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Autore: Ivy001    30/09/2021    1 recensioni
Quando la felicità di una famiglia viene distrutta da un evento inaspettato e inspiegabile...qualcuno scompare, la Banda si riunisce
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bogotà, Nairobi, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un mese dopo l’arrivo in Thailandia, è tutto pronto per la cerimonia.

Quel dì a svegliare Nairobi dal suo sonno sono i bambini, euforici e chiassosi più del solito.

Le donne dei Dalì, invece, si occupano di capelli e make-up, attente ad ogni dettaglio, e aiutano la gitana ad indossare un abito color crema, delicato e raffinato, cucitole per l’occorrenza da mani esperte di sarte del luogo. Perfino Carmen Jimenez partecipò nella realizzazione del vestito, riconoscendo nei gusti di sua figlia molte somiglianze con i suoi.

Bella e radiosa, Agata Jimenez percorre, a piedi nudi, sulla sabbia di quella immensa spiaggia, lì dove giunsero con la nave ben trenta giorni prima, i metri che la separano dal saldatore.

E Bogotà, fermo, immobile, fiancheggiato da una lunga schiera di figli, osserva l’immagine della felicità: la sfilata dei piccoli, Alba, seguita dai gemelli, da Kiev e Tristan, mano nella mano.

Infine, eccola lì…la sua Nairobi.

Difficile dimenticare quando le sussurrò, tanto tempo prima, di immaginarla vestita di bianco che lo raggiungeva all’altare.

Sembra ieri quando ciò accadde. Ora la storia si ripete, affiancati da gente che si ama partecipe di quella gioia.

La Jimenez non è sola quando cammina incontro al suo compagno.

Carmen e Jorge, le persone che non avrebbe mai pensato di poter tollerare nella vita, l’accompagnano, in veste di genitori, come normalmente si è soliti fare alle cerimonie religiose, con la concessione della propria figlia nelle mani del suo futuro sposo. Una sensazione che la settant’enne ha vissuto quando concesse Agata al marito, il papà di Axel.

Una sensazione che non aveva affatto la stessa magia e le stesse sensazioni di questa.

Con il battito accelerato, la falsaria si unisce a Bogotà, realizzando insieme a lui il sogno di tutta una vita.

In presenza delle persone che amano, pronunciano le promesse espresse anni addietro, quelle di esserci sempre l’uno per l’altra, di non allontanarsi più, di viversi giorno dopo giorno.

Eppure, l’affermazione pronunciata dalla coppia che spiazza i presenti è che si sarebbero impegnati ad accogliere anche altri nuovi membri in famiglia.  

“Scusate, intendete dire…altri figli? – Denver è spiazzato e commenta – “Amico mio, direi che ne hai abbastanza, no?”

“Nairo, ci stai dicendo che sei incinta?” – Tokyo, incredula, è pronta a gettarsi al collo della gitana per congratularsi.

Però sono gli sposi stessi a porre un freno all’euforia generale.

“No, calma, calma. Non intendevamo questo che state pensando!” – dice la donna, ridendo di fronte a chi pare la voglia sempre in dolce attesa.

“Direi che undici eredi sono più che sufficienti” – spiega il saldatore, includendo Axel tra i suoi figli di sangue.

“Undici? Ma siamo in dieci, papino” – riflette Seba.

A quel punto, Agata invita la persona, isolata e poco notata, ad avanzare.

Nessuno si accorge di costui fino a quel preciso istante.

E sono le sorelle, Ivana e Hanna, a esclamare, a gran voce, il suo nome – “Emilio!”

In fondo il saldatore promise a se stesso di mettere da parte il rancore e di recupere la relazione con il primogenito.

E così fece.

Accolto con entusiasmo dall’intero gruppo, il ventisettenne si riunisce alla famiglia, abbracciando suo padre in primis e la Jimenez subito dopo.

“Bentornato in famiglia, tesoro” – conclude Bogotà, commosso.

Tra applausi e lacrime di gioia, la coppia viene festeggiata come merita, convinta che mai più niente possa distruggere tale felicità.

La sola cosa che, a detta dei giovani Dalì, è ignorata dagli adulti è la nascita di due coppie amorose tra i membri young della squdra.

“Dite che conviene rivelarlo? Ci uccidono se lo scoprono” – sussurra Paula ai tre, appartati con lei, fuori dalla grande villa che ospita la festa nuziale.

“Penso che stiamo esagerando, in fondo non facciamo niente di male” – risponde Ivana.

“Parla per te, sorellina! Se Raquel scopre di me e sua figlia, come minimo mi spara” – Julian si pronuncia con una battuta che fa sorridere la vent’enne che gli è accanto e che gli prende la mano.

“Calma e sangue freddo, famiglia! Sono certo che capiranno” – interviene Axel, guardando Varsavia.

“Non potevamo non innamorarci, giusto?” – le domanda, regalandole un sorriso che l’ucraina tanto adora.

Se c’è una cosa che quei quattro giovani fanciulli non hanno tenuto in considerazione, è l’arguzia notevole del Professore.

Impossibile non captare la chimica tra le due coppie.

E a farlo presente qualcuno giunto in tale istante.

“Ehi, voi quattro che fate qui?” – la voce di Marsiglia, con a spasso il suo labrador, fa sobbalzare i ragazzi.

“Ehm, Marsiglia, da quanto sei qui?” -  domanda, imbarazzato, Julian.

“Sono uscito per fare una passeggiata con Bernardo”

“Sei ancora convinto di voler dare quel cane a mamma e Bogotà?” – chiede Axel, trovando un modo per cambiare discorso sull’argomento “Cosa ci fate voi qui”.

“Ovviamente sì. Alba, Ginevra e Sebastiàn amano Bernardo, e Bernardo ama loro. Perciò vivrà bene con loro” – afferma, convinto, l’ex sicario.

Poi, però, cogliendo una certa tensione nell’aria, suggerisce loro di rientrare perché a breve avrebbero mangiato la torta.

E quando i giovani sono prossimi alla porta d’ingresso, sollevati dal non aver alimentato sospetti, è proprio l’uomo, ridacchiando sotto i baffi, a commentare – “Sappiate che abbiamo vissuto l’amore prima di voi, e abbiamo capito che vi siete fidanzati!”

“Eh?” – esclamano in coro, imbarazzati.

“Basta segreti, credete che il Prof non abbia sospetti? I vostri genitori sanno tutto. Non abbiate timore, vi vogliono bene, non potrebbero mai arrabbiarsi!” – conclude, preparando i giovani al confronto con i grandi.

Così, una volta raggiunta la sala dei festeggiamenti, sentendo gli occhi puntati addosso, è Axel, da bravo figlio della Puta Ama, a prendere parola – “Vorremmo dirvi una cosa importante”

E quel gesto basta ai Dalì per capire il messaggio, ed apprezzare il coraggio nell’affrontarli.

“Tranquilli, ragazzi! Vi diamo la nostra benedizione” – e chi si espone in primis è Raquel, guardando soprattutto Julian e dicendogli – “Però mi raccomando a non far piangere la mia Paula” – afferma sorridente e felice per sua figlia.

Ovviamente anche Nairobi e Bogotà hanno qualcosa da dire ai rispettivi figli.

“Certo, mai avrei pensato che da fratellastro e sorellastra quale siete, vi sareste innamorati. Però è pur sempre amore. E se voi siete felici, lo siamo anche noi”

Con un abbraccio, la sposa accetta la relazione, per spostare lo sguardo sul saldatore, alquanto spiazzato dal fatto.

“Era inevitabile che ciò accadesse, mi amor” – puntualizza, cercando di avere una reazione dal consorte, rimasto stranamente in silenzio.

“Perché dici questo?”  - e infatti, dopo l’osservazione di Nairobi, Bogotà torna in se, e apre bocca.

“Axel e Ivana sono esattamente come me e te. Mi piace l’idea che il legame che ci unisce supera ogni limite. Non solo io e te ci siamo innamorati, ma si sono innamorati anche i nostri rispettivi figli. Non dubitare che tra le nostre due famiglie ci sia un filo che non si spezzerà mai, perché loro sono l’esempio perfetto di tutto ciò”

“Hai ragione! Siate felici, figlioli!” – ed è proprio lo sposo a proporre il brindisi.

“A cosa brindiamo?” – domanda Nairobi al saldatore.

C’è tanto per cui vale la pena brindare: si brinda alla libertà, ai piani estremi di salvataggio del Professore, alle idee a volte pericolose di Palermo, alla leadership di Lisbona e a quella di Nairobi, alla tenerezza di Stoccolma e alla sua pazienza nel sopportare Denver, ai colpi di testa di quest’ultimo, all’impulsività di Tokyo e Rio e al loro amore, alla forza di Helsinki, alla squadra dei giovani Dalì, a Bogotà e alla sua tenacia…ai bambini, nello specifico a Ginevra, vittima di una brutta storia, conclusasi nel migliore dei modi, una piccola di soli sette anni divenuta la catena che ha unito i Dalì per la terza volta, e per sempre!

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Ciò che accadrà da lì in poi, nel giro di ben cinque anni, segna il finale perfetto per una Banda, divenuta famiglia, che torna alla libertà di un tempo.

Cinque lunghi anni durante i quali alcuni dei figli di Bogotà tornano nelle loro città, cominciano carriere lavorative e vivono le loro esperienze di crescita. Figli che non esiteranno a tornare, ogni qualvolta ne avranno voglia.

Cinque anni di amore e amicizia, divenuti giorno dopo giorno, sempre più forti.

Cinque anni in Thailandia che culminano con l’arrivo di un’importante comunicazione.

Quella che il prof attendeva dal giorno della fuga da Perth.

“Da oggi potrete tornare in Australia” – comunica, riferendosi nello specifico alle coppie che hanno vissuto lì – “Abbiamo ottenuto il via libera per riprendere le nostre vite di sempre!”

Seppure quella è una decisione sofferta, Nairobi e Bogotà, così come Tokyo e Rio, decidono di rimettere piede nella città che li ha ospitati per ben dodici anni.

Perfino i Gonzales optano per seguire i parenti in Oceania, non intenzionati a separarsi mai più. Dopotutto, Carmen ha faticato sodo per riconquistare la fiducia di Agata e ora che l’ha ottenuta, non vuole perderla di nuovo.

“Bentornati a casa!” – comunica Bogotà ai figli, quando aprono la porta della loro ben amata villa Sanchez.

Adam e Carmen Johnson si impegnarono nel tenerla in debita cura e pulizia. E quando i Dalì vi rimettono piede, si trovando davanti agli occhi la stessa identica situazione lasciata ben cinque anni prima.

“Merito di mia moglie che ricordava per filo e per segno come era disposto tutto” – precisa l’australiano, lusingando la madrilena consorte.

Ma le sorprese non finiscono qui.

All’indomani del loro arrivo a Perth, il saldatore e la sua famiglia ricevono la visita inaspettata di Axel e Ivana.

I due convivono, a Madrid, da tempo e hanno una notizia importante da comunicare ai genitori.

“La famiglia si allarga” – rivela l’ucraina, mostrando un leggero rigonfiamento al ventre.

Una notizia che spiazza tutti, e sciocca Agata che dovrà riuscire ad immaginarsi in veste di nonna a neanche cinquant’anni. Però una vita che nasce è sempre fonte di gioia.

Da lì a qualche mese, un bebè si aggiunge alla Banda, e ovviamente, come vale per ogni membro, anche alla neonata viene dato il nome di una città.

“Benvenuta al mondo, Milagro! Sei un vero e proprio miracolo, piccola mia!” – è così che la gitana accoglie la sua nipotina, conoscendola per la prima volta.

“Sei tu il nostro happy ending” – afferma, commossa, dandole un dolce bacio sulla fronte.

Oggi che è madre, moglie, e perfino nonna, sente rimbombare, nella sua testa, le parole che pronunciò quando chiese al professore di renderla madre.

Sogno di diventare madre, di avere tanti figli, e un cane... e tutto ciò che serve

Lo sognava disperatamente, ed è esattamente quanto si è avverato.

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2 mesi dopo…

“Fermi così, guardate tutti la fotocamera! Al mio tre. Uno, due ...”  - dice il fotografo, pronto ad incorniciare la foto-ricordo di famiglia: Bogotà, posto dietro a Nairobi, con in braccio un cucciolo di labrador ricevuto in regalo da Marsiglia, in seguito alla prematura scomparsa di Bernardo; di fianco a lui ci sono i Gonzales, che, seppure con qualche acciacco fisico, sono sempre presenti nella loro quotidianità;  la matriarca, Agata Jimenez, è seduta al centro della scena, ed è lei che rappresenta il cuore della bella e numerosa famiglia; di fianco alla gitana, ecco sistemati gli undici eredi, tutti adulti e realizzati; in primissimo piano la neonata, Milagro, avvolta tra le braccia dei tre baby zii…una neonata che è simbolo di speranza, il miracolo di come nella vita, se si crede fortemente nella felicità, questa arriva nel momento opportuno.

“Gridate cheese!”

Poi scatta il flash e la fotocamera immortala e blocca nel tempo, incorniciata e disposta alla parete, la vera immagine della felicità.

 

THE END

 

 

PER LETI E MARI, DEDICO A VOI QUESTA FANFICTION, ALLA VOSTRA PRESENZA CHE CI TENGO A RIBADIRE ESSERE STATA ESSENZIALE PER LA MIA FANTASIA E LA MIA PENNA.

CONOSCERVI GRAZIE A QUESTO SITO E’ STATO UN GRANDE REGALO.

VI VOGLIO BENE.

 

ALLA PROSSIMA STORIA, BESITOS A TODOS

   
 
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