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Autore: BellaLex    15/10/2021    0 recensioni
[Final Fantasy XIV]
Intro
Dopo la morte di Lahabrea, uno degli ultimi tre Ascians sopravvisuti, Emet Selch era sempre piu` insicuro dei loro progetti. Valeva davvero la pena riunificare i 12 mondi? Il Guerriero della Luce, assassino di Lahabrea, avrebbe sicuramente tentato di fermarli. Avrebbe voluto consultarsi con Elidibus ma non aveva idea di dove fosse sparito. Non lo vedeva ormai da mesi. Finche` proprio in quel momento non percepi` un Aether nelle vicinanze. Ma non era chi si aspettava..
Note dell'autrice
Ho iniziato a giocare a Final Fantasy XIV online a marzo di questo 2020 e mi ha preso piu` di quanto mi aspettassi. Non sono una gamer e nemmeno una scrittrice. Eppure sono arrivata a scrivere la mia prima Fan Fiction, nata perche` non ho saputo accettare la morte di uno dei miei personaggi preferiti (non scrivo il nome per non fare spoiler a chi volesse giocare). Spero che i lettori, ma soprattuto i giocatori di FFXIV, leggendo la mia storia possano immedesimarsi nel Guerriero della Luce come ho fatto io mentre scrivevo. Buona lettura!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il Guerriero della Luce non era assolutamente abituato al tipo di teletrasporto utilizzato dagli Ascians.
A dire il vero non si rese nemmeno conto di quello che stesse accadendo.
Un momento prima era a Tempest nel tentativo di richiamare il suo cavallo, e il momento dopo si trovava a rotolare per terra cercando di fermare i conati di vomito.
Mentre lui era piegato con una mano alla bocca, senti` dei passi lenti avvicinarsi e in un istante fu in piedi, mosso dall’istinto che lo aveva sempre guidato e protetto.
Emet Selch non sapeva bene come approcciarsi al Guerriero della Luce, in questa situazione in cui non erano completamente nemici, ma nemmeno alleati.
Avrebbe dovuto mettergli una mano sulla spalla, cosi` come il guerriero aveva fatto con lui. E se gli avesse vomitato sulla veste?
Diciamo che la confusione, aveva scombussolato anche il suo senso di delineare quali fossero le priorita`.
Ma prima che potesse fare qualsiasi cosa il Guerriero della Luce era in piedi di fronte a lui a fissarlo.
Era il momento di decidere se collaborare o meno. Dall’esperienza che Emet Selch aveva sul guerriero, capi` immediatamente che la sua controparte avrebbe proposto l’alleanza. Tuttavia, lui ora era solo.
Lahabrea, Elidibus... Elidibus perche` l’aveva fatto? Non riusciva a trovare pace. Continuava a chiedersi per quale motivo, cosa l’avesse spinto a tanto. Consapevole che questo non avrebbe fatto altro che ostacolare l’unificazione dei mondi.
Era in un tumulto di pensieri quando senti` un rumore di lama. Era appena stato salvato e ora il Guerriero della Luce voleva farla finita?
I pensieri si fermarono, ritorno` alla realta` e si accorse che il suo compagno stava combattendo con delle belve selvatiche, probabilmente abitanti della zona dove li aveva portati.
Il teletrasporto dell’ultimo secondo non era andato come pensava e si trovavano almeno a 3km di distanza da dove aveva programmato.
Stava perdendo colpi.
Ma non era questo il momento di abbattersi. Uno schiocco di dita e le belve, prima feroci e infuriate, si acquitarono come dei docili agnellini.
Il Guerriero della Luce lo guardo` prima con fare sorpreso, poi leggermente sospetto.
“Cosa ti aspettavi? Che ti lasciassi morire senza prima avermi raccontato cosa e` successo?”
Disse Emet Selch scrollando le spalle con il suo solito fare rassegnato.
Il Guerriero della Luce distolse lo sguardo, come se non volesse ricordare. Con il capo abbassato, chiuse gli occhi e aggrotto` la fronte.
Poi, dopo un sospiro profondo guardo` Emet Selch, con lo stesso sguardo di compassione di qualche minuto prima, a Tempest.
“Ma prima forse ti conviene riprendere le for..” Emet Selch non fece a tempo a finire la frase che il Guerriero della Luce cadde in terra, dormiente.
 
Quando apri` gli occhi senti soffici coperte che lo avvolgevano, e morbidi cuscini sotto la schiena e il capo.
Abituato alla dura terra si senti` leggermente frastornato. Cerco` di aprire gli occhi e anche se a fatica riusci` in qualche modo a mettersi seduto.
Era in una stanza, troppo grande per una sola persona, seduto su un letto abbastanza largo per far dormire anche un drago di Ishgard.
Gli venne in mente quando aveva aiutato Imeric a porre fine alla guerra tra Ishgardiani e draghi. Non pensava di farcela e invece.
 
Lo sguardo perso nel vuoto, un sorisetto su quel viso assonnato. Chissa` a cosa pensa? Si chiese Emet Selch mentre si avvicinava al Guerriero della Luce, dopo essere apparso silenziosamente nella stanza.
Nonostante i suoi passi non fossero cosi` leggeri il Guerriero della Luce continuava a fissare il vuoto finche`
“Grazie”
Fu quasi un sibilo. Emet Selch si fermo`, non certo che quello che avesse sentito fosse reale.
“Grazie, Emet Selch”
Il Guerriero della Luce finalmente si rivolse nella sua direzione.
“Non sapevo vivessi in una reggia” disse in tono ironico
“ah..ehm..” Emet Selch non sapeva se fosse il caso di informarlo o meno che quella era la reggia della persona che aveva ucciso e di cui aveva preso il posto appena giunto in quel modo.
“Anche se forse non si potrebbe definire esattamente “tua” disse con un sottile tono di rimprovero.
A quanto pare non era necessario informarlo.
“Vista tutta questa voglia di fare conversazione perche` non mi racconti cosa e` successo a Tempest”
In un lampo l’espressione del guerriero della luce si rabbuio`
“Ti prego di prendere le mie parole solo come un racconto in terza persona. Elidibus doveva avere le sue ragioni”
Come faceva il Guerriero della Luce a conoscere quel nome?
“Siediti” disse lo stanco guerriero facendo cenno con la mano all’enorme spazio che avanzava su quel letto spropositatamente ed inutilmente grande.
Emet Selch si sedette, matenendo una certa distanza. Forse perche` non voleva davvero che il suono delle parole che stavano per essere dette, raggiungesse le sue orecchie e gli mostrassero la verita`.
“Ero venuto per incontrarti” inizio` il Guerriero della Luce. “Ero stato incaricato dal Maestro dei Cristalli di cercare di farti ragionare.
Tuttavia quando raggiunsi Tempest all’entrata della citta` ad aspettarmi c’era una figura in bianco. Disse di chiamarsi Elidibus.”
E` cosi` che conobbe il suo nome. Penso` Emet Selch.
“Inizio`, per motivi a me sconosciuti, a raccontami della Grande Calamita`, dello scontro tra Hydaelyn e Zodiark e di come sono nati i 12 mondi. Cosi` come feci tu dopo il nostro primo scontro”
Emet Selch noto` lo sguardo triste del guerriero della luce. D’altronde come biasimarlo. Non e` una verita` facile da accettare.
La grande madre e salvatrice Hydaelyn, fin’ora protetta e amata come benevola benefattrice, non era altro che una divinita` richiamata dagli esseri umani.
Una di quelle divinita` che il Guerriero della Luce ha sempre combattuto, e sterminato, per preservare una sufficiente quantita` di Ethel nel mondo.
“Inizialmente pensavo che volesse distrarmi per poi passare all’azione. Invece e` stato un momento, intorno a lui si sprigiono` un vento impetuoso. Non potevo avvicinarmi, ho cercato di.. non ho avuto il tempo di fermarlo e..” si fermo` un istante e lo guardo`.
“Hai visto anche tu il resto..”
Non era quello che voleva sentire. Quelli erano solo i fatti. Lui voleva le ragioni. Ma cosa poteva saperne il Guerriero della Luce.
Doveva pensare. Una grande mente come la sua avrebbe sicuramente trovato una soluzio...
“Secondo le leggi dell’Ethel al richiamo di Zodiark l’anima del Fedele viene inglobata nella divinita` stessa.
E la divinita` conservera` l’anima per rimanere in questo mondo fino a quando lo riterra` necessario.
Quando la divinita` avra` compiuto il suo scopo e decidera` di andarsene, si liberera` dell’anima del Fedele, e tornera` nel Nulla. L’anima del Fedele ormai recisa e senza un corpo in cui tornare, svanira` per sempre.”
Emet Selch stava ripetendo pari pari le parole incise in un tomo dell’Enciclopedia delle Devinita`, conservata nell’area privata dell’Accademia dei 14, a cui solo i membri del Consiglio avevano accesso.
Uno dei motivi per cui aveva accettato l’incarico di Emet Selch era proprio quello di poter aver accesso a quei volumi, a cui altrimenti non avrebbe mai potuto nemmeno avvicinarsi.
“Dobbiamo tornare..” Emet Selch sapeva che era una follia ma doveva sapere, doveva riuscire a parlare direttamente con Elidibus prima che fosse troppo tardi.
Si volse verso il Guerriero della Luce che lo fissava con sguardo confuso “Dobbiamo tornare a Tempest, sconfiggere Zodiarck, e liberare Elidibus. Se siamo fortunati avremo il tempo di parlargli prima che..” abbasso` lo sgaurdo “lasci questo mondo..” e chiuse gli occhi per non lasciarsi andare alle emozioni “..per sempre.”
   
 
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