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Autore: leila91    21/09/2021    12 recensioni
Kageyama non riesce a memorizzare la definizione della parola gentilezza e Hinata non è affatto sorpreso. D'altronde il Re del campo non è certo noto per saper compiere azioni gentili. O forse il piccolo corvo si sbaglia?
(Seconda stagione // Lievissima KageHina // fluff)
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Shouyou Hinata, Tobio Kageyama, Yachi Hitoka
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Di definizioni e dimostrazioni pratiche

 



Merda!

Nell’udire l’imprecazione del ragazzo moro di fianco a lui, Hinata alzò la testa dal foglio, perplesso.
Yachi si era momentaneamente assentata per rispondere a una chiamata della madre, e lui e Kageyama erano rimasti da soli in camera della ragazza a ripassare per l’esame di inglese.
“Cosa succede?” chiese rivolgendosi al compagno.

Kageyama esibì una delle sue caratteristiche smorfie infastidite.
“Non riesco a memorizzare una definizione,” mugugnò fra i denti, a fatica. Ammettere di non riuscire a fare qualcosa gli richiedeva sempre uno sforzo sovrumano e Hinata non potè fare a meno di ridacchiare sotto i baffi, coprendosi la bocca con la mano.
Fortunatamente Kageyama aveva la testa girata dall’altra e non se ne accorse.
“Di quale definizione si tratta?” domandò il piccolo corvo, incuriosito e sporgendosi verso il quaderno dell’altro.

“Hss…”
Kageyama si ritrasse con uno scatto improvviso, quasi serpentesco, chiaramente a disagio, e finendo con l’ottenere il risultato opposto, ossia quello di incrementare la curiosità di Hinata.
“Avanti, fammi vedere,” Hinata agguantò senza troppe cerimonie il quaderno, portandolo momentaneamente fuori dalla portata dell’altro. “Nobiltà, sia ereditaria sia acquisita con l’esercizio della virtù e con l’elevatezza dei sentimenti. Oh! Questa la so!” urlò, esaltato, “E’ la definizione di gentilezz-” Hinata si bloccò poco prima di concludere la frase, realizzando improvvisamente una cosa.

Kageyama nel frattempo era arrossito e la sua smorfia imbronciata si era, se possibile, accentuata ancora di più.

Hinata scoppiò a ridere senza ritegno, fino a piegarsi in due, le braccia avvolte attorno alla pancia.
“Non mi sorprende affatto che tu non riesca a impararla” singhiozzò fra una risata e l’altra, asciugandosi le lacrime dagli occhi.
Kageyama, dando dimostrazione di essere totalmente estraneo anche alla definizione di pazienza, afferrò il ragazzino per il bavero della camicia, e a sua volta prese a urlargli addosso.
“COSA VORRESTI DIRE, EH, CRETINO? CHE NON SONO UNA PERSONA GENTILE?!”

Ma il suo sfogo, invece di intimorire Hinata lo fece ridere ancora più forte.
 

“Ka-Kageyama? F-forse Hinata ha ragione…”

Un 'improvviso pigolio riscosse Kageyama che si girò in direzione della voce: Yachi era ferma sulla soglia della camera, e a quanto pare doveva aver assistito all’ultima parte della loro conversazione.
Un conto era prendersela con Hinata, un altro con lei: il cervello di Kageyama si mise in moto e arrivò rapidamente alla conclusione che, per quanto la cosa potesse risultare fastidiosa, se la biondina si trovava d’accordo con Hinata, allora probabilmente il cretino aveva ragione.
Sbuffò e allentò la presa sulla camicia del compagno. Hinata ne approfittò per tirare un sospiro e ricomporsi.

“Però,” continuò Yachi, esibendo uno dei suoi sorrisi più dolci, “potresti sempre cercare di dimostrargli che sbaglia a giudicarti poco gentile. Magari facendo qualcosa di carino nei suoi confronti.”

A quel punto, con grande disappunto della ragazza, che difatti gli riservò un’occhiataccia, Hinata ricominciò a ridere.
“Figuriamoci! Kageyama che fa qualcosa di carino per m-”
Ma non appena incrociò lo sguardo di quest’ultimo, Hinata si interruppe e deglutì.
Gli occhi di Kageyama si erano fatti scuri come un cielo in tempesta e la sua espressione, in genere indecifrabile, ora prometteva guai. Guai molto grossi. 
Yachi indietreggiò, spaventata, mentre Hinata alzò le mani a cercare una tregua.
“S-stavo scherzando! Non fare così!”

Ma Kageyama lo ignorò e lo afferrò nuovamente, tirandolo verso di sé.
Yachi sembrava sul punto di correre in pianerottolo a cercare aiuto mentre Hinata era completamente sbiancato e pareva aver perso la voce, quando Kageyama fece qualcosa di totalmente inaspettato.
Prese fra le dita il mento del compagno e gli catturò le labbra con le sue in un bacio mozzafiato.

Quando, diversi secondi dopo, Kageyama si staccò, Hinata era a dir poco senza fiato.
Yachi da parte sua boccheggiava, le braccia a penzoloni lungo i fianchi, senza riuscire ad articolare parole di senso compiuto.

Kageyama si alzò e come se niente fosse si diresse verso l’ingresso dell’appartamento.
“Spero che quello fosse sufficientemente gentile,” disse, voltandosi appena, prima di richiudersi la porta alle spalle.

Udendo un tonfo, Yachi si riscosse e diede un’occhiata dietro di lei: Hinata era piombato sul pavimento, bocca e occhi completamente spalancati.

“K-Kageyama… mi… ha… aciato…”

Yachi deglutì, prima di dirigersi risoluta verso quel che rimaneva di Hinata, in stato semi sciolto sul tappeto di camera sua: a quanto pareva quella sera le sarebbe toccato ripassare anche la parola “rianimazione.”










 
Errrr, salve ^^".
Esordisco così nel fandom, con una scematina immane e senza pretese ♥
spero vi abbia strappato un sorriso e grazie di aver letto: doppio grazie a chi vorrà lasciare un parere.
Alla prossima ♥

Bennina vostra
 
   
 
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