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Autore: MusicAddicted    01/10/2021    3 recensioni
Missing Moment/anticipazione da 'Incontri TenTENNANTi'
David vuole un regalo speciale, il Dottore porta tutti nel posto giusto e un certo Mangiamorte decide di mettersi alla prova per il suo Secondo Signore Oscuro.
Questa one shot partecipa al Fluttober 2021. Prompt 1: Winning a Teddy for the other
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Doctor - 10
Note: Cross-over, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Fluff's never enough'
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Prima di inizare a leggere:
Se non avete già familiarizzato con questa storia delirante
https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3906327&i=1  che sto scrivendo con la mia socia Loki https://efpfanfic.net/viewuser.php?uid=115214
, vi invito a cliccare sulla X per uscire dalla pagina, perchè di questa shottina delirante e iper fluffosa ci capireste davvero poco o nulla ^^'

Se invece avete già preso confidenza con quel pazzo mondo e i suoi personaggi ancora più pazzoidi , siete le/i benvenute/i  e potreste trovare delle nuove aggiunte e dei nuovi sviluppi (non manca molto perché ci arriviamo anche nella long a questo punto, ma intanto lo potevate intuire che era nell'aria ;P )

Disclaimer: David Tennant e i suoi stra meravigliosi personaggi appartengono solo a lui (a Georgia <3 ) e agli sceneggiatori/registi ecc di ogni fandom affrontato

Se avete voglia di Fluff, soprattuto made in BarTen, questo è il posto giusto ;)


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Barty Bear
 

“Dottore, ancora non capisco perché tu ci abbia voluti portare qui!” borbotta Kevin, uscendo dalla TARDIS con gli altri. “E poi di preciso, dov’è che saremmo?”

“Mi stupisco di un quasi NewYorkese adottato come  te, non riconosci più Brooklyn?” lo punzecchia Ten.

“Beh, non è quella dei giorni miei, evidentemente.” osserva il persuasore.

“Puoi dirlo forte!” sorride entusiasta il Signore del Tempo. “Amici miei, okay, qualcuno più che amico,” mormora, stringendo a sé un Barty adorante. “Benvenuti nel 15 Febbraio, 1903!”

“E perché proprio questa data?” indaga Alec, da bravo detective.

“Perché David ha detto che voleva un souvenir da portare ai suoi bambini, allora cosa c’è di meglio dei primi orsacchiotti di peluche della storia?” spiega tronfio Ten.

“Oohh, ma è perfetto! I bambini lo adoreranno. Ne prenderò uno anche a Ty e soprattutto uno per Georgia… non si è mai troppo grandi per un orsetto di peluche!” si emoziona David.

“Questo è lo spirito!” approva il Dottore.

“Non è il genere di regalo che apprezzerebbe Jessica… non che da me abbia mai apprezzato qualcosa!” sbuffa Kevin.

“E allora invece di quella cazzo di ingrata regalalo a me un orsacchiotto, io di certo mi dimostrerò molto riconoscente!” ammicca verso di lui Peter, strappandogli un bacio.

“Stavolta ti perdono, solo perché è stato un gran bacio,” sorride ammiccante Kevin, contro le sue labbra, prima di cambiare tono e sguardo. “Ma se ti azzardi ancora a parlare male della mia Jessica ti rendo muto per tutto il giorno!” gli intima.

“Se volevi davvero stupire i tuoi Companions dovevi portarli a Londra del 1973, quando ho fatto nascere il progetto della M25!” si gasa Crowley al ricordo.

“Oh beh, sì certo, la stessa invenzione che poi ti ha reso un demone flambè!” gli ricorda Aziraphale. “E se non era per Adam, della tua adorata Bentley non ti rimaneva altro che il tubo che agitavi durante la battaglia!”

“Mi è comunque valsa le lodi da parte di Satana stesso e scusami se è poco, angelo!” si vanta il demone, con sguardo fiero.
 

“Dottore, io apprezzo molto la visita a questo negozio, solo che non capisco perchè gli umani di quest’epoca non abbiano battuto il ferro finché era caldo: dovevano creare dei bistrot che servissero crepe a forma di orsacchiotto!” dice la sua Aziraphale, con gli occhi scintillanti al solo pensiero.

“Ma è un’idea geniale!” approva Singy. “Perchè tu ed io non ci fermiamo qui e ne allestiamo uno?”

“Cosetto, gira alla larga dal mio angelo!” ringhia Crowley, possessivo.

“Il mio era puro interesse professionale!” si giustifica il giovane detective.

“Appunto, condividi già una professione, sbarbatello, con me.” gli ricorda Alec, avvicinandosi a lui.

“Non mi sembra che lavoriamo insieme!” fa spallucce Peter Carlisle, giocando a fare il prezioso.

“Beh, tu sei un detective, lo sono anche io, in un certo senso siamo colleghi, quindi mi mancheresti…” mormora Alec, imbronciato.

“Oh. Quindi ti mancherei… solo come collega?” lo provoca l’altro, il viso a pochi centimetri dal suo.

“Lo sai.” ammette Alec e per come lo guarda non resta altro da dire.

Chi invece ha molto da dire è Barty.

“Vergognatevi, tutti voi, Companions, tranne David,” esordisce il Mago Oscuro, sorridendo all’attore. “Il Dottore è così generoso a portarci in questo luogo così importante e voi non lo state apprezzando come si deve, pensando a cose diverse?! Non vi meritate il Dottore e non vi meritate nemmeno la TARDIS.” continua a inveire.

“Barty, lo apprezzo, ma non è il caso…” gli si fa vicino il Dottore, sinceramente colpito.

“Andate subito in quel negozio, curiosate, arricchitevi di storia e divertitevi… oppure mi divertirò io con la mia bacchetta!’” li minaccia il Mangiamorte, con lo sguardo di chi non sta affatto scherzando.

Tutti stanno per obbedirgli, ma è proprio Ten a fermarli.

“Un momento, non così in fretta. Voglio dire, sono contento che lo facciate, ma prima non volete conoscere la storia di questo pupazzetto tanto amato da grandi e piccini?” chiede e tutti annuiscono.

Il Dottore sorride. Lui ama condividere la sua infinita conoscenza.


“Qualcuno di voi sa perché si chiama ‘Teddy Bear’?” domanda.

“Quella SangueMarcio sapientona della Granger lo saprebbe di sicuro!” borbotta Barty.

“Huh?” lo guarda interrogativo Ten.

“Niente, mio Signore, continua pure!”

“Tutto inizia il 14 Novembre del 1902, quando il Presidente Roosevelt fu invitato a una battuta di caccia vicino al Mississipi e lui era appassionato di caccia grossa. Tuttavia, non era riuscito a trovare nemmeno un orso, quando il suo assistente lo chiamò, aveva trovato, legato e messo all’angolo un orso nero. Roosevelt però lo trovò così poco sportivo e per niente nobile che si rifiutò di sparare alla povera bestia in quelle condzioni. La notizia fece il giro del mondo, rafforzata anche da un vignetta satirica e tutti mostrarono un forte apprezzamento per quell’orso.” comincia a raccontare il Signore del Tempo, facendo una pausa per accertarsi che tutti lo stiano ascoltando con interesse ed è così.

 “Il Signor Michtom,  proprietario di un negozio di caramelle, vide quella vignetta e questo gli diede un’idea: un hobby che condivideva con la moglie era creare degli animaletti imbottiti, ne creò uno a forma d’orso, quell’orso a cui il Presidente Theodore Roosevelt si era rifiutato di sparare. Theodore. Teddy. Ecco perché si chiama Teddy Bear.” rivela, per poi rivolgersi a David. “Sul serio, nemmeno tu lo sapevi?”

“Beh, sai com’è, nessuno mi ha chiesto di interpretare il Presidente Roosevelt, ancora, quindi non è che abbia approfondito molto ogni aspetto della sua vita…” si gratta la nuca l’attore, con una risatina nervosa.

“Capisco. Fatto sta che la cosa piacque a Roosevelt stesso che diede il permesso per una produzione su larga scala. Ed ecco come nacque l’Ideal Toy Company, che state vedendo qui ora davanti ai vostri occhi.” 

“A maggior ragione adesso voglio ancor di più che tu mi compri uno di quegli orsetti, caro il mio fotti cervello. Alla tua stra dan…” Peter si morde la lingua, vedendo la minaccia negli occhi di Killgrave. “Ehmm, dicevo, a Jessica puoi sempre comprare dell’alcol, ho idea che per lei sia un regalo sempre gradito.” lo sprona Drinky, con una piccola gomitata nel fianco del partner.

“Non hai tutti i torti…” sbuffa Kevin, ma la verità è che non disdegna di far felice il suo amante. Soprattutto in previsione della sua riconoscenza, sotto le coperte.

“Davvero possedevano un negozio di caramelle?” chiedono a Ten all'unisono Singy e Aziraphale.

“Davvero mi state dicendo che di tutto il discorso che ho fatto voi due avete colto solo questo particolare?” si stropiccia il viso con le mani il Dottore. “E comunque, qui troverete solo peluche, niente caramelle.”

Sono tutti in procinto di entrare nel negozio, ma il Dottore li ferma di nuovo.

“Dimenticate un piccolo particolare: la maggior parte di voi ha con sé delle sterline e chi ha i dollari non li ha di questo tempo. Potrei modificare la struttura molecolare dei vostri soldi col mio cacciavite sonico, ma ci metterei un po’...”

“Non dire altro, mio Signore!” si prodiga Barty, lanciando Incantesimi di Trasfigurazione nel portafoglio di tutti, incluso il suo.

David è il primo ad avventurarsi.

“Qui poi nessuno mi conosce, non sono famoso, anzi, non sono nemmeno nato ancora!” ridacchia, prima di darsi allo shopping sfrenato.

“Lasciate andare prima lui e poi aspettate qualche minuto, prima di entrare e solo uno per volta, con la ressa che c’è lì dentro nessuno noterà le somiglianze, a patto che ovviamente non gironzoliate in coppia.” si raccomanda Ten e gli altri annuiscono.

Non tutti.

“Ma se facessi un miracolino demoniaco che non ci fa riconoscere?” propone Crowley.

“Conserviamolo per quando sarà indispensabile, per questa situazione basta soltanto questo piccolo accorgimento,” replica il Signore del Tempo. “E comunque tu e Aziraphale mica vi somigliate, siete liberi di entrare in coppia.”

“NGK, a questo non ci avevo pensato!” si batte una mano sulla fronte, prima di rivolgersi al suo amato. “Vieni, angelo!” si incammina con un sorridente Aziraphale a braccetto.

Gli altri borbottano il loro disappunto per non avere lo stesso privilegio, ma seguendo quelle direttive entrano gradualmente.

Rimangono solo Barty e il Dottore.

“Devo entrare prima io, mio Signore?” si acciglia il Mago Oscuro.

“Sì, potresti, ma ho in mente altro.” ammicca misterioso Ten. “Seguimi!”

“Non devi dirmelo, io ti seguirei sempre.” mormora Barty, più a se stesso, dato che il Dottore si è lanciato in una corsa impaziente e a lui non rimane che raggiungerlo.
 

Addentrandosi più nella periferia di quella cittadina Barty vede una strana attività che non capisce

“C’è il negozio, è vero, ma c’è anche un altro modo per ottenere uno di quegli orsacchiotti,” gli spiega il Signore del Tempo, che conosce i segreti di ogni luogo ed epoca. “Aveva ragione Aziraphale prima, con il suo discorso sul battere il ferro finché è caldo. C’è chi l’ha fatto: a quelle bancarelle che vedi, ci sono i giostrai. Ti fanno fare un gioco, a pagamento, ovvio, probabilmente un dollaro per cinque tiri. Hai notato quei barattoli? Sono di dimensioni varie, che rendono il gioco via, via più complicato. Se butti la pallina nei barattoli grossi, vinci premi di poco valore, forse giusto dei dolcetti… motivo per cui non ho detto ad Aziraphale e Singy di questo posto.” lo fa sorridere il Dottore. “Il Teddy Bear, essendo una novità è il premio più ambito. L’Ideal Toy Company, in concomitanza della sua inaugurazione, ha fornito a ognuna di quelle bancarelle non più di un esemplare.”

“Ma le bancarelle sono solo due.” osserva Barty.

“Appunto, riesci a capire il livello di rarità?”

“Io non fallirò, mio Dottore, vincerò quel Teddy Bear per te.” gli promette Barty. 

“Oh beh, grazie, ma immagino non sia difficile per te, dato che…”

“Intendo senza magia. Nessun trucchetto, nessuna facilitazione.” lo interrompe Barty.

Ten lo guarda stupito.

“Voglio farcela solo con le mie forze… alla maniera dei Babbani,” aggiunge il Mago Purosangue, con un’espressione disgustata, ma che lascia lo spazio che trova quando si specchia in quei grandi occhi scuri, che raccolgono tutti i segreti dell’Universo, che lo guardano così trepidanti.

“Barty, io…”

“Voglio farlo per te, Ten, perchè tu sia fiero di me.”

“Oh, tesoro mio, ma io lo sono già. Sono così fiero di te e ti amo così tanto,” gli sorride il Dottore, accarezzandogli il  viso con il dorso della mano, la bocca che si avvicina alla sua con una lentezza quasi dolorosa.

Magari avrebbero scandalizzato un ristretto pubblico dalla mente conservatrice, fortunatamente senza minorenni nei paraggi, ma di quel bacio lento, lungo, tenero, ma anche un po’ esploratore hanno un forte bisogno sia Ten, sia Barty, in quel momento.
 

“E a riprova di ciò che ti ho promesso ti lascio la mia bacchetta,” lo stupsce ulteriormente il mago, consegnandogli l’oggetto che gli è più caro.

No ormai forse il primo posto di quella classifica lo occupa una certa sciarpa.

Barty prende un dollaro contemporaneo dal suo portafoglio e lo porge al giostraio, che già lo sta guardando male per il piccolo spettacolo che ha dato prima assieme al suo partner.

Meno male che erano abbastanza lontani da non dare ancor di più nell’occhio per il fatto che sembrano gemelli.

Il giostraio gli consegna cinque palline, proprio come aveva previsto Ten, che si è tirato sul bavero del cappotto che indossa per avvicinarsi e guardarlo all’opera indisturbato.

Barty tira la prima pallina e, per quanto non sia quello il suo obiettivo, finisce dentro uno dei barattoli più grandi.

Il giostraio gli allunga un pacchetto di qualcosa di cui ignora l’esistenza.

Lo apre e tira fuori un bastoncino bianco, sottile, avvolto in quella che sembra una carta. Non esita a scartare anche quella.

“Che forma anomala ha questa Cioccorana e perché sta così ferma?” borbotta confuso.

Ten lo ha sentito e si avvicina ridacchiando.

“Non è una Cioccorana, sono sigarette di cioccolato che assomigliano per forma a un pessimo vizio che hanno i Babbani.” gli spiega, mentre Barty addenta metà sigaretta, lasciando il resto a lui. “Di sicuro Singy o Aziraphale apprezzeranno quando gliele porteremo.” lo consiglia, mettendosi il pacchetto in tasca.

“Ma io voglio far contento te, non certo loro!” borbotta il Mangiamorte.

“Lo so, allora datti da fare, coraggio, ti restano quattro tentativi.” lo sprona Ten, mangiandosi la metà avanzata.

 Barty annuisce, prima di fare un secondo tentativo, stavolta a vuoto, esito che incontra anche il terzo.

Se non altro è riuscito a capire quale forza dosare per avvicinarsi al barattolo più piccolo, il problema però è centrarlo.

Il quarto tiro porta la pallina sul bordo del barattolino, ma rimbalza contro e finisce dentro il barattolo più grande fra tutti quelli esposti.
 

Con un risolino di scherno il giostraio gli consegna il premio più misero, ossia una forcina per capelli.

Barty potrebbe facilmente conficcargliela nella  gola, se non fosse per la mano di Ten sul suo avambraccio che tiene a freno la sua rabbia e i suoi istinti omicidi.

“Resta concentrato, Barty. Ti resta un ultimo tiro, perchè quest’uomo insolente e poco rispettoso non si merita un altro dollaro.” gli bisbiglia all’orecchio Ten. “Io so che ce la puoi fare.”

Con la fiducia in sé di chi ha appena bevuto una Felix Felicis, Barty si focalizza sul suo obiettivo, l’ultima pallina che gli resta stretta in mano.

Se il suo Secondo Signore Oscuro gli ha detto che ce la farà, lui ce la farà.

Lancia quella pallina con una precisione millimetrica, la stessa che aveva quando stava per scagliare il suo Avada Kedavra contro Harry Potter, se solo non lo avessero fermato.

Ma adesso non c’è nessuno a fermarlo e gli intenti sono decisamente più pacifici.

La pallina percorre in circolo tutto il bordo del barattolino, prima di cadere al suo interno.

“Ce l’hai fatta Barty, ne ero certo!” lo stringe a sé radioso il Dottore.

 Il giostraio, allibito, consegna al suo cliente l’ambito premio.

“Sai perché questo aneddoto di Teddy Bear mi piace tanto? Perché si era sempre considerato l’orso come un animale violento, aggressivo, inavvicinabile … prima di accorgersi che invece poteva anche avere un lato tenero. Insomma, mi ricorda te” mormora Ten, un po’ imbarazzato.

Mentre stringe quell’orsetto Barty lo bacia rapido, prima che venga colto da un lampo di genio.

“Mio Dottore, posso riavere la bacchetta?” chiede, separandosi.

Ten gliela riconsegna all’istante.

“Ho detto che non avrei usato la magia per vincerlo, ma non per il resto!” sogghigna, strappandogli dalle braccia l’orsetto, prima di lanciare una serie di incantesimi mirati, dando le spalle al Dottore per tenerlo all’oscuro di quello che sta combinando.

Quando finisce, si volta verso il Dottore, consegnandogli un po’ timidamente quel Teddy Bear opportunamente modificato: ora indossa un giaccone nero di pelle, un po’ consumato, stringe in una zampa una piccola bacchetta, sul suo musetto si possono facilmente scorgere delle lentiggini e una linguetta che spunta dalla bocca ricurva in sorriso.

ha anche dei capelli paglierini, tutti spettinati.

“Hai detto che l’orsacchiotto ti ricordava me… ora sarà davvero così.” aggiunge, avvertendo l’impulso di spiegare quello che è già palese.

Il silenzio del Dottore non lo sta aiutando.

“Barty…” riprende a parlare lui, dopo quella che sembra un’eternità.

“Ecco, lo sapevo, non ti piace. Scusami, dammelo che te lo rimetto com’era..” si prodiga Barty.

“Non provarci nemmeno sai?” quasi ringhia Ten. “Lo adoro, lo terrò sempre con me!” gli regala un sorrisone entusiasta, abbracciandolo forte.

Barty è fuori di sé dalla gioia, la lingua gli scatta fuori in modo incontrollabile e Ten ne approfitta per intrappolarla in un bacio esigente.

Barty ha appositamente creato una bolla isolante perché abbiano la giusta privacy.

“Non avrei potuto chiedere di meglio. Volevo un Teddy Bear,” mormora il Dottore, contro le labbra del Mangiamorte. “Ho avuto un Barty Bear.”

--

FINE


Se non vi siete sciolti e riuscite ancora a toccare i tasti della tastiera, mi farebbe taaaaaaaaaaaaaaaanto piacere un commentino anche piccino picciò.... ma mi rendo anche conto che ormai se non si fanno scambi è difficilissimo ottenere un parere spontaneo ...

spero comunque che vi abbia divertito/intenerito

alla prossima dose di fluff, ne avrete per un mese e sì, questa è una minaccia XD
   
 
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