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Autore: Cloe87    17/10/2021    6 recensioni
«Tu cosa ne pensi?» domandò sottovoce Eaco, osservando di sottecchi la neo Regina degli Inferi che sfoggiava una maglietta rosa confetto, con sopra stampato il segno della pace, mentre dava le ultime disposizioni a Radamante, a cui era stato affidato l’incarico di ripulire l’Europa e l’Africa dall’ondata di zombie.
«Che ha un bel culo»
«Sto parlando seriamente, Minosse!»
«Anche io!»
«Ehi, voi due, invece di stare lì a guardarmi il fondoschiena, che ne direste di darvi una mossa? I morti non ci tornano da soli nell’Ade!» la voce della diretta interessata li fece sobbalzare.
«Sì, signora. Subito signora!» si ritrovarono quindi a dire i due Giganti, presi in castagna, per poi affrettarsi a darsi da fare.
«Dannazione! Che sia telepate?» sfuggì di conseguenza ad Eaco, preoccupato per la figura barbina in cui era appena incappato, mentre sbraitava ordini a destra e a manca ai suoi sottoposti.
«E cosa vuoi che ne sappia io! Fino a ieri nemmeno sapevo che Ade avesse una figlia!» gli rispose di conseguenza Minosse, con un’alzata di spalle.
Genere: Comico, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gemini Kanon, Nuovo Personaggio, Un po' tutti, Wyvern Rhadamanthys
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Le sfighe non arrivano mai sole…

… ma a volte le si possono condividere!

(Terza Parte)

 

I due giorni di bonus che Chrys aveva dato al Santuario per potersi preparare psicologicamente al suo arrivo, erano scaduti e l’intero Grande Tempio era in fermento, in un misto di tensione, allerta, ma anche curiosità nei confronti della Nuova Regina degli Inferi che, a quanto pareva, era intenzionata a dare un taglio netto con il passato. Sicuramente, nel bene e nel male, sarebbe comunque stato un giorno da ricordare.

Fu così che Mu dell’Ariete, incaricato di accogliere i visitatori (che erano giunti in borghese ad Atene con un aereo privato) si ritrovò alla soglia del perimetro del Grande Tempio a scrutare tra l’incuriosito e il guardingo, la comitiva targata Ade, che comprendeva la Regina degli Inferi, Radamante della Viverna, Silfide del Basilisco, Gordon del Minotauro, Queen di Alraune, Earhart di Vampir e Leybold di Upyr, più tre giovani donne, che non era stato in grado di identificare, e quello che a prima vista, più che uno spettro, pareva un dottore.

«Benvenuta al Santuario, Milady. La Grande Atena vi sta aspettando alla Tredicesima. Sarà un onore per me scortarvi fino alle 12 case.» Disse quindi l’Ariete con fare cordiale, nonostante fosse evidente che tenesse sott’occhio gli Spettri, in particolare la Viverna che, nonostante cercasse di non darlo troppo a vedere, non riusciva a mascherare del tutto il fatto che Mu non gli fosse particolarmente simpatico.

«Ti ringrazio» asserì quindi Chrys, per poi aggiungere un: «Dunque facci strada, Nobile Ariete» cosa alla quale Mu rispose con un lieve inchino per poi avviarsi verso la Salita alle 12 case, con dea e spettri al seguito.

«Però, la gente del posto non si sa proprio fare i fatti propri, eh?» ironizzò quindi Bennu, notando gli sguardi tra lo sbalordito e il timoroso del volgo del Santuario, che non potevano fare a meno di fermarsi impalati ad osservare i temuti Spettri degli Inferi, in abiti civili, con in spalla i contenitori delle loro Surplici e ovviamente la presunta erede di Ade, con indosso un semplice paio di Jeans chiari e una canotta verde bottiglia, che di divino non aveva proprio nulla.

«Credo sia naturale. Infondo non poco tempo fa eravamo nemici. Quindi deve essere decisamente strano per queste persone vederci camminare in queste vie» intervenne quindi Garnet, con fare logico, mentre Christine si avvicinava a Mu attirando la sua attenzione:

«Chiedo venia. So che non deve essere facile per voi averci qui. E se non fosse stata per una mia negligenza, non ci sarebbe stato il bisogno di scomodarvi» disse quindi Chris, sinceramente in colpa per il suo menefreghismo, che l’aveva portata a non sorvegliare adeguatamente i Gran Demoni che l’Ade aveva il compito di tenere sotto custodia. Peccato che il Gold Saint dell’Ariete, ignaro di tutto, non poté fare a meno di rivolgerle uno sguardo decisamente perplesso, dato che non aveva minimamente capito di cosa parlasse la ragazza, senza contare che, vista la stazza, il vestitino color carta da zucchero e i suoi modi leggiadri, faceva veramente fatica a catalogarla con Spettro.

«Nessun problema» riuscì quindi solo a dire Mu, leggermente in imbarazzo, mentre finalmente arrivavano al piazzale antistante la Prima Casa.

«Spiacenti signori, Ma come potete ben immaginare, per motivi di sicurezza, da qui in poi la salita è consentita solamente alla Regina degli Inferi» li informò quindi Mu, cosa che ovviamente non piacque molto agli Spettri.

«Stai scherzando vero?» fu infatti la reazione di Gordon, che se doveva fare da scorta, l’avrebbe fatta fono in cima.

«No. Sono serissimo. Se Lady Chrysanthe si vuole incontrare con Atena queste sono le regole» fu però tassativo l’Ariete, che si ritrovò così a sostenere lo sguardo omicida di Radamante.

«Ti rendi conto che ci stai chiedendo di lasciare la nostra dea da sola ad affrontare 12 cavalieri d’oro? E pretendi che accettiamo?» fu infatti la replica della Viverna, tra gli assensi di Silfide e Queen, per nulla intenzionati a lasciare che una cosa del genere avvenisse.

«Vi posso garantire che non verrà torto un capello alla Regina degli Inferi. Avete la parola di Atena e la nostra» cercò quindi di convincerli Mu, anche se il suo tono cordiale stava piano piano iniziando a volgere al seccato, dato che non poteva fare a meno di ripensare a tutto il male che gli Spectre avevano fatto sia ad Atena che all’umanità. Quindi che diamine si aspettavano? Tappeti rossi e squilli di tromba? Era già tanto se avevano concesso loro di accedere al Santuario!

«Peccato che tra le vostre fila non ci siano solo santi. Quindi è assurdo se credi che possiamo fidarci delle tue parole» intervenne quindi Queen, per nulla intenzionato a fidarsi di un Gold Saint. D’altronde erano stati nemici per molto tempo, quindi chi poteva garantire loro che le parole dell’Ariete erano veritiere, dato che alcuni dei conclamati Saint avevano cercato di far fuori pure il loro stesso capo? Quindi figuriamoci una divinità a cui non erano nemmeno votati.

«Strane parole le tue, Spettro, dato il trascorso dell’Armata Infernale. Quindi la tua replica è alquanto inopportuna, non trovi?» rispose quindi il Grande Mu, decisamente infastidito.

«Inopportuna? Noi non saremo immacolati, ma vogliamo parlare dei traditori che militano tra le vostre..»

Ma le parole di Queen furono bloccate da un cenno della mano di Chrys:

«Ci diamo tutti una calmata per cortesia?» disse infatti Chrysanthe notando che il clima si stava scaldando, attirando così l’attenzione di Mu, che non poté quindi fare a meno di soffermarsi sul viso decisamente troppo pallido della dea infernale.

«Immagino che quest’ordine ti sia stato dato da Sion, dico bene?» disse quindi ironica Chrys.

«Diciamo che l’ultima visita dei vostri uomini in questo luogo non è stata piacevole. Quindi preferiamo avere degli accorgimenti. Tutto qui»

«Capisco. Infondo è naturale ci sia della diffidenza, e tendenzialmente non avrei problemi ad acconsentite alla vostra richiesta, ma siccome, come penso tu abbia intuito, non sono molto in forma, posso accontentarvi solo in parte» spiegò infatti la dea.

«Ovvero?» domandò quindi Mu guardingo.

«Che posso evitare di portarmi appresso la Viverna e i suoi tre sottoposti, lo Spettro di Vampir e quello di Upyr, ma Luko, che è il mio medico, Christine che è una infermiera, Garnet che è la mia Ambasciatrice e Ursula che è una persona informata sui fatti, non posso lasciarli indietro» disse quindi Chrys con fare tassativo «D'altronde non è con le mie aiutanti e con il mio medico che avete pregiudizi, giusto?» Domandò quindi Chrys, avendo notato che l’Ariete, per tutto il tragitto aveva essenzialmente tenuto sott’occhio solo gli uomini al suo seguito, mentre le tre Spectre erano state probabilmente ritenute innocue, così come Luko con il suo camice da primario. Senza contare che le loro barriere mentali erano sicuramente riuscite a depistare il grande Mu sulla loro vera natura.

«Non saprei…» si ritrovò quindi a dire l’Ariete, indeciso sul da farsi. Che la dea non fosse in ottima forma era infatti evidente e in più le tre donne del gruppo e il medico, nonostante avessero una specie di Pandora Box in spalla, non esternavano un cosmo così potente da poter eventualmente mettere in difficoltà un Cavaliere D’oro.

«Non ditemi che temete tre fanciulle e un dottore che al massimo possono arrivare a rivaleggiare con un cavaliere di basso rango?! Sarebbe come vietare a sua eccellenza Atena di portarsi dietro il suo maggiordomo pelato» s’intromise quindi Upyr, intuendo il giochetto messo in atto dalla dea, per smontare le difese di Mu, cosa che fece pensare a Earhart un “Alla faccia delle indifese!”, mentre Garnet assestava un bel pestone con il tacco a spillo a Ursula che stava per replicare con un “Ma come si permette sto stronzo di paragonarmi a un saint pippa!”.

«In più non mi pare un’azione molto nobile privare un infermo del suo medico» Intervenne quindi la Driade, facendosi avanti con un inchino.

«Vi chiediamo per tanto la gentilezza di lasciarci accompagnare Lady Chrysanthe, in quanto ha bisogno della nostra assistenza. Sono sicura che un Saint della vostra levatura morale saprà capire» concluse quindi la Vivre con fare adulatore e Mu si ritrovò a posare lo sguardo sugli astanti e non poté fare a meno di considerare che effettivamente più che Spettri quei quattro sembravano, un dottore, una segretaria, una giovane ancella e…. una meretrice, dato che Ursula, con i suoi micro pantaloncini in pelle, il corpetto rosso stile dark Lolita e gli stivali da Pretty Woman, più che una guerriera sembrava una che esercitava l’antico mestiere.  

«E sia. Visto lo stato di salute della vostra Signora, concederò che le sue dame di compagnia e il suo medico possano accompagnarla fino alla Tredicesima» accordò quindi Mu, non vedendo in loro alcuna minaccia effettiva.

«E quindi noi che facciamo, mia Regina?» domandò quindi Silfide, decisamente poco entusiasta di non poter proseguire il tragitto, così come i suoi commilitoni.

«Rimarrete qui in attesa del mio ritorno. Intanto sapete già come stanno le cose» disse quindi Chrys, per poi rivolgersi a Radamante, Erahart e Leybold: «Viverna, mi raccomando rimanete comunque in allerta per scongiurare ogni eventuale pericolo e voi, Vampir e Upiyr occhi aperti»

«Come vi ho già detto, non è necessario. Abbiamo l’ordine di lascare passare la Signora degli Inferi senza ostacolarla» ribadì quindi Mu, decisamente seccato, dato che a quanto pare le sue parole erano andate al vento, ritrovandosi così gli occhi canzonatori della dea puntati addosso.

«Tranquillo Ariete, non è di voi che mi sto preoccupando! Ma di eventuali ulteriori attacchi di Ecate. Perché ti posso assicurare che la barriera protettiva di Atena in tal caso non servirà a una beata minchia! E io attualmente sono utile come un preservativo bucato!» fu infatti la replica di Chrys, facendo sgranare gli occhi a Mu decisamente poco avvezzo al fine linguaggio della dea degli Inferi.

«Scusi prego?» fu infatti la reazione del Gold Saint incredulo di fronte a tale sfoggio di aulica favella. Aveva infatti sentito da Shaka che la nuova dea della Morte era tendente al scurrile, ma non immaginava facesse concorrenza a Death Mask!

«Hai capito bene quindi non farmelo ripetere» disse quindi Chrys, decisamente soddisfatta nell’essere riuscita a mettere volutamente in imbarazzo quel rompi balle di Saint che le stava facendo perdere un mucchio di tempo, per poi aggiungere: «Toglimi solo una curiosità… seriamente Atena si spara queste scale ogni volta che viene qui?»

«Ehm, sì. Non vi sono altri modi per raggiungere il suo tempio in cima all’altura» rispose Mu piuttosto basito, dato che non capiva il motivo della domanda.

«Bhe, almeno ora ho capito perché ha il culo così sodo, siccome non mi pare esattamente una sportiva, con quel suo fare impagliato. Comunque, dato che caga soldi, almeno un ascensore per gli ospiti potrebbe metterlo» fu la conseguente replica di Chrys, per poi avviarsi, insieme a Luko, Garnet e Ursula, verso la chilometrica scalinata.

«Vi ringrazio per la comprensione, Nobile Ariete. A buon rendere!» lo ringraziò quindi Christine, per poi affrettarsi a raggiungere anch’essa la dea, lasciando Mu alquanto perplesso a guardarla salire le scale, dato che una fanciulla del genere non se la sarebbe mai aspettata al servizio degli Inferi, per poi volgersi al resto della comitiva di Spectre antistanti alla Prima Casa, che lo osservavano con evidente poco entusiasmo.

“Sarà una lunga giornata” sospirò quindi tra sé e sé il giovane Ariete.

Fortunatamente Aldebaran si dimostrò meno polemico dell’Ariete e, nonostante l’aria vigile, lasciò passare il quintetto senza fare troppe domande, anche perché il commento “Ah però… tutto in proporzione!” che Chrys gli aveva rivolto dopo averlo riportato tra i vivi, l’aveva parecchio imbarazzato. Quindi aveva preferito evitare l’inopportuna Regina dell’Ade, presentandosi con un lieve inchino, per poi togliere le tende il prima possibile, lasciando proseguire la comitiva verso la Terza.

«Milady, signore e signori, benvenuti nell’umile Casa dei Gemelli» esordì quindi Gemini, con fare imperioso, ritrovandosi però decisamente spiazzato davanti la viso pulito e angelico di Christine, il quale gli provocò uno strano senso di famigliarità, nonostante fosse sicuro di non averla mai incontrata prima; mentre Ursula non poté fare a meno di trovare intrigante l’aura di potere che avvolgeva quel Saint. Intanto Kanon, nascostosi tra le colonne del tempio si ritrovava ad osservare Chrys, constatandone l’evidente affaticamento. A quanto pare l’attacco di Ares ed Ecate l’aveva parecchio debilitata, tanto da renderle faticosa la salita alla Tredicesima, siccome il volto della dea lasciava trasparire segni di stanchezza. Gli occhi verdi di Chrys, che si voltarono per una frazione di secondo nella sua direzione, lo fecero sobbalzare, nonché ricordare che doveva ancora darle una risposta. Decise quindi che la sua visita al santuario poteva essere l’occasione giusta per togliersi quel peso.

«È stato un vero piacere conoscerti. Con un po’ di fortuna magari ci si vede!» la voce di Ursula che si rivolgeva a Saga con fare suadente riscosse Kanon dai suoi pensieri, ritrovandosi così ad osservare la comitiva dell’Ade lasciare la casa dei Gemelli, non riuscendo a soffocare del tutto uno strano senso di preoccupazione per lo stato di Salute della Regina degli Inferi, facendogli così constatare che probabilmente Chrys era riuscita a ritagliarsi uno spazietto nella sua mente più grande di quanto avesse voluto.

Arrivati alla quarta casa furono accolti da Death Mask che aveva esordito con un “Ammazza quanta gnocca! Se sapevo che agli Inferi c’era tutto sto ben di dio ci rimanevo!”, dato che alla vista di Garnet e Ursula non aveva potuto fare a meno di tirare l’occhio, beccandosi così da Bennu un acido “Sì, sarebbe stato divertente darti fuoco!”. Comunque il Cancro non si fece nemmeno sfuggire l’occasione di buttare l’occhio sul lato B della dea, mentre si avviava verso la rampa che portava alla Casa del Leone, constatando che anche lei, tolto l’incarnato cadaverico, era davvero tanta roba.

Peccato che Chrys, nonostante cercasse di mascherarlo il più possibile, stava decisamente accusando lo sforzo di dover fare a piedi quell’infinita scalinata e il problema era che avevano solo superato la quarta!

«Vi sentite bene Mia Signora? Volete fare una pausa?» chiese quindi Luko a cui lo stato di affaticamento della dea non era sfuggito.

«No. Niente pause. Voglio levarmi sta rottura di balle il prima possibile. E poi non sarà sicuramente una fottuta scala a mettermi ko» rispose quindi Chrys, con fare orgoglioso, anche se non era riuscita a non accettare il braccio che lo Spettro della Driade gli aveva gentilmente sporto come sostegno, cosa che fece considerare a Luko, quanto fosse testarda ed orgogliosa la sua dea.

Fortunatamente anche Aiolia non creò intoppi alla salita del gruppetto infero, limitandosi ad un breve benvenuto, rimanendo comunque vigile, nonostante la curiosità nei confronti di quella strana dea che aveva preso il posto di Ade, ma era anche ben conscio che quello non era il momento idoneo per soddisfare tale capriccio e quindi non interruppe la sua avanzata.

Alla Sesta Chrys fu invece felice di apprendere che la scopa in culo della Vergine era assente, anche se questo voleva dire che probabilmente era stato chiamato alla tredicesima, e che quindi se lo sarebbe comunque dovuto sorbire in cima. Un’espressione sconfortata si dipinse quindi sul volto della Regina dell’Ade; cosa che non sfuggì a Garnet.

«Vi è qualcosa che vi indispone, mia Signora?» domandò quindi la Vivre e Chrys sospirò.

«Mi sa quella specie di Barbie con la puzza sotto il naso è stato chiamato a fare da balia alla sua dea e di ritrovarmelo tra le balle mentre conferisco con Atena era l’ultima cosa che avrei voluto!»

«Avevo sentito spesso parlare del Saint della Vergine come una persona un po’ fuori dalle righe, ma non pensavo riuscisse a crearvi cruccio» intervenne quindi Christine, che non avendo partecipato all’ultima Guerra Sacra non aveva avuto modo di averci a che fare.

«Diciamo che non ci sopportiamo a vicenda, anche se devo ammettere che sfotterlo è sempre divertente» rispose quindi Chrys, mentre arrivavano alla Casa di Libra, anch’essa vuota.

Anche la casa dello Scorpione fu sorpassata senza intoppi, soprattutto grazie al sorriso suadente di Garnet che aveva palesemente messo in crisi Milo. Il Saint di Scorpio era infatti partito in quinta con fare autoritario e scostante, per poi però scontrarsi con le maniere gentili e affabili della nobildonna rimanendone completamente spiazzato; dato che tutto si sarebbe immaginato fuorché un incontro così cordiale con degli Spettri.

La casa del Sagittario era invece anch’essa senza custode, cosa che fece pensare a Chrys un “Adiamo bene, Sion come scorta ha scelto proprio i due più cagacazzo dello zodiaco! Fortuna che almeno Doko mi è parso una persona più ragionevole!”.

Fortunatamente i restanti tre Gold Saint, avevano deciso di fare il minimo sindacale e di lasciare passare il gruppo senza far perdere troppo tempo in chiacchiere. Il Capricorno infatti si era limitato ad un inchino marziale e a scortarli all’uscita della sua casa, così come il gelido e distaccato saint dell’Acquario. Afrodite si era invece dimostrato un po’ più cordiale, offrendo in dono alle donne presenti un bocciolo di rosa, in elogio alla bellezza che a quanto pareva era in grado di fiorire ovunque, anche agli Inferi.

«Tutto bene Garnet? Ti vedo stranita» la domanda di Christine riscosse la Vivre dai suoi pensieri.

«Si, semplicemente la Casa dell’Acquario mi ha riportato alla mente alcuni ricordi» rispose quindi la Spectre, rivolgendo a Cetus un sorriso nostalgico, mentre Chrys prendeva un respiro profondo cercando di darsi un contegno il più possibile divino… fallendo miseramente, dato che più che una regina, in quel momento pareva uno zombi; pallida, affannata e visibilmente affaticata. E pensare che ai tempi del mito quelle scale le aveva percorse in trionfo, facendo finire in ginocchio tutti i 12 Gold Saint compreso il Grande Sacerdote.

«Mia Signora, siete sicura di sentirvela ad affrontare Atena nelle vostre condizioni?» chiese quindi Luko.

«Ormai ho fatto 30, quindi farò anche 31» e detto questo, Chrys ingoiò il suo orgoglio ed apri le pesanti porte della Tredicesima, conscia che per ottenere ciò che voleva doveva essere disposta a buttare la sua dignità nel cesso e tirare l’acqua.

  
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