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Autore: Malammo    07/09/2021    0 recensioni
Maramò non é il solito investigatore colto e forbito, il suo linguaggio é grezzo e scurrile. A precederlo non é la sua fama ma bensì la sua impopolarità. Nessuno crede in questo investigatore inesperto e discordante con il suo mestiere, neanche Maramò stesso ci crede. Eppure questa lunga storia su questo acerbo detective dimostrerà a tutti voi come anche un “ piccolo “ uomo in cui nessuno crede, può diventare un grande professionista con le giuste motivazioni e l con molta determinazione. Volete scoprire come? Leggete tutti i capitoli che seguiranno, questa non sarà la solita storia.
Genere: Noir, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il detective Maramò! che simpatico personaggio, alto 1;74, capelli neri ( non troppo curati) occhi verde chiaro, fisico allenato ( ma non troppo), una simpatica barbetta non del tutto omogenea sul viso e categoricamente senza baffi! Un uomo abbastanza attraente dal punto di vista estetico, ma non troppo piaciuto per la sua sfacciataggine e il suo linguaggio  scurrile. La fama che ha avuto è solo nata da un fortunato incidente avvenuto da piccolo, aveva sempre sognato di diventare un calciatore ( anche se in realtá era scarsissimo) , ma purtroppo l' incidente che ebbe all’età di 17 anni infranse tutti i suoi sogni. Nessuno avrebbe mai pensato che diventasse così famoso ( neanche io ),troppo  preso dalla bella vita e troppo impegnato a fare il farfallone con le ragazze per impegnarsi in qualcosa di serio. Ma tutti i pomeriggi passati a guardare   “la signora in giallo “ appena tornato da scuola (deriso dai suoi compagni perché non era mai al passo con le puntate dei cartoni più seguiti) hanno smosso in lui un qualcosa. Comunque sia egli crescendo ha affinato ancora di più questa sua passione per “ il giallo “  leggendo i romanzi di Aghata Cristie, i casi di Hercule Poirot, e le vicende di Sherlock holmes   ( tra una serata in discoteca e l’altra pure ). Ad un certo punto della sua vita, circa all’età di 22 anni  Maramò decise di voler diventare un investigatore privato e, dopo vari studi ed esami ( girano voci che sia stato anche aiutato dallo zio finanziere ), riuscí a intraprendere la sua carriera da detective, inizialmente poco noto ma molto criticato. Non so perché sono qui a raccontarvi alcuni dei casi che Maramò riuscì a risolvere, forse perché se lui é riuscito a diventare qualcuno allora possono riuscirci tutti, ( non vorrei che qualcuno possa pensare di non potercela fare), forse perché lo conosco molto bene e nessuno meglio di me può farlo, o perché non ho niente dì meglio da fare! Ah vi state chiedendo chi sono io? Boh, forse leggendo tutti i capitoli lo scoprirete. Non pensate che cominciò subito a risolvere casi importanti, i suoi primi casi riguardavano smarrimenti di gatti,cani, criceti, niente dì veramente serio, anzi! gira voce che diverse volte in realtà non vi era nessun vero smarrimento, ma veniva solo preso in giro per giorni e giorni, come la storia di quel gatto smarrito!
Ma bando alle ciance, iniziamo!
La sua fama possiamo dire cominciò per puro caso, proprio nel suo piccolo paesino chiamato Valle del Tirreno. Era una mattina come tutte le altre, dopo essersi svegliato alle 09:00 (come tutte le mattine), Maramò sorseggiava il solito caffè delle 09:10 leggendo le ultime notizie sulla gazzetta ( lasciata fuori dalla sua porta come tutte le mattine dal vicino Mauro, che lavorava in un edicola lì vicino ) e ad attirare la sua attenzione oltre alle notizie sportive fu una notizia ruguardante un suicidio che avvenne proprio nel suo paese, la signora in questione era Marta, una signora che anche il detective malamo conosceva, abitava proprio di fronte al bar che lui frequentava fin da piccolo. Era una signora molto simpatica e dolce, alta circa 1 metro e mezza bottiglia, con qualche capello bianco qua e là. Maramò si ricordò subito della signora Marta, la sua dolcezza poteva essere anche estremamente fastidiosa per chi non la sapeva apprezzare, ma ancora di più si ricordava dei due figli di Marta: Mattia e Ramona. I due ragazzi sembravano molto strani, passavano tutto il giorno su una scalinata vicino al bar ad ascoltare musica con un vecchio stereo malridotto, indossando sempre vestiti categoricamente neri e strappati. Ah io non ho pregiudizi sappiatelo, l’abito non fa il monaco! ma i paesi si sa che possono essere postacci brutti e pieni di maldicenze su chiunque, io riporto solo quello che sentivo in giro in quel periodo. Comunque sia,  erano le 14:00 e Maramò  stava appena cominciando a sorseggiare il suo caffè post-pranzo, quando il telefono squillò. :- Detective Maramò? :_ 

-Ovvio! chi parla?

-Sono Mattia, il figlio della signora Marta, non so se ha saputo...

-Oh ciao Mattia, si ho letto stamattina, ti faccio le mie condoglianze, e ti dico già da ora di non dare troppa importanza ai pettegolezzi che si propagheranno a macchia d olio nei prossimi giorni, un suicidio non era mai avvenuto in questo paese, la gente non vedrá l’ora dì fantasticare sul avvenuto.

-No detective Malamó, io la sto chiamando proprio per questo, vorrei che lei investigasse più affondo.

-Perché avete anche smarrito il gatto? Ma non c’è mai fine al peggio!

- Ma no che c’entra, e poi noi abbiamo un criceto

-Devo indagare sul criceto?

-No! Io e mia sorella pensiamo che si tratti di omicidio e non di suicidio, vogliamo che lei indaghi su questo

-Suicidio? Ma che stai dicendo? Ma poi... Io? Io non mi sono mai occupato di veri casi,vi serve un detective vero. Posso darvi il numero dì qualcuno bravo che conosco.

- No non vogliamo che le persone facciano pettegolezzi più dia quanto già non fanno, Nostra madre aveva molta fiducia in lei, l ha vista praticamente crescere nel bar di fronte casa nostra, e nonostante tutti in paese parlano male di lei,mia mamma diceva sempre che non tutti i pettegolezzi su di lei erano veri.

- Non tutti? E poi Quali pettegolezzi circolano scusa?

-Ma non ci dia peso, la gente sparla di tutti in paese.

-Si questo te l avevo detto io prima!!

-Comunque detective, per favore... accetta? La pagheremo profumatamente,come tutto il paese saprà noi siamo una famigliare molto ricca grazie alla eredità lasciataci da mio padre .

-Va bene, accetto! Ma non lo faccio per i soldi, volevo bene a tua madre, era una signora tanto gentile, e anche se so di non essere all altezza,mi impegnerò al massimo delle mie capacità.

-La ringrazio detective,quando verrà ? 

-Alle 17 in punto,fatemi trovare un bel caffè caldo e parleremo della dinamica dei fatti. 
 

- Alle 16:59 Malamo suonò alla porta, e dopo che i fratelli Ruini lo fecero accomodare in soggiorno cominciarono a raccontare la loro storia tra lacrime e singhiozzi. Dopo circa un ora Malamo li interruppe :-

-Quindi voi state dicendo che vostra madre non si sarebbe mai buttata da questa finestra perché non era così stupida e perché voleva troppo bene ai suoi figli? E che se lo avesse fatto avrebbe lasciato un biglietto? E pensate sia stato qualcuno del palazzo perché lei era troppo gentile tanto da dare fastidio?

-Esatto.

-Ma mi prendete in giro?  E io su cosa dovrei lavorare? Cosa dovrei fare secondo voi? Non ho niente su cui basare la mia indagine! 

-Ma mica le possiamo dire tutto noi! É lei il detective qui, noi le abbiamo dato un caso, tocca a lei indagare.

-E su cosa dovrei indagare sentiamo, su quella finestra aperta? Su quella lampadina fastidiosamente bianca? Su questo posacenere con dei mozziconi? Su quelle carte di cioccolatini? O sul vostro criceto puzzolente? Ma la cambiate mai la carta in quella gabbia? Si stanno creando delle nuove forme di vita in quella gabbia! Bleah!

-Lei é molto scortese sa? Perché non comincia a parlare con gli inquilini del palazzo? É un inizio no? Devo dirle tutto io?

-Ragazzi che sia chiaro, indagherò su questo caso chiedendo qualcosa qua e la, ma lo faccio solo per rispetto di vostra madre che é sempre stata gentile, io già so che sarà un buco nell’acqua,e solo una cosa sarà sicura quando finiremo questa pagliacciata, che la gente parlerà ancora di più sul mio conto... male!

La signora Elena 

Appena chiusa la porta Maramò incontrò una signora che saliva le scale verso di lui, la signora Elena, definirla signora era fin troppo gentile, era un omone di circa 1 metro e 80 grassa come bud speancer e con un rossetto nero catrame, solo a vederla salire con quelle 10 tamigiene d'acqua, una per ogni dito, avrebbe messo paura anche al diavolo! Anche se la sua vocina stridula la rendeva goffamente dolce. 

-Signora potrei farle qualche domanda?Vorrei avere un po’ più di chiarezza sul caso della signo Elena

-Caso? Il vero caso sono i suoi figli, quelli sì che sono un caso, comunque prego entri pure,mi piace fare pettegolezzi 

-Grazie signora ma non sono qui per fare pettegolezzi, lei in che rapporti era con la signora Elena? 

-Ovviamente andavamo molto d’accordo! Non si poteva non andare d accordo con lei, era amata da tutti nel palazzo, ma perché me lo chiede?

-Perché i suoi figli pensano si tratti di omicidio e non di suicidio, loro non voglio non che si sappia quindi le chiedo la massima riservatezza.

-Ma cosa mi dice? Questo sì che é uno scoop! Si metta comodo, vuole un caffè? Una sigaretta? Un the?

-Un caffè grazie, e non é uno scoop, é una situazione delicata.

 -Si sì certo delicata, E mi dica lei ha già dei sospetti?

-A dire la verità secondo me é solo una paranoia dei ragazzi, la mamma si é suicidita, non so perché ma l ha fatto, ma sono pagato per indagare e quindi eccomi qua.

-Secondo me é stato Filippo del piano di sotto, é scorbutico con tutti,si sa! la gentilezza a quelli scorbutici da molto fastidio

-Non fantastichiamo adesso signora, lei quando ha visto per l’ultima volta la signora Elena?

-ma non ricordo, l’ultima volta che ho preso un caffè a casa sua sarà stato 6 giorni fa

-Va bene,lei vive da sola?

-Si sono zitella

-Una bella donna come lei? Ma come? ( ghigno)

-Per scelta

-Scelta di chi? Disse Malamó cercando di nascondere i denti.

-Cosa vorrebbe dire? 

-Niente niente! Dove si trovava ieri alle ore 18:50?

-Qui a casa mia, a quell’ora stavo già cominciando a preparare la cena

-E ha sentito qualche rumore per quell’ora provenire dalla casa Ruini?

-Assolutamente no, é stato un pomeriggio come tutti gli altri, ho capito che era successo qualcosa dopo aver sentito le urla provenire da sotto

-Ho annotato tutto, la ringrazio per il suo tempo signora, le farò avere notizie alla fine dell’indagine.

 

Il signor Filippo 

 

Finito con la signora Elena,Maramò sotto suo suggerimento andò a parlare con il signor Filippo, il quale abitava proprio sotto la casa dei fratelli Ruini. Dopo aver bussato per tre volte rispose da dietro la porta una voce alquanto  scorbutica

-Chi é?

-Salve sono il Detective Maramò, vorrei farle qualche domanda

-Io non spaccio più

-Mi fa piacere per lei, ma volevo farle qualche domanda sulla signora Elena

-Quella che si è ammazzata senza motivo ? 

-Suicidata, è comunque mi apre o no?

-Prego entri

-Grazie

-Si accomodi pure sul divano

-Grazie,dunque, sono qui perché i i figli della signora Marta, pensino si tratti di omicidio e non di suicidio 

-Omicidio? A Valle del Tirreno? Pensavo che la cosa più eccitante fosse la festa di San Nicola! Ma comunque, perché viene proprio da me? Sono fuori da quel giro ormai da tempo

-Quale giro?

-Senta io ho già pagato per i miei peccati

-A me non interessa niente del suo passato, non interessa a nessuno che era un cattivone, lei in che rapporti era con la signora Elena?

- Non ci conoscevano molto, a malapena ci salutavamo

- Strano, tutti dicono che era così gentile che era impossibile non andarci d’accordo 

-Baggianate! Molti facevano finta di andarci d’accordo, solo perché lei era così gentile da prestare soldi a tutti

-E lei come lo sa?

 -Come? Perché questo é un paese, le voci girano! E inoltre le mura sono fatte di cartapesta e si sente tutto. La sua gentilezza era odiosa, soprattutto per quelli come me che hanno vissuto una vita piena di odio e sofferenza.

-Si sì blah blah lei é cattivo, vita brutta ecc!! Sa di qualcuno a cui ha prestato dei soldi?

-Qualcuno? Praticamente a tutto il palazzo! Al signor Mario che abita proprio accanto a me, alla signora Maria che abita sotto, e pure all ermafrodita che abita di fianco a lei

-La signora Elena?

-Si sì quella

-E sa perché ha prestato soldi a ognuno di loro?

-No, a me non interessano i pettegolezzi

 -No no lei é una persona così per bene certo, e quando ha visto per l’ultima volta la signora Marta?

-Proprio avantieri, il giorno in cui é avvenuto il fatto, l ho vista salire le scale con delle enormi buste della spesa intorno alle 18:00

-Va bene, ricorda qualcos’altro?

-No mi sembra di no

-Quindi lei si trovava qui a casa sua ieri intorno alle 18:50?

-Si, sono rientrato dal lavoro proprio intorno alle 18:00 quando ho visto la signora Marta, anzi no! Aspetti! Poi sono sceso in garage verso le 18:40

-Quindi si trovava lì a l’ora del accaduto? Può confermare qualcuno?

-Ehm no, l’unico che passa molto tempo in garage  é il signor Bruno, ma purtroppo quella sera stava facendo dei lavori in casa.

-Il signor Bruno ? E dove abita scusi? 

-Sullo stesso pianerottolo della signora Elena e della famiglia Ruini, Appena prima della loro porta

-Ma é sicuro? Ero convinto fosse disabitata quella casa, non ha manco il tappeto davanti la porta.

-Solitamente si, ma appena si avvicina l’estate il signor Bruno viene quando può a fare dei lavori in casa, così poi in estate può affittare la casa ai villeggianti.

-Va bene, mi é stato molto utile, la ringrazio e mi scuso per averla disturbata, le farò avere notizie sull’indagine , intanto le lascio il mio biglietto da visita se le dovesse tornare in mente qualcosa 

 

Il prossimo fu il signor Mario...

 

-Salve sono il detective Maramò 

-Si Detective so tutto, prego si accomodi

-Grazie, ma come fa a sapere?

-Questo é un paesino! Sarebbe strano se non lo sapessi

 Bene, così risparmiamo pure tempo, in che rapporti era con la signora Marta?

 -Il solito rapporto che c’è tra inquilini dello stesso palazzo

-E cioè? 

-A volte ci prestavamo il sale

-Solo il sale?

-In che senso?

-La signora Elena le aveva mai prestato dei soldi?

-Non so chi le abbia detto questa cosa ma non é assolutamente vero ha capito?

-Perché si scalda tanto?

-Perché odio i pettegolezzi

-Va bene va bene, io sono qui per verificare dei fatti 

-Ah si? E chi gliel ho ha detto? Scommetto che é stato L’ assassino del piano di sopra, o la scroccona ermafrodita dell ultimo piano

-Non esageri con le parole, con il termine “ assassino” parla del signor Filippo?

-Si proprio lui, tutti conoscono il suo passato, ma nessuno parla!

 -A me interessa il presente, il passato è passato!

-Ah si?  Il presente? Quindi lei di certo sa che Filippo e Marta erano amanti vero?

-Ma cosa mi dice? ( Maramò aveva già avuto il sospetto dagli occhi del signor Filippo quando parlava di Marta)

-Si, lo sapevano tutti qua, gliel ha detto questo Filippo?

-Non posso parlare delle dichiarazioni altrui, lei quando ha visto l’ultima volta la signora Marta? 

-Non ricordo, si vedeva spesso! Mica posso ricordarmi tutto

-D’accordo, e lei dov’era alle 18:50 di mercoledì?

-A quell’ora ero stavo facendo una passeggiata, sono rientrato alle 19:30 e già il fatto era avvenuto

-Si ricorda tutto in maniera impeccabile devo dire

-Si sono una persona molto precisa

-C’è qualcuno che può confermare la versione?

-Non credo, passeggiavo da solo

-Molto meglio passeggiare soli, ha proprio ragione... Va bene se le viene in mente qualcos’altro mi contatti a questo numero, le farò avere notizie sull’indagine .

 

Il signor Bruno 
 

Il prossimo a essere interrogato fu il signor Bruno, il quale abitava nello stesso pianerottolo della signora Elena e della signora Marta, cioè al quinto piano, e del quale Maramò non conosceva neanche l’ esistenza fino a poco prima.

-Salve, immagino che lei già sappia chi io sia vero?

-Ovviamente, e le posso anche dire chi ha ucciso la signora Marta

-Così? Sul uscio della sua porta? Senza neanche offrirmi un caffè?

-Mi scusi, prego si accomodi, un the va bene lo stesso?

-Perché? Sono pallido? Sto male?

-No no, solo che non vengo spesso qua, e ho solo the nella dispensa 

-Una casa senza caffè non è una vera casa, ma comunque farò finta di niente,Le sue sono accuse pesanti lo sa?

-Quante persone le mancano da interrogare in tutto il palazzo? 

-12 mi sembra

-Bene! Quindi mi ringrazi! Guardi quanto tempo le farò risparmiare

-Lei ha visto con i suoi occhi chi é stato?

-Non ne avevo bisogno, sapevo che prima o poi sarebbe accaduto, i figli della signora Elena sono sempre stati dei delinquenti, lo sanno tutti in paese

-Quindi lei pensa siano stati i figli della signora Elena? Questo è ridicolo!

-Ridicolo lei dice? Sicuramente avranno avuto un’altra discussione sui soldi, in paese sanno tutti quanti debiti hanno i due ragazzi con gli spacciatori, lei si é rifiutata di dare loro altri soldi e.... il caso é risolto

-Con gli spacciatori? Ma lei ha delle prove per quello che dice? Lei sa che potrebbe anche essere arrestato per queste accuse che sta facendo senza nessun fondamento?

-Io qui sono l’unico che le dice quello che pensa, tutti qui la pensano come me! Solo io ho il coraggio di dirlo però, e lei mi vorrebbe arrestare per questo?

-Va bene, per ipotesi diciamo che sia come dice lei, perché i due ragazzi avrebbero dovuto chiamare un Detective per indagare su un omicidio commesso da loro?

-Detective Maramò, con tutto il rispetto, lei fino a ieri si occupava di gattini smarriti, se i ragazzi volevano veramente chiamare un Detective non avrebbero di certo chiamato lei. Anzi sono stati furbi, sapevano che nessuno avrebbe creduto alla storia del suicidio della signora Elena, e sapevano che i primi sospettati sarebbero stati loro, quindici perché non chiamare un “vero” detective che potesse confermare la storia del suicidio? Così da scagionare i due ragazzi dai cattivi pensieri delle persone?

-La sua storia ha senso, e mi vergogno di non averci pensato prima, sicuramente ci sarà stata una lite, la signora Elena si é riufiutata di dare ancora soldi ai suoi figli e loro si sono vendicati così... lei ha sentito delle urla per le 18:40/50? 

-No mi dispiace, ieri ho fatto lavori in casa per tutto il giorno poiché era il mio unico pomeriggio libero della giornata a lavoro.

-Va bene, la ringrazio per avermi aiutato a risolvere questo caso, non so come avrei fatto senza di lei. Domani venga alle ore 10:00 a casa dei fratelli Ruini, smaschereremo insieme quei due delinquenti

-Non vedo l’ora! A domani Detective 

- A domani, e grazie ancora

 

The end

 

Alcuni penseranno che il detective Maramò passo la notte insonne, a ripensare e ripensare al caso, a rileggere le dichirazioni, ma quando mai! Passò tutta la notte a bere in un pub con gli amici, rientrò a casa quando il gallo aveva già cantato 3 volte. Dopo aver sorseggiato il suo solito caffè delle 09:08,Maramò  si vestì in fretta e furia e andò a casa dei fratelli Ruini. Salendo fino alla casa dei fratelli ruini , il detective bussò alla porta di tutti coloro che aveva interrogato il giorno prima, e con estrema gentilezza li invito a seguirlo a casa dei fratelli. Una volta che tutti furono seduti sul divano del soggiorno, il detective si alzò sorseggiando il suo caffè

-Bene, siamo qui oggi per parlare del omicidio della signora Elena

-Omicidio? Si alzò un coro

-E bene sì, omicidio, inizialmente ero un po’ scettico anche io, ma adesso grazie a tutti voi, specialmente grazie al signor Bruno, sono certo che si tratta di omicidio, anzi! Vi dirò di più, il colpevole o i colpevoli sono proprio in questa stanza 

-Tutti si guardarono l’un l’altro con aria sbigottita, i fratelli ruini si strinsero la mano

-Il signor Bruno? Dissero i fratelli in coro

-Esatto, proprio lui mi ha dato l aiuto finale per risolvere questo caso

-Ma su insomma detective, io scherzavo quando davo la colpa ai fratelli ruini,forse ho esagerato un po’, ma non penso seriamente che essi possano aver ucciso la madre, non so neanche se é vero che hanno problemi con gli spacciatori

-Noi? Saremmo noi i colpevoli? E poi cosa c’entrano gli spacciatori?

-Oh!!! Quante chiacchiere! Zitti!!!! Chi é qui il detective ? State zitti e basta

-Allora, cominciamo... Quando entrai in questa stanza due cose attirarono la mia attenzione, la prima il disordine! Ragazzi c’è veramente troppo disordine! Sembra una stamberga! La seconda fu il posacenere, all’intero vi erano diversi mozziconi, però tra questi ho notato per caso che uno fosse leggermente nero proprio sul filtro, ed essi si trovavano propria sopra delle carte di cioccolatini rossi. Due cose senza senso inizialmente! Parlando con i ragazzi però mi era venuto un dubbio, loro erano convinti che se la madre si fosse suicidita avrebbe almeno lasciato un biglietto, ed effettivamente ciò aveva senso. Poi il signor Filippo ha suscitato ancora di più in me il dubbio dicendo che la signora Elena poco prima di morire, stavo salendo con delle buste della spesa, ma che senso ha fare la spesa e poi andarsi a suicidare? Voleva lasciare il frigo pieno? Non aveva senso! Poi quando per ultimo ho parlato con il signor Bruno ho avuto l illuminazione! 

-E cioè?

-Shhhh... il signor Bruno proprio durante l’accaduto stava facendo dei lavori in casa dico bene?

-Si sì esatto

-Potremmo dire che faceva un certo frastuono?

-Si sì abbastanza, ho usato trapano e martello, quindi direi di sì 

-E come mai lei mi ha detto di non aver sentito nessun rumore particolare provenire da casa Ruini, signora Elena?

-Io? Ma ma cosa c entro io? Lei mi ha chiesto se avevo sentito qualcosa dalla casa ruini, non da quella del signor Bruno

-Ma la casa dei signor Bruno é accanto, come faceva a sapere che i rumori non venissero da lì?

-Perché lo so che quando il signor Bruno é casa fa sempre lavori, non mi sono posta domande su questo 

-si sì certo , l’avevo pensato anche io, anche se ancora non capisco come ha fatto a sentire le urla provenire da sotto con tutto quel baccano! Ma comunque, ancora non mi tornava qualcosa, tutte le versioni avevano  in comune che la signora Marta si vedeva spesso, era facile vederla ogni giorno per motivi diversi, lei invece é stata molto vaga, mi ha detto di aver preso il caffè da lei 6 giorni fa giusto?

-Si, é un reato?

-Quindi il mozzicone leggermente nero proprio sul filtro non é il suo giusto?  Proprio in questo posacenere della signora Marta? Non é nero a causa del suo orripilante e disgustoso rossetto nero giusto?

-No, ci sarà una spiegazione sicuramente

-Si si immagino, farò presto comparare il dna per avere dei riscontri. Un’altra domanda,  lei va ghiotta di cioccolatini vero?

-E con questo?

-Non ha saputo resistere vero? Dopo avere buttato la signora Marta dalla finestra si è trovata davanti quella scatola di cioccolatini e gli ha portati a casa vero? Lì stessi che erano sul suo tavolo quando mi ha offerto il caffè dico bene?

-Lei si sbaglia, qualcuno vuole incastrarmi, come avrei mai potuto buttare la signora dal balcone?

-Come dice? Lei si avvicina ai 399 kili, la signora Marta a malapena ne pesava 40, l ho vista salire io con i miei occhi con 10 damigiane colme d’acqua, per lei sollevare 40 kili sarà stato uno scherzo. 

-E perché lo avrebbe fatto? Chiese il signor Bruno

+Perché? Proprio a causa sua signor Bruno!

-mia?

Come tutti mi avete fatto capire, in questo paese e ancor di più in questo palazzo, non esistono segreti, quindi la relazione tra lei e la signora Marta era di dominio pubblico, ma ciò non andava bene alla signora Elena, parlava di lei con troppo disprezzo, ma perché? E poi ho capito, ho capito che il disprezzo molte volte nasce da un amore non corrisposto, si ama così tanto una persona da diventare violenti, lo so sembra strano ma é così. Vero? Lei era venuta qui per minacciare Marta di non vedere più il signor  Bruno, per quanto buona lei  fosse però non ha potuto accettare, amava il signor Bruno, e per la prima volta dopo anni aveva un uomo che la amasse nella sua vita. Lei é stata presa da un attacco di gelosia e ha colpito la signora con un oggetto condundente, dopo che ha perso i sensi ha buttato Marta di sotto, preso di corsa l oggetto che ha usato per ferirla, ed é scappata a casa sua. Scommetto che con un mandato le forze dell'ordine riusciranno anche a trovare l’arma del delitto ancora lì , dico bene? E con l’autopsia vedranno anche che ci sarà una ferita sulla testa fatta prima della caduta dal balcone.

 La signora Elena scoppiò in lacrime:- Non volevo farlo... non era previsto... ho perso il controllo.. pensavo fosse morta subito dopo il colpo che le ho dato in testa con una padella...... ho avuto paura.... io non volevo......

-Capisco...  Mattia chiama le autorità, voi tutti tornate nelle vostre case senza fare il minimo commento, avete spettegolato abbastanza già, signor Bruno mi spiace molto,  ma sappi che la signora Marta l ha difesa fino alla sua morte.

-Grazie detective, ma questo mi rende ancora più triste, non ho potuto fare niente.

Il giorno dopo é arrivata la notizia che il dna sulla sigaretta corrispondeva a quello della signora Elena, ma ciò poco importava poiché l’arma del delitto era già stata trovata e  Elena stessa aveva ammesso la sua colpevolezza. Tutti i giornali e telegiornali parlarono di questo caso, di come il detective Maramò aveva fatto chiarezza su un caso ormai chiuso, tutti volevano sapere da dove fosse sbucato fuori questo Detective. I fratelli ruini più di tutti ringraziarono Maramò, aveva portato loro un po’ di pace e serenità. Nel momento in cui dovevano pagarlo il detective rifiutò i soldi, dicendo che lui stesso dovrebbe dare a loro dei soldi, sono stati i primi a dargli fiducia dopo anni di umiliazioni, grazie a loro finalmente era riuscito a risolvere il suo primo vero caso. I tre si salutarono con un lungo abbraccio, i fratelli piansero anche, ma non il detective! Per lui non esistono le lacrime! ( ancora). Il giorno seguente, proprio mentre il detective stava per assaggiare il suo primo boccone di lasagne fatte proprio da lui con tanta cura e amore,il suo telefono squillò.

   
 
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