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Autore: Barby_Ettelenie_91    11/09/2021    4 recensioni
Dicono che ci si rende conto dell’importanza di una persona nel momento in cui si rischia di perderla. Un brutto sogno farà riflettere Frodo sulla presenza costante di Sam nella sua vita e sulla natura dei suoi sentimenti.
Genere: Fluff, Hurt/Comfort, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bilbo, Frodo, Sam
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La primavera era finalmente giunta nella Contea, i tiepidi raggi del sole scaldavano le casette e le strade, mentre gli abitanti ricominciavano a lavorare alacremente nei campi e nei giardini.

Quel pomeriggio Frodo lasciò lo zio Bilbo intento a scrivere in salotto, per poi uscire per fare una passeggiata.

“Buongiorno padron Frodo!” lo salutò con un ampio sorriso Sam, intento a togliere delle erbacce cresciute vicino al cancello di casa Baggins. “Una bellissima giornata, non trovate?”

L’altro hobbit annuì sorridendo in risposta, per poi uscire dal giardino e incamminarsi lungo il vialetto che portava alla strada principale del paese.

Una volta raggiunto un frondoso albero al limitare del boschetto di noccioli, decise di fermarsi per leggere il libro che si era portato con sé. Dopo mesi di giornate buie e piovose era bellissimo poter sentire di nuovo il sole che gli scaldava il viso e la brezza che gli scompigliava i morbidi riccioli.

Frodo era talmente preso dall’avventura che stava leggendo che nemmeno si accorse di aver chiuso gli occhi.

 

*

 

Frodo stava aiutando Sam a scavare delle piccole buche in giardino per piantare dei fiori, quando all’improvviso vide qualcosa luccicare in mezzo alla terra. I due hobbit incuriositi lo tirarono fuori e scoprirono così un medaglione d’oro con delle strane iscrizioni attaccato a una catenina.

Lo sguardo di Frodo s’illuminò di desiderio e bramosia nell’osservarlo.

“Dammelo Sam!”

Il giardiniere rimase sorpreso da quel tono autoritario mai usato dal suo datore di lavoro e amico più caro, ma fece finta di niente.

“Aspettate Padron Frodo, se volete, vi aiuto a metterlo!”

Un attimo dopo stava facendo scivolare la catenina intorno al suo collo, mentre una strana emozione si fece strada in lui, trovandosi per la prima volta a un passo dal suo viso.

Sam abbassò subito lo sguardo per poi allontanarsi imbarazzato.

Frodo lo ringraziò e poi tornarono a dedicarsi tranquillamente al giardino.

I giorni seguenti Frodo si chiuse in casa, passando le ore a rimirare e osservare il medaglione dimenticandosi di tutto il resto.

Più volte Sam quando andava a riassettare la casa e il giardino gli chiedeva come stava, ricevendo il cambio solo risposte elusive e piccate.

Quando una settimana più tardi arrivò Gandalf nella Contea per partecipare alla festa di mezza estate, Sam corse da lui per chiedergli aiuto.

Lo sguardo dell’anziano stregone si rabbuiò appena vide il medaglione al collo di Frodo. Era un antico monile maledetto che si credeva perduto da secoli, chi lo indossava avrebbe lentamente perduto il senno ossessionato dal fatto stesso di possederlo.

“Gandalf non c’è un modo per aiutarlo? È una tale pena vedere Frodo in quello stato senza poter fare niente!”

“Un modo ci sarebbe… ma è molto pericoloso.” Lo mise in guardia lo stregone.

“Darei la mia vita per salvarlo!” rispose Sam in un impeto di coraggio.

“Se le cose stanno così… dovete raggiungere la caverna del drago, nascosta dentro la Grande Montagna che custodisce il tesoro maledetto da dove proviene il medaglione. Solo laggiù il suo malvagio potere può essere neutralizzato.”

Frodo su insistenza di Sam dopo molte lamentele si decise a partire.

“Vedrete, vivremo una grande avventura, come quelle di Padron Bilbo!” cercò di incoraggiarlo il giardiniere.

Lo hobbit in un momento di lucidità sorrise. In cuor suo sapeva che il suo fedele aiutante aveva ragione, ma era difficilissimo resistere al potere del medaglione.

Il viaggio fu lungo e faticoso, ma per fortuna non trovarono grandi pericoli sulla loro strada e quando la volontà di Frodo veniva meno, Sam stringendogli la mano e dicendogli parole gentili d’incoraggiamento lo riportava sulla retta via.

“Padron Frodo, non mi abbandonate adesso! Siamo quasi arrivati! Pensate a quanto è bella la Contea… agli alberi che crescono rigogliosi, al vento tra i capelli, al profumo dei fiori che crescono nel giardino di casa Baggins… presto rivedremo tutto questo!”

L’altro hobbit fece un sospiro stanco.

“Oh Sam… è tutto così difficile! Il potere del medaglione è sempre più forte su di me… ormai faccio fatica a ricordare la bellezza della Contea… non credo ritornerò a casa!”

“Non ditelo neanche per scherzo! Ci sono io ad aiutarvi… e a costo di portarvi in spalla giuro che vi farò liberare da quel maledetto gioiello!”

Frodo annuì ringraziandolo con un piccolo sorriso quando il potere ebbe di nuovo la meglio su di lui.

“Lasciami in pace! Dove diavolo pensi di andare? Io voglio restare qui, ad ammirare il mio bellissimo tesoro!”

Sam s’intristì ma non si fece scoraggiare. Lo prese per mano e lo trascinò per parecchi passi fin quando non si calmò. 

Quando Frodo tornò in sé erano finalmente arrivati in vista della Grande Montagna.

Nonostante le difficoltà della scalata giunsero infine alla caverna, dove il grande drago pareva dormire placido.

“Adesso padron Frodo. Lasciate il medaglione e andiamocene subito via!”

Frodo si tolse la catenina ma il suo sguardo fu di nuovo attratto dal gioiello come una calamita.

“NO! Il medaglione è mio!” urlò rimettendolo al collo.

A quel rumore il drago si svegliò fissandoli minaccioso per un attimo prima di attaccarli.

Per quanto piccoli non era facile scappare da quel mostro, e i due hobbit ormai erano giunti allo stremo delle forze. Sam provò a difendere Frodo ma venne colpito. L’altro hobbit sconvolto dalla scena capì troppo tardi che doveva liberarsi di quel gioiello maledetto.

Lo tolse di nuovo e lo lanciò con tutte le sue forze verso il fondo della caverna. Il drago lo vide e corse a riprenderselo, lasciando finalmente in pace i due piccoli hobbit.

Frodo corse a soccorrere il suo fedele aiutante.

“Oh Sam! Che cosa ho fatto… è tutta colpa mia!” esclamò con voce disperata aiutandolo a sedersi.

“No padron Frodo, non dite così! Avrei fatto questo e altro per voi! Come ho detto a Gandalf avrei dato la mia vita per aiutarvi in questo viaggio!” sussurrò Sam mentre sentiva mancargli le forze.

Le guance di Frodo si rigarono di lacrime mentre lo abbracciava.

“Sam, no!”

*

 

In quel momento Frodo spalancò gli occhi svegliandosi di soprassalto.  

In effetti però aveva davvero le guance bagnate, perché nel frattempo il cielo si era rabbuiato ed era scoppiato un temporale all’improvviso, cosa piuttosto comune in quella stagione.

Lo hobbit prese il libro che teneva ancora aperto sulle ginocchia, si alzò e si mise a correre verso casa, cercando di bagnarsi il meno possibile.

Una volta arrivato, ancora con il fiatone, spalancò e richiuse alle sue spalle la grande porta tonda di casa Baggins.

“Zio sono tornato!” esclamò cominciando ad aprire i bottoni della camicia bagnata dirigendosi verso la sua camera per andare a indossare dei vestiti asciutti.

“Padron Frodo bentornato!” lo salutò Sam appoggiando il vassoio con il thè che aveva appena preparato per Bilbo. Il suo sguardo cadde sul petto scoperto dell’altro hobbit, ma lo distolse un attimo dopo arrossendo di vergogna. Prima che potesse anche solo rimproverarsi mentalmente per un gesto tanto sfacciato, Frodo lo abbracciò stretto, facendolo arrossire ancora di più.

“Oh Sam, non sono mai stato così felice di vederti!” esclamò con gioia, il brutto sogno ancora vivido che gli ronzava nella testa.

“Oh beh sono felice anch’io… ma siete sicuro di stare bene?” gli chiese Sam un po’ intimidito da quello strano comportamento.

“Mai stato meglio!” gli rispose Frodo ridendo, prima di raggiungere la sua stanza e lasciare l’altro hobbit alle faccende domestiche che aveva interrotto.

Bilbo raggiunse la cucina e si servì il thè rimasto sul tavolo.

“Oh non ti preoccupare! In fondo siete giovani, e Frodo ha spesso la testa tra le nuvole, cambia umore senza un vero perché!” esclamò ridendo davanti all’espressione ancora stranita di Sam.

 

*

 

Il giorno dopo quando Sam arrivò a casa Baggins trovò Bilbo intendo ad accudire Frodo, a letto con la febbre.

“Che cosa è successo?” chiese preoccupato.

Prima che lo zio potesse rispondere, Frodo s’intromise con un filo di voce.

“Il temporale di ieri… mi sono bagnato e ho preso proprio un brutto…” s’interruppe mettendosi a tossire. “… ho preso un brutto raffreddore!” concluse, prima di rannicchiarsi in un angolo del letto per starnutire.

“Oh cielo! Siete proprio messo male! Vado a preparavi subito una tazza di latte caldo!”

Bilbo lo fermò con un cenno.

“Non ti preoccupare, ci penso io. Tu resta pure con lui se vuoi!”

Lo zio sapeva quanto il giovane aiutante fosse legato al nipote, era giusto che restasse lui a fare compagnia a Frodo.

Quando ritornò, trovò Sam che stringeva la mano di Frodo, che nel frattempo si era addormentato. Sorrise a quel gesto e tornò in cucina a riporre la tazza.

 

*

 

Un paio di ore più tardi Sam raggiunse Bilbo nel suo studio, dicendogli in tono preoccupato che anche se Frodo dormiva tranquillo aveva ancora la fronte che scottava. Nemmeno il panno umido che di tanto in tanto gli cambiava lo aveva aiutato.

Bilbo decise così di andare dal dottore, che aveva lo studio oltre i confini di Hobbitville, per farsi prescrivere una medicina che avrebbe di certo aiutato il giovane nipote a guarire.

 

*

 

Quando Bilbo tornò a casa oramai il sole stava tramontando. Frodo era sveglio, anche se parecchio provato, che mangiava una scodella di brodo caldo davanti allo sguardo attento e amorevole di Sam.

Lo zio lo convinse a bere un cucchiaio di sciroppo, una volta finito di mangiare.

“È veramente disgustoso!” si lamentò Frodo con una smorfia.

“Ma è per il vostro bene! Ora cercate di riposare…” gli rispose Sam, rimboccandogli le coperte una volta che fu di nuovo sdraiato.

Frodo sorrise a quel gesto. Come avrebbe fatto senza avere Sam sempre al suo fianco? Dal brutto sogno del giorno prima, una nuova consapevolezza si stava facendo strada in lui. Sam c’era sempre stato, fin da quando erano bambini, eppure fino a quel momento non si era mai davvero reso conto di quanto fosse importante.

“Buonanotte Sam. Ora vai pure a casa a riposare anche tu, c’è lo zio Bilbo qui con me.”

Sam su insistenza di zio e nipote tornò a casa, seppur controvoglia. L’idea che Frodo potesse stare male durante la notte non faceva che tormentarlo.

 

*

 

Bilbo quella mattina si alzò molto presto, per accertarsi delle condizioni di Frodo. Una volta costatato che la febbre era scesa, andò a fare colazione. Non rimase sorpreso quando venne interrotto da Sam che si era precipitato a casa Baggins già a quell’ora per avere notizie di Frodo.

“Mi scusi per l’ora signore, solo che…”

“…eri preoccupato per Frodo, lo so!” lo interruppe Bilbo. “Sta ancora dormendo, ma vai pure in camera sua se vuoi, la febbre è scesa e oggi sta molto meglio!”

Un paio di minuti dopo Sam era seduto accanto al letto di Frodo guardandolo dormire.

In un gesto di tenerezza gli spostò un ricciolo disordinato scivolato sulla fronte, mentre sentiva che la pelle era ritornata fresca.

Frodo nel dormiveglia spostò impercettibilmente la guancia contro la sua mano.

“Sam…”

“Sono qui padron Frodo!”

In un primo momento lo hobbit si rigirò nel letto tranquillo, probabilmente stava sognando, poi piano piano aprì gli occhi rendendosi conto che Sam era davvero affianco a lui.

“Buongiorno…” lo salutò con uno sbadiglio. “Non dirmi che alla fine hai passato tutta la notte qui!”

“No, padron Bilbo mi ha convinto a tornare a casa, sono appena arrivato.”

“Sono felice che tu sia qui!” esclamò Frodo abbracciandolo con slancio.

Sam arrossì sentendo il cuore battere più forte a quel gesto inaspettato.

“Io non vado da nessuna parte…” sussurrò con timidezza cercando di sciogliere l’abbraccio, nonostante il cuore gli dicesse di non farlo.

Frodo appoggiò la fronte contro la sua.

“Lo so che per me ci sei sempre stato, e sappi che la cosa è reciproca!”

Nessuno dei due avrebbe saputo dire chi avesse cominciato, ma Bilbo sorrise quando li vide scambiarsi un tenero bacio, prima che Sam sciogliesse l’abbraccio per permettere a Frodo, ormai del tutto ristabilito, di alzarsi.

“Il caffè aspetterà!” si disse allontanandosi dall’ingresso della camera prima che lo notassero.

“Beata gioventù…” pensò mentre uno sguardo malinconico si posava sulla grande quercia che s’intravedeva dalla finestrella del corridoio che dava sul giardino.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolino dell’autrice

Storiella nata per caso in questi giorni che sono a casa con la febbre… non so quanto senso possa avere, ma era da un po’ che volevo scrivere su Sam e Frodo e le idee arrivano quando meno te lo aspetti! E alla fine avevo anche bisogno di qualcuno che fosse ammalato come me per solidarietà! xD Solo che purtroppo io non ho un Sam personale che mi tenga la manina, su questo Frodo è molto fortunato! xD ma ora forse è meglio che la smetta con i deliri e me ne torni di filato sotto le coperte…

So che a tanti questa coppia non piace, ma spero che l’abbiate apprezzata lo stesso!

Alla prossima!

Barby

   
 
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