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Autore: Nolowende    09/09/2021    0 recensioni
Gwindor ripensa alla sua relazione con Finduilas.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Finduilas Faelivrin, Gwindor, Túrin Turambar
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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If he is your moon, I will be your earth
To which you could return, safed or injured
I feel only misery for myself
When I look through the eyes of someone else.
(The obsessive devotion, Epica)
Un tempo la luce splendeva anche per te.
Negli occhi e nel sorriso di Faelivrin, nelle accoglienti profondità di Nargonthrond, il tramonto non era ancora giunto. C'è stato un tempo in cui riuscivi ancora a sorridere.
Ma è stato prima che a spegnere quella luce giungesse un fiume di lacrime.
Ora intorno a te esiste solo un eterno crepuscolo. Gli occhi e i sorrisi che ti circondano non possono più raggiungerti. L'oscurità di Angamando[1] dovrebbe già essersene andata, ma rimarrà sempre qui, ad avvolgerti in una prigione da cui non uscirai mai.
Puoi anche essere tornato a casa, ma non sarai mai libero. Non sarai mai più quello che eri prima che il sangue di tuo fratello fosse versato.
E non è per te che brilla la radianza dell'Ivrin.
Lei non ha mentito, quando quel giorno ha detto che ti avrebbe amato per sempre. Ma l'uomo a  cui ha dichiarato il suo amore non esiste più. È morto sul campo di battaglia, il giorno in cui il sole per lui è tramontato per sempre.
Tu sei tutto ciò che ne resta. Solo uno spettro destinato al buio eterno.
Non dovresti nemmeno essere qui. Dovresti già trovarti a Mandos. Di Gelmir non sono sopravvissuti nemmeno i resti insanguinati - e non sarebbe successo se tu avessi fatto qualcosa di più che guardare. Tua madre non c'è più. Tuo padre probabilmente ti preferirebbe morto piuttosto che vedere ciò che sei diventato.
Ognuna delle vite che sono andate perse nella quinta battaglia meritava di continuare invece della tua.
Se la tua fine fosse giunta lì, forse tutti avrebbero sofferto di meno.
Non saresti dovuto tornare. Non ora che tutto ciò che splende negli occhi di Finduilas quando ti guarda, con un sorriso così diverso da quelli che ti rivolgeva un tempo, è dolore e pietà.
Se non fossi tornato, avrebbe continuato a ricordarti come quello che eri un tempo. Ti avrebbe creduto morto, ti avrebbe pianto, sarebbe guarita e ora avrebbe modo di essere felice.
Non può restare legata a te. Come potrebbe mai amarti ora? 
Come potrebbe chiunque provare per te qualcosa di diverso dal disgusto e dalla pietà?
Il tuo corpo non sarà mai quello di prima. La tua anima è fredda, rinchiusa nel cristallo del buio della tua prigione. E per quanto ci provi, lei non riuscirà a riportarti indietro. Non ne sei nemmeno degno.
Ma forse il Mormegil potrà ancora risalire dall'abisso. Potrà renderla felice.
La sua oscurità è profonda, ma non è ancora completamente distrutto. È ancora forte, e la sua volontà di lottare contro il fato non si è estinta. 
In fondo, tra voi due l'unico che Finduilas possa amare davvero è lui.
Sei abbastanza egoista da desiderare che lei torni da te, ma non accadrà mai. Non ora. Almeno, se lui la accoglierà, lei avrà una possibilità di trovare qualcuno che non sia ancora completamente rovinato, qualcuno che possa ancora sentire la sua luce.  
Forse un giorno lui se ne accorgerà.
Fino ad allora, non sarai più il promesso sposo di Faelivrin. Solo il suo conforto. Asciugherai le sue lacrime, e nel sentire il calore del suo viso, chiudendo gli occhi, ricorderai il modo in cui lei ti guardava quando non eri ancora uno spirito in rovina.







Note dell'autrice:
[1]: Angband
   
 
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