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Autore: alessandroago_94    24/09/2021    9 recensioni
Altra raccolta di componimenti poetici molto semplici.
Genere: Generale, Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Occhi di ghiaccio

OCCHI DI GHIACCIO

 

 

 

 

 

 

 

 

Occhi di ghiaccio;

azzurro smeraldo

da sembrar cristallini

come l’acqua di fonte;

 

capelli biondissimi,

imbiancati in fretta,

candidi, setosi, abbondanti;

 

statura piccola,

camminata strana;

ci ridevano sopra e lo chiamavano

la ballerina,

ma lui era tutt’altro che dolce;

 

quegli occhi nascondevano

camuffavano

qualcosa di ineccepibile,

un odio viscerale,

un Male che da dentro logora e divora;

 

mai una carezza,

mai una parola;

in sua presenza,

sempre in piedi

e mai alla sua tavola;

dargli del Lei,

mai confidenza,

mai un piccolo pensiero

nemmeno a parole;

 

freddo e distaccato,

egoista e prepotente

come i suoi figli;

arrogante, tirchio,

una lama che entrava

nel cuore;

 

un tempo vedevo i miei piccoli compagni

mentre giocavano con il loro nonno,

amorevole e moderno,

mentre a me toccava solo

il suo gelido distacco,

una volta ogni tanto,

una volta che mi portavano a vederlo;

mai sia venuto a vedere me,

come se non esistessi.

 

Il Male in persona,

ed io da bambino

lo vedevo come un Diavolo;

paura dei suoi occhi,

del fatto che non sorrideva mai,

del fatto che, le poche volte in cui parlava,

alzava la voce, dava ordini, imponeva distacco.

 

Alla fine,

un brutto male se l’è divorato.

 

Urlava, in preda al dolore,

che il suo corpo era una macchina

e che le macchine non si decompongono mai;

ma le macchine, povero vecchio illuso,

possono rompersi.

 

Non voleva vedere più nessuno;

chiuso in una camera buia,

la porta chiusa a chiave,

a ingurgitare l’amato alcol,

compagno di una vita,

fino ad esaurirne ogni riserva domestica.

Urlava ordini come aveva fatto,

alla fine gli rimasero solo le allucinazioni.

 

Forse,

il nonno dagli occhi di ghiaccio

non era roccia, ma più fragile di chi

ha il coraggio di curarsi e di guardare

al futuro degli eventi;

 

occhi di ghiaccio

che incuteva timore e paura a tutti,

era solo un fantasma che viveva

nell’alcol e nella perdizione

pur di restare a galla;

una figurina in mano del Destino.

 

Io avevo paura di un fantasma,

nella mia infantile ingenuità.

 

Il giorno in cui morì,

non volevo vederlo…

un ragazzino, un adolescente,

che non l’ha mai sentito vicino,

un perfetto sconosciuto

e mi toccava vedere solo un cadavere;

incredibilmente composto,

il volto finalmente sereno

e le labbra piegate in una smorfia di sollievo,

questa volta pietrificata e resa esterna

dal rigore della Morte.

 

Ricordo questo contrasto di lui;

la sua cattiveria, la sua ira isterica,

il suo silenzio, il suo disgusto, il suo alcolismo;

e infine

la pace trovata nel riposo eterno.

 

In tutto questo,

io, becero nipote,

con il cuore di ghiaccio ho lasciato

una poesia impressa con l’inchiostro;

a un decennio abbondante dalla tua morte,

so che sei qui con me

e ti dono una carezza,

perché so che ora più che mai ne hai bisogno;

ora che il buio è sceso da tanto tempo

il sipario è calato

l’eternità è infinita.

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTA DELL’AUTORE

 

 

È una di quelle poesie che fanno male, a chi le scrive. Ma la poesia è anche sincerità, spontaneità, quello che si sente dentro.

Dieci anni fa perdevo per sempre quel nonno di cui avevo conosciuto solo la rigida scorza, e forse c’era solo quella. Un vero spartiacque; morto l’anziano, tutti i parenti sono spariti. Puf. I cugini tanto amati, coloro che erano i miei zii…

Ma si sa che ogni nodo che resta insoluto dev’essere sciolto, prima o poi. E tutto torna a galla…

In queste ultime settimane, qualcuno di ormai remoto e dimenticato ha bussato incessantemente alla mia porta chiusa ormai da tempo, dai gangheri arrugginiti. E allora, sono stato costretto a ricordare con dolore. Una tempesta…

Amici e amiche, preziosi doni della vita, sono tornato! Ancora una volta con il cuore infranto (non nel modo delle precedenti...) e tanta voglia di guardare il futuro e di amare in tutti i sensi. Scusatemi ma tra impegni e poi la successiva e impegnativa vendemmia, sono stato latitante a pubblicazioni. Un abbraccio a tutti, e scusate per la poesia, ma appunto è da leggere solo come componimento poetico, per quanto mi riguarda è personale solo in un certo senso. Il passato non si dovrebbe mai rimestare, a volte…

   
 
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