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Autore: MusicAddicted    05/10/2021    2 recensioni
Missing Moment/anticipazione da 'Incontri TenTENNANTi'
Il Dottore non riesce a dormire e allora gli viene un'idea, ma prima deve svegliare un certo qualcuno che gli dorme addosso.
Fluff iperfluffoso che più fluff non si può, un momento tutto solo per i miei adorati Barten, awww.
Questa one shot partecipa al Fluttober 2021. Prompt 5: Watching the sunrise
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Doctor - 1, Doctor - 10
Note: Cross-over, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Fluff's never enough'
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Prima di inizare a leggere:
Se non avete già familiarizzato con questa storia delirante
https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3906327&i=1  che sto scrivendo con la mia socia Loki https://efpfanfic.net/viewuser.php?uid=115214 , vi invito a cliccare sulla X per uscire dalla pagina, perchè di questa shottina stra mega iper fluffosa ci capireste davvero poco o nulla ^^'
Per chi invece è in pari con la nostra fic, praticamente è un missing moment molto vicino al punto dove siamo arrivate ;)


cover-fluff


barty-and-ten-sunrise


True Colors


 

C’è solo una cosa che ha senso fare in una situazione come quella: dormire.

Del resto, il giorno dopo prevede che lui e tutti i suoi Companions si rechino finalmente a casa di David, quindi è consigliabile essere belli riposati e pieni di energie.

Tuttavia, al Dottore le cose consigliabili non sono mai piaciute.

Sarebbe così facile appoggiare nuovamente la testa al cuscino, chiudere gli occhi e lasciare che il sonno lo reclami di nuovo.

Ma se già al Dottore non piacciono le cose consigliabili, figuriamoci quelle facili!

E pensare che avrebbe pure un ottimo motivo per rimanersene a letto: un motivo dai capelli paglierini spettinati, il temperamento piuttosto acceso, un livello di sanità mentale non proprio confortante e degli sbalzi d’umore repentini, che almeno quando dorme sono sedati, a meno che non si metta a parlare nel sonno.

Una delle cose che Ten più adora di Barty è che, eccetto quando ha il sonno troppo irrequieto che lo fa muovere più volte, Barty tende ad addormentarsi e a rimanere nella posizione in cui lo colloca il Dottore.

 

Tanto per cominciare è nudo, proprio come lo è il Dottore, ma questo fa parte della regola che ha istituito il Signore del Tempo.

I loro corpi sono coperti per metà dal lenzuolo, le gambe sono intrecciate fra loro, una mano è mollemente appoggiata al fianco del Dottore, l’altro braccio disteso lungo la gamba, la testa è affondata nel suo petto, quella zona delle sua pelle sensibile leggermente inumidita, ogni volta che la lingua gli schizza fuori dalle labbra, specie quando sogna qualcosa.

Il Dottore ha cominciato a distinguere quando sta facendo un sogno piacevole e quando un incubo a seconda di come e quanto la muove e nel secondo caso, lo stringe più a sé, massaggiandogli la schiena, finché il Mangiamorte non si tranquillizza.


Non è questo il caso, Barty sembra dormire placidamente, un sonno senza sogni.

Il Dottore non ha bisogno di alcun orologio per capire che sono su per giù le quattro di mattina.
E che in un posto ben preciso di sua conoscenza sta per aver luogo un’alba davvero rara nella sua bellezza.

Ed è in quel momento che prende la sua decisione.


“Psst, Barty,” bisbiglia, ma è troppo basso il volume della sua voce perché lo possa sentire. “Barty,” prova ad alzarla un po’, stringendolo leggermente per le spalle.

 

“Mmm…” mugula felice Barty, senza aprire gli occhi, stringendosi più a lui.

Tenero, certo, ma non è quello di cui ha bisogno Ten
Deve cambiare strategia.

“Aiuto, mi attaccano!” urla spaventato, con movimenti bruschi.


“Ti salvo io, mio Signore!” esclama Barty, saltando giù dal letto, non ancora completamente sveglio, incurante della sua totale nudità, mentre scaglia Avada Kedavra a casaccio nel buio della stanza, scintille verdi letali che fortunatamente lasciano il tempo che trovano, non essendoci obiettivi da colpire.
 

“Barty, Barty, calmati.” gli va subito incontro il Dottore.

 

“Ma, mio Dottore, non sei in pericolo… e sei nudo!” mugugna il Mago Oscuro, cercando di far mente locale su cosa sta succedendo.

“Come lo sei tu. Stavamo dormendo, volevo svegliarti, ma non ci riuscivo e… allora ho pensato di farti un piccolo scherzetto…”

“Anche quando ti ho conosciuto la prima volta mi hai fatto quel piccolo scherzetto riguardo una prigione peggiore di Azkaban…” ricorda Barty.

 

“Certo non mi aspettavo reagissi così impulsivamente… e se ci fosse stato qui qualche altro Companion?”

“Ma non c’era, no? Quindi perché darsi troppo tormento?” fa spallucce il Mangiamorte.

“In effetti quello che voglio fare, ora che sei sveglio, c’entra un po’ col nostro primo incontro.” gli annuncia Ten.

“Davvero? Cos’hai in mente, mio Dottore?” si accende di entusiasmo Barty.

 

“Ah-ah-ah, prima vestiamoci.” gli fa strada verso il bagno l’altro.

 

Una volta pronti, Ten col suo adorato completo marrone gessato e Barty con dei jeans scuri e un’insolita camicia bianca trovata nel guardaroba della TARDIS, il Dottore apre la porta della loro stanza raccomandandosi che il suo amato sia il più silenzioso possibile.

 

“È molto tardi, oppure ancora molto presto,a seconda di come tu lo voglia considerare,” sproloquia il Dottore, seppur a bassa voce, mentre si avvicina alla console. “E noi non vogliamo svegliare gli altri. Capito, Sexy?” prosegue, stavolta raccomandandosi anche con la TARDIS, che sembra accontentarlo.


“Ricordi com’era quando eravamo solo tu ed io, Barty? È durato troppo poco. Ti andrebbe di rifarlo?” gli propone il Dottore.

“Vuoi sbarazzarti di tutti gli altri?” gli chiede confuso Barty.


“No davvero, nulla di tutto questo, semplicemente voglio condividere un piccolo viaggio solo con te, approfittando del fatto che tutti gli altri stanno dormendo… ti piace come idea?”

 

Per tutta risposta, Barty salta al collo del Dottore, stampandogli un bacio a schiocco sulle labbra.

 

“Io e te da soli da qualche parte dell’universo? A prescindere da dove tu mi voglia portare, lo adorerò.” approva, entusiasta, gli occhi che sfavillano di gioia e curiosità.

 

Il Dottore gli sorride complice e senza anticipargli nulla imposta le coordinate della TARDIS che si dimostra piuttosto collaborativa, sarà perchè ha la certezza che il suo adorato Singy resti lì da lei.

Sembra quasi che la TARDIS ci metta più impegno per atterrare più docilmente del solito e non svegliare nessun altro.

 

Il Dottore spalanca le porte e invita Barty ad avanzare.


“Prego, Barty, dopo di te,”

Barty si addentra in quel pianeta a lui sconosciuto, pieno di aspettative, che ad ogni passo che muove vengono però deluse.

 

Quel pianeta è grigio e desolato, sembrano esserci solo rocce tutt’intorno, forse nemmeno della flora, della fauna o qualsiasi cosa commestibile, motivo per cui dev’essere così deserto.
 

- Mi sembra più una punizione che un premio essere qui, forse ho fatto qualcosa che non dovevo e mi vuole abbandonare qui? Forse è per la Maledizione che Uccide che ho provato a lanciare prima?- comincia ad allarmarsi il Mangiamorte.
 

Mentre è perso nei suoi pessimistici pensieri, sente due braccia cingerlo amorevolmente da dietro e sa benissimo a chi appartengono.

Al solo essere vivente presente su quel pianeta oltre a lui.

 

-Beh, non è l’atteggiamento di chi mi vuole abbandonare…- rimugina il Mago Oscuro, abbracciando a sua volta le braccia che lo avvolgono.

“Ti piace qui?” gli domanda il Dottore, col naso che sfiora la sua nuca.

“Oh sì, mio Signore, è bellissimo!” risponde come un riflesso condizionato l’interpellato.

 

Il Dottore scoppia a ridere, ponendosi davanti a lui.

 

“Oh andiamo, Barty, guardati attorno: qui non c’è nulla, solo rocce e grigiore,” puntualizza, con ampi gesti delle braccia. “Puoi anche permetterti di essere sincero.”

“In effetti, mi aspettavo di meglio…” trova il coraggio di ammettere il Mangiamorte, facendo sorridere il suo partner.

 

“Lo so, ma per il meglio dovrai attendere giusto, giusto un minuto.” lo informa, stavolta controllando l’orologio. “Vieni, sediamoci.”

Prendono posto su delle rocce lisce che si affacciano su un profondo cratere e aspettano.
Barty non ha nemmeno idea di cosa stiano aspettando.

 

E poi accade.
Dapprima tutto il cielo attorno a loro dall’iniziale grigio diventa tutto bianco.

“Oooh..” si lascia sfuggire un verso sorpreso Barty.

“E non hai ancora visto niente.” gli sorride Ten, stringendolo a sé. “Benvenuto a PantonDawn , probabilmente il pianeta  più noioso che possa esistere, eccetto per le sue albe che racchiudono tutti i colori dell’Universo, anche quelli che non hai mai visto.” gli svela, mentre il cielo si tinge di un giallo tenuissimo che poi lascerà spazio al rosa cipria.

 

“Mio Dottore, non ho mai visto nulla di simile, è come un Color Varia che non ha mai fine,” commenta estasiato Barty, poggiando la testa sulla sua spalla per ammirare meglio il panorama.


“Beh, non proprio senza fine: le albe su PantomDawn durano circa mezz’ora, poi ripiomba nella sua consueta noia, ma, tranquillo, a me interessa solo questa mezz’ora.” gli fa l’occhiolino il Dottore.

 

“Io non capisco, un tale spettacolo e nessuno ci vive? Questo posto dovrebbero conoscerlo tutti,” borbotta Barty.


“Naaah, sai come lo rovinerebbe il turismo?” agita una mano davanti al volto Ten, con fare infastidito. “Molto meglio che rimanga un piccolo tesoro conosciuto solo a pochi. Sai, avrei potuto condividerlo benissimo anche con Kevin, i due Peter e tutti gli altri, ma… volevo qualcosa che fosse solo nostro.” gli confessa, mentre davanti ai loro occhi il cielo si tinge prima di indaco, poi di blu cobalto, infine di viola ametista.


“Qualcosa di soltanto nostro.” ripete intenerito Barty, intrecciando le mani con le sue.

Rimangono così, in un doveroso silenzio, per qualche minuto, mentre il cielo mostra a loro ogni varietà di colore, anche quelli che Barty non crede d'aver mai visto in vita sua.
Il verde in particolare, dalla più impercettibile alla più intensa sfumatura, dai toni più opachi a quelli più accesi, non gli è mai sembrato più bello.

“Sono certo di aver visto anche i tuoi colori.” interrompe il silenzio il Signore del Tempo.

 

“Quelli della mia Casa?” aggrotta le ciglia il Mago Oscuro.

Ten sorride, scuotendo la testa.


“Quelli della tua anima.”

Barty non sa cosa dire e infatti è Ten a riprendere il discorso.

“So cosa ti hanno fatto le scelte che hai dovuto compiere, quello che hai dovuto subire, chi hai scelto di essere. Nonostante tutto, sono solo un po’ sbiadite, ma io le vedo ancora le cose belle dentro te,”

“Oh, mio Dottore, sei tu che riporti in luce quei colori, ormai ero convinto di avere solo oscurità.” gli butta le braccia al collo Barty, commosso, per poi baciarlo e nel bacio Ten può sentire il sapore salato delle sue lacrime.

“Se sai ancora emozionarti così, amore mio, vuol dire che quei colori sono più che intatti.” sorride il Dottore, altrettanto commosso, approfondendo il bacio.

Solitamente lo si fa ad occhi chiusi, per immergersi meglio nelle sensazioni di quel momento, ma quando hai un cielo così davanti a te non puoi fare a meno di aprirli per goderti l’incanto di sfumature, gradazioni e tonalità che si fondono l’una nell’altra.


“Sai, Barty, se fossi Singy e potessi cantare le mie emozioni, potresti sentire partire una musica di chitarra e bongo, uno strumento a percussione… e ti canterei una canzone Babbana che ti starebbe cucita addosso alla perfezione.” mormora Ten.

 

“Non possiamo far finta che tu sia Singy? Anche se non parte la musica intorno… canta per me, mio Dottore,” lo supplica il Mangiamorte.

Ten non ha bisogno di ulteriori incitamenti.

 

“You with the sad eyes

Don't be discouraged

Oh I realize

It's hard to take courage

In a world full of people

You can lose sight of it all

And the darkness inside you

Can make you feel so small”

Comincia a cantare il Dottore, accarezzandogli il viso, guardandolo a fondo in quegli occhi che a lungo sono stati tristi, come i suoi.
Barty lo ascolta in rispettoso silenzio.
Il suo Secondo Signore Oscuro sta cantando per lui, con voce di seta, molto intonato e con un ottimo senso del ritmo.

-Chissà se so cantare anche io così. Anzi, no, chissà se so cantare.- non può fare a meno di chiedersi Barty, mentre nemmeno una parola sfugge alla sua attenzione.

Sente come se il Dottore gli stesse leggendo dentro, Ten ha colto ogni sensazione, ogni senso di smarrimento, quando Barty era sorretto solo dalla sua devozione e dal forte desiderio di compiacere il suo Signore Oscuro,  il Primo.

“But I see your true colors

Shining through

I see your true colors

And that's why I love you

So don't be afraid to let them show

Your true colors

True colors are beautiful

Like a rainbow”

Ribadisce il concetto Ten, di come lui riesca ancora a vedere l’autentica brillantezza di quel diamante grezzo oscurato dalla sua indole aggressiva, violenta e dominante.


- Lui mi ama, nonostante tutto, accetta anche quello che lui ritiene il peggio di me, perchè riesce a vedere anche il meglio.- pondera Barty, che non vuole cambiare, non potrebbe.

“Continua, amore, per favore…” lo sprona il Mago Oscuro.

“Show me a smile then,”

Gli regala un’altra strofa e Barty lo accontenta, sfoderando uno di quei suoi sorrisi genuini così rari e che riserva solo a lui.

 

“Don't be unhappy, can't remember

When I last saw you laughing

If this world makes you crazy

And you've taken all you can bear

You call me up

Because you know I'll be there”

Ten gli sta facendo una promessa che forse rischia di non poter mantenere, o forse no, lui sente che in qualche modo per il suo adorato Mangiamorte ci sarà sempre.
E poi in quel momento, l’unica cosa che davvero conta è vederlo sorridere.

 

Il Dottore ripete il ritornello e poi si abbracciano e rimangono così per tutto il tempo restante, finché anche l’ultimo colore fa la sua entrata in scena prima che il cielo si tinga completamente di nero.


“Sdraiati e guarda su, questa parte l’adorerai, amore mio.” lo informa Te, flettendosi sulle ginocchia, mentre indica qualcosa su nel cielo.

Ha giusto il tempo di dirlo, prima che il cielo nero sia avvolto da tutti i colori che hanno visto precedentemente, che esplodono come stelle filanti in ogni direzione, girando o andando dritto, quasi toccandoli,

Barty si sdraia e si gode quell’incredibile show, come incantato.

Ci vuole solo qualche minuto prima che il cielo torni al suo consueto grigiore monotono, senza più una sola stella filante, non fino alla prossima alba.

 

“Mio Dottore, non dimenticherò mai questa alba, questa canzone, questo momento speciale che hai creato solo per me. Per noi.” mormora Barty, ancora scosso dalle emozioni.


“Gli altri non lo dovranno mai sapere, sarà il nostro piccolo segreto.” decide per entrambi il Dottore, mentre si incamminano verso la TARDIS.

Percorrono i corridoi con lo stesso silenzio con cui sono usciti, del resto sono pressapoco le cinque del mattino, ancora qualche ora li separa dal risveglio generale per affrontare quella giornata con una missione imprescindibile.

 

Mano nella mano, Barty e Ten fanno ritorno nella propria stanza, col primo che spinge il secondo sul letto.

 

“Non saranno quelli di quell’indimenticabile alba,” sogghigna con uno sguardo lussurioso, strisciando sopra un Ten altrettanto impaziente “ ma sotto le lenzuola ho intenzione di combinarne di tutti i colori!”

 

--
 

FINE

Avrei messo tre volte di seguito Fluff come genere, ma non si può.
questi due sono melassa pure da scrivere, aaawww, spero
mi e li sopporterete ^^'

PantonDawn è una mia invenzione, ne accennavo sul finale di 'Pinstripe, Tartan and Black', quindi mi sebrava l'occasione adatta per farvi vedere il pianeta in ogni dettaglio che mi sono immaginata.

La canzone che canta Ten e che dà il titolo alla one shot ovviamente è 'True colors' di Cindy Lauper, che mi dava troppe ma troppe Barten vibes per non usarla.

spero vi sia piaciuto, se mi lasciate un commentino, mi fate solo che stra felice <3
'notte

 

   
 
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