Narciso – vanità, fiamma ardente del Sole.
Andrés era passione e Martín si era lasciato conquistare dalla sua luce, incurante della spirale di dolore in cui sarebbe stato inghiottito. Perché Andrés era apparenza, desiderio irraggiungibile che si era posato sulle sue labbra solo per dirgli addio.
Giglio – animo nobile, luce tiepida della Luna.
Helsinki era amore e Martín aveva dimenticato come relazionarsi a esso. Era diventato un campo arido, cresciuto al buio per troppo tempo, incapace di donare di nuovo se stesso a qualcuno che lo avrebbe allontanato alla prima occasione.
«Allora mi porti a Buenos Aires?»
Helsinki gli stringeva una mano, sdraiato sul letto accanto a lui: la prima notte fuori dalla banca, l’ultima al monastero. Sorrideva.
Martín ricambiò la stretta, pensando al Sole che sarebbe sorto l’indomani – luminoso, gentile, puro.
«Certo. Te l’avevo promesso.»
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