Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: MusicAddicted    02/10/2021    5 recensioni
Mini sequel di 'Who's got you?'
Primi, baci, anniversari da festeggiare e tanto fluff, magari non nel più solare dei termini.
Vampy Barty, Aro e tutti gli altri vi aspettano ;)
Questa one shot partecipa al Fluttober 2021. Prompt 2: Sneaking out together
Genere: Dark, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Bartemius Crouch junior, Delphini Riddle, Sorpresa
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
- Questa storia fa parte della serie 'Fluff's never enough'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Heylà,
Parecchie che hanno letto 'Who's got you?' mi avevano chiesto un sequel... quale migliore occasione del Flufftober per accontentarvi? :)

Disclaimer: Non scrivo a scopo di luro e non possiedo nessuno dei personaggi, è tutto un po' della Rowling e un po' della Meyer, ma le (folli) idee, sì, quelle sono solo mie XD

cover-fluff



delphane-baro-r




Come fly with me 


 

“Non capisco, è così urgente?” borbotta Aro, seduto sul suo trono, con un’espressione scocciata che, nonostante i suoi millenni, gli conferisce un’aria infantile.

“In realtà, no, non c’è nessuna emergenza, non c’entra con un presunto avvicinamento di Potter, solo che mi è venuta un’idea, il nostro sedicesimo anniversario si avvicina e quindi vorrei farti una sorpresa,” rivela Barty, in piedi, di fronte a lui.

“Ohhh, mi piacciono le sorprese!” si accende di entusiasmo il suo Sire, premendo le mani una contro l’altra, all'altezza della propria bocca.

 

“Lo so.” ammicca il vampiro più giovane.

“E sia, allora, torna pure a Hogwarts ma non farmi attendere troppo il tuo ritorno.” si imbroncia Aro.

“Ti lascerò qualcosa a cui pensare mentre mi aspetti!” replica il suo Childe, prima di sedersi a cavalcioni  sul suo grembo e dargli un bacio lungo, profondo ed esigente.

“Hey, voi due, trovatevi una camera!” sbuffa Caius, forse un po’ invidioso di tutta quella passione che sembra inestinguibile.

“La camera ce l’avremmo anche, è che non ho il tempo per usarla!” gli risponde sfrontato Barty, separandosi dal suo amato.

Qualcuno ha osservato tutta la scena da lontano e lo segue, percorrendo i suoi stessi corridoi, rapida, silenziosa e leggiadra.


Studia le sue mosse e quando, una  volta raggiunta l’uscita del palazzo, estrae la sua bacchetta, con uno scatto felino lo raggiunge, afferrandogli il braccio.

“Ma cche cazz…?” brontola lui, colto alla sprovvista, ma non abbastanza da perdere la concentrazione, cosa che gli permette di materializzare entrambi a Hogwarts, a Diagon Alley per la precisione.

“Non che io non gradisca la tua compagnia, quindi… non potevi semplicemente chiedermelo?” domanda il Mangiamorte, mentre Jane si deve ancora riprendere da quel leggero stordimento.

 

Non è la prima volta che lui la smaterializza con sé da qualche parte, ma ancora non ci ha fatto l’abitudine.


“Il fatto è che l’ho deciso così di getto. Alec mi stava annoiando a morte con uno dei suoi racconti e poi ho sentito che tu volevi andartene in questo posto così interessante e allora sono sgattaiolata via per seguirti,” spiega lei.


“Ma certo, hai ritenuto interessante venire a farti un giro per negozi qui con me, perché è questo il mio piano,” fa il finto tonto lui, che ha già capito tutto.

 

“In realtà, non è questo che avevo in mente.” arriccia il suo grazioso nasino lei.


“Oh lo so bene a cosa, o meglio a chi, punti, come so che ormai conosci a memoria il sentiero che da qui porta alla scuola di Hogwarts,” la scruta lui col sorriso di chi sa.


“Quindi, posso?” si accende di entusiasmo lei.

“E da quando in qua avresti bisogno del mio permesso?” le rinfaccia lui. “Dimmi solo una cosa, Jane: a che punto siete voi due?”

 

“Non che siano affari che ti riguardano, comunque ormai lei ha quasi tredici anni, l’età giusta per…”

“No aspetta ho cambiato idea, non li voglio sentire certi discorsi!” la interrompe lui, tappandosi le orecchie, ma lei prende le sue mani, allontanandole.

“Per baciare, idiota, che avevi capito?” ridacchia lei.

“Oh.” è tutto quello che riesce a dire l'altro.

 

“E comunque non lo trovo giusto: tu, che sei un mago, sei potuto diventare anche un vampiro, ma io che sono vampira non potrò mai diventare un mago, o beh, strega, nel mio caso.” mugugna lei, mordendosi il labbro.
 

Barty le sorride.

 

“Oh, mia cara, ma non hai bisogno di Hogwarts, tu sei già una strega!” si diverte a punzecchiarla.

Se possibile, gli occhi della vampira diventano ancora più rossi.

 

“Screanzato!” ringhia stizzita, allontanandosi mentre il Mangiamorte se la ride.


 

Nessuno prova a ostacolarle il cammino, una volta che Jane giunge a Hogwarts: ormai tutti, inclusi i Professori Mangiamorte la conoscono e sanno che non  è certo una cosa saggia farsela nemica.

È l’istinto a suggerirle dove la può trovare.
Raggiunge l’aula di Arti Oscure e individua subito Delphi, seduta al primo banco.

 

Il Professor Dolohov sta mostrando loro come l’Incantesimo Diffindo possa essere usato per scopi molto più terribili e appaganti di recidere oggetti o farsi strada fra le sterpaglie e a farne le spese è un Babbano tutt’altro che consenziente.

Jane si lecca le labbra alla vista di tutto quel sangue, ma non è l’unica che sta osservando la scena con occhi avidi.

 

Delphi si sta godendo ogni secondo di quella lezione, fantasticando su momento in cui potrà far pratica lei stessa.
Poi inconsapevolmente il suo sguardo si sposta e si accorge della nuova presenza nell’aula, cosa che le fa subito alterare l’ordine delle sue priorità.

 

Jane le sorride ammiccante, facendole segno di seguirla fuori.
Delphi inizialmente sgrana i suoi grandi occhi color oceano, ma poi decide di commettere quella pazzia.

Questo però non sfugge agli occhi del Professore, che segue ogni suo graduale movimento mentre si sposta tra i banchi.

 

“Signorina Riddle, dove crede di andare?” tuona Dolohov.


Del resto, è stato Lord Voldemort stesso ad assicurarsi che la sua figlia, per quanto adorata, non ricevesse mail alcun trattamento di favore.

Delphi è quasi arrivata alla porta, ma Antonin Dolohov non ha alcuna intenzione di rendergli le cose facili.

Le scaglia addosso un potente Schiantesimo, ma da abile duellante che è Delphi lo respinge senza difficoltà, rispondendo con un Incantesimo Paralizzante, che lascia Dolohov immobile steso a terra.

Tutti gli altri studenti nell’aula sono troppo scioccati anche solo per emettere una sillaba.

“Non durerà per molto, giusto per qualche minuto.” si avvicina a Jane la giovane Strega Oscura, prendendola per mano. “Scappiamo finchè siamo in tempo!”

Le due ragazze, una solo nell’aspetto, corrono a perdifiato, ridendo complici, mentre Delphi trascina Jane al settimo piano.

Lì c’è la Stanza delle Necessità e lei sa come entrarci.

“Qui non ci disturberà nessuno.” rassicura l’amica Delphi, riprendendo il fiato per la corsa fatta.

Jane invece questo problema non ce l’ha.

Quella stanza ha la particolarità di poter far apparire tutto ciò che chi è dentro desidera, che in questo caso è niente, perché a entrambe bastano l’un l’altra.

 

 “Ti rendi conto che sei una diavolessa tentatrice che mi ha fatto saltare una lezione di Arti Oscure? Se lo sa mio padre si arrabbierà moltissimo, ma anche mia madre… e onestamente non ho ancora capito chi dei due sia peggio!” borbotta Delphi, preoccupata.

Chi pensa che ormai Bellatrix non fosse più nel pieno vigore dei suoi anni è in grave errore.
Avere come amico un vampiro ha i suoi vantaggi, soprattutto se è stato creato da uno dei più potenti millenari che siano mai esistiti.
E se suddetto Mago Oscuro vampiro non si fa problemi a donare all’amica Strega Oscura un po’ del suo sangue e lei è una abilissima pozionista, le ci vuole un po’ d'attenzione, destrezza nel procurarsi altri ingredienti che hanno la nomea di essere proibiti, precisione maniacale in ogni fase della preparazione, e in questo essere assistiti anche dal Mago Oscuro più potente di tutti i tempi di certo non guasta.
Risultato? Ecco che nel giro di qualche settimana si ottiene una Pozione Ritardante che per ogni vent’anni che passano la fa invecchiare di uno soltanto.
Il che significa che quei sedici anni che sono passati da quando l’ha ultimata e bevuta l’hanno lasciata pressoché immutata.
Se Bellatrix avesse accesso direttamente al sangue di Aro la pozione diverrebbe così potente da farla invecchiare solo dopo un intero secolo e Voldemort non esclude di ricorrere a quell’espediente in un prossimo futuro, convincendo senza difficoltà il suo caro amico.

Tuttavia, per il momento può bastare così.

“Non c’è bisogno che lo vengano a sapere,” replica Jane, serafica. “La prima notte che ho conosciuto Barty lui ha fatto uno svuota memoria alle guardie, con la bacchetta, molto divertente. Lo sai fare anche tu?”

“L’Oblivion? Certo che sì, è un giochetto!” fa spallucce Delphi.

“Ottimo. L'alternativa sarebbe stata io che causavo al tuo Professore così tanto dolore da non ricordarsi nemmeno più il suo nome, figurarsi quello che è accaduto!” sogghigna Jane.


“Interessante alternativa, ma lui  è il mio Professore preferito, quindi me ne occuperò io a modo mio.” controbatte l’altra.


“E comunque non è vero che ti ho fatto perdere una lezione, semmai ti porto solo a un programma più avanzato,” sorride Jane, avanzando sinuosa verso l’amica, che non resterà solo un'amica ancora a lungo.
 

Glielo può leggere in quei lapislazzuli che si specchiano nei suoi rubini, con un caldo sorriso che la incoraggia.

“Argomento del giorno: cosa fare quando un potente vampiro multicentenario si è preso una cotta stratosferica per te,” mormora Jane, a pochi centimetri dal suo viso, mentre le accarezza i lunghi capelli argentei e blu, arrotolandosi una ciocca tra le dita.

 

Il cuore di Delphi, l’unico che batte all’interno di quella stanza, va a mille.
Conosce Jane da quando era una bambina, spesso è stata la sua babysitter, poi col passare degli anni la sua confidente, in seguito la sua migliore amica.
Nell’ultimo anno l’ultima erede di Salazar si è accorta di provare ben altri sentimenti verso la giovane vampira, la sua figura minuta, i capelli biondo cenere sempre raccolti con cura, la sua indole violenta, ma mai con lei, il potere che emana e, non certo meno importante, la sua sconvolgente bellezza, con quelle forme acerbe di una donna che deve sbocciare, un po’ come le sue.

 

La differenza è che Delphi potrà crescere, mentre Jane resterà sempre così, immutata nei secoli.
Anche questo è parte del suo fascino.

Capendo con gioia che la sua attrazione è più che corrisposta, Delphi annulla le distanze, avvolgendo la bionda in un caldo abbraccio.

“Che cosa farei? Io farei questo.” ammicca verso la vampira avvicinando le labbra carnose  alle sue, più sottili.

È un contatto timido all’inizio, che ha solo lo scopo di sondare il terreno.
Non è soltanto il primo bacio che sta dando a Jane. È il primo bacio di Delphi in assoluto.
Jane, che invece ha secoli di esperienza in merito, questo lo capisce, per questo è molto paziente con lei, le lascia fare le sue titubanti esplorazioni, senza forzarla in alcun modo.

Quando sente che la strega ha preso più confidenza, la vampira si decide a dischiudere le labbra, lasciando che le loro lingue giochino.
Jane sta bene attenta a non far fuoriuscire i canini, non vuole che lei si tagli la lingua, tantomeno la vuole mordere.
Per quello ci sarà tempo.

 

Il bacio cresce di intensità, finché la stanza si riempie dei loro gemiti.
A entrambe sembra di volare, senza contare che una delle due questa cosa la può fare sul serio e perfino senza una scopa.


Quando si separa dalla partner, a Delphi quasi gira la testa


“Risposta giusta, mia cara. Ti do il massimo dei voti per questa lezione.” le sorride complice Jane.
 

“Viva i programmi avanzati allora!” ridacchia l’altra, prima di baciarla nuovamente.

-------------------------------------------------------------

Barty il suo acquisto lo ha fatto nel corso di quel giorno, il problema è tenerlo celato ad Aro per le settimane successive che li avvicinano al loro anniversario.
Fortunatamente per Barty e decisamente meno per Aro, se il Mangiamorte è sempre stato piuttosto abile nell’arte dell’Occlumanzia, gli anni da vampiro non hanno fatto che migliorare ulteriormente questa sua capacità.

“Smettila di schermarmi la mente!” rimbrotta Aro alla fine di un incontro rovente sotto le lenzuola.

 

“E tu smettila di ficcanasare nella mia!” gli ringhia contro Barty, prima di andare a farsi una doccia.

Questa più o meno è la loro routine quotidiana, ma un giorno Barty decide di dare al suo amato la parvenza di aver vinto.

 

Lascia che lui possa penetrargli la mente con il suo tocco, mentre si baciano per darsi il buongiorno.

 

“Ooohh, ma allora appena sveglio sei un po’ più vulnerabile, cucciolo,” mormora Aro, continuando ad accarezzargli il volto.

“Per il nostro anniversario tu mi vuoi regalare… mi vuoi regalare… una vasca piena di anguille?!” si ritrae guardandolo confuso.

Barty scoppia a ridergli in faccia.

“Bene, è appurato che il Confundus funziona perfettamente anche con i vampiri.” sogghigna trionfante. “E comunque te la regalo davvero una vasca piena di orripilanti anguille se non la smetti di essere così dannatamente curioso!” sbotta, guardandolo con aria di rimprovero.

“Non osare prenderti gioco di me!” gli ringhia contro il vampiro millenario, adirato.

Barty capisce che deve cambiare strategia e come prima cosa addolcisce lo sguardo.

 

“Oh, andiamo, amore, mancano solo pochi giorni ormai, vuoi davvero rovinarti la sorpresa?” si imbroncia, mettendogli le braccia attorno al collo e scivolando più vicino a lui.


“Io non…”

“Perché non la smetti con tutta questa curiosità insana e aspetti, da bravo? Giuro che ti lascerò senza fiato!” continua Barty, strusciandosi contro di lui in modo osceno.

Incurante dell’effetto che sta avendo su di lui, Aro gli lancia il suo miglior sguardo espressione da ‘Bitch, please!’

“Uh? Okay, dannazione, ho scelto le parole sbagliate, però l’hai capito cosa volevo dire, no?” sbuffa Barty.

Aro gli sorride accarezzandogli i capelli scarmigliati.

 

“Sì, cucciolo. Hai vinto tu. Non cercherò più di carpire informazioni.”
 

“Bene.” sogghigna trionfante l’altro, afferrando le sue gambe e separandole. “Io nel frattempo credo che coglierò tutti i vantaggi dell’essere senza fiato!” annuncia, prima di sparire con la testa fra le coscie di Aro per un tempo indefinito.

 

--------------------------------------------------------------
 

Aro è davvero di parola e fino al giorno del loro sedicesimo anniversario non indaga oltre, ma quando solo mezz’ora li separa dalla mezzanotte della fatidica ricorrenza  è Barty a presentarsi da lui.
E lo fa incurante di dove si trovi o che cosa stia facendo.

 

“Tu. Con me. Ora.” gli bisbiglia, portandolo via dal suo posto di capotavola nella sala delle riunioni.
 

“Non così in fretta!” si alza dalla sua sedia in stile barocco Marcus.

“Stavamo analizzando una situazione anomala nei pressi di…” continua Caius, che già anela a un po’ di sana e cruenta violenza per ristabilire l’ordine.

“Beh, non oggi.” ribadisce Barty, estraendo la bacchetta. “Ormai siete la mia famiglia, ma non esiterò a mettervi sotto la Maledizione  Imperius se serve a liberare il mio Sire dai suoi impegni.” aggiunge, serio in volto.

Aro posa una mano sulla sua bacchetta, facendogliela abbassare.


“Suvvia, cucciolo, io non credo servano metodi così drastici,” mormora, mentre si scambia uno sguardo eloquente coi suoi fratelli. “Sono certo che sono questioni che possono aspettare almeno un giorno, dico bene?”


Caius e Marcus lo guardano contraddetti e contrariati, ma Aro continua a fissarli , intimidatorio, finchè i due abbassano lo sguardo.

“E sia!” concede Marcus, dopodiché i due amanti si defilano.

“Non avevo mai interrotto una riunione così importante prima d’ora,” borbotta Aro, mentre Barty lo sta praticamente trascinando e lui nemmeno sa dove “Devo amarti proprio tanto.” ridacchia alla fine, già più spensierato.

Barty interrompe quella che ormai è una corsa, per voltarsi verso di lui e baciarlo a lungo.

Tanto, c’è ancora tempo prima della mezzanotte.

 

“L’amore a doppio senso è decisamente più appagante.” mormora lui, ripensando a tutti gli anni, prima, durante e dopo la sua prigionia, in cui ha amato il suo Signore Oscuro, in silenzio, senza chiedergli mai nulla che non fosse dargli la possibilità di servirlo.

Questo intenerisce Aro, che lo stringe più a sé.


Barty si riprende da quel momento di debolezza e continua a trascinarlo lungo il tragitto.

Arrivano fra le verdi colline di quei posti ed è lì che Barty si ferma ulteriormente, stavolta è per bendare Aro, con un drappo di seta che gli avvolge più volte attorno agli occhi.


“Ma cos…?” borbotta il suo Sire.


“Fidati di me, amore, tornerai a guardare solo quando lo dico io.” gli sussurra Barty, andando a prendere il suo acquisto che ha nascosto fra gli alberi di quella collina.

Aro è ancora troppo colto alla sprovvista per poter fare qualsiasi cosa.

“È un nuovo giochetto erotico?” sorride intrigato.

 

Barty vorrebbe rispondergli che per quello avranno l’eternità, ma poi ci ripensa: forse è il giusto modo per non destare sospetti in Aro

 

“Oh sì, a te non posso nascondere proprio niente. Ora resta in piedi e allarga le gambe,” lo istruisce, salendo a bordo della sua Nimbus 2010 e facendo aderire l’altro alla parte in legno restante.

“La senti questa sbarra dura?”


“Oh sììì, mi piace,” ridacchia in anticipazione Aro.

“Bene, avvinghia intorno le gambe più che puoi, non mollare la presa per nessun motivo e stringiti forte a me,” lo istruisce Barty, innalzandosi in volo solo quando è certo che Aro non possa cadere.

 

Aro si accorge che qualcosa  è cambiato, sente l’aria più fresca di quanto fosse prima, non che i vampiri possano sentir freddo, però si accorgono dei cambiamenti di temperatura con gran facilità.

Ha come anche la sensazione che si stiano muovendo, ma non capisce bene dove.

“Barty, si può sapere che stai combinando? E perché io sono ancora vestito?”

 

Barty lascia la scopra fluttuare in aria, a qualche considerevole metro d'altezza e poi  con una torsione del busto si volta verso di Aro, con la bacchetta già stretta nella mano.


“Ho mentito, amore. Nessun giochino erotico. Sto per toglierti la benda, ma qualsiasi cosa succeda tu rimani stretto a me,” si raccomanda e il suo Sire annuisce.

Un veloce movimento di bacchetta e la benda si dissolve nel nulla. Aro si ritrova a cavallo di una scopa volante, nel cielo stellato, assalito da un'improvvisa vertigine quando guarda in basso.

 

“Aaaahhhh!” urla, mentre l’istinto gli suggerisce di avvinghiarsi ancor di più sia al manico della scopa, sia a Barty. “Ma sei impazzito?”

“Sorpresa!” sorride fiero Barty. “Buon anniversario, amore.”

Una volta passato l’iniziale spavento, Aro comincia ad apprezzare quell’altezza, quella vista, come lui e Barty siano padroni di tutto, cielo compreso.

“In effetti, è assai gradevole. Potrei star qui per sempre.” mormora il vampiro millenario.


“E chi ha parlato di starcene fermi?” sogghigna il più giovane, girandosi per guardare di nuovo in avanti e impugnando il manico della scopa. “Reggiti forte!” lo avvisa, prima di lanciarsi in volo , sfrecciando fra le stelle.

Capendo che con lui è al sicuro e non gli può succedere nulla di pericoloso, Aro comincia a godersi quello strano viaggio, ma è un po’ più timoroso quando Barty, senza preavviso, scende in picchiata tra i boschi, evitando abilmente qualsiasi ostacolo nonostante l’elevata velocità.

Del resto, lui è stato un giocatore di Quidditch formidabile.


Aro si lascia accarezzare dalle foglie quando passano fra le fronde e dall’aria più fredda della notte, nonostante l’estate sia già iniziata.
 

Barty, che non vuol farsi mancare niente, torna su nel cielo si concede anche un paio di giri della morte che lasciano Aro basito, prima di planare docilmente verso il fiume Pavone, tanto che i loro piedi possono sfiorare l’acqua.

Quella è la prima parte del loro giro, più paesaggistica, prima di puntare al borgo medievale, con i suoi palazzi, le sue fortezze, i resti dell’antico Teatro Romano, la Porta dell’Arco e l’Acropoli.

 

Aro conosce quella che ormai è la sua città a memoria, ma vederlo da quell'altezza, da quella angolazione e insieme al suo amato, rende tutto quasi nuovo.
 

Aro è così su di giri che quando il giro termina e lui scende dalla scopa esattamente nello stesso punto dove Barty lo ha fatto salire, saltargli addosso e fare l’amore con lui lì stesi sul prato di quella collina è praticamente  un bisogno primario.
 

“Beh, deduco che ti sia piaciuto parecchio il mio regalo!” ridacchia Barty, dopo una serie di orgasmi multipli che si sono procurati a vicenda.

“Altroché cucciolo, è stato meglio dell’anno scorso, quando ti sei mostrato così creativo nelle torture a quel clan rivale…” ricorda con un sorriso compiaciuto Aro, mentre si rivestono.

“La violenza ha sempre il suo fascino, ma quest’anno mi andava il romantico.” sorride Barty, prima di incupirsi. “Hey, aspetta un attimo, perché sono sempre e solo io a farti un regalo?”

“Beh, ma io ti ho salvato la vita, ti ho accolto nella mia famiglia, ti ho dato un nuovo potere e soprattutto tutto il mio amore incondizionato, non è già abbastanza?” gli accarezza il viso lui e Barty sorride intenerito, o almeno glielo fa credere.


“No, dannazione!” lo guarda torvo, scostando la mano dal suo volto. “O meglio, può bastare per i primi sedici anni, forse, ma dal prossimo anniversario voglio un regalo anche io e sarà meglio per te che sia memorabile!”

--
FINE




Spero vi siano piaciute  jane e Delphi , la BROTP fra Jane e Barty (quella implicita fra Bella e Barty) ma soprattutto i festeggiamenti per l'anniversario, Barty quando vuoe sa essere davvero un romanticone, aww <3
Se vi  va, lasciate un commentino <3
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: MusicAddicted