Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: uchihass    10/10/2021    1 recensioni
Questa one shot è stata scritta dopo il bellissimo momento Sarada- Sasuke che lo studio Pierrot ci ha regalato nell'episodio 219 di Boruto.
Sasuke è tornato dopo lo scontro con Ishikki ma non ha più il rinnegan
Riflessioni di Sakura e Sarada sugli avvenimenti
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sarada Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Boruto: Naruto Next Generations 219 [Sub-ITA] - ilgeniodellostreaming
 

Ritorno


“Un chakra sconosciuto è appena apparso in città!”  la voce di Ino risuonò nella mente dei ninja di konoha “Presto bisogna far evacuare i civili! Naruto a lui ci pensi tu?”

 

Sarada si alzò di botto dal letto di ospedale dove era ricoverata. 

Il nemico era apparso e lei non poteva permettersi di restare inerme. 

Indossò velocemente i sandali e balzò giù dalla finestra della sua stanza, decisa a direzionarsi verso la residenza dell’Hokage, ma qualcosa la bloccò afferrandole le spalle.

“Sarada dove vai? Non puoi muoverti sei ferita!”

Mitsuki era dietro di lei e cercava di farla ragionare.

“Non posso! Mio padre e gli altri stanno combattendo! Devo andare anch’io!”

Mentre cercava di liberarsi dalla morsa dell’amico una fitta di dolore si impossessò di nuovo del suo corpo costringendola a piegarsi su sé stessa; l’altro prontamente la afferrò, sostenendola con la propria spalla.

“Ci penseranno l’Hokage e gli altri, non devi preoccuparti…non ti reggi in piedi..torniamo dentro”

Non potendo negare le sue condizioni a dir poco pietose, la giovane ninja dovette accettare di malavoglia l’offerta del bianco e si lasciò accompagnare all’ingresso dell’ospedale.

La verità era che era estremamente preoccupata per Boruto e suo padre. Se il nemico era stato così potente da ridurre in fin di vita il potentissimo Uchiha, il rischio di non poterli più rivedere era estremamente alto.

Al solo pensiero sentiva la testa farsi leggera e gli occhi inumidirsi.

“Sarada!”

La voce di sua madre la risvegliò dai suoi pensieri.

Nel tumulto della folla che correva spaventata nell’ospedale, l’abbraccio di Sakura le sembrò un porto sicuro.

“Mi hai fatto prendere un colpo! Sapevo che avresti agito di impulso e ti saresti buttata nella battaglia..Mitsuki grazie”

Il ragazzo le rimandò con un cenno del capo ed un sorriso gentile.

“Dobbiamo evacuare anche da qui giusto?” chiese poi.

Le notizie non erano state molto chiare a la situazione era molto confusa.

“In verità no, l’ospedale non è nella zona a rischio..i pazienti sono soltanto spaventati”

“Hei voi! Basta! Tornate immediatamente nelle vostre stanze o nessuno di voi vedrà mai la luce delle dimissioni! Vi terrò qui altri tre mesi per punizione!”

Con il tono imperatorio che la caratterizzava, e che faceva non poca paura, la rosa riportò tutti nelle loro stanze, riservando rassicurazioni ai più piccoli che piangevano spaventati.

“Ecco fatto! E ora..” si girò verso Sarada che era rimasta immobile tutto il tempo. Il suo sguardo era rivolto verso il pavimento, la rima della bocca verso il basso e sembrava stesse per scoppiare a piangere da un momento all’altro.

Sakura sorrise. Quasi le veniva in mente quando aveva tre anni e faceva la faccia imbronciata perchè il suo papà non era mai a casa. In effetti la situazione era simile, anche se non del tutto.. era sempre Sasuke a farle quell’effetto.

“Andiamo di là, Sarada, devo parlarti. Mitsuki scusaci un attimo”

Si spostarno nella sala medici e Sakura chiuse piano la porta alle sue spalle.

“Mamma papà è..”

Sarada non fece in tempo a finire la frase che Sakura la interruppe.

“Sarada, papà è un ninja. Siediti, dobbiamo parlare”

Sarà stata l’età, ormai non più quella di un’adolescente, saranno stati tutti gli anni passati a preoccuparsi per Sasuke, che gli potesse succedere qualcosa mentre era via e che potesse non tornare più, sarà stato il tempo trascorso a contatto con i bambini che avevano perso tutto, sarà stato che aveva una figlia da difendere ma Sakura si mantenne calma.

“Tuo padre tornerà. Noi dobbiamo avere fiducia in lui.”

“Si, però..”

La rosa chiuse gli occhi.

“Ma potrebbe anche non tornare tutto intero.”

 Quelle parole colpirono Sarada dritto al cuore. Strinse i pugni e i denti. Doveva davvero starsene li ferma senza poter fare nulla?

“Nel momento stesso in cui abbiamo scelto di diventare ninja io e tuo padre abbiamo messo in conto che questo sarebbe potuto succedere. Anche tu sei una shinobi, Sarada e non sei più una bambina ormai… devi sapere che in uno scontro tra ninja queste cose possono succedere e dobbiamo accettarlo”

In cuor suo Sakura pregava che Sasuke tornasse sano e salvo ma, visto il calibro del nemico e considerando come era stato ridotto pochi giorni prima, le possibilità erano davvero esigue.

Avrebbe continuato a pregare che quantomeno non gli succedesse niente di grave..o almeno che tornasse vivo. 

L’idea che morisse in battaglia, lontano della sua casa e da lei senza che lei potesse dargli neanche un ultimo saluto la terrorizzava. 

Nella stanza era calato il silenzio.

Sarada fissava il pavimento con sguardo assente.

“Ti fidi di papà?”

“Si..”

Sarada aveva un carattere forte ma aveva pure sempre dodici anni. Anche se alla sua stessa età lei aveva dovuto fare i conti con la morte, almeno apparente, di Sasuke, forse era il caso di illuderla almeno per un po'.

“Sai, papà mi ha promesso che sarebbe tornato vivo. E lui mantiene sempre le promesse”

Gli occhi di Sarada riacquistarono la luce.
“Davvero?!”

“SI ma non mi ha promesso di tornare tutto intero eh!”

 

****

“Sono rientrati! Sono sul palazzo dell’Hokage…sento quattro presenze, dovrebbero esserci tutti..sono feriti ma..stanno tutti bene! Mandate la squadra medica!”

 

La voce di Ino, che negli ultimi giorni era stata portatrice solo di cattive notizie, annunciò il lieto evento.

“Mamma!! Papà è tornato! Stanno bene!!”

Sakura era appoggiata alla scrivania con la testa tra le braccia; la perdita di Sasuke sarebbe stata troppo pesante da sopportare e al solo pensiero la depressione l’aveva già assalita completamente.

“Sarada! Dici davvero??”

Non poteva crederci!! Qualche kami aveva ascoltato le sue preghiere!

“Vado subito a prenderlo”

“Sarada aspett-“
Quella bambina era davvero troppo irruenta.

 

Sarada correva sui tetti delle case seguita da Mitsuki, Sumire e il dottor Katasuke.

Li vide da lontano. Suo padre era l’unico in piedi mentre il settimo, Boruto e Kawaki erano seduti a terra osservando l’orizzonte.

Si fermarono alle loro spalle. 

Guardò suo padre, sembrava tutto intero.

“Alla fine ce l’avete fatta eh?!” Mitsuki fu il primo a parlare.

“Hei, ragazzi!”

Il settimo li accolse con il suo solito sorriso anche se Sarada ebbe l’impressione che ci fosse qualcosa di diverso in lui.

“Ehi! Si ce l’abbiamo fatta, però..”

Boruto si alzò andandogli incontro. Dicendo quella frase si girò verso il suo maestro.

Un soffio di vento spostò i capelli di Sasuke, scoprendo la ferita sull’occhio.

Non era affatto tutto apposto.

“Papà, cos’è successo al tuo occhio?”

Sua madre aveva ragione. Nonostante la visione di suo padre ferito e privato di un’altra fondamentale parte del suo corpo le fece male.. “sono cose che possono succedere in uno scontro tra ninja..”

L’importante era che fosse vivo.

 

Non aspettarono l’arrivo della squadra medica ma si diressero in ospedale. Alla fine, nonostante fossero tutti malconci, per fortuna non c’era stato bisogno di barelle o di trasporti d’urgenza.

 

“Sasuke-kun!”

Sakura lo aspettava all’ingresso dell’accettazione del pronto soccorso.

“Non è tutto intero ma è vivo!” Sarada le sorrise “Come ci ha promesso”

Sasuke abbassò lo sguardo, quasi colpevole ma poi lo rialzò scoprendo Sakura ad abbracciarlo.

“Ma la smettete di flirtare in pubblico? Ancora a giocare ai fidanzatini? Guardate che io mi vergogno!”

Rossa in viso, Sarada si allontanò dalla coppietta. Vedere i propri genitori fare quelle cose era terribilmente imbarazzante in casa, figurarsi in un ospedale!

“Scus-“

“Basta Sasuke-kun..grazie per essere tornato”

Pensava di non rivederla mai più. Pensava di non rivedere mai più nessuna delle due. Era un miracolo per lui essere lì e stavolta non aveva intenzione di trattenersi.

Si avvicinò all’orecchio di Sakura in un sussurro che lei non fu certa di sentire.

Sono felice di rivederti.

Lei arrossì.

Gli prese il viso tra le mani. “Dove sei ferito? Io non vedo niente di evidente…ma, mica è proprio li? Oh no, devo preoccuparmi?”

Stavolta fu lui ad arrossire.

“Che cosa dici?!”

Spostandosi di botto, la frangia si mosse e Sakura potè osservare la ferita. 

Il rinnegan..accidenti, che grossa perdita. 

Ma a lei non importava del suo potere, forse le importava di più dei bellissimi occhi di Sasuke.

“Fammi guardare, dobbiamo fare un piccolo intervento per evitare di farti prendere infezione…poi al massimo mettiamo una piccola benda e vediamo il da farsi..inizia ad andare in sala, io do uno sguardo agli altri”

A volte lui dimenticava che lei non era il suo medico personale ma vederla lì, nel suo ambiente, ad aiutare i feriti lo faceva sentire immensamente orgoglioso.

Si girò, avviandosi a malincuore verso la sala operatoria. Non era per niente piacevole farsi estrarre un occhio ma forse se lo avesse fatto lei non gli sarebbe andata poi così male..lei che era così intelligente, così forte ma soprattutto era sua.



****

Fine

*Angolino dell'autrice*
Spero che la storia vi sia piaciuta, perdonatemi se ci sono errori.
Non so voi ma io sono felice che finalmente si stia dando spazio a questa coppia (Sasusaku) anche in Boruto perchè merita molto
Fatemi sapere che ne pensate nei commento, ciauuu

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: uchihass