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Autore: hapworth    14/10/2021    2 recensioni
Levi aveva molti lati nascosti, molti aspetti ruvidi all'esterno, ma che ne coprivano la complessità interna; poteva essere una sorta di banalizzazione la sua, tuttavia che giovamento ne avrebbe avuto a non essere sincero, almeno con se stesso?
[Erwin/Levi] ~ Scritta per il "Writober" indetto da Fanwriter.it!
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Erwin Smith, Levi Ackerman
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ancora una volta a scrivere eruri. E niente, ci tenevo a postare una cosina oggi su di loro, dato che è il compleanno di Erwin... non è niente di che, la solita introspezione un po' deprimente, un momento come al solito un po' rubato perché li adoro.
Buona lettura!

hapworth

Questa storia partecipa al "Writober" indetto da Fanwriter.it.
prompt: tectus | lista: word


Il lato nascosto

Erwin pensava spesso a ciò che Levi rappresentava per lui: era un compagno, sia sul campo di battaglia che nella vita, ma anche un esempio. Certo, l'altro avrebbe dissentito, rendendogli noto che era lui quello che avrebbe dovuto essere un modello da seguire, ma Erwin era convinto del contrario; Levi aveva un modo di fare chiaro e diretto, pulito, molto più sincero e senza eccessivi fronzoli, qualcosa di talmente differente da sé, che lui non poteva fare a meno di ammirarlo.
Levi aveva molti lati nascosti, molti aspetti ruvidi all'esterno, ma che ne coprivano la complessità interna; poteva essere una sorta di banalizzazione la sua, tuttavia che giovamento ne avrebbe avuto a non essere sincero, almeno con se stesso?
Sorrise, mentre osservava Levi con il viso corrucciato, in quella posa che assumeva anche durante il sonno, in un perfetto stile di quello che gli altri pensavano di lui. Eppure... Levi non era solo quello.
Levi era profondo e carismatico, era tagliente come una spada e diretto come un calcio negli stinchi – per non dire di peggio -, e aveva scelto lui, come compagno, come guida, come tutto.
Il loro destino era segnato, lo era sempre stato fin dall'inizio, ma Erwin riusciva ancora a sperare, a intravedere la luce, in fondo a quell'oscurità che si stringeva intorno a loro. Che comandante sarebbe stato, in fondo, se non avesse cercato la speranza, là dov'era impossibile? Che impressione avrebbe dato ai suoi uomini e a coloro che aveva perso durante gli anni, in virtù di una visione forse utopistica del futuro?
Levi lo prendeva in giro, dicendo che nascondeva il suo lato melodrammatico. A Erwin stava bene che fosse Levi, a conoscere quell'aspetto di se stesso, così come era lui a conoscere certe parti di Levi, cose che l'altro non avrebbe mai voluto condividere con alcuno.
Gli sfiorò il viso, notando come la sua espressione dapprima distorta, divenne più morbida, più rilassata, in un aspetto quasi dolce e tenero; un sonno calmo e leggero, mentre lo tirava a sé, in quell'abbraccio che Levi, persino nel sonno, cercava inconsciamente.
Erwin in fondo sapeva di custodire uno degli aspetti più segreti di Levi: la sua capacità di amare ed essere amato.


Fine
   
 
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