Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Spirit734    27/09/2021    14 recensioni
Il Torneo Tremaghi è sempre stato un evento eccezionale, alcuni dei nostri eroi dovranno destreggiarsi tra le sfide di magia per poter emergere, ma in questa storia l'evento non sarà come tutti se lo sarebbero aspettato: Una terribile tragedia sta colpendo le mura di Hogwarts, gli strani incubi di Anna non hanno fine e gli studenti si ritroveranno ad indagare su un male ben più grande.
[Hogwarts/AU - Crossover Disney/Dreamworks e altri film]
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Hans, Kristoff
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap 27: No significa NO



 
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Judy come dal piano, aveva deciso di rinunciare a gran parte del ballo per potersi dedicare alle indagini sulla collana. Lei e Nick si erano accordati per vedersi subito dopo cena per non destare sospetti: mentre tutti erano impegnati nelle danze, loro si sarebbero intrufolati nell'ufficio di Pitch per trovare la collana e scoprire il mittente.
Diversi giorni prima, Merida le aveva cercato nel reparto proibito un contro-incantesimo utile da poter usare su quella collana maledetta: era una formula piuttosto complessa, ma fattibile per una come Judy che era sempre stata in gamba con quella materia. Anche Merida era brava, ma la sua assenza durante la festa avrebbe destato sicuramente l'attenzione di sua madre. 
"Quindi fammi capire: mentre tutti si stanno divertendo come matti a quello stupido ballo... Io e te giochiamo a fare i detective nell'ufficio di Mister Simpatia?"
"Non eri obbligato a seguirmi Nick."
Nick le stava camminando a fianco, permettendo a Judy di dare una maggior occhiata al suo vestiario: aveva un vestito verde chiaro, con una cravatta blu scura dalle strisce dorate, i capelli fulvi erano cresciuti un pochino negli ultimi mesi e forse per la pigrizia di farseli tagliare, aveva preferito tenerli raccolti in una coda. 
Al contrario di lui, questa volta Judy aveva preferito tenersi i capelli sciolti che le ricadevano sulle spalle, il ciuffo tenuto da un fermaglio bianco dalla forma soffice. L'abito che indossava era rosa chiaro, molto semplice come piaceva a lei. Non aveva mai amato gli abiti troppo sfarzosi e di sicuro non si sarebbe sentita a suo agio.
Solo in quel momento notò che Nick stava tenendo in mano un piatto con alcuni dolcetti presi dalla festa "Lo so che mi vuoi sempre attorno. Ma ti avverto, non lavoro gratis, ti costerà."
"Pensavo lo facessi per il bene della scuola."
"E nessuno pensa al mio di bene? Anche io sono important..." si sentì poi tirare il vestito, Judy lo aveva fermato appena in tempo, costringendolo a sgusciare vicino a lei dietro l'angolo. Il motivo era la presenza dei due custodi: Gaspare e Orazio. Sostavano proprio di fronte all'entrata dell'ufficio di Pitch e non sembravano minimamente intenzionati a spostarsi.
"Non ci voleva!"
Nick fece le spallucce e provò ad andarsene "Oh beh... Nessuno può dire che non ci abbiamo provato."
Ma la ragazza lo trattenne per la cravatta, rischiando quasi di strozzarlo "Non ci pensare nemmeno! Questo dimostra che c'è davvero qualcosa di grosso, o non ci sarebbero Gaspare e Orazio a fare da guardia!"
Dopo aver dato due brevi colpi di tosse, Nick la fulminò con lo sguardo "Tzè. Proprio perché uno come Pitch ha messo loro di guardia la cosa mi sembra assolutamente inutile."
L'altra si sporse ancora di più verso di lui "O... Lo avrà fatto perché pensa che così facendo nessuno immaginerebbe mai che si tratta di qualcosa di importante!"
Sembrò così convinta del suo ragionamento che non si accorse dell'espressione impassibile del ragazzo.
"Tu devi uscire più spesso."
L'ennesima occhiataccia da parte sua tuttavia riuscì ad ammorbidirlo "D'accordo, come vuoi..." si liberò dalla stretta della cravatta e dopo essersela sistemata velocemente, le fece cenno di non muoversi "Mi devi più galeoni."
Judy lo osservò dirigersi verso i due custodi tenendo ben in evidenza il piatto pieno di dolcetti, odiava improvvisare, preferiva sedersi e pensare ad un piano più sicuro ma per questa volta decise di farsi da parte e provare a lasciar fare a Nick. Dopotutto lui se l'era sempre cavata bene in queste cose.
Non appena lo adocchiò, Gaspare puntò immediatamente il capo nella sua direzione, fissandolo di sottecchi "Ehi ehi tu! Che ci fai qui?!"
Nick come da copione, fece finta di guardarsi attorno ed ingenuamente rivolse un sorriso ai due custodi "Dici a me? Niente di importante."
"Non fare il finto tonto!" brontolò l'uomo "C'è una festa in corso e tu te ne vai a zonzo per il castello? Non mi freghi ragazzino!"
"Lascialo perdere!" disse il compagno mentre indicava il Serpeverde "Forse stava semplicemente tornando al dormitorio."
Nick sentì Gaspare brontolare qualcosa, c'era troppa distanza per poter capire le parole esatte, ma poteva immaginare la risposta dalla sua espressione.
"E va bene, mi avete beccato!" sollevò leggermente il piatto per far vedere meglio il contenuto ai due "In effetti stavo portando questi dolci ad un mio amico, purtroppo non si è sentito molto bene questa sera e non vedeva l'ora di provare uno dei manicaretti di Auguste Gusteau."
"H_Hai detto Gusteau?!" quel nome sembrò aver risvegliato completamente la mente di Orazio, i suoi occhi brillarono di stupore e non diede nemmeno il tempo all'altro di dire qualcosa che si gettò subito verso Nick per poter osservare meglio il piatto "QUEL Gusteau?! H_hanno chiesto a LUI di cucinare questa sera?!"
"E chi sarebbe?" commentò sprezzante Gaspare.
"E' uno dei più grandi chef nel mondo dei maghi! I suoi desserts sono la fine del mondo!"
Nick sorrise beffardo, sporgendo ancora di più il piatto per far sentire l'odore dei dolcetti "La preside Uberta è una sua vecchia amica e così..."
Gaspare d'altra parte, non parve molto convinto "Bah. A me non sembrano un granché."
"Provare per credere" disse con aria sprezzante "Ma in fondo è per palati piuttosto raffinati."
L'uomo storse la bocca infastidito "Non so cosa tu voglia dire, ma non mi piace il tono con cui l'hai detto!" con un gesto gli sfilò subito il piatto dalle mani. 
"Ehi! Cosa porto al mio amico?"
"Puoi sempre tornare indietro e sgraffignarne un paio, questi li prendiamo noi" disse Gaspare trionfante.
Orazio si alzò in punta di piedi e fece per prendere un dolcetto "Coraggio, danne uno anche a me!"
Nick li guardò esitante "Beh... Non posso di certo mettere in discussione il vostro volere."
"Ecco bravo!" commentò Gaspare, facendogli cenno di andarsene "Ora fila via!"
Il Serpeverde non se lo fece ripetere due volte e accelerò il passo per poter tornare tutto gongolante da Judy.
"Aspetta e vedrai."
La ragazza lo fissò ancora un momento, ma quando sentì le urla improvvise dei due custodi, capì il piano dell'amico. Vide i volti di Gaspare ed Orazio assumere una tonalità di colore rosso, seguito da del fumo uscire fuori dalle loro bocche.
"HO SEMPRE DETESTATO LA CUCINA FRANCESE!"
Avevano iniziato a correre come dei pazzi avanti ed indietro, scontrandosi anche un paio di volte prima di prendere entrambi la stessa direzione ed allontanarsi il più in fretta possibile alla ricerca di qualcosa per dissetarsi. Nel frattempo Nick mostrò a Judy una boccetta semi vuota contenente un liquido bluastro.
"L'ho presa dalle scorte di Jack, sa inventarsi degli scherzi niente male" ghignò "Non c'è di ché."
Judy rimase piacevolmente ammirata, tant'è che per la prima volta non ebbe la solita risposta pronta, ma si limitò a sorridergli compiaciuta.
Con la strada libera dai due custodi i due ragazzi si avvicinarono alla porta e poco prima che Nick potesse dire qualcosa, lei lo anticipò "Lo so..." nella sua borsa a tracolla estrasse la bacchetta ed esercitò una formula a bassa voce. La maniglia della porta si illuminò di un colore blu chiaro e vi poggiò la mano delicatamente, sperando che l'incantesimo avesse funzionato. Appena sentì il cigolio della porta aprirsi, tirò un sospiro di sollievo, seguito da un radioso sorriso "Funziona!"
Nick la fissò "Come facevi a sapere che.."
"So che ti viene ancora difficile crederlo, ma Jack è anche amico mio adesso" disse Judy con sorrisetto appena accennato "E' sempre meglio essere prudenti in questi casi..."
"Jack scova sempre il modo per cavarsela" continuò Nick "Se solo impiegasse tutto quell'impegno nello studio."
La ragazza si portò le mani ai fianchi, guardandolo di sbieco "Ma senti senti il grande Nick Wilde che fa la paternale. Ti sto forse contagiando?"
L'altro le scompigliò giocosamente i capelli mentre con un passo fece per entrare nello studio "Può darsi, carotina."


 
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"Ma guarda un po' chi abbiamo qui."
Nonostante si trovasse di spalle, Elsa riconobbe immediatamente a chi apparteneva quella voce e non poté fare a meno di sospirare, preparandosi mentalmente al peggio.
"Lo ammetto, potrei esserci rimasto un po' male sul fatto che hai preferito uscire col ragazzo-gufo."
Lei sospirò ancora, ma questa volta si girò, mostrando un'espressione completamente impassibile. Gaston le stava rivolgendo uno dei suoi migliori sorrisi, dietro di lui, più distanti, si trovavano alcuni dei suoi compagni di casa, tra cui LeTont e un paio di ragazze del sesto anno, che lo stavano fissando con uno strano luccichio negli occhi, parlottando di tanto in tanto ad ogni suo minimo gesto.
Elsa li guardò accigliata, ancora incredula nel vedere quante persone pendevano dalle labbra di quel buzzurro.
Gaston sembrava ignorarli, era talmente sicuro di sé e concentrato a parlare con lei da aver completamente dimenticato il suo gruppo di amici. Rivolse un altro sorriso beffardo alla ragazza, indicando con un cenno Kristoff in lontananza ad un tavolo del buffet, intento a scegliere le bibite e forse qualcosa da mangiare.
"Ma ora che hai visto cosa ti sei portata dietro, sono sicuro che avrai cambiato idea" disse con aria sprezzante e le si avvicinò pericolosamente, costringendola così ad indietreggiare di qualche passo "Che ne dici di mollare quel Tassorosso fallito e passare la serata con me? Posso riprenderti, se vuoi." 
Lei non rispose, probabilmente era talmente sconcertata dal suo atteggiamento che si sentì senza parole. Ma il ragazzo come sempre, era talmente preso da se stesso da non accorgersene minimamente "E possiamo andare da qualche altra parte, che ne dici?"
Elsa batté le palpebre, ancora incredula.
"Magari in un posto più intimo?"
Le si avvicinò ancora e a quel punto lei si irrigidì "Assolutamente no!" disse "Chi ti credi di essere?! Non passerei un solo minuto con te."
Gaston la fissò per un lungo momento, boccheggiando qualcosa che sembrava un'imprecazione. Poi finalmente diede una veloce occhiata alla sua schiera di amici non molto lontani da lui e dopo aver fatto un lieve cenno col capo, riprese poi a concentrarsi su di lei e questa volta il sorriso che fece parve più forzato.
Elsa fece per allontanarsi, ma si sentì afferrare un braccio.
"Ti avverto, sto perdendo la pazienza..." disse a denti stretti, la presa si fece più salda. L'espressione di Gaston era cambiata, sorrideva, ma lo sguardo era decisamente più aggressivo, come a volerla sfidare. Ad lei non piacque per niente.
Cercò di scostarsi, ma Gaston non si mosse anzi, rafforzò ancora di più la presa, gli occhi azzurri la scrutavano "Credi davvero che ti permetterò di trattarmi cosi?" 
A quel punto Elsa avvertì una sensazione che mai aveva provato con nessun altra persona: sentiva il forte impulso di colpirlo.
Il modo in cui si stava comportando non solo nei suoi confronti, ma anche in quelli di Kristoff e di tutti gli altri ragazzi, la stavano facendo irritare come mai in vita sua. Con la mano libera aveva stretto forte il pugno, avvertendo un fitta ghiacciata invaderle il braccio. 
"Coraggio, andiamo via di qui" mormorò lui, cercando di tirarla via.
"NO!"
Con un gesto più forte si liberò dalla presa e fece per controbattere, quando un'altra voce la interruppe "Un po' brusco invitare una ragazza a ballare in questo modo, signor White."
Pitch era intervenuto appena in tempo, riuscendo a bloccare anche un secondo tentativo di Gaston di riafferrarle il braccio "Non penso che la signorina Arendelle sia in vena di cambiare accompagnatore."
"No infatti" continuò lei, seria.
Il tono di Pitch era calmo, con una lieve nota di sarcasmo, ma Elsa era convinta che uno come Gaston non sarebbe riuscito a notarlo minimamente. Lui difatti si limitò a passare furiosamente lo sguardo da lei all'insegnante. Ad Elsa sembrò quasi si scorgere del lieve timore quando lo vide fissare Pitch, ma pochi attimi più tardi riprese il suo solito ghigno beffardo e bofonchiando qualcosa di simile ad un "Peggio per te!", si allontanò dai due.
Elsa lo seguì con lo sguardo e lo vide raggiungere il gruppo di compagni, ma una volta arrivato li sorpassò, ignorandoli quasi del tutto: probabilmente si sentiva punto nell'orgoglio per essere stato ancora rifiutato. LeTont gli camminava a fianco, cercando di rassicurarlo e riempiendolo come sempre di complimenti, ma lui lo cacciò via con una manata e prese a camminare più velocemente verso l'angolo opposto della Sala Grande. 
La ragazza lo fissò ancora per un breve momento, sperando di non vederlo tornare nuovamente per un altro tentativo, ma per fortuna non sembrava per nulla intenzionato a ripresentarsi.
Con sollievo si guardò il braccio e fece un lungo respiro per calmarsi, sentendo tutto il nervoso di prima scemare pian piano.
Anche Pitch non aveva smesso un solo istante di fissare il Serpeverde "Quel ragazzo..." disse a voce bassa, ma lei era abbastanza vicino da sentirlo "E' un tale idiota."
L'altra inarcò le sopracciglia e in quel momento lo sguardo di Pitch incrociò il suo "Non mi guardi così. Lo penserebbe chiunque avesse un cervello, perfino un Troll."
Nonostante il commento poco felice, l'espressione e il tono di Pitch questa volta ebbero un'effetto positivo e per la prima volta dopo tanto tempo, Elsa soffocò una risata.
Quel gesto sorprese perfino lui, che la osservò quasi con stupore. Non nascose però un lieve sorriso compiaciuto.
"Non sembra si stia divertendo."
Elsa non rispose subito, passò silenziosamente lo sguardo su di lui, ma questa volta non si sentì intimorita, forse grazie alla presenza di tutta quella gente.
Doveva ammettere che era strano vederlo senza il suo solito abito, anche se quello che stava indossando era molto simile, sempre scuro, ma con una tonalità più vicina al blu.
"Non credo di essere portata per le feste."
Pitch stava tenendo in mano un calice con del succo e ne bevve un lungo sorso prima di rispondere "Mi faccia indovinare, non sopporta stare al centro dell'attenzione?"
Lo disse con una tale naturalezza che la fece sorridere appena ed inaspettatamente, anche le sue labbra incurvarono in un debole sorriso.
"Eppure... Non fa che attirarla..." continuò lui "Sempre."
"Una delle mie tante fortune..." commentò Elsa con un sospiro "Nemmeno a lei sembrano piacere questi eventi."
Sul volto dell'uomo si formò una leggera smorfia, mentre con lo sguardo sembrava studiare ogni persona che passava nelle vicinanze "Le detesto. Ma qualcuno deve pur controllare che tutto vada per il verso giusto."
"E' il suo fardello."
Pitch la guardò quasi stupito "Esattamente."
Si scambiarono un ultimo sguardo per poi riprendere a stare in silenzio, non che ad Elsa dispiacesse, preferiva quello a minuti interi di conversazioni imbarazzanti e per quello che aveva potuto capire, anche lui non era un tipo di molte parole.
Era passato del tempo da quando le aveva proposto di aiutarla dopo quella breve discussione non avevano più avuto modo di parlare se non tra una lezione e l'altra. Era strano quell'uomo: il suo atteggiamento così freddo e distaccato metteva tutti in soggezione, lei compresa e il loro primo incontro non era iniziato nel migliore dei modi, ma più passava il tempo, più si rendeva conto che il comportamento nei suoi confronti sembrava migliorare, almeno in parte. L'aveva perfino aiutata durante l'incidente di Claudette, rassicurandola che ci avrebbe pensato lui alla collana.
In effetti, ripensandoci attentamente, Pitch l'aveva aiutata già diverse volte. 
Lo vide poi alzare il capo verso un gruppo in lontananza, dove sbucava la figura di Kristoff con in mano due bicchieri di succo "L'assistente di Ralph, sul serio?"
"E' un problema?"
Prima di poter dire nuovamente qualcosa, Pitch fece per andarsene, esitando un istante per poterla osservare un'ultima volta "Sta molto bene questa sera." 
Non aspettò che lei rispose, se ne andò subito senza lasciarle quasi il tempo di reagire. Elsa rimase immobile per diversi secondi a fissare la sua figura mentre si mischiava tra la folla della sala da ballo. Kristoff in quel momento la raggiunse, porgendole subito il bicchiere "Scusa il ritardo, c'è un bel via vai al buffet."
"Non preoccuparti."
Girando con lo sguardo tra la folla notò le figure di Anna e Hans vicine ad un tavolo, dai capelli scompigliati di lei sembrava che avessero appena finito di fare un ballo, e di colpo il suo sorriso si spense, ma cercò di non darlo troppo a vedere e concentrò nuovamente la sua attenzione sul bicchiere, rimanendo ferma per un po'.


 
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Hiccup non era decisamente l'anima della festa quella sera. A differenza dei suoi amici Guy e Eep, che invece sembravano divertirsi parecchio a ballare, lui aveva preferito restare in disparte li vicino, chiacchierare con Astrid, qualche compagno di casa e ogni tanto, senza farsi vedere, lanciare qualche fugace occhiata alla ricerca di Merida e Jack.
Sapeva che non doveva lasciarsi trascinare dalla gelosia: in fin dei conti lui non aveva voluto invitarla al ballo dopo quella litigata e, forse ancora preso dalla rabbia, si era fatto coraggio e aveva chiesto ad Astrid di accompagnarlo.
Anche lei si era un po' stupita per quella strana proposta, da quando si erano ritrovati ad Hogwarts si erano incontrati spesso, per Hiccup era così strano pensare che ora si trovava ad essere amico di Astrid Hofferson, la ragazza che al primo anno nemmeno gli rivolgeva la parola e che ora si trovava al ballo con lui, anche se entrambi non sembravano averla presa come un'uscita coppia, visto che si erano uniti altri compagni di Durmstrang in compagnia, come GambadiPesce, nonché Guy ed Eep.
Durante la serata aveva anche avuto modo di conoscere meglio Tadashi Hamada: il Campione di Durmstrang si era fermato qualche minuto a parlare mentre Moana chiacchierava con Belle.
Astrid glielo aveva presentato, fermandosi poi a discutere del Quidditch e di quanto le mancasse disputare le partite. Hiccup cercò di collegarsi con qualche battuta o termine tecnico, ma Astrid e Tadashi avevano iniziato una vera e propria discussione, alla quale si erano uniti altri ragazzi e di colpo il piccolo gruppetto si era ingigantito, anche dopo l'allontanamento del Campione. Hiccup nel frattempo si limitava a sorridere, aveva l'aria un po' impacciata, e sperava con tutto il cuore che la conversazione scemasse a lungo andare.
Non che non gli piacesse il Quidditch, aveva assistito a tutte le partite della sua squadra e anche a quelle dei suoi amici, ma la sua conoscenza era piuttosto limitata, non era mai stato un fan accanito, non quanto Astrid per lo meno, che sembrava avere una vera e propria passione, così come Merida, o Jack...
Quel pensiero lo fece rabbuiare ancora, immaginandosi che forse in compagnia di Jack, Merida aveva molti più interessi in comune rispetto che con lui.
Ma non si era nemmeno reso conto degli sguardi torvi che gli stava lanciando quest'ultima, alternandoli con sbuffi e occhi al cielo ogni qual volta lo vedeva sorridere ad Astrid.
Jack, accanto a lei, aveva appena finito di parlare con un paio di ragazze Serpeverde del quinto anno e non appena si rese conto che l'espressione della compagna era ancora la stessa corrucciata di quando avevano messo piede in sala, decise di prendere in mano la situazione. Diede una veloce occhiata al gruppo in cui si trovavano Hiccup e Astrid, in quel momento molto vicini alla pista da ballo e, dopo aver tirato fuori un sorrisetto che poteva solo presagire guai, spintonò lievemente Merida per attirare la sua attenzione "Con quel broncio non lo conquisterai mai."
Lei brontolò qualcosa di simile ad un "Lasciami in pace", ma Jack ovviamente fece finta di nulla.
"Lo facciamo ingelosire? Dai, ti porto a ballare!"
Solo a quell'ultima parola gli occhi di Merida sembrarono accendersi, scosse immediatamente il capo "E il tuo scherzo?!"
"Il mio scherzo non va da nessuna parte, è tutto pronto, devi solo aspettare il mio via. E poi è solo un balletto. Sono un ottimo ballerino, sai?"
Lei si forzò di non ridere "Ah si?"
"Assolutamente!" annuì lui, poi senza muoversi indicò con gli occhi la figura di un Hiccup che non faceva che lanciare certe occhiate verso la loro direzione. Merida capì a quel punto dove voleva andare a parare, si passò una mano tra i capelli, mentre Jack la guardava con aria divertita e le porgeva una mano per accompagnarla alla pista da ballo.
"Non sono dell'umore, Jack."
Lui si imbronciò e fece un sonoro sbuffo "Coraggio rossa, nemmeno uno?" aveva quasi messo un piede nella pista da ballo "Io ormai ci sono, se non balli con me dovrò ballare con qualcun'altra."
"Per me va bene."
"Oh oh balla con me allora!" squittì la voce di Charlotte, mentre si scostava da un paio di ragazzi di Beauxbatons, sia Jack che Merida rimasero un po' spiazzati da quella proposta, lui addirittura si guardò attorno pensando si fosse riferita a qualcun altro.
"Non sei con Jim?" chiese la Grifondoro.
"Cosa?" Charlotte passò distrattamente lo sguardo tra gli studenti e sorrise "Ci ho provato, ma non sembra avere molta voglia di ballare, io voglio scatenarmi invece!"
Merida ridacchiò e Jack a quel punto si strinse le spalle e le porse la mano "Essia!" 
La ragazza non se lo fece ripetere due volte e lo trascinò nella pista da ballo, dietro lo sguardo ancora incredulo della ragazza, ma che non riuscì a trattenersi dal ridere più forte. La lunga schiera di persone però iniziava a prendere sempre più spazio e si sentì costretta a spostarsi da un'altra parte  per non rischiare di rimanere schiacciata. Mentre si allontanava, un ragazzo per sbaglio la spintonò e le fece perdere l'equilibrio, fortunatamente qualcuno la afferrò per le spalle appena in tempo, Merida si voltò immediatamente per ringraziarlo, ma non appena si rese conto di aver davanti Hiccup, il sorriso si spense.
"Ehi."
"Ehi."
Un'altra persona passando vicino a loro, aveva spintonato Hiccup questa volta, ma Merida riuscì a soccorrerlo prima che scivolasse.
"A quanto pare tutti non vedono l'ora di ballare..." disse il Corvonero, arrossendo appena alla vicinanza con l'amica. Con un gesto del capo, indicò Jack alla pista da ballo con la ragazza di Beauxbatons "Sembra che quella Charlotte ti abbia preso l'accompagnatore."
Merida inarcò un sopracciglio e rispose con lo stesso tono, indicando però con un cenno Astrid, ancora a parlare con i ragazzi.
"Sembra che la tua amica di Durmstrang sia molto presa da quelle conversazioni."
Hiccup incassò la frecciatina, ridendo quasi nervosamente per l'imbarazzo "Oh beh lei... Ehm... E' una grande appassionata di Quidditch. E non ama molto queste feste."
Merida si strinse le spalle "Come te del resto."
Lui la fissò dubbioso, non capendo esattamente se quella battuta fosse fatta per rimprovero o meno.
"Mi dipingi davvero come un guastafeste?"
A quel punto vide le labbra della ragazza incurvarsi in un piccolo sorrisetto, e questo gli fece accelerare il battito. Quanto gli era mancato il suo sorriso.


 
~~~~ ~~~~ ~~~~ ~~~~



"Sei pensierosa."
Quella frase la prese del tutto alla sprovvista e le fece quasi scivolare il bicchiere tra le mani "Non ti piace proprio lui, eh?" chiese ancora Kristoff, alternando le occhiate tra lei ed Hans.
Elsa lo fissò sorpresa, ma poi abbassò in fretta il capo.
Ai suoi occhi poteva sembrare un semplice atteggiamento geloso nei confronti della gemella, quando in realtà era solo preoccupata. Ma come poteva raccontargli tutto, in fondo lo stava iniziando a conoscere davvero solo quella sera.
"Non penso sia la persona giusta per mia sorella." 
Kristoff abbassò distrattamente lo sguardo sui suoi piedi "Nemmeno a me fa impazzire, ma se ad Anna piace..."
"Anna è confusa. Lei ed Hans sono così diversi e..." 
Ad un tratto, vide proprio Hans girovagare da solo in mezzo agli invitati, sembrava dirigersi fuori dalla sala, probabilmente in corridoio. Con la coda dell'occhio notò Anna da sola, vicina ad un tavolo poco più distante.
Sapeva che non si sarebbe dovuta intromettere, ma la conversazione che aveva fatto con la professoressa di Divinazione non le dava pace. 
Si voltò dunque verso Kristoff, accennando col capo la sorella "Mi assento solo per qualche minuto."
"Che succede?"
"Devo andare al bagno" mentì, abbozzando un sorriso.
Lui non sembrò del tutto convinto, al che l'espressione di Elsa si fece più sospettosa "Sei davvero gentile, ma sei il mio accompagnatore, non la mia guardia del corpo."
Il ragazzo avrebbe tanto voluto dire che si sbagliava, ma si morse la lingua questa volta.
"Faccio veloce" continuò lei, puntando poi lo sguardo verso la gemella "Mi fai un favore?" non gli lasciò nemmeno il tempo di rispondere che aveva già fatto un passo in avanti verso la direzione di Hans.
"Puoi stare un po' con Anna? Di certo avrà piacere a parlare più con te che con me."
"C_Cosa?" Kristoff passò velocemente lo sguardo tra lei e la sorella in fondo alla sala "N_non posso andare da lei così! E se poi torna quel tipo... Ed io..." ma una volta che era tornato a fissare Elsa, vide che si stava già allontanando via "...Eeeeee sto parlando da solo... Perfetto."


 
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Nel frattempo la conversazione tra Hiccup e Merida sembrava stranamente procedere nella via di un rappacificamento. Non avevano più nominato la questione del drago, ne del litigio, sembravano voler evitare a tutti i costi di ricadere su quegli argomenti e provavano, anche se con forte imbarazzo, a tentare di intavolare un discorso.
"Devi ammetterlo Hiccup" continuò lei "Non sei mai stato l'anima della festa. In quella del quinto anno ti sei ritirato prima nel dormitorio per studiare!"
"Chi può organizzare una festa poco prima dei G.U.F.O.?" 
Merida alzò gli occhi al cielo e sorrise "Era una festa-pre G.U.F.O! Per smorzare la tensione. Se fossi rimasto, mi avresti addirittura visto ballare, un evento più raro di un unicorno."
Hiccup rise e si schiarì la voce "Potrei vederti adesso."
"Davvero?" arrossì lei.
"Davvero?" si ripeté dentro di sé il Corvonero, guardando nervosamente dalla parte opposta.
In che guaio si era cacciato.
"Si ehm..." si passò ancora una mano tra i capelli e, dopo aver indugiato un po', fece un profondo respiro e chiese l'ultima cosa che avrebbe mai pensato di dire.
"Insomma, già che siamo qui... So che odi queste cose, però..."
Ma gli occhi della Grifondoro in quel momento si erano puntati proprio su Elsa e, vedendola allontanarsi da Kristoff con parecchia urgenza, non aveva potuto fare a meno di lanciare poi uno sguardo allarmato a Jack, facendogli cenno col capo di raggiungerla.
Lui non se lo fece ripetere due volte, salutò Charlotte e tornò da lei.
"Hai visto anche tu? E sono io quello che ha meno fiducia eh? Judy dovrà rimangiarsi tutto" sbuffò indispettito.
Merida ignorò il commento "Raggiungiamola."
Nel frattempo Hiccup continuava a farfugliare un vago tentativo di invitarla a ballare, aveva lo sguardo altrove ed era talmente concentrato da non essersi reso conto di quel cambio di dialogo.
"Quindi... Insomma... A_accetti?" ma appena si accorse che Merida non sembrava aver sentito nulla del suo discorso, rimase a fissarla deluso "Non mi hai ascoltato?"
"Ehm..." lei passò velocemente lo sguardo da lui ad Elsa "Possiamo parlare dopo? E' urgente."
Fu talmente preso alla sprovvista da non riuscire nemmeno a reagire come si deve "Oh... Okay..." prima che si allontanasse del tutto, si sporse ancora per dire un ultima cosa "Quindi più tardi ballerai?"
Ma la risposta di Merida venne interrotta da una sonora risata di Jack "Oh credimi Hicc, più tardi nessuno penserà a ballare!"
Quell'ultima frase gettò un senso di sconforto all'espressione del Corvonero, lo sguardo di Jack poteva far presagire solo una cosa e a giudicare da come si rivolgeva a Merida, anche lei sembrava in combutta.




 
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NOTE AUTRICE:
Ciao ❤❤❤
Si
è atteso troppo, ora che quest ballo è finalmente cominciato. Ho pure trovato una gif Mericcup che si adatta abbastanza bene al mood di questo capitolo.
Anche Judy e Nick hanno fatto la loro comparsa, e pure Gaspare e Orazio! Anche se qui non se la passano proprio bene.
Qua a dire il vero vengono presentati più momenti, voglio cercare di creare un bell'ambiente per la serata e spero di aver dato un buon ritmo al capitolo. Ci sarebbe dovuto  stare un capitolo con Moana, Jim, Belle, ma purtroppo rischiava di uscire troppo lungo così l'ho spostato al prossimo.
Non riesco ancora a credere di essere solo al capitolo 27, manca poco e si raggiunge il 30! ❤
Spero come sempre che vi sia piaciuto, grazie per continuare a leggere questa storia ^^


 

Auguste Gusteau: E' lo chef del film "Ratatouille", il padre di Linguini, l'umano protagonista. Non so se effettivamente ci siano degli chef particolari nel mondo dei maghi, ma posso immaginare di si e lui mi sembrava perfetto.



 
~Un abbraccio grande~
  
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