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Autore: JoyStuck    24/09/2021    0 recensioni
Mid- Season 3: Daryl viene catturato a Woodbury durante una missione di salvataggio. Il Governatore ha una particolare intuizione su come torturarlo per ottenere informazioni sul nuovo gruppo nei dintorni.
Genere: Angst, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Daryl Dixon, Il Governatore, Merle Dixon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti
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Carl stava esplorando un angolo del cortile dietro la torrette quando un rombo in lontananza attirò la sua attenzione.
Trottò in direzione dei cancelli in tempo per vedere suo padre correre davanti alla rete seguito da Michonne, Maggie e Glenn, tutti e quattro con le armi salde in pugno.
Un’auto grigia percorse il tratto sterrato per portarsi davanti al gruppo, fermandosi con il muso a poca distanza dalla rete. Un vagante attirato dal motore si aggrappò al finestrino rotto del guidatore, ma una lama sporca sgusciò fuori a infilzarlo da parte a parte.
La portiera venne aperta da un calcio e ne uscì Merle, girato sulla strada appena percorsa per scrutare i vaganti che li avevano seguiti in lontananza. Erano almeno una decina, e in pochi minuti avrebbero raggiunto la rete.
Ebbe un leggero fremito quando alle proprie spalle sentì il suono di più armi che venivano caricate.
 Con cautela sollevò entrambe le braccia e si voltò a guardare il gruppo.
-Chi non muore si rivede, Grimes- ridacchiò accennando un saluto –Lascerei cadere le armi, ma è un po’ complicato smontare questo affare- indicò la lama che sporgeva dalla protesi con aria colpevole.
-Lo conosci?- il tono di Michonne era basso e inquisitorio –Quello è il braccio destro del Governatore. Se ci ha trovati, avremo la sua squadra alla porta prima ancora di averlo fatto fuori-
-è lui che ci ha catturate- rincarò Meggie –e ci ha…-
-Se posso dare la mia versione- interruppe Merle sbrigativo –Non conoscevo nessuna di voi donzelle, siete venute a minacciare il mio gruppo e ho agito di conseguenza. Non venitemi a raccontare che siete ancora vivi in mezzo a questa merda e non vi siete mai sporcati le mani.-
-Questo non significa niente-  ribatté Rick mantenendo la pistola puntata nella sua direzione –Come ci hai trovati?-
-C’è mio fratello, con me.- rispose l’uomo indicando con la testa l’interno dell’auto –Si è fatto prendere e pestare per salvarvi il culo, dovrà pur dire qualcosa per voi. Per riportarvelo mi sono giocato il favore del Governatore- fece per abbassare le braccia, ma uno scatto del fucile di Meggie lo convinse a tornare in posizione –Di’ Grimes, siete ancora uno di quei gruppi che crede nel bene delle persone? Dubito che la cosa sia mai andata a vostro vantaggio, però Daryl ha bisogno di una mano, e io gradirei non rimanere troppo fuori a richiamare cadaveri. Conviene anche a voi non far capire che qui intorno gira cibo fresco.-
Rick piegò la testa per guardare meglio l’interno dell’auto. Il sole si rifletteva sul parabrezza impolverato, ma riusciva a intravedere una figura abbandonata sul sedile del passeggero.
 
Daryl non li avrebbe mai traditi, questo era certo, ma Merle poteva avere ingannato lui tanto quanto cercava di fare con loro.
Poteva chiedere di entrare per sondare ogni debolezza e riferire tutto alla loro nuova minaccia.
Avevano ucciso dei loro uomini. Questo Governatore cercava sicuramente vendetta.
-Lascia che freni le rotelle che hai in testa prima che ti fumi il cervello.- lo sbeffeggiò Merle senza nascondere una punta di agitazione –Se il Governatore sapesse dove siete avreste un centinaio di uomini armati alle vostre porte, non due disperati in auto. Vi avrebbe chiesto gentilmente di aprire prima di giustiziarvi, e al vostro rifiuto avrebbe bombardato la tana. Almeno un paio di voi se ne sarebbe andato così, voi quattro invece sareste stati bucherellati sul posto.-
Abbassò le braccia con un gesto irritato –Non vorrei ricordarti che sei in debito nei miei confronti, facci entrare e basta-
Rick abbassò la pistola e si morse il labbro. –Lo sai che questa è una prigione, vero?- gridò in rimando –Ti terremo sotto chiave, non vogliamo che torni dal Governatore a rivelare la nostra posizione.-
 –Rick, non vorrai…- lo sceriffo interruppe Meggie con un gesto –A questo punto è più sicuro averlo sotto osservazione- mormorò avvicinandosi appena alla ragazza –E lo faccio per Daryl- sollevò di nuovo la pistola verso l’uomo oltre la rete, ma fece cenno a Glenn di aprire il cancello.
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Merle piegò la testa indietro per guardare oltre la cella in cui era rinchiuso, attirato dal suono di passi irregolari che scendevano le scale dall’altro lato del corridoio. Tirò un mezzo sorriso quando nel suo campo visivo entrò una figura poco sicura sulle gambe, che si piazzò davanti alle sbarre reggendosi con la schiena alla parete opposta e incrociando le braccia scoperte sul petto.
-Fai davvero schifo, fratellino- sogghignò ignorando l’occhiata risentita che gli lanciò Daryl e portandosi all’ingresso della cella sistemandosi con gli avambracci che sporgevano pigramente dalle sbarre.
-Il mondo non è cambiato più di tanto, vengo ancora a raccattarti dopo che ti sei fatto sbattere in prigione.- commentò l’altro in tono serio.
Merle scrollò le spalle –Oh, certo che è cambiato, adesso starmene dietro un solido paio di sbarre mi sembra una vacanza.-
-Parlerò con Rick, dirò che ti terrò d’occhio e ti faranno uscire.- replicò Daryl –Anche senza una spia, quel Governatore non ci metterà molto a scovarci, sarebbe da stupidi rinunciare a un uomo in più –
-Proposta interessante, lascia che te ne faccia una più sensata- l’arciere sbuffò con gli occhi al cielo, ma continuò ad ascoltare il fratello. –Avete fatto un lavoro sorprendente, qui alla prigione, persino il Governatore ne prenderebbe atto. E non vedrà l’ora di metterci le mani sopra, a costo di raderla al suolo se dovesse risultare troppo difficile. Sai, è uno di quelli che deve compensare mostrando la fortezza più grossa degli altri.-
-Intendi aiutarci o no?-
-Ho contribuito ai colpi in testa che ti sei preso, quindi te lo ripeterò: dai tempo una settimana, e avremo una splendida replica della guerra del Vietnam sotto casa, e credimi se ti dico che per allora vorrai essere il più lontano possibile dalla linea di fuoco.-
Daryl spostò il peso da una gamba all’altra, e lanciò un’occhiata alla cima delle scale –Non siamo nelle condizioni di scappare velocemente, per ora.-
-Ma quando cazzo hai cominciato a dire “siamo”? Ti ho tirato fuori io da sotto il naso del Governatore, mentre i tuoi nuovi amici si raggomitolavano qui dentro. Pensi che la prossima volta sarà diverso? Tirami fuori di qui, rubiamo armi e cibo e ce ne andiamo per la nostra strada come avremmo dovuto fare dall’inizio.-
-Non se ne parla-
Merle si passò la mano sulla testa con aria stanca –è bastato poco a farti il lavaggio del cervello, fratellino, eh? TI sei rammollito quanto loro o sapresti ancora ammazzare un vagante? Ti hanno insegnato a lasciare esche sul tetto e scappare?-
-TI siamo venuti a cercare- sentenziò Daryl –E lo sai benissimo, visto che ti sei preso il furgone e ci hai seminati. Non sono sprovveduti come credi, hanno buone probabilità di farcela-
-Le mie preghiere saranno con loro, ma in tutto ciò perché noi dovremmo rischiare? Ce la siamo sempre cavata da soli, e alla grande- concluse con una risata roca che lasciava scoperti i denti sconnessi.
-Il mondo è cambiato.- rispose l’arciere –Se vogliamo sopravvivere, ci serve un gruppo. E dare un contributo. Non sarà poi così diverso che stare dalla parte del Governatore.-
-Quanti siete?- tagliò corto Merle –E quante armi avete? Perché il bastardo dall’altra parte verrà con un fottuto esercito.-
-Se conosci bene le loro forze e le loro tattiche, puoi aiutarci a prevederle. Potresti riconquistarti la fiducia degli altri.- le ultime parole di Daryl avevano un tono strano, ma vista l’idiozia del contenuto, Merle non se ne curò più di tanto.
-Continuo a sperare che passata la botta tu ricominci a ragionare- sbuffò con sguardo ironico –Fino ad allora, fa’ come ti pare. E di’ a Grimes che la prossima cella la voglio più comoda.-
Daryl abbozzò un mezzo sorriso e si staccò dalla parete, voltò le spalle al fratello e ripercorse i gradini mugugnando –Che bastardo…-
   
 
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