Anime & Manga > Sailor Moon
Segui la storia  |       
Autore: Gloria Lovely    08/09/2021    0 recensioni
A combattere a fianco delle guerriere Sailor sarà una squadra proveniente dalla galassia Andromeda, custodi di gemme dai poteri speciali e leggendari. Ogni nemico è in cerca di vendetta, con un unico obiettivo: impadronirsi del Cristallo d'Argento e distruggere la Via Lattea e la sua alleata.
Riusciranno le Sailor Senshi, grazie all'aiuto di Sailor Y e la sua squadra, a sconfiggere il male e liberare i loro pianeti dalla distruzione?
Suddivisa in tre atti: 'The Other Galaxy', 'Verbo Cordis' e 'Daemonium Ribellium'.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
«Questa storia era nata col nome di "Fragile Guerriera", ora divenuta una saga vera e propria.»
Spero vi piaccia!
Buona lettura.
© Gloria Lovely 2017
Genere: Comico, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai, Crack Pairing | Personaggi: Inner Senshi, Nuovo personaggio, Outer Senshi | Coppie: Endymion/Serenity
Note: Missing Moments, OOC, Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate | Contesto: Dopo la fine, Più serie
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Pretty Guardian Sailor Andromeda | Saga'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
pgsa pgsa html











Act. 3 | "Daemonium Ribellium"

The Crysalium Power




"La morte ha due facce, o soffri o cominci a volare. Io ho scelto di morire libera."








Capitolo cinquantacinque

• La minaccia dell'altra galassia •






Una figura misteriosa apparve nel vetro dello specchio dorato: una ragazza dai capelli corti e un simbolo demoniaco tatuato sulla spalla sinistra, ben in evidenza - una stella divisa a metà e una mezza luna. Due grandi occhi dorati brillarono davanti al vetro scuro dello specchio, fissando colei che la stava guardando con paura.

«Riesci a sentirmi? ... chi sei? Non... non riesco a vederti. Ma so che sei lì. Sì... puoi decisamente sentirmi. Hai paura di me, vero?
Credo che dovrei presentarmi, o qualcosa del genere. Um, il mio nome è... ah, che stupidaggine! Ovviamente lo conosci già, scusa. Comunque, suppongo che tu sia la persona giusta per fermare tutto questo, lo avresti fatto fin da adesso. Voglio dire, so che non sembri... come dire, cattiva, o qualcos'altro... perché mi hai già aiutata molto.
Dovrei ringraziarti per questo, per tutto quello che hai fatto. Sei davvero un'amica per me. Quindi... grazie, grazie mille. Penso... più di qualche altra cosa... davvero, non voglio farlo per niente.»

L'immagine iniziò a sbiadire.

«Tutti sono morti. Forse lo sapevi già. Sicuramente sì. Ma non dovrebbe essere così, giusto? Beh... ci sono tante cose che non capisco.
Non so se sia possibile per me capirle, ma so che questa non è la mia unica storia. Lo vedo adesso, molto chiaramente. E penso che tutti quanti abbiano avuto un esperienza di questo tipo, come un déjà-vù.
È il mio cuore di ossidiana, vero?
Potrei sbagliarmi totalmente su questo, ma penso davvero che tu sia in grado di fare qualcosa, di tornare indietro... o dovunque vuoi andare... per tornare indietro e dire a loro cosa succederà.»











Cassidy's POV





Sono passati tre mesi dalla mia rinascita. Dopo quel giorno, non ho più ricordato nulla. Lunaris mi ha cancellato la memoria, ora non ho più rimorsi. Tokyo è una città davvero grande, con tanti negozi e grattacieli alti più di settanta piani. Sembra la mia amata Chicago, il giorno in cui l'ho lasciata per inseguire la mia vera passione: la cartomanzia. Si, ho l'ossessione per i tarocchi e talismani portafortuna - infatti, la mia cameretta ne è piena.
«Ciao, mia nemesi!»
A salutarmi è Rei Hino, una ragazza dai capelli lunghi e quasi neri, nonché la mia nuova amica (anzi... nemesi). Sono felice di aver trovato nuove amiche dopo la mia rinascita come Sailor Pi, la guerriera della solidarietà. «Oh... ciao, Rei!» ricambio il saluto.
«Ti vedo triste, sei sola? Posso accompagnarti a scuola?»
«Se non ti crea problemi, fai pure», sorrido.
«Quindi, anche tu sei una studentessa della Mugen Academy?» chiede curiosa osservando la mia uniforme verde con il fiocco giallo.
«Già», rispondo un po' rammarica. «Ancora mi chiedo perché sia in questo istituto, eppure la mia famiglia non è così tanto ricca da permettersi spese così grandi.»

"Probabilmente, non ricorda che era sotto l'incantesimo di Queen Dynamite."

«Chi è questa Dynamite?»
Rei rimane pietrificata. «Tu leggi nella mente delle persone?»
«Ho questo dono fin da bambina, nessuno riusciva a capire come facessi a percepire i pensieri di qualcuno, nemmeno i dottori.»

"C'è da preoccuparsi..."

«Non mordo mica, sai?» sorrido scherzosa. «E poi non sono così stupida da spifferare in giro i pensieri degli altri.»
Rei si rasserena.
«Lo spero», ridacchia nervosamente ed io le cammino affianco camminando verso la strada che porta al grande grattacielo: un palazzo di oltre settanta piani con ogni genere di scuola - scuola dell'infanzia, elementari, medie, superiori e specializzazioni varie per accedere a gradi più alti nel mondo del lavoro. Io sono ad un passo dagli esami di ammissione per la seconda superiore, non sto più nella pelle!
«Allora, io devo andare più avanti, ci salutiamo qui.»
«In bocca al lupo per il test d'inglese!» sorride Rei.
«Grazie... ah, anche per te!»
«Come?»
«Tu non hai i test di ammissione al liceo?»
«No, nella mia scuola il passaggio è automatico!» ridacchia. Ora che ho scoperto in quale 'dramma' mi sto trovando, non so come reagire. Ricambiare la sua risatina o piangere dalla disperazione? Questo è il problema.
«Capisco», mormoro.
«A presto, Cass! Buona fortuna!»
"Sperando che arrivi..." dico nella mia testa prima di allontanarmi per il quartiere del mercato del pesce, la zona dove a pochi chilometri è situata la Mugen Academy. Ho una strana sensazione, la sensazione di essere osservata da qualcuno; una strana presenza all'interno di quel grattacielo a me poco nota. Forse l'ho già vista da qualche parte.

Non è cambiato nulla dall'ultimo scontro, assolutamente nulla. La fontana al centro dell'ingresso del grattacielo è rimasta la stessa, lo stesso anche il resto dell'edificio. Ci sono tanti ragazzi in giro per la struttura, sia bambini che adolescenti e giovani adulti. Esalo un respiro profondo e attraverso la sala d'ingresso senza avvicinarmi troppo ai ragazzi - non riesco ad avvicinarmi a loro, mi è difficile approcciare.
«Sonokawa?»
Sussulto di colpo e mi giro dove la voce ha fatto il mio nome. Vedo una donna dai capelli rossi chiaro raccolti in due piccoli chignon laterali, due occhi turchese e un aspetto elegante. Non l'ho mai vista da queste parti, deve essere una nuova allieva. Non so né il come né il perché, ma ne sono incredibilmente attratta. «Scusa, ti ho spaventata?»
«No, figurati», sorrido timidamente sentendomi come imbarazzata. «A proposito, come sai il mio cognome?»
«L'ho letto sulla targhetta che pende sulla tua cartella.»
«Si nota così tanto?»
«A quanto pare sì.»
Ora sì che mi sento in imbarazzo.
«Mi chiamo Coco Takane, frequento il terzo anno di scuola superiore. Piacere di conoscerti.»
Allunga la sua mano verso di me ed io gliela stringo con il sudore che scende lentamente dalla mia fronte. Sto tremando di fronte ad una donna, una situazione più imbarazzante di questa non esiste.
«C-Cassidy... sai già il mio cognome... primo anno di scuola superiore.»
«Quindi, tu sei una tra tanti studenti che oggi affronteranno il primo esame di ammissione per il secondo anno?» sorride.

Inglese. Materia peggiore di questa non c'è.

«Già...» ridacchio nervosamente grattandomi la nuca.
«Coco! È quasi ora dell'esame di calligrafia!»
Un'altra voce attira la mia attenzione, questa volta è una ragazza dai capelli bianchi e corti con le extension azzurre, seguita da un'altra ragazza dal codino biondo.
«Un attimo e sono da voi!» poi si rivolge verso di me. «Allora in bocca al lupo per il test, sono sicura che lo passerai.»
Sorridendo, si allontana a passo svelto verso le sue probabili compagne di classe. Ora che riesco a vederle bene, hanno gli stessi lineamenti. Che siano imparentate? Ne dubito.






Rei's POV





La forma della fiamma possente davanti a me non promette nulla di buono. So che nella tanto nominata Mugen Academy si nasconde un nuovo nemico, e questa volta non si tratta dei Death Busters. «Fuoco, che prevedi il futuro di questo bellissimo pianeta, ora dimmi: quale luce oscura si nasconde in città?»
Chiudo gli occhi e congiungo le mani nella speranza di sentire una risposta. Non appena li riapro, vedo una grande luce nera, seguita da un paio di minuscole luci verdastre e azzurro chiaro.

"La guerra è appena iniziata..."
"Risvegliati, creatura discendente dal magnificente Signore degli Inferi!"
"Ben presto scopriremo la strada che porterà al cambiamento..."
"Temetemi, o mortali, temete la forza della grande Sailor Cry..."

Il fuoco si spegne improvvisamente. Chi ha parlato? Qual'è il nome di quella guerriera Sailor appena citata? Cos'è il "cambiamento"? Devo saperne di più.

Mi precipito verso la casa di Gwen - o quella che sembra essere più di una semplice casa di quartiere, dal momento che vive nel lusso e nelle comodità più belle di sempre. Busso alla porta e mi ritrovo davanti un uomo muscoloso con un paio di occhiali da sole, come se fosse una specie di infiltrato dei servizi segreti. Deduco si tratti della sua guardia del corpo.
«Generalità, prego.»
«In generale sto così e così.»
Battuta copiata, anche questa. La guardia non accenna nemmeno un sorriso. Antipatico.
«Nome e cognome.»
«Rei Hino, sono un'amica della signorina Yoshiro.»
«In questo momento, Miss Gwendaline è alla sua lezione di filosofia, non può ricevere nessuno.»
Gwendaline studia filosofia?! Ecco perché tira fuori perle di saggezza più strabilianti di quelle di Schopenhauer e Freud messi insieme!
«Qualcosa non va, Billy?»
Sbircio da quel poco di spazio che il tizio mi permette di vedere, noto Gwen con un abito di sera bianco che fa invidia a tutti i stilisti giapponesi, i capelli rialzati in due adorabili codini e un portamento signorile. Non l'ho mai vista così.
«È una tua amica?» chiede l'uomo indicandomi.
«Lo sai che indicare è maleducazione, mister?»

Non ci credo, mi ha bruciata sul tempo!

«Oh... chiedo scusa, Miss Gwendaline.»
«Scuse accettate, ora vai pure a rilassarti.»
L'uomo obbedisce e Gwen si avvicina alla porta squadrandomi da capo a piedi, come se non mi conoscesse. «Come mai qui, Rei?»
Tossicchio leggermente e preso fiato, inizio a raccontare la mia visione.
«Non so chi si nasconda in quel grattacielo, ma voglio scoprire di chi si tratta.»
Gwen esita per un istante. «Credo centri qualcosa sul mondo degli angeli e dei demoni, forse ho qualche informazione a riguardo... ma non credo sia la soluzione al problema.»
«Non riesci a riconoscere un demone dalla sua aura?»
«Se la sua aura è percepibile, allora si tratta di un demone minore», spiega. «Quello è il grado più basso della categoria demoniaca.»
«Tu come fai a sapere queste cose?»
«Perché io ero un angelo che combatteva contro di loro ed è morto in nome di Andromeda e di tutti i suoi abitanti. L'unica cosa che non ricordo è il luogo dove sono stata uccisa, chi mi abbia rubato la vita e soprattutto... colei che ha cercato di proteggermi.»
«Era una donna?» chiedo curiosa.
«Portava una gonna, quindi... deduco sia una ragazza.»
Piccola pausa. Gwen volge lo sguardo verso un quadro alla sua sinistra: una riproduzione panoramica dell'isola di Capri, una delle isole italiane più belle del mondo. Quel ritratto di paesaggio varrà una fortuna.
«Però mi piacerebbe scoprirlo» dice con un velo di rossore sulle guance, «forse quella guardiana era legata a me... o forse no.»
Le mie domande diventano sempre di più, tutte si focalizzano sulle vere origini delle guerriere dell'altra galassia, ma io non sono la persona che potrebbe rispondere a questo genere di dubbio. Non sono una loro compagna di squadra, ma solo una comune persona a loro importante. Dopotutto, sono solo un ostacolo per la loro missione.

*




Infernum Reliquem | Level 1 - Area dei Nuovi Demoni





Nella sala degli specchi regnò un silenzio tombale, nessuno era davanti allo specchio dorato ad evocare il grande Signore Infernale. Nemmeno sua moglie.
Ella era seduta sul suo trono ad escogitare un nuovo piano per invadere la Via Lattea ed Andromeda, per poi distruggerli ma, in realtà, aveva tutt'altro in mente.
«Non tirarmi i capelli, mi fai male!» piagnucolò una delle piccole demoni.
«Ma a me piace farti piangere, sai?» ridacchiò un'altra maliziosa.
«Ora basta, voi due!» intervenne una terza che dal colore dei capelli, rosso e bianco, sembrava essere una delle tante servitrici del diavolo. «Non vi vergognate a tirarvi i capelli?»
«Scusaci!» risposero in coro le ragazze.
«Dovremmo andare da un'altra parte, la signora sta cercando di concentrarsi» continuò una delle due litiganti «siamo solo d'intralcio.»
«Uh uh uh, vedo che avete capito» sorrise la demone.
Queen Dynamite teneva gli occhi chiusi e, nel mentre pensava, vedeva strane visioni. Una piccola sagoma a lei familiare: l'ombra di una bambina di appena dieci anni dai codini ricci e gli occhi color zaffiro, gli stessi di Neo Queen Sapphire. Ah, Sapphire... se solo Dynamite l'avesse uccisa, si sarebbe ufficialmente vendicata della morte di sua figlia in passato. Infondo, perché lamentarsi? Ne aveva già uccise due, le bastava. Di colpo lo specchio dorato s'illuminò di un rosso fluorescente e la regina si rizzò in piedi in fretta e furia, correndo poi verso gli occhi rossi del Sommo Demone appena apparso sul vetro scuro.
«Lilith!»
«Perdonami, tesoro, non riesco ad escogitare un piano per devastare le due galassie.» disse lei rammarica.
«Infatti sono qui per aiutarti», sorrise il volto nello specchio. «Ho trovato un nuovo metodo per infliggere il Daemonium ai mortali.»
Queen Dynamite sorrise malvagia mostrando i suoi canini appuntiti.
«Dimmi tutto.»
«I pilastri di lava attorno a noi contengono parte del potere che serve per impossessarci del corpo di un essere vivente qualunque, soprattutto quello degli umani, giusto?»
«Le gocce di ossidiana ci torneranno utili per diffondere l'aura malvagia intorno ai nove pianeti del Sistema Solare di questa ripugnante galassia... oh, non dimentichiamo la Luna.»
«Cosa c'entra questo con il piano di distruggere i pianeti degli angeli su Andromeda?»
«Ti sei dimenticata che sulla Terra e sulla Luna sono rinati altri angeli?» il Signore Infernale cominciò ad alterarsi.
«Altri angeli? Oh! Che tempismo perfetto, posso sperimentare le gocce di ossidiana per...»
«Non così in fretta, diavoletta mia!» lo specchio lancio una forte raffica di vento che indebolì la regina in un colpo.
«Prima di sperimentare quelle gocce, dobbiamo scegliere chi tra le nostre cinque servitrici è disposta a disfarci di coloro che ci hanno traditi» continuò lui, poi «a cominciare da quella ragazzina che avevi trasformato in Princess Madness!»
Lo specchio proiettò l'immagine di Cassidy Sonokawa, la ragazza dai capelli verdognoli e gli occhi dorati; la prima demone che aveva osato avvicinarsi ad un angelo e a tradire la sua stirpe. Queen Dynamite si rese conto che non aveva scelto la ragazza giusta a cui infliggere un alto livello di Daemonium in lei, ma ormai era troppo tardi per rimediare.
«Oh, Madness... come ti ho combinata!» mormorò la regina tra sé. Mentre si riempiva di insulti e rimorsi, la piccola Lapis apparì dietro di lei con una piccolissima sfera di luce scura tra le mani.
«Maestà, vi ho portato la goccia che...» si bloccò di scatto appena vide gli occhi rossi del maestoso Signore Infernale.
«Lapis!» sorrise e la ragazza indietreggiò di qualche passo spaventata da tanta magnificenza. Non aveva mai visto il volto del Sommo Demone, aveva paura e non riusciva ad ammetterlo a se stessa, nonostante fosse la figlia legittima di un ex principe demoniaco.
«Oh... V-Vostra Infernalità..»
«Chi ti ha dato il permesso di entrare nella sala proibita per prendere quella goccia di ossidiana?» chiede lui arrabbiato.
«Sua moglie... non so nemmeno cosa vuole farci...»
«Giusto, avevo intenzione di prendere possesso di qualche corpo terrestre» intervenne la regina, «ma è meglio cambiare programma...»
Una piccola demone dal lungo codino e un vestito simile a quello di una strega - con l'unica differenza che, al posto del top, ha un reggiseno molto appariscente - avanzo di qualche passo mettendosi davanti allo specchio dorato, inchinandosi davanti.
«Nostro Signore Infernale, lasciate che io, Devil Blood, Livello 1 dell'Infernum Reliquem, di grado quindici, prenda quella goccia di ossidiana per ingrandire il mio potere del sangue di lupo.»
Il re esitò per un istante.
«È una pessima idea! Lo escludo categoricamente!» esclamò la regina.
«Va bene, Devil Blood!» sorrise lo specchio dorato. «Lascerò a te il compito di uccidere quella traditrice, potrai usufruire della goccia di ossidiana che ha in mano Lapi, e ti farà anche compagnia.»
«Chi, io? Oh, no no no! I-io non posso...»
«Ricorda, ragazzina, che abbiamo un patto», ribadì la regina. «Se non obbedirai ai nostri ordini, tornerai nel mondo degli specchi e farai compagnia alla tua amichetta dalle polpette nere!»
La ragazza si voltò verso lo specchio dai bordi neri, dove erano imprigionate due sagome sedute con le ginocchia in gola, sofferenti. La regina stava usando la sua gemma oscura per catturare la loro essenza vitale.
«Non fatele del male, vi prego!» esclamò la ragazza disperata.
«Allora ti conviene fare quello che ti diremo, altrimenti...» ghignò il re mentre i suoi occhi s'ingigantirono fino a spaventare la povera vittima.
«Okay, okay... lo farò» sussurrò lei rassegnata.
«Segui Devil Blood e fai in modo che le guerriere Sailor perdano contro di lei» continuò il sovrano «se dovesse esserci un secondo ostacolo, dovrai abbatterlo con le tue stesse forze, chiaro?»
«Sì, mio Signore» mormorò la ragazza passando la goccia di ossidiana tra le mani di Devil Blood, che sorrise dalla gioia. Lapis aveva paura di quello che stava per accadere, poiché sapeva che le guerriere del Sistema Solare e di Andromeda erano mille volte più forti di tutti i demoni in quella stanza. - "Devil Blood... mi spiace dirlo, ma il tuo destino è già scritto."


★·.·´¯`·.·★ ★·.·´¯`·.·★


La città era avvolta nel buio, le due demoni approdarono davanti alla fontana illuminata del parco cittadino. Tutti i grattacieli erano illuminati, le sale giochi e le discoteche erano piene di giovani e adulti in crisi di mezza età. La Mugen Academy non era tanto distante, era il posto adatto per passare inosservate.

«Ricorda, Lapi-chan...» disse Devil Blood, «quando sei su questo pianeta sarai conosciuta solo come Lavinia, il tuo cognome resterà in incognito.»
«E tu?»
«Io ho sempre desiderato farmi chiamare Jennifer.»
«Oh, ma davvero?» sorrise maliziosa Lapis.
«Ahh! Che ne sai tu di nomi! E poi, è anche il nome della mia attrice preferita: Jennifer Aniston!» gli occhi di Devil Blood si trasformarono in due grandi cuori.
«Tsè! Meglio le Spice Girls.»
«Certo che non capisci proprio niente di celebrità.»
Lapis la ignorò ed assieme alla piccola demone, camminò fino al primo hotel sulla strada. Da quella sera diventarono due normali studentesse di liceo della prestigiosa Mugen Academy, un tempo distrutta.










   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Sailor Moon / Vai alla pagina dell'autore: Gloria Lovely