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Autore: Anguria21    25/09/2021    0 recensioni
Il capitano è perso nei ricordi, nelle memorie e nel dolore della perdita. Nick Fury lo arruola per formare gli Avengers: un gruppo di persone straordinarie che sarebbero intervenuti, quando nessun altro sarebbe stato in grado di salvare il mondo. Incontrerà Emma, nipote di Tony Stark, che lo aiuterà ad andare avanti e a fargli capire che si può amare più di una volta. Ma cosa succederà, quando incontrerà il suo migliore amico che credeva morto? O quando una minaccia più grande del dovuto, si insinua tra la sopravvivenza del mondo e l'insieme degli Avangers?
Genere: Avventura, Azione, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Natasha Romanoff, Nuovo personaggio, Sam Wilson/Falcon, Steve Rogers, Tony Stark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Avengers'
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Era finito. Tutto era finito.

Quando abbiamo salvato la Terra e dopo che Tony è atterrato sano e salvo, Emma è svenuta. Tony ha subito dato di matto ma, io e Thor, gli abbiamo spiegato tutto quello che era successo. Gli abbiamo parlato della sua tenacia -mentre chiamava un'autombulanza- della sua forza e della sua paura nei suoi confronti. Lui ci ha risposto che sapeva quanto sua nipote fosse testarda ma che le dovevamo impedire di continuare a combattere, anche se lui stesso sapeva che sarebbe stato inutile e una perdita di tempo prezioso. Dobbiamo aspettare un bel po' prima di sapere che l'autombulanze erano tutte occupate e che nessuno sarebbe venuto, così con quella poca energia che gli era rimasta, Tony prende in braccio Emma e la porta in ospedale. Attraverso gli auricolari ci dice ti recarci tutti alla torre per prendere Loki. Lo abbiamo accerchiato e lo abbiamo messo sotto custodia, ci siamo cambiati e sistemati e poi abbiamo seguito Thor che ha portato via il fratello e il tesseract. Abbiamo preso tutti strade diverse. Clint e Natasha sono tornati allo SHIELD, Tony e Bruce sono tornati alla torre e a visate Emma. Io.. io non sapevo dove andare e sono tornato al mio piccolo appartamentino. Avrei voluto raggiungere Emma, avrei voluto starle vicino ma non ci sono riuscito per uno strano motivo lontano da ogni logica che neanche io conosco. Sono passate settimane e settimane e so che è uscita dall'ospedale ed è tornata alla base di Washington dello SHIELD, Tony quando vuole si lascia andare con le parole. Così, decido di prendere la moto e andare a trovarla. Quando arrivo davanti casa sua, la vedo uscire dal portone dove è situato il suo appartamento e quando alza lo sguardo mi osserva per poco tempo e mi regala un immenso sorriso. Mi accorgo solo in quel momento che porta un auricolare all'orecchio destro.

-Maria, credo di dovermi prendere oggi la giornata libera. La persona di cui ti parlavo è appena arrivata.- dice guardandomi dalla testa ai piedi sempre sorridendo.- Si , certo. Glielo riferirò. Mi domandavo quando l'avrei rivista, signor Rogers.

-A quanto pare, mi aspettavi. Mi dispiace non essere venuto prima.- dico avvicinandomi di qualche passo mentre lei fa lo stesso.

-Non fa niente. Ognuno reagisce in modo differente alla fine delle battaglie. Avevi bisogno del tuo tempo.- dice e qui capisco che con lei posso parlare di tutto.- Beh.. cosa avevi intenzione di fare?

-Volevo parlare con te ma a quanto pare, dovevi andare a lavoro.

-Per oggi lo saltiamo il lavoro.- dice per poi prendermi a braccetto.- ti va di fare colazione?

-Con molto piacere. 

Entriamo nella caffetteria dove lei va di solito e in effetti, tutti quanti la conoscono e restano sbalorditi quando vedono me. Lei mi dice di ignorarli e di andarci a sedere. Quando la cameriera arriva per prendere le ordinazioni, Emma ordina per entrambi con il suo solito. Poco dopo, arrivano due cappuccini e due muffin al cioccolato con spremuta di arancia inclusa ma tutti continuano a fissarmi.

-Perché mi fissano?- le chiedo iniziando a mangiare.

-Qui a Washington c'è un museo e una parte di questo museo è dedicata a te.

-Davvero?- chiedo incredulo.

-Certo. Sei stato un eroe e continui ad esserlo. Tutti sanno che Captain America è tornato ma vederlo con i propri occhi è tutta un'altra cosa.- dice con tranquillità e non curanza.

-Ci sei mai stata?

-Una volta sola quando ero molto piccola, potevo avere 6 anni, credo. Zio Tony mi ha portata li perché mi parlava sempre di te come ti ho già detto e io volevo sapere sempre di più su di te così ha fatto delle ricerche e ha scoperto che al museo avevano fatto una parte riservata a te, a tutto quello che hai fatto e.. al tuo gruppo.- a quelle parole mi viene subito in mente Bucky e mi rattristo un po'. 

-Quindi sai cosa è successo..

-Non tutto. Al museo non c'è scritto tutto quindi ..- chiede velatamente.

-Vuoi che racconti io.

-Se ti va.- dice finendo il suo cornetto. 

-Certo, mi piacerebbe ma tu dovrai raccontarmi di te.- e dicendo questo il nostro patto era sigillato. Poco tempo dopo, stiamo camminando per strada con le nostre tazze calde di cappuccino.

-Quindi fammi capire.. eri un ragazzino smilzo ma che voleva andare assolutamente in guerra per il suo paese e che aveva mandato la richiesta ben quattro volte scrivendo bugie ma nessuna era mai stata accettato?

-Esatto. Solo l'ultima volta, grazie al dottor Abraham Erskine, mi hanno preso. Voleva provare che fossi adatto al suo progetto e fu così.- dico io prima di prendere un sorso di cappuccino.

-Ti sei buttato addosso a quella che sarebbe stata poi una bomba finta.- dice lei ricordando questo passaggio.

-Esattamente.- sorridendo al suo entusiasmo.

-Sai, i tempi sono cambiati ma per motivi simili ai tuoi ho accettato di far parte dello SHIELD. E ti chiederai perché non semplicemente nell'esercito? Perché nello SHIELD combattiamo missioni più grandi di quelle che si possano combattere normalmente e sono orgogliosa di poter dare una mano in questo.- dice con orgoglio in voce. E' una ragazza straordinaria. Se qualcuno dovesse guardarla adesso vedrebbe una bellissima donna in jeans stretti e un top nero che le lascia scoperte le spalle ma anche dal gomito in giù, con un paio di occhiali da sole enormi in viso che le coprono il trucco semplice come lo sono le sue scarpe. Una piccola borsa del colore dei Jeans e forse l'unica cosa vistosa che spicca nel suo aspetto è l'intreccio di fedi che porta all'anulare destro. La gente vede solo questo ma non potrà mai rendersi conto di quanto sia fantastica e dolce e piena di coraggio e forza. Come .. come Bucky.- Comunque.. poi che è successo?

-Sono stato mandato in un reparto speciale dell'esercito per vedere chi fosse "adatto" a seguire l'esperimento. Ero sotto il comando del colonnello Phillips e dell'agente ..

-Carter, il tuo primo ed un unico amore..- dice lei interrompendomi.

-Esatto. Poi il dottore mi ha scelto ed è stato fantastico aiutare quella gente e aiutarla ora ma avere lo stesso siero in corpo che ha reso Teschio Rosso quello che era mi fa un po' di ribrezzo.

-Quindi è per questo che è diventato in quel modo? Come mai?- mi chiede buttando in un cestino i nostri bicchieri ormai vuoti.

-Perché ancora il siero non era stato perfezionato e lui è diventato il mostro che era. 

-Ha fatto male?- chiede togliendo gli occhiali dal viso e portandoli tra i capelli biondi sciolti sul viso.

-Moltissimo ma è servito per una buona causa.

-E in tutto questo che cosa centra il tesseract?- chiede in modo serio.

-Non sappiamo sinceramente come il teschio rosso abbia avuto il tesseract ma sappiamo per certo che lo abbia usato per dare vita alle idee di Zola per creare le armi che avrebbero conquistato il mondo, o meglio che gli avrebbero permesso di conquistare il mondo.

-Terrificante.- dice e pochi secondi di silenzio dopo fa una domanda.- come hai conosciuto il padre di Tony?

-Era li quando il dottor Erskine ha usato il siero del super soldato su di me, le macchine erano le sue e ..- dico ma mi blocco al ricordo del dottore ucciso e lei lo nota.

-Che succedette? 

-Il dottore venne ucciso da uno degli agenti infiltrati dell'Hydra riuscendo a portare con sé l'ultima delle fiale usate su di me. Sono riuscito a prenderlo ma ha preferito uccidersi con il cianuro pur di non venire con me e la fiala si è rotta nell'inseguimento.

-Quindi dato che credevano che tu fossi l'unico uomo con il siero in corpo decisero di non farti entrare in azione per un bel po' di tempo, giusto?- chiede mentre entriamo in un parco dopo una lunga camminata.

-Esatto. Mi fecero diventare un'icona e un personaggio famoso. Mi fecero partecipare a degli spettacoli di promozione con un costume e delle ballerine che venivano sempre in giro con noi ma ovviamente, non era quello che volevo. Poi in Italia ho scoperto che Bucky faceva parte di una lista di uomini dispersi, o meglio catturati dall'Hydra. Il colonello Phillips non voleva assolutamente che andassi ma si trattava del mio migliore amico e avrei fatto qualsiasi cosa per salvarlo. Così, disobbedendo agli ordini e aiutato da Peggy e da Stark, siamo partiti per la missione e sono riuscito a portare in salvo il suo gruppo di uomini e il mio migliore amico. Siamo riusciti a distruggere la base con le armi create da Zola e Teschio Rosso con l'aiuto del tesseract e io e Bucky l'abbiamo affrontato ma, insieme allo scienziato, sono riusciti a scappare con il tesseract in mano.

-Eri felicissimo di riavere il tuo migliore amico insieme a te.- dice lei sedendosi su una delle panchine del parco e io la seguo a ruota.

-Certo, era il mio braccio destro ma molto prima è stato la mia forza fisica come io sono stata la sua anche se non allo stesso modo. Bucky è sempre stato protettivo nei miei confronti ma questa è un'altra storia.

-E quando l'hai perso di nuovo..

-Eravamo in una missione su un treno..-dico interrompendola.- Zola era lì e siamo riusciti a catturarlo ma .. ma Bucky ha usato il mio scudo per difendersi ma un raggio delle nuove armi di Zola l'hanno sbalzato via ed è finito fuori dal treno.. io.. io l'ho seguito ed era aggrappato li che voleva aiuto. Stavo quasi per afferrarlo ma la maniglia del vagone, al quale si stava attaccando con tutta la sua forza, si è staccata dal vagone e..

-Steve, non devi raccontarmi tutto nei minimi dettagli. Va bene così..- dice lei passando una mano sulla mia schiena per consolarmi e darmi aiuto e sostegno.

-Lo so, ma devo dirlo per me.- le dico e dopo pochi secondi riprendo.- Bucky è precipitato in un burrone. Ho visto il mio migliore amico cadere senza poter fare niente. Ci siamo salvati tutti ma lui no..

-Poi.. che è successo?- mi chiede con garbo.

-Hanno interrogato Zola e ci ha rivelato la zona di quella che credevamo fosse l'ultima base Hydra. Io ero in un bar quel giorno e non riuscivo a capacitarmi della morte del mio migliore amico. Bevevo a dismisura ma a causa del siero non riuscivo a ubriacarmi. Quando ho saputo la notizia, sono subito partito. Riesce a scappare dalla base con un veicolo di volo ma io lo raggiungo anche se sapevo che poteva essere una missione suicida. Nel combattimento, la teca che conteneva il tesseract si rompe e toccandolo, Teschio rosso venne risucchiato e scomparve nel nulla. I comandi, però, del velivolo vennero danneggiati e io non ho avuto opportunità di tornare indietro dall'unica persona che mi rimaneva oltre la mia famiglia..

-Peggy..- sussurra lei.

-Esatto..- dice piano.

-Che tipo era? Bucky, intendo.- chiede quando ci rialziamo per tornare indietro.

-Lui .. lui c'era sempre. Io ero preso di mira dai bulli per via del mio aspetto esteriore ma lui mi ha sempre salvato e sostenuto anche se io ero uno che cercavo di difendermi sempre da solo per via della mia forza di volontà. Aveva una sorella, Rebecca, e grazie a suo padre morto purtroppo in un addestramento, ha abbracciato la vita militare. Voleva salvare il mondo e combattere per le cose giuste. Lui eri li con me quando mia madre è morta e sono rimasto solo e mi aveva promesso che sarebbe rimasto con me fino alla fine, come sempre, e così è stato.

-Mi sarebbe piaciuto conoscerlo.- dice con una leggera allegria.

-Gli saresti sicuramente piaciuta. Era uno a cui piaceva molto essere circondato dalle belle ragazze ma si sarebbe creato un bel feeling. Siete molto simili e sareste andati sicuro d'accordo. In oltre, sei anche una bella ragazza e anche questo gli avrebbe fatto piacere.- dico con un leggero rossore.- tu invece? Perché volevi continuare a combattere in quel modo nonostante le tue condizioni? 

-Per via dei miei genitori.- dice e vedendo il mio sguardo confuso comincia a spiegare.- Avevo solo cinque anni quando sono morti. Ci fu un incredibile incidente stradale perché dei rapinatori di banche stavano scappando. Hanno fatto sbandare un camion che è finito su molte macchine, tra cui quella dei miei genitori prendendo solo i posti anteriori del veicolo, ovvero i loro. Queste sono le loro fedi.- dice mostrandomi l'anello che aveva al dito.- Lo zio Tony le ha recuperate e quando sono stata abbastanza grande da portarle mettere, le ha consegnate già modificate. Le hanno unite per formare un solo anello.

-Come sei sopravvissuta?

-Ero attaccata al seggiolino della macchina bella stretta. Quando la macchina si è ribaltata, sono rimasta attaccata al seggiolino anche se alcuni pezzettini di vetro mi hanno ferito il viso. Happy, l'autista di zio Tony, si è fermato per fortuna li vicino e mi hanno sentita piangere. Zio Tony non era ancora Iron Man ma aveva perso da poco i genitori.- dice avvicinandosi al portone di casa sua.

-Quanti anni hai Emma?

-Ventun anni. Zio Tony aveva ventinove anni e aveva da poco più di otto anni perso i suoi genitori. Mi ha rassicurata, portata in ospedale e poi presa con sé. Forse perché gli ricordavo lui ma ero troppo piccola per badare a me stessa o perché ho suscitato tenerezza nel suo cuore.- dice aprendo il portone.

-Beh.. è stata una bella mattinata e dovrei tornare a casa..- dico guardandola in viso.

-Vieni a lavorare allo SHIELD.- getta li come se nulla fosse.

-Come?

-Fury e Maria mi hanno chiesto di te e di chiederti se avresti accettato il lavoro e io ho detto che ti avrei convinto.- dice sorridendo.

-Cosa ti fa capire che accetterò?

-Non puoi stare lontano dalla battaglia e poi combattiamo bene insieme. In più, lo farai per Bucky e Peggy. Lei era una degli agenti che ha contribuito a creare lo SHIELD.- dice continuando a sorridere e riuscendo a convincermi.

-Bene, credo che mi farò dare l'appartamento in questo palazzo.- dico ricambiando il sorriso.

-L'appartamento sopra il mio è libero.- dice lei 

-Bene, devo solo andare a prendere le mie cose e tu puoi parlare con il proprietario del palazzo per me.

-Certamente.

-Allora, ci vediamo presto, nuova vicina.- dico camminando all'indietro.

-Ci vediamo, nuovo vicino.- dice lei salutandomi con la mano. Salgo sulla mano e parto via pronto ad iniziare una nuova avventura.

   
 
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