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Autore: MusicAddicted    18/10/2021    3 recensioni
Un altro Missing Moment di 'Best Intentions, Wrong Ways', da qualche parte dopo il capitolo VI o VII
Mai fare arrabbiare Trish, perché le sue vendette possono essere tremende per Jessica e ispiranti per Killgrave!
Questa one shot partecipa al Fluttober 2021. Prompt 18: Costumes
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jessica Jones, Kilgrave, Trish Walker
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Fluff's never enough'
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Setting: questa One shot fa parte dell'universo di 'Best Intentions, Wrong Ways!' , da dopo che Killgrave scopre i suoi effetti a lungo termine sulla memoria delle sue vittime.

Che poi sembra chissà quale premessa seria, ma vi assicuro che è fluff fluffoso all'ennesima potenza XD

Son felice di tornar a scrivere di Trish, mi mancava *O*




cover-fluff




banner-super


AKA Super Dandy
 


Killgrave se ne sta seduto sul divano del salotto, a fissare un punto indefinito, tutto assorto nei propri pensieri.

 

Tuttavia, un certo qualcuno non intende lasciarlo così concentrato troppo a lungo.

“Che fai?” domanda Jessica, sedendosi sul bracciolo, una gamba piegata sotto coscia e l’altra che penzola giù dal divano.

“Riflettevo…”


“Oh, mi sorprende che tu ne sia capace!” lo punzecchia lei, ridacchiando, ma lui la ignora.


“Credi di essere l’unica a poter avere intuizioni brillanti?” le chiede.

“A dire il vero… sì!” replica lei, sfrontata.


“Beh, ti sbagli. Stavo pensando a quando siamo andati da Patsy per testare su lei e il Tossico l’estensione del mio potere nell’ambito della memoria. Te lo ricordi?”
 

“Certo che mi ricordo, con quel segreto che ho dovuto rivelarle… per il bene della scienza, diciamo!” fa spallucce lei.

 

“Esatto. E se, così come posso far dimenticare qualcosa a tempo indeterminato, avessi anche la possibilità di far rievocare a qualcuno un ricordo perduto? Non sarebbe interessante?” sorride intrigato Killgrave.


“‘Interessante’ non è proprio il termine che userei. Qualsiasi eventualità che ti porti ad avere un maggiore potere la definirei solo terrificante!” borbotta lei.

“Oh Jessy, andiamo, non fare la solita bacchettona. Ammettiamo che è vero, che possa far ricordare qualcosa alle mie vittime: quale malefico vantaggio potrei mai trarne?” la fa riflettere lui.

“In effetti…” rimugina meglio lei, pizzicandosi un labbro. “Diciamo che avresti una carriera spianata nel mondo della psicologia: quei poveretti fanno anni e anni di studio, facendo sdraiare i loro pazienti sul lettino, con ipnosi e tecniche varie che richiedono ore e ore di sedute, e poi arrivi tu, nel giro di dieci secondi, stile: ‘Ricordati tutta la tua infanzia,’ …” gli fa il verso lei, facendolo sorridere. “Insomma, Freud ti fa una pippa!”


“Come me la faceva Cupido?” le ricorda un loro discorso precedente Kevin, sempre più divertito.

“Tutti vogliono farti una sega, evidentemente!” replica come battuta Jessica, ma poi si rende conto di come possa essere troppo ambigua. “E non t’azzardare a fare delle fottute insinuazioni!”

“Io?! Mi sembri tu quella fissata con le seghe, mia cara,” sogghigna sornione lui. “Qualcuno qui sembra avere un desiderio latente…”

 

“E qualcuno se non la finisce si ritroverà la lingua come cravatta!” è la non troppo velata minaccia di Jessica e sembra funzionare.

“Tornando a noi, non so te, ma io la mia teoria la vorrei mettere in pratica.” cambia prontamente argomento il persuasore, che alla sua lingua ci tiene.

 

“Improvvisata da Trish?” lo anticipa Jessica e non c’è nemmeno bisogno che lui annuisca. “Improvvisata da Trish.” conferma la detective.
 

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“Trish, apri, siamo noi.” spiega Jessica, non appena il videocitofono della sorella si attiva.
 

“Ohh, mia cara, quindi siamo già un ‘noi’!” gongola Kevin.


“Zitto tu!” bercia lei.

 

Trish apre loro la porta.


“Bene, consegnatemele pure e poi andate via, ho parecchio lavoro da sbrigare, così tanto che non c’è nemmeno Malcolm a distrarmi,” spiega lei.


“Perdonami, consegnarti cosa?” si acciglia Jessica.
 

“Le vostre partecipazioni. Del resto siete così inseparabili!” li prende in giro la speaker.

“A te non si può nascondere niente, Patsy. Volevamo che tu fossi la prima a sapere del lieto evento!” le dà subito corda Kevin, avvolgendo un braccio attorno a Jessica.

 

“Levami subito le mani di dosso!” si divincola Jessica, voltandosi verso Trish. “E tu? Si può sapere che cazzo dici?” per poi tornare a guardare Killgrave “Dì un po’, l'hai controllata tu?”
 

“Io dico quel che vedo, sorellina.” ribadisce Trish, guardandola con lo sguardo di chi sa. “Allora, me lo dite che vi serve? Avrei fretta…”
 

“Patsy, ricorda quando mi hai visto alla stazione radio.” comincia il suo esperimento Killgrave.


Trish rimane in una sorta di trance per qualche secondo, immobile, prima che la mente si affolli di dettagli che aveva rimosso.

“Avevo appena finito la puntata contro il consumismo Natalizio, sono uscita dalla cabina di registrazione e tu eri lì davanti a me, sorridendo, così sicuro di te, non mi hai dato il tempo di emettere un fiato e mi hai detto di fingere che fossi un tuo amico e uscire a prendere un caffè con te, per non dare nell’occhio… e poi mi hai detto cosa volevi che facessi con Jessica, quando e dove portartela, cosa dovevo convincerla a fare,  le foto che dovevo scattare… accidenti, ora ricordo tutto!” si stupisce Trish, grata, in qualche modo, che non ci siano più buchi nella sua memoria.


“Cazzo, avevi ragione tu.” borbotta Jessica.

Di sicuro non è contenta.

 

E sta per esserlo ancora meno.


“Uhmm sì, però ancora non mi basta. Sai, Patsy. la tua cara sorellina ti aveva confidato una cosa, ma poi te l’ho fatta dimenticare…” riprende a parlare il persuasore.
 

“Uh? Ma no, basta così, che cazzo di bisogno c’è di..” comincia ad agitarsi Jessica.

“Ma è per il bene della scienza, Jessy!” le rigira le sue stesse precedenti parole lui.

 

“Cosa mi hai fatto dimenticare, Jess?” si fa scura in volto Trish.
 

“Oh, beh, non preoccuparti, Patsy, ora lo ricorderai.” sogghigna Killgrave, certo del suo potere esteso.
 

Un’altra breve trance e poi Trish ricorda.

 

“Con Alan, Jessica, fra tutti i miei ex proprio con Alan Mc Gown?” sbotta Trish, furente. “Io e lui siamo stati eletti Re e Regina al Ballo di fine anno!”

Il silenzio di Jessica è un po’ troppo sospetto e con le sue deduzioni si dimostra la degna sorella di una detective.

 

“Ė successo proprio quella sera!” l’accusa e la sua non è nemmeno una domanda.


“Oh beh, sai come vanno queste cose, tu eri al centro delle attenzioni di tutti, lui si annoiava… e poi quando mai mi ricapitava di pomiciare con un Re?” fa spallucce lei, cercando di non dare troppa importanza alla cosa. “Okay, appurato: Killgrave può rievocare i ricordi. Fantastico. Ora ce ne possiamo andare.” si dilegua, con Killgrave al seguito.

“Jessica?” la chiama, mentre sono già in strada.

“Che cazzo vuoi?” ringhia lei, già innervosita per il suo tiro mancino inaspettato.

“Prima, quando hai detto che non ti sarebbe mai più capitato di pomiciare con un Re; beh, mi permetto di dissentire. C’è un motivo, non credi, se ti chiamo Princ….”

Jessica lo sbatte contro al muro e lo bacia con impeto, ma quando lui ricambia lei si separa subito.

“Avevo cento modi diversi per farti chiudere quella cazzo di bocca, ringrazia la tua buona stella che ho scelto il più dolce!” bercia lei, con Kevin che si deve un po’ riprendere.

 

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Jessica quel pomeriggio è nel suo studio a lavorare a un’indagine, ma la porta l’ha lasciata aperta, ecco perchè riesce a sentire quando qualcuno suona il campanello.
 

“C’è Patsy,” percorre il corridoio Kevin per avvertirla, mentre Ingrid si premura di andare ad aprire.

Senza troppe cerimonie, Trish li raggiunge subito nello studio.

 

Jessica le ha parlato così tanto di quella casa che sa orientarsi anche lei, pur essendo stata lì pochissime volte.

 

“Non eri oberata di lavoro?” è l’accoglienza un po’ freddina che le riserva la detective.

“Per vendicare un’umiliazione subita il tempo lo trovo sempre,” ribatte la bionda, con atteggiamento combattivo.


La tensione che Kevin percepisce fra le due è tale che per un momento pensa di far allestire una piscina di fango e farle sfogare un po’ con una lotta.
 

Di sicuro è uno spettacolo che lui non disdegnerebbe.


Tuttavia Trish sfodera dalla borsa qualcosa che per Jessica è più pericoloso di un’arma.


Kevin vede solo una tutina bianca aderente di tessuto scadente, bordata di azzurro sul decoltè smanicato,  lo stesso azzurro cobalto della cintura che ne fascia il punto vita.
 

“Perché hai ancora quell’orrore?” le chiede Jessica, schifata, mentre Kevin continua a non capire.

 

“Perché lo sapevo che sarebbe tornato utile prima o poi. Se vuoi che ti perdoni per quello che hai fatto con Alan, fatti vedere da Killgrave con addosso questo costume!” la ricatta moralmente Trish.

 

“Cosa?! Jess, davvero questo è il tuo costume da supereroina?" si esalta Kevin.


Del resto, quel bianco sembra decisamente trasparente.

 

"Sarebbe potuto essere. Io gliel’ho proposto , ma lei si è rifiutata categoricamente!” lo informa Trish

“E va bene, Trish, indosserò questo fottuto costume!” glielo strappa di mano Jessica, osservandolo con sdegno. “Ora puoi andare.”

“Mi credi così stupida?” si impunta la bionda.

 

“Cos’è, vuoi pure una prova? Okay, ti manderò una foto.” cerca un compromesso Jessica.


“Oh sì, certo. Perché secondo te non lo so che basta un qualsiasi programma di grafica per modificarla e farmi credere che tu abbia indossato quel costume!” mangia la foglia la sorella.

-Cazzo!- impreca dentro sé la mora.

“Resterò qui a vederti indossarlo sul serio e, come ho già detto, dovrà vederti anche Killgrave.” ribadisce Trish. “Però non intendo certo che sia uno spogliarello. Killgrave, non è che potresti uscire? Ti chiamo io quando è pronta.” lo sprona a concedere loro un po’ di privacy, ottenendola.

Jessica si toglie i vestiti abituali e infila quella tutina che la veste come una seconda pelle, imprecando per tutto il tempo.

“Okay, sono pronta, richiamalo pure.” sbuffa, aggiustandosi il decolleté davanti allo specchio.


Killgrave ha insistito per metterle anche uno specchio nello studio, perché si accorgesse di quanto è bella anche quando è assorta.


“Non così in fretta, carina.” sogghigna Trish. “Prima devi mettere anche questa.” aggiunge allungandole una parrucca viola, che ricorda molto le onde dei suoi capelli, ma di un intenso viola scuro.


“Stai scherzando, questa cazzo di cosa non c’era quando me lo hai mostrato la prima volta!” protesta Jessica.
 

“Ma ora c’è. Sai com’è, Jess, il mio perdono è duro da ottenere!”


“Da’ qua,” si arrende la detective, indossando la parrucca, che le dona davvero molto.


“Ora sì che sei pronta.” approva Trish, andando a chiamare Killgrave.
 

Quando il persuasore entra nella stanza, è difficile capire se sono più spalancati i suoi occhi o la sua bocca.
 

“Jessica, sei… no, una visione è un eufemismo…” commenta lui, rapito. “Posso farti una foto?”

“NO!” ringhia Jessica.

“Non preoccuparti, ci ho già pensato io!” ammicca Trish verso di lui, agitando il suo cellulare, “Poi te la passo!”

“Da quando voi due siete diventati fottuti amichetti del cuore?” borbotta la super eroina, alzando gli occhi.

 

“Bene, ora sì che posso andarmene, soddisfatta.” dichiara Trish, congedandosi.

“E tu? La smetti di startene lì imbambolato a fissarmi come un ebete?” sbotta Jessica, spintonando Killgrave verso l’uscita. “Il fottuto spettacolo è finito, fuori di qui, ora!” gli fa attraversare la soglia, prima di sbattergli la porta in faccia e chiuderla a doppia mandata.

 

Killgrave è ancora troppo in estasi per prendersela e poi tutt’ora lui ha una priorità, mentre corre lungo il corridoio.

“Patsy!” riesce a raggiungere la speaker, prima che lei lasci la casa.


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Da quando lo ha cacciato dal suo studio, Jessica non ha più visto Killgrave, nemmeno per cena o a colazione il giorno dopo e questo l’ha insospettita non poco.

Prima di pranzo decide di mettersi alla sua ricerca e lo trova proprio nella sua stanza, con il letto sepolto da completi che continua ad aggiungere l’uno sopra l’altro, tirandoli fuori dal suo immenso guardaroba.

“Si può sapere che accidenti stai facendo?” lo interroga lei, con le mani sui fianchi.

 

“Semplice: sto scegliendo il mio costume da Super Eroe, quando tu ed io combatteremo il crimine insieme. Sono indeciso fra il completo damascato color malva, il gessato viola orchidea, il tartan viola ametista o…”


“Questi completi non li ho mai visti, da dove saltano fuori?” lo interrompe lei.

“Ieri ho fatto un po’ di shopping…” confessa lui, tutto preso dalla sua cernita.


- Ecco perché non l’ho più visto.- riflette la detective.


“Premesso che non sarai mai un eroe,” commenta un po’ acida lei.

“Ma ci sto lavorando,” non si fa abbattere lui e tutto sommato Jessica si ritrova a sorridere.

“Dicevo, quelle non possono essere le tue divise, un eroe deve essere comodo nei suoi movimenti.”

 

“Te li ricordi i poteri che ho, vero, mia cara? Perchè mai dovrei muovermi, correre, saltare o combattere? Tutte cose che mi porterebbero a sudare così anti-esteticamente!”

“Oh, il Cielo, o meglio Gli inferi, non vogliano che tu sudi!” alza gli occhi lei. “E poi tutti i super eroi che si rispettino hanno un mantello. Sai l’effetto che crea? La loro sagoma da lontano, su un tetto, col mantello mosso dal vento…”

“Trovo più poetica l'immagine della mia giacca in Mohair e Raso, lasciata aperta…” controbatte lui.

 

“Ci rinuncio a parlare con te, Super Dandy, Paladino dell’Eleganza!” sbuffa Jessica.

“Oooh, mi piace ‘Super Dandy’!” approva Kevin.


Jessica è a dir poco basita.

“Ma… io stavo scherzando!”

“Io no, e poi suona così bene per il Duo Dinamico fenomenale: Super Dandy e Jewel…” sogna ad occhi aperti lui.

“Un momento. Tu come cazzo fai a sapere di ‘Jewel’?” si acciglia lei.

“Diciamo che a Patsy piace chiacchierare,” sorride furbetto lui. “E condividere certe foto che ha nel cellulare.”


“Qualcosa mi dice che non hai dovuto nemmeno usare i tuoi poteri su di lei, giusto?” chiede retorica lei e lui annuisce soddisfatto.

“Dannata traditrice!” digrigna i denti Jessica, in procinto di uscire dalla stanza, ma prima si volta verso di lui. “E comunque, se mai Super Dandy farà la sua comparsa un giorno… mi piace il completo damascato.” ammette, mordendosi le labbra.

Rimasto solo, Killgrave sorride tra sé e sé.

“Lo sapevo!”

--

THE END


Quanto è bella Jess in versione Jewel? Cioè lei è sempre stupenda, of course.. e quanto sarebbe bello Killy in versione Super Dandy, mi sono divertita un mondo a 'fare shopping' per lui XD

E siccome non amo affatto l'autoreferenzialità, la battuta che fa Jessica sul fatto che Killy sarebbe un ottimo psicologo è un mio easter egg personale a un'altra long che sto portando avanti 'Ineffably Inevitable', crossover con Good Omens, che vede Kevin, appunto, affermato psicologo ;P

Spero vi sia piaciuta, anche se senza uno scambio nessuno dice nulla ^^'

Stanotte tornano Jerry e Peter, per chi segue anche i miei mini sequel di 'From a whole new perspective' ;)
   
 
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