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Autore: Giadavnt    06/10/2021    0 recensioni
Ultimamente sono rapita dal mondo degli "Immagina" quindi perché non provarci?
Piccole one-shot senza pretese, scritte semplicemente seguendo l'ispirazione del momento.
Quindi, per un attimo tralasciate le regole e lasciatevi trascinare.
Hope you'll like it!
( T/N = tuo nome ; Y/N = your name )
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daryl Dixon, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Daryl salì i gradini della casa, gli stivali pesanti contro il legno emettevano un forte torfo ad ogni suo passo. 

Ed a ogni falcata, un'impronta marrone andava a sporcare di terreno la superficie del terrazzino, bianca, pulita e inspiegabilmente ben tenuta per come ormai girava il mondo.

Daryl era sicuro che avrebbe messo anni per abituarsi a tutto quel bianco immacolato di Alexandria, se mai ci fosse riuscito e se mai quel posto fosse durato.

Odiava quel posto, così fuori dalla realtà, e allo stesso tempo odiava il suo sperare che quell'idillio non fosse solo un'illusione.

Judith, Carl, Maggie e Glenn, Carol...
Tutti loro meritavano di vivere in un posto del genere, dietro delle solide mura a proteggerli.

E Y/N...
Saperla finalmente serena e al sicuro rincuorava anche lui.
Avrebbe sopportato tutto quel bianco anche fino alla fine della sua vita se fosse stato necessario.

Aprì la porta della casa, lo sguardo basso sui suoi stivali mentre faceva pressione con un piede sull'altro per sfilarli, stando attento a non sporcare il pavimento.

Y/N gli aveva urlato contro proprio quella mattina, quando, prima di uscire per andare a caccia, aveva attraversato tutto il corridoio della casa e il salotto per raggiungere la porta, incurante delle impronte di terriccio e sangue incrostato che aveva lasciato sul pavimento e sui tappeti bianchi.

Sospirò, chiudendo gli occhi, e alzando la testa, preparandosi psicologicamente al pugno negli occhi che le pareti pallide di quella casa gli provocavano.

Non potevano essere grigie come quelle della prigione?
Si sarebbe accontentato anche di un grigio chiaro.

Ma no.
Pareti, tende, tappeti....bianco, bianco, solo bianco.

Aprì gli occhi.
....
Decisamente troppo bianco.

Più di quello che ricordasse.
Più di quello che aveva visto quella stessa mattina uscendo.
Più di quello che si aspettasse di vedere.

Un pugno negli occhi che credeva sarebbe stato ancora più forte ma che invece si rivelò estremamente dolce.

Tanto che rimase a fissare quella cascata di stoffa bianca su cui troneggiava una chioma di capelli ondulati.

Y/N, davanti allo specchio posto all'ingresso, indossava quello che sembrava a tutti gli effetti un vestito da sposa: lungo, la gonna leggermente gonfia e maniche larghe di merletto scendevano morbide lungo le braccia, lasciandole le spalle scoperte.

Lei voltò la testa verso di lui, sorridendogli un po' imbarazzata.

In quel momento a Daryl sembrò piccola e delicata come mai avrebbe pensato Y/N potesse essere, abituato a vederla combattere, armanta di coltelli affilati e pistola.

I capelli leggermente scompigliati le incorniciavano il viso finendo oltre le spalle, sfinando la sua già esile figura.

-Ehi, sei tornato prima.-
Daryl annuì soltanto, senza distogliere lo sguardo.

-Stavo cercando qualcosa di carino per la festa di Deanna di questa sera. Ho trovato un baule su in soffitta con questo vestito dentro. E... ho pensato di provarlo. So che è stupido ma credo che a mia madre sarebbe piaciuto vedermi con un abito bianco almeno una volta, anche solo per scherzo...-

Daryl non seppe cosa rispondere, mentre gli occhi di lei si unimidivano per un attimo, contornati da un leggero rossore che spiccava sulla pelle chiara. 
Annuì solamente, di nuovo.

- Non sono mai stata una persona da matrimoni, sai? Non ho mai pensato o sognato neanche una volta di provare un abito da sposa. Ed ora eccomi, con un abito di qualche decennio fa. Ho aspettato che arrivasse l'apocalisse.- rise nervosa mentre stofinava leggermente l'occhio destro.

- Sei sempre stata ostinata.- tentò di risollevarla lui, sorridendo appena mentre ancora non osava distogliere lo sguardo.

Stavolta fu lei ad annuire. Passò ancora una volta la mano sugli occhi portando via ogni traccia di lacrime dal suo sguardo
Poi si voltò completamente verso Daryl.
Bianco, bianco e ancora bianco. 

- Mi aiuti con la cerniera? -
Mosse qualche passo verso di lui e l'uomo si trovò a indietreggiare velocemente, scontrandosi con la schiena contro la porta.

Y/N lo guardò sorpresa.
- Cosa c'è? -
Già, perché si era ritratto?
Stette qualche secondo senza rispondere poi diede voce alla prima motivazione vagamente valida che gli fosse venuta in mente.

- Ti sporcherei. -
Le lo guardò ancor più perplessa.

- Da quando ti preoccupi di un po' di sangue e terriccio? -

- Lo hai detto tu che sul bianco lo sporco si vede di più. -

- Nessuno userà più questo vestito, in ogni caso. -

- Sicura? -

- Mmh-mh - poi si voltò, dandogli la schiena e sollevando i capelli, scoprendo la cerniera del vestito.
-Sicuramente io non lo userò per la festa di stasera.- ridacchiò poi.

Daryl non rispose subito, mentre, facendo attenzione più di quanto volesse mai ammettere, abbassava la cerniera senza toccare la stoffa bianca.

- Vuoi davvero andare a quella stupida festa? -

- In realtà no, ma è stata organizzata per noi. Non sarebbe educato non presentarsi. Perché me lo chiedi? -

- Potremmo restare qui, senza scocciature...- 
Daryl cercò di trovare le parole giuste.
-Così tu potresti indossarlo ancora per un po'.-

L'uomo la sentì ridacchiare.

-È un modo per dirmi che ti piace come mi sta?- chiese, senza voltarsi, immaginando come Daryl potesse sentirsi imbarazzato in quel momento.

L'arciere sentì infatti un forte calore risalirgli le guance fino alle punte delle orecchie.
Scrollò semplicemente le spalle, grugnendo.
Y/N rise ancora, girando su se stessa velocemente in un piccolo vortice di merletto bianco, per lasciargli un leggero bacio sulle labbra e poi rivoltarsi, avviandosi su per le scale.

Daryl rimase fermo ancora per qualche secondo contro la porta. 
L' ombra della leggera stoffa chiara ancora davanti agli occhi.

Si ritrovò a pensare che forse il bianco non fosse poi tanto male.

Tutto grazie ad un dannato vestito da sposa.

  
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