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Autore: Beeble    17/10/2021    1 recensioni
Sono giorni che rimugino su due parole: DEGNA e MERITEVOLE.
Non riesco a districare la faccenda.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Degna

 

Scendono quasi bollenti, le gocce, ma non regolo il getto. Mi capita quando sento il petto vuoto far male come se avessi lussato il cuore.

Dov’è finito?

Com’è successo?

Chi lo rimetterà al suo posto?

Ho il dubbio si sia confuso con la mente, poco più su.

Sono giorni che rimugino su due parole: DEGNA e MERITEVOLE.

Non riesco a districare la faccenda.

Mi lascio avvolgere dal calore dell’acqua, perché quel calore sembra riempire per qualche istante quel vuoto che da giorni avverto dentro.

E d’improvviso alla mente quel ricordo, l’ultima volta che ho accostato queste due parole.

Lavoravo a scuola e non riuscivo più a guardarle quelle situazioni, quelle in cui alcuni alunni sono degni di attenzione perché le loro difficoltà lasciano spiragli all’apprendimento mentre altri sono troppo gravi, non sono degni di tutta quella fatica, di tutti quegli sforzi, in qualche modo non se li meritano.

Eppure dentro, mi si contorcevano le budella, il cuore si contraeva convulso, perché non lo capivo. Non lo capivo ed era ingiusto.

Una disabilità più o meno lieve non ti rende più o meno degno di cura. Non ti rende più o meno degno di attenzione. Non è un merito o un demerito: non c’è ragione per cui debba avere a che fare con il fatto che la persona che è incaricata di darti il meglio, di prendersi cura di te, di accompagnarti nella crescita, decida se vali la pena o no. Non lo accettavo e non lo accetto.

Fra il vapore torno alla realtà.

Con gli occhi chiusi sento l’acqua scivolarmi sulla testa e scendere. Forse farà tornare il cuore in sede, forse il cuore si staccherà dalla mente e si arrenderà al fatto che alcune cose deve capirle da solo, senza perché, senza spiegazioni, senza un pensiero logico. Alcune cose può capirle solo lui, è solo un tipo di comprensione che non è – che non sono – abituata a fare.

Da giorni mi struggo per venire a capo di un dilemma che mi sono posta più volte nel corso della mia vita: sono degna di amore? Ogni essere umano lo è? Si può meritare o non meritare? Si può essere o non essere degni?

Mentre il cuore forse torna al suo posto e la mente spaesata si riprende il suo spazio, capisco che non c’è amore che si possa meritare. Umano soprattutto, divino sicuramente.

E ho anche la certezza che nemmeno la dignità segua criteri sensati: umanamente non c’è nulla che possiamo fare o non fare per diventare degni d’amore da parte di un altro essere umano… o meglio, potrei sforzarmi per l’intera vita ed essere più che degna e non guadagnerei automaticamente l’amore, potrei non fare un passo, potrei restare ferma nel mio antro e non essere degna eppure avere l’amore.

Divinamente, ho la certezza assoluta che quel nuovo “uomini amati dal Signore” includa proprio tutti.

La mente è ancora stranita, questa cosa non la capisce, non la capisco nemmeno io, la capisce il cuore che ora si crogiola nel suo stesso calore.

Non potrò mai meritare nulla. Per questo voglio smettere di fare anche solo una qualsiasi cosa per meritare amore. Non potrò mai meritarlo.

Se devo fare qualcosa lo farò per amore: perché amo farlo, perché amo sentirmi utile, perché amo chi mi sta accanto, perché mi amo, perché amo le mie fragilità e ciò che mi rende speciale.

 

Per questo ho dunque imparato che sono DEGNA di amore e nessuno potrà mai togliermi o ridarmi questa consapevolezza – se non io stessa. Perché qualcuno mi ha dato quella DIGNITÀ, ben prima che ne potessi acquisire consapevolezza.








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Nuovo esperimento letterario... avevo bisogno di trovare queste parole. Ne avevo davvero bisogno.
Un abbraccio.

  
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