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Autore: LorasWeasley    03/09/2021    3 recensioni
Spoiler arco finale [Sakuatsu]
"Atsumu faceva parte della squadra di pallavolo dei Black Jackal già da diversi mesi e in quella settimana erano stati presi anche Hinata Shoyo e Sakusa Kiyoomi. La squadra aveva deciso che avrebbero assolutamente dovuto festeggiare per essere riusciti a conquistare due dei più formidabili ragazzi della generazione dei mostri e Bokuto gli aveva addirittura proposto una gara di bevute, complice il fatto che Akaashi non fosse lì con loro. Essendo che Atsumu non si era mai tirato indietro per alcuna sfida… non si stupì di svegliarsi distrutto e stordito il giorno dopo, con tutti i suoi ricordi che si bloccavano al settimo bicchiere che gli veniva passato da Inunaki."
Genere: Comico, Hurt/Comfort, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Atsumu Miya, Kiyoomi Sakusa
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Parte 2

C'erano voluti due anni prima che i suoi compagni di squadra, ogni volta che si toglieva la maglietta nello spogliatoio, smettessero di prenderlo in giro per il tatuaggio a forma di cuore con la scritta "Omi" che aveva nella parte bassa della schiena. O quasi.
-Certo che dovresti proprio ringraziarmi per averti pagato quel tatuaggio- gli disse quel giorno Inunaki -altrimenti chissà se saresti riuscito a metterti comunque con Sakusa!
Il libero rise, gli diede una pacca sulla spalla e si avviò verso una delle doccie.
Atsumu non disse nulla mentre rimaneva immobile a pensare a quello che il ragazzo aveva detto.
Era vero, Sakusa gli aveva dato una possibilità proprio per quel tatuaggio, ma non l'aveva fatto solo perché si sentiva in dovere di farlo, giusto? L'aveva fatto perché lo voleva.
Il giorno in cui avevano scoperto entrambi cosa il biondo si era fatto involontariamente tatuare da ubriaco e, quando capirono nello stesso momento il suo significato, Sakusa era scappato dallo spogliatoio senza dire una parola, saltando addirittura gli allenamenti.
Il giorno dopo si presentò ma fece finta di nulla, ignorando tutto e tutti i commenti poco velati che i loro compagni di squadra continuavano a fare.
Infine, quando un Atsumu depresso aveva deciso di prendere appuntamento per farsi togliere o modificare il tatuaggio, Sakusa lo aveva bloccato alla fine degli allenamenti prima che entrasse all'interno dello spogliatoio.
"Perché ti piaccio?" gli aveva domandato senza alcun tipo di avvertimento.
Atsumu era diventato tutto rosso e in un balbettio basso aveva risposto sincero "Non lo so. Non sapevo neanche di farlo fino a quando non mi sono svegliato con questo tatuaggio. Immagino quindi che tu mi sia rimasto impresso da tutte le volte che ti ho visto agli allenamenti con gli under 19 per la nazionale, ma soprattutto penso di non aver mai smesso di pensare a te dopo che l'Itachiyama ci ha battuto alle finali dei nazionali quando ero al secondo anno di liceo. Io... Non so ancora perché mi piaci, scusami se non ho una vera risposta."
"Ma vorresti scoprirlo?"
"Eh?"
"Hai un tatuaggio con il mio nome. Immagino che sia giusto capire cosa farci."
Atsumu aveva sbarrato gli occhi, incredulo "Cosa stai cercando di dirmi?"
"Che puoi venire a cena da me stasera, ti invierò i dettagli per messaggio più tardi."
E così, veloce come lo aveva fermato, aveva ripreso la sua strada.
L'appuntamento sorprese entrambi e li portò a progettarne di nuovi. Dopo due mesi si scambiarono il primo bacio e dopo tre deciso di rendere le cose ufficiali. Stavano bene insieme più di quanto si sarebbero mai aspettati e più il tempo passava più quella diventava una certezza.
Due anni dopo, quindi, si presupponeva che una battuta del genere avrebbe fatto ridere Atsumu, quello che però non era stato messo in conto era la quantità esorbitante di paranoie che riuscisse a farsi un tempo brevissimo.
-Stai bene?- fu riportato alla realtà dalla voce bassa e profonda di Sakusa e dalla sua mano sulla schiena che si appoggiava per dargli supporto.
Atsumu trasalì spaventato e gli sorrise non troppo convinto, rispondendo velocemente -Sto bene, Omi. Vado a lavarmi.
Sakusa lo lasciò andare, anche se Atsumu sentì il suo sguardo che gli perforava la schiena mentre si allontanava.
 
-Siamo arrivati- Atsumu fu nuovamente riscosso dai suoi pensieri dalla voce di Kiyoomi.
Era nella macchina del corvino e questo aveva posteggiato di fronte casa del biondo.
-Oh sì, scusami- si affrettò a scendere dalla macchina e Sakusa fece lo stesso.
-Che fai?- gli domandò Miya non capendo.
Kiyoomi corrugò la fronte e continuò a scrutarlo come se volesse leggerne tutti i più oscuri segreti –non posso entrare a casa del mio ragazzo?
-Ah… certo! Solo mi hai colto alla sprovvista!- si affrettò a rispondere, per poi girarsi di scatto e avviarsi ad aprire la porta.
Una volta che entrambi furono dentro, il padrone di casa domandò un po' troppo formale –Vuoi qualcosa?
-Sì- rispose Sakusa mentre posava le sue scarpe e indossava le pantofole –voglio che tu mi dica cosa diavolo ti sta succedendo.
-Non sta succedendo n…
-Atsumu. Non mentirmi.
Il biondo sospirò abbassando lo sguardo. Cosa diavolo gli era preso? Quello era Kiyoomi ed era ovvio che avesse capito che c’era qualcosa che non andava.
-Scusami- mormorò piano mentre gli si avvicinava per nascondere il volto sul suo petto, le mani che gli stringevano con urgenza la maglia –sono in paranoia.
-Lo so- Sakusa aveva ammorbidito il tono di voce e l’aveva stretto nel suo abbraccio –ma va bene, sono qui, possiamo superarlo.
Dieci minuti dopo erano sdraiati nel grende letto del biondo, sotto le coperte pesanti e dopo aver indossato dei vestiti più comodi: non vivevano ancora insieme, ma non per questo non avevano lasciato effetti personali l’uno a casa dell’altro.
-Allora- iniziò a sussurrare Sakusa mentre gli accarezzava la guancia –ti va di dirmi cosa succede?
-Tu… Non stai con me solo per quel tatuaggio, vero?
Atsumu non aveva il coraggio di guardare l’altro e, quando non sentì alcuna risposta immediata, iniziò a sentirsi peggio. Quindi era così? Ci aveva preso?
Alzò lo sguardo timoroso e vide che Kiyoomi non aveva ancora risposto perché stava cercando di trattenersi dal ridere.
La morsa nel suo petto si allentò ma non poté evitare di mettere il broncio e lamentarsi –Non prendermi in giro!
-Scusa, scusa- si affrettò a rispondere il corvino mentre lo stringeva in un nuovo abbraccio –ma non posso credere che tu ti stai facendo problemi su questo. Pensi davvero che sarei rimasto due anni con te solo per un tatuaggio?
Atsumu iniziò a sentirsi un idiota rendendosi conto di quanto effettivamente fosse assurda quella paranoia.
-Ricordi cosa ti ho chiesto prima di invitarti la prima volta a casa mia?- continuò il corvino.
-Perché mi piacessi- rispose sicuro come se la conversazione fosse avvenuta solo il giorno prima.
-E ricordi cosa hai risposto?
-Che non lo sapevo…
-Adesso lo sai?
-Certo!- rispose quasi offeso. Avrebbe anche iniziato a fare una lista di tutte le cose che amava dell’altro se non fosse che questo continuò a parlare.
-È lo stesso. Ovviamente ti ho chiesto di uscire, dopo tanta meditazione, perché avevi fatto quel tatuaggio e doveva pur significare qualcosa, no? Ma quello mi ha spinto solo a provarci, non a restare con te. Non rovinerei la mia vita in base a un tatuaggio, ma tu sei tutto quello che avessi mai potuto desiderare. Ti amo così tanto, Atsumu… non metterlo mai in dubbio.
Tutta l’ansia sparì dal petto del biondo e con gli occhi lucidi si strinse ancora di più contro il suo ragazzo –Ti amo anche io, scusami se qualche volta mi vengono queste paranoie stupide.
Kiyoomo gli baciò la testa –Non devi scusarti.
Passarono diversi secondi in un silenzio calmo e tranquillo, fino a quando Sakusa non rise nuovamente e commentò –Pensavo che stessi dicendo tutto questo perché avevi deciso di modificare quel tatuaggio e non sapevi come dirmelo.
Atsumu alzò la testa così velocemente che per poco non gli colpì il mento con una testata, con il broncio gli rispose –Non lo farei mai! Anche se continuano a dire che è un tatuaggio da troia, chi se ne frega? C’è il tuo nome e non lo cancellerei mai!
In risposta Sakusa poté solo ridere e baciarlo.
 
Tre giorni dopo, Atsumu stava preparando la cena per entrambi e dando un veloce sguardo all’orologio si rese conto che il suo ragazzo era già in ritardo di venti minuti.
Arrivò dopo altri cinque minuti e non appena Atsumu si affrettò ad aprire la porta gli disse come prima cosa –sei in ritardo!
-Lo so- rispose il corvino entrando e cambiandosi le scarpe –ho fatto una cosa…
-Cosa?- chiese curioso il biondo, soprattutto quando vide le sue guance prendere colore.
Kiyoomi non rispose, si limitò semplicemente ad allungare la mano destra verso di lui con il palmo rivolto verso l’altro. Per Atsumu non fu difficile individuare il piccolo tatuaggio all’interno del polso di una “A” stilizzata.
-Hai fatto un tatuaggio per me?- chiese con voce tremante e insicura. Ovviamente era molto più piccolo e sobrio di quello che aveva lui sulla schiena, ma significava comunque così tanto.
-Per chi altri avrei dovuto farlo?
Atsumu gli sorrise luminoso –Adesso non puoi più lasciarmi!
-Quella era già un’idea.
Sorrise, mentre gli si avvicinava continuò –Anche se… potrei sempre trovarmi un nuovo ragazzo con un nome che inizia con la a e non ci sarebbero problemi.
-Omi!- urlò indispettito e scandalizzato il biondo.
Sakusa rise e lo strinse in un abbraccio, soffocando ogni sua protesta in un bacio mozzafiato.

Fine
  
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