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Autore: LorasWeasley    22/09/2021    2 recensioni
AU|Università [Lazar x Pallas]
"Non seppe dire quanto tempo rimase lì a guardarli, ma quando tornò alla realtà fu di nuovo grazie a Laurent. Intorno al tavolo ognuno aveva ripreso la propria conversazione e il biondo si era alzato e l’aveva raggiunto alle spalle, sussurrandogli in modo che fosse l’unico a sentirlo –Vedi Lazar, non sono le relazioni a farci comportare in modo strano. È l’amore."
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti!
Scrivo in questo fandom per la prima volta (e probabilmente ultima, ma mai dire mai), con una semplice OS su una coppia, Lazar e Pallas, che ho amato un sacco e che ha pochissimo spazio nei libri. Mi sono accorta di loro dopo una seconda lettura (avvenuta qualche mese fa) e ho deciso che ci avrei scritto qualcosa.
Come sempre tendo a scrivere i personaggi in universi alternativi, quindi ecco i nostri beniamini come dei semplici studenti universitari che si godono la vita e le feste.
Spero che vi possa piacere!
Un bacio,
Deh
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Tre sere


-La ragazza che è appena arrivata ha un culo che me l’ha già fatto diventare duro- annunciò Lazar al gruppo dopo che la sconosciuta varcò la porta d’ingresso e lui ebbe una perfetta visuale del sedere mezzo scoperto data la minigonna di dimensioni troppo piccole.
Non era esattamente vero quello che aveva detto. Insomma sì, l’aveva attirato il suo corpo, ma non per questo ne era già eccitato. I loro amici, tuttavia, non avevano motivo di saperlo.
In molti si girarono di scatto a seguire il suo sguardo e commentarono vivacemente a loro volta.
Era uno dei tanti sabato sera dove tutti si erano stranamenti trovati d’accordo nello scegliere il locale dove passare la serata. Persino l’impassibile e frigido Laurent aveva accettato e questo aveva portato il resto del gruppo a definirla una serata speciale.
Lazar spostò lo sguardo sul biondo in questione e vide, come già immaginava, che il più piccolo non si era neanche disturbato a girare la testa e guardare anche solo per unirsi con qualche commento tagliente dei suoi.
Il biondo, infatti, sembrava troppo occupato a fingere di non accettare le coccole che il suo ragazzo gli stava riservando.
Non era qualcosa di evidente e che attirava l’attenzione, ad un occhio esterno infatti potevano semplicemente sembrare due ragazzi seduti uno di fianco all’altro. Ma, per loro che li conoscevano, non era difficile vedere quando Laurent fosse teso nella paura di lasciarsi andare.
Damen aveva un braccio a circondare la sedia del suo ragazzo, non era quindi contro di lui, ma c’era molto vicino. Laurent invece, nonostante avesse le braccia incrociate al petto, si era leggermente inclinato verso il corpo dell’altro, come se volesse stare contro di lui ma allo stesso tempo non volesse mostrare così tanto in pubblico. Damen aveva poi iniziato a lasciargli dei baci tra quei capelli biondissimi e l’altro non stava facendo nulla per fermarlo.
Notando quindi quanto anche Damen non fosse stato toccato dal suo commento e conoscendo la lunga lista di conquiste che il suo compagno di corso aveva alle spalle, Lazar non poté fare a meno di commentare –Uh? Laurent ti tiene talmente stretto al guinzaglio da non poterti prendere neanche la libertà di guardare?
Damen non sembrò minimamente toccato dalla cosa e rispose tranquillo –Non vedo perché debba perdere tempo a guardare i corpi di altre persone quando ho già la perfezione tra le mie braccia.
Un leggero rossore si diffuse sulle guance di Laurent mentre tutti gli altri iniziarono a ridere e lamentarsi di quanto fosse sdolcinato.
-Le relazioni vi fanno comportare in modo strano- commentò Lazar a nessuno in particolare.
Laurent incrociò il suo sguardo e, notando subito quello che brillava nei suoi occhi, Lazar non poté fare a meno di pensare che la conversazione che sarebbe seguita non gli sarebbe per niente piaciuta.
-Direi che siamo tutti sollevati da questo tuo pensiero, così quando Pallas ci presenterà un suo futuro ragazzo tu non farai qualche strana scenata di gelosia.
Qualcuno rise e Lazar sentì le sue orecchie andare a fuoco, i suoi occhi poi corsero verso il ragazzo in questione.
Pallas si era alzato per andare al bar e ordinare da bere qualche minuto prima, si trovava ancora lì ma sembrava essere stato trattenuto. Era, infatti, in compagnia di un bell’uomo dai capelli chiari e dal portamento elegante che gli stava parlando di qualcosa, Pallas sorrideva nel suo modo innocente e carino mentre si spostava un riccio dalla fronte.
Si costrinse a togliere lo sguardo da quella scena e a riportarlo su Laurent. Nonostante il biondo non avesse cambiato espressione, Lazar ormai lo conosceva abbastanza bene da sapere che era soddisfatto delle reazione che aveva ricevuto.
Rispose subito a tono –Pallas è solo una bella scopata. So che anche lui pensa lo stesso.
-Sicuramente- concordò Laurent –ma non così bella da fargli rinunciare a cercarsene altre.
Questa volta gli altri risero più apertamente, Lazar strinse i pugni e il suo sguardo tornò sul non suo ragazzo.
L’uomo gli aveva appena porto la sua bevanda e Pallas non si era fatto problemi a spingersi in avanti per assaggiarla, bevendo dalla sua stessa cannuccia.
Non seppe dire quanto tempo rimase lì a guardarli, ma quando tornò alla realtà fu di nuovo grazie a Laurent. Intorno al tavolo ognuno aveva ripreso la propria conversazione e il biondo si era alzato e l’aveva raggiunto alle spalle, sussurrandogli in modo che fosse l’unico a sentirlo –Vedi Lazar, non sono le relazioni a farci comportare in modo strano. È l’amore.
 
La settimana successiva erano di nuovo tutti seduti intorno allo stesso tavolo, per la seconda volta di fila Laurent aveva accettato il loro invito e questo era nuovamente motivo di festeggiamento.
Erano abbastanza brilli quando iniziarono a brindare per qualsiasi cosa.
-Al prossimo esame che copieremo!- diversi calici si alzarono nella direzione di Ancel.
-Alla prossima volta che una ragazza avrà il coraggio di dichiararsi a Damen- rise Jord alzando nuovamene il suo calice.
Nikandros aggiunse –E alla prossima volta che Laurent la umilierà davanti a tutti!- ci furono diverse urla e schiamazzi divertiti mentre tutti brindavano.
Il biondo in questione alzò gli occhi al cielo per poi dire tranquillo –Non ho umiliato nessuno.
-Sì che l’hai fatto- iniziò a quel punto un’accesa e scherzosa discussione su quell’argomento che venne interrotta solo dall’arrivo del cameriere che porse un drink a Pallas.
Il ragazzo spalancò i suoi occhi marroni sorpresi e disse –non l’avevo ordinato.
-Glielo offre quel signore al bancone- specificò il cameriere indicando un punto ben preciso alle sue spalle.
Metà tavolo si voltò curioso e Lazar assottigliò gli occhi quando riconobbe la figura.
-Ma non è il ragazzo che ti sei fatto una settimana fa?- domandò Damen riconoscendolo a sua volta.
-Proprio lui- rispose Pallas accettando il drink e alzandolo nella direzione dell’uomo con un sorrisetto in volto.
Lazar s’infastidì ancora di più.
-Pensavo che non ti facessi due volte lo stesso sconosciuto- commentò a quel punto Nikaise.
-È quello che gli ho detto dopo che ci siamo separati, ma chissà, potrei concedergli una seconda volta.
Ancel rise –Iniziano tutte così le migliori relazioni, vero Laurent?
-Vero- rispose il biondo impassibile –da una bella scopata.
Mentre parlava, lo sguardo di Laurent era puntato su Lazar e questo voleva solo urlargli contro di farsi gli affari propri, ma sapeva bene che reagendo in quel modo l’avrebbe solo fatto sentire più sicuro di quello che stava supponendo, quindi non disse nulla e tornò a bere.
 
Quando anche la terza settimana Laurent accettò il loro invito, Lazar capì che c’era qualcosa sotto. Il principino biondo non avrebbe preso parte a tutta quella vita sociale se non avesse avuto uno scopo ben preciso e tutti lo sapevano.
Lazar era abbastanza intelligente da guardarlo in allerta chiedendosi cosa avesse in mente il più piccolo, il problema però era anche che riusciva a distrarsi facilmente, soprattutto quando si trattava di Pallas e fu così che fece infine vincere Laurent a quella sfida silenziosa che andava avanti ormai da troppo tempo.
Lo stesso uomo che ci provava con Pallas da due weekend si presentò al loro tavolo, salutò calorosamente il ragazzo dalla pelle abbronzata e gli chiese se voleva ballare con lui.
Pallas sorrise nel suo modo tutto carino e innocente e accettò subito.
I due si allontanarono e Lazar non riuscì a staccargli gli occhi di dosso.
Non si rese conto del tempo che passava, di quello che gli stava succedendo intorno o di quanto diventasse sempre più incazzato.
L’unica cosa importante era che Pallas stava ridendo e flirtando con qualcuno che non era lui.
Non si accorse di Laurent che si sedette nel posto libero del divanetto al suo fianco fino a quando questo non parlò piano per farsi sentire solo da lui.
-Sei davvero disposto a perderlo solo per il tuo orgoglio?
Eccola lì la goccia che fece traboccare il vaso, Lazar si alzò di scatto e si diresse a passo spedito verso la coppia. La sua mente era un bianco rumore sordo e non aveva idea di quello che stava facendo o che avrebbe fatto, agendo solo d’istinto.
-Basta così- disse afferrando Pallas per un braccio e staccandolo dall’altro tipo –questa farsa è durata più che abbastanza.
La sua presa era stabile ma non troppo forte per evitare di fargli male, Pallas lo guardò stralunato e l’uomo chiese –Che problemi hai? Non sei mica il suo ragazzo!
-Sì, invece- Lazar non ebbe neanche il tempo di stupirsi delle sue stesse parole, doveva solo marcare il territorio –quindi vedi di sparire.
L’uomo gli imprecò contro per poi rivolgersi a Pallas –Scusa tesoro, ma non vali una rissa.
A quel punto Lazar era davvero pronto a picchiarlo, venne trattenuto solo dalla mano di Pallas che lo riportò indietro, infine lo tirò via per portarlo fuori dal locale in modo tale da avere più privacy e più possibilità di sentire le loro parole lontano dalla musica.
Una volta fermi, il biondo alzò lo sguardo su di lui e vide che aveva gli occhi lucidi, non ebbe però neanche il tempo di chiedergli quale fosse il problema che questo chiese con voce frustata –Quindi cosa? Sono una specie di trofeo? Qualcosa che hai bisogno di tenere per te perché devi fare il maschio alfa?
Lazar si sentì uno schifo quando si collegò nuovamente al suo cervello e si rese conto di quello che aveva fatto.
-Io…- non era mai stato bravo con le parole –non voglio che tu stia con altri.
-Perché?- adesso c’era incertezza nella sua voce, come se avesse un disperato bisogno della sua risposta per sentirsi meglio.
-Perché mi piaci.
Fu una rivelazione per entrambi. Lazar, infatti, non l’aveva capito fino a quando non l’aveva effettivamente detto.
Il labbro di Pallas tremò, poi chiese piano –Quindi non sono solo una bella scopata?
Lazar rise, allungò la mano per accarezzargli la guancia e rispose –Sei la miglior scopata che potessi mai desiderare, ma sei anche quella persona con cui dormirei insieme senza far sesso, questo deve pur significare qualcosa, giusto?
Pallas sbuffò una risata dandogli un leggero pugno sul petto –Dio! Sei un idiota e questa è la peggiore dichiarazione di sempre!
-Ma dimmi che la accetterai comunque.
-Ritieniti un bastardo fortunato.
Infine si sporse in avanti e lo baciò caldo e affamato, era come tutte le altre volte ma allo stesso tempo diverso. Questo rise felice e gli si strinse di più contro, Lazar sentì il suo cuore perdere un battito a quel suono tutto per lui e decise che non avrebbe mai fatto nulla che l’avrebbe portato via da lui.
Si staccarono solo quando sentirono la voce di Nikandros urlare –Lazar sei un bastardo!
Si girarono entrambi verso la voce e videro il ragazzo che aveva parlato e buona parte del gruppo uscire dal locale e correre via. Erano seguiti da Damen che urlò loro –Ehy! Tornate qui! Dovete pagare il mio ragazzo!
Iniziò quindi un inseguimento del quale persero di vista le tracce troppo presto.
Poco dopo lasciò il locale anche Laurent, il ragazzo sembrava tranquillissimo mentre si sistemava sulle spalle la sua costosissima giacca.
-Che sta succedendo?- domandò Pallas curioso dopo aver poggiato la guancia contro il petto di Lazar.
-Mi devono pagare per la scommessa che ho appena vinto- rispose con voce atona, sembrava come se scene del genere fossero all’ordine del giorno. Lazar ripensò al loro gruppo di amici e si rese conto che non si stava poi sbagliando così tanto.
-Che scommessa?- continuò a chiedere quello che adesso era il suo ragazzo.
-Quella dove affermavo che entro la fine del mese Lazar avrebbe capito che è stracotto di te da troppo tempo.
Entrambi divennero rossi, Lazar poi sbottò –Scusami?
-Suvvia, era evidente, mi è bastato muovere qualche filo e il gioco era fatto.
Lazar non sapeva se essere sconvolto o incazzato –Tu mi hai manipolato!
-Ci abbiamo guadagnato entrambi, quindi prego- a quel punto si volto e si diresse verso la stessa direzione nella quale erano spariti gli altri. Era impossibile stabire se li stesse seguendo per salvare i loro amici o per dar man forte al suo ragazzo.
-Certe volte non riesco proprio a capire se sono attratto da lui o spaventato a morte- commentò infine Pallas.
-Io so solo che sono felice che sia nostro amico e non nostro nemico.
Pallas alzò lo sguardo e rise. Lazar capì che sarebbe potuto morire solo con quella risata e si affrettò a tornare a baciarlo. Avrebbe anche potuto passare il resto della sua vita così e ne sarebbe stato felice.
  
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