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Autore: MusicAddicted    14/10/2021    2 recensioni
Jessica si affolla la mente di pensieri, prima che Killgrave la soprenda, ancora una volta.
Uno dei momenti J/K più romantici che abbia mai scritto *O*
“Questa storia partecipa a “Componiamo una Canzone – Challenge settimanale, indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp."
Prompt 1: (dalla canzone ‘Il mio giorno più bello nel mondo' di Francesco Renga)
Questa one shot partecipa al Fluttober 2021. Prompt 14: Slow Dance
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jessica Jones, Kilgrave
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Fluff's never enough'
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Buonaseraaa <3

Sapete, in un primo momento questo prompt lo avevo scelto per i BarTen ma poi Killy si è imposto e mi ha detto 'No, no, dallo a me, non sai cos'ho in mente' ... e quando me lo ha spiegato oooooooooooooooh, logico che ho DOVUTO cederglielo *O*

Scherzi a parte, sono emozionatissima, perché non credo di aver scritto mai un momento così romantico per i miei adorati *O* e lo so che fino a che non faccio uno scambio non avrò pareri.. ma se tu, lettrice/lettore che non posso identificare  che sei finita qui per caso o per curiosità stai leggendo... spero tanto ti possa piacere anche solo un decimo di quanto a me è piaciuto scriverlo *O*


Setting: questa One shot fa parte dell'universo di 'Balance!' e si può considerare il sequel di 'AKA What women want' , anche se non è indispensabile leggere quella per capirlo (anche se mi farebbe piacere la leggeste, è tanto caruccia pure quella *O*)




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AKA The Beauty in the Beast

 

Kevin non si faceva più vivo da qualche giorno e Jessica non sapeva bene come interpretare questa sua assenza.

L’ultima volta che aveva fatto un’assenza prolungata, lei era andata nella paranoia più totale, per poi scoprire che, seppur a modo suo, lui aveva fatto qualcosa di bellissimo.

E lo aveva fatto per lei.
 

- Non ho nulla di cui preoccuparmi. Avrà i suoi motivi per non cercarmi, forse non ha preso bene la nostra ultima discussione… ma per una volta voglio credere che non stia facendo nulla di malvagio.-
 

Quel tempo sola le dava anche un’opportunità in più per riflettere sugli eventi degli ultimi giorni.
 

Jessica si sdraiò sul divano, quello stesso divano dove tre giorni prima aveva guardato un film con Kevin.
Guardare film insieme, raccontarsi la giornata, cenare, qualche volta anche sul letto, senza contare le innumerevoli volte che avevano fatto sesso.

-Ci manca solo che cominciamo a uscire insieme, alla luce del sole, che mi faccia vedere insieme con lui da altre persone, come nulla fosse… e poi lui che dorme da me, o io da lui… con Luke è stato troppo veloce e complicato quello che abbiamo avuto per chiamarla davvero una storia, ma io non mi sentivo più così da quando stavo con Stirling, con lui ci convivevo pure!- riflettè la bella detective, concendendosi un minuto di silenzio per portare il lutto del suo ex ragazzo,  ucciso così barbaramente.

- Certo, Stirling non brillava di moralità, ma Killgrave, cazzo! Lui ha fatto cose terribili, potrebbe farne ancora… e allora perchè mi sento come una cazzo di falena attratta da un cazzo di fuoco che finirà per bruciarla?- si chiese confusa.

 

                                                              Ricomincia nella notte questa storia troppe volte

                                                              E ha tirato botte

                                                              Colpi bassi mentre vivo

                                                              Che mi tolgono il respiro

                                                              E mi danno la certezza che mi ostinerò

                                                              A mancarti senza raddrizzare il tiro

 

-Quella maledetta notte in cui mi ha sedata, vaccinata e ammanettata è cambiato tutto. Quante volte mi son detta che volevo solo provocarlo, riavere la mia rivincita e poi finirla lì? Invece quante cazzo di volte sono tornata sui miei passi, l’ho cercato perché mi desse quelle sensazioni che non mi sa dare nessun’altro? Con lui muoio e rinasco ogni volta. Il modo in cui sa leggermi dentro, sa capirmi, sa premere sia i giusti bottoni sia portarmi al livello di esasperazione più estremo… tanto che so che non riuscirei più ad ucciderlo, anche se dovesse fare qualcosa di terribile, che spero non faccia, magari potrei riempirlo di botte, questo sì, ma non arriverei a dargli il colpo di grazia, non più… Cazzo, com’è potuto succedere?-  non riusciva  a darsi una risposta Jessica, calciando l’aria per il nervoso.

 

- Quando mi controllava, i mesi con lui sono stati un Inferno e quando si prendeva quello che fottutamente voleva, il mio corpo reagiva come reagiva, ma era un fottuto traditore rispetto alla mia mente, tenuta sotto scacco… ed era orribile.- rifletteva per fasi, analizzando i fatti singolarmente, così come era nella sua natura di detective.
 

-Quando ho capito che non era morto, ero nel panico totale, ogni cosa fuori dalla norma che mi succedeva intorno mi causava un’ansia assurda e il bastardo su questa cosa ci giocava pure un sacco!- sbuffò innervosita. 


- E quando mi ha fatto quella dichiarazione al commissariato, sarà lì che è cominciato a cambiare qualcosa? No, cazzo, ho solo pensato che fosse pazzo da legare, che non sapeva quel che dicesse, non gli ho creduto, credevo fosse un altro dei suoi giochetti, come la faccenda della casa…-

Mentre si arrovellava il cervello, le tornò in mente il discorso che le aveva fatto la sorella, appena lei si era confidata circa quanto successo in quell’edificio abbandonato e poi a Newcastle.


-Trish mi ha detto che c’erano due Jessica, allora forse ci sono anche due Killgrave: prima e dopo che lui si rendesse conto dei suoi sentimenti, quelli veri, quelli che mi ha confessato in queste ultime settimane. Se è vero che il primo mi ha fatto cose troppo atroci per perdonarlo, è anche vero che il secondo sta…-


Fu il suo cellulare a interrompere il flusso di pensieri della detective, con una chiamata in arrivo.

Non una chiamata qualsiasi.

Era proprio da Killgrave.

 

“Sì?” cercò di rispondere lei, al terzo squillo.
 

“Sei a casa, vero?” le chiese lui.
 

“Sì.”

 

“Sei sola?”


“Sì.”

“Risponderai così a ogni domanda?” si divertì a punzecchiarla lui.

 

“No.”


“Molto bene. Timothy è giù che ti aspetta. Sali in macchina, così come sei vestita ora.” la istruì lui.

“Te lo ricordi che non puoi più comandarmi, vero?” gli fece presente lei.

“Ma non ti sto comandando, chérie, ti sto solo evitando di passare una noiosa serata a casa tua, a ubriacarti mentre fingi di voler risolvere un caso,”

 

“Io non fingo un cazzo, stronzo!” fu la pacata reazione della detective.

“Stai fingendo di non voler accettare il mio invito, quando invece lo sappiamo entrambi che muori dalla voglia di rivedermi.” colse nel segno lui.

 

“Presuntuoso del cazzo!” negò l’evidenza lei, riattaccando.


La verità è che stava già scendendo le scale.

Riconobbe con facilità la Land Rover parcheggiata.


“Ciao Timothy,” salutò educatamente.

“Oh, Miss Jones! Buonasera!” replicò allegro l’autista.

“È tanto che aspetti?” gli chiese, mentre lui metteva in moto.

 

“No davvero, non sarà nemmeno un quarto d’ora. Mr. Killgrave mi ha detto che se avesse accettato di esser portata a destinazione lui sarebbe stato così felice da raddoppiare il mio stipendio!” la informò.

- Quindi Kevin è passato dalle minacce ai premi?- rifletté lei, molto colpita da quella novità.

 

“E immagino che l’accordo preveda anche che tu non mi riveli nulla circa la destinazione…” indagò lei.


“Esatto, Miss Jones, mi dispiace.”


Tuttavia, la curiosità di Jessica non attese a lungo prima di venir soddisfatta, quando la macchina parcheggiò al molo, in prossimità di un attico che conosceva molto bene.

La destinazione misteriosa altro non era che casa di Killgrave.

 

Ma era quello che si celava all’interno che Jessica non poteva prevedere.

 

Suonò il campanello un po’ incerta e quasi le mancò il fiato quando Killgrave stesso le aprì la porta.

 

“Presuntuoso, forse, ma di certo non disilluso.” la accolse sornione.


Era elegantissimo, con uno smoking con ghirigori viola su fondo nero, con delle pailette sparse che gli conferivano più luce nei punti giusti. Lo smoking era così sontuoso che i pantaloni classici neri e la camicia bianca, così come la pochette nella tasca erano l’unico abbinamento possibile.

 

“Hai già mangiato?” le chiese lui, con lei che scosse la testa.

Aveva in frigo un sandwich da oltre due giorni e non era più così propensa a mangiarlo.

 

“Lo immaginavo. Ci terranno la cena in caldo, prima c’è un’altra cosa che voglio fare. Vieni.” disse Kevin, prendendola per mano per portarla verso il salotto.

 

Jessica strabuzzò gli occhi: le luci erano soffuse, con delle candele accese per creare più atmosfera e su un palchetto allestito per l’occasione c’era un'orchestrina di cinque elementi più il direttore, tutti vestiti in abiti da sera, ma che non potevano neanche lontanamente avvicinarsi all’eleganza di Killgrave.

 

“Kevin, ma cosa…”

“Jessica, in tutti i nostri mesi insieme, c’è una cosa che non abbiamo mai fatto...”

 

-Fare sesso sfrenato mentre ci guardano dei perfetti sconosciuti?- si chiese confusa la detective.

 

Quei tre giorni di astinenza si facevano sentire.


“Mi concedi questo ballo, chérie?” le chiarì ogni cosa lui, tendendole la mano con un sorriso, mentre tutt’intorno si diffondevano le prime note di piano, quasi esitanti.


Jessica accettò.

Kevin le mise una mano sulla schiena, appena sotto la scapola, senza troppa pressione.

Jessica appoggiò la mano alla sua spalla, mentre l’altra afferrò la mano di Kevin, le loro dita intrecciate, mentre la musica cresceva di intensità impreziosita dal violoncello.
 

I due cominciarono a ondeggiare lenti, seguendo la melodia, senza fretta.
Il ritmo divenne più sostenuto e i due cominciarono a volteggiare, con lei che si lasciava condurre dal suo cavaliere, come avrebbe fatto una vera dama.

 

Si aggiunse anche il violino, a dare un nota più malinconica, ma non meno bella.

 

La musica ricordava l’andamento di un fiume, non molto diverso dal flusso di pensieri che aveva avuto Jessica.


Era una melodia struggente, delicata e bellissima e ancora una volta lei dovette riconoscere il buon gusto di Kevin.
 

La musica a un certo punto rallentò, Jessica pensava che stese per concludersi e invece sopraggiunsero batteria e chitarra elettrica a conferire tutta un’altra atmosfera, più rock, cosa che di certo non poteva non farle piacere.
 

Una sorta di compromesso fra le loro personalità.

Il ballo da lento che era si fece più movimentato, con lei che si dimenava a ritmo di musica e Kevin che azzardava qualche passo, ma per lo più si limitava a guardarla.

 

Quando la musica finì, Jessica ebbe un capogiro ma ci penso Kevin a sorreggerla fra le sue braccia.

 

“Potete andare, grazie.” congedò l'orchestra il persuasore, mentre Jessica trovava doveroso applaudirli.

 

“Beh, mi era stato detto che tempo addietro avevi sequestrato per qualche giorno una violoncellista.” ruppe il silenzio la detective.


“Era ora di fare le cose in grande,” ridacchiò lui. “Ma prima che tu me lo chieda, no, niente comandi, li ho regolarmente affittati e, credimi, non hanno nemmeno un cachet economico!” le strappò un  sorriso lui. “Ci ho messo un po’ a selezionarli, perché volevo i migliori della città, eccoti spiegata la mia assenza di questi giorni.”


“Dovresti assentarti più spesso, se questi sono i risultati.” mormorò lei, ancora un po’ stordita da quella sorpresa. “E sai la parte che mi è piaciuta di più? Che tu mi abbia lasciato vestita così.” proseguì, indicandosi nel suoi jeans neri strappati, anfibi e una T-shirt dei Nirvana.
 

“Volevo che tu fossi completamente a tuo agio.” le sorrise lui, accarezzandole il viso con una nocca della mano.
 

“E allora perché non sei vestito in jeans e felpa anche tu?”

“Perché volevo che anche io fossi completamente a mio agio!” la fece ridere lui.

 

“Una tuta viola, allora?” azzardò lei ed ora era lui quello che rideva, prima di farsi più serio.


“Avrei potuto affittare un castello, farti indossare il più pregiato degli abiti da ballo e ricoprirti di gioielli; ma ti conosco, tu non vuoi fiabe.”

 

“Però voglio vedere il Principe nella Bestia.” lo sorprese lei con la sua risposta.


“E ci stai riuscendo?” mormorò lui, mentre lei gli avvolgeva le braccia attorno al collo.


“Zitto e baciami!”
 

“Lo stai chiedendo al Principe o alla Bestia?” domandò Kevin, a un soffio dalle sue labbra.


“A entrambi,” ammise lei, concendendogli e concedendosi il primo bacio della serata.


Il primo di una lunga serie.
 

La cena poteva decisamente aspettare.


--
FINE


La melodia su cui i miei amatissimi Inevitabili ballano è 'Rivers flow in you' di Yiruma, in particolare queste due versioni: https://www.youtube.com/watch?v=hS-LQTcu2mw  e https://www.youtube.com/watch?v=Dr5j2SXkF0Y

Io nemmeno lo conoscevo quest'incanto, cercavo qualcosa di adatto per loro e BOOM colpo al cuore appena l'ho scoperto <3 , è un altro dei motivi per cui amo così tanto scrivere, in particolare su di loro, mi fanno scoprire sempre un milione di cose <3

Ringrazio anche la Challenge di Mako, perchè quei versi di quella canzone si sono cuciti addosso a Jessica come un vestito.

Se vi va di lasciarmi un parere ne sarò super iper stra felice, ma grazie anche solo per aver letto.

Per chi ama anche i Baro (Barty/Aro) loro tornano domani ;P
   
 
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