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Autore: LadyHeather83    11/10/2021    6 recensioni
Dopo gli eventi di Namecc chi è sopravvissuto torna sul pianeta Terra, ed è da qui che inizierò a raccontare la mia storia e il mio punto di vista su quello che non ci hanno mai raccontato prima.
Genere: Avventura, Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Goku, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Bulma/Yamcha, Chichi/Goku
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Angoli Nascosti

*

Capitolo 02

**

Yardrat…quattro anni prima

*

Il rumore incessante dei suoi passi era scandito da gocce di umidità che trasudavano dal soffitto di pietra violaceo e andavano a depositarsi nei catini lasciati apposta per raccogliere l’acqua nei vari punti.

Capitava spesso che le case di Yardrat fossero invase d’acqua durante la stagione delle piogge, che durava al massimo un mese.

Un mese di disagi, perché gli abitanti di quel pianeta non avevano ancora trovato un modo per impedire di bagnarsi stando chiusi in casa.

Quel piccolo omuncolo dalle tre dita oblunghe per mano entrò nella stanza dove era stato portato l’uomo delle stelle, così era stato soprannominato.

Goku dormiva beatamente da quasi tre giorni in una lettiga in quella stanza solitaria, venendo curato con pomate, erbe mediche ed intrugli vari ad alta efficacia.

Era messo veramente male quando gli alieni lo avevano tirato fuori da quella monoposto, e subito si erano prodigati per salvargli in ogni modo la vita.

Per sua fortuna aveva una pellaccia dura ed erano riusciti a rimetterlo in piedi nel giro di poco tempo, certo, era ancora privo di sensi, ma la febbre era notevolmente scesa, il battito cardiaco stava ritornato normale e le ferite quasi guarite.

Sarebbe stato questione di giorni, giusto il tempo che il fisico recuperasse le forze.

Gli yardratiani forse non saranno stati degli abili ingeneri edili, ma in fatto di medicina alternativa o tecniche di combattimento erano al numero uno della classifica, non possedevano una grande forza fisica, anzi, ma i loro trucchetti non erano per niente male.

Non per altro, Freezer bramava a conquistare quel pianeta, dopo Namecc, e non a caso la missione era stata affidata alla squadra Genew, che purtroppo aveva trovato la morte proprio durante la deviazione di viaggio.

Una goccia d’acqua colpì il naso di Goku che sbarrò gli occhi.

Si portò in posizione seduta dopo aver avuto la netta sensazione di non essere affatto sul pianeta Terra o Namecc, e accanto al letto vi trovò quell’essere piccolo color lilla vestito strano e con la testa dalla forma di un palloncino, che trafficava con bende, acqua ed erba, di spalle.

Goku non percepì nessuna aura malvagia, anzi a dire il vero non ne avvertì nemmeno una.

“Sono morto?” Chiese spaesato.

Ma più si sforzava e più la testa gli faceva male e fischiava costringendolo a tenersela per alleviare il dolore.

“Oh! Tu svegliato” Disse l’alieno.

“Parli la mia lingua?” Chiese Goku credendo di trovarsi in un sogno.

“Non bene…” Gli sorrise “…io cercherò di capirmi”

Il saiyan non comprese appieno, ma si limitò ad annuire di circostanza, forse con il passare del tempo sarebbe stato tutto molto più semplice.

“Dove mi trovo?” Domandò guardandosi attorno.

L’alieno viola prese l’acqua medica, le bende pulite e si avvicinò a Goku.

Yardrat!”

Yardrat?” Fece lui di rimando incrociando la lingua per via della pronuncia.

“Si, essere pianeta mio”

“Certi che parli in modo strano tu…sei sicuro che non sono morto?”

L’alieno visibilmente imbarazzato sospirò “Perdona mia linguaggio, tu…tu potresti insegnare me.”

Goku inarcò un sopracciglio “Mi dispiace, ma non ho tempo per queste cose” Scostò le coperte e non si preoccupò minimamente di essere nudo, si guardò intorno in cerca della sua tuta arancione, o meglio dei brandelli, ma non trovò nulla di tutto ciò.

“Tieni!” L’alieno gli porse degli abiti uguali identici ai suoi.

“Sul serio?”

“Non avere abiti tu, pantaloni strappati, maglia inesistente, prego, tu indossa questo.”

Goku non si oppose e si vestì con quello strano vestiario che nonostante tutto erano anche comodi.

“Grazie, amico! Avete anche una navicella da darmi? Dovrei tornare sul mio pianeta.”

L’extra terrestre negò con il capo, non possedevano quella tecnologia, ma stavano studiando un modo per riparare quella dello straniero.

“E la mia? Dov’è?”

“Smembrata” Rispose semplicemente facendo capitombolare Goku per terra con aria terrorizzata.

“Che cosa?”

“Scusa, forse io essere espresso male…forse esatto termine essere riparata.”

Goku tirò un sospiro di sollievo.

“Così va già meglio, amico!”

“Amico? No, io chiamare Juth.”

“Goku, io mi chiamo Goku.” Ammise porgendogli la mano che l’alieno non strinse, non cogliendone il significato. “Sul pianeta Terra si fa così, quando ci si presenta ci stringiamo la mano.”

“Oh! Io capire…e scusarmi” Gli porse la mano e Goku la sua con un grande sorriso.

“Bene, ora che ci siamo presentati…non è che avete qualcosa da mangiare?” Chiese tenendosi la pancia brontolante.

Juth affermò e lo invitò a seguire in cucina dove un esercito di cuoche stavano preparando un gustoso pranzetto per tutti gli abitanti del pianeta, il profumino che arrivava da quel locale fece venire l’acquolina alla bocca del saiyan, che in mezzo a quegli abitanti sembrava Gulliver da quanto alto era.

*

Goku finì l’intero banchetto in men che non si dica, lasciando la popolazione in evidente stato di shock, in pratica si era fatto fuori le scorte che dovevano bastare per l’approvvigionamento dell’intera stagione delle piogge.

Ahhhh! Cha mangiata!” Disse pulendosi la bocca con la manica e tenendosi la pancia visibilmente ingrossata. “Ehi Juth! Grazie, ora mi porti alla navicella?”

All’alieno stava ancora ballando un occhio per lo stupore e con fare circospetto aveva allontanato il saiyan dalla mensa, prima che qualcuno gli lanciasse addosso qualche coltello colpendolo in pieno.

Goku rimase di stucco quando vide la sua monoposto fatta in mille pezzettini e un paio di yardratiani che la stavano assemblando un pezzo alla volta.

“Ma…ma… tu mi hai detto che era riparata!”

“No no riparata…forse io esprimere male…”

Uno dei due si avvicinò a Juth e gli comunicò qualcosa nella sua lingua originaria.

“Che ha detto?”

“Non essere pronta prima di un mese!”

“COSA???? E IO COME FACCIO??? Devo tornarmene sul mio pianeta!”

“Tu tranquillo, rimanere qui…”

“Si, ma io mi annoierò, non c’è nulla da fare qui, e non posso nemmeno allenarmi perchè…” Non fece a tempo a terminare la frase che l’ennesimo yardratiano si palesò materialmente davanti a lui spaventandolo, puff…comparso da nulla.

I due alieni iniziarono a conversare, ovviamente nella lingua incomprensibile a Goku che li osservava in maniera quasi meravigliata, perché mentre loro parlavano animatamente, a lui balenò in testa un’idea, se la sua teoria fosse stata confermata da Juth.

Ma non servì, perché l’interlocutore si era portato due dita sulla tempia destra ed era scomparso subito dopo.

“Mi spiace Goku…ma se tu volere andare via da qui, devi aspettare…fare tutto il possibile…”

Sul volto del saiyan si materializzò un sorriso soddisfatto.

“Insegnami!”

“Cosa?”

“Il tuo amico è comparso e ricomparso, voglio farlo anch’io.” Disse entusiasta.

“Quella è tecnica teletrasporto, difficile da imparare, noi averci messo cento anni per imparare.”

“Cento anni??? Ma quanti ne hai tu?”

“Centoventi!”

“Incredibile…comunque puoi insegnarmela?”

“NO!” Juth incrociò le braccia al petto ricordando la sua richiesta nell’infermeria.

“Per favore!” Goku lo implorò con le mani giunte in segno di preghiera, avrebbe fatto qualsiasi cosa per imparare anche quella tecnica, gli sarebbe sempre potuta venire utile un giorno.

Muoversi attraverso il tempo e lo spazio avrebbe scatenato l’invidia di Vegeta.

“Ho detto: NO!”

Goku sospirò affranto, poi nel suo volto si disegnò un ghigno divertito.

“Se io ti insegno la lingua terrestre alla perfezione, tu puoi mostrarmi come ci si tele trasporta?” Colpito e affondato, Goku era in una botte di ferro.

“No! Io sapere già parlare di tua lingua!”

“Si, ma prima ad esempio mi hai detto la parola riparata, invece tu intendevi ben altro…pensa se ti capitasse di scambiare merci con noi e vi capiste male, potresti perdere l’affare.”

Non aveva tutti i torti, l’unico problema era che la Terra non era molto conosciuta per gli scambi intergalattici, almeno per quanto riguardava il presente, in passato, Juth ricordava molto bene i suoi avi parlare di questo pianeta per l’importazione di piante e animali.

“Ultima offerta!” Decretò Goku, e Juth un’occasione così non poteva di certo lasciarsela scappare.

*

Terra…

*

Bulma sospirò di grazia quando vide finalmente il cartello alle porte della città con impresso a caratteri cubitali “Città Dell’Ovest”.

Era stanca, sporca e i morsi della fame si stavano facendo sentire man a mano che si avvicinava alla via di casa.

Appena entrata si sarebbe sicuramente diretta verso camera sua con in bocca un panino e gettata letteralmente tra le bolle della jacuzzi per ore.

E fu quello che fece dopo aver lasciato sull’ingresso la sacca contenente quelle sette sfere che pulsavano.

“Oh! Bulma tesoro, sei a casa.” Si meravigliò la svampita bionda mentre riponeva nella credenza le ultime stoviglie pulite. “Vegeta ti ha lasciato qualcosa da mangiare…” A quelle parole l’azzurra digrignò i denti e strinse i pugni, gli sarebbe costato tanto darle un passaggio fino a casa? Comunque si meravigliò nel constatare che l’alieno le avesse accordato quella gentilezza, non che il cibo in casa sua scarseggiasse.

Rozzo di un saiyan.

Dopo tutto il cibo, l’alloggio e le attrezzature che aveva a disposizione, quello era il ringraziamento.

“Ringrazialo da parte mia!” Rispose attraversando la cucina con fare altezzoso.

“Avete litigato, forse?” Chiese ottenendo come risposta la porta della camera sbattere facendo vibrare le pareti.

“Sembrerebbe di sì!” Mormorò a mezze labbra ritornando alle sue faccende, poi si portò un dito sulle labbra quando le balenò in testa un’idea “…più tardi gli andrò a prendere una torta, a Vegeta piacciono le torte, magari questo lo addolcirà un po' e lui e Bulma faranno pace.” Cinguettò canticchiando la melodia di una canzoncina allegra.

*

Continua

*

Angolo dell’autrice: Ciao e tutti e buon inizio settimana.

Spero come sempre vi sia piaciuto questo capitolo e ne approfitto per ringraziare le persone che hanno letto, commentato e che stanno inserendo la storia tra le Preferite, Seguite e Ricordate, ma anche chi legge silenziosamente.

Vi lascio di seguito il link ad una one-shot (se ve la siete persa) scritta questa estate a cui si fa riferimento l’ultima parte di  questo capitolo.

Alla prossima, Erika

 


Un aiuto inaspettato


Bulma, dopo gli avvenimenti di Namecc, parte alla ricerca delle sette sfere del drago per riportare in vita i suoi amici caduti in battaglia.


Genere: Avventura | Capitoli: 1 - One shot | Completa
Tipo di coppia: Het | Note: What if? | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta

  
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