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Autore: fenris    28/09/2021    2 recensioni
Sono passati circa tre anni dal ritorno a casa di Arthur Weasley. Conclusa la battaglia contro i Gargoyle e i loro alleati in Inghilterra, le forze di Camelot decidono di fortificare la loro rete di alleati per poter liberare tutta l'Eurasia dai demoni. Ma sotto la luce di Ar'tuu, nuove mostruose ombre si muovono per stritolare il crescente regno. Riuscirà la Vendetta di Morgause a portare a termine i suoi piani?
*Successivamente sono presenti anche una manciata di elementi da Warhammer e Darksiders.
Genere: Avventura, Fantasy, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arthur Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Rifts chronicles '
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Tuska il Demonkilla era probabilmente il più grosso e potente orco di tutte le isole britanniche. Cresciuto da una famiglia di Atlantidei che lo aveva iniziato alle arti dei Difensori tatuati, era in seguito arrivato sulla Terra dei Rifts, dove aveva costruito una propria tribù. Quando i Gargoyle e i Deevil attaccarono l'Inghilterra, Ar'tuu sapeva che l'aiuto del mostruoso guerriero avrebbe potuto salvare innumerevoli vite se guidato nella giusta direzione, e lo sfidò a duello per ottenerne l'assistenza.

 

Dopo una brutale sfida, tra una risata di soddisfazione e l'altra Tuska garantì la propria alleanza al sovrano, spalleggiandolo più volte durante le incursioni dei demoni o difendendo diverse città dalla famelica orda. Anche alcuni degli ufficiali infernali, a quale delle due fazioni appartenessero, cominciarono a fuggire terrorizzati quando l'orco si buttava nella mischia, mescolando il feroce uso delle sue armi tecnomagiche e dei propri tatuaggi. In un'occasione, incolume della propria autorità, staccò addirittura la testa di un generale fomoro che stava per spezzare le linee dei difensori di Camelot per poi alzare il macabro trofeo al cielo e berne tutto il sangue rimasto, ruttando dunque di fronte ai propri nemici.

 

Una gran parte dei soldati presenti, tra i quali Ron e Neville, giurarono che quello fu il momento più epico delle loro vite.

 

Buone maniere a parte, Tuska aveva fatto più che abbastanza per essere nominato cavaliere di Camelot. Ma Tuska non voleva saperne niente della corte e chiese semplicemente un carico dei migliori prodotti del Ministero delle scienze, distribuendo le armi tra i suoi guerrieri o migliorando i servizi del suo villaggio. Non vi era dubbio che anche stavolta il suo lavoro sarebbe stato fondamentale.

 

Ginevra e Krey entrarono senza difficoltà nel piccolo fortino comandato dall'orco. Bastò la loro fama e la vista del cavaliere drago nella sua forma naturale affinchè le guardie le lasciassero entrare con un cordiale saluto .

 

La vita all'interno del villaggio fortificato faceva sembrare la più violenta rissa nei bar di Camelot come una normale serata di giochi in un ospizio. La maggior parte della vita degli orchi era dedicata alla guerra e all'onore, dunque non erano rare le risse tra bambini o i piccoli scontri al mercato per afferrare i prodotti migliori, che quasi sempre includevano un bel po' di botte reciproche prima che entrambe le parti si mettessero a ridere insieme.

 

La maggior parte dei maschi era tozza e incredibilmente muscolosa, coi gonfi arti coperti da un'epidermide verde e rugosa, le orecchie leggermente a punta e qualche vena prominente sul viso zannuto. Le femmine erano appena più snelle, ma superavano i loro compagni in altezza di dieci o venti centimetri e avevano lineamenti appena più morbidi.

 

Al centro dell'accampamento si trovava una larga capanna decorata con teschi di demoni e simili trofei, davanti a essa una grossa orchessa vestita da meccanico stava lavorando a una macchina rosso fiammante che sulla carrozzeria portava il simbolo del clan di Tuska.

 

“ Domando scusa, il vostro capo è dentro? Ho urgente bisogno di parlargli.”, domandò cortesemente Ginevra, ricevendo un cenno d'assenso dalla donna, che le aprì la porta. All'interno Tuska era seduto sul suo trono di legno, intento a parlare con uno dei suoi sottoposti mentre una delle sue mogli era in cucina, preparando il pranzo con in sottofondo un piccolo motivetto.

 

Il Demonkilla era un vero titano anche per gli standard della sua specie, appena più basso di un Ogre e incredibilmente muscoloso. Il suo braccio destro era stato sostituito da una protesi bionica artigliata e colorata di nero, con la propria insegna sul gomito, mentre la sua pelle verdastra era ricoperta da cicatrici, di cui nessuna sulla schiena, e un gran numero di tatuaggi incantati. Dietro di lui riposava un'enorme alabarta ricoperta da alcuni complessi circuiti, che completava quella visione di forza e gloria.

 

Gli occhietti rossi del guerriero si soffermarono sulle due donne, mettendo quasi alla prova il loro coraggio e analizzandole al tempo stesso.

 

“ Salve, lady Ginevra. E' venuta qui per un piccolo match? Nel caso sono più che felice di accontentarla”, domandò, alzandosi per avvicinarsi lentamente alla giovane sovrana, che dal canto suo non tentennò nonostante il chiaro potere di lui. I tatuaggi che i draghi Chian-ku avevano tramandato agli eroi di Atlante venivano dati in base all'addestramento e all'esperienza. Il numero di simboli presenti sui muscoli verdi del Demonkilla non erano dunque un semplice arsenale di armi e poteri magici, ma un attestato alla sua esperienza e abilità in combattimento.

 

“ In altre circostanze avrei accettato volentieri l'offerta, ma il tempo non ci è amico. Un nuovo nemico sta per attaccare il nostro regno, e ci servono quanti più uomini possibili a combattere contro intere orde zombie e demoni. Sei dei nostri, Demonkilla?”, domandò Ginevra, alzando il viso per fissare senza timore Tuska, le cui zanne si curvarono in un largo sorriso al pensiero di un possibile massacro.

 

“ Mhh, mi dica di più su questo nemico.”, disse il Difensore tatuato, posando di nuovo il capo sulla propria poltrona e stringendo le manoni verdi.

 

“ Si chiama Nixla. Un'intelligenza aliena di grande potere i cui domini risiedono nei più terribili tipi di negromanzia. Ha rapito Merlino e le sue armate si sono già infiltrate in tutto il territorio. Abbiamo bisogno di aiuto per limitare le perdite, e i tuoi guerrieri sono perfetti per uccidere molti nemici in poco tempo.”.

 


“ Interessante.Chi la serve, oltre alle sovramenzionate orde?”, domandò intigrato il guerriero, estasiato all'idea di una nuova gloriosa carneficina.

 

“ Ha ai suoi ordini molti non morti, negromanti e demoni. Ha trascinato Ducson dalla propria parte, non c'è dubbio che porterà le proprie truppe più pericolose e molti mezzi corazzati. Oh, e ha anche resuscitato Voldemort. Se non ricordo male Harry ti raccontò di lui.”, disse Ginevra con un piccolo sorriso sull'ultima parte.

 

Questa fu l'ultima goccia, Tuska si alzò in piedi quasi sbavando e strinse le dita, organiche o robotiche, mentre un fuoco verde sembrava brillargli negli occhi nato dalla sua primordiale sete di battaglie.


“ Bene, vi aiuteremo, ma vogliamo qualcosa in cambio.”, disse con un lieve rombo, alzandosi in tutta la sua verde possanza.

 

“ Ovviamente non vi chiederemmo mai di schierarvi al nostro fianco senza ricevere nulla in cambio. Dì pure cosa desiderate.”, sorrise gentilmente Ginevra. Il sorriso di Tuska si allargò ulteriormente, insieme al volume dei suoi polmoni.

 

“ DAKKA!”, ruggì l'orco, svuotando tutta l'aria che aveva nei suoi enormi polmoni.

 

L'urlo si propagò per l'avamposto, venendo ascoltato tutti gli orchi fuori dalla capanna. Quelli che avevano già un'arma da fuoco in mano si misero a sparare per aria e gli altri presero parte a uno strano balletto ripetendo continuamente quella parola, che usavano per indicare una qualsiasi forma di artiglieria e che gridavano a squarciagola in battaglia, dove inoltre arraffavano qualsiasi arma da fuoco o mecha disponibile.

 

“ DAKKA, DAKKA, DAKKA!”, gridarono gli altri orchi, d'ogni età e sesso, nell'intero accampamento, dando vita a un cacofonico concerto di grida e spari udibile a diversi chilometri di distanza.

 

“ Gli uomini vogliono solo una cosa ed è disgustosa.”, commentò Krey roteando gli occhi. Ma era grata di avere quella tribù al proprio fianco, ogni orco sarebbe stata una chance in più di vincere.


 

 

*****

 

 

 

 

Percy considerava il suo lavoro una semplice ma necessaria funzione nell'organismo che era New Hogsmeade, e cercava di svolgerlo al meglio ogni giorno. La mattina si sedeva alla sua scrivania in una delle più alte cavità dell'Albero millenario, appena fuori dall'ufficio di Madama Bones, e compilava ogni tipo di documenti. Da alcuni ordini militari , richieste dai loro alleati, fatture e molto altro ancora prima di tornare a casa o andare in una locanda dove ogni tanto provava a flirtare un po' goffamente.

 

Nulla di molto impressionante se paragonato alle gesta di alcuni dei suoi parenti, ma lui aveva combattuto come loro in guerra e tanto gli bastava per continuare a trarre soddisfazione dalla sua routine quotidiana ed essere estremamente grato per quei momenti di pace che potevano godersi. Non di meno, era stato ordinato che ogni municipio situato in uno degli Alberi, si attrezzasse per proteggerlo, e lui si era presentato al lavoro con tutto il suo equipaggiamento.

 

Verso sera, il terzogenito di casa Weasley venne impegnato a conversare via radio con un ufficiale di Lazlo riguardo possibili rinforzi. La città tecnomagica era sempre troppo vicino al Quebec, quindi non sapevano quante truppe avrebbero potuto mandare, ma speravano di supportarli con almeno un paio di reggimenti ben armati. I loro alleati in giro per il mondo avevano promesso lo stesso, quindi non rimaneva che aspettare l'arrivo degli aiuti.

 

Dopo aver dato i suoi ringraziamenti, il giovane elettrocineta mise le mani sul tavolo, guardando la finestra e riflettendo gli avvenimenti degli ultimi anni, senza focalizzarsi su niente in particolare. Il suo pensare venne però continuamente interrotta da un bizzarro rumore che si faceva sempre più forte.

 

Con sua sorpresa, la fonte sembrava provenire dagli stessi muri, e desideroso di scoprire di più mise l'orecchio sulla parete per sentire meglio. Sembrava... come se qualcosa stesse masticando. Continui e innumerevoli morsi che si facevano sempre più rumorosi, scavando anche nel timpano di Percy. Questi digrignò i denti e per quanto schifato dall'idea di danneggiare l'albero, avvolse la mano con fitte scintille, trasformandole in una saetta che scavò nella parete in legno magico per poi svanire assieme al rumore.

 

“ Che diavolo...?”, domandò Percy quando vide cosa si trovava dentro la parete. Un orribile verme violaceo ricoperto di spine che stava mangiando l'interno dell'albero. La creatura aprì un orrendo occhio giallastro, piantandolo sul giovane psionico, che riuscì a schivare in tempo un suo assalto.

 

Solo la capacità di Percy di trasformarsi in elettricità lo salvò da un nuovo balzo, diretto probabilmente al suo collo, attraversato senza danni da quelle orribili zanne. Nonostante l'aspetto, la creatura era incredibilmente rapida, e abbastanza aggressiva da non arrendersi nel tentare di uccidere il ragazzo.

 

Questi le scagliò contro una potente scarica elettrica, riuscendo apparentemente a carbonizzarla. Il vice sindaco fu sul punto di scagliarne un'altra per assicurarsi il lavoro fosse concluso( lezione insegnatagli da suo padre: assicurarsi sempre che un nemico sia e resti morto), ma di nuovo l'orribile creatura gli saltò sul collo con incredibile rapidità prima di bloccarsi a mezz'aria ed essere strappata in due parti da una morsa telecinetica, cadendo a terra con un flaccido tonfo.

 

“ Percy, stai bene?”, domandò apprensiva l'appena accorsa madama Bones. Il suo ansimante assistente annuì.

 

“ Grazie a lei sì, signor sindaco. Ma credo... che quella cosa stesse cercando di danneggiare l'albero.”, ansimò l'elettrocineta, timoroso che l'essere si rigenerasse in qualche modo.

 

“ Credo sia un prodotto di Bio- stregoneria, forse degli Splugorth. Chiamerò Minerva, è l'unica tra noi ad averla studiata almeno in parte.”, disse il sindaco, facendo levitare con cautela i resti di quell'orrido essere prima di chiuderlo in una gabbia per portarlo all'amica.


“ Diamine, che sta per succedere ora?”, si domandò il ragazzo, temendo per la nuova sfida che Camelot avrebbe affrontato a breve.

 

*****

Anche in assenza di Ginevra, i preparativi per la nuova battaglia non erano cessati un istante. A New Hogsmeade, Camelot e in ogni altro villaggio del regno i soldati imbracciavano le armi e i maghi si caricavano di energia per la vicina lotta a difesa per la loro casa.

 

Purtroppo la maggior parte delle unità robotiche di Camelot erano state spedite a Lazlo o nella repubblica del Giappone per un dovuto aggiornamento, soprattutto i Glitter Boy.

 

Di conseguenza la loro potenza di fuoco per i difensori proveniva dagli incantatori e dalla loro artiglieria pesante. Il loro asso nella manica consisteva nei vari psionici, i pochi immuni al furto dell'anima di Nixla o dei suoi accoliti.

 

Il loro numero aumentò non poco nel giro di una mattinata, quando nella piazza di New Hogsmeade si manifestò un portale da cui uscì un folto gruppo di misteriose creature e guerrieri stranamente vestiti, a cui faceva capo un soldato mascherato ben familiare ai più.

 

“ Zhen Hi, che cosa ci porti?”, domandò Koromi, osservando con attenzione il centinaio di mutanti , cyborg e apparenti umani che avevano accompagnato il Guerriero del fulmine in quel viaggio. Questi si schiarì la gola prima di elencarli con l'orgoglio di un maestro. Tra di essi erano presenti vari tipi di animali umanoidi, tigri in primis, guerrieri a cavallo di bellissimi t-rex rossi, uomini d'etnia sudamericana vestiti come i loro antenati e molti altri soldati attrezzate con le armi più svariate, persino alcuni dei bellicosi Arkhon.

 

“ Guerrieri dalle città degli Inca, mutanti di Achilles, Cavalieri sanguinari e molti altro ancora. Si sono offerti volontari per riconquistare la Cina, ma hanno reputato questa causa non meno degna.”, disse euforico Zhen Hi, indicando ognuno dei soldati che aveva portato con sé.

 

“ Abbiamo sentito parlare tantissimo di voi. Non vediamo l'ora di combattere ai vostri ordini.”, disse una donna piuttosto pallida, vestita con abiti decorati da vari disegni simili alle pitture di Nazca. Su di essi riposavano alcuni gioielli, e sulla cintura teneva una fionda avvolta da una lieve aura dorata. Arthur e Ross si avvicinarono a lei per tenderle la mano, riconoscendola come una dei Veri Inca, i semidei che governavano le nuove città mesoamericane.

 

“ Un piacere più che ricambiato, mi creda. Con chi abbiamo l'onore?”, domandò curiosa la voce elettronica della donna cactus.

 

“ Cara Capac. Sono stata eletta dai miei compagni come loro temporaneo leader, ma sono molto ansiosa di ascoltare i vostri ordini o quelli di lady Ginevra. A essere onesti io, come altri, speriamo che la vostra alleanza possa essere da esempio per i tanti esempi del sud America. I miei pari grado, forse per troppa fedeltà alla causa dei nostri dei, disdegnano ancora un'alleanza con gli altri abitanti del sud. Io spero di convincerli del contrario.”.

 

“ Cercherò di non deludervi. E spero di potervi presentare presto anche...”, fece per dire il Tecnomago prima che un altro portale si aprisse a poca distanza da loro, accecando temporaneamente il gruppo. In mezzo alla piazza era appparso un'altro grosso plotone di soldati ben armati, alcuni dei quali di origine lemuriana o riportante i tratti anfibi degli abitanti di Tritonia, accompagnati da una manciata di unità mecha. A guidarle era un uomo molto alto e muscoloso, con un visto dai tratti polinesiani, corti capelli neri e vestito con la divisa della Nuova Marina, una camicia smanicata bianca con un paio di medaglie al petto. Alla cintola teneva una grossa mazza neurale.

 

La sua espressione era parecchio seria, ma non appena vide i quattro avventurieri di fronte alle truppe sudamericane sorrise con immensa gioia.

 

“ AMICI!”, esclamò Arama correndo verso il resto del team Morrigan, stringendoli tutti nel suo abbraccio stritolante dando vita a una serie di vertebre( o l'equivalente vegetale per Ross) scricchiolanti e urletti di dolore. Persino lo scheletro rinforzato di Koromi ebbe dei problemi a restare insieme.

 

“ A- rama, la schiena...”, si lamentò la samurai, dimendando le gambe bioniche finchè l'orca biforma non li lasciò andare con un piccolo tonfo, grattandosi imbarazzato la nuca. Qualcuno dei soldati venuti con Zhen Hi e Arama rise per lo spettacolo, e Molly, che aveva l'incarico di accompagnare i rinforzi ai loro alloggi, sorrise intenerita.

 

“ Oh, scusate, ma mi siete mancati tanto. E' bello stare nella Nuova marina, ho potuto aiutare molto il mio popolo e mi sono anche guadagnato il rispetto di Nemo, oltre che dei soldati sotto il mio comando. Ma con voi... è come essere con la mia famiglia.”.

 

“ No, Arama, il team Morrigan E' una famiglia. E Ducson o quelli come lui non lo capiranno mai, ecco perchè continueremo a batterli.”, disse Arthur, stringendo i quattro compagni per le spalle( con un po' di difficoltà con Arama) e guardandoli con occhi infusi di pura determinazione. Ora, di nuovo assieme alla sua squadra, si sentiva capace di fare qualsiasi cosa, incluso rispedire Zashan nell'abisso da cui non sarebbe mai dovuto uscire e assicurarsi che non ritornasse mai più sulla Terra dei Rifts.

 

“ Vero, è ora che ricordiamo loro di cosa siamo capaci. Qual è la prima mossa?”, domandò Koromi, stringendosi in quel cameratesco abbraccio. Il suo amato leader sorrise ancora, con una nota quasi perfida, la stessa che assumeva ogni volta che pensava al momento in cui avrebbe tenuto tra le mani il collo di Merlino e si sarebbe vendicato per la morte di suo figlio.

 

“ Scoprire dove si nascondono... e bombardarli con tutto quello che abbiamo prima che portino a termine il loro obbiettivo.”.

 

*****

In cerca di metodi per rafforzare ulteriormente il loro esercito, Tom era andato in cerca del basilisco che aveva sguinzagliato per Hogwarts più di cinquant'anni prima. Con la scuola strappata alla sua solita locazione, anche il servitore della sua famiglia era fuggito nelle foreste inglesi, adattandosi in fretta dopo aver assorbito sufficiente energia delle Ley Line. Un paio di cavalieri avevano proposto di cacciarlo e ucciderlo, ma Ar'tuu aveva proibito a chiunque di cercarlo finché fosse rimasto lontano dalle zone abitate.

 

“ Pensi ti darà retta? E' diventato molto più potente da quando lo comandasti l'ultima volta.“, domandò Vrena al suo più recente vice, rivolgendo il viso tumefatto alla grotta usata dal basilisco come rifugio. Aguzzando bene la vista era possibile vedere il movimento delle sue enormi spire. Ducson era alquanto interessato a vedere Voldemort all'opera. Aveva sentito dai pochi maghi del vecchio mondo arrivati nella Federazione delle sue atrocità e del suo genio. Si domandava se anche sulla Terra dei Rifts avrebbe tenuto il passo.

 

“ Venne allevato e istruito dal mio antenato, Salazar Serpeverde, è naturale che mi ubbidisca. Ma ho preso le mie precauzioni se l'aria di questo mondo l'avesse reso troppo indipendente. “, disse il mietitore, stringendo il pomo del suo bastone e mettendosi a sibilare. La sua orribile cantilena raggiunse la creatura che era venuto a cercare e dopo pochi secondi la testa violacea di un enorme serpente cornuto fuoriuscì all'esterno, fissando quasi con sospetto i tre incantatori attraverso occhi giallastri che rilucevano di potere puro.

 

“ Non sono mai stata tipa da animali, ma per questo potrei fare un'eccezione.”, ridacchió Vrena, affascinata dalle splendide squame del gigantesco serpente e dal suo istinto omicida.

 

Voldemort sibiló ancora, allungando una mano verso il suo antico servitore. Questi chiuse I suoi occhi giallastri e chinó la testa , lasciandosi carezzare dall'avatar di Nixla, che lasciò passare le dita grigiastre sulla superficie squamosa

 

“ Lieto di vedere che ancora ricordi a chi devi la tua fedeltà - affermò Tom soddisfatto - ora va a cercare il villaggio più vicino, e mangia a sazietà.”.

 

Il basilisco, dopo aver assaporato le ultime carezze di Vrena, strisció rapido tra le fronde in cerca di prede che avrebbero nutrito la non morta tanto quanto lui.

 

“ Usare una creatura tanto bella e potente per uccidere studenti di magia il cui sangue non è per voi abbastanza puro. Devo dire, lord Voldemort, che voi e la vostra famiglia avevate dei gusti esemplari “, si complimentó Ducson col suo complice, che si permise un lieve sorriso.

 

“ Ricambio il complimento, mio signore-disse riverente l'ultimo Serpeverde- Non sono potuto rimanere molto nella Federazione della magia, ma posso testimoniare che i vostri metodi sono alquanto interessanti, senza alcun dubbio utili nel mantenere il territorio che già controllate >> Ducson rise di gusto, estremamente lusingato dal complimento. Al punto da dare una pacca a Tom.

 

“ Fortunatamente ho alcuni contatti con le forze infernali, che mi danno qualche vantaggio rispetto ai Signori della magia, e ne ho approfittato il più possibile . Ma tornando all'argomento di sopra, la purezza del sangue, intendete affrontarlo anche in questo mondo, dove chiunque può potenzialmente imparare la magia? “, domandò, volendo mettere ulteriormente alla prova il suo complice, per sapere anche da che parte si sarebbe schierato in caso di conflitto con Nixla e Merlino .

 

L'espressione di Tom si fece più seria, e schioccó la lingua cercando una risposta adatta. A modo suo rispettava l'ambizione e le capacità di Ducson, che come lui aveva voluto riprendere quanto riteneva suo da usurpatori moralisti: i Signori della magia per il Trasmutatore, i babbanofili per lui.

 

“ È una questione spinosa in effetti, specie considerando l'esistenza degli Psionici. Senza dubbio, se la mia signora vorrà così, farò del mio meglio affinché i babbani nei territori a me assegnati non potranno rivoltarsi contro di lei. Com'è giusto che sia, saranno le bestie da macello per nutrirla di succose anime. Tutti gli altri, se vorranno avere un ruolo più alto, dovranno dimostrare di meritarlo come i migliori dei miei accoliti fecero in passato. “, disse infine con alcuni gesti ad accompagnare il suo discorso, lasciando di nuovo il suo alleato molto soddisfatto.

 

“ Bene, allora una volta concluso qui spero di avervi al mio fianco quando darò a Prosek la fine che merita. Vi saluto, amici miei, vado a sostenere le mie truppe. Se sarò fortunato, forse mi troverò davanti quell'impiastro di Arthur Weasley-affermò prima di aprire un portale - Nel frattempo fatemi sapere come proseguono i nostri piani.”, concluse entrando nel varco e dirigendosi dalle sue truppe. Vrena si strinse nuovamente nelle braccia, inarcando pensosa la bocca putrefatta e guardando il suo luogotenente.

 

“ Il piano è lo stesso, se le cose andassero male? “, chiese questi, ricevendo in risposta un sorriso inquietante.

 

“ Sì, assorbi la sua anima e prendi il suo posto a capo della Vera federazione .“, disse Vrena, ora avvolta da un'aura oscura nella quale era possibile avvertire l'urlo di ogni anima che l'avrebbe nutrita.

                                                                                                          *****
Salve a tutti, spero di non essere troppo in ritardo. Le ultime faccende per la laurea sono state un pò rompi, ma alla fine ho superato la prova finale e mi sto ora occupando della magistrale.  Mi auguro il capitolo sia di vostro gusto, certe parti sarebbero sicuramente potute essere scritte meglio, spero di poter rimediare quando mostrerò in azione Tuska e gli altri rinforzi. Nel prossimo intanto si tornerà in Russia, dove i fan di Animali Fantastici troveranno una spero piacevole Guest star. Ci risentiamo presto, recensite se avete il tempo, intanto ecco il 'dizionario' di Rifts.

                                                                                                     *****
Orchi: Siccome gli orchi propri di Rifts sono alquanto deludenti( una brutta copia di quelli di Tolkien con un pò più di impianti bionici), ho preferito un misto tra quelli di Warcraft e Warhammer, dove nel secondo caso sono la mia razza preferita del setting. Brutali e cazzoni, ma anche onorevoli, gli orchi adorano la guerra e ogni tipo di oggetto meccanico o elettronico che permetta loro di fare delle belle esplosioni, volgarmente detto Dakka. Il loro grido di battaglia, nonchè praticamente un inno agli dei Gork e Mork, è  WAAAAAAAAAAAGH!( Tuska è appunto uno dei personaggi di Warhammer 40k, un Boss orkesco che desiderando combattere quanti più demoni possibile, guidò la sua orda in un portale per una dimensione infernale, il Warp. Il dio della guerra, Khorne, divertito dalla loro bambinesca crociata, li resuscita ogni giorno per farli combattere contro i suoi scagnozzi. E' probabilmente l'unico personaggio di 40k ad aver avuto un lieto fine)

Inca: Semidei o prescelti del pantheon mesoamericano, sono dotati di potenti abilità magiche e psichiche. Governano i territori rimasti ai discendenti del loro antico impero, che fa inoltre uso di un tipo di magia basato su simboli magici( come le linee di Nazca, che sulla Terra dei Rifts sono sostanzialmente batterie magiche potentissime)

Cavalieri sanguinari: Guerrieri dotati di abilità psioniche più o meno estese, possiedono un legame mentale con una razza di dinosauri piuttosto intelligenti.

Achilles: Repubblica situata nell'Argentina e dotata di un'avanzata ingegneria genetica. Le sue principali creazioni sono vari tipi di animali umanoidi dotati di abilità psioniche molto avanzate. Una di queste razze, i Felinidi, è riuscita a creare una nazione indipendente.

  
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