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Autore: Axot23    18/09/2021    2 recensioni
Prendiamoci una pausa e facciamo un passo indietro.
È il " compleanno" di Castiel e i Winchester decidono di festeggiarlo.
Solo una piccola parentesi sui contorti pensieri di un certo cacciatore con una cotta per il suo angelo custode...
Genere: Fluff, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Famiglia Winchester, Jack Kline, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
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18 settembre 2008

Quanti anni erano passati?

Dean Winchester non lo sapeva esattamente. Aveva perso troppi anni da quando era riemerso dall'inferno.

C'era stato l'anno in Purgatorio, guerre celesti, morti, resurrezioni...

Quanto tempo era DAVVERO passato da quella notte in un fienile fatiscente coperto da simboli di protezione inutili?

Gli sembrava una vita. Forse due vite o tre tutto sommato...

Ma di una cosa era certo. Non riusciva quasi a ricordare come fosse la sua vita prima che Castiel irrompesse nelle loro vite.

Nella sua vita.

All'inizio lo aveva detestato.

Oooh lo aveva odiato così tanto. Con la sua stupida faccia da costipazione perenne e quello stupido palo nel culo.

Ma poi... Poi tutto era cambiato. Non subito. Non in un momento. Ma giorno dopo giorno.

Castiel era come un bambino particolarmente cocciuto. Inizialmente stava solamente lì a fissarlo, ricordandogli continuamente il suo compito. Il suo scopo.

Certo. Il tramite di Michele. Essere destinato a uccidere Sammy posseduto da Lucifero.

Beh, tutto questo non era successo. Gli anni erano passati e i Winchester erano andati avanti. Avevano combattuto e sanguinato senza mai ricevere una ricompensa, senza mai mollare.

E Castiel si era unito a loro. Aveva voltato le spalle al cielo e aveva combattuto al loro fianco giorno dopo giorno. Contro i Leviatani, gli Uomini di Lettere britannici, demoni vendicativi, angeli infuriati, l'Oscurità in persona e ora persino Dio...

Ma non era il momento di pensarci.

Dean sorride continuando a mettere le candeline sulla torta che aveva preparato con Jack.

Avevano deciso di festeggiare il loro angelo custode quel giorno. Il giorno in cui anni prima era comparso tra scintille e saette spaventando a morte il cacciatore.

Un'impiegato devoto aveva donato il suo corpo a un angelo del Signore.

A Castiel, angelo del giovedì, Serafino e comandante di armate.

Spesso Dean si ritrovava a pensare a quel giorno. A che cosa avesse significato per lui la comparsa di Castiel.

Quando era diventato solo "Cas"? Quando e come era diventato il suo migliore amico? Quando aveva raggiunto il livello di Sammy nel suo cuore? Quando lo aveva superato?

Si trova sempre più spesso a pensare a Castiel. Gli piace averlo con loro nel rifugio. Quel piccolo angolo di mondo congelato negli anni '50. L'unico posto che nella sua vita adulta aveva potuto chiamare casa.

Sammy, Jack e Castiel la rendevano tale.

Castiel. Che aveva la camera di fronte alla sua.

Castiel, con i suoi occhioni azzurri e i capelli sempre spettinati.

Castiel, con il completo nero e il suo stupido trench beige, era parte di lui come il suo sorriso sghembo.

Chissà se Jimmy Novak amava anche lui quella stupida giacca. Chissà se avrebbe mai immaginato che impatto avrebbe avuto nel momento in cui si era donato a Castiel...

Sorride mentre guarda Castiel ridere con il loro strano figliastro celeste. Era raro vederlo sorridere. Era bello quando sorrideva.

Dean lo guardava di nascosto da anni. Sapeva benissimo di provare qualcosa per Cas. Lo sapeva eccome.

Il loro legame era... Diverso. Lo aveva sempre sentito. E non per il fatto che Castiel l'avesse strappato all'inferno.

Le battaglie, le esperienze di vita, gli abbracci disperati ad ogni ricongiungimento...

Castiel c'era stato quando Sammy non era stato con lui.

Forse era stato l'anno in Purgatorio. Ricordava quanto disperatamente l'avesse cercato malgrado le parole di Benny. Quanto fosse stato sollevato nel momento in cui l'aveva ritrovato sulla riva di quel fiume. Avevano combattuto giorno e notte da quel momento. Benny aveva ragione, Castiel era un faro per i mostri. Ma non importava. Era di nuovo al suo fianco. Castiel lo vegliava quando la stanchezza lo travolgeva, era accanto a lui, silenzioso come un cane da guardia fedele. Gli sorrideva e diceva di riposare ancora un po', che lo avrebbe vegliato.

Questo bastava a Dean per sentirsi al sicuro. Persino in quel posto di merda. Castiel vegliava sempre su di lui...

Indeciso sul numero esatto delle candeline decide di metterne soltanto una. Jack aveva comunque esagerato con le decorazioni colorate.

Guarda ancora Cas. Questa volta i loro occhi si incontrano e si concedono un sorriso.

Forse un giorno Dean avrebbe semplicemente preso la sua mano in modo romantico, come desiderava fare da tanto. Forse gli avrebbe detto ciò che provava dopo l'ennesimo bicchiere di troppo. Forse l'avrebbe solo tirato a sé e baciato. Cazzo... Era un bel pensiero.

Sospira. Tutto quello doveva aspettare. Avevano Dio da sconfiggere prima.

Quando non sarebbe stato più un burattino di Chuck avrebbe parlato con Cas! Si! Quando finalmente avrebbe riavuto la sua vita. Quando sarebbe stato sicuro che ogni sua decisione era davvero sua...

Avrebbe potuto fare ed essere chi voleva!

Come prima cosa avrebbe detto a Cas la verità! Si! Ecco il piano!

Ma non ora.

Ora era tempo di festeggiare.

Era tempo di spegnere una candelina ed esprimere un desiderio.

   
 
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