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Autore: Kifuru    13/10/2021    0 recensioni
All'indomani della Quarta Grande Guerra Ninja, nel mondo shinobi iniziava una nuova era di pace, sotto l'insegna della grande alleanza. Tra i complessi e delicati rapporti diplomatici e la lotta contro pericolose organizzazioni criminali, i giovani eroi della guerra, salvatori dell'umanità, cercavano di costruire con tutte le loro forze una vita serena e felice, lasciandosi alle spalle tutto l'odio e la violenza del passato. In questo clima di incertezza e speranza, l'ambasciatrice Temari della Sabbia e lo stratega Shikamaru della Foglia affronteranno ogni genere di esperienza per poter difendere il loro legame e il loro futuro insieme.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Shikamaru Nara | Coppie: Hinata/Naruto, Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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CAPITOLO 6
 
UN GIURAMENTO SOLENNE
 
I tramonti a Suna riuscivano nell’intento di regalare uno spettacolo davvero straordinario ad una comunità di persone abituata da sempre a combattere per la sopravvivenza. Una vera e propria fonte di benessere per l’animo molto spesso e tormentato degli abitanti della Terra del Vento. Per alcuni di loro la semplice vista della lenta ritirata del caldo sole rossastro lungo lo sconfinato orizzonte del deserto, accompagnata dall’arrivo delle prime brezze serali, bastava a ripagare le enormi fatiche provate dopo una lunga e rovente giornata di lavoro a Suna.

Da quando era stato nominato Quinto Kazekage del villaggio della Sabbia o per meglio dire da quando aveva iniziato ad amare realmente la vita in tutte le sue forme, il giovane prodigio, uno dei leader più giovani nella storia dei ninja, Gaara Sabaku, aveva preso l’abitudine di ammirare il tramonto, attendendo pazientemente l’immancabile gelido freddo notturno del deserto. Adorava isolare la mente per qualche minuto, dimenticando anche se per brevi momenti le enormi responsabilità che gravavano sulle sue spalle.

Non importava dove si trovasse: se nel piccolo e modesto terrazzo di casa sua o se nella grande ed antica terrazza del maestoso Palazzo dei Kazekage, che si affacciava verso nord sull’intero villaggio. Anche se soleva riposare la mente durante quei brevi frangenti di totale contemplazione, la bellezza di quell’incredibile spettacolo, insieme alla serenità che gli trasmetteva, l’aveva spesso aiutato a prendere decisioni importanti per la sua vita e il suo futuro, tra cui anche la stessa decisione di candidarsi al titolo di Kazekake.

Gaara era tristemente consapevole delle sue colpe passate, del sangue innocente che macchiava le sue mani. Quel sangue sarebbe rimasto per sempre, una macchia incancellabile nella sua anima, ma questo non gli avrebbe impedito di vivere, di amare la vita e combattere per essa. Non avrebbe più venerato odio o morte e quel tramonto, come molte altre cose, gli ricordava la bellezza e la sacralità della vita.

Quella sera era da poco finita una riunione diplomatica condotta magistralmente dalla sorella maggiore Temari e dal suo compagno della Foglia, Shikamaru Nara. Si frequentavano da pochi mesi, più precisamente da quando erano tornati dalla missione nel Paese del Silenzio, ma, nonostante questo, era comunque evidente la forza del loro legame. Chiunque li conoscesse da vicino poteva dire quanto fossero uniti: nel lavoro e soprattutto nella vita.

La loro unione non era ancora ufficiale agli occhi del mondo ninja e dei rispettivi villaggi. Molti membri illustri di antiche autorità politiche, così come numerosi shinobi di alto rango, non nascondevo certo la loro diffidenza verso un legame amoroso così insolito. Una relazione fra due ninja di diversi paesi, per di più considerando che Temari era principessa della Terra del Vento.

Tuttavia, Gaara era assolutamente convinto che la vera diffidenza di conservatori e oppositori fosse rivolta all’intero progetto della neonata Unione Ninja e aggredire relazioni come quella tra Temari e Shikamaru era un altro vergognoso tentativo di sabotare i progetti di pace e prosperità dell’Unione. In tutti i grandi villaggi ninja esisteva questo grosso ostacolo: molte importanti personalità volevano a tutti i costi mantenere inalterata la propria posizione di potere all’interno del villaggio.
La riunione del giorno era stata molto delicata. Per la prima volta Shikamaru e Temari avevano ufficialmente proposto l’idea rivoluzionaria di creare squadre ninja composte da membri provenienti da diversi villaggi, quasi come se la guerra non fosse mai finita. La formazione di una squadra multietnica non era per niente difficile da realizzare, considerando che solo pochi anni prima erano state create intere divisioni militari formate in questo modo.

La coppia aveva portato avanti questa soluzione con tanto di particolari, non soltanto per le missioni più pericolose o delicate. L’Unione avrebbe potuto gestire con razionalità ed efficienza tale progetto, attraverso la creazione di squadre complete e competenti. Gaara aveva approvato con forza tale progetto, avendo perfettamente chiaro il quadro d’insieme, i traguardi che avrebbero potuto conquistare: incrementare la forza dell’Unione, limitare il numero delle vittime in missione, difendere i legami di amicizia che si erano sviluppati durante la guerra fra ninja provenienti da diversi paesi, persino fra coloro che si erano combattuti e uccisi a vicenda per tanto tempo.

Delicati passi alle sue spalle interruppero le riflessioni del Kazekake, ma egli non ne restò deluso. Poche persone avevano ricevuto il tacito consenso ad accompagnarlo in quella sua rilassante consuetudine. Sua sorella maggiore era una di queste.

< < Sapevo di trovarti qui, fratellino. Non puoi farne a meno dopo una giornata così dura e noiosa, vero Gaara? > > chiese la sorella maggiore allegra, mostrandogli un caloroso sorriso.
Indossava una tunica color viola scuro, elegante ma non troppo vistosa. Portava sandali da donna tipici per le donne di potere della Terra del Vento. Secondo Temari erano le scarpe più scomode e infernali della storia del genere umano. Gaara ridacchiò leggermente, trovava ancora strano e inusuale vederla senza l’equipaggiamento ninja e soprattutto senza il micidiale tessen legato dietro la schiena.

< < Maledette scarpe. Altro che guerre o criminali, saranno questi infernali strumenti a decretare la mia fine > > si lamentò lei, allentando i lacci dei sandali. Immediatamente sospirò di sollievo dopo avrelo fatto.

< < Indubbiamente è stata una giornata dura, Temari > > disse il rosso, sorridendo a sua volta < < So bene quanti sacrifici stai compiendo in questi giorni, sorella mia. Non potrò mai ringraziarti a sufficienza. Sono estremamente soddisfatto per i risultati che avete raggiunto > >.

< < Che abbiamo raggiunto, Gaara > > lo corresse Temari < < Ricorda che senza di te non avremmo l’autorità di fare nulla. Hai conquistato la fiducia della gente. Grazie a te possiamo continuare a sperare in questa nuova era di pace > >.

< < La vostra idea verrà approvata, ne sono certo > > aggiunse Gaara, osservando il cielo rossastro all’orizzonte < < La creazione di squadre ninja composte da membri provenienti da ogni villaggio. Risparmieremo così tante vite. Formeremo schieramenti forti e organizzati e non ci sarà più spazio per una guerra come quella che ci ha quasi distrutti > >.

Temari fissò il fratello con grande orgoglio. Erano lontani i giorni, in cui non poteva fare altro che provare panico e disprezzo ogni qualvolta si trovava al suo fianco.< < Ancora una volta quell’idiota ha messo in moto il suo cervello. Certo, è stata necessarioa un po’ di sana e dura persuasione da parte mia > > disse la kunoichi, sorridendo malignamente < < A volte è estremamente difficile combattere la sua enorme pigrizia > >.

Si mise al fianco del fratello, poggiando le mani sulla ringhiera della terrazza. Per alcuni minuti restarono in silenzio, a contemplare lo straordinario spettacolo offerto dalla loro terra natale. < < Ci sono ancora così tanti punti da chiarire > > mormorò Temari, stavolta con serietà e stanchezza < < Quali saranno i criteri di organizzazione delle squadre, dovremo capire come risolvere la questione dei compensi e dovremo anche stabilire un certo grado di controllo > >.

Le paure di Temari erano ben visibili agli occhi attenti del fratello minore. Gaara conosceva bene la sensazione opprimente legata al dover affrontare così pesanti responsabilità. < < L’idea delle nuove squadre ninja dell’Unione è di entrambi. Tua e di Shikamaru. Insieme troverete il giusto modo di procedere, Temari. Ho piena fiducia in voi > > disse il giovane con fare fermo e deciso.

< < Alla fine l’abbiamo sviluppata insieme nei dettagli > > commentò Temari sorridendo < < Ma, in realtà, all’origine questa bella pensata è stata unicamente sua. All’inizio non ci potevo credere, ho riso persino di lui, mi riusciva diffcile immaginare che i rancori di una vita potessero essere cancellati per sempre. E' riuscito a smentirmi ancora una volta. L’ho visto così tante volte, il suo carisma intendo, persino sull’orlo dell’apocalisse del genere umano. Ho sempre pensato che Shikamaru possedesse i tratti di un vero leader, molto di più rispetto a Naruto. L'ho sempre visto come un capo costretto a lottare continuamente contro i pregiudizi del passato. Un capo che non ha mai chiesto alcun potere > >.

La kunoichi sorrise affettuosamente al fratello minore, il quale non poté evitare di arrossire < < Queste stesse qualità le vedo chiaramente in te da così tanti anni, caro fratello. E anche se mi costa molto ammetterlo, persino Kankuro è diventato un ottimo leader, sebbene il suo cervello debba ancora svilupparsi del tutto > >.

< < Tuttavia, sei sempre tu quella che comanda. Anche con Shikamaru > > scherzò Gaara, con una leggera pacca sulla spalla della sorella.

< < Beh, in qualche modo devo assicurarmi che gli uomini della mia vita non commettino scemenze > > replicò Temari con un’espressione fintamente esasperata.

< < Non è mai facile superare gli attriti del passato, specie se tra grandi nazioni. Shikamaru ha dimostrato grande coraggio nell'avanzare una proposta del genere, per questo avrà sempre bisogno del tuo appoggio > > osservò il Kazekage, tornando serio.

< < E’ passato così tanto tempo da quando lo affrontai in quell’arena > > disse Temari, fissare il cielo della sua terra con un’espressione serena sul viso < < Ne abbiamo passate così tante da allora. Gli ho salvato il culo molte volte e ora il nostro rapporto è arrivato fino a questo punto. Nemici, alleati, colleghi di lavoro, amici, compagni di battaglia e infine… > >.

Si interruppe di colpo, forse perché si rese conto solo in quel momento di aver espresso a voce alta le emozioni più intense del suo animo, anche se si fidava ciecamente di Gaara. Suo malgrado, non poté evitare di arrossire.

< < Scusami Gaara, sto divagando > >.

Il fratello scosse la testa con fare comprensivo, per poi tornare ad osservare il sole ormai quasi completamente sparito all’orizzonte < < Sono felice che tu abbia finalmente trovato qualcuno da amare, Temari > >.

La kunoichi della Sabbia sgranò gli occhi per la sorpresa. Raramente le era capitato di affrontare un confronto così personale e sincero con Gaara e soprattutto mai si era trovata a parlare con qualcuno riguardo i suoi sentimenti per Shikamaru.

Le questioni politiche, di cui erano responsabili, richiedevano un’attenzione massima, lasciando poco spazio alle faccende personali o sentimentali. Tuttavia, quel giorno Temari ebbe la conferma di quanto fosse incredibilmente bello e confortante aprirsi ogni tanto con le persone a lei vicine.

< < Da poco tempo ho iniziato ad apprezzare e a comprendere il valore della vita. Forse non sarò in grado di capire fino a fondo quanto forte sia diventato il tuo legame con Shikamaru, ma sono certo che lui sia in grado di renderti molto felice. Questo mi basta > >.

< < Si, è vero. Mi rende molto felice > > rispose Temari, con un timido sorriso < < La verità, Gaara, è che neanch’io sapevo nulla sull’amore o sulla gioia che si può provare nel condividere la vita con qualcuno. Per me esisteva solo la carriera. Il mio unico desiderio era quello di crescere sempre di più come kunoichi. C’era solo potere e forza nella mia vita. Ho scoperto l’amore lentamente, a piccoli passi, crescendo con Shikamaru e sono sicura che anche per lui non sarà stato facile capire fino in fondo le sue emozioni. Ogni giorno continuo a scoprire nuove cose, non solo sui sentimenti, ma anche su me stessa > >.

Temari restò appoggiata con le mani alla ringhiera di ferro. Chiuse gli occhi, beandosi sul viso stanco e arrossato le prime fresche ondate di vento della sera, un indescrivibile sollievo dopo aver sopportato per un’intera giornata lavorativa l’immenso calore del deserto. < < In passato, anch’io come te, non mi curavo minimamente dei sentimenti altrui > > continuò la giovane, con voce leggermente malinconica. Si sentiva completamente a suo agio con Gaara e nonostante lei fosse da sempre una persona estremamente riservata, non trovava alcun motivo valido per non doversi confidare con il fratello. 

< < C’era soltanto il dovere, la mia carriera come shinobi della Sabbia. Accrescere la mia forza e la mia abilità in battaglia: non c’era nulla di più importante per me. Fortunatamente il mio cammino mi ha portato a scoprire molti altri orizzonti > >.

< < E ora? Che cosa desideri, Temari? > > domandò Gaara, osservando il volto incredibilmente sereno della sorella.

Quest’ultima rise fragorosamente, mentre il fratello la fissava divertito < < Potrei dire di avere molta confusione in testa, fratellino. Ma adesso sono davvero numerose le cose che desidero. Abbiamo visto gli effetti di una guerra ninja, Gaara, per cui desidero senza dubbio che un evento del genere non accada mai più. Mi impegnerò al massimo per evitarlo e sono convinta che l’Unione Shinobi sarà lo strumento definitivo che ci consentirà di proteggere questa pace > >.

< < Stai facendo un grande lavoro, Temari > > convenne il Kazekage < < In pochi anni l’Unione Shinobi si è già sviluppata oltre ogni previsione > >.Le parole del fratello le trasmettevano un orgoglio smisurato, che alimentava la determinazione a proseguire nel lavoro più importante della sua carriera.

< < Credo molto in questa alleanza. In passato desideravo essere forte e ancora oggi lo desidero fortemente. Ma sono felice di aver potuto mettere la mia forza e la mia intelligenza a servizio del nuovo mondo che stiamo cercando di creare > >.

< < Però, come tutti, hai anche il diritto a coltivare altri desideri. Altri sogni > > aggiunse Gaara, di nuovo sorridendo calorosamente < < Desideri che riguardano solo te e la tua vita > >.

Il viso fortemente arrossato della giovane kunoichi era ancora più evidente sotto gli ultimi raggi del sole morente. Temari si sentiva leggermente in imbarazzo, ma al tempo stesso si sentiva assolutamente sicura delle proprie emozioni. Non voleva e non poteva nascondere ciò che realmente desiderava. Soprattutto ai suoi fratelli.

< < Beh, oramai non è più un segreto > > disse la ragazza con voce sicura. < < Io voglio stare con Shikamaru Nara. Lo amo come non amerò mai nessun altro e non importa se proveniamo da villaggi diversi e non importa nemmeno dove vivremo. Io lo amo e voglio affrontare il mio futuro insieme a lui > >.

Temari parlò quasi con durezza, come a voler sfidare il mondo interno a mettere in discussione le sue parole. L’intensità del suo discorso colpì fortemente l’animo del Kazekage, al punto che egli arrivò persino a provare una punta di invidia. Anche lui ardeva dalla voglia di provare sentimenti così forti. Era riuscito nell’impresa di essere accettato dalla sua gente, aveva trovato finalmente degli amici sinceri lungo l’arduo cammino che si era scelto, ma era evidente che quello che provava Temari verso lo stratega della Foglia fosse qualcosa di molto più intenso.

La voce di Temari mostrava un’incrollabile determinazione, ma in essa Gaara ne percepì anche una certa preoccupazione. < < Temi che qualcuno possa intromettersi tra voi, Temari? > > chiese il Kazekage, cercando di comprendere quali fossero le vere paure della sorella < < Temi che qualcuno possa impedirvi di stare insieme? > >.

Questa volta gli occhi color smeraldo della kunoichi squadrarono duramente il fratello, il quale però resto immobile in attesa della risposta. < < Ricorda le mie parole, fratellino > > ribatté Temari con forza < < Nessuno ha il diritto di decidere per me. In questo o in qualsiasi altro villaggio. Scelgo soltanto io come vivere la mia vita. Non so cosa mi riserverà il futuro, ma una cosa è certa: quando io e quel dannato culo pigro decideremo cosa fare della nostra vita, ti assicuro che nessuno al mondo potrà interferire > >.

< < Sono sicuro che andrà tutto per il meglio, Temari > > ribatté il Kazekage con calma < < Il vostro legame è puro e merita di essere difeso con forza. Tu e Shikamaru Nara siete perfettamente in grado di farlo > >.

La bionda non rispose. Sorrise calorosamente al fratello, dandogli una pacca affettuosa sulla spalla. < < Ora, se volete scusarmi, Lord Kazekage > > disse scherzosamente la giovane < < Devo congedarmi. È da ore che non vedo l’idiota che mi ritrovo come fidanzato. L’ho lasciato da solo a vagare per il villaggio. Non vorrei doverlo andare a cercare nel deserto in piena notte > >.

< < Passa una buona serata, Temari. Ci vediamo domani > > la congedò gentilmente il fratello.

Gaara osservò le spalle della sorella, che si accingeva a rientrare tra le stanze del palazzo dei Kazekage. Il giovane capovillaggio restò ancora qualche minuto in quella terrazza, a contemplare la sera appena calata sul villaggio. Rifletté molto sulla crescita costante della sorella maggiore e ancora una volta si chiese fino a che punto si sarebbe spinta per difendere il suo legame.

Forse non esistevano limiti che lei non avrebbe osato superare, forse Temari non si sarebbe fermata davanti a nulla pur di difendere la sua vita e quella del suo uomo. Il futuro era incerto, ma Gaara era estremamente sicuro del fatto che sua sorella maggiore non avrebbe mai cambiato il suo modo di essere. Restava e sarebbe rimasta per sempre un’indomabile guerriera.
 
………………………….
 
 
Il silenzio era totale nell'ufficio del Kazekage. Un silenzio carico di tensione.

Nessuno dei presenti osò romperlo. Shikamaru Nara era caduto in avanti come un sacco vuoto, dopo essere stato colpito con incredibile violenza dalla donna che amava. Al fianco della guerriera, i due fratelli della Sabbia restavano impietriti con un’espressione di puro shock sui loro volti.

Persino il potente Consigliere Oteru mostrava un totale sbigottimento dinnanzi a ciò che era appena accaduto. Si sarebbe aspettato una reazione ovviamente, si era preparato minuziosamente allo scopo di incastrare definitivamente la famiglia reale. Per farlo era pronto a sfruttare l’irruenza della ragazza.

Era certo che l’ambasciatrice Temari avrebbe combattuto con ogni mezzo per impedire l’arresto del suo uomo, arrivando così a violare la legge della Terra del Vento. Invece, proprio la pedina più importante nella sua scalata verso il potere assoluto aveva osato cambiare completamente le regole del gioco.

Meditò disperatamente su una possibile contromossa. Come poteva scatenare adesso la reazione di quella famiglia di mostri, portando la legge e il popolo della Sabbia dalla sua parte? In quel momento non vedeva alcuna via d’uscita. Lanciò un’occhiata carico di disprezzo prima al corpo esanime del ninja straniero, poi alla kunoichi ancora armata del suo terribile tessen, sebbene serrato in tutti i suoi astri.

< < Maledetta ragazzina > > pensò con odio il politico.

< < Come vedete, Consigliere Oteru > > disse freddamente l’ambasciatrice < < Oggi sono state regolarmente osservate tutte le leggi della Sabbia. Il Codice del Vento ci impone di arrestare possibili sospettati, soprattutto se i sospetti vengono individuati da importanti autorità del villaggio, come ad esempio un Consigliere > >.

La voce della giovane era ferma e glaciale. Gli occhi color smeraldo, solitamente gioviali e gentili, scrutavano con mortale intensità l’uomo davanti a lei, al punto da costringerlo a fare qualche passo indietro, nonostante Temari della Sabbia non fosse mossa neanche di un millimetro dopo aver tramortito il fidanzato. Oteru fissò per qualche istante quello sguardo gelido e apparente inespressivo della giovane. Ne era assolutamente certo, in quel momento si era guadagnato una nemica implacabile. Solo uccidendola avrebbe potuto avere ragione di lei. Costringendola a colpire il suo stesso uomo, Oteru aveva varcato un limite invalicabile e presto avrebbe dovuto farsi trovare pronto per non farsi travolgere dall’ira devastante di quella giovane donna. Quel pensiero gli provocò un brivido lungo la schiena.

< < Il vostro enorme senso del dovere vi ha portato ad individuare un sospettato. Non nego che La vostra tempestiva indagine sia stata indubbiamente essenziale per la pace e l’ordine del nostro paese. Ma ora dovete farvi da parte, le vostre mansioni terminano qui > >.

< < Esigo che mi venga consegnato. Per il bene del nostro popolo lasciatemi interrogare il ninja straniero, Ambasciatrice Sabaku > > esclamò Oteru con voce quasi stridula, facendo un passo in avanti < < Dobbiamo conoscere le sue reali intenzioni. Chi sono i suoi complici e come sia riuscito a superare le nostre difese così facilmente > >.

< < Dimenticate i bambini rapiti, lord Consigliere > > aggiunse Temari freddamente, guadagnandosi un’occhiata di puro odio dal politico.

< < Naturalmente quella resta la priorità assoluta > > cercò di recuperare Oteru. La rabbia lo stava portando a commettere errori non da lui. < < Vi assicurò che i miei uomini sono preparati per questo genere di compiti. Riusciranno a scoprire ogni informazione necessaria per recuperare i nostri bambini > >.

< < Voi non prenderete in consegna nessuno, Consigliere > > sibilò Temari.

Oteru stava per ribattere, quando con passi lenti e decisi il Kazekage aggirò l’elegante scrivania ponendosi al fianco della sorella. Parlò con tutta l’autorità di cui disponeva, con la voce di un leader e di un ninja tra i più potenti in assoluto. La stanza sembrava tremare impartiva i suoi ordini.

< < Devo concordare con l’ambasciatrice Sabaku, Consigliere Oteru. Mi dispiace deludervi, ma i vostri servigi in questa faccenda terminano qui. Voi non avete l’autorità di prendere in consegna alcun prigioniero, né tanto meno possedete l’autorità necessaria per condurre un interrogatorio. Le leggi del nostro paese parlano chiaro in proposito. Spetta a me in quanto Kazekage condurre le indagini su un evento così grave. I Consiglieri della Sabbia hanno soltanto la facoltà di aiutare e manifestare i loro sospetti e voi l’avete fatto > >.

< < Il vostro compito termina qui > > ribadì con forza il Kazekage.

Dopo un primo momento di smarrimento, Gaara aveva finalmente deciso di intervenire a sostegno della sorella, pur non avendo ancora compreso a pieno le sue reali intenzioni. Ricordava bene la conversazione che avevano condiviso nella terrazza del palazzo qualche tempo prima. Temari gli aveva trasmesso con chiarezza l’amore incrollabile e la fiducia che provava nei confronti del giovane stratega della Foglia, possibile che lei avesse deciso di uccidere i suoi sentimenti per non violare la legge della Sabbia? Tutto per la sua posizione come Kazekage? Non conosceva la risposta, ma sentiva ugualmente di doverla sostenere.

< < Voi avete l’autorità di presentare i vostri sospetti e vi ringrazio molto per averlo fatto in occasione di questa delicata vicenda. Ma adesso saranno le autorità competenti ad occuparsi del caso. Oltre ad essere la nostra ambasciatrice, nonché membro ufficiale della neonata Unione Shinobi, Temari è una jonin della Sabbia sotto il mio comando e con l’autorità di cui dispongo, le affido ufficialmente l’incarico di interrogare il prigioniero insieme all’unità investigativa > >.

< < Anche i miei jonin dovrebbero essere sotto il vostro comando, Lord Kazekage. Alcuni di loro hanno molto esperienza alle spalle in fatto di indagini e interrogatori. Potrebbero essere di aiuto, molto di più rispetto a tanti ninja di mia conoscenza > > ribatté il politico, lanciando occhiate cariche di disprezzo ai due fratelli del Kazekage.

< < Inoltre, la gravità di certe situazioni richiede molta forza, Lord Kazekage. Si può arrivare persino ad essere crudeli se occorre > > aggiunse con forza, agitando le mani ben curate.

< < Molti ninja di questo paese hanno combattuto una guerra mondiale, lord Consigliere. Hanno visto cose che ben pochi esseri umani possono di aver visto e pochi di loro sono riusciti a sopravvivere. Non commettete il terribile sbaglio di insultare queste persone, Consigliere Oteru, perché se lo farete voi insultate direttamente anche me > > disse Gaara, con un tono pericolosamente acceso, anche se estremamente calmo.

< < Noi sappiamo bene quanto possa essere crudele e severa la vita di un ninja > > continuò il Kazekage, prima che il politico potesse interromperlo < < Ma lo stesso non posso certo dire di voi o dei vostri uomini. Se non erro nessuno di loro faceva parte delle truppe della Sabbia che si sono unite all’Alleanza ninja nell’ultimo devastante conflitto >.

Oteru arrossì suo malgrado per la vergogna. In quel momento era consapevole dell’inutilità di qualsiasi protesta. Temari aveva spiazzato tutti con la sua mossa e inevitabilmente il Kazekage non avrebbe subito alcuna ripercussione. < < Questo ninja straniero ha intrattenuto per tanto tempo rapporti personali con vostra sorella, Lord Kazekage > > provò ancora disperatamente, con voce provocatoria < < Per questo lei non potrà mai essere in grado di condurre un interrogatorio con la più assoluta imparzialità. Il conflitto di interessi è evidente e questo straniero è l’unico mezzo che abbiamo per poter ritrovare i bambini rapiti prima che sia troppo tardi > >.

< < Parlate come se il qui presente ninja straniero fosse già da considerare il vero colpevole dell’attacco di stanotte, Consigliere > > commentò Temari con voce glaciale.

La kunoichi aveva duramente lottato con sé stessa durante gli ultimi interminabili minuti per non scagliarsi con furia selvaggia contro il Consigliere. I pugni di lei, colmi di calli e vecchie cicatrici, erano stretti in una morsa di ferro. La sensazione che provava la spaventò come non mai, ma in quel preciso istante il suo unico desiderio era quello di fare a pezzi l’uomo che stava di fronte a lei e portare via al sicuro il suo uomo.

< < Io vedo soltanto un sospettato e come tale non può essere considerato un criminale. Almeno non adesso > > disse la bionda, sforzandosi con il tono di voce più freddo e spietato di cui era capace < < Vi assicuro che i rapporti che mi legano a quest’uomo non mi impediranno di svolgere i miei doveri di shinobi come ho sempre fatto in passato. Oggi non sono la compagna di nessuno e non sono nemmeno un’ambasciatrice. Sono soltanto una shinobi della Sabbia e come tale mi comporterò. Il mio Kazekage ha ordinato e io sono pronta ad obbedire ad ogni suo ordine. Scoprirò ogni cosa su questa faccenda, tutto ciò che è accaduto questa notte. La verità salterà fuori e vi assicuro che una volta che li avrò scovati, tutti i colpevoli pagheranno duramente. Con la loro stessa vita > >.

Per un attimo, Oteru, squadrando un leggero tremore in lei, pensò di poterla provocare ancora, forse al punto da indurla ad impugnare le armi contro lui e i suoi uomini, ma fu solo per un breve momento. Temari della Sabbia era un’avversaria risoluta. Il politico comprese suo malgrado che non era facile manipolarla come pensava.

< < Quella che vi faccio è una promessa solenne, lord Consigliere > > concluse l’ambasciatrice, mentre un’ondata di gelido vento innaturale fece sbattere violentemente le persiane dell’unica dell’ufficio del Kazekage.

Pur non avendo alcuna esperienza in fatto di chakra, Oteru percepì distintamente l’energia che la giovane stava silenziosamente liberando. Egli si sincerò di avere un paio dei suoi uomini tra lui e la giovane furia che gli stava tacitamente dichiarando guerra, sebbene avesse appena aggredito violentemente il proprio adorato compagno e non l’oggetto principale del suo odio. Gli eventi stavano prendendo una piega incredibilmente ironica.

< < Molto probabilmente nutre già dei sospetti verso di me, ma non ha nulla di concreto. Dovrò stare molto attento da ora in avanti > > rifletté il politico, cercando di dominare il panico crescente.

< < Consegnerò io stessa il prigioniero all’unità investigativa e lo farò immediatamente. Condurrò personalmente tutte le indagini su questa vicenda, mentre Gaara potrà organizzare le squadre di ricerca per ritrovare i bambini scomparsi. La nostra terra è la più ostile in tutto il mondo ninja, anche i più esperti combattenti, non conoscendo il territorio, si ritrovano in mortali difficoltà nelle sconfinate distese del nostro deserto. Per gli schiavisti non sarà facile far perdere le loro tracce. Una volta terminato l’interrogatorio, partirò anch’io per la caccia. Per allora spero di poter nuovi nuovi elementi ai pochi che conosciamo e speriamo che ci possano aiutare a fare luce su tutta questa storia > >.

< < Direi che la linea di azione da seguire è stata ufficialmente decisa > > dichiarò Gaara con tono fermo, con la chiara intenzione di non voler sentire più nessuna obiezione < < Avete qualcos’altro da aggiungere, Consigliere Oteru? > >.

Oteru cercò di mantenere un’espressione ferma di fronte agli odiati tre membri della famiglia reale della Sabbia. Gli bastò fissare per pochi attimi gli occhi freddi e inespressivi del Kazekage per capire che la discussione era giunta al termine.  Non era così che doveva andare e la rabbia del politico raggiunse il culmine quando l’ambasciatrice si chinò ad afferrare il corpo ancora privo di sensi del ninja di Konoha. La donna si passò rudemente un braccio di lui intorno alle spalle, sollevandolo con facilità. Non sembrava per nulla il comportamento tipico di una donna impegnata a soccorrere il proprio uomo.

Mostrando con inquietante calma e sicurezza la propria forza con il carico che portava, Temari tornò a fissare freddamente il politico, il quale restava accerchiato dai suoi uomini bloccando la porta d’uscita.

< < Posso solo dire di essere felice che come sempre il nostro Kazekage dimostri una così tale efficienza. Anche nelle situazioni più drammatico > > rispose alla fine il politico, con uno sgradevole tono di voce dolce e quasi stridulo.

Egli chinò umilmente il capo, senza però nascondere una nota di ironia nella propria voce < < Se questa è la vostra volontà, Lord Kazekage, allora ancora una volta tutto il Consiglio della Sabbia si impegnerà a rispettarla > >.

Il politico non aggiunse altro. Si affrettò a lasciare l’ufficio, seguito prontamente dai suoi uomini. Tuttavia, prima di svoltare l’angolo, lanciò un’ultima occhiata velenosa all’interno della stanza, in direzione della giovane kunoichi, una mortale nemica da togliere di mezzo al più presto. Oteru non avrebbe mai potuto immaginarlo, ma da come si erano evolute le cose, non era più il potente Kazekage il principale ostacolo ai suoi piani. Temari Sabaku della Sabbia, principessa e ambasciatrice, nonché membro effettivo dell’Unione Shinobi, doveva morire al più presto.
 
 ............................
 
 
L’ultima guardia del corpo sbatté rumorosamente la porta dell’ufficio alle sue spalle, lasciando poi la stanza nel più assoluto silenzio. Temari teneva ben salda la presa sul suo uomo ancora profondamente svenuto. Gli occhi color smeraldo squadravano quella porta chiusa con mortale freddezza.

Fu Kankuro a rompere energicamente la tensione silenziosa che si era creata nella stanza. Durante l’accesso incontro con Oteru sarebbe voluto intervenire molte volte, ma anche lui come Gaara era rimasto letteralmente scioccato. Poteva aspettarsi di tutto, persino uno scontro sanguinoso con i ninja del Consigliere, nel quale si sarebbe gettato senza esitazione nonostante l’antipatia che provava verso lo stratega della Foglia, ma mai si sarebbe aspettato un gesto simile da parte di sua sorella. Aggredire con violenza l’uomo che amava e ora lo stava pure per arrestare. Persino per lei era stata una mossa del tutto inaspettata, soprattutto conoscendo il suo carattere estremamente riflessivo. 

< < Che diavolo ti è saltato in mente, Temari? > > sbottò alla fine il marionettista, non potendosi più trattenere. < < Per quale motivo hai colpito Nara in quel modo? Non vorrai farmi credere che lo ritieni colpevole? È impossibile una cosa del genere, lo sai anche tu > >.

< < Cerca di calmarti, Kankuro > > lo ammonì Gaara, osservando attentamente le spalle della sorella.

< < Gaara > > borbottò Kankuro a bassa voce. Pur sforzandosi, non riusciva ancora a capire cosa fosse appena accaduto. Davvero Temari aveva l’intenzione di consegnare il suo amato al reparto investigativo?

Gaara poggiò le mani sulla scrivania colma di documenti di ogni genere. La conversazione avvenuta qualche mese prima sul terrazzo del palazzo del Kazekage era ancora ben scolpita nella sua mente. < < Non c’era alcun bisogno di farlo, Temari > > disse il rosso con eccessiva calma.

Entrambi i fratelli osservano le spalle muscolose della sorella. Il corpo di Shikamaru sembrava letteralmente un peso morto, sorretto dalla giovane senza nessuna apparente fatica. < < Era l’unico modo > > sussurrò lei, senza voltarsi.

Temari sistemò meglio il braccio del suo uomo sulla propria spalla, circondandogli la vita con l’altro braccio. < < Alla fine della guerra feci un giuramento solenne con me stessa > > dichiarò la bionda con voce tremante, colma di dolore < < Dopo essere sopravvissuti a quell’inferno, promisi a me stessa, giurai davanti ad ogni divinità venerata in questo mondo, che mai avrei permesso che a Shikamaru venisse fatto del male in qualsiasi modo possibile. Lo giurai solennemente dopo aver rischiato di perderlo ed ero pronta e decisa a compiere qualsiasi azione pur di rispettare il mio giuramento, pur di non rischiare mai più. Allora non potevo certo immaginare dove questo giuramento mi avrebbe portata. Oggi ho avuto una risposta > >.

< < Che cosa vuoi dire? > > domandò Kankuro, visibilmente preoccupato.

Temari era sollevata del fatto che stesse dando le spalle ai suoi fratelli. Le lacrime di profonda sofferenza che stava versando in quel momento non voleva rivelarle a nessuno, nemmeno alla sua stessa famiglia.

< < Ho ferito Shikamaru come mai avrei immaginato di poter fare > >.

Gaara parlò con tutta la gentilezza di cui era capace < < Non era necessario, Temari. Sono consapevole che l’hai fatto per proteggere la mia posizione di Kazekage. Il consenso di Oteru non è ancora così grande da preoccuparci. Il suo obiettivo è unicamente il potere, questo il popolo della Sabbia lo vede con chiarezza > >.

< < Ma egli può accrescere il suo potere sul villaggio, Gaara. Ci lavora da anni con ogni mezzo necessario > > replicò lei con forza < < Ha continuato a tramare nell’ombra, unicamente allo scopo di screditarti in ogni modo possibile. Vuole che la nostra gente ti consideri un mostro incontrollabile, un pericolo per la comunità. Vuole che la gente arrivi a considerare dannosa questa costante vicinanza verso altri paesi e culture e per farlo deve attaccarti direttamente > >.

< < Non è l’unico, Temari. Molti cercano di usare il mio passato per isolarmi, per allontanarmi dalla guida del nostro paese. Ho il sospetto che Oteru faccia parte di un gruppo molto più complesso, composto non soltanto da politici, ma anche da molti shinobi e mercenari di ogni genere > >.

< < Come un gruppo di schiavisti per esempio. Molti utili per incrementare i propri guadagni > > interloquì lei freddamente < < E’ un gruppo che non contrasta soltanto la tua posizione come Kazekage. Loro sono quelli che contrastano l’Unione e il nostro progetto di alleanza. Vanno contrastati e fermati, Gaara > >.

< < Molti di loro avranno fortissime ragioni di guadagno per creare così tanti problemi. Soprattutto certi shinobi come i bastardi che accompagnavano quell’odioso grassone > > intervenne Kankuro, disgustato.

< < C’è lui dietro tutto questo. Dietro il rapimento dei bambini e l’uccisione delle nostre sentinelle. Ne sono certa > > esclamò Temari con rabbiosa determinazione, sebbene il dolore fosse forte e opprimente.

< < Scoprirò cosa sta tramando e quando lo farò, mi assicurerò che non possa più nuocere. Gli schiaccerò la testa come ad un serpente velenoso > >.

< < Hai colpito Shikamaru per annullare il conflitto di interessi che Oteru avrebbe potuto usare contro di me. Arrestandolo, noi dimostriamo che rispettiamo la legge, in conformità con i conservatori del Consiglio della Sabbia. Dimostriamo quasi di mettere il nostro paese prima dell’Unione > > disse Gaara, più a sé stesso che ai suoi fratelli.

< < E’ proprio questo l’obiettivo di quel gran bastardo, Gaara: costringerti a scegliere tra Suna e l’Unione Shinobi. Sapendo che sarei dovuta partire all’inseguimento, Shikamaru non si sarebbe mai fatto arrestare. Io lo conosco bene, era pronto a battersi contro l’intero villaggio pur di potermi seguire > > disse la bionda, sorridendo amaramente. Quasi automaticamente la ragazza fece appoggiare il capo del suo uomo sulla propria spalla.

Le lacrime continuavano a scorrere senza sosta < < Avrebbe combattuto con gli sgherri di Oteru in questo stesso ufficio. Non ho agito soltanto per difendere la tua posizione, Gaara. Ho anche protetto l’uomo che amo > >.

< < Come intendi agire, adesso? > > chiese Gaara < < Consegnerai davvero Shikamaru al reparto investigativo? > >.

Temari non rispose subito. Si avvicinò all’uscita dell’ufficio con il suo amato tra le braccia. Il volto di lei, segnato dalle lacrime, riacquistò la solita fredda fermezza che aveva sempre mantenuto dinnanzi ad ogni pericolo. Da ora in avanti non avrebbe più pianto.

< < Siamo fortunati che Oteru non abbia partecipato in nessun modo alla guerra. Lo stesso vale per i suoi sgherri. Non sa che il reparto investigativo ha operato a lungo con me, con Shikamaru e con suo padre Shikaku. Non sa che Shikamaru ha sviluppato un vero legame di fratellanza con molti dei nostri ninja, tra i quali molti di che appartengono ai reparti investigativi. L’avidità e la codardia di quel grassone saranno due potenti alleati per noi. Per poterlo distruggere > >.

La kunoichi della Sabbia non attese alcuna risposta dai fratelli. Uscì dall’ufficio, lasciando il tessen con cui aveva colpito Shikamaru appoggiato su una parete. Dopo aver sferrato il tremendo colpo, Gaara aveva visto le mani della sorella maggiore tremare. Forse da quel giorno non sarebbe stato più così facile per lei impugnare la sua infallibile arma.

< < Non credevo che l’avrebbe fatto > > commentò Kankuro, osservando con occhi stanchi la porta da cui era uscita la sorella.

< < L’amore che Temari prova per Shikamaru Nara è così grande da superare ogni nostra comprensione, Kankuro. Dobbiamo avere fiducia in lei ed aiutarla in ogni modo possibile. La cosa più importante ora è iniziare immediatamente l’inseguimento degli schiavisti. I bambini restano la priorità assoluta. Organizza una prima squadra di ricerca, manderemo una decina dei nostri migliori jonin inseguitori. Devono essere pronti a partire tra un paio d’ore > >.

< < La formerò subito e mi unirò io stesso a loro, se non hai nulla in contrario. Nel frattempo, tu che farai, Gaara? > > chiese Kankuro, conoscendo bene la diligenza incrollabile del fratello. Non era da lui attendere passivamente gli eventi.

Il Kazekage restituì lo sguardo preoccupato del ninja marionettista. < < Contatterò la Foglia seduta stante > >.
 
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