Angoli Nascosti
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Capitolo 02
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Yardrat…quattro anni prima
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Il rumore
incessante dei suoi passi era scandito da gocce di umidità che trasudavano dal
soffitto di pietra violaceo e andavano a depositarsi nei catini lasciati
apposta per raccogliere l’acqua nei vari punti.
Capitava
spesso che le case di Yardrat fossero invase d’acqua
durante la stagione delle piogge, che durava al massimo un mese.
Un mese di
disagi, perché gli abitanti di quel pianeta non avevano ancora trovato un modo
per impedire di bagnarsi stando chiusi in casa.
Quel piccolo
omuncolo dalle tre dita oblunghe per mano entrò nella stanza dove era stato
portato l’uomo delle stelle, così era stato soprannominato.
Goku dormiva
beatamente da quasi tre giorni in una lettiga in quella stanza solitaria,
venendo curato con pomate, erbe mediche ed intrugli vari ad alta efficacia.
Era messo
veramente male quando gli alieni lo avevano tirato fuori da quella monoposto, e
subito si erano prodigati per salvargli in ogni modo la vita.
Per sua
fortuna aveva una pellaccia dura ed erano riusciti a rimetterlo in piedi nel
giro di poco tempo, certo, era ancora privo di sensi, ma la febbre era
notevolmente scesa, il battito cardiaco stava ritornato normale e le ferite
quasi guarite.
Sarebbe
stato questione di giorni, giusto il tempo che il fisico recuperasse le forze.
Gli yardratiani forse non saranno stati degli abili
ingeneri edili, ma in fatto di medicina alternativa o tecniche di combattimento
erano al numero uno della classifica, non possedevano una grande forza fisica,
anzi, ma i loro trucchetti non erano per niente male.
Non per
altro, Freezer bramava a conquistare quel pianeta, dopo Namecc,
e non a caso la missione era stata affidata alla squadra Genew,
che purtroppo aveva trovato la morte proprio durante la deviazione di viaggio.
Una goccia
d’acqua colpì il naso di Goku che sbarrò gli occhi.
Si portò in
posizione seduta dopo aver avuto la netta sensazione di non essere affatto sul
pianeta Terra o Namecc, e accanto al letto vi trovò
quell’essere piccolo color lilla vestito strano e con la testa dalla forma di
un palloncino, che trafficava con bende, acqua ed erba, di spalle.
Goku non
percepì nessuna aura malvagia, anzi a dire il vero non ne avvertì nemmeno una.
“Sono
morto?” Chiese spaesato.
Ma più si
sforzava e più la testa gli faceva male e fischiava costringendolo a tenersela
per alleviare il dolore.
“Oh! Tu
svegliato” Disse l’alieno.
“Parli la
mia lingua?” Chiese Goku credendo di trovarsi in un sogno.
“Non bene…”
Gli sorrise “…io cercherò di capirmi”
Il saiyan non comprese appieno, ma si limitò ad annuire di
circostanza, forse con il passare del tempo sarebbe stato tutto molto più
semplice.
“Dove mi
trovo?” Domandò guardandosi attorno.
L’alieno
viola prese l’acqua medica, le bende pulite e si avvicinò a Goku.
“Yardrat!”
“Yardrat?” Fece lui di rimando incrociando la lingua per via
della pronuncia.
“Si, essere
pianeta mio”
“Certi che
parli in modo strano tu…sei sicuro che non sono morto?”
L’alieno
visibilmente imbarazzato sospirò “Perdona mia linguaggio, tu…tu potresti
insegnare me.”
Goku inarcò
un sopracciglio “Mi dispiace, ma non ho tempo per queste cose” Scostò le
coperte e non si preoccupò minimamente di essere nudo, si guardò intorno in
cerca della sua tuta arancione, o meglio dei brandelli, ma non trovò nulla di
tutto ciò.
“Tieni!”
L’alieno gli porse degli abiti uguali identici ai suoi.
“Sul serio?”
“Non avere
abiti tu, pantaloni strappati, maglia inesistente, prego, tu indossa questo.”
Goku non si
oppose e si vestì con quello strano vestiario che nonostante tutto erano anche
comodi.
“Grazie,
amico! Avete anche una navicella da darmi? Dovrei tornare sul mio pianeta.”
L’extra
terrestre negò con il capo, non possedevano quella tecnologia, ma stavano
studiando un modo per riparare quella dello straniero.
“E la mia?
Dov’è?”
“Smembrata”
Rispose semplicemente facendo capitombolare Goku per terra con aria
terrorizzata.
“Che cosa?”
“Scusa,
forse io essere espresso male…forse esatto termine essere riparata.”
Goku tirò un
sospiro di sollievo.
“Così va già
meglio, amico!”
“Amico? No,
io chiamare Juth.”
“Goku, io mi
chiamo Goku.” Ammise porgendogli la mano che l’alieno non strinse, non
cogliendone il significato. “Sul pianeta Terra si fa così, quando ci si
presenta ci stringiamo la mano.”
“Oh! Io
capire…e scusarmi” Gli porse la mano e Goku la sua con un grande sorriso.
“Bene, ora
che ci siamo presentati…non è che avete qualcosa da mangiare?” Chiese tenendosi
la pancia brontolante.
Juth affermò e lo invitò a seguire in
cucina dove un esercito di cuoche stavano preparando un gustoso pranzetto per
tutti gli abitanti del pianeta, il profumino che arrivava da quel locale fece
venire l’acquolina alla bocca del saiyan, che in
mezzo a quegli abitanti sembrava Gulliver da quanto alto era.
*
Goku finì
l’intero banchetto in men che non si dica, lasciando la popolazione in evidente
stato di shock, in pratica si era fatto fuori le scorte che dovevano bastare
per l’approvvigionamento dell’intera stagione delle piogge.
“Ahhhh! Cha mangiata!” Disse pulendosi la bocca con la
manica e tenendosi la pancia visibilmente ingrossata. “Ehi Juth!
Grazie, ora mi porti alla navicella?”
All’alieno
stava ancora ballando un occhio per lo stupore e con fare circospetto aveva
allontanato il saiyan dalla mensa, prima che qualcuno
gli lanciasse addosso qualche coltello colpendolo in pieno.
Goku rimase
di stucco quando vide la sua monoposto fatta in mille pezzettini e un paio di yardratiani che la stavano assemblando un
pezzo alla volta.
“Ma…ma… tu
mi hai detto che era riparata!”
“No no
riparata…forse io esprimere male…”
Uno dei due
si avvicinò a Juth e gli comunicò qualcosa nella sua
lingua originaria.
“Che ha
detto?”
“Non essere
pronta prima di un mese!”
“COSA???? E
IO COME FACCIO??? Devo tornarmene sul mio pianeta!”
“Tu
tranquillo, rimanere qui…”
“Si, ma io
mi annoierò, non c’è nulla da fare qui, e non posso nemmeno allenarmi perchè…” Non fece a tempo a terminare la frase che
l’ennesimo yardratiano si palesò materialmente
davanti a lui spaventandolo, puff…comparso da nulla.
I due alieni
iniziarono a conversare, ovviamente nella lingua incomprensibile a Goku che li
osservava in maniera quasi meravigliata, perché mentre loro parlavano
animatamente, a lui balenò in testa un’idea, se la sua teoria fosse stata
confermata da Juth.
Ma non
servì, perché l’interlocutore si era portato due dita sulla tempia destra ed
era scomparso subito dopo.
“Mi spiace Goku…ma
se tu volere andare via da qui, devi aspettare…fare tutto il possibile…”
Sul volto
del saiyan si materializzò un sorriso soddisfatto.
“Insegnami!”
“Cosa?”
“Il tuo
amico è comparso e ricomparso, voglio farlo anch’io.” Disse entusiasta.
“Quella è
tecnica teletrasporto, difficile da imparare, noi averci messo cento anni per
imparare.”
“Cento
anni??? Ma quanti ne hai tu?”
“Centoventi!”
“Incredibile…comunque
puoi insegnarmela?”
“NO!” Juth incrociò le braccia al petto ricordando la sua
richiesta nell’infermeria.
“Per
favore!” Goku lo implorò con le mani giunte in segno di preghiera, avrebbe
fatto qualsiasi cosa per imparare anche quella tecnica, gli sarebbe sempre
potuta venire utile un giorno.
Muoversi
attraverso il tempo e lo spazio avrebbe scatenato l’invidia di Vegeta.
“Ho detto:
NO!”
Goku sospirò
affranto, poi nel suo volto si disegnò un ghigno divertito.
“Se io ti
insegno la lingua terrestre alla perfezione, tu puoi mostrarmi come ci si tele
trasporta?” Colpito e affondato, Goku era in una botte di ferro.
“No! Io
sapere già parlare di tua lingua!”
“Si, ma
prima ad esempio mi hai detto la parola riparata, invece tu intendevi
ben altro…pensa se ti capitasse di scambiare merci con noi e vi capiste male,
potresti perdere l’affare.”
Non aveva
tutti i torti, l’unico problema era che la Terra non era molto conosciuta per
gli scambi intergalattici, almeno per quanto riguardava il presente, in
passato, Juth ricordava molto bene i suoi avi parlare
di questo pianeta per l’importazione di piante e animali.
“Ultima
offerta!” Decretò Goku, e Juth un’occasione così non
poteva di certo lasciarsela scappare.
*
Terra…
*
Bulma sospirò di grazia quando vide
finalmente il cartello alle porte della città con impresso a caratteri cubitali
“Città Dell’Ovest”.
Era stanca,
sporca e i morsi della fame si stavano facendo sentire man a mano che si
avvicinava alla via di casa.
Appena entrata
si sarebbe sicuramente diretta verso camera sua con in bocca un panino e
gettata letteralmente tra le bolle della jacuzzi per ore.
E fu quello
che fece dopo aver lasciato sull’ingresso la sacca contenente quelle sette
sfere che pulsavano.
“Oh! Bulma tesoro, sei a casa.” Si meravigliò la svampita bionda
mentre riponeva nella credenza le ultime stoviglie pulite. “Vegeta ti ha
lasciato qualcosa da mangiare…” A quelle parole l’azzurra digrignò i denti e
strinse i pugni, gli sarebbe costato tanto darle un passaggio fino a casa?
Comunque si meravigliò nel constatare che l’alieno le avesse accordato quella
gentilezza, non che il cibo in casa sua scarseggiasse.
Rozzo di un saiyan.
Dopo tutto
il cibo, l’alloggio e le attrezzature che aveva a disposizione, quello era il
ringraziamento.
“Ringrazialo
da parte mia!” Rispose attraversando la cucina con fare altezzoso.
“Avete
litigato, forse?” Chiese ottenendo come risposta la porta della camera sbattere
facendo vibrare le pareti.
“Sembrerebbe
di sì!” Mormorò a mezze labbra ritornando alle sue faccende, poi si portò un
dito sulle labbra quando le balenò in testa un’idea “…più tardi gli andrò a
prendere una torta, a Vegeta piacciono le torte, magari questo lo addolcirà un
po' e lui e Bulma faranno pace.” Cinguettò canticchiando
la melodia di una canzoncina allegra.
*
Continua
*
Angolo dell’autrice: Ciao e tutti e buon inizio
settimana.
Spero come
sempre vi sia piaciuto questo capitolo e ne approfitto per ringraziare le
persone che hanno letto, commentato e che stanno inserendo la storia tra le
Preferite, Seguite e Ricordate, ma anche chi legge silenziosamente.
Vi lascio di
seguito il link ad una one-shot (se ve la siete persa) scritta questa estate a
cui si fa riferimento l’ultima parte di questo capitolo.
Alla prossima,
Erika
Bulma,
dopo gli avvenimenti di Namecc, parte alla ricerca
delle sette sfere del drago per riportare in vita i suoi amici caduti in
battaglia.
Genere: Avventura | Capitoli: 1 - One shot | Completa
Tipo di coppia: Het | Note: What
if? | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta