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Autore: Alchimista di Neve    01/10/2021    1 recensioni
{Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it}
[Dal testo]
Sostarono in silenzio a pochi metri l’uno dall’altra, il profumo dei lillà in fiore dissolto nell’aria e smorzato suo malgrado dall’odore di tabacco; la musica giungeva ovattata fino a lì, creando un piacevole sottofondo.
– Posso dirti una cosa? – esordì poco dopo Kyle, volgendole lo sguardo mentre lei teneva il proprio fisso sulla cenere del mozzicone.
– Te l’ho mai impedito? –
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prompt: Enemies to lovers (pumpFIC list)


Incanto di mezzanotte
 
La musica suonava lenta mentre le luci soffuse cambiavano colore al ritmo della melodia, pervadendo la sala da ballo di un’atmosfera gioiosa eppure sobria; i soldati e le soldatesse scambiavano danze e conversazioni, oltre ai sorrisi che la guerra non era riuscita a cancellare. Mascherati ed eleganti, veterani e matricole fraternizzavano finalmente al di fuori delle loro divise.
 
Provata dall’affollamento e dall’intenso chiacchiericcio, Diana si congedò da Lebis e il resto del gruppo per uscire in veranda il tempo di fumare una sigaretta e calmare i nervi.
– Guarda un po’ chi c’è! – la voce di Kyle la raggiunse non appena fece scattare l’accendino nella mano chiusa a coppa vicino al viso. Lei finì di accendere puntando gli occhi gelidi su di lui.
– E tu da dove salti fuori? – gli chiese avvicinandosi a lui e porgendogli una sigaretta, – Pensavo che ti presentassi con qualche costume ridicolo… e invece sembri addirittura decente. –
Lui respinse l’offerta con un gesto della mano, un sorriso sornione appena accennato per la sua fisiologica schiettezza: – Lo prendo per un complimento. –
Lei tirò una boccata di fumo ed espirò una voluta che si dissolse istantaneamente nella brezza notturna: – Lo è. Lo smoking ti fa sembrare più adulto. –
Lui si strofinò timidamente la nuca, lusingato, e la ringraziò in un mormorio.
Sostarono in silenzio a pochi metri l’uno dall’altra, il profumo dei lillà in fiore dissolto nell’aria e smorzato suo malgrado dall’odore di tabacco; la musica giungeva ovattata fino a lì, creando un piacevole sottofondo.
– Posso dirti una cosa? – esordì poco dopo Kyle, volgendole lo sguardo mentre lei teneva il proprio fisso sulla cenere del mozzicone.
– Te l’ho mai impedito? –
– Molte volte, in realtà. –
– Vero, ma stasera sono presa bene, – lei accennò un sorriso al suo indirizzo, che assunse maggior decisione quando lui la ricambiò sorridendo ancor più apertamente.
– Sei un incanto. –
Lei tornò ad abbassare lo sguardo e si morse il labbro inferiore.
– Sicuro di avermi riconosciuta sotto la maschera, Jefferson? –
Lui la squadrò con un eloquente sguardo tra l’ammonitore e il beffardo. Sì, l’aveva riconosciuta eccome.
– È strano vederti in abito lungo. Piacevolmente strano. –
Lei sbuffò e lanciò via il mozzicone prima di voltarsi di scatto per rientrare, stanca di quelle moine. Lui si affrettò ad afferrarle la mano e a chiederle di restare.
– Ti prendi gioco di me? – gli chiese con uno sguardo ingiustamente velenoso, ma a cui lui non diede il peso che un altro avrebbe potuto dargli. La conosceva troppo bene per vedere della cattiveria o dell’arroganza gratuita nei suoi atteggiamenti.
– L’ho mai fatto? –
Si guardarono a lungo, alternando la direzione dello sguardo tra i loro occhi e le loro mani intrecciate così casualmente. Poi lui le chiese: – Mi concedi solo un ballo? –
Lei sentì la sua canzone preferita risuonare dal grande salone; lui aveva scelto il momento perfetto per proporle di danzare, sapeva che quello era l’unico brano in grado di metterle il buon umore. Sospirò, alleggerita eppure contrariata dal fatto di gradire quell’offerta.
– Va bene, uno solo. –
Kyle non nascose un gesto di vittoria: – La dama più bella della serata balla con me, evvai! –
Lei si lasciò sfuggire una risata, ben attenta a non assecondarlo troppo: doveva ammettere che la sua solarità era alquanto contagiosa, e non le dispiaceva esserne influenzata una volta tanto.
 
Continuarono a ballare fino a tarda notte, noncuranti del fatto che la canzone da cui era partito tutto e a cui si dovevano limitare le loro danze fosse già finita da un pezzo. Diana fu grata di quell’armonia in cui il tempo aveva trovato modo di dissolversi, e soprattutto era grata che Kyle fosse parte di quell’armonia.
   
 
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