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Autore: ScoSt1124    04/09/2021    3 recensioni
[Sterek]
Spesso i conti con il passato li devi fare, che tu lo voglia o no. A volte, però, non è un male.
***dal testo***
Odiava ancora di più il suo collega. Quello, tuttavia, era un dato di fatto. Purtroppo quando Peter gli aveva offerto il lavoro, sapeva già che sarebbe andata a finire in quel modo. Non aveva potuto rifiutare. Non aveva altre soluzioni in quel momento, più avanti forse. [...] Il fatto era che in quegli otto anni era diventato ancora più figo e a lui la cotta non era passata manco per nulla. Però lo odiava, l'aveva già detto che l'odiava?
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Derek Hale, Peter Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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**

 

<< Paige, una mia amica, dà una festa. Vieni? C'è anche Malia >>. 

A Stiles non erano mai piaciute le feste. Odiava la confusione, la sua iperattività non faceva che dargli fastidio in luoghi affollati. Se poi erano tutte persone sconosciute, peggio ancora. Il problema vero - però - era che glielo stava chiedendo Derek e raramente riusciva a dirgli di no. Non aveva detto di no alle uscite con Malia, figurarsi ad una festa. 

Solo che ora se ne stava pentendo visto che si ritrovava ad essere terribilmente geloso del fatto che Derek stesse parlando con una ragazza, Paige - credeva si chiamasse - ed era la sua festa, quindi non vedeva perché non doveva parlarci. Sentiva proprio un leggero nervosismo salirgli addosso mentre li guardava parlare e guardava Derek ridere con lei. 

Non che potesse farci qualcosa, lui stava "uscendo" - per modo di dire - con Malia quindi non aveva proprio il diritto di dire nulla. << Stiles, andiamo a berci qualcosa, così la smetti di fissarli >> aveva detto la ragazza << Che? >> Stiles non pensava proprio di essere così palese. Voleva davvero bene a Malia solo che aveva difficoltà a dividere i sentimenti. Non poteva dire di essere innamorato di Malia, però provava qualcosa.

Qualcosa che sperava che un giorno potesse provare - anche in minima parte - Derek per lui. 

Invece continuava a farsi andare bene il loro essere "amici con benefici" come li aveva definiti il moro stesso. Almeno prima di buttarlo tra le braccia di Malia. 

 

**

 

Stiles non faceva altro che pensare a Robert. Non era possibile, dai. Avrebbe chiamato Peter. Era passato sul fatto che lo avesse messo in ufficio con Derek, ma sembrava volesse circondarlo. 

Aveva composto il numero - quella mattina - dopo aver lasciato Claudia a scuola. L'uomo aveva risposto dopo qualche squillo << Stiles, con qual buon vento. Dimmi tutto >>

<< Sul serio, Peter? >>

<< Cosa? >>

Stiles aveva sospirato prima di riprendere a parlare << Quando ho accettato il tuo aiuto, avevo detto niente Derek >>. 

<< Suvvia, Stiles, non essere drammatico >>

<< Non so nemmeno di cosa mi meraviglio, siete tutti uguali voi Hale >>

<< Così mi ferisci, Stilinski. Ah, ho visto che oggi finisci tardi, vado a prendere io la cucciola e passiamo un pomeriggio zio e nipote >> Non aveva avuto il tempo di ribattere che stava già parlando da solo. Sì, in quegli otto anni - Peter - non aveva mai usato la parola nonno. Diceva che era troppo giovane per essere definito nonno e che altrimenti nessuna si sarebbe interessata a lui e beh, il suo nome lo precedeva in fatto di relazioni. Lydia l'aveva persino definito "il diavolo con lo scollo a v" la prima volta che l'aveva visto. A Stiles non interessava poi tanto, importava solo che si comportasse bene con Claudia e che non le spezzasse il cuore come aveva fatto Malia con lui. Per il resto poteva farsi chiamare e chiamarsi come voleva. Tanto che Claudia lo chiamava comunque nonno e lui glielo permetteva. Solo a lei, ovviamente. 

 

Stiles non ci aveva messo molto a far notare la cosa a Derek. Era sempre distante, cercava di mantenere le distanze il più possibile perché non lo sopportava. Aveva odiato ogni sua decisione presa, un po' come quelle della cugina. Probabilmente era un difetto di famiglia quello di scappare davanti ai problemi. Il castano non ci aveva messo molto a formulare una frase, quando quella mattina era entrato in ufficio. << Non ti senti un po' un pezzo di merda? >> Derek l'aveva guardato perplesso prima di dire << Per? >> vista la faccia di Derek, qualcosa gli sfuggiva, ne era certo. 

<< Sei sposato e hai un figlio, e nonostante questo credo tu ci provi con me >> Stiles era stato fermo nelle sue affermazioni, anche se l'unica certezza che aveva era che Derek avesse un figlio perché poi non aveva prove né del matrimonio né del fatto che ci stesse provando. Un figlio però era già abbastanza, no? 

<< Non sembra stia andando bene. Comunque non sto con Paige >> la serietà con cui aveva risposto aveva fatto preoccupare il più piccolo. Da quando era tornato non aveva ancora sentito un tono così duro. 

<< Quindi spiegami, Robert da dove è uscito? >> 

Stiles aveva visto il maggiore incassare le sue parole. Per un attimo credeva quasi che si fosse sentito offeso da quella insinuazione. Almeno finché non aveva ribattuto << Penso di non doverti spiegare la storia delle api e dei fiori >>. 

<< Vaffanculo, Hale >> Stiles aveva ribattuto in modo diretto, non avrebbe detto altro, almeno fino a che non gli era venuto in mente che << Aspetta… Tu ci scopavi già >>

Derek aveva alzato le sopracciglia e improvvisamente anche la voce << Tu hai fatto una figlia con Malia, non vedo perché io non potevo scopare con Paige >>. Stiles sapeva che Derek non era quello, Derek non era così. 

<< Sei un pezzo di merda >> il castano l'aveva ripetuto, ancora una volta. Voleva farglielo capire. Fargli capire cosa provasse nei suoi confronti. Tutta la storia di Malia era stata colpa sua. Tutta. Escludendo la gravidanza ovviamente. 

<< Non avevamo obblighi >> e purtroppo aveva ragione. Non si erano mai dati un obbligo, anzi, Derek l'aveva respinto quando Stiles ci aveva provato a voler qualcosa in più. 

<< No, infatti sei sparito anche tu insieme a tua cugina >> Stiles non ne poteva più di quella conversazione. Fortunatamente in quel momento era entrato Peter insieme a Claudia, la quale gli era corsa incontro per salutarlo.

La piccola si era staccata dall'abbraccio dopo un po' e si era girata verso Derek, il quale aveva gli occhi lucidi. 

<< Papà, lui chi è? >> aveva chiesto poi. 

Derek si era avvicinato alla bimba e << Ciao, piccola. Sono Derek, il papà di Robert >> Stiles aveva dedotto che sapesse quindi. Dalla faccia che aveva doveva anche aver sentito il suo odore. Stiles si era spostato e aveva dato un bacio alla piccola prima di dirle di aspettare ancora con il nonno, che lui aveva le ultime cose da sbrigare e poi sarebbero andati a casa. La piccola gli aveva lasciato un bacio sulla guancia a sua volta per poi uscire dalla stanza. 

 

Nessuno dei due aveva detto più nulla. Stiles li aveva notati gli occhi di Derek, aveva notato quando si era girato dalla parte opposta e si era asciugato una lacrima scappata al suo controllo. Derek non era tipo da lacrime, non lo era mai stato. Non era nemmeno il tipo di persona che esternava i sentimenti. Non avrebbe proferito parola se prima non l'avesse fatto il moro. 

Non era passato molto, infatti, quando aveva ripreso a parlare << Sono stato in Messico, lo sapevi, credo sia l'ultima notizia che hai avuto su di me. Non sono sparito, ma non sapevo che Malia vi avesse abbandonato. L'ho scoperto solo quando sono tornato due anni dopo. Mi sono incazzato eppure sono stato un codardo anche io. Non ti ho scritto, non ho fatto niente. Mi sentivo in colpa perché è colpa mia quello che è successo, quello che ha fatto e mi ci sento tutt'ora. E vedere Claudia, sentire il suo odore è stata una pugnalata >> ed era vero, si sentiva terribilmente in colpa, Stiles lo poteva capire anche senza olfatto mannaro. L'aveva buttato lui tra le braccia di Malia, ne era consapevole. Lui gli aveva detto che poteva fidarsi, lui era passato dall'essere amico a fare lo stronzo, ai silenzi troppo pesanti per poi tornare a dire che ci sarebbe stato quando era nata la piccola. E poi? Poi dov'era finito? 

<< Non l'hai fatto, però. Direi che puoi smetterla di cercare scuse >> aveva ribattuto acido Stiles. Non era pronto a far cadere il muro che aveva messo tra di loro. 

<< Non sto cercando scuse, sto solo cercando di dire che mi dispiace. Tutto qui >> gli dispiaceva, era sincero, lo si capiva dagli occhi, ma Stiles non sapeva che farsene del suo dispiacere. Specialmente in quel momento. 


**

 

Non capiva perché ogni volta che Derek andava da lui doveva finire così. Okay, era lui che gliel'aveva permesso. La sua cotta per Derek aveva avuto la meglio la prima volta che il moro l'aveva baciato e da lì eran più le volte che si ritrovavano a letto insieme piuttosto che quelle in cui studiavano realmente per qualche appello. 

<< Ti ricordi quando ci siamo conosciuti? >> Stiles era ancora ansimante, si era alzato leggermente e aveva guardato il moro ancora nudo sul suo letto sfatto. << Sì, perché? >> aveva chiesto. << Non pensavo saremmo finiti a letto così spesso >>

<< Ti facevo così schifo? >> aveva ribattuto Stiles ridendo. 

<< Idiota. No, ma questa cosa deve rimanere tra noi >> il più piccolo si era irrigidito di colpo, per poi alzarsi e cercare i suoi boxer sul pavimento. Se per un attimo aveva pensato che potessero avere un futuro, in quel momento era svanito tutto. 

<< E penso dovresti dargliela una possibilità a Malia >> aveva poi ripreso. Stiles l'aveva guardato prima di sgranare leggermente gli occhi e corrugare la fronte << Che? >>. 

<< Ti sbava dietro >>

<< Sì, dandomi del sasso. Certamente >> aveva ribattuto il più piccolo, ricordandosi quello che era successo. << Era incazzata con Peter e si avvicinava la luna piena. La conosco >> si era alzato dal letto anche lui in quel momento e aveva cercato di far risdraiare il castano che nel frattempo si era completamente rivestito. << A me non pare proprio >> Stiles aveva visto l'altro ridere a quell'affermazione. << Idiota >> e invece no, Stiles era semplicemente innamorato del cugino sbagliato. 

Cugino a cui non importava nulla.

 

**

 

<< Robert è anticipatario. È più piccolo di Claudia. L'amavo davvero ma siamo stati insieme solo dopo il Messico >> e Stiles aveva omesso che Claudia aveva perso un anno, era più piccolo di due anni, quindi i conti tornavano e Derek aveva detto la verità. A dirla tutta non gli importava più di tanto, o così voleva far credere comunque. Il passato resta nel passato perché prendersela così tanto? 

Basta, la sua priorità era Claudia. Punto. Non poteva continuare a pensare anche a quello. 

 

*

 

Le giornate in ufficio stavano diventando troppo pesanti. Discutere quasi sempre con Derek non era la cosa migliore per la sua sanità mentale. A dirla tutta, poi, quella era l'unica cosa che rendeva pesante il lavoro. Non avrebbe mai pensato di dirlo, ma essere in ufficio con Derek lo faceva sentire al sicuro, nonostante tutto. Ovviamente se escludeva la parte di lui che ce l'aveva con il moro. Iniziava a pensare che - prima o poi - sarebbe dovuto passare sopra a quello che era successo. Derek, a quanto sembrava, l'aveva già fatto e provava a scusarsi in ogni modo. Lui, invece, aveva qualcosa in più da digerire. Solo che forse avevano bisogno di sedersi - per una volta - e parlare con calma. 

Inoltre Claudia ci metteva del suo.

Quella sera, mentre la metteva a letto, gli aveva detto << Il papà di Robert ha un odore strano >> e Stiles ci aveva messo un attimo a capire a cosa si riferisse.

<< Perché è un lupo mannaro, tesoro. >> era sempre preoccupato a darle informazioni in più, però ormai conosceva quasi tutto di quel mondo. 

<< Ah. Come mai non c'è nessun coyote come me? >>

<< Perché siete speciali e solo poche persone possono esserlo >> la piccola aveva fatto un sorriso al padre. Poi aveva ripreso con un << Mi sta simpatico, a te no? >> Stiles per poco non si era strozzato con la sua stessa saliva. Non se lo aspettava, non proprio. Soprattutto perché avevano parlato poco. Okay, i bambini non ci mettono nulla a capire se gli piaci o meno, gli odori familiari li capiva… però era davvero poco. Poi Claudia gli aveva detto che mentre lo aspettava, insieme al nonno, Derek era stato con loro e avevano parlato un po' almeno fino a che non era arrivato anche lui. 

Quell'affermazione l'aveva completamente confuso. Forse doveva provare a fidarsi di più e non trarre a conclusioni affrettate. 

   
 
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