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Autore: laguindiz    06/09/2021    0 recensioni
Siamo sempre stati convinti che al mondo esistessero solo tre tipologie di lupi mannari: alfa, beta e omega. Ma non è così. Esiste un quarto tipo, molto più raro, più forte e più pericoloso degli altri. Il theta. È un mutaforma umano, un ibrido talmente raro da risultare quasi mitologico. Ma esiste. E tra di noi c'è proprio uno di loro.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Scott Faccio scattare il lucchetto del mio armadietto, aprendolo per poterci lasciare  il libro di chimica, mentre ascolto le teorie del mio migliore amico. 《Stiles, te l'ho detto: non lo so》ripeto sull'orlo dell'esasperazione.《Non ho idea di cosa abbia visto o sentito, non ho mai sentito parlare di un lupo dagli occhi arancioni e lucenti.》 Stiles alza il dito e apre bocca, ma lo precedo per zittirlo. 《Questo non significa che sia pazza》dico in sua difesa, sbattendo l'antello dell'armadietto. Poi abbasso lo sguardo a terra, pensieroso.《Ho controllato il suo battito》confesso,《era accelerato, ma non perché mentiva.》Sollevo di nuovi lo sguardo verso il mio amico.《Aveva paura di ciò che ha ricordato.》 《Quindi le credi?》Domanda stizzito, tornando a camminare al mio fianco lungo il corridoio, guardandomi di traverso. Annuisco con un sospiro. 《E la aiuteremo anche, non è così?》Più che una domanda, il suo sembra più un atto di reso. 《Ovviamente sì!》Ribatto svoltando l'angolo. Laura 《Questo è lo spogliatoio di noi ragazze》mi guida Allison, aprendo la porta davanti a me.《Non lo usiamo molto spesso, se non per le ore di educazione fisica. Di solito non ci iscriviamo a... crediti extrascolastici sportivi.》 Il suo tono di voce suona tanto interrogativo quanto confuso e allo stesso tempo sembra stupita della mia scelta: con tutte le attività extrascolastiche più leggere e divertenti presenti nel programma di quest'anno, ho scelto proprio quella più lunga e stancante. Faccio spallucce, appoggiando il mio borsone su una delle panchine per poi voltarmi di nuovo verso di lei.《Mi piace tenermi occupata e in allenamento, tutto qui》rispondo, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Sospira, arrendendosi con un sorrisetto insicuro sul volto e appoggiando la borsa accanto alla mia. La osservo mentre si toglie la giacchetta di pelle e si lega i capelli in una coda di cavallo, sistemandoli bene indietro con un cerchietto rosa. 《Non devi farlo per forza》 sussurro abbassando lo sguardo sulle stringhe delle scarpe che sto allacciando.《Posso farlo anche da sola.》 Si avvicina a me, appoggiando una mano sulla mia spalla. Si inginocchia e mi sorride.《Lo faccio con piacere》dice affettuosamente. Toglie la mano dalla mia spalla e si rimette in piedi proprio di fronte a me.《E poi, non potrei mai lasciarti affrontare un gruppo di ragazzacci incalliti tutta da sola!》Esclama con un gran sorriso. Ci guardiamo per un istante negli occhi prima di scoppiare entrambe a ridere. Una risata talmente naturale e genuina che mi riporta automaticamente indietro nel tempo, facendo venire a galla i bellissimi pomeriggi passati in compagnia della mia migliore amica Lydia. Interrompo di punto in bianco le mie risate e fermo per un secondo lo sguardo su Allison che, nel frattempo, si è già incamminata tutta sorridente lungo il corridoio. Allora è così che ci si sente ad avere di nuovo un'amica, qualcuno al proprio fianco che, pur di vederti felice, farebbe l'impensabile. Sembra passato così tanto tempo dall'ultima risata che ho fatto con Lydia che non mi ricordavo più nemmeno l'effetto che fa ridere in compagnia di un'amica. 《Allora?》Squittisce ad un certo punto dal fondo del corridoio, voltandosi verso di me.《Non dirmi che hai cambiato idea proprio adesso che mi hai convinta?》 Sorrido, scuotendo subiti la testa. Accenno poi una corsetta lenta per raggiungerla alla fine del corridoio, pronta per entrare in campo e affrontare qualsiasi cosa. Con Allison al mio fianco mi sento più sicura, e questa cosa - lo ammetto - già mi piace. Stiles 《Io continuo a pensare che sia una follia》sbotto alle spalle del mio amico, non riuscendo più a trattenere i miei pensieri. Scott si gira verso di me, con un sguardo di disapprovazione che non ho mai visto nemmeno sul volto di mio padre. Va bene, forse ne ho visti di peggiori in faccia a mio padre, ma non è questo il punto. 《Perché?》Domanda Scott, guardando di nuovo davanti a sé.《Perché non la conosciamo o perché non conosciamo quello che ha visto?》 《Quello che ha detto di aver visto, veramente》lo correggo, beccandomi un'altra occhiataccia. Alzo le mani in segno di resa, mentre continuiamo a camminare in direzione del campo. 《Come se fosse la prima volta che ci imbattiamo in qualcosa che non conosciamo》borbotta tra sé e sé il mio amico, mentre sbuffa scuotendo la testa. All'improvviso, nel bel mezzo del sentiero che conduce al campo di lacrosse, si gira verso di me con uno sguardo misto tra il curioso e il malizioso. Per poco non gli finisco addosso. 《Ma poi, non ti piaceva mica Laura?》Chiede a voce bassa, ma comunque in modo indiscreto e terribilmente diretto. Mi fermo esattamente dove sono, paralizzato, costringendo anche Scott a fare lo stesso. Deglutisco. Avrei dovuto immaginare che lui l'avesse già intuito. 《Beh... sì》mormoro pensieroso,《ma questo non significa necessariamente che sia libera da ogni sospetto.》Incrocio le braccia al petto e distolgo lo sguardo dal suo. Scott scuote semplicemente la testa con una risata appena accennata sulle labbra. Non si ferma più, almeno fino ad aver raggiunto un gruppetto di ragazzi in tuta ginnica. Il coach invece è già in piedi davanti alle tribune con il fischietto in bocca e le mani sui fianchi, come un generale pronto a dare inizio alla guerra. Ma il mio sguardo viene catturato da due ragazze sedute sulle panchine accanto a lui: da dietro, riconosco perfettamente le fisionomie di Allison e di Laura. Afferro quindi Scott per la spalla, costringendolo a fermarsi e a voltarsi nella mia direzione. 《Che cosa ti prende adesso?》Chiede, preso alla sprovvista, dopo essersi girato. Punto lo sguardo sulle due ragazze davanti a noi, alzando il mento per invitarlo a guardare. Non appena il suo sguardo incontra i soggetti a cui mi riferivo, spalanca gli occhi e alza un sopracciglio, segno che è confuso e sorpreso almeno quanto me. Poi Allison sposta i suoi occhi nella nostra direzione e, quando ci vede, ci saluta con un gesto della mano, picchiettando l'altra sulla spalla di Laura, seduta accanto a lei, per informarla del nostro arrivo. Il suo volto si gira di scatto verso di noi e un timido sorriso compare sul suo viso come cenno di saluto. E nonostante tutto, un sorriso sincero si disegna anche sulla mia faccia. Quella ragazza mi fa davvero uno strano effetto. Forse è proprio per questo che non mi convince. Laura Il suono del fischietto del coach richiama l'attenzione di tutti. Mi copro le orecchie con entrambe le mani a causa del rumore assordante causato da quel piccolo aggeggio, sentendo dolore ai timpani, quasi come se fossero vicini all'esplodere. Subito rialzo la testa, sentendomi osservata. Voltando di poco lo sguardo, incrocio infatti gli occhi di Scott e Stiles: il primo mi sorride, mentre il secondo sembra scrutarmi in modo assente. Sorrido di rimando a mio cugino, dopo essermi alzata in piedi ed essermi posizionata accanto a lui di fronte al coach. 《Bene ragazzi... e ragazze》esordisce, rivolgendo poi uno sguardo a me e ad Allison prima di continuare a parlare. Abbasso lo sguardo, sentendomi un po' a disagio. Ho già detto che odio essere al centro dell'attenzione, vero? 《Oggi cominciamo con una gara amichevole di velocità sui 100 metri》spiega il coach, guardando uno dopo l'altro ogni suo alunno disposto rigorosamente in fila di fronte a lui. Di nuovo suona quel dannato fischietto, al solo fine di ordinandoci di disporci in due file lungo le linee tratteggiate di fianco al campo di lacrosse. Mi posiziono nella fila a sinistra, dietro ad un ragazzo alto con i capelli castani e leggermente ricci. Alla mia destra vedo Allison che mi sorride, facendomi poi un occhiolino con finta aria di sfida per il fatto che dovrò battermi contro di lei. 《Come mai avete scelto educazione fisica?》 Una voce alle mie spalle mi fa sussultare a causa della vicinanza con le mie orecchie. Mi giro di scatto, incontrando gli occhi marroni di Stiles che mi scutano incuriositi. 《Stiles, mi hai fat-》vengo interrotta da un'altra voce che, seppure non suoni affatto famigliare, interviene nella conversazione. 《Stilinski, sono le prime ragazze che frequentano questo corso》inizia a parlare proprio il ragazzo davanti a me,《non vorrai mica farle già scappare?》Ammicca nella mia direzione, schiacciandomi l'occhiolino. Arrossisco per la battuta e per lo sguardo carino che mi ha rivolto, cosa che mi costringe ad abbassare lo sguardo per fare in modo che nessuno dei due lo noti. In questo modo riesco a vedere le mani di Stiles stringersi in due pugni, mentre le nocche gli diventano pian piano bianche. Percepisco il suo battito cardiaco che accelera e, una volta alzato lo sguardo sul suo viso, noto la mascella tesa e gli occhi puntati in quelli azzurri del ricciolino che invece continua imperterrito a tenere lo sguardo su di me. Quest'ultimo poi allunga la mano verso di me. Alzo lo sguardo e lo scorgo sorridere. 《Io sono Isaac》si presenta. Allungo il braccio a mia volta, sorridendogli di rimando, senza staccare gli occhi dai suoi, ma quando la mia mano entra in contatto con la sua, una scossa improvvisa mi percorre tutte le ossa. Stringo i denti e chiudo forte gli occhi per un secondo, il tempo di una rapida stretta di mano per non sembrare una pazza, poi la ritraggo e appoggio il braccio sulla pancia, circondandolo con l'altro e massaggiandolo con la mano opposta. Lo sguardo di Scott cattura la mia attenzione: noto con una certa agitazione che è posato sul mio braccio. Con un cenno del capo lo avviso che va tutto bene, anche se in realtà non è proprio così. Il fischio del coach mi riporta alla realtà, avvisandomi che il prossimo turno tocca proprio a me. Una volta che Isaac arriva vittorioso a fine pista, posiziono un piede più avanti dell'altro, mi abbasso, allungando un braccio verso terra per tastare il terreno con la mano destra, e punto lo sguardo dritto sul mio obiettivo. Guardo poi alla mia destra, cercando il volto di Allison, trovandoci invece quello di Jackson, che mi saluta con un gesto della mano e un ghigno sul volto. Confusa, sposto gli occhi dietro di lui, incrociando quelli dispiaciuti di Allison e dietro di lei quelli preoccupati di Scott. Ritorno di nuovo a concentrarmi sulla corsa, evitando di pensare troppo a chi sia il mio avversario. 《In bocca al lupo... bellezza》sogghigna, accentuando con la voce l'ultima parola per mandandomi su tutte le furie. La mia mente invece si focalizza su un'altra. Il fischietto squilla senza tregua e Jackson parte immediatamente come un razzo. Il mio udito per un attimo si azzera, come se fossi stata rinchiusa in una bolla. Tutte le voci mi giungono lontane e ovattate, e nella mia testa ora rimbomba una sola parola: lupo. Quando poi una mano mi tocca la spalla, tutto torna alla normalità, come se fossi uscita da una lunga apnea. Tutti gridano il nome di Jackson, ad eccezione di Scott, Allison e Stiles che gridano il mio. Jackson, arrivato quasi a metà pista, si gira per pochi secondi, regalandomi un'occhiata sfacciata, come se si aspettasse una reazione del genere da parte mia. Da parte di una McCall. Prendo un respiro profondo, digrignando i denti, stringo i pugni fino a farmi quasi male e punto di nuovo gli occhi sull'obiettivo, ignorando l'esistenza di Jackson e di tutte le altre persone che mi circondano. Poi inizio a correre come non avevo mai fatto prima d'ora. Il vento mi sfiora appena, quasi non sento il terreno calpestato dai miei piedi, le braccia si muovono a ritmo delle falcate e gli occhi vedono solo la riga di fine corsa, nient'altro e nessun altro. Le uniche voci che sento sono quelle dei miei amici. Sento di nuovo un fischio, che piano piano decade di potenza, a seguito del quale le mie gambe cessano di correre. Jackson taglia il traguardo appena qualche secondo dopo di me, con gli occhi che gli escono dalle orbite e la corsa rallentata a causa dello stupore. Solo allora mi accorgo di essere ferma a circa un metro dopo la riga bianca di fine corsa. 《Whittemore: 8 secondi e 05》proclama il coach, complimentandosi per il discreto risultato del suo miglior giocatore.《McCall》l'uomo dai buffi capelli scompigliati guarda più volte il cronometro, mettendo meglio a fuoco quello che appare sullo schermo.《7 secondi e 58!》Esclama sbalordito, con la botta improvvisamente asciutta. Un boato esplode tra i miei compagni e un sorriso incredulo e felice si disegna sul mio volto, mentre Jackson serra la mascella e si allontana dal campo strappandosi la fasciatura dalle mani. Nel frattempo tutti i miei compagni mi raggiungono per congratularsi, sbalorditi tanto quanto me. Mentre saetto lo sguardo da una parte all'altra, sorridendo anche con un po' di imbarazzo tra i miei compagni, noto una figura nascosta dietro gli spalti del campo che guarda nella mia direzione: si tratta di un ragazzo alto e robusto, vestito di nero con skinny jeans e giacca di pelle, che mi fissa con uno strano sorrisino dipinto sulle labbra che non sembra promettere niente di buono. 《McCall!》È il richiamo del coach a distogliere la mia attenzione da quell'individuo. Sia io che mio cugina gli rivolgiamo uno sguardo. 《Quale dei due?》Chiede Scott, puntando il suo sguardo su di me con il sorriso tutt'ora dipinto sul volto. 《Entrambi》mormora il coach, facendoci cenno con le dita di avvicinarsi. Ubbidiamo entrambi, allontanandoci per un secondo dalla mandria che si era formata a bordo campo per complimentarsi con me per il fantastico tempo. Prima di raggiungere il coach però volto di nuovo lo sguardo dietro gli spalti, notando però che adesso non c'è più nessuno. 《Non so come abbiate fatto voi due a disintegrare ogni record possibile ed immaginabile, e non voglio neanche sapere come diavolo avete fatto a fare esattamente lo stesso tempo》dice il coach a bassa voce, al che io e Scott ci scambiamo uno sguardo, confusi e anche leggermente scossi dalla notizia,《ma io vi voglio in squadra! Tu》punta il dito sul petti di mio cugino,《ci sei già.》 Poi si rivolge di nuovo a me.《Te invece ti voglio nella squadra di atletica, come capitano.》 Scott si gira di scatto verso di me con un sorriso enorme sul viso, fiero di me. Io, con un sorriso largo il doppio del suo, accetto l'offerta del coach, annuendo come un'ebete. 《Sì... wow, sì!》Strillo stupita, cercando di immagazzinare al meglio tutte le informazioni, saltando poi istintivamente in braccio a Scott, che mi abbraccia felice. 《Come?》Domanda invece una voce profonda e terribilmente famigliare alle nostre spalle.《Ero io a capo della squadra di atletica!》 Mi giro lentamente, chiudendo gli occhi e sperando che sia solo un brutto scherzo giocato dalla mia immaginazione. Purtroppo però, appena riapro gli occhi, sono costretta a ricredermi. Jackson. 《Mi dispiace, Whittemore》dice il coach, dandogli una pacca sulla spalla,《ma sei stato battuto da una ragazza》infierisce - come se fosse necessario. Il coach si allontana e Jackson stringe di nuovo le mani in due pugni talmente stretti che per un attimo ho paura di vedere le dita traforare il palmo della mano. Mi avvicino a lui, con cautela, appoggiando una mano sulla sua spalla, vedendola subito scivolare via dal mio contatto. 《Che vuoi?》 Sputa in modo a dir poco velenoso, guardandomi dritta negli occhi con tutto l'astio possibile. 《Mi dispiace di averti rubato il titolo... non era mia intenzione, davvero.》 《Non mi interessano le tue scuse, non ho bisogno della tua pietà》Sbotta, andandosene senza più voltarsi indietro. Due mani mi afferrano le spalle, facendomi rabbrividire, e i miei occhi si chiudono automaticamente. Vicino alle orecchie sento un respiro, che causa una marea di brividi lungo il mio corpo. 《Non farci caso... è così scontroso con tutti》mi sussurra Stiles all'orecchio. Annuisco, riaprendo gli occhi poco convinta. Jackson 《Ora vi lascio gli ultimi minuti liberi》grida il coach per farsi sentire da tutti.《Potete fare ciò che volete.》 E come sempre, la scelta di una classe matura e molto sportiva ricade su un gioco serio: palla avvelenata. Ma stavolta non mi oppongo, né mi lamento della proposta fatta. Stavolta mi limito soltanto a far comparire un ghigno sul mio volto. 《Jackson, stai bene?》Domanda il mio migliore amico Danny, avvicinandosi a me.《Oggi non ti sei opposto a palla avvelenata, devo preoccuparmi?》 《È l'ora della vendetta, bellezza.》 Laura 《Palla avvelenata?》Chiede Allison stizzita.《Ma quanti anni avete?》 Scott aggrotta la fronte, spostando lo sguardo a destra e a sinistra, come se stesse cercando qualcuno. Stiles fa lo stesso, ma al contrario di mio cugino, lui ci risponde.《In realtà》dice preoccupato,《di solito il capo squadra si oppone.》 Ingenuamente, aggrotto la fronte e chiedo:《chi è il capo squadra?》 In quel preciso istante, Jackson e altri quattro ragazzi alle sue spalle entrano in campo con un pallone a testa in mano. Scott e Stiles deglutiscono, puntando lo sguardo su di me. 《Jackson》rispondono all'unisono. *** 《Si salvi chi può!》Urla un ragazzo, iniziando a correre ovunque alla ricerca di un riparo, provocando il caos tra i ragazzi in campo. 《Potete spiegarci cosa sta succedendo?》Chiede Allison allarmata. Scott deglutisce di nuovo, come se avesse la gola secca da almeno dieci minuti, e tiene lo sguardo fisso su Jackson. 《Se Jackson non si oppone a palla avvelenata, qualcuno finirà in infermeria》ci informa Isaac, avvicinandosi a noi senza staccare gli occhi dall'ex capitano della squadra di atletica, che sembra in procinto di guidare un esercito di soldati in battaglia.《Il primo che colpisce con il pallone.》 《O il suo bersaglio》interviene finalmente Scott, puntando il suo sguardo su di me. Lo guardo con il terrore dipinto sul volto per poi spostare i miei occhi sulla mano di Jackson, nella quale tiene una palla rossa che sembra più grossa e pesante delle altre. Ghigna e appena alzo lo sguardo sul suo volto, incrocio i suoi occhi. Bene, sta guardando me. Scott lancia un'occhiata prima a Stiles e poi ad Isaac: tutti e tre si posizionano davanti e di fianco a me, quasi volessero fungere da scudo, da barriera umana per proteggermi. 《Ragazzi, davvero, non dovete... io s-》di nuovo interrompono la mia frase, ma stavolta a farlo è mio cugino. 《Non vogliamo che ti faccia del male》 dice, guardandomi per un secondo negli occhi. 《E non lo farà》continua Stiles. 《Se noi non glielo permettiamo》Isaac conclude la sua frase, facendo un passo avanti. Stiles allunga il suo braccio, afferrando la mia mano con la sua e stringendola forte per rassicurarmi. Il mio sguardo si sposta prima sulle nostre mani e poi sul suo volto: i miei occhi azzurri incontrano i suoi marroni, sorridenti e straripanti di determinazione. Sento le risate di Jackson anche da qua dietro e, senza bisogno di vederlo, immagino già il ghigno che gli contorna il viso. Può un ragazzo serbare così tanto rancore nei confronti di qualcuno che gli ha semplicemente soffiato il titolo di capitano perché più bravo di lui? Capisco la delusione e la rabbia, ma questo mi sembra un tantino esagerato. 《Credete di farmi paura?》Chiede rivolto ai tre ragazzi davanti a me.《Credete che in questo modo non le farò niente?》 Scott stringe i pugni. 《Non è che lo crediamo》ribatte Isaac alla mia destra,《e siamo sicuri.》 Jackson, dopo un veloce ghigno, carica il suo primo lancio: quando la palla lascia la sua mano, riesco a percepire la velocità con cui viaggia il pallone, rendendomi facile il calcolo delle possibili conseguenze. Lascio a malincuore la mano di Stiles, facendolo trasalire, e mi sposto all'indietro, uscendo dalla barriera architettata dai ragazzi. Slitto dietro Isaac, che tenta subito di afferrarmi il braccio per impedirmi di superarlo, senza però riuscirci. Corro quindi verso Scott e mi posiziono davanti a lui pochi secondi prima che la palla possa schiantarsi contro il suo petto e la afferro con una mano sola, senza sforzo e senza fatica nel placcarla. Tutti restano nuovamente sbalorditi, me compresa. Un impulso improvviso si impossessa del mio corpo. Quando alcuni secondi più tardi abbasso gli occhi sulla mia mano, mi accorgo che il pallone non c'è più. In compenso, si schianta in un'istante contro lo stomaco di Jackson con una forza e un impatto tale da farlo cadere terra dolorante. 《Oh mio dio!》Sussurro spaventata, spalancando gli occhi a causa del terrore che si impossessa del mio corpo. Che cosa ho fatto? Tutti si girano nella mia direzione, immobile, con ancora il braccio in avanti e un'espressione sconvolta sul viso. 《Perché l'hai fatto?》Domanda Scott, affiancandomi e guardandomi confuso, preoccupato e sbalordito allo stesso tempo. Scuoto la testa, stringendo gli occhi per impedire alle lacrime di uscire.《Io... non lo so, io... non volevo, non lo so!》Farfuglio, passandomi entrambe le mani tra i capelli e tirandoli leggermente alla ricerca di una risposta. Stiles guarda Scott, entrambi preoccupati, mentre Isaac si fa avanti per aiutare Jackson, ancora dolorante. 《Mi dispiace》piagnucolo con le mani davanti alla bocca quando Jackson mi passa accanto, steso su una barella.《Io non... non era mia intenzione...》
   
 
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