fatto amicizia con qualche componente del sesso opposto e le sue richieste per quelle uscite notturne erano decisamente diminuite.
Ora, immersa tra quegli sconosciuti accaldati, sembrava spiccare come una stella in un cielo notturno, con il corpo sinuoso e coordinato che sembrava lui stesso emanare la melodia. Neji la osservò con attenzione sentendo, stranamente, la bocca secca.
-Ti piace quello che vedi, Hyuga?- la voce sibillina della Yamanaka lo sorprese, ma non lo diede a vedere. I suoi occhi azzurri come il cielo avevano osservato per una manciata di secondi attenti lo sguardo di Neji esaminare il corpo della loro amica. E ora lo fissavano divertiti, estremamente divertiti. Lui non le rispose, come se la domanda fosse troppo stupida da meritare la sua attenzione, e si limitò ad interrompere il contatto visivo con Tenten sedendosi, per la prima volta, sui divanetti. Era tentato di riportare le sue iridi in direzione del corpo snello e atletico, un corpo che grazie agli allentamenti conosceva molto bene, ma era conscio che la bionda lo stesse scrutando con attenzione attendendo, come un predatore, un suo tentennamento.
-Ma voi conoscete quel tipo?- borbottò innocentemente l’unica terza figura rimasta indicando in direzione di Tenten. Neji, seguito a ruota da una Ino incuriosita, si sporsero leggermente per capire a chi si riferisse Naruto. Con loro grande sorpresa videro che la castana era stata avvicinata da un tipo, vestito troppo elegantemente per essere uno come tutti gli altri, e che le sussurrava qualcosa all’orecchio. Un sopracciglio interrogativo si alzò sul volto dello Hyuga, pronto ad intervenire nel caso quello strano individuo avesse osato anche solo sfiorare la loro amica, ma sorprendentemente il volto di Tenten si rilassò all’udire le parole dello sconosciuto. Leggermente confusa, ma consenziente, lo seguì e sparirono in mezzo alla folla. Naruto, che, come gli altri due, aveva osservato attentamente la scena, boccheggiò per alcuni istanti.
-Ma dove l’ha portata?- esclamò ricercando risposte in direzione dei suoi amici.
-Non ti sei accorto di quanto fosse figo e ben vestito? Sicuramente è uno che ha un tavolo nella zona VIP, se non addirittura il proprietario del locale- trillò Ino eccitata accavallando sensualmente le gambe. Il volto del biondo però non parve rilassarsi di fronte a queste sue parole.
-Tranquillo Naruto, qualsiasi cose le abbia proposto Tenten è abbastanza grande e vaccinata per cavarsela da sola. Se ci sta è perché gli piace- concluse avendo già fatto un film mentale tutto suo nella sua testa. Naruto borbottò qualcosa, non ancora pienamente convinto, ma Neji invece non fiatò. Con la coda dell’occhio era ancora attento ad osservare l’ultimo punto in cui aveva visto i capelli castani di Tenten e, sorpreso, notò che stava digrignando i denti inconsciamente. Dopotutto la Yamanaka aveva solo ipotizzato cosa quel giovane avesse detto all’orecchio della sua amica, non era detto che ci avesse provato con lei, cosa che era il principale obiettivo di quasi tutti i maschi presenti in quel posto. E poi, mormorò tra sé e sé, Tenten non era sicuramente tipa da limonare con sconosciuti in discoteche squallide. O almeno così credeva.
-Problemi?- nuovamente gli occhi attenti della Yamanaka parvero come leggerlo nel pensiero. Era estremamente divertita da tutta quella situazione, come se la sua amica non fosse scomparsa con un perfetto sconosciuto, ma ancora più piacere sembrava provare nello stuzzicare lo Hyuga. Inutilmente perché lui era solo un amico preoccupato, e basta.
-Oh, sembra che mi sia preoccupato per niente- aggiunse Ino sorridendo sfacciatamente. Neji, che sapeva benissimo che poteva essere una semplice trappola, studiò con dovizia il volto dell’amica. Poi, reprimendo un grugnito, seguì con lo sguardo la direzione indicata.
La figura di Tenten ritornò a riflettersi nelle sue iridi perlate. Lo sconosciuto di prima la stava aiutando a salire su uno dei cubi liberi della discoteca: lei, rossa in volto, fece un salto raggiungendo quello che sembrava il punto più alto in tutto il locale. Poi, dopo che l’uomo le alzò un pollice in segno di assenso, iniziò a riprendere a ballare. Qualcosa di non ben identificato si fece strada nelle sue viscere, aggrovigliandole in una morsa che mandò un travaso di bile fin nella sua bocca. La osservò muoversi sensuale domandandosi da quando indossasse indumenti così corti: Tenten, sin da quando l’aveva conosciuta, era stato un maschiaccio che prediligeva vestiti comodi a quelli striminziti. Lei, però, non sembrava turbarsi di mostrare più pelle di quella dovuta mentre sotto di lei dei ragazzi la incitavano eccitati. Le labbra di Neji si serrarono con forza ripensando alla sua osservazione: glaciale studiò quei volti rossi ed animati analizzare con troppa enfasi la pelle ambrata della castana e le loro mani applaudire frenetiche.
-Naruto andresti a dare una mano a Shikamaru?- la voce petulante della bionda sorprese non poco l’Uzumaki. Senza capire la fissò esitante per alcuni secondi, poi, sbuffando in maniera infantile, si alzò dal divanetto dirigendosi verso un seccato Nara, ancora completamente in balia della folla. Oramai soli, Neji percepì chiaramente la bionda avvicinarsi, ma non parlò, stranamente: si sedette accanto a lui levando anche lei lo sguardo in direzione della loro amica.
-Sembra che si stia divertendo- commentò senza lasciare intendere niente dal suo tono di voce. Lo Hyuga si sentì inspiegabilmente sollevato per questo e si limitò a far aderire la schiena al divanetto.
-Già-
Poi, prima che uno dei due potesse aggiungere altro, le luci si fecero più brillanti e dei fari illuminarono la figura danzante di Tenten. Urli e grida di gioia sovrastarono per alcuni secondi l’inizio di una nuova canzone mentre un tizio venne invitato dallo stesso uomo ben vestito di prima a raggiungere la castana sul cubo. Lei sussultò inizialmente, ma poi sorrise allo sconosciuto, lo stesso sorriso dolce che era solita riservare allo Hyuga alla fine dei loro allenamenti. Mentre la musica ritornava a rimbombare con forza nel locale affollato, il ragazzo e Tenten ripresero a ballare questa volta insieme.
-Geloso?- mormorò la Yamanaka allontanando dal volto una ciocca di capelli biondi come il grano e notando che il viso, solitamente imperturbabile del ragazzo, si era incupito con lo sguardo fisso in direzione della castana. Il moro avrebbe voluto riservarle una occhiata truce, per farle capire che quei mezzucci da bambina con lui non funzionavano, ma i suoi occhi madreperla erano come incantati ad osservare i due ballare sempre più vicini.
-Non lo sono, Tenten è solo una mia amica e può fare quello che vuole- rispose a denti stretti, cercando di mantenere il contegno che lo caratterizzava.
-Guarda che si vede lontano un miglio che ti rode il culo, Hyuga- lo beccò però lei seria.
-Non vedo perché dovrei essere geloso- e finalmente, nonostante Ino avesse cercato di rimanere il più neutrale possibile conoscendo l’animo facilmente irritabile dell’amico, si lasciò sfuggire una risata. Perché, per quando lo Hyuga facesse l’impassibile e il freddo, era davvero un pessimo racconta balle.
-Sai, Tenten mi ha riferito della tua stupida teoria sull’amore- un sopracciglio si inarcò sul volto contrito del ragazzo. Non riusciva a capire dove la Yamanaka volesse andare a parere.
-Che secondo te è impossibile che tra due amici nasca l’amore- continuò sibilante come un serpente ben consapevole che, nonostante lui non la guardasse, Neji le stava riservando la sua più completa attenzione.
-E lascia che ti dica che è una gran cazzata- concluse leccandosi soddisfatta le labbra vermiglie. Sul suo volto, dalla pallida carnagione, si dipinse una espressione vittoriosa, la stessa che Neji tante volte aveva visto comparire quando si perdeva in inutili discussioni con Shikamaru. La sua parlata sicura, il suo comportamento strafottente e i suoi sguardi di sfida potevano funzionare contro uno come il Nara, ma non avrebbero avuto la meglio su uno come lui. Ino parve accorgersi di questi suoi pensieri e sbuffò, quasi scocciata di dover spendere altre parole su quella discussione in cui aveva già decretato la sua vittoria. Sinuosamente incrociò le gambe non facendo caso alle sue cosce eccessivamente scoperte.
-Non si sceglie di chi innamorarsi, Hyuga. A volte è un completo sconosciuto che si incontra per strada, ma, ancora più spesso, è la persona che ti è sempre stata accanto. Se fossi in te ci penserei a meno che tu, da bravo amico, non continui a permettere a quel tizio di tenere le mani sui fianchi di Tenten. E nel frattempo penso che le stia pure strusciando il cazzo sul culo- lo incalzò con la solita raffinatezza che la caratterizzava, quella ragazza non riusciva proprio a trattenere a freno la lingua. Lui quasi grugnì di fronte a quella espressione volgare che poco si addiceva a uno Hyuga, ma non riuscì a trovare nulla di sensato con cui obiettare. Se non che lui era davvero un buon amico e che non avrebbe permesso a quel tizio di strusciarsi ulteriormente sulla sua amica.
-Buona fortuna- gli sussurrò all’orecchio prima di alzarsi di scatto in piedi, riservare un’ultima occhiata alla castana e saltellare in direzione del bancone del bar.
Neji la osservò raggiungere con una espressione sorniona i suoi due amici che erano ancora alle prese con l’attirare la considerazione del barman. Ino sbuffò scocciata ascoltando le parole di scuse di Naruto e gli sbadigli assonnati di Shikamaru poi, sfoggiando un sorriso che avrebbe fatto paura a chiunque la conoscesse, si chinò sul bancone attirando facilmente l’attenzione dell’uomo con ciò che le era stato donato dalla natura, e che mancava ai due membri di sesso maschile. Lo Hyuga si lasciò sfuggire un sorriso accennato osservando come questo suo stupido trucchetto avesse pienamente funzionato: pochi secondi dopo la Yamanaka sorrideva perfida avvicinando la cannuccia alle labbra. Di certo quella ragazza sapeva come ottenere ciò che desiderava. Poi, prima che la sua attenzione ritornasse sulla sua migliore amica, notò stranamente il braccio di Shikamaru avvolgere la vita della ragazza senza esitazione.
Ciò che successivamente vide gli fece inevitabilmente stringere con forza la mascella: Tenten stava ridendo senza disdegnare il modo in cui lo sconosciuto, dai capelli quasi neri, la scava toccando con malizia strusciandosi in maniera spudorata. Lei, imperturbabile, ondeggiava con il bacino a ritmo della musica mentre una mano del ragazzo era appoggiata al suo stomaco. Questo era decisamente troppo per Neji da sopportare. Ogni volta che le dita del ragazzo sfioravano la pelle nuda della castana sentiva una morsa rabbuiare il suo cuore e la rabbia ribollire nelle sue vene. Ma tutto ciò non aveva alcun senso! Tenten e lui erano amici, lo erano da anni e lo erano sempre stati. I sentimenti che lo legavano a lei erano sì di affetto, ma non in una chiave romantica. O almeno era ciò che continuava a ripetersi.
Emise un grugnito gutturale alzandosi: ora non era il tempo delle domande o di rimembrare le parole della Yamanaka. Mantenendo lo sguardo fisso sul volto ambrato della castana, si fece a forza spazio tra il tumulto di gente. Più si avvicinava alla coppia, più percepiva i suoi denti digrignare ferocemente. Quando, pochi secondi dopo, si ritrovò ai piedi del cubo neanche lui, il riflessivo Neji Hyuga, aveva la più pallida idea di cosa fare dopo. Per questo, senza pensare per una volta, afferrò con decisione il polso della ragazza che si trovava più in alto rispetto a lui. Lei, di fronte a quel contatto deciso e improvviso, sussultò prima di incontrare con lo sguardo quello risoluto e freddo dello Hyuga. Poi, senza aspettare che le labbra sottili del moro si schiudessero, si girò verso lo sconosciuto con cui stava ballando. Mormorò qualcosa all’orecchio del ragazzo che, finalmente, allontanò le sue dita e il suo corpo da quello di Tenten. Dentro di sé Neji tirò quasi un sospiro di sollievo osservandola scendere agilmente dal cubo.
-Ciao- mormorò lei allegra lasciandosi sfuggire dalle labbra un sorriso dolce. Lo Hyuga non rispose immediatamente, ma si prese alcuni secondi per studiare i lineamenti della sua interlocutrice: la sua fronte era piena di goccioline di sudore e le guance arrossate dalla fatica. Neji si morse con forza le labbra lasciando che lo sguardo scendesse sulla sua figura soffermandosi sul petto che si muoveva freneticamente e sui seni che seguivano i respiri. Lei seguì con curiosità le iridi madreperla che la scrutavano, ma non arrossì di fronte a quell’occhiata così possessiva. Si limitò a scostare i capelli dal volto conscia che lo Hyuga non le avesse mai riservato uno sguardo del genere, non a lei.
-Ciao- rispose duro, con lo stesso tono freddo che le riservava quando litigavano. Tenten non ci diede alcuna importanza e si lasciò sfuggire dalle labbra una risata.
-Sei in ritardo, in enorme ritardo- lo incalzò lasciando scivolare il suo sguardo sull’orologio da polso. Attorno a loro un marasma di gente si spintonava e ballava, ma entrambi sembravano come distaccati dal mondo esterno.
-E quindi per colpa tua ho dovuto ballare da sola le mie canzoni preferite- continuò con un tono da bambina che non le apparteneva.
-Lo sai che odio le discoteche-
-Oh, lo so bene, mister brontolone- lo interruppe schioccando le labbra. Le sue iridi brillarono spostandosi ad osservare i lineamenti tesi del suo migliore amico.
-Ma sapevo che alla fine saresti venuto- un sopracciglio incuriosito si alzò istintivamente sul volto serio dello Hyuga, in netto contrasto con quello divertito della castana.
-Ma questo non cambia il fatto che non so se perdonarti per avermi fatto ballare da sola- continuò Tenten sentendosi sempre più audace. Esitò nel fare un ulteriore passo verso il moro, ma Neji la precedette. La sua mano forte si strinse nuovamente contro il polso e con una leggera spinta la costrinse a far sfiorare i loro petti.
-E per avermi costretta a scendere dal cubo. Mi stavo divertendo- continuò. Ancora percepiva le mani estranee accarezzare il suo corpo e la presenza dello sconosciuto strusciarsi contro il suo fondoschiena. Non era il genere di ragazza che solitamente permetteva ai ragazzi di sfiorarla, o anche solo di avvicinarsi a lei, ma quella sera si sentiva diversa. Lì, sul cubo, percepiva come se fosse la regina della discoteca e poter ballare liberamente, senza andare a sbattere contro altri corpi sudati, le aveva ricordato i tempi passati in cui trascorreva ore e ore in palestra con solo la compagnia del suo stereo.
-Non mi piaceva il tuo accompagnare- rispose lui serio schioccando una occhiata in direzione del ragazzo che, fino a pochi istanti prima, era incollato al corpo allenato di Tenten. Lei seguì in silenzio il suo sguardo prima di mordersi un labbro carnoso.
-Eri per caso geloso?- lo stuzzicò mentre l’odore forte e pungente del profumo del moro le invadeva le narici facendole dimenticare per un secondo dove si trovasse. Gli occhi madreperla scrutarono attentamente le iridi marroni della castana, alla ricerca di un qualsiasi sentimento che le animasse.
Era davvero geloso? Ricordava perfettamente un sentimento velenoso scorrere silente nelle sue vene quando aveva visto la mano del tizio percorrere la pancia scoperta di Tenten e il suo corpo danzare vicino, troppo vicino, a quello della sua migliore amica. Ma non poteva essere geloso e il motivo era semplice.
-No, non lo ero. Noi siamo amici- rispose sicuro delle sue parole, ma quando notò lo sguardo della ragazza brillare si ritrovò decisamente meno convinto. Tenten annuì impercettibilmente senza riuscire a trattenere un sorriso divertito.
-Sì, lo siamo- concordò con un soffio che andò a solleticare il mento dello Hyuga. La sua mano si appoggiò sul bicipite del ragazzo percorrendo sicura i suoi muscoli: quel tocco, normalissimo per loro, lo fece rabbrividire. Senza riuscire a dare una definizione alle sensazioni che stava provando, imitò il gesto della castana appoggiando delicatamente una delle sue mani sul fianco sinuoso di Tenten. I loro due volti erano uno ad un soffio dall’altro e sebbene ogni loro gesto, contatto od interazione fosse già successa un milione di volte durante la loro amicizia, tutto sembrava diverso, loro erano diversi. Un brivido percorse veloce la spina dorsale di Neji al ricordo delle parole della Yamanaka mentre non riusciva a distogliere il suo sguardo dalle labbra carnose ed invitanti della migliore amica. Lei gli sorrise dolcemente prima di schiuderle.
-Amicissimi- ma le ultime lettere le morirono in gola percependo le labbra dello Hyuga aderire con le sue. Le loro bocche si mossero con foga, l’una contro l’altra, lasciando che le loro lingue si cercassero con bramosia. Lui la strinse con forza a sé lasciando che le sue mani vagassero su ogni centimetro di pelle nuda della ragazza, ricalcando i punti in cui aveva visto soffermarsi quella dello sconosciuto. Continuarono a baciarsi con impeto fino a quando entrambi non si ritrovarono senza fiato. Quando i loro sguardi tornarono a posarsi l’uno sull’altro parvero finalmente accorgersi che erano ancora in mezzo alla pista, circondati da una folla che saltava e ballava.
-Ti dispiace se andiamo da te, amico? Non mi pare il caso di dare spettacolo davanti a tutti- ma non fece in tempo ad aggiungere altro che uno strano sorriso divertito si dipinse sul volto dello Hyuga e, senza fiatare, la trascinò verso l’uscita.
 
Tenten si lasciò sfuggire un sospiro soffocato venendo sovrastata dalla figura più pesante di Neji. I loro corpi, oramai solo coperti dagli indumenti intimi, si ritrovano a combaciare alla perfezione distesi sul materasso. Attorno a loro l’ordine maniacale, che caratterizzava la stanza di Neji, era stato irrimediabilmente rovinato da una serie di vestiti buttati a terra senza senso.
La castana si morse con forza le labbra mentre quelle dello Hyuga sfioravano dolcemente il suo collo, scendendo piano piano sempre più giù e lasciandole baci roventi.
-Neji...- si lasciò sfuggire affossando le mani nei suoi capelli. Il moro le rivolse uno sguardo ardente che la fece rabbrividire prima che le dita della ragazza lo portassero sulla sua bocca. Le loro labbra ritornarono a scontrarsi con bramosia muovendosi quasi all’unisono come se l’avessero fatto per una infinità di volte. Con la mente annebbiata dalla smania lo Hyuga fece scorrere le mani sulle cosce nude dalla ragazza beandosi di quei tocchi violenti. Poi la sua mente riacquistò un minimo di lucidità.
-Tenten- mormorò serio lasciando che i loro corpi si staccassero a malincuore. La castana, confusa, lo scrutò.
-Penso che fossi geloso in discoteca- continuò. Lei, che non si aspettava di certo quelle parole, sbatté per alcuni secondi le palpebre interdetta prima di lasciarsi sfuggire una risata cristallina. Dolcemente accarezzò le spalle del ragazzo che sembrava ancora turbato nell’aver confessato ciò che andava contro i suoi principi.
-Beh, visto che siamo in vena di confessioni, allora mi sa che è giunto il mio turno di sconsacrare la tua stupida idea sull’amore. È da più di cinque anni che ho una cotta per te- mormorò sentendosi una adolescente alla sua prima cotta, cosa che era vera. Si era innamorata di Neji forse dal primo istante in cui l’aveva incontrato e si era sempre portata con sé questo segreto, con la paura di perderlo per sempre se questa cotta fosse stata svelata. Neji serrò le labbra con forza all’udire quelle parole che mai si sarebbe aspettato: pensieroso si mise a sedere allontanandosi dal corpo della ragazza. Tenten, se non lo conoscesse così bene, si sarebbe preoccupata di aver rovinato qualcosa, ma, con pazienza, lasciò che il suo compagno riflettesse in silenzio su quell’insieme di notizie che aveva sconvolto irrimediabilmente i suoi principi sul destino. Poi, finalmente, i suoi muscoli si rilassarono.
-Quindi siamo come una di quelle patetiche commedie romantiche?- sussurrò posando con sicurezza le mani sui fianchi di Tenten ed attirandola a sé. Lei, divertita, si lasciò sfuggire una risata, ma, prima che potesse anche solo aggiungere altro, si ritrovò ad inarcare appena la spina dorsale percependo nuovamente il fiato dello Hyuga solleticarle la pelle sensibile del collo.
Concordò con sé stessa che per quel giorno quelle confessioni erano già state più che sufficienti per uno come Neji Hyuga. Un gemito sfuggì incontrollato dalle labbra della castana che si limitò ad avvolgere le gambe intorno al busto del ragazzo. Si appuntò mentalmente che il giorno seguente avrebbe sicuramente ripreso il discorso. Forse gli avrebbe confessato che, la sera precedente, una Ino completamente ubriaca aveva baciato Shikamaru. E forse, ma solo forse, avrebbe aggiunto che il Nara poche ore dopo aveva scaricato Temari.
Tenten era certa che tutto ciò sarebbe stato troppo anche per un uomo impassibile come Neji Hyuga.





Note:
Ho adorato scrivere ogni singola parola di questa storia divertendomi come una pazza. Più scrivevo le parti di Ino e più ridevo da sola. Perché siamo seri, Ino Yamanaka è assolutamente la protagonista di questa storia. Per mia sfortuna non avevo ancora avuto occasione di scrivere così tanto su di lei, ma è da sempre uno dei miei personaggi preferiti femminili di Naruto. è una bad ass e la adoro per questo. In realtà, se devo essere sincera, non ho mai preso troppo in considerazione la coppia Ino x Shikamaru. La Ino x Sai per me è inutile, così come trovo inutile il personaggio del ragazzo, e il rapporto suo con il Nara per me si è sempre fermato alla mera amicizia. Ma su questo sito ci sono autori fantastici che scrivono opere ancora più fantastiche su questa coppia facendomeli adorare. Ho quindi provato a cimentarmi un pochetto su di loro anche se rimangono sullo sfondo. Ho cercato di mettere riferimenti dellaa loro liason per tutta la storia, prima che Tenten lo svelasse (come il riferimento alla fidanzata, non chiamata Temari poiché appunto non è più lei XD). Il tutto spero che risulti abbastanza sensato non solo per la mia testa. In realtà, se mai avrò tempo, vorrei assolutamente continuare questa One Shot con altre storie che aggiungano dettagli su quella sera, come si è svolto il primo bacio tra Ino e il Nara o cosa sia andata a fare Sakura uscendo con il cellulare. Spero davvero di trovare l'ispirazione (e il tempo) per dedicarmici. Per ora resta completa così sperando in tempo migliori. Niente, mi sono dilungata fin troppo.
Un Saluto
FalbaLove
   
 
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