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Autore: JoyStuck    17/10/2021    0 recensioni
[Death Stranding]
Sam deve tornare indietro per consegnare materiali urgenti dopo un'esplosione al centro logistico a Sud di Lake Knot City. Come al solito, nessun percorso è privo di ostacoli.
Genere: Avventura, Hurt/Comfort, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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L’acqua si infrangeva sulla spiaggia lasciando dietro di sé una schiuma bianca che ricordava le venature su un blocco di marmo.
Il mare era grigio ottone, più scuro della sabbia che proseguiva all’orizzonte confondendosi con la stessa sfumatura del cielo. I vestiti di Sam erano dello stesso colore dell’acqua, e i piedi e le braccia nude spiccavano bianche come la schiuma che a tratti lambiva il corpo riverso sulla sabbia, sollevandolo appena prima di ritirarsi. La testa di Sam ruotò di lato seguendo il lento cullare delle onde, senza aprire gli occhi. Sotto le dita, sentiva la sabbia scivolare trascinata dall’acqua.
 
Quella era una di delle volte in cui la Spiaggia era avvolta da un’atmosfera fredda ma pacata, come la prima sera di Settembre subito dopo il tramonto. Quando ancora c’era, un tramonto.
In alcuni resoconti di rimpatriati, si leggeva che la Spiaggia fosse immutabile ogni volta che veniva visitata. Sam conosceva solo la propria, ma avendoci passato tanto tempo, fin dall’infanzia, riusciva a notare le piccole differenze, a dimostrazione che anche quel luogo non toccato dal tempo poteva trasformarsi.
Forse Heartman sarebbe stato in grado di cogliere e studiare quelle piccole variazioni, tra la stessa e le varie Spiagge, ma erano altri i pensieri che lo occupavano quando attraversava il proprio limbo.
Altri rimpatriati potevano conoscerne le differenze, in realtà. Come quelli che, forse resi folli dalla consapevolezza di non poter morire, decidevano di rimanere sulla Spiaggia per periodi sempre più lunghi, guardando l’Abisso che li avrebbe rispediti solo indietro e non nel luogo dove ogni altro invece veniva accolto.
Anche Sam aveva valutato quell’idea, qualche volta. Vivere per sempre sulla Spiaggia.
L’avrebbe condivisa con Amelie. L’unica sua compagnia era proprio sulla Spiaggia, in fondo.
 
Corrugò appena la fronte quando una mano leggera gli si posò sulla guancia. Socchiuse gli occhi ad incontrare quelli grigi della sorella, inginocchiata accanto a lui.
-Mi dispiace- sussurrò Amelie, la sua voce che ricordava l’infrangersi delle onde tutto intorno. Gli sfiorò i capelli con le dita e volse lo sguardo alle loro spalle –Il centro logistico è sicuro e di nuovo connesso alla Rete. Hai salvato la nostra opera, Sam-
-Ci ha rallentato- mormorò il corriere con voce vuota –Sono dovuto tornare indietro, e superare di nuovo i terroristi non sarà una seccatura da poco. Higgs ha giocato bene le sue carte-
-La Rete diventa ogni giorno più solida- Sam chiuse di nuovo gli occhi, ascoltando le parole della sorella fluttuare intorno a lui. –Ogni nuovo Nodo ti darà forza. Ogni legame che crei sono nuove persone disposte a tutto per aiutarti. Oggi ne è stata la prova.-
-L’ordine prevedeva anche scorte mediche, vuol dire che avevano altri feriti sotto osservazione, dopo l’incidente. Non avrebbero dovuto perdere tempo con me-
Le dita di Amelie gli solleticarono le fronte.
- È questo il risultato di ciò che stiamo creando, Sam.- Il corriere si girò su un fianco, il viso a contatto con la sabbia fredda e inodore. –Esiste altro oltre a produrre risorse e distribuirle. Esiste il desiderio di aiutare chi fa parte dell’insieme. Chi è amico.  Tu sei la speranza, e nessuno alla Bridges è disposto a lasciarti morire, ormai.-  La sua voce si fece più lontana.
 –Ora devi tornare da chi ha più urgente bisogno di te. Io ti aspetterò sulla Spiaggia.-
 
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N.d. A: Lessico Tecnico:
CCD: Collect-Connect-Drone, Dispositivo mobile in grado di effettuare un esame obiettivo accurato per inviare i dati al più vicino medico disponibile
 
Sam si svegliò ancora sdraiato su un fianco, ma ora si trovava sulla branda della stanza privata.
Mentre ancora batteva le palpebre per mettere a fuoco l’ambiente, il piccolo dispositivo volante fece una nuova scansione lungo tutto il corpo, seguita da un limpido segnale acustico:
-Soggetto: Sam Porter Bridges. Temperatura: 38.2. Frequenza cardiaca: 58. Frequenza del respiro: 12. Pressione: 105/60. Condizioni generali: discrete.- il suono di uno scatto avvisò Sam che l’M-Link era stata sbloccata. Allungò l’altro braccio per agganciare la manetta al polso, poi si sollevò sui gomiti con una smorfia. Rimase così per un lungo momento, la testa bassa e lo sguardo intontito.
Ad un tratto si guardò le braccia. La pelle era di nuovo quasi del suo colore naturale, nuove impronte più chiare appena accennate aggiunte alla trama di dita che lo marchiava.
Non bruciava più, anche se sentiva le braccia formicolanti e a tratti intorpidite. In compenso, valutò che non era stata la sua fobia a rendergli difficile respirare. Sentiva i punti sul costato tirare ogni volta che il torace si alzava e abbassava. La muscolatura sull’addome era contratta in maniera dolorosa, ma almeno le bende erano pulite e asciutte. Presto o tardi anche le ferite sarebbero guarite.
Anche perché il perimetro della stanza privata cominciava già a stargli stretto.
 
Strizzò l’occhio al BB che lo scrutava con gli occhioni spalancati e le manine premute contro il vetro della capsula. Almeno il piccolo sembrava tutto intero. Non ricordava di averlo sentito piangere, nell’ultimo tratto di strada, probabilmente era finito in autotossemia. Se i proiettili avessero danneggiato la capsula più di quanto già non fosse, quelli della Bridges avrebbero potuto decidere di passare ad un altro BB. Continuavano a proporglielo, ormai ogni volta che lo connetteva alla madre esanime. Peccato non ci fosse alcuna possibilità che Sam scambiasse Lou. Almeno Deadman sembrava averlo capito.
 
-Mio caro Sam!-
Parlando del diavolo.
Il pesante ologramma di Deadman varcò la porta e ondeggiò in direzione del letto. Sam si ritrasse ancor prima che l’uomo tentasse come suo solito di allargare le braccia in una stretta.
Lo strano dottore sollevò le mani in un gesto a metà tra il cauto e il rassicurante. –Sono stati un paio di giorni pesanti, ho ragione, no?- Sam ricambiò l’affermazione con uno sguardo torvo –Sei stato sotto nostra stretta osservazione per tutto il tempo, negli ultimi due giorni, eravamo pronti a intervenire al primo cenno di…peggioramento- il corriere sbuffò e con una certa fatica si portò seduto con i piedi a penzoloni  fuori dalla branda. Lanciò un’altra occhiata risentita quando Deadman acclamò l’azione battendo le mani ottenendo uno sguardo confuso perfino dal BB nella capsula a fianco.
-Tornerai come nuovo in un baleno!- chiocciò il dottore – Sai, Die-Hardman era pronto ad ordinare all’equipe di non procedere con i trattamenti, ma Heartman ed io non abbiamo avuto cuore di appoggiarlo. Nessuno nella Rete chirale si sarebbe sentito con la coscienza a posto, a trattarti come un pezzo di ricambio autorigenerante, non dopo tutto ciò che affronti quotidianamente per loro.-
La pelle di Sam riprese a formicolare in maniera pungente, tanto da rizzare i peli ed evidenziare i pori.
La prossima volta che volevano dimostrare la loro riconoscenza, lasciargli un paio di Porter Ale in più al rifugio era un’ottima alternativa. Andare in necrosi e nell’Abisso non era lontanamente paragonabile a ciò che aveva patito il giorno prima.
 
-La stessa Rete che mi preleva sangue ogni volta che dormo?- si limitò a replicare con voce arida.
A proposito di Porter Ale…
Adocchiò la riserva di Monster al solito posto sul tavolo, ma la sola idea di alzarsi a prenderle gli faceva girare la testa. Concentrato sulla propria sete, credette di fraintendere l’ ultima risposta  del dottore.
-Che hai detto?- domandò corrugando la fronte.
-…L’Artigiano ha fatto un lavoro eccellente nell’ottimizzare le risorse, ma è vero che le consegne potrebbero subire rallentamenti, mandare corrieri in giro sprovvisti di granate ematiche sarebbe troppo rischioso anche per i più impavidi.-
-Non avete rifornito l’Artigiano per due giorni interi?- Va bene, si era praticamente dissanguato sul pavimento del magazzino, ma salvo sorprendenti novità le CA non si erano presi una vacanza solo perché i membri di qualche Knot City avevano deciso di giocare al Buon Samaritano sulla sua pelle.
L’equilibrio della Rete si basava su un sistema di consegne troppo delicato per concedere un anello debole di quel tipo.
Sollevò l’M-Link. –Pensate di rimediare?-
Deadman scosse le mani come  per allontanare l’idea da sé –L’equipe medica che si è occupata di te non me la farebbe passare liscia. Sei appena tornato cosicente. Riprenderemo quando sarai tornato a lavorare a pieno ritmo e ci saremo assicurati che tu sia in forze. Qui dentro il CCD supervisionerà le tue condizioni cliniche ogni 8 ore da remoto, e…-
-Qualcuno ha effettuato le mie consegne, o il terminale sta straripando?-  lo interruppe Sam portandosi in piedi con più cautela di quanto avrebbe voluto dare a vedere.
-Noi…abbiamo valutato che le consegne potessero aspettare.-
-Quanti corrieri potrete lasciare fuori, con i terroristi che si espandono a macchia d’olio?- Sam superò Deadman senza guardarlo e picchiettò col dito la capsula arancione. Lou ricambiò con una capriola che gli strappò un mezzo sorriso.
–Devo trovare Higgs prima che organizzi le sue truppe come si deve, o il progetto di Bridget va a farsi fottere.- riprese un’espressione dura –Die-Hardman sarà felice di sentire che torno operativo.- concluse per zittire la replica in arrivo. Deadman aprì e chiuse la bocca in cerca delle parole giuste, poi si arrese scuotendo la testa.
-C’è dell’altro? Voglio farmi una doccia.- Le ultime parole caddero in una nebbia silenziosa di pensieri inespressi, con Sam immobile a scrutare Lou sentendo sulla nuca lo sguardo fastidiosamente compassionevole di Deadman.
Il dottore infine trasse un sospiro e si volse all’ingresso –Per tutti noi sei più dell’uomo delle consegne, Sam- mormorò con voce stanca –ciò che è successo dovrebbe averti fatto capire quanto vali di più-
Lasciò il rifugio senza aggiungere altro, e mentre la porta si chiudeva alle sue spalle, Sam rimase col dubbio che, invece dell’ologramma, Deadman si fosse fatto tutta la strada per vederlo di persona.
   
 
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