Crossover
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Autore: PGV 2    19/10/2021    4 recensioni
Anno 1943: i fratelli Lorenzo e Danilo Ferraro, di origine italiana, stanno scappano insieme ad altri deportati dai Nazisti che li hanno resi prigionieri durante la Seconda Guerra Mondiale, e finiscono per rimanere gli unici sopravvissuti.
Durante la fuga, entrambi si ritrovano nella cosiddetta "Comunità", una società che vive nel sottosuolo della Terra e dove vivono e prosperano i personaggi provenienti dalle svariate opere esistenti nell'epoca nostra.
Apparentemente sembra un Paradiso questo luogo, e la sua gestione quasi perfetta affascina i due ragazzi... ma ombre oscure circondano la Comunità e i due fratelli, insieme ai loro nuovi compagni, dovranno lottare per la sopravvivenza non solo della Comunità... ma della Terra stessa!!
Scoprite i risvolti e i colpi di scena in quella che sarà a tutti gli effetti l'ultima fic che scriverò qui su EFP!! Spero che la lettura sia di vostro gradimento :).
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Anime/Manga, Film, Fumetti, Giochi di Ruolo, Videogiochi
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Community!'
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FINALMENTE!!!
Dopo letteralmente mesi che dovevo pubblicare questo Capitolo ma che finivo sempre per rimandare causa problemi al PC, ora lo posso finalmente dire…
Eccomi qua come promesso con il nuovo Capitolo della Fan Fiction!!
Diavolo, era da Giugno che non pronunciavo queste parole ed ammetto che mi mancavano, ma al tempo stesso desideravo pubblicare questo Capitolo ed i prossimi due con tutto me stesso, e finalmente ci sono riuscito T_T.
Chiedo ancora immensamente scusa per il ritardo. Il PC rotto ha ritardato di parecchio la pubblicazione di questo Capitolo, nonostante l’avessi pronto da metà Giugno, e quindi ha sballato completamente la pubblicazione degli ultimi chap di questa fic.
Come vi avevo anticipato, adesso ne pubblicherò uno al mese fino all’ultimo che dovrebbe uscire intorno a fine anno, e posso già dirvi che la scrittura del Capitolo 79 è già quasi finita, così poi potrò iniziare l’ultimo che, vi avviso ancora una volta, è estremamente lungo e rischia di toccare le 100 pagine di Word!!! O_O
Ma c’è tempo prima di parlare di quel Capitolo, prima è meglio concentrarsi su questo che, vi anticipo subito, è letteralmente la prima metà di un Capitolo, dato che il 78 ed il 79 dovevano essere un unico chap ma, causa contenuto troppo eccessivo, ho dovuto tagliare a metà :).
Vedremo le conseguenze della Grande Battaglia del Palazzo Presidenziale e come ha influito sui personaggi, di conseguenza potremmo quasi definirlo un chap di cambiamento insieme al prossimo, quindi spero che vi piaccia alla fine ;).
Un’ultima cosa e poi passo al Capitolo, promesso. I titoli di questi ultimi tre Capitoli, seppur abbiano a che fare con il contenuto stesso del Capitolo, rappresentano la fine di questo ciclo della mia vita come scrittore di Fan Fiction, ed unendoli tutti e tre salterà fuori il mio saluto a tutti voi…
Però per il mio addio definitivo come scrittore di fic se ne riparlerà a Dicembre, ora godetevi questo chap sperando che vi piaccia :).
Ma prima, come al solito, mi dedico all’Angolo dei Commenti:

Ash Visconti: Ciao Ash Visconti :). È un bel pezzo che non ci sentiamo, spero che da te vada tutto bene :) io come hai visto ci ho messo letteralmente una vita a pubblicare questo Capitolo, ma come ti avevo avvertito sono stato circa tre mesi senza PC e non sono potuto andare avanti, chiedo scusa a tutti quanti per l’immenso ritardo T_T. Ma ora sono qui ed intendo concludere questa storia prima della fine dell’anno, in modo tale da iniziare il 2022 con la fic conclusa *_*. Nel frattempo, sono felice che il Capitolo conclusivo della battaglia ti sia piaciuto alla fine :) forse è sembrato molto frenetico e sono il primo a dirlo, ma è un effetto che ho volutamente inserito perché era proprio ciò che volevo dare la sensazione di panico e di fretta che avevano tutti, visto che il Palazzo Presidenziale rischiava di esplodere da un momento all’altro :). Ma in ogni caso sono molto contento che lo scorso chap ti abbia soddisfatto alla fine dei conti *_*. Eh, la tua argomentazione contro il provare a ragionare con Xehanort è vera, anche qualora ci fossero riusciti la sua disgregazione molecolare gli avrebbe permesso di liberarsi in qualsiasi momento, senza parlare poi dei varchi oscuri, non avrebbero mai potuto tenerlo prigioniero se non fosse stato lui stesso a volerlo, e come abbiamo visto Xehanort è impossibile da convincere perché è un concentrato di odio e di vendetta. Potrei quasi dire che la parte finale dello scontro con Al Mualim serviva proprio ad anticipare l’impossibilità di ragionare con Xehanort, che alla fin fine ha ammesso anche lui quando ha detto che non vuole fermarsi oltre che non potere, insomma potremmo quasi dire che quella era l’unica soluzione possibile T_T. Ammetto di aver perso di vista la saga di Assassin’s Creed nell’ultimo periodo, troppi Capitoli che girano intorno senza arrivare al nocciolo della trama principale a parere personale, e quindi non sapevo che negli ultimi giochi ci fosse una lama celata simile a quella di Xehanort, ma considerando che essa è proprio un rimando alle armi degli Assassini ci sta come riferimento, anche se in questo caso è stato del tutto casuale XD ;). Sì, Lorenzo fino all’ultimo ha cercato di non uccidere Xehanort perché è nella sua natura non ammazzare nessuno, ritiene che c’è sempre un’altra soluzione, anche quando si tratta del più vile degli umani, e quindi l’aver tolto la vita a qualcuno, seppur si tratti di Xehanort e l’abbia fatto soprattutto a livello inconscio, è qualcosa che l’ha devastato moralmente, ancora un po’ e moriva proprio a causa di ciò O_O. Il fato ultimo degli Assassini l’ho lasciato volutamente ambiguo perché questa storia, a differenza della prequel, è narrata da uno dei protagonisti della vicenda, e quindi dato che nessuno di loro sa che fine hanno fatto gli Assassini non posso riportare qualcosa di cui neppure loro sono a conoscenza ;). Ma non vi preoccupate che non vi lascerò a bocca asciutta per quanto riguarda gli Assassini, nell’ultimo chap lascerò un indizio per farvi capire che fine hanno fatto così lascerò il mistero solo fino ad un certo punto ;). La fuga invece, come sottolineato più sopra, l’ho fatta venire fuori confusionaria volutamente, perché volevo dare il senso di fretta che avevano tutti nel scappare il più rapidamente possibile… ed ammetto che aver lasciato la questione a metà senza rivelarvi come si sono salvati e soprattutto SE si sono salvati non ha aiutato nel capire il tutto XD ma anche in questo caso svelerò meglio come si sono salvati o in questo o nel prossimo chap, non vi lascerò a bocca asciutta neanche su questo ;). Grazie mille davvero per l’augurio!!! *_* Dato che ero senza PC mi sono rilassato totalmente quest’estate non potendo neanche scrivere i chap finali, e spero che anche tu alla fine sia riuscito a riposarti durante questi quattro mesi :). Eh già, ormai siamo alla fine, due chap ed abbiamo completato tutto quanto, non solo la fic ma anche la mia carriera da scrittore di fic T_T ammetto che, anche se ormai il tempo sta venendo meno, mi mancherà scrivere storie, ma prima o poi doveva succedere e spero che riuscirete a godervi questi chap finali :). Di conseguenza ti rimando alla lettura qui sotto, sperando che il Capitolo ti piaccia come quelli venuti prima ;) e grazie ancora per tutto!!! :) Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Fenris: Ciao Fenris!!! *_* Non mi aspettavo di trovarti a leggere una mia fic, per di più una delle più lunghe considerando i Capitoli presenti in un’unica storia (considerando l’intera serie credo che I Cavalieri della Speranza e The Dream League siano più lunghi), mi ha fatto molto piacere questa cosa e ti ringrazio tantissimo *_*. E soprattutto non pensavo che avresti avuto sia il tempo che soprattutto la voglia per recuperarti tutto quanto, visto e considerato che sono quasi 80 Capitoli e per di più alcuni molto lunghi… anche se non quanto quelli che stanno per arrivare, questo posso già anticiparlo T_T. La tua è stata un’immensa sorpresa e ti ringrazio davvero tantissimo per tutto quanto *_*. Riguardo le tue due considerazioni, sulla rapidità confermo che è una fic abbastanza veloce e ne sono consapevole, ed anche alcuni eventi di questo stesso chap sono stati piuttosto veloci, ma questo era l’unico compromesso che mi avrebbe permesso sia di finire di scrivere la fic prima che il tempo venisse meno e sia di raccontare tutto quello che avevo in mente. Potrei quasi dire che la velocità è stato un piccolo prezzo da pagare per poter raccontare tutti gli eventi che avevo in mente per questa fic, se avessi dedicato tanto spazio ad ogni singolo evento non avrei più finito, e già adesso sto facendo fatica a concludere la scrittura di questa storia come ben vedete T_T. Sulla semplicità invece, non lo vedo come un effettivo difetto, anzi io sono del parere che certe volte delle storie semplici sono necessarie ed in certi casi funzionano meglio rispetto a storie complicate, posso farti l’esempio proprio di Kingdom Hearts: quando era una storia semplice funzionava alla grande, ma da quando hanno introdotto i viaggi nel tempo in Kingdom Hearts 3D hanno reso la trama talmente complicata che ormai non ci si capisce quasi più nulla ed ha perso quel tocco magico che prima aveva (e non perché sia complicato, Honkai Impact è molto più complicato di KH ma al tempo stesso più semplice da capire). Ma sono consapevole che la semplicità come semi difetto di una storia sia una costante nel mondo dell’intrattenimento da circa il 2009 (o almeno nelle discussioni di cinema si indica quell’anno come l’inizio del tabù per le storie semplici), ma sinceramente per me essere semplici non è un difetto, ed anzi pur con alcuni dettagli complicati cercherò sempre di essere il più semplice possibile all’interno di una storia perché non lo vedo come un difetto, ma anzi certe volte pure come un pregio :). Poi ovvio che si possa anche non concordare con questo concetto, ognuno la pensa come desidera sotto questo punto di vista, ma per me la semplicità in una storia può andare bene così come andare male in base al contesto ed al tipo di storia che si vuole raccontare, e The Community alla fine vuole essere semplice pur nel suo essere machiavellico rappresentato da alcune figure come Xehanort ;). Comunque sia, sono felice che hai trovato divertente leggere questa storia, mi fa molto piacere la cosa *_* sugli scontri l’averli spezzettati non ha agito in mio favore e questo è vero, ma Lorenzo vs Xehanort e Danilo vs Freezer sono due match che ho illustrato nella loro interezza e senza interruzioni, quindi probabilmente hai notato un miglioramento proprio perché non ho cambiato scena, che sì aiuta a non godersi bene un combattimento ed è vero, ma dovevo rendere il senso di caos e di simultaneo della guerra, e seppur abbia giocato a mio sfavore ciò era uno dei pochi modi possibili farlo così T_T. Ti ringrazio ancora tantissimo per tutto quanto, ed a questo punto spero che il Capitolo qui sotto ed i due mancanti ti piacciano come quelli venuti prima :) ormai mancano solo tre chap alla fine e spero che te li godrai bene come fatto con gli altri ;) e grazie ancora per tutto!!! :) Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

AlanKall: Ciao AlanKall!!! *_* Sì, è una vita che non ci sentiamo qui su EFP, alla fine si può dire che questi quattro mesi sono stati una lunga pausa per tutti e due XD ;). Comunque sia sì, fortunatamente mi sono riposato bene e mi sono schiarito le idee in vista del finale della fic, che si può dire comincia ufficialmente con questo terzultimo Capitolo dopo che lo scorso ha chiuso ufficialmente la battaglia!!! :) Sfortunatamente Xehanort non solo era troppo cocciuto, ma era anche accecato dalla rabbia e dalla vendetta nei confronti dei Grim per poter anche solo pensare di voltare pagina e di andare avanti, Lorenzo ci ha provato a convincerlo anche usando la carta della sua discendenza, ma il Gran Maestro, come ha anche confessato lui stesso, non vuole e non può fermarsi, quindi anche se alla fine l’avesse convinto prima o poi Xehanort sarebbe tornato al suo piano di vendetta, sarebbe stato un loop infinito da cui non saremmo più usciti T_T. Difatti appena ne ha avuto l’occasione ha subito provato ad uccidere Lorenzo, ma per fortuna l’istinto del ragazzo ha prevalso ed ha inavvertitamente attivato i suoi poteri, riuscendo così a ferire mortalmente Xehanort ed a scagliarlo verso il Generatore, polverizzando in questo modo entrambi una volta per tutte :). Ovviamente però tutto ciò ha provocato una reazione a catena che ha successivamente condotto alla distruzione del Palazzo Presidenziale, e Lorenzo per poco non moriva pure dato che si era bloccato psicologicamente dopo aver ucciso un uomo ed è stato travolto dalle fiamme O_O. Per fortuna però è sopravvissuto, e pure quelli che erano nella Sala del Generatore si sono salvati, dato che lo scivolo di Elsa ha retto fino all’ultimo, meno male come hai detto giustamente tu T_T. Una volta lì, tutti sono saliti sul treno, compresi Zoro ed i suoi allievi, il Dr. Raichi e Lorenzo (Non dico se si è salvato grazie ai suoi poteri o meno, lo intuirete all’inizio di questo chap però ;)! N.d. PGV 2), e sono scappati dalla zona che si stava ormai distruggendo, anche se c’è da dire che in verità non sappiamo ancora se si sono salvati o meno, questo lo scopriremo solo in questo chap u.u XD ;) (Oh suvvia, lo sanno anche i sassi che si sono salvati!! N.d. Cell) (In effetti stavolta non ha torto… ed ha pure parlato bene! N.d. Malefica) (Mancano solo tre chap, se resisto riuscirò a non farmi cancellare prima di allora! N.d. Cell) (… Beh, effettivamente qui il cosiddetto hype non è necessario, avete ragione! XD N.d. PGV 2) (Olé, siamo appena tornati e c’è già chi spara gli insulti -_-‘! N.d. Sora) (Stavolta non sono stato io u.u! N.d. Cell) (Sì, lo sappiamo… N.d. Gohan) (Lo so AlanKall, bisogna avere TANTA pazienza con loro T_T! N.d. PGV 2) (Beh, un po’ karma lo è! N.d. Luffy) (Vero, Xehanort voleva fare una strage ed alla fine è stato ammazzato u.u! N.d. Naruto) (E che cavolo!! Mai una gioia, neanche in questo caso T_T! N.d. Maestro Xehanort) (Non sei tu!!! E dire che ormai l’avevi capito è_é! N.d. Luke) (Ma è come se fosse una parte di me, cerca di capirmi T_T! N.d. Maestro Xehanort) (… Così va già meglio! N.d. Luke) (Yes, finalmente questa guerra è finita!!! N.d. Heiji) (Era ora, direi! N.d. Conan) (Ma ora c’è l’altra guerra, quella dell’Angolo dei Commenti, che dovrebbe essere finita… N.d. Ran) (Chi ha vinto? Sono curiosa di scoprirlo… N.d. Kazuha) (Beh, mi sembra ovvio chi abbia vinto… N.d. PGV 2) (La nostra fazione ha riportato la vittoria!!! N.d. Goku) (Evvai!! Li abbiamo battuti alla grande!!! u.u N.d. Edward) (Uff, la solita fortuna. Non succederà più la prossima volta… N.d. Freezer) (Dubito che ci sarà una prossima volta… N.d. Barbanera) (Dopo la batosta che ti hanno rifilato sarà già tanto se commenterai questi Capitoli finali! N.d. Madara) (Non ti smentisci mai, fratello degenere -_-‘! N.d. Cooler) (Ma andate a quel paese tutti e tre!!! O_O N.d. Freezer) (Tsk, Freezer è ridicolo, come sempre… N.d. Vegeta) (Appunto, voi siete troppo pericolosi O_O! N.d. Kairi) (Se steste buoni potremmo riparlarne, ma conoscendovi non credo sia possibile la cosa… N.d. Goten) (Già, purtroppo… N.d. Anna) (Beh, mi sono dato una regolata per il finale, cercate di farvi bastare questo u.u! N.d. Cell) (Bisogna vedere però se resisterai… N.d. Malefica) (Resisterò, resisterò. Fidatevi u.u! N.d. Cell) (Staremo a vedere, naturalmente… N.d. Malefica) (Ehm sinceramente neppure io so cosa fare con quei due… N.d. Kristoff) (Sono ancora lì… e siamo stati in pausa per quattro mesi!!! O_O N.d. Crilin) (Spero almeno abbiano fatto una pausa mentre non c’eravamo… N.d. Terra) (Lo spero, ma ne dubito… N.d. Riku) (Ma dai, non sono depresso! T_T N.d. Maestro Xehanort) (Nooooooooo, certo che no -_-‘! N.d. David) (C’è da dire che purtroppo far sparire tutte quelle bombe rischiava di far esaurire troppa energia a Lorenzo, disattivarle invece ne costava meno e poteva così concentrarsi sullo scontro con Xehanort quasi nel pieno delle forze… N.d. Tivan) (Ben detto, Maestro! N.d. Lloyd) (Sì, sostanzialmente è come ha detto Tivan, mi ha anticipato ancora XD! N.d. PGV 2) (Scommesse?! O_O N.d. Sakura) (Scommesse?! *_* N.d. Yamcha) (State calmi voi, ma chi ha parlato di scommesse?! O_O N.d. PGV 2) (… Ehi, un momento… stanno venendo per caso a prendere me?! O_O N.d. Danilo) (Prega che così non sia… N.d. Winry) (Mi sa che mi tocca O_O! N.d. Danilo) (E con il povero Danilo che rischia a causa delle due Teresa XD direi che è meglio chiudere qui il siparietto con i miei pg. Ciao ed alla prossima!!! :) N.d. PGV 2). Meno male dai, considerando che entrambi i poteri erano troppo grandi la paura di fare un casino enorme era grande in me, per fortuna così non è stato e sono molto felice della cosa *_*. Eh, effettivamente la distruzione del Generatore è un bel problema per l’intera Comunità, e dovranno obbligatoriamente affrontare la questione… ma non in questo chap, questo posso già anticiparlo ;). Questo è un argomento che tratterò nel prossimo chap, questo mostrerà per la maggior parte le conseguenze della guerra, e spero che alla fine ti piaccia tutto quello che ho mostrato :). A questo punto ti rimando alla lettura qui sotto, giudica tu stesso ciò che ho trattato in questo Capitolo ;) e grazie ancora per tutto!!! :) Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Nick Nibbio: Ciao Nick!!! *_* Mi fa molto piacere risentirti qui su EFP *_* e sono davvero molto contento che ti sia piaciuto il Capitolo conclusivo della Grande Battaglia del Palazzo Presidenziale *_*. Ebbene sì, ci sono voluti più di trenta Capitoli, ma alla fine tutte le battaglie sono giunte al loro epilogo, ed adesso non rimane altro da fare che chiudere tutte le trame lasciate aperte e poi questa fic si potrà concludere :) ma ci vorranno ancora tre Capitoli, quindi non sarà una cosa rapidissima XD ;). E non ti preoccupare per il “ritardo” della recensione, per quanto mi riguarda va già più che bene che hai comunque recensito, e non ti ringrazierò mai abbastanza per questo *_*. Lorenzo ha visto un avversario inerme che lo stava quasi supplicando di ucciderlo, anche per questo ha avuto pietà di lui ed ha provato a ragionare, ma purtroppo come anticipato da altri personaggi Xehanort è un concentrato di odio e di vendetta, non si può ragionare con lui e lo stesso Gran Maestro non vuole neanche ragionare, gli interessa solo la vendetta, per questo è impossibile poterci parlare T_T. Difatti appena ha visto l’occasione per attaccare ha provato subito ad ucciderlo, ma una reazione istintiva di Lorenzo gli ha permesso di trafiggerlo mortalmente e, soprattutto, di togliercelo dai cosiddetti visto che era una vita che continuava a rompere gli zebedei XD ;). Purtroppo, sì, neanche a farlo apposta Xehanort ha fatto danni pure mentre moriva, dato che ha finito per distruggere il Generatore, ma quello lo si può definire un incidente dato che non era nelle intenzioni di nessuno dei due farlo in quel momento, chiamiamola sfortuna enorme XD. Mentre Lorenzo è rimasto traumatizzato perché quella è stata la sua primissima uccisione, e per lui che odia quelle cose è stato un colpo al cuore ed è rimasto distrutto psicologicamente T_T, C’è da dire comunque che le bombe hanno ricominciato perché mentre precipitava Lorenzo è svenuto, perdendo così presa sui suoi poteri, quando era ancora cosciente anche se sconvolto psicologicamente stava continuando a mantenere la presa ;). È stata una fortuna che Elsa fosse lì per aiutarli con lo scivolo di ghiaccio ad andare a terra, ed anche che pure Danilo fosse lì per sfondare la parete creando l’apertura per l’esterno, senza nessuno dei due è altamente probabile che quella fiammata alla fine li avrebbe travolti e uccisi, quindi sono stati molto fortunati, va detto O_O. Per quanto quello non fosse il momento per riabbracciarsi, ho pensato che fosse realistico che Elsa e Jack si comportassero così dopo essersi ritrovati dopo più di dieci anni di allontanamento, in fondo erano migliori amici da bambini ed è normale avere una reazione del genere, seppur con un’esplosione in corso :). Discorso diverso per quando Elsa ha invece ringraziato Trunks dopo che quest’ultimo ha salvato Anna, lì è stato soprattutto l’istinto a spingerla, e difatti appena sia lei che il ragazzo sono rinsaviti sono tornati a scappare immediatamente :). Mentre per un loro probabile fidanzamento… beh, mettiamola così, se si è notato è da quando c’è stato il funerale che li faccio interagire parecchio, a questo poi uniscici il fatto che Trunks ha aiutato Elsa psicologicamente e che ho già confermato che in questa fic Jack ed Elsa NON saranno una coppia e… beh, diciamo che due più due fa quattro u.u XD ;). Sì, tutti ci sono rimasti male inizialmente nel lasciare indietro i loro compagni che erano ancora vivi, ma purtroppo in quella situazione era l’unica cosa che avevano potuto fare, e la stessa cosa la si può dire di Issei che hanno dovuto lasciare lì ad esplodere insieme al Palazzo Presidenziale T_T e sotto questo punto di vista anche Medaka potrebbe incavolarsi T_T. Fortunatamente però, chi era ancora vivo è riuscito ad uscire dal Palazzo Presidenziale in tempo ed ha provato a correre più che poteva per raggiungere il treno, sono stati fortunati perché pochi secondi dopo e finivano per esplodere insieme all’edificio O_O. Alla tua domanda su Raichi posso dire che risponderò dettagliatamente nel prossimo chap, quando tratterò il post guerra del Dr. Raichi ;). Sono comunque felicissimo di sapere che la scena dei componenti della Scuola di Hokuto che cercano di raggiungere il treno ti sia piaciuta così tanto *_* non so se ti risultasse frenetica e caotica, ma quello era un effetto voluto per simboleggiare come il tutto si stesse svolgendo in pochi secondi e come fosse tutto agitato e veloce, e se alla fine tutto ciò ti è piaciuto in quella maniera non posso che ritenermi soddisfattissimo del mio lavoro e di come è venuta fuori la scena *_*. Sfortunatamente anche abbandonare la zona del Palazzo Presidenziale è risultata essere un pericolo, dato che l’esplosione ha invaso la galleria e questo ha portato tutti a dover collaborare per evitare sia le rocce che l’esplosione, e… sì, lo ammetto sono stato crudele ad interrompere il Capitolo proprio in quel momento XD. Anche perché la pausa si è allungata di un altro mese, e quindi sono ben 4 mesi che ho lasciato in sospeso la fine che hanno fatto questi poveracci XD ma ora finalmente è tutto pronto e potrete vederlo voi stessi *_* anche se per la spiegazione dettagliata dovrete attendere il prossimo chap, ve lo dico subito ;). A questo punto mi auguro che questo e gli ultimi due chap di questa fic siano di tuo gradimento così come quelli venuti prima :) e grazie mille per tutto quanto!!! ;) Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ed ora ecco a voi il settantottesimo e terzultimo Capitolo della fic. Buona lettura a tutti quanti!! :)


CAPITOLO 78 – IL TRAMONTO DI UNA FINE INEVITABILE!



Bianco.
Completamente bianco.
Lorenzo aveva tenuto gli occhi chiusi per davvero tanto tempo, e quando finalmente li aveva riaperti… si era ritrovato solamente in mezzo ad una radura bianca, sia sul pavimento che sull’orizzonte che si vedeva da lì.
Il Ferraro maggiore aveva ben pochi ricordi di quello che gli era successo. Si ricordava che aveva gettato Xehanort nel Generatore del Palazzo Presidenziale, che si era disperato per il gesto compiuto, che c’era stata un’immensa esplosione.
E poi… il nulla.
Non aveva memoria di ciò che era successo dopo, se non che era diventato tutto buio e quando aveva riaperto gli occhi si era ritrovato in quel luogo. In quello strano luogo che apparentemente sembrava di origine sconosciuta.
Già, apparentemente… perché in verità aveva ben compreso dove si trovava, essendoci stato poco prima dell’inizio della battaglia finale contro Xehanort per chiacchierare con un alieno proveniente da Europa!
Eh sì, si trattava ancora della sua mente. Era ricapitato all’interno del suo cervello, proprio come in quell’occasione!
Non comprendeva bene i motivi, e neppure che cosa fosse successo da quando c’era stata l’esplosione a quando si era risvegliato in quel luogo… ma era successo, per la seconda volta nel giro di una giornata.
*Di nuovo?!* pensò immediatamente il castano, iniziando a guardarsi attorno forse per cercare con lo sguardo qualcuno.
Forse stava cercando il Glascot con cui aveva parlato l’ultima volta, o anche qualsiasi altra forma di vita, ma non trovò con lo sguardo nessuno, sembrava essere da solo all’interno di quel luogo… dannatamente solo…
Istintivamente provò anche a guardarsi il petto, per comprendere se come l’ultima volta le ferite si “rimarginavano” in quel luogo, ed effettivamente stava bene, non c’era traccia neppure delle bruciature che inconsapevolmente si era fatto mentre gli altri fuggivano dalla zona del Palazzo Presidenziale.
Quella fu solo l’ulteriore conferma dei suoi sospetti, anche se questo non chiariva che cosa ci facesse lì, al punto che assumendo un’espressione seria dopo essere stato tutto il tempo sbalordito ritornò a guardarsi attorno.
*Non so se è opera di Gnu o di qualcun altro, ma non possono avermi portato qui senza alcun motivo…* era la sua teoria, anche considerando ciò che il Glascot stesso gli aveva detto durante la loro discussione in quel luogo.
La sua ricerca con lo sguardo durò almeno trenta secondi abbondanti, in cui non vide praticamente nessuno nella zona… fino a quando, nel momento in cui girò la sua testa all’indietro per vedere alle sue spalle, non sentì una voce…
“Ce l’hai fatta, Lorenzo!”
Una voce. Solamente una voce. Ma fin troppo familiare… e amichevole…
Il fratello maggiore di Danilo rimase del tutto scioccato sentendola, non si girò neppure a vedere se i suoi sospetti erano fondati tanto era sorpreso. Arrivò addirittura a sbiancare, a far sparire le pupille dagli occhi ed a spalancare leggermente la bocca.
N-Non… non poteva essere, quella era…
Per avere una conferma dei suoi sospetti, il giovane si girò lentamente per tornare a guardare davanti a sé… ed in questo modo la vide! Bulma Brief, la donna morta due giorni prima, era davanti a lui!!
Aveva lo stesso aspetto che si ricordava, indossava gli stessi abiti e, mentre poggiava la mano destra sul suo braccio sinistro disteso per il lungo, lo stava guardando con un dolce sorriso sulle labbra, quasi materno.
Non era però da sola, con lei c’erano anche altri tre individui che non credeva avrebbe mai avuto occasione di rivedere in vita sua… Boyce Lee, Jaqueline Fontaine e Leopold Jackson!!
Erano i tre compagni suoi e di Danilo della Superficie, quelli con cui aveva stretto un legame mentre fuggivano dai Nazisti e che erano morti poco prima che finissero in quella Comunità. Per di più avevano lo stesso aspetto e gli stessi vestiti di quando erano morti!
Che diavolo stava succedendo? Che significava tutto ciò?!
Quasi ad anticipare i suoi pensieri, Boyce provò a spiegargli con un dolce sorriso sulle labbra anche lui “Non ti sorprendere se siamo qui. Siamo stati invitati qui da una tua vecchia conoscenza!”
“Aveva capito che avevi bisogno di aiuto, e per cui eccoci qua!” sottolineò allora Leopold, anche lui sorridendo.
L’unica che non sembrava sorridere del tutto era Jaqueline, per quanto fosse comunque contenta mentre diceva “Non credo ci sia bisogno che ti diciamo di chi si tratta, vero?”
Effettivamente era così. Erano bastate quelle semplici parole per far comprendere al bruno che cosa stesse succedendo, al punto tale che lo shock divenne semplice sorpresa e finì addirittura per sollevare lo sguardo verso l’alto.
*Gnu… questa è opera tua?!* arrivò addirittura a pensare.
Non sapeva bene quali erano le sue intenzioni, e neppure come fosse riuscito a fargli apparire in mente quattro persone decedute, ma evidentemente i poteri mentali della sua razza andavano ben oltre l’umana comprensione, non doveva sorprendersene…
Nel frattempo, Bulma, continuando a sorridere dolcemente, gli disse “Abbiamo saputo quello che hai fatto. Hai sconfitto Xehanort, hai distrutto il Generatore ed hai salvato sia la Comunità che la Superficie…”
“Hai vendicato le nostre morti, e tutte quelle compiute dai Nazisti negli ultimi anni!” dichiarò invece Jackson, abbastanza convinto di ciò che diceva.
Lorenzo però li bloccò immediatamente, dato che ci teneva comunque a specificare una cosa mentre portava la mano destra in avanti quasi a voler fare stop “Ehi, aspettate un momento prima di esagerare. Avrò anche sconfitto Xehanort, ma Hitler ed i Nazisti ci sono ancora in Superficie. Nulla è stato davvero debellato!”
“Non è del tutto esatto!” specificò però Lee.
Fu Fontaine a spiegare al ragazzo che cosa voleva dire il nero, il tutto sollevando l’indice destro e portandolo davanti al volto “Sconfiggendo il Concilio dei Sette, hai tolto ai Nazisti l’unica arma che avevano per far pendere la guerra dalla loro parte. Hanno perso il loro stratega per eccellenza e Schmidt, e senza di loro si troveranno smarriti e indifesi. La loro sconfitta è inevitabile… e tutto questo solo per merito tuo!”
… C-Cosa? D-Dicevano… sul serio?!
Se Gnu li aveva portati lì era per un motivo ben specifico, ed evidentemente era proprio questo: fargli sapere che con le sue azioni aveva salvato ben due mondi, e non solo uno. Se l’umanità ora era salva era solamente per merito suo…
E Brief concluse il tutto sostenendo sempre con il sorriso sulle labbra “Alla fine la Grande Sacerdotessa aveva ragione. Sei davvero… il Prescelto della Profezia!!”
Niente che non sapesse già dopo la sua battaglia contro l’albino, ma sentirlo ulteriormente e stavolta pronunciato da qualcuno che non era né lui né il Glascot faceva uno strano effetto, come se ci credesse ancora più di prima, e già prima ormai ci aveva creduto.
Il Ferraro maggiore si bloccò a quel punto, le sue gambe iniziarono addirittura a tremare. La prospettiva di essere riuscito a mettere in salvo tutti i suoi amici e/o parenti ed addirittura chi non conosceva era… qualcosa di strano.
Percepiva dentro di sé una strana sensazione, come se fosse immensamente soddisfatto delle azioni che aveva compiuto. Aveva dovuto sacrificare tutto quanto ed impegnarsi con tutte le forze che possedeva, ma alla fine era riuscito a vincere…
Anche se il prezzo che aveva dovuto pagare era stato fin troppo alto…
Il fratello maggiore di Danilo ne era consapevole, e proprio per questo finì per abbassare il volto ed assumere uno sguardo quasi depresso, di chi non riusciva a perdonarsi un’azione che aveva compiuto e che andava contro ogni suo principio morale.
Arrivò addirittura a dire “… Sì, ho vinto… ma per farlo sono dovuto scendere allo stesso livello del mio nemico…”
Nonostante quanto avesse appena detto, i quattro che erano davanti a lui continuavano ad osservarlo felicemente, forse perché un’esternazione del genere da parte sua se l’aspettavano, e volevano vedere fin dove volesse andare a parare.
Il Grim, a quel punto, cadde in ginocchio al suolo davanti a sé, ed osservandosi entrambi i palmi delle mani, che aveva portato verso l’alto, arrivò a dire “Io sono sempre stato contro gli assassinii, li ritenevo un modo barbaro per risolvere un conflitto quando c’erano ben altri metodi applicabili… ed ora invece sono finito ad ammazzare io stesso per vincere, sono diventato tutto ciò che ho sempre odiato e rinnegato. Sono diventato un ipocrita, le mie mani sono state sporcate di sangue… e lo rimarranno per sempre…”
Qualcosa che rimandava molto alle parole che Altair aveva pronunciato a Trunks e che quest’ultimo poi aveva ripetuto ad Elsa. I due la pensavano alla stessa maniera per quanto riguardava gli omicidi, e Lorenzo non era psicologicamente pronto a togliere la vita a qualcuno.
Non avrebbe mai voluto provare quella sensazione, non avrebbe mai voluto scendere a tanto… ma involontariamente aveva finito per uccidere Xehanort, e da quel momento in poi avrebbe dovuto convivere con quella sensazione… per tutta la vita…
L’azzurra ed i tre Grim si aspettavano un’uscita del genere, dato che tutti loro conoscevano bene il castano e sapevano come era fatto, ma in quella situazione in cui si era trovato non aveva molta scelta, e glielo fecero subito presente.
“Tu non hai nulla di cui recriminarti!” spiegò Boyce “Hai fatto di tutto per provare a risparmiarlo, gli hai anche proposto di unire le forze per costruire una Comunità migliore. Ma lui ha rifiutato tutti i tuoi aiuti, non avevi scelta…”
“Non basta!” rispose però il bruno, tutto fuorché convinto “C’è sempre un’altra scelta, sempre… ed io ho scelto la via più pericolosa ed egoistica…”
Cavolo, sembrava davvero giù di morale per ciò che aveva fatto, al punto tale che anche Jaqueline e Leopold non sapevano più cosa dire. Difficilmente vedevano il castano così quasi depresso, doveva esserci rimasto molto male per ciò che aveva fatto…
Ma Brief sembrava aver compreso quello che stava provando nonostante tutto, e proprio per questo gli si avvicinò e, inginocchiandosi davanti a lui con il sinistro alzato, gli pose la mano destra sulla spalla sinistra continuando a sorridere.
“Non hai di che fartene una colpa, Lorenzo. Lo ha detto anche Xehanort, dovevi ucciderlo perché lui non si sarebbe mai fermato, in nessun caso, se l’avessi lasciato libero probabilmente sarebbe evaso prima o poi e processarlo non sarebbe servito a nulla. Possedeva un grande potere che avrebbe distrutto questo mondo, quella era l’unica soluzione, ed anche la Profezia l’ha detto…”
Il giovane rimase per circa cinque secondi senza dire nulla, forse perché dentro di sé stava lentamente capendo che la donna aveva ragione. Era stato ingenuo a pensare che l’albino potesse cambiare, e se non lo uccideva chissà che cosa avrebbe fatto…
Ma questo non cambiava una cosa “La Profezia diceva che dovevo solamente dissipare le tenebre, non che dovevo ucciderle…”
“E le hai dissipate, perché quando hai ammazzato Xehanort hai compiuto il gesto più importante che potessi fare…” iniziò a spiegare Jackson, che voleva arrivare ad un certo punto che lasciò fosse la ragazza a svelare.
“… Distruggere il Generatore!” concluse difatti la giovane sorridendo felicemente.
Inutile dire che il fratello maggiore di Danilo, seppur fosse a conoscenza di quel dettaglio avendolo capito da solo ed avendoglielo confermato Gnu, non poté comunque fare a meno di sollevare lo sguardo abbastanza perplesso, osservando così sia la madre di Trunks che tutti gli altri.
Effettivamente, ora che ci pensava, era stato proprio uccidendo l’albino che era riuscito a distruggere ciò che teneva viva la Comunità, per come era spompato non avrebbe retto ancora a lungo, e rischiava che le bombe saltassero uccidendo tutti… anche se non poteva sapere che era già successo naturalmente…
Leggendogli negli occhi che sembrava aver compreso che cosa gli stessero dicendo, l’azzurra finì per dirgli sorridente “Hai posto fine ad un’era all’interno della Comunità. Essa è arrivata al tramonto di una fine inevitabile… ma questo non significa che sia tutto finito. Adesso ci sarà l’alba di un nuovo inizio, e toccherà a te come Prescelto guidare gli abitanti della Comunità verso un nuovo mondo…”
Mentre la donna concludeva la sua frase Lee, Fontaine e Leopold finirono per indicare tutti e tre il cielo con l’indice destro dopo aver sollevato il suddetto braccio, compiendo così un gesto che sembrava fin troppo chiaro “… Toccherà a te renderli finalmente liberi!!”
… Libertà…
Una parola, una singola parola così piccola, ma al tempo stesso così altisonante e chiara di significato. Quello era ciò che a lui ed agli abitanti di quella società mancava e non avevano mai ottenuto nonostante le apparenze.
Non erano mai stati davvero liberi, non avevano mai preso la loro strada ed era sempre stato qualcun altro a decidere il loro destino. Ma ora che le catene della prigionia erano finalmente rotte potevano tracciare la loro rotta, e seguirla senza che nessuno potesse fermarli.
Anche se aveva ucciso qualcuno, aveva aperto le porte in questo modo a qualcosa che se Xehanort fosse rimasto in vita non sarebbe mai stato possibile. Se i suoi amici e/o parenti potevano essere finalmente ciò che volevano, era solamente grazie a lui…
Ma al tempo stesso non poté fare a meno di pensare ad un dettaglio, che quando aveva saputo era rimasto sconvolto completamente e che aveva finito per non pensarci più, nonostante l’albino gli avesse fornito ciò che sperava di sapere da tanto tempo…
Mentre combattevano, il Gran Maestro per convincerlo ad andarsene dalla società insieme al fratello aveva finito per rivelargli l’ubicazione dei suoi genitori, che si erano nascosti da tempo ai Nazisti in un altro Paese per avere salva la vita.
Inutile dire che il suo desiderio di riabbracciarli era enorme, avrebbe voluto tanto constatare di persona che stessero effettivamente bene e poterli avvolgere in un caldo abbraccio… ma come Prescelto aveva finito per avere fin troppe responsabilità, che forse non gli consentivano quel “lusso”…
Era molto nel dubbio, e questo lo fece sapere ai suoi amici in quel momento “… Però… i miei genitori…”
Non c’era bisogno che dicesse altro. Sapevano bene che cosa il figlio di Ansem gli aveva rivelato, ed erano anche a conoscenza che fosse la realtà effettiva, ma arrivati a quel punto loro non potevano influenzarlo in alcun modo.
Quella era una faccenda sua personale, e stava solamente a lui scegliere quale fosse tra le due cose quella che più desiderava in assoluto. I suoi doveri da Prescelto non gli impedivano di essere felice, doveva solamente volerlo lui stesso.
“Quello toccherà a te scegliere se incontrarli personalmente o lasciarli andare…” specificò difatti Jaqueline.
Leopold aggiunse “Il tuo destino è stato compiuto, ed ora la responsabilità di migliaia di vite è tutta nelle tue mani, ma questo non deve impedirti di realizzare i tuoi desideri. Se c’è una cosa che dovresti aver imparato combattendo il Concilio è che la libertà è preziosa, ed è di chi è disposto a lottare per essa!”
“Fai tutto ciò che è in tuo potere per essere felice e per rendere felici gli altri. Questa è l’unica cosa che possiamo dirti…” si limitò invece ad esclamare Boyce.
Sfortunatamente loro erano morti e non potevano più influenzarlo in alcun modo nella vita reale, ma potevano ancora dargli dei buoni consigli finché rimaneva lì, e proprio per questo ci tennero a fargli sapere che non doveva avere impedimenti.
Sapevano i tre che erano fuggiti insieme a lui per tutto quel tempo che sapere dov’erano i suoi genitori era il suo più grande desiderio, ed ora che ne era a conoscenza non doveva buttare via questa opportunità, se non lo voleva…
Bulma concluse il discorso sostenendo “Lorenzo, devi solo fare ciò che ti dice il tuo cuore, senza dimenticarti chi sei realmente e che tutto quello che hai fatto è stato per il bene di tutti. Non dimenticare mai questo…”
Il tutto lo disse continuando a sorridere dolcemente al ragazzo mentre gli teneva la mano destra poggiata sulla spalla sinistra. Lo stava trattando quasi come se fosse suo figlio per fargli comprendere che non doveva abbattersi e che doveva andare avanti…
E sembrava effettivamente esserci riuscita, dato che il giovane, mentre rimaneva sempre in ginocchio e manteneva lo sguardo perplesso, iniziò finalmente a rendersi conto del perché stesse accadendo tutto quello.
Gnu l’aveva portato lì con loro per fargli capire che non doveva struggersi per la morte di Xehanort, che anche se le sue mani erano sporche di sangue poteva ancora svoltare la sua vita, e che niente gli era precluso solamente perché era il Prescelto.
Adesso finalmente l’aveva capito, se un Glascot si era premunito di tutto quello solo per farglielo capire significava che era davvero importante, ed ora era pronto a mettere in pratica gli insegnamenti ed a fare quello che andava fatto per il bene sia suo che della Comunità.
L’unico problema fu che… non poté fare a meno di farsi scappare una piccola lacrima dagli occhi considerando che quella sarebbe stata l’ultima volta che li avrebbe visti!
Tralasciando la sorpresa e lo shock per quanto accaduto al Palazzo Presidenziale, non poteva negare di aver gioito a dire poco nel suo cuore nel rivedere coloro che credeva ormai morti e quindi impossibili da poter anche solo squadrare un’ultima volta…
Ma era inutile dire che si trattava di qualcosa di temporaneo, appena terminato lì sarebbero scomparsi, e stavolta per sempre. Non li avrebbe mai più rivisti, ed anche per questo aveva gli occhi lucidi mentre un’altra lacrima gli scappava da entrambi gli occhi.
Nessuno dei quattro sembrò incuriosirsi dalla cosa, perché avevano già intuito il motivo di quelle lacrime, e difatti Lorenzo stesso lo confermò a quel punto sostenendo “… Mi mancate tutti, mi mancate terribilmente tutti quanti…”
“Lo sappiamo, ragazzo!” dichiarò allora Leopold.
Jaqueline esclamò “Purtroppo il nostro tempo sulla Terra è scaduto. La nostra vita è finita ed è giunto il momento che riposiamo in pace…”
“… Ma tu hai ancora tutta la tua vita davanti, Lorenzo, e con te anche Danilo, Nami, Winry, Naruto e tutti gli altri. Non soffermarti su di noi, siamo il passato, voi siete il futuro!” aggiunse Lee concludendo la frase dell’amica.
A terminare però quelle uscite fu Brief, che alzandosi in piedi ed arretrando leggermente per tornare nel punto dov’era poco prima esclamò “È ora che tu vada avanti. Torna indietro e apri la strada per il tuo futuro, non porti limiti e vai dritto, e troverai il tuo posto nel mondo!”
Parole davvero incoraggianti da parte di tutti loro, al punto che finirono quasi per caricare il castano “magicamente”. Sentiva come se le sue preoccupazioni ed i suoi timori fossero scomparsi in un momento, non aveva più paura del dì venire, e neppure delle sue azioni passate.
Era pronto a svoltare, era pronto a cambiare, era pronto… ad andare avanti.
Non sapeva se fosse stato Gnu con i suoi poteri mentali oppure era il suo cuore che gli stava facendo capire che avevano ragione, fatto stette che si sentì quasi come rinato, ed anche per questo smise di avere gli occhi lucidi.
Loro quattro gli sarebbero mancati, questo non sarebbe cambiato e nulla poteva cambiarlo, ma per degli amici persi ne aveva molti altri che erano ancora vivi… e che lo stavano aspettando a casa. Non poteva deluderli, non adesso!
Passandosi rapidamente il braccio sinistro davanti agli occhi, il castano si rimise in piedi con molta determinazione sia in volto che nella postura, ed annuì convinto a dimostrare che aveva recepito il loro messaggio.
La stessa cosa la fecero anche i quattro con cui aveva appena finito di parlare, e consapevole che ormai il suo tempo nella sua mente stesse per scadere, visto che ormai era certo che avessero adempiuto al loro compito, ci tenne a salutarli un’ultima volta, ora che ne aveva l’opportunità.
“Addio, amici miei. E grazie, per tutto quanto!”
Doveva confessare che gli venne quasi da piangere mentre li salutava, erano tutti eccezionali e gli voleva un mondo di bene. Anche se era consapevole che doveva andare avanti, avrebbero comunque avuto infinitamente un posto speciale nel suo cuore.
Tutti e quattro sorrisero ancora con molta soddisfazione, e Boyce dichiarò “Grazie a te per averci sostenuto ogni secondo della nostra vita, amico mio!”
“Abbi cura di te, ragazzo!” esclamò Leopold con il sorriso soddisfatto.
Jaqueline, poggiando entrambi i pugni sui rispettivi fianchi, affermò con un sorrisetto “E saluta quell’idiota di Danilo da parte mia!”
Lorenzo non poté fare a meno di sorridere davanti alle loro parole, si vedeva che erano loro perché si comportavano come in vita. Gnu gli aveva fatto un eccezionale ultimo regalo, e non l’avrebbe mai ringraziato abbastanza per questo.
Ancora una volta fu Bulma a dire le ultime parole, mentre sollevava la mano destra agitandola in segno di saluto insieme a Lee, Fontaine e Jackson “Mi raccomando, siate prudenti e forti. La vostra vita comincia solamente ora!”
Anche lei non poté fare a meno di salutarlo, seppur fosse pure lei visibilmente commossa e con gli occhi lucidi “Addio, Lorenzo. Sei un ragazzo magnifico, non cambiare mai…”
Ecco, quello fu quasi il colpo di grazia per il cuore del castano, che davanti alle parole dell’azzurra non poté fare a meno di commuoversi completamente, pur cercando con tutto sé stesso di trattenere le sue lacrime come poteva.
Vedeva che ormai il bianco e le figure che aveva davanti stavano iniziando a scomparire, stava uscendo dalla sua mente per tornare nel mondo reale. Ma prima che ciò accadesse, ci tenne a stamparsi quell’ultima immagine nella sua mente.
Quattro suoi amici, nell’ultimo momento in cui li avrebbe visti, che lo salutavano augurando buona fortuna a lui, a Danilo ed a tutti gli altri. Qualcosa che non credeva sarebbe mai potuto succedere, qualcosa… che gli aveva aperto gli occhi.
Il Saggio Glascot gli aveva fatto un ultimo regalo magnifico, quella discussione gli aveva fatto capire che non doveva soffermarsi sul passato e sulle sue azioni discutibili se voleva dare un futuro alla Comunità, ed ora era pronto a mettere in pratica quegli insegnamenti.
Bulma, Boyce, Jaqueline e Leopold rappresentavano una parte importante della sua vita, le fasi che aveva dovuto attraversare prima mentre fuggiva dai Nazisti e poi mentre viveva nella Comunità, e gli sarebbe stato grato per sempre.
Quello era un addio definitivo, ma loro avrebbero vissuto per sempre nel suo cuore fino a quando avrebbe avuto memoria di loro…

Gli occhi si aprirono di colpo.
Appena la vista gli si fu annebbiata e Bulma, Boyce, Jaqueline e Leopold furono spariti dalla sua vista, Lorenzo spalancò di scatto lo sguardo, sollevando anche la schiena di colpo e portandola in posizione eretta.
Cominciò ad ansimare abbastanza pesantemente, come se avesse fatto un orrendo incubo quando in realtà non era vero, però ciononostante sembrava provato, come se avesse il fiatone perché la battaglia contro Xehanort era appena finita.
Non riuscì neanche a mettere a fuoco il luogo dove si trovava tanto era agitato, aveva pure il cuore che batteva a mille e non riusciva a fermarlo, gli ci vollero almeno trenta secondi abbondanti prima di calmarsi completamente.
Resosi conto che era uscito dalla sua mente, iniziò a tranquillizzare lentamente il suo respiro, che tornò regolare, ed il suo battito cardiaco, che ricominciò a battere regolarmente anche quello, mentre finalmente cominciò a mettere a fuoco la sua vista.
Poté notare in questo modo che sembrava come sdraiato all’interno di un letto… ma non uno qualsiasi, bensì quello in cui alloggiava da quando era andato a vivere a Villa Brief su richiesta di Bulma stessa!!
Gli sembrò assurdo, dato che l’ultima cosa che si ricordava era la disperazione per aver ucciso l’albino, e poi si era fatto tutto buio… fino alla visione nella sua mente provocata da Gnu naturalmente, ma evidentemente qualcosa era successo prima.
*Che cosa…* pensò immediatamente confuso.
Come se non bastasse, appena portò in avanti le mani per prendere le coperte azzurre sotto cui si trovava, si accorse… che le braccia erano avvolte da delle bende, che coprivano anche le mani ad eccezione delle dita!
*Ma cosa…* finì addirittura per ripetersi mentalmente tanto era confuso.
A quella vista, Lorenzo cominciò a toccarsi prima il petto e poi il volto, ed in questo modo si accorse che, nonostante la sua maglietta nera fosse ancora integra e ce l’avesse ancora addosso, presentava delle bende su tutto il corpo.
Poteva sentire il petto interamente coperto dalle bende, e la stessa cosa la poteva dire per la faccia, tranne che per la bocca, gli occhi ed i capelli le fasce lo coprivano completamente. Inoltre, non sentiva più male né là dove avrebbe dovuto avere la ferita diagonale sul petto, e neppure sul braccio sinistro rimasto gravemente danneggiato durante lo scontro con Xehanort…
Ma perché diavolo avrebbero dovuto farlo?!
*Che cosa sta succedendo?! Non capisco…* si domandò all’istante il bruno, sperando di trovare presto una risposta a quel quesito.
Forse per comprendere meglio dove si trovasse e che cosa stesse succedendo, il Ferraro maggiore cominciò a guardarsi attorno, dando per scontato che si trovasse nella sua camera da letto di Villa Brief…
Ed invece si ritrovò sorpreso quando si accorse che era tutt’altro luogo, o per meglio dire stanza!!
La riconosceva, si trattava della camera da letto posizionata davanti a quella vecchia di Winry dove aveva avuto la diatriba con Bakura la sera del compleanno di Bulma, e difatti poteva vedere alla sua sinistra l’assenza della porta in quanto sfondata da Nina quella sera.
La composizione della camera era identica a quella di Rockbell, solamente a parti invertite dato che stavolta la finestra era a destra del letto, attaccata al muro dove si trovava appoggiato anche il suddetto letto.
Ma c’era anche di più, dato che non era da solo in quella camera!
Non sapeva bene che cosa fosse successo, ma poteva vedere che c’erano quattro individui insieme a lui nella stanza… anche se nessuno di loro era sveglio, stavano dormendo beatamente seppur con un volto sia tranquillo che leggermente preoccupato.
C’era Nami, la quale stava dormendo con il petto poggiato sul letto a pancia in giù alla sua sinistra, all’altezza della vita e quindi lì dove era seduto in quel momento, le braccia incrociate e la testa poggiata su di essa e rivolta verso destra, il tutto mentre era seduta su uno sgabello di legno marrone e non aveva più le bende sul corpo.
Si trovava lì pure Naruto, il quale aveva preso una sedia anche quella di legno marrone e l’aveva poggiata a sinistra dell’arancione, finendo però per addormentarsi seduto su di essa con la schiena che toccava lo schienale e la testa portata all’insù verso il soffitto.
Infine, c’erano anche Danilo e Winry, i quali avevano preso pure loro due sedie di legno e le avevano posizionate davanti al letto ed avevano finito per addormentarsi pure loro… anche se in una posizione che il bruno non si aspettò minimamente.
Praticamente erano l’uno poggiato sulla spalla dell’altra!
Rockbell si trovava a sinistra del biondo, e stava dormendo con la testa poggiata sulla spalla destra del ragazzo, mentre anche quest’ultimo sonnecchiava con però la testa poggiata sopra quella della giovane alla sua destra.
Una visione che lasciò abbastanza stranito il castano, dato che era rimasto che i due, seppur non litigassero più, non andavano ancora propriamente d’accordo. Chissà che cosa era successo mentre stava dormendo…
Giusto, avendo dormito aveva perso la cognizione del tempo!!
Fortunatamente sapeva già dove cercare l’orologio, e con lo sguardo osservò verso l’alto, per la precisione al centro del muro davanti a lui in prossimità del soffitto, dove si trovava una sveglia digitale e rotonda.
In questo modo poté vedere ora e data… erano le 13:30 del 26 Agosto 1943!!
Ma che… erano passati cinque giorni da quando erano partiti per il Palazzo Presidenziale?!
Non era possibile, non si ricordava nulla. Ma che cavolo… cos’era successo? Com’era possibile tutto ciò? Aveva dormito per cinque giorni senza neanche accorgersene?!
Sembrava abbastanza agitato, al punto tale che per un momento il respiro ed il battito cardiaco tornarono ad essere irregolari. La confusione nella sua mente lo stava mettendo in ansia un po’ troppo, quello era il problema.
Tuttavia, comprese anche che rimanendo così non avrebbe compreso nulla, e non voleva neanche svegliare i quattro presenti in quella stanza perché temeva di disturbare il loro sonno, l’ultima cosa che avrebbe voluto fare dato che non sapeva da quanto stessero dormendo.
Così, dopo essersi calmato ed aver fatto tornare regolare sia la respirazione che il battito cardiaco, cominciò a riflettere per provare a ricostruire gli eventi intercorsi dopo che era “svenuto” a seguito della morte di Xehanort.
Si ricordava di un enorme esplosione, probabilmente averlo spinto nel Generatore aveva provocato la sua distruzione visto che Bulma, Boyce, Jaqueline e Leopold gli avevano confermato che era andato distrutto, e questo doveva aver innescato una reazione a catena.
Probabilmente dovevano aver attivato le bombe rimaste all’interno della stanza, e dato che aveva perso i sensi forse anche quelle presenti nella zona del Palazzo Presidenziale erano esplose non essendoci più lui a bloccarle.
Questo avrebbe dovuto significare la morte di tutti quanti, ma lui era lì, vivo ed abbastanza vegeto… quindi questo poteva voler dire che aveva riportato delle ferite dalle deflagrazioni, ma che era comunque riuscito a salvarsi perché i suoi amici l’avevano portato in salvo in tempo.
Ciò avrebbe spiegato anche perché era coperto di bende dalla testa ai piedi, le ferite riportate non dovevano essere uno scherzo ed avevano costretto i medici a cure abbastanza pesanti, questo spiegava come mai aveva dormito per cinque giorni di seguito… e perché si era svegliato in preda all’ansia nonostante non avesse fatto nessun incubo…
Sembrava combaciare tutto, ed in questo modo aveva anche acquisito un senso ciò che stava vedendo. E come ultima cosa naturalmente tutti stavano dormendo lì nella stanza perché aspettavano solo il momento in cui si sarebbe svegliato…
E questo non poté fare a meno di far sorridere dolcemente Lorenzo, che pensò subito di avere dei parenti e degli amici davvero molto fidati.
Avevano ragione i quattro con cui aveva appena parlato. Lui e coloro che aveva davanti a sé erano il futuro, e dovevano preservarli finché potevano per garantire un futuro non solo alla Comunità, ma al mondo intero.
Avrebbe potuto svegliarli per fargli sapere che stava bene, ma decise di non farlo. Non sapeva se si fossero addormentati da pochi minuti, e neppure se avrebbero reagito con ansia ed agitazione nel vedere che era stato proprio lui a svegliarli.
Proprio per questo, Lorenzo decise di rimanere seduto sul letto e sotto le coperte, in attesa che il primo di loro si svegliasse da solo e si accorgesse che si era ripreso, avvertendo di conseguenza tutti gli altri.
Oppure anche chi sarebbe entrato in quella camera durante quei minuti per controllare come stava avrebbe potuto svegliarli, pure quella opzione andava bene, ma di sicuro non sarebbe stato lui, sarebbe rimasto lì ed avrebbe atteso.
Avrebbero avuto tutti una bella sorpresa, dato che forse si aspettavano che si riprendesse molto più tardi di solamente cinque giorni dopo…

Mentre succedeva questo all’interno, all’esterno la situazione non era affatto tranquilla, anzi c’era un vero e proprio bordello!
Questo perché negli ultimi cinque giorni le cose erano cambiate parecchio all’interno della Comunità per via di quanto accaduto, anche se Lorenzo non poteva saperlo perché era rimasto svenuto per tutto il tempo.
Tutti i cittadini erano stati informati della verità sul Concilio dei Sette e su Xehanort, e non solo. Sapevano tutti anche degli Illuminati e della vera storia del loro popolo, del fatto che fossero tutti dei Grim in pratica.
Chi aveva combattuto al Palazzo Presidenziale aveva raccontato loro anche quanto accaduto all’interno dell’edificio, dalle battaglie minori fino a passare a quelle contro i Capi del Concilio e contro il Gran Maestro in persona ed il suo braccio destro.
Avevano ritenuto corretto che sapessero ogni cosa, perché quella società aveva vissuto nella menzogna per fin troppo tempo ed era arrivato il momento di mettere a nudo tutto quanto, di mostrare alla luce del Sole quanto accaduto lì da loro.
Per fare ciò però, fu necessario riunire tutti gli abitanti della Comunità in un unico luogo, e nonostante si trattasse di un’operazione tutto fuorché facile ci riuscirono.
Nel giro di un paio di giorni radunarono tutti gli abitanti della società a Fantacity, per la precisione davanti a Villa Brief, che essendo situata sulla cima di una collina della città era abbastanza grande da ospitare un numero ben nutrito di gente.
Vennero anche messi al corrente della distruzione del Generatore, un evento che poteva segnare la fine della vita così come la conoscevano. Avrebbero discusso di che cosa fare in merito appena il Grim si sarebbe ripreso completamente.
Non furono però le uniche informazioni di cui tutti vennero al corrente, perché la Grande Sacerdotessa aveva promesso a sé stessa ed anche a Shiryu che se fossero usciti vivi da quella storia avrebbe raccontato l’origine di tutto agli abitanti della Comunità…
E fu esattamente ciò che fece!!
Saori, senza avere alcun timore né dei pregiudizi né delle conseguenze delle sue azioni, raccontò a tutti gli abitanti della Comunità la storia dei Glascot di cui era venuta a conoscenza grazie a Gnu e che anche Lorenzo conosceva!
Spiegò loro dell’origine degli extraterrestri, del loro arrivo sulla Terra, della creazione degli umani e della guerra civile sottoterra, per arrivare poi alla partenza dei Glascot ed alla vera identità della Prima Grande Sacerdotessa, così come la discendenza di Naruto.
Inutile dire che tutti c’erano rimasti di stucco nel comprendere queste verità, perché riscrivevano la storia così come la conoscevano, e non solo la loro ma addirittura quella della Superficie, qualcosa che li aveva sconvolti a voler essere riduttivi.
Passati dei giorni, non erano ancora riusciti ad assimilare completamente quelle informazioni, così come quello che era successo e il destino che poteva attendere la Comunità… ma cercavano comunque di non pensarci.
Sapevano che il loro salvatore, colui che aveva sconfitto Xehanort e salvato il mondo, era ancora in pericolo di vita essendo svenuto all’interno di Villa Brief, e di conseguenza prima di decidere volevano tutti aspettare che si riprendesse.
Mentre aspettavano accampati tutti fuori da Villa Brief, cercavano di non pensare ai fatti negativi degli ultimi giorni ed a passare quei momenti come meglio potevano e con i propri amici e familiari che si trovavano lì con loro.
Quando Lorenzo si sarebbe ripreso avrebbero avuto molto di cui discutere…

Ovviamente tra coloro che si erano accampati sulla collinetta di Villa Brief c’era anche l’intera squadra dei Bladebreakers… o almeno ciò che era rimasto del gruppo.
Durante la battaglia per la salvezza del mondo, la squadra era stata la prima a scendere in campo per tenere impegnato Xigbar ed impedirgli di mirare ai nemici… ma era stata anche quella che aveva pagato il prezzo più alto di tutti.
Non solo avevano scoperto che Max era un traditore e Rei aveva dovuto eliminarlo per questo, ma Kai aveva sacrificato la sua vita per salvare Takao da un attacco mortale del cecchino, ed a causa di tutto ciò i loro elementi si erano drasticamente diminuiti.
Erano rimasti solamente due giocatori e due manager all’interno dei Bladebreakers… ma era inutile dire che quello era il problema minore in tutto ciò, considerando che avevano perso un caro amico ed un altro li aveva ingannati per tutto il tempo!
Naturalmente Kinomiya e Kon non avevano potuto tenere nascosto questi fatti ai loro due amici, ed avevano dovuto rivelargli la verità il momento in cui il blu si era potuto riprendere parzialmente dalle ferite che si era provocato per sconfiggere il Nessuno.
C’erano voluti anche per lui quattro giorni di cure e riposo, ma alla fine Takao era tornato quello di prima e, quando si era ripreso il giorno precedente, lui e l’amico avevano raccontato al Professore ed a Tachibana tutto quanto.
Il Capitano aveva omesso che il sacrificio Hiwatari l’aveva compiuto per non far soffrire la castana, l’ultima cosa di cui aveva bisogno era di un'ulteriore botta emotiva, e si era limitato alla morte del compagno.
Inutile dire che nessuno dei due prese bene quella notizia al punto che finirono per scoppiare a piangere entrambi sonoramente, ed anche il giorno successivo i due stavano ancora piangendo pesantemente.
Si trovavano seduti su una panchina mobile di colore verde, portata lì dai cittadini insieme a tante altre affinché ci fossero posti per sedersi non necessariamente a terra, ed erano ancora intenti a versare lacrime amare per i loro amici.
“N-Non ci posso credere…” biascicò Hillary, seduta composta mentre teneva entrambi i pugni poggiati sulle ginocchia e li stringeva fortemente.
“I-Io lo sapevo. S-Sapevo che sarebbe finita male, e-e non li ho f-fermati…” sembrava invece che Kappa si stesse dando le colpe per quanto accaduto ai due amici.
Poteva comprenderlo la ragazza, ma ci tenne comunque a sottolineare “Non è stata colpa tua. Max ci avrebbe comunque tradito mentre Agatha assassinava Bra, se non fossero partiti… forse ora nessuno di noi sarebbe qui per poter piangere…”
Ne era certa perché si ricordava bene la discussione tra l’anziana e Nunnally che aveva origliato dopo essere uscita dal bagno, seppur la sorella minore di Lelouch stesse fingendo per poter tradire la badante al momento opportuno.
A tal proposito, si era posta pure la domanda sul perché la Lamperouge, Sebastian e Lucy non avessero detto loro che Mizuhara era un traditore durante la discussione a Villa Brief cinque giorni prima, ma forse poteva comprenderne il motivo.
Erano già stati colpiti emotivamente dalla prigionia subita temporaneamente nella cucina della villa ad opera della madre di Hughes, non volevano farli stare male prima di sapere che cosa fosse effettivamente successo al Palazzo Presidenziale.
Ma anche se ora sapevano tutto, non cambiava nulla. Un loro amico era morto, e l’altro aveva confessato in punto di morte che non gliene era mai importato nulla di tutti loro, era una tragedia, una tragedia per tutti loro.
Nonostante le parole di Tachibana, sembrava che il Professore non riuscisse comunque a darsi pace, dato che passandosi il braccio destro davanti agli occhi disse comunque “F-Forse hai ragione… m-ma ciò non cambia comunque quello che è successo!”
“Lo so, Professore. Lo so…” si limitò a rispondere Hillary.
Entrambi non riuscivano a smettere di piangere, e se la loro mente era passata solamente per un momento verso Max, non soffermandosi troppo su un traditore che non aveva mai avuto nessuna considerazione di loro, finirono inevitabilmente per pensare soprattutto a Kai.
Il castano lo considerava un caro amico nonostante il suo carattere scorbutico e freddo, non era molto socievole ma aiutava molto la squadra e c’era sempre per loro, seppur mantenesse comunque un atteggiamento distaccato. Voleva loro bene anche se esternamente non lo mostrava…
Bene o male, anche Tachibana finì per pensare le stesse cose del ragazzino, ma non poté fare a meno di pensare comunque che, se con tutti i suoi compagni rimaneva freddo ed asociale seppur disponibile, con lei riusciva ad essere più gentile che con gli altri.
Senza modestie riteneva di avere un buon intuito femminile, ed aveva iniziato a sospettare di aver fatto breccia nel cuore di Hiwatari, era l’unico modo per cui la trattasse diversamente da tutti gli altri, seppur solo in pochi momenti e quando c’erano pochi elementi della squadra in giro.
Non sapeva se i suoi sospetti erano veri o meno, ma ciò non poteva fare a meno di distruggerla ancora di più emotivamente di quanto non lo fosse già.
Se avesse azzeccato per davvero, aveva perso un’occasione per chiedergli conferma dei suoi sospetti… e magari anche chiarirsi con lui una volta per tutte, fargli capire che a lei piaceva solo Takao in modo da poter comunque rimanere amici.
Era certa che avrebbe accettato conoscendolo… ma non l’avrebbe mai potuto sapere…
Proprio in quel momento… “Ragazzi…”
Sentendosi chiamare, i due finirono per sollevare lo sguardo e, in questo modo, poterono vedere che sia Takao che Rei li avevano raggiunti, e li stavano osservando con uno sguardo abbastanza triste, quasi depresso.
Il primo era davanti alla giovane ed il secondo era davanti al ragazzino, e sembravano quasi star compatendo il loro stato, dato che comprendevano come non fosse facile accettare una simile verità, per nessuno di loro.
Anche Kinomiya alla fine aveva saputo di Max solamente quando si era ripreso, ma, dopo il sacrificio di Kei e l’essersi trovato davanti proprio Kon quando si era ripreso, aveva già fatto due più due ed aveva capito che il traditore di cui parlava Xigbar era il biondo.
Se così non fosse stato, sarebbe stato lì ad accoglierlo insieme al nero, oppure sarebbe stato ricoverato in una stanza di Villa Brief insieme a lui, dato che tutti i feriti erano stati posizionati all’interno delle camere della casa essendo ben larga ed ospitante.
Questo l’aveva aiutato a digerire meglio la pillola, ma ovviamente non poteva dire la stessa cosa per i suoi amici, che erano ancora visibilmente distrutti, e difatti sollevarono lo sguardo per osservarli mostrando ancora le lacrime che stavano versando.
Nonostante questo, Kon gli domandò “… State bene adesso?” era una domanda stupida e lo sapeva, ma gli venne quasi spontanea da fare.
Tuttavia, Kappa rispose immediatamente “Come facciamo a stare bene? Un nostro amico è morto, un altro ci ha manipolato per tutti gli anni in cui è stato con noi, e come se non bastasse i Campionati del Mondo di Beyblade sono stati annullati. Tutti i nostri sforzi di creare un gruppo compatto sono andati distrutti, sia a livello emotivo che a livello fisico…”
Sembrava assurdo che pensasse anche al Torneo in un momento come quello, ma lo capivano. Era stata la preparazione continua alle competizioni di Beyblade che aveva unito il gruppo e li aveva trasformati in una famiglia più che in una squadra.
L’annullamento del Torneo indicava il fallimento totale di tutti i loro sforzi, perché oltre ad aver partecipato ad una farsa in cui credevano di essere degli amici non avrebbero più potuto neppure mettere in pratica l’unica ragione per cui potevano ancora considerarsi una squadra unita.
Il loro era un fallimento in piena regola, ed anche Hillary sembrava concordare dato che, rimanendo nella stessa posizione di prima, abbassò lo sguardo mentre delle lacrime ricominciarono a scendere dai suoi occhi per passare sulle guance…
Però non tutto era perduto, anzi per Rei fu una vera fortuna che il castano fosse il primo a citare la competizione, perché aveva qualcosa da dire loro.
Difatti, cercando di essere serio nonostante il momento, provò a dire loro con la mano sinistra in tasca “A proposito dei Campionati del Mondo di Beyblade, io e Takao avevamo qualcosa da proporvi…”
Non finì però la frase, in quanto si voltò verso il blu e, sollevando la mano destra con il palmo rivolto verso l’alto, gli indicò quasi che poteva parlare, come se volesse lasciare a lui il compito di avvisarli della novità.
In verità era qualcosa che avevano già programmato. Ne avevano discusso e tutti e due erano d’accordo, inoltre Kinomiya aveva deciso di prendersi la briga di comunicarglielo in quanto Capitano della squadra, lo rimaneva sempre nonostante quello che era successo…
Naturalmente i due interlocutori, seppur non avessero ancora smesso di piangere, iniziarono a guardarli abbastanza incuriositi per capire che cosa volessero dirgli, dato che tecnicamente la competizione c’entrava relativamente sulla questione…
Takao, intanto, dopo aver annuito a Rei con uno sguardo abbastanza severo, si voltò a guardare gli altri due suoi amici e, subito dopo, tirò un sospiro, forse per darsi la carica necessaria per poter parlare loro e dirgli l’idea che avevano avuto.
Dopodiché, circa tre secondi dopo che ebbe terminato di sospirare, cominciò finalmente a parlare “Ecco… come sapete a causa di quanto accaduto al Palazzo Presidenziale i Campionati del Mondo di Beyblade sono stati sospesi, ma c’è comunque la concreta possibilità che possano essere riassegnati ad una nuova data quando tutta questa storia sarà risolta…”
“E chi se ne frega?!” se ne uscì però la castana, che non sembrava star apprezzando le uscite del giovane visto che stava pensando a sottigliezze “Stiamo vivendo un lutto, sai quanto ce ne può importante di uno stupido Torneo?!”
Non aveva tutti i torti ed il blu lo sapeva bene, ma quella era solo la cornice e non il contenuto della notizia in sé, proprio per questo le rispose subito per tranquillizzarla “Fammi finire, e poi capirete che cosa voglio dire…”
Anche se la ragazza rimase in silenzio per sentire il continuo del discorso, non poté fare a meno di continuare ad osservarlo quasi malamente per aver tirato fuori una sciocchezza del genere, mentre il Professore sembrava solamente curioso.
Così, visto anche che l’amica sembrava avere abbastanza fretta e, soprattutto, poca pazienza, Kinomiya arrivò dritto al punto mettendo entrambe le mani in tasca “… Naturalmente per gareggiare serviranno come sempre quattro elementi per squadra, ma noi a causa… di quanto accaduto… siamo rimasti in due. Perciò… ecco…”
Aveva tergiversato per un momento quando aveva dovuto dire che erano rimasti in due, si era addirittura rabbuiato in volto, cosa che non era sfuggita a Tachibana e che l’aveva sorpresa, evidentemente non era insensibile come aveva supposto negli ultimi secondi…
Takao intanto concluse sostenendo “… Volevamo che gli ultimi due membri della squadra foste voi!! Ecco, l’ho detto!!” le ultime parole le aveva pronunciate tutte di seguito e quasi alzando la voce, come se si volesse liberare rapidamente di quel fardello…
E che fardello!!
Praticamente aveva proposto a Kappa ed Hillary, che non avevano mai preso in mano un Beyblade in vita loro se non per la manutenzione, di diventare membri effettivi dei Bladebreakers e non dei semplici manager come erano stati fino a quel momento!!
Inutile dire che tutti e due ci rimasero di stucco a quella proposta, al punto tale che le lacrime si stopparono all’istante, sgranarono gli occhi e spalancarono la bocca a dir poco senza parole per quanto appena detto dall’amico.
“EEEHHHHH?!?!” finirono addirittura per gridare tutti e due.
Rei a quel punto intervenne sostenendo “Sappiate che è stata un’idea di Takao quella di integrarvi a tutti gli effetti nella squadra, e personalmente ho approvato la sua scelta. È ora che vi uniate ufficialmente a noi, senza rimanere ai margini dei Bladebreakers!”
Il tutto Kon l’aveva detto con un dolce sorriso sulle labbra ed incrociando le braccia, ed anche il Capitano aveva finito per sorridere dolcemente mentre parlava il compagno. Tutti e due credevano fermamente in quell’idea, e non avrebbero mai cambiato idea.
Naturalmente i due diretti interessati erano ancora parecchio scioccati, e stavano avendo la stessa espressione di prima. C-Cosa voleva dire che sarebbero stati membri della squadra? Che… avrebbero partecipato alle competizioni?!
Oddio, era qualcosa di davvero assurdo per loro, un salto in avanti troppo grande per degli inesperti come loro. Ancora un po’ e non sapevano neppure come lanciare una di quelle trottole, figurarsi se potevano addirittura competere!
Difatti Kappa presentò subito questo dubbio, alzandosi in piedi e dicendo quasi agitando le mani “Parte della squadra?! M-Ma nessuno dei due ha mai giocato a Beyblade! Non sappiamo nulla di nulla di come si combatte! N-Non siamo attrezzati per sfide del genere!!”
Si aspettavano tutti e due una risposta del genere, e proprio per questo Kon dichiarò subito “Ne siamo consapevoli, ma non dovete avere timore. Vi insegneremo noi tutto quello che dovete sapere su questo sport, se seguirete le nostre direttive nessuno riuscirà a tenervi testa, fidatevi di noi!”
“M-Ma…” il Professore sembrava ancora abbastanza titubante nonostante tutto.
Non andava frainteso, era un onore per lui poter essere considerato parte della squadra come lottatore effettivo, ma aveva ancora molta strada da fare e la sua paura maggiore era di combinare un casino durante la competizione, e magari che il gruppo venisse buttato fuori a causa sua.
Era molto in conflitto dentro di sé, stava lottando tra la sua voglia di mettersi in gioco e quella di non danneggiare i Bladebreakers. Se Kai fosse stato vivo, sicuramente non gli avrebbe mai perdonato una possibile sconfitta per causa sua, mamma mia…
Tachibana naturalmente era nelle sue stesse condizioni, al punto che disse rimanendo però seduta e quasi ripetendo le stesse parole del compagno “P-Parte della squadra?! M-Ma cosa state dicendo? Noi non… noi non possiamo…”
All’ultimo però aveva cambiato argomentazione, o per meglio dire si era quasi spenta totalmente, abbassando il volto e divenendo quasi sconsolata, come se ripensando a qualcosa si fosse spenta totalmente.
Questo era dovuto al fatto che la prima cosa a cui aveva pensato era che avrebbe dovuto prendere il posto di Kai e di Max… e naturalmente aveva finito per tornare triste per la loro morte, o per meglio dire per quella di Hiwatari.
Le stavano chiedendo troppo, lui era il migliore della squadra dopo Kinomiya, e lei non sarebbe mai stata alla sua altezza, non poteva fare ciò che le stavano chiedendo. Non aveva le capacità necessarie per prendere il suo posto, non poteva… essere la nuova Kai…
Quasi come se le avesse letto la mente però Kinomiya, mantenendo il dolce sorriso che aveva assunto prima, fece un paio di passi in avanti in modo da potersi avvicinare a lei e le parlò, anche se si stava rivolgendo anche a Kappa in quel momento.
“Non dovete vederlo come un peso, se non ve la sentite potete dire di no adesso e pace, troveremo altri componenti della squadra in futuro, non è quello l’importante. Ciò che conta davvero è il modo in cui volete onorare i vostri compagni caduti, so bene che anche voi come noi siete distrutti per quanto accaduto, ma è proprio per questo che abbiamo scelto voi… perché nessuno meglio di voi due può comprendere la famiglia che siamo diventati!”
Appena ebbe pronunciato queste parole, Hillary finì per rimanere parecchio sorpresa e sollevare il volto, cominciando così ad osservare il blu con occhi scioccati e la bocca leggermente spalancata, ed anche Kappa stava facendo la stessa cosa, anche se lui era alla sinistra del ragazzo, essendo stato seduto a destra della giovane fino a quel momento…
A quel punto, il blu concluse il suo discorso distendendo in avanti la mano destra, quasi ad invitare la castana a prenderla, e sostenendo “Solo voi potete capire che cosa si prova a fare parte dei Bladebreakers, un legame più forte della morte e del tradimento che nessuno potrà mai spezzare. Voi siete gli unici che possono onorare la loro memoria, per questo desideriamo avere voi al nostro fianco, amici miei. Siete liberi di non accettare, nessuno di noi vi obbligherà, ma se accetterete, voi sarete come loro, indipendentemente da quanto diventerete bravi… e li renderete fieri di ciò che diventeremo!!”
… Wow, doveva dire che era stato… stupendo.
Hillary non aveva potuto fare a meno di rimanere abbagliata dalle parole del ragazzo, ecco perché era lui il Capitano della squadra. Sapeva sempre che cosa dire e come dirlo, aveva svolto un discorso quasi motivazionale per fargli capire quanto sarebbe importante una loro unione alla squadra come Blader ufficiali.
La ragazza era ancora abbastanza dubbiosa, perché non era certa che avrebbe imparato effettivamente le basi del Beyblade e sarebbe diventata forte come i suoi amici… ma le parole del giovane l’avevano toccata profondamente.
Finì addirittura per arrossare le guance mentre guardava negli occhi il giovane. La cotta che aveva per lui era tornata tempestivamente a farsi sentire, ed il suo cuore cominciò a battere all’impazzata, sentiva quasi di poter affrontare mare e monti se fosse stata al suo fianco.
Forse anche per questo, alla fine la giovane ricambiò il dolce sorriso del suo Capitano e, allungando la mano destra, prese quella di Takao rispondendo “… Se è quello che loro vorrebbero, allora così sia!!”
Naturalmente Kinomiya fu molto soddisfatto della risposta di Tachibana, al punto tale da allargare ancora di più il sorriso e rispondere “Avete fatto la scelta giusta, non ve ne pentirete amici miei, ve lo garantisco!!”
Aveva parlato al plurale, ma questo perché aveva visto che dopo l’ultima frase della bruna sia Kon che Kappa avevano sorriso, segno che alla fine anche il Professore aveva accantonato i suoi dubbi ed aveva deciso di accettare, in onore dei compagni caduti.
Sarebbe stata una dura sfida per tutti e due, avrebbero dovuto cominciare da zero l’addestramento e prepararsi in tempo per i futuri Campionati del Mondo, ma avrebbero affrontato l’allenamento con estremo piacere, perché avrebbero avuto due ottimi maestri e delle ottime motivazioni per fare bene!
Una nuova formazione dei Bladebreakers era nata, e sarebbe stata anche migliore di quella precedente!!
Questo però non avrebbe distolto Takao dalla missione personale che si era preso, l’ultima cosa che avrebbe fatto per onorare Hiwatari, ciò che sapeva era proprio quello che gli stava per chiedere prima che il suo cuore cessasse di battere troppo presto…
Infatti, il ragazzo, mentre teneva la mano della ragazza e la osservava mentre gli sorrideva dolcemente, pensò subito *Kai, rimarrò accanto ad Hillary e la proteggerò a qualsiasi costo. Te lo prometto…*
Era certissimo che, alla luce dell’ultima confessione del grigio poco prima di spirare, fosse proprio questa la richiesta che gli stava per fare, non aveva alcun dubbio al riguardo anche conoscendo l’amico…
E non intendeva lasciare che le ultime volontà del compagno fossero buttate nel gabinetto. Sarebbe rimasto con lei, l’avrebbe protetta, l’avrebbe allenata, l’avrebbe accolta come una cara amica e si sarebbe preso cura di lei, come avrebbe voluto Hiwatari.
Decise anche di tenere per sé il fatto che sapesse della cotta che la castana aveva per lui. Non sapeva ancora che cosa provasse effettivamente per l’amica, e l’ultima cosa che voleva era di fare un torto al compagno scomparso, quindi avrebbe atteso ed avrebbe visto.
E se fossero state rose, alla fine sarebbero fiorite…

“Ehi, Yugi…”
Da un’altra parte della collinetta, nonostante fosse considerato da tutti un tipo solitario ed anche lui preferisse non rimanere troppo tempo insieme agli altri, si poteva notare che c’era anche Muto lì insieme agli altri.
Se ne stava in disparte, era attaccato con la schiena ad uno degli alberi della collina con entrambe le braccia incrociate, gli occhi chiusi ed il piede destro leggermente sollevato rispetto all’altro, ma quantomeno era presente.
Questo perché sapeva anche lui che ciò di cui avrebbero dovuto discutere sulla Comunità quando Lorenzo si sarebbe ripreso era di estrema importanza per tutti quanti, ed era meglio che nessuno dei cittadini fosse assente, neppure lui.
Sotto questo punto di vista si sorprendeva che gli Assassini fossero del tutto assenti, ma l’ultimo loro avvistamento era stato di Trunks e Lelouch, quando avevano visto l’individuo che li aveva avvisati di tutto andarsene dopo aver ucciso il suo Maestro…
Ma quelli erano tipi solitari molto più di lui e lo sapevano tutti quanti, per questo non si sorprese della loro assenza… certo, neppure lui stava socializzando troppo in quel frangente, ma quantomeno era presente.
E dato che si trovava lì, una certa ragazza si era subito avvicinata a lui, raggiungendolo da davanti e rimanendo a circa cinque metri di distanza da lui, forse perché anche se gli si era avvicinato un pochino di timore le incuteva comunque.
Sentendosi chiamare, il cacciatore di taglie riaprì gli occhi e sollevò lo sguardo… notando in questo modo che si trattava di Anna, la quale lo stava osservando con uno sguardo misto tra il preoccupato ed il felice, quasi strano a volerla dire tutta.
Aveva tutte e due le mani dietro la schiena mentre lo osservava indossando gli stessi abiti che aveva dalla lotta al Palazzo Presidenziale, anche se si poteva dire che nessuno dei presenti li aveva cambiati avendo dovuto abbandonare le loro case molto rapidamente.
A quel punto Yugi, continuando a rimanere abbastanza freddo, le domandò “Che cosa c’è?” anche se nel suo tono non sembrava trasparire scocciatura o roba del genere.
Per non fargli perdere troppo tempo, dato che la sorella minore di Elsa sapeva che forse l’avrebbe fatto arrabbiare visto che in cinque giorni praticamente nessuno si era avvicinato a lui, decise di non perdere tempo e di andare dritta al sodo.
Proprio per questo allungò la mano destra, che aveva tenuto dietro la schiena fino a quel momento, nella sua direzione, per rivelare che… stava tenendo tra le mani la bomba che il ragazzo le aveva consegnato!!
Si trattava di quella che Muto le aveva dato poco prima che entrasse nel Palazzo Presidenziale per difesa personale, sembrava intenzionata ad adoperarla su Teschio Rosso ma alla fine non le era servita, e per questo gliela stava restituendo.
“Volevo solamente ridarti questa, alla fine non l’ho dovuta adoperare…” il tutto però facendo svanire la preoccupazione dal suo volto per rimanere solamente soddisfatta.
Il rosso dovette ammettere di essere particolarmente sorpreso: a causa dei vari conflitti e di ciò che era successo, si era praticamente dimenticato di quella bomba. Era sorprendente che si fosse anche solamente ricordata di restituirgliela…
“Ah già, è vero…” rispose allora il cacciatore di taglie, rimanendo nonostante tutto con un volto quasi freddo.
La castana intanto andò avanti svelando “Preferisco ridartela, ora che il Concilio è sconfitto dubito che mi servirà ancora, e l’ultima cosa che voglio è di abusarne quando non mi servirà…”
In pratica gli stava dicendo che, non avendo più un nemico a cui lanciarla, quella bomba poteva rappresentare una tentazione e basta, e preferiva ridargliela prima di combinare casini irreparabili anche da sua sorella.
Yugi dovette ammettere che era più saggia di quello che pensava, aveva notato che praticamente aveva addirittura smesso di sparlare come faceva prima della battaglia al Palazzo Presidenziale. Sembrava che quell’esperienza l’avesse fatta maturare, molto bene…
Forse anche per questo, Muto decise di accontentarla e, allungando la mano destra, raccolse la bomba che gli stava restituendo e, portatala all’altezza del petto, cominciò ad osservarla come se fosse un manufatto storico che aveva appena scoperto.
La diretta interessata non poté fare a meno di essere contenta di essersi sbarazzata di un oggetto tanto pericoloso quando non le serviva, considerando che c’era il serio rischio di farla esplodere accidentalmente non voleva più averci nulla a che fare.
In mano al cacciatore di taglie sarebbe stata decisamente più al sicuro, anche considerando quanto era accaduto al Palazzo Presidenziale all’altro ragazzo a cui il rosso aveva consegnato una bomba per difesa personale…
Ecco, appena ripensò a lui, la bruna non poté fare a meno di abbassare il volto sconsolato dopo aver disteso per il lungo entrambe le braccia. Era un pervertito e questo era vero, ma nei suoi ultimi momenti di vita era stato molto coraggioso…
Quasi come se le avesse letto nella mente, Muto le domandò “Ed immagino che questa decisione non abbia nulla a che fare con Issei, vero?”
Naturalmente la giovane rimase perplessa nel sentirgli pronunciare proprio quel nome, al punto tale che sollevò la faccia ed iniziò ad osservarlo quasi come se avesse visto un fantasma, più che altro perché aveva intuito per che cosa fosse preoccupato.
Alla fine, però, dopo circa tre secondi di perplessità, Anna tornò ad avere uno sguardo piuttosto depresso e gli rispose “Più o meno… anche se non è stata la bomba ad ucciderlo, Issei è morto nel tentativo di adoperarla, e l’ultima cosa che voglio fare è di adoperarla quando non mi serve o non mi devo difendere. Non voglio fare la sua stessa fine…”
Anche se l’aveva conosciuto molto poco, sembrava che per quei brevi minuti in cui loro due ed il bruno si erano infiltrati nel treno in direzione Palazzo Presidenziale si fosse affezionata a lui, forse perché aveva capito che se sua sorella ora era una persona più solare ed allegra era anche merito suo.
Senza di lui, Anna non si sarebbe mai imbucata nell’edificio, e se ciò non fosse mai accaduto Teschio Rosso non avrebbe mai proposto quel gioco, Trunks non avrebbe mai fatto quel discorso alla bionda e quest’ultima non avrebbe mai compreso i suoi errori.
Se ora avesse potuto avere la sorella che aveva sempre desiderato sarebbe stato anche grazie a lui, e questo non l’avrebbe mai dimenticato…
Il ragazzo, sollevato lo sguardo, poté notare come la bruna sembrava parecchio distrutta per la morte del giovane, anche se non era affezionato a lui o non l’avesse mai conosciuto così come avrebbe voluto guardando oltre la sua scorza da pervertito.
Sapeva di non poter dire nulla per tranquillizzava, visto che lui con le relazioni umane non era affatto bravo e neppure aveva mai conosciuto Hyoudou oltre i suoi ultimi atti di vita, ma decise di provarci comunque.
In fondo, seppur solitario, non era un arrogante e menefreghista, ed anche per questo chiuse gli occhi e provò a dire “… Capisco bene il tuo punto di vista, e se non vuoi tenere la bomba me la riprendo. Ma non devi disperarti per Issei, lui continuerà a vivere in tutti noi, fino a quando ce ne ricorderemo!”
Quelle sue parole avevano ovviamente finito per attirare l’attenzione della castana, che sollevò in questo modo lo sguardo per guardarlo con occhi quasi perplessi. E da quando Yugi parlava in quella maniera? O per meglio dire, da quando era così saggio?
Lui però non aveva ancora finito, dato che aggiunse “Fin dall’inizio non si è mai tirato indietro davanti al pericolo, anche quando rischiava la morte ha preferito tentare il tutto e per tutto anziché scappare. Si è comportato da vero eroe, e questo nessuno dei cittadini se lo dimenticherà mai. Ricordatelo sempre Anna: nessuno muore veramente, fino a quando anche una sola persona avrà memoria di lui…”
Sapevano tutto quello che aveva fatto il castano grazie ai racconti di quanto accaduto nella palestra del Palazzo Presidenziale, per questo poteva parlare con tranquillità di quanto accaduto, e ciò lasciò sbigottita la giovane che aveva davanti.
Non immaginava che il suo interlocutore conoscesse così bene i lati umani. Forse li aveva studiati per poter essere un buon cacciatore di taglie ed anticipare in questo modo le mosse dei fuggitivi, ma lei rimase comunque parecchio perplessa…
E finì addirittura per sorridere dolcemente davanti alle sue parole!
Non aveva mai pensato che il rosso nascondesse un lato così sensibile dentro di sé, ritenevano tutti che fosse un bruto dedito unicamente al lavoro, oltre che un solitario freddo e distaccato, invece era tutt’altro se lo si imparava a conoscere.
Ma in fondo, lei più di tutti sapeva come potessero essere individui del genere, visto che anche sua sorella era molto simile a Muto, prima di aprirsi quasi completamente a seguito della battaglia al Palazzo Presidenziale.
Chissà se pure il cacciatore di taglie avrebbe avuto modo di aprire il suo cuore al prossimo come aveva fatto lei… anche se in quel momento c’era un altro problema che doveva affrontare, e che Anna era curiosa di sapere come avrebbe fatto.
In fondo con la sconfitta del Concilio dei Sette non era rimasto più nessun criminale nella Comunità, erano stati tutti catturati, e questo implicava anche un’assenza di taglie essendo “scomparsi” i ricercati.
Proprio per questo, con un’aria abbastanza curiosa, la sorella minore di Elsa provò a domandargli “E tu invece? Ormai non hai più nessuna taglia a cui dare la caccia dato che sono stati tutti catturati, e con il riscatto di Doflamingo hai ottenuto abbastanza denaro per sopravvivere a lungo. Che cosa intendi fare della tua vita?”
Non era certa che avrebbe continuato a fare il cacciatore di taglie, ma naturalmente tutto dipendeva da quale era la sua volontà, e proprio per questo aveva posto quella domanda riportando entrambe le braccia dietro la schiena.
Muto dovette ammettere di essere rimasto sorpreso dalla domanda, e per circa due secondi lo mostrò anche visivamente assumendo un’aria perplessa. Lei era la prima in cinque giorni che si avvicinava a lui, ed anche la prima che gli poneva un quesito del genere…
A cui effettivamente non aveva ancora pensato!!
Con tutti i problemi che stava attraversando la Comunità, si era dimenticato di riflettere sulla sua vita e su che cosa fare ora che nella società il lavoro del cacciatore di taglie non era più un lavoro remunerativo come poteva esserlo prima.
Così, abbassando il volto ed assumendo anche un’aria abbastanza seria mentre chiudeva gli occhi, poté rispondere unicamente “… Ad essere sinceri non lo so. Credo che questa sia la prima volta in vita mia che non ho idea di che cosa il futuro abbia in serbo per me…”
“… E?” sembrò insistere però la bruna, ponendo anche in avanti il petto con un’aria curiosa. Anche se non sparlava più come prima, il suo atteggiamento sbarazzino e ficcanaso era un po’ rimasto.
In quel caso però il cacciatore di taglie non sembrò badarci, anche perché aveva gli occhi chiusi, e le rispose semplicemente “… Immagino che mi toccherà vedere che cosa la mia vita ha in programma per me. Ho una pagina bianca davanti a me, e toccherà a me riempirla quando sarà il momento…”
Sembrò voler chiudere definitivamente il discorso con quell’uscita, anche perché non aveva affatto mentito. Non aveva idea di che cosa avrebbe fatto, poteva solamente vedere che cosa avrebbero deciso appena Lorenzo si sarebbe ripreso ed agire di conseguenza.
Aveva dato la caccia ai criminali per tutto quel tempo, ed ora che erano stati tutti presi non aveva idea di che cosa riservava il futuro per lui, ma era anche questo il bello. L’oblio era ciò di cui aveva bisogno per ritrovare il suo scopo nella vita…
E l’avrebbe sicuramente ritrovato, ne era sicuro!
In tutto quello, Anna non poté fare a meno di rimanere ancora sorpresa dal modo in cui le aveva risposto saggiamente. Aveva tirato fuori un’altra piccola perla delle sue, dimostrando di essere piuttosto colto nonostante l’aria cupa che ruotava attorno a lui.
Doveva ammettere di apprezzare quel suo lato, al punto che finì per sorridere di nuovo dolcemente mentre il ragazzo teneva gli occhi chiusi ed il volto abbassato. Finì addirittura per cominciare ad osservarlo da cima a fondo, come a voler ammirare un maestro o roba del genere.
Le era stata molto d’aiuto fino a quel momento, e non poteva che essergli infinitamente grata dato che, senza di lui, probabilmente sarebbero morti nel tentativo di agganciare il treno mentre si recava al Palazzo Presidenziale.
Forse era questo che aveva provato prima di separarsi da lui al Palazzo Presidenziale ed entrare nell’edificio, orgoglio ed ammirazione per qualcuno più esperto di lei… oppure… e se fosse stato per caso…
La sola idea che potesse essere ciò sbalordì non poco Anna, al punto tale che divenne paonazza in volto e, sgranando gli occhi, finì per toccarsi la bocca con entrambe le mani, totalmente rossa in volto per aver anche solo pensato a quell’eventualità, seppur non andasse del tutto scartata.
E se… e se si era presa una bella cotta per Yugi?!

“Prendete, e cercate di rilassarvi per come potete!”
Tutti gli abitanti della Comunità ormai si trovavano a Fantacity, accampati sulla collinetta di Villa Brief in attesa che il Grim che li aveva salvati si riprendesse, anche se alcuni erano andati comunque in città per farsi un giro.
Chi era rimasto sulla collina non godeva delle migliori condizioni, dato che a livello d’umore erano abbastanza giù, e per di più le panche che erano state portate non erano tantissime e la maggior parte era già occupata.
Fortunatamente chi era stato obbligato a sedersi sull’erba della collina aveva chi si stava prendendo cura di loro, dato che proprio in quel momento una ragazza portò ad una famiglia composta da padre, madre e figlio di nove anni delle coperte con cui coprirsi.
“Grazie, sei davvero gentilissima!” esordì l’uomo con un sorriso sulle labbra.
La donna invece disse sempre con un sorriso sulle labbra “Ora comprendo come mai eri la Presidentessa del Consiglio studentesco all’Abe Sapiens Institute!”
Eh già, perché a dare loro una mano in quel momento era nient’altro che Medaka Kurokami, colei che aveva combattuto Itachi al Palazzo Presidenziale!!
La blu aveva subito un crollo emotivo quando aveva dovuto assistere alla morte di Issei davanti ai suoi occhi al Palazzo Presidenziale, ed aveva finito per starnazzare con tutta la voce che aveva in corpo mentre gli altri la tenevano ferma.
Alla fine, per garantire a tutti di salvarsi e non perdere tempo prezioso, Lelouch aveva finito per addormentarla con il suo Geass. Il sonno in cui era piombata era durato un giorno intero come volere del ragazzo, e quando si era svegliata sembrava totalmente cambiata.
La disperazione che l’aveva colta nell’edificio principale della Comunità sembrava come sparita nel nulla, era diventata solare ed allegra, la presunzione che la circondava prima degli scontri con il Concilio dei Sette sembrava quasi sparita nel nulla.
Difatti, continuando a sorridere dolcemente, la blu pose loro due barattoli di fagioli in scatola, dicendo loro “Eccovi anche il pranzo. So che non è molto, ma le scorte purtroppo sono quelle che sono, e dobbiamo accontentarci…”
“Figurati. Dopo quello che è successo, è già tanto che abbiamo ancora da mangiare…” esclamò il padre, prendendo uno dei due barattoli.
L’altro invece venne preso dal bambino, che sorridendo dolcemente affermò “Ti ringrazio tanto per l’aiuto, Signorina!”
Delle parole dolci ed affettuose da parte di un bambino innocente, che finirono naturalmente per far sorridere dolcemente anche la studentessa, che si sentiva parecchio soddisfatta di aver potuto aiutare chi era più sfortunato di lei.
Dopo aver ricambiato il sorriso del bambino, Kurokami si allontanò dalla famigliola per andare a prendere altre coperte ed altro cibo da dare a chi in quel momento aveva qualche difficoltà… anche se il tutto lo stava facendo sotto gli occhi di due ragazzi, che erano rimasti parecchio sorpresi dal suo atteggiamento!!
“Sembra stare bene…” esordì infatti la ragazza dei due, che altri non era che Hinata stessa, la quale aveva portato il pugno destro poco sotto al mento.
Il ragazzo invece era Natsu, il quale aveva gli occhi strabuzzati e stava osservando la blu come se avesse appena visto un fantasma, e questo per un motivo ben specifico “È incredibile che si sia ripresa così rapidamente dalla morte di Issei…”
Avevano tutti saputo del decesso del ragazzo al Palazzo Presidenziale, ed il rosa c’era rimasto molto male, al punto da battere i pugni contro i muri di Villa Brief dalla disperazione, mentre Lucy era scoppiata addirittura a piangere.
Però avevano anche saputo che Medaka era colei che aveva preso più male di tutti il suo decesso, ed ora sembrava addirittura sorridente, come se non fosse successo nulla e tutto fosse tornato alla normalità, ma che…
A Dragneel c’erano voluti un paio di giorni per digerire la notizia, mentre ad Heartfilia addirittura tre, alla blu sembrava che le fosse bastata una dormita per assimilare la tragedia ed andare avanti come se nulla fosse successo.
“M-Magari sta solo fingendo, perché dentro di sé sta ancora soffrendo…” provò a supporre Hyuga a quel punto, che anche se ormai aveva superato la sua timidezza qualche volta pareva continuare a balbettare.
Dato che la nera stessa aveva avanzato quel dubbio, Natsu decise di non lasciare che rimanesse un’incognita e, dato che Kurokami era a circa dieci metri da loro che stava passando per andare dalla loro destra alla loro sinistra, decise di provare ad approfittarne.
“Ehi Medaka, ma sei per caso uscita di testa?!” senza peli sulla lingua, finì addirittura per domandarle se fosse impazzita.
Inutile dire che, a quell’uscita, Hinata lo osservò a dir poco scioccata, dato che conosceva il comportamento della ragazza e sapeva che, se provocata, poteva reagire abbastanza malamente. Ma lui doveva saperlo, era per caso uscito di senno lui?!
Fortunatamente, la blu si limitò a fermarsi e, voltandosi verso di loro, osservarli quasi confusa domandando “E da dove salta fuori adesso questa domanda?!”
Già una cosa insolita da parte sua, che lasciò parecchio attonita Hyuga. La vecchia Kurokami si sarebbe a dir poco imbufalita, quasi strano che aveva reagito in quella maniera quasi innaturale per lei, come se avesse posto la domanda più normale della storia.
Il rosa allora, avendo la sua attenzione, ne approfittò e le chiese “Sono cinque giorni che ti comporti stranamente. Io quando ho saputo della morte di Issei sono rimasti depresso per due giorni, te invece sono quattro giorni che ti comporti come se lui fosse ancora tra noi. Per caso ti si è lobotomizzato il cervello?”
La cosa bella era che aveva parlato con ingenuità vera, non faceva trasparire malizia il suo sguardo, glielo stava veramente chiedendo con la naturalità più grande del mondo, perché riteneva assurdo un comportamento del genere da parte sua.
Hyuga a quel punto si terrorizzò ancora di più internamente, perché aveva paura che, anche se la blu sembrava avere molto più autocontrollo del normale, sarebbe esplosa a quel punto ed avrebbe iniziato a menare le mani…
Ed invece, incredibilmente, la ragazza rimase tre secondi in silenzio con uno sguardo confuso e poi, abbassando il volto ed assumendo uno sguardo triste, si limitò a rispondere semplicemente “E che cosa cambierebbe disperarsi?”
Un’uscita abbastanza inaspettata da entrambi, che ebbero in questo modo la conferma definitiva che Medaka non si era dimenticata quanto accaduto all’amico, e che lasciò entrambi abbastanza perplessi.
Kurokami, intanto, mantenendo il volto basso ancora, spiegò “Voi non avete idea di quanto mi sia disperata qualche giorno fa al Palazzo Presidenziale. Ero a pezzi, ero come indemoniata, talmente esagitata che Lelouch mi ha dovuta addormentare per permettere agli altri di portarmi via, giusto per farvi capire quanto fossi disperata in quell’istante…”
Sì, quello lo sapevano effettivamente e ne erano stati messi al corrente. Considerando che i due erano molto legati nonostante la ragazza tendesse a picchiarlo fin troppe volte, se l’aspettavano che avrebbe reagito così…
La diretta interessata però andò avanti svelando “Ma quella dormita lunga un giorno intero mi ha dato modo di riflettere: posso piangere e disperarmi quanto voglio, ma alla fine nessuno mi riporterà indietro Issei. Lui è morto… e non tornerà mai più…”
Si poteva sentire una punta di amarezza nelle sue parole, al punto che Natsu ed Hinata, che avevano ascoltato tutto molto incuriositi dalle sue parole finirono addirittura per abbassare il volto sconsolati come lei, comprendendo la sua tristezza…
Poi però, due secondi dopo, Medaka risollevò il suo volto e, mostrando un dolce sorriso, concluse il suo discorso svelando “Di conseguenza lacrimare e fare l’esagitata non porterà da nessuna parte, se non a far stare male me stessa e basta. Preferisco usare le mie energie per onorare la sua memoria ed aiutare la Comunità che tanto amava, piuttosto che piangere sul latto versato!”
A quelle ultime parole però, i due ragazzi non poterono fare a meno di sollevare il volto ed osservare così l’amica ancora perplessi come prima, soprattutto per il fatto che aveva detto tutto sorridendo come aveva fatto prima che i due la chiamassero.
Potevano leggere nei suoi occhi che credeva fermamente in ciò che aveva appena detto, stava cercando di non pensare al decesso di Hyoudou per aiutare i più bisognosi ed onorare in questo modo indirettamente l’amico caduto.
Si poteva dire che lei era l’esempio lampante di come il sonno portava consigli, le era bastato dormire una giornata intera forzatamente per comprendere che cosa fosse davvero importante per lei e per tutti gli altri.
Sembrava quasi che il decesso di Issei le fosse stato utile per maturare e lasciare da parte quel carattere presuntuoso ed arrogante che aveva avuto fino a quel momento. Rimaneva comunque gentile all’epoca, ma con un tono altezzoso che sembrava sparito nel nulla.
E questo era davvero bello da vedere per tutti e due, al punto tale che non poterono fare a meno di sorridere dolcemente.
Issei non era morto invano, si era sacrificato per salvare i suoi amici Medaka in primis, e lei sembrava aver tratto insegnamento da quella lezione ed aveva deciso di divenire una persona migliore, forse quella che avrebbe voluto essere già quando il castano era ancora in vita…
Tuttavia, ebbero giusto il tempo di terminare quei pensieri che la blu, indicandoli entrambi con l’indice destro, chiese loro “Ora però datemi una mano a fornire cibo e riparo per chi è costretto a stare seduto a terra e non ha nulla, sfaticati. Mica posso occuparmene solamente io!”
Anche se sembrava aver dato loro ordini, in realtà aveva parlato con il sorriso sulle labbra e cercando di essere più amichevole possibile, bastava pensare che di solito diceva quelle parole con tono arrabbiato e stavolta invece sembrava addirittura felice.
Natsu sembrò quasi stare al gioco, dato che sollevando entrambe le mani quasi come se si fosse arreso disse con il sorriso sulle labbra “Ok ok, non ti scaldare però!”
“Ecco bravo, scansafatiche!” replicò allora Kurokami mantenendo il sorriso, segno che stava continuando a scherzare come prima.
Dopo aver pronunciato queste parole, la blu cominciò ad allontanarsi nella stessa direzione in cui stava andando prima, e sia Dragneel che Hyuga la seguirono a ruota, tutti e tre con il sorriso sulle labbra per come aveva reagito alla morte dell’amica.
Medaka era riuscita ad andare avanti alla fine, e questo le rendeva davvero onore. Aveva superato le sue paure e la sua disperazione, comprendendo che Issei avrebbe voluto che continuasse la sua vita anche dopo la sua morte, e stava facendo di tutto per onorare la sua memoria.
Natsu era già soddisfatto di questo, ed anche Hinata lo era, anche se a differenza del rosa aveva un affare in sospeso che almeno momentaneamente non poteva portare a termine e, per questo, dentro di sé un po’ giù di morale lo era.
Aveva promesso a sé stessa che, se Naruto fosse tornato vivo dalla battaglia del Palazzo Presidenziale, gli avrebbe confessato i suoi sentimenti senza esitazione, ma come poteva considerando che era ancora preoccupato?
Il suo nuovo migliore amico sembrava in coma, e Uzumaki passava le giornata in camera sua a sincerarsi delle sue condizioni, non era né il momento né il luogo adatto per simili confessioni, che sarebbero potute passare in secondo piano.
I suoi sentimenti per lui erano sinceri, ma per quella che era la situazione nella Comunità non poteva ancora bruciarsi in questo modo, sarebbe potuta passare in secondo piano e, soprattutto, sarebbe potuta sembrare inopportuna.
Appena Lorenzo si sarebbe ripreso, avrebbe confessato a Naruto il suo amore, fino ad allora avrebbe lasciato che il castano avesse la priorità, visto anche che non si sapeva se si sarebbe risvegliato o meno.
C’era tempo per la sua confessione, e poteva aspettare…

Nonostante il buonumore che sembrava aleggiare sulla collina pur sapendo che la loro situazione non era delle migliori, c’era chi non riusciva ad essere felice neppure in quel momento, a causa di tutto quello che aveva perso.
Si trattava di Kallen Kozuki, l’ex Vice Capitano dei Soldati Presidenziali!
Purtroppo quello era un titolo che aveva perso a causa delle ultime scoperte, difatti la maggior parte dei soldati si era rivelata essere dalla parte del Concilio, e il Presidente aveva dovuto scioglierli per una riorganizzazione interna.
La decisione era stata giusta, e la rossa era la prima ad ammetterlo, tuttavia non poteva neppure negare di trovarsi in una spiacevole situazione per quando i Soldati Presidenziali sarebbero stati riformati.
Molti si aspettavano che lei sarebbe stata nominata come nuovo Capitano, sia perché aveva combattuto per la Comunità al Palazzo Presidenziale e sia perché era la seconda di grado e quindi era già la vice di Hans, l’ex Capitano…
Ma come poteva anche solamente pensare di prendere quel posto?
Durante la lotta contro l’Alien, aveva finito per prendersi del sangue acido in faccia per proteggere Erza, e questo le aveva provocato un’ustione talmente grande che le aveva sciolto la pelle e un po’ dei muscoli del lato destro del volto.
Aveva messo a nudo quasi le ossa, e non potevano neanche immaginare il dolore che aveva provato mentre sentiva come bruciarsi dentro. Fortunatamente il sangue non era eccessivo e si era fermato prima di andare troppo in profondità, ma i suoi danni li aveva comunque fatti.
Avevano dovuto bendarle tutto il lato destro della faccia affinché quel lato non rimanesse troppo esposto all’aperto, e per questo se ne doveva andare in giro con metà volto interamente ricoperto da bende, compreso l’occhio destro.
Sì, delle gocce di acido erano arrivate fino a lì, e questo le aveva provocato la perdita della vista da quell’occhio, da quello che aveva sentito si era addirittura sciolto per metà, un male che nessuno poteva anche solamente immaginarsi.
Adesso fortunatamente stava bene, cinque giorni di terapia ed era stata appena rilasciata, con la consapevolezza che anche se gli antidolorifici le impedivano di sentire male difficilmente avrebbe potuto riavere la vita di prima.
C’era comunque la soddisfazione che Hans era stato beccato. Aveva saputo che Anna l’aveva steso nel Palazzo Presidenziale, ed adesso lui e tutti gli altri agenti e Capi del Concilio sopravvissuti si trovavano in prigione, in attesa di decidere che cosa farne di loro.
Una nota positiva c’era… anche se questo non cambiava lo stato in cui versava e che l’aveva buttata davvero giù di morale.
In quel momento si trovava seduta su una delle panchine che erano state portate lì, con il petto portato in avanti, le gambe divaricate ed entrambi i gomiti poggiati sulle gambe, il tutto mantenendo indosso la sua divisa militare.
Mentre le bende come già spiegato le coprivano tutto il lato destro del volto, compresi i capelli, la ragazza manteneva il volto basso ed uno sguardo molto depresso, puntato quasi verso il vuoto come se fosse spento.
Ed in fondo come poteva non esserlo? Aveva perso tutto, e probabilmente non sarebbe mai più stata un soldato in vita sua, dato che aveva perso il 50% della sua vista, e questo poteva aver influenzato negativamente anche tutti i suoi altri sensi.
Era finita, sia come guerriera che come persona…
Proprio in quel momento… “Ciao Kallen…” una voce proveniente alla sua sinistra finì per attirare l’attenzione della ragazza.
Quest’ultima sembrò aver riconosciuto immediatamente a chi appartenesse, e proprio per questo aveva assunto uno sguardo quasi scioccato, anche perché non si aspettava che sarebbe stata proprio la prima persona a parlare con lei…
Kallen si voltò subito in quella direzione, vedendo in questo modo Erza davanti a lei con un dolce sorriso sulle labbra, come se stesse cercando di tirarla su di morale con la sua sola presenza… cosa che per un momento, tra l’altro, fece arrossire le guance a Kozuki…
Ma quest’ultima ritornò ad osservare subito davanti a sé, o per meglio dire verso il suolo, nella stessa posizione di prima, mantenendo comunque il rossore delle guance ma cercando di non incrociare comunque lo sguardo dell’amata.
Quest’ultima era contenta nel vedere che finalmente era stata “dimessa” l’ex Vice Capitano. Era seriamente preoccupata per le sue condizioni, ed esse erano talmente critiche che nessuno l’aveva potuta visitare mentre i medici la curavano, e vederla finalmente fuori era una gioia per gli occhi.
Aveva notato che stava cercando di non incrociare il suo sguardo, ed era facilmente intuibile il motivo dato che si ricordava perfettamente la sua confessione dopo la sconfitta di Alien, ma come sua amica voleva comunque rimanerle accanto.
Proprio per questo, Scarlet si sedette alla sinistra della giovane e le domandò mantenendo il sorriso sulle labbra “Allora, come stai? Ho saputo che ti hanno lasciata andare giusto qualche ora fa, non deve essere stato semplice per te…”
Sembrava un modo per rompere il ghiaccio, ma era anche un tentativo di attaccare discussione con una compagna che aveva subito un enorme trauma che probabilmente l’aveva debilitata perennemente come combattente, che era tutto quello che aveva.
Ed effettivamente, Kallen rispose subito “Come potrebbe andare peggio di così?” il tutto mantenendo il suo tono a dir poco depresso e mentre il rossore scompariva dalle sue guance.
Non aveva però ancora finito, dato che due secondi dopo andò avanti rimanendo nella stessa posizione di prima “Sono sfigurata perennemente in volto, ho perso parte della mia vista e della mia forza in battaglia, ed è altamente probabile che dovrò prendere antidolorifici per il resto della mia vita, altrimenti le ferite si riapriranno e la prossima volta potrei rimanerci secca. Non sarebbe potuta andare in maniera peggiore, in alcun modo…”
A quel punto però, Kozuki non sembrò più trattenersi e, ricordandosi tutto quello che le era capitato a causa di quell’orrenda ferita, cominciò a singhiozzare ed addirittura a lacrimare dagli occhi, il tutto mentre il suo corpo addirittura tremava.
“Sono diventata uno scarto della società. Ho infangato il mio buon nome da guerriera e non ho fatto il mio dovere fino in fondo. Ho perso tutto quello che avevo, e la mia vita è rovinata per sempre!!”
A quel punto, quello che fino a quel momento era stato un singhiozzo si trasformò in un vero pianto. Sembrava che la rossa stesse buttando fuori tutta la tristezza che aveva represso per cinque giorni mentre la stavano curando.
Si sentiva impotente, si sentiva inutile, si sentiva un peso, tutte cose che non avrebbe mai voluto provare, motivo per cui era diventata un Soldato Presidenziale ed aveva continuato ad allenarsi superando in forza anche il suo ex Capitano.
Era diventata tutto ciò che aveva sempre temuto, e probabilmente quando i Soldati Presidenziali sarebbero stati riformati lei sarebbe stata scartata per le sue ferite. Era finita per lei, non aveva alcuna via di scampo…
Scarlet ascoltò tutto quello che aveva da dire, e sentendole pronunciare quelle parole le si spezzò il cuore, anche se esternamente cercò di non mostrarlo e di mantenere il dolce sorriso che aveva avuto da quando l’aveva ritrovata.
Riteneva che vedere depressa anche lei per la sua situazione l’avrebbe solamente buttata ancora più giù di morale, e per questo voleva essere forte e cercare di mostrarsi forte per farla stare bene… dato che già dentro di sé stava soffrendo abbastanza.
Si sentiva lacerare dentro nel vederla piangere in quella maniera. Non sapeva ancora bene se ricambiasse i suoi sentimenti o meno, ma rimaneva comunque una sua amica e non poteva vederla in quello stato pietoso.
Proprio per questo, continuando a sorridere dolcemente, la spadaccina le disse “Vedrai che tutto si aggiusterà. Il Dr. Raichi è un grande medico e troverà sicuramente un modo per guarirti, con le conoscenze che ha sviluppato grazie al Concilio ci riuscirà…” il tutto poggiandole la mano sinistra sulla spalla destra per darle forza.
Le sue erano state belle parole senza alcun dubbio, ma secondo Kallen rimanevano comunque molto lontane dalla verità, dato che per cinque giorni alcuni dei migliori medici l’avevano visitata e non erano riusciti a fare nulla.
La stessa Kozuki, a quel punto, ci tenne a rispondere personalmente mentre continuava a piangere “Neanche lui può fare nulla. Qua non si tratta di riparare un osso o un muscolo, ma di ricostruire completamente metà faccia ed un occhio intero, la nostra scienza medica non è ancora arrivata a quel livello tecnologico. Mi dispiace, mi dispiace molto Erza, ma per me ormai è finita...”
Odiava che la persona che più amava al mondo la vedesse in quello stato, ma non riusciva più a trattenersi ormai, stava buttando fuori tutto quello che si era tenuta dentro mentre i medici le davano quelle brutte notizie.
Non si era pentita neanche per un momento di essersi beccata il sangue acido, perché se così non fosse stato sarebbe toccato a Scarlet stare in quelle condizioni, e la sola idea la faceva stare ancora più male di quanto non stesse già.
Era disperata e non sapeva che cosa fare. Avrebbe voluto scappare di lì, ma non era una vigliacca, avrebbe voluto suicidarsi per farla finita, ma era troppo attaccata alla vita per pensare ad una cosa tanto orribile come quella.
Non sapeva che cosa fare, era sia triste che presa dal panico… e questo l’altra rossa l’aveva notato bene!
Nonostante esternamente mantenesse quel dolce sorriso, dentro di sé si sentiva sempre più male per lei. Voleva consolarla, ma se neppure quelle parole d’affetto e di speranza ci stavano riuscendo non avrebbe saputo bene che cosa fare… se non un unico e singolo gesto…
Fregandosene altamente di tutto, Erza decise di mostrare all’ex Vice Capitano tutto l’affetto che provava per lei e, tempestivamente, la avvolse in un caldo abbraccio dopo averle avvolto il collo con entrambe le sue braccia.
Voleva che fosse un gesto simbolico, per farle capire che non era da sola e che sarebbe rimasta al suo fianco cascasse il mondo, ed anche per tirarla su di morale ben sapendo che cosa la compagna provasse veramente per lei.
Quel gesto arrivato all’improvviso lasciò del tutto scioccata la ragazza, al punto tale che, essendosi voltata verso sinistra poco prima dell’abbraccio, strabuzzò gli occhi e le pupille quasi le scomparvero mentre apriva leggermente la bocca.
Mentre faceva tutto questo, Scarlet continuò a sorridere e pronunciò poche ma semplici parole, che era sicura sarebbero state sufficienti a tirare su di morale la ragazza “Tu guarirai, te lo prometto. Ed io rimarrò al tuo fianco fino alla fine, che sia per la riabilitazione o per non farti sentire inutile, tu da oggi potrai contare su di me… per sempre!!”
Non sapeva ancora se la considerava solo un’amica oppure stava iniziando a provare qualcosa di più grande per lei, ma di sicuro non intendeva lasciarla nelle condizioni in cui versava, non sarebbe stato da vera amica farlo.
Le sarebbe rimasta accanto, volenti o nolenti l’avrebbe aiutata a vincere i suoi demoni e le sue condizioni, anche a costo di costringerla a sopportare la sua presenza le sarebbe rimasta accanto fino alla fine dei suoi giorni.
Da quel momento, poteva sempre contare su di lei!!
Inutile dire che quelle parole, proprio come previsto da Erza, lasciarono Kallen ancora più scioccata di quanto non lo fosse già, al punto tale che il suo volto perplesso si allargò ancora di più dopo quell’uscita da parte della rossa.
Quella sua perplessità rimase per circa cinque secondi in cui Kozuki non spiccicò una parola e rimase ferma così com’era… poi però, quando finalmente cominciò a metabolizzare le parole che aveva pronunciato l’amica, cominciò a tremare leggermente.
Socchiuse anche gli occhi e digrignò i denti, mentre le lacrime avevano ricominciato a scendere dai suoi occhi passando per le guance, ma quel pianto non era di disperazione… era bensì di gioia!
Gioia derivata da colei che tanto amava e che, proprio come sospettava e sperava, si stava dimostrando una persona altruista che era disposta ad aiutarla nelle sue gravi condizioni a qualsiasi costo e senza alcuna esitazione.
Non poteva credere che quelle parole fossero uscite proprio dalla ragazza di cui era follemente innamorata, e proprio per questo la rossa strinse anche i pugni nel tentativo di trattenere la sua felicità del momento, anche se ci riuscì solo parzialmente.
Sembrava quasi che la sua depressione e la sua tristezza, seppur non fossero scomparsi completamente, avessero ben presto lasciato posto alla felicità, una felicità che credeva non sarebbe mai stata possibile, e tutto questo grazie a lei…
Forse anche per questo, mentre era nel pieno delle sue sensazioni positive, finì per pensare un’unica frase l’ex Vice Capitano dei Soldati Presidenziali, che guarda caso erano anche le stesse che aveva finito per pensare al Palazzo Presidenziale…
*… Erza… grazie di esistere…*

Mentre tutto questo accadeva, una ragazza bruna stava camminando avanti ed indietro per la collina, passando attraverso i cittadini accampati o in piedi senza degnarli di uno sguardo ed andando oltre.
Si trattava della giovane Rossana, la quale, indossando gli stessi abiti che aveva cinque giorni prima, sembrava pensierosa tenendosi il mento con la mano destra e guardando verso il basso mentre camminava.
I cittadini della Comunità ormai non sembravano più avere paura di lei e della sua testardaggine nel volersi impicciare degli affari altrui, anzi quando passava vicino a loro o la ignoravano oppure provavano compassione per lei.
Avevano tutti saputo di Heric e della sua vera natura, e per questo si dispiacevano per lei essendo stata tradita dal suo collaboratore più fidato. Alcuni sapevano anche cosa si provasse, per questo non potevano più odiarla oppure essere arrabbiati con lei.
La castana però sembrava abbastanza disinteressa alla cosa, dato che era sempre più assorta nei suoi pensieri per via di un fatto accaduto circa due giorni prima, qualcosa che non si sarebbe mai potuta aspettare e che aveva cambiato ogni singola prospettiva.
Un fatto… che avrebbe potuto cambiarle la vita!

Due Giorni prima degli Eventi Narrati:
Intorno alle 16:00 di quel giorno, Rossana era seduta su una delle panchine che erano state piazzate sulla collina con le gambe accavallate, per la precisione con la destra posizionata sopra la sinistra.
Teneva inoltre entrambe le mani poggiate sulla panchina alle sue spalle distese diagonalmente, facendo sì che il suo petto fosse retto proprio grazie ad esse, e teneva il volto basso ed uno sguardo abbastanza triste.
Anche se erano passati tre giorni e si era già ampiamente sfogata contro quel maledetto che l’aveva tradita, non poteva fare a meno di pensare che Homing l’aveva manipolata per bene, e soprattutto che aveva detto una cosa giusta.
Pur rimanendo un bastardo di prima categoria, aveva ragione quando diceva che era troppo impicciona, e se ne era accorta solamente grazie alle sue parole, quando le aveva sbattuto la verità in faccia e senza possibilità di appello.
Aveva una pessima reputazione a causa della sua continua caccia allo scoop, e questo aveva finito per allontanarla da tutti per paura che rivelasse i loro segreti, ed ora l’unico che poteva considerare come un amico le aveva voltato le spalle.
Era rimasta da sola, e probabilmente lo sarebbe rimasta per sempre… ma forse era proprio ciò che si meritava. In fondo ad ognuno tornava indietro sempre tutto, ed ora lei stava pagando le spese di una carriera giornalistica volta soprattutto agli scandali.
Mentre però era assorta nei suoi pensieri… “Ehi!”
Una voce arrivata all’improvviso spiazzò del tutto la castana, che sobbalzò addirittura dalla panchina tanto era rimasta perplessa: in quei tre giorni nessuno le aveva rivolto la parola, si era appena verificato un fatto quasi incredibile!
Finì addirittura per assumere una posa difensiva, come se temesse un attacco da un momento all’altro, ma fortunatamente non era questo il caso considerando che aveva riconosciuto la voce e sapeva che non correva rischi.
Dovette aspettare un paio di secondi per riprendersi dallo spavento appena ricevuto, e Smith a quel punto si voltò alla sua sinistra… notando in questo modo che Winry, abbandonato per il momento il capezzale di Lorenzo, era lì davanti a lei!
Era ritta con la schiena, teneva la mano destra sul rispettivo fianco e la stava osservando con uno sguardo severo, come se la stesse fulminando con lo sguardo, cosa che finì per terrorizzare Rossana proprio come quando le aveva parlato.
Probabilmente doveva aver saputo che la stavano cercando per un’intervista dopo che era stata aggredita da Bakura durante la festa di compleanno di Bulma, ed adesso voleva fargliela pagare… ma non aveva già sofferto abbastanza?
Era necessario sfogarsi su di lei? Questo era il timore che stava avendo la giornalista, ed anche per questo un po’ spaventata lo era…
“C-Ciao Winry…” si limitò a dirle la bruna, continuando ad avere un leggero timore della psicologa che aveva davanti.
Quest’ultima, continuando a rimanere ferma nella posizione in cui era, continuò ad osservarla con uno sguardo severo per almeno cinque secondi senza proferire una parola, cinque secondi che alla ragazzina sembrarono quasi un’eternità…
Poi però, finalmente la bionda le domandò “… È vero che mi avevi cercata?”
“Eh?!” Smith inizialmente non comprese che cosa stesse cercando di dirle, ed anche per questo rimase abbastanza perplessa.
Comprendendo che la giornalista non aveva capito, Rockbell si fece più chiara e le chiese “… È vero che volevi un’intervista con me su quanto accaduto con Bakura la sera del compleanno di Bulma?”
Di nuovo con quella storia?! Cavolo, ormai era passata una vita ed era successo di tutto, e serbava ancora rancore per quei fatti?!
Cavolo, Winry non era una che si dimenticava facilmente le cose, e Rossana per questo dovette ammettere di essere ancora più spaventata di prima, al punto tale che pose entrambe le mani in avanti a mo’ di protezione.
“P-Per quello? M-Ma no, figurati. N-Non mi sembra il c-caso dopo tutto quello c-che ti è successo…” disse la ragazzina a quel punto.
Era una dei pochi a sapere la verità sull’omicidio dei suoi genitori grazie alla confessione di Agatha di cinque giorni prima, e non l’avevano ancora detto a nessuno perché non volevano andare contro la volontà stessa di Winry.
Prima dovevano avere il suo consenso, dato che l’anziana aveva svelato tutto solo per torturarli psicologicamente, e la bionda aveva chiesto loro di tenere il segreto momentaneamente, soprattutto perché c’erano anche dettagli di cui pure loro erano all’oscuro…
Non avrebbe mai pensato che la psicologa si sarebbe poi recata proprio da lei. Evidentemente la sfuriata che Danilo aveva fatto a Rossana ed Heric quella volta non era stata l’unica conseguenza della sua testardaggine dell’epoca…
La bionda sembrò continuare ad osservarla con uno sguardo abbastanza severo, come se la stesse giudicando. La castana non riusciva proprio a comprendere che cosa le passasse per la testa e, soprattutto, che cosa volesse da lei…
Poi però, voltando la faccia verso la sua sinistra, Rockbell disse finalmente “… Ti concedo l’esclusiva…”
Un’uscita abbastanza insolita, che finì per stranire ancora di più Smith che assunse anche un’aria sia confusa che scioccata. Di che esclusiva stava parlando? Si poteva sapere che diavolo voleva dire?!
Fu presto detto, dato che un paio di secondi dopo la psicologa si fece più chiara “Avrai l’esclusiva sulla mia storia. Ti racconterò tutto quello che è successo, dai miei genitori a Freezer, fino allo scontro al Palazzo Presidenziale. Potrai pubblicarlo come una biografia, oppure fare uno speciale in TV, o anche un film, potrai fare ciò che vorrai del racconto…”
… EEEEEEEEEEEEEHHHHHHHHHHHHH?!?!
Stava… dicendo sul serio?!
Quella sua dichiarazione era a dir poco scioccante, al punto che la ragazza non poté fare a meno di assumere uno sguardo ancora più scioccato di prima, strabuzzando gli occhi e spalancando la bocca tanto era rimasta senza parole.
Ci aveva sentito bene? Aveva detto… che accettava l’intervista e che le avrebbe raccontato tutto come esclusiva solo per lei?!
Oddio, non capiva se fosse impazzita la bionda oppure se stava sognando ed entro breve si sarebbe svegliata… non comprendeva che cosa stesse succedendo, ma quella notizia era davvero sensazionale per lei!!
Cioè, praticamente le stava offrendo su un piatto d’argento la soluzione per rilanciare la sua carriera ed anche la sua reputazione agli occhi di tutti!
MAI si sarebbe azzardata a chiederle l’esclusiva dopo quello che era successo, e non avrebbe mai creduto che sarebbe stata lei personalmente a concedergliela, tutto ciò aveva dell’incredibile ed ancora non riusciva a crederci.
Lo stupore naturalmente pervase completamente la ragazza, che rimase imbambolata con quel volto per almeno dieci secondi abbondanti in cui calò un silenzio quasi tombale tra le due, rotto solamente dai rumori della gente che stava attorno a loro.
Solamente esaurito quel tempo, Rossana sembrò carburare bene quello che le era stato detto, e finì addirittura per mordersi il labbro inferiore quasi a voler impedire a sé stessa di piangere, anche se gli occhi le divennero comunque piuttosto lucidi.
“D-Dici sul serio?!” le domandò allora.
Winry rispose immediatamente “Sì, se c’è qualcuno che può diffondere la verità su larga scala quella sei proprio tu. Hai le conoscenze sufficienti per divulgare il racconto nel modo migliore, il modo in cui vorrai farlo lo lascerò decidere a te, ma se qualcuno deve per forza raccontare la mia storia… allora voglio che sia tu a farlo!!”
Aveva detto tutto incrociando le braccia e continuando a tenere il volto rivolto alla sua sinistra, quasi come se non volesse incrociare lo sguardo di Smith per chissà quale motivo, ma a lei di tutto quello importava ben poco.
Aveva ricevuto una splendida notizia e non riusciva a trattenere la gioia, visto che nonostante quanto era successo qualcuno aveva ancora fiducia in lei e le affidava addirittura un compito così delicato come raccontare la storia della psicologa.
Non riuscì a trattenersi, e la castana finì per esclamare “G-Grazie, d-davvero…” il tutto quasi passandosi il braccio sinistro sull’occhio nel tentativo di asciugarselo anche se non aveva ancora pianto fortunatamente.
La figlia adottiva di Bulma prese quel suo ringraziamento come una risposta affermativa, e proprio per questo si girò dandole le spalle pronta quasi ad andarsene, ma prima ancora che potesse muovere il primo passo…
“Aspetta!!” Rossana la bloccò allungando anche la mano destra, seppur non fosse così vicina da toccarla effettivamente.
Quel suo urlo era stato comunque sufficiente a fermare la ragazza, che però non si voltò ad osservarla e continuò a darle le spalle, quasi come se aspettasse che fosse lei la prima a parlare… cosa che tra l’altro Rossana fece immediatamente.
“P-Posso chiederti… perché proprio io? Sì, per le conoscenze e ok, ma non sono l’unica ad averle, e sono anche piuttosto giovane. Quindi… perché hai scelto me?”
La sua era effettivamente una domanda legittima, in fondo era un’impicciona e non aveva una buona reputazione, senza contare che la sua fama la precedeva sempre, in ogni occasione. Poteva non essere una buona idea affidarle il racconto, seppur fosse profondamente onorata di essere stata scelta…
Da parte della bionda però non sembrò arrivare nessuna risposta… almeno nei tre secondi successivi, dato che dopo si voltò del tutto verso la sua destra, in modo da poter girare il volto in direzione della ragazzina, e dette la sua risposta.
“Perché tra ragazze tradite dobbiamo sostenerci a vicenda, in fondo!” il tutto con anche un occhiolino dato con il destro.
Una risposta semplice, ma che racchiudeva in sé molti significati.
Entrambe erano state tradite da chi amavano, Rossana da Heric e Winry dai suoi genitori, e se non c’era solidarietà neppure tra donne che avevano patito lo stesso destino non poteva esserci tra nessun altro, Rockbell era di quest’idea.
Le ci vollero almeno un paio di secondi, ma poi Winry comprese quello che le stava cercando di dire la giovane e finì per sorridere felicemente con la bocca spalancata.
Quindi a qualcuno importava ancora di lei… non poteva ricevere notizia migliore quel giorno, anche più dell’esclusiva della storia della bionda sotto un certo punto di vista.
Quello era proprio ciò che le serviva per dare una svolta alla sua vita, riacquistare la fiducia di tutti ed al tempo stesso rimediare agli errori del passato, il tutto mettendo alla luce la tragedia che aveva vissuto la psicologa.
Era un’occasione più unica che rara… e doveva sfruttarla assolutamente!!


Era ormai due giorni che stava pensando a ciò, al punto da ignorare tutti quelli che le stavano intorno.
Rossana continuava a girare per la collinetta tenendosi il mento con la mano destra ed il volto basso, riflettendo sulle enormi possibilità che le avrebbe concesso l’esclusiva del passato di Winry e tutto ciò che ne derivava.
Non era semplice scegliere il medium con cui raccontarlo. Innanzitutto, avrebbe intervistato Rockbell e si sarebbe fatta dire tutto su di lei e sulla sua storia, dopodiché avrebbe dovuto raccontarlo nel modo migliore.
Il problema era che non sapeva ancora se registrare direttamente l’intervista in diretta oppure organizzazione uno special TV, un intero inserto del giornale, un film oppure un libro a romanzo o autobiografico.
Doveva selezionare bene la possibilità, dato che si trattava di raccontare un particolare molto delicato non solo per lei, ma per l’intera Comunità dato che aveva a che fare con i due anni da incubo passati nella paura che Bakura mietesse la prossima vittima.
Bisognava ponderare bene le possibilità, e fare la scelta giusta…
I suoi pensieri però vennero interrotti quando sentì qualcuno lamentarsi non molto distante da lei “MALEDIZIONE!!” aveva addirittura urlato.
Inutile dire che la bruna si bloccò immediatamente, sospendendo temporaneamente i suoi pensieri e spaventandosi anche per un momento, al punto da sobbalzare brevemente dal punto in cui si trovava dopo essersi fermata di colpo.
Presasi un paio di secondi per calmarsi, Rossana voltò lo sguardo verso la sua destra, in modo da capire chi stesse imprecando in quella maniera… ed in questo modo scoprì che si trattava di Eren Jaeger!!
Lo spadaccino si trovava seduto anche lui su una delle panchine, con il petto rivolto davanti a sé ed entrambe le mani poggiate sulla testa mentre aveva i gomiti che toccavano le sue ginocchia, e naturalmente la testa era bassa.
Sembrava quasi disperato, e probabilmente stava urlando da un po’ dato che la gente evitava di stargli vicino, forse perché aveva paura che gli rompesse i timpani con un suo urlo improvviso, capibile alla fin fine…
“MERDA! MERDA! MERDA!” effettivamente, ecco che il castano ricominciò ad imprecare agitandosi entrambe le mani sui capelli quasi disperato.
Inizialmente Smith rimase perplessa nel vederlo comportarsi in quella maniera, al punto tale che il suo primo istinto fu quello di telare immediatamente come avevano fatto tutti quelli che erano attorno a lui prima che iniziasse a gridare in quella maniera…
Ma poi, ripensando a quello che aveva subito, non poté fare a meno di assumere un’aria molto triste, quasi depressa per lui.
Aveva subito il suo stesso destino, era stato tradito da una persona fidata, la sua migliore amica ed anche colei che amava, che aveva cercato di ucciderlo per compiacere il Gran Maestro e portare a termine la missione del Concilio dei Sette…
Qualcosa che aveva provato anche lei quello stesso giorno!
Pure a lei era successa la stessa identica cosa, quindi nessuno più di lei poteva sapere che cosa stava provando in quel momento. La disperazione del tradimento, la sofferenza del cuore spezzato, l’impotenza davanti a qualcuno più forte, sapeva bene tutto quanto…
Anche per questo non se la sentì di ignorare lo stato in cui versava lo spadaccino, sarebbe stato egoistico da parte sua voltare la faccia dall’altra parte ed andarsene, non poteva. Doveva mettere la sua esperienza al suo servizio, come meglio poteva.
Proprio per questo prese una decisione e, mentre il bruno continuava a lamentarsi sempre in quella posizione, cominciò ad avvicinarsi a lui, molto lentamente ed arrivando da davanti a lui, almeno se c’era qualcosa che poteva fare per farlo sentire meglio…
Lui però non se ne stava accorgendo, dato che continuava a lamentarsi nella stessa posizione di prima “DANNAZIONE!! DANNAZIONE!!”
Continuò così per tutto il tempo in cui la giornalista si avvicinò a lui, e quando poi lei fu al suo capezzale decise di non aspettare che si accorgesse della sua presenza, anche perché sapeva di come in momenti come quelli ci si concentrava talmente tanto da ignorare tutto ciò che stava intorno…
“Eren… stai bene?” domandò allora la ragazza.
A quel punto, finalmente Jaeger sembrò notare l’arrivo di Smith, al punto che smise di urlare e sollevò il volto, quasi perplesso per il fatto che qualcuno aveva avuto il coraggio di avvicinarsi a lui, dato che se ne stavano tutti ben distanti.
Assunse addirittura un’aria scioccata mentre osservava la giovane, come se avesse appena visto un fantasma, ed il tutto mentre Rossana continuava a guardarlo con un’aria molto triste e depressa in volto, ben sapendo che cosa stava passando.
Ci vollero almeno tre secondi prima che il castano prendesse consapevolezza di chi aveva di fronte, ed a quel punto tornò ad avere un’aria abbastanza seria e disse “Ah, sei tu…”
Ella non rimase in silenzio e replicò “Ho pensato che se c’era qualcuno che potesse aiutarti in questo momento, quella potevo essere io…”
Il ragazzo non le chiese il motivo, sapeva bene che cosa le era successo e che il suo cameraman aveva cercato di ucciderla. In quei cinque giorni era trapelata qualsiasi cosa accaduta in quel giorno sulla collina, e tutti sapevano tutto o quasi ormai.
Proprio per questo Jaeger finì per non rimproverare la ragazza chiedendole di andarsene, forse anche perché una parte di lui voleva che rimanesse, se qualcuno avesse potuto capire il suo dolore sarebbe stato proprio lei…
E difatti, abbassando il volto sconsolato ed anche le braccia, Eren dichiarò “Beh, di sicuro tu sai che cosa sto provando in questo momento. Essere traditi dalla persona amata credo sia la cosa peggiore che possa succedere…”
Sfortunatamente, per esperienza personale doveva concordare con lui. Aveva visto tutto nero quando Heric aveva gettato la maschera e si era mostrato per quello che era, tutto era diventato nero e desiderava solamente morire mentre Favaro e Nina la difendevano.
Aveva perso ogni speranza in un futuro migliore, l’essere stata raggirata aveva eliminato ogni sua certezza e distrutto il suo morale… però alla fine era riuscita a riprendersi, e questo grazie ad un bello sfogo concretizzatosi in un bel cazzotto in faccia al fedifrago!
Proprio per questo Rossana, provando ad abbozzare un dolce sorriso, seppur molto debole, iniziò a parlare dicendogli “Sì, so bene che cosa si prova, e comprendo come mai sei qui da solo a disperarti. Ma non è comportandoti in questo modo che supererai questo dolore, fidati lo so molto bene…”
“Per te è facile parlare…” replicò però Jaeger, seppur senza polemica o provocazione.
Smith aveva sentito che non intendeva criticarla con quella uscita, e proprio per questo non solo non si arrabbiò ma finì addirittura per sedersi vicino a lui alla sua sinistra, in modo da stare comoda senza rimanere in piedi davanti a lui.
Eren intanto, mantenendo lo sguardo basso, proseguì spiegando “Tu almeno hai potuti tirare un cazzotto a quel figlio di puttana, io non ho avuto questo privilegio perché Mikasa è molto più forte di me, non sono riuscito neppure a sfiorarla…”
Sì, la bruna era consapevole di quello grazie ai racconti di Nami, di Zoro e dei suoi altri apprendisti. Se per lei era stato uno shock scoprire che uno di loro era un traditore, non osava pensare che cosa avesse provato lui in quel momento…
Il ragazzo intanto concluse la sua spiegazione affermando “Uno sfogo fa sempre bene, soprattutto per evitare di tenersi tutto dentro ed esplodere nel momento sbagliato… ma se non ne hai l’opportunità o ti manca la forza per riuscirci, allora l’unica cosa che puoi fare è sfogarti da solo… anche se questo significa allontanare tutti gli altri…”
Sembrava che si stesse riferendo al fatto che quelli attorno a loro, per evitare di essere coinvolti nella rabbia dello spadaccino, avevano finito per stare lontano da lui, persino i suoi compagni di allenamento ed il suo Maestro preferivano stare alla larga.
Ma loro non per paura di ripercussioni o roba del genere.
Erano convinti che dovesse superare il tradimento di Ackermann da solo, proprio come avevano fatto tutti loro prima di lui, e che se mai qualcuno doveva aiutarlo doveva essere qualcuna che aveva provato per un traditore le stesse cose che lui aveva provato per Mikasa…
In pratica, Rossana era la persona ideale per dargli una mano!!
Difatti, quest’ultima sembrò comprendere la rabbia e la frustrazione che stava provando, così come il senso di solitudine che aveva manifestato, e per un momento perse il suo dolce sorriso per fare posto ad un’aria molto combattuta e triste…
Ma questo solo per almeno quattro secondi, dato che subito dopo tornò ad avere il dolce sorriso di prima e provò a dirgli “Capisco quello che vuoi dire, e credimi nessuno più di me sa che cosa significa sentirsi impotenti davanti ad un traditore di cui ti fidavi ciecamente… ma anche se tu non hai avuto la tua occasione di sfogarti, non significa che devi farlo per forza violentemente!”
Quella sua uscita fu quasi strana per Eren, al punto che si voltò ad osservarla e le chiese “Ed in quale altro modo dovrei sfogarmi?!”
La risposta era più semplice di quello che pensava “Con un bel pianto, ad esempio!” dichiarò difatti Smith alzando l’indice sinistro e chiudendo gli occhi mentre allargava ancora di più il suo sorriso.
Un’uscita parecchio strana, anche più di quanto non fosse quella precedente, al punto tale che lo spadaccino la osservò ancora più perplesso di prima e le domandò “Un… pianto?!”
La giornalista allora, mantenendo la stessa posizione di prima, provò a spiegargli “Piangere può essere un buon modo per buttare fuori tutto ciò che si è accumulato dentro. Non sempre la violenza è la soluzione migliore per sfogarsi, anzi un pianto può essere anche più liberatorio, credimi…”
Pareva però che Jaeger non fosse d’accordo, dato che iniziando a guardare davanti a sé con un’aria contrariata disse “Bah, piangere non è da guerrieri!” e dopo un secondo di pausa andò avanti rivelando “Alla Scuola di Hokuto hanno insegnato che l’onore va messo davanti a tutto, e piangere sarebbe disonorevole da parte mia, perché getterei nel ridicolo il mio Maestro e tutti i miei compagni…”
“Che mucchio di sciocchezze!!”
… Ma che cavolo?!
Quell’uscita di Rossana era stata a dir poco scioccante, dato che sembrava aver messo in discussione gli insegnamenti della Scuola di Hokuto, cosa che MAI nessuno aveva anche solamente osato fare!!
Fu qualcosa di assurdamente sorprendente, al punto tale che il castano assunse un’aria perplessa e si voltò alla sua sinistra… solamente per vedere una Smith letteralmente su di giri, al punto che aveva poggiato i pugni sui rispettivi fianchi e lo stava guardando con aria imbufalita.
“Quelle che hai detto sono solo ridicolaggini. Scommetto che è una tua interpretazione e che il Maestro Zoro non ti ha MAI detto di non piangere, vero?!” fu quello che chiese subito dopo.
Jaeger non seppe neppure cosa rispondere, anche perché effettivamente aveva ragione ed era stata sua l’interpretazione che piangere significava disonore, Roronoa non l’aveva mai detto direttamente, così come Kenshiro ed i suoi compagni di allenamento…
Davanti alla scena muta di Eren, Smith comprese di aver avuto ragione e disse “Come pensavo…”
Poi però, cercando di calmarsi dato che era consapevole di aver forse un po’ esagerato, tentò di assumere un’aria rasserenata e quasi felice, forse per confortare il ragazzo, e cercò di spiegargli quello che stava provando a dire.
“Ascolta Eren, so che l’onore è importante per voi guerrieri, lo capisco… ma nessun Maestro al mondo ti insegnerà mai che piangere è sbagliato. Piangere è ciò che ci rende umani, che ci fa capire che proviamo sentimenti veri e non siamo dei mostri o delle bestie, ci purifica lo spirito e ci fa sentire vivi. In un certo senso, piangere è vita, e non c’è niente di disonorevole a dimostrarsi un essere umano, quindi se vuoi sfogarti piangi, piangi come non hai mai fatto prima in vita tua. Solo così sarai umano, solo così… sarai libero!”
… Cavolo, era stato… illuminante!
Lo spadaccino era sotto shock davanti alle dichiarazioni della bruna, al punto che la faccia perplessa che aveva assunto prima non solo non se n’era ancora andata, ma addirittura si era allargata ben più di prima!
Non avrebbe mai pensato che quella giornalista, ritenuta pettegola ed impicciona da tutti, potesse essere così saggia. Sembrava sapere bene che cosa stesse dicendo, ed il discorso che aveva appena fatto pareva… logico.
Quella era una sua libera interpretazione perché conosceva bene l’onore di cui parlavano Zoro e Kenshiro, ma davanti a quanto era appena accaduto, soprattutto a lui, era difficile riuscire a resistere dallo sfogarsi in maniera differente.
Non era abbastanza forte da poter sconfiggere Mikasa, e il pianto era l’unico modo per liberarsi da tutta la sofferenza che aveva accumulato fino a quel momento. Aveva perso giorni interi a disperarsi senza capire che la soluzione era davanti agli occhi…
Forse anche per questo, quando tornò a guardare davanti a sé, abbassò il volto e chiuse la bocca, quasi come se stesse provando a fare uno sforzo per piangere, il tutto sotto gli occhi di Rossana che sembrava starlo guardando incuriosita.
Non gli fu difficile capire a che cosa pensare. Bastava ricordarsi tutti i bei momenti passati con Ackermann, i sentimenti che provava per lei… e poi passare immediatamente al suo tradimento ed alle parole crudeli ed indifferenti che gli aveva rivolto.
Non l’aveva mai fatto prima, aveva pensato solamente a quanto accaduto a Palazzo Presidenziale senza mai soffermarsi su quanto facesse male ora ripensare a quando i due trascorrevano le giornate insieme agli altri allievi della Scuola di Hokuto.
A quel punto, gli occhi cominciarono a diventargli lucidi e, nonostante cercasse di mordersi il labbro inferiore d’istinto forse per resistere, non ce la fece più ed una piccola lacrima gli scappò dall’occhio sinistro.
Smith osservò tutto quanto e, quando finalmente la lacrima scese, finì per sorridere dolcemente e domandargli “Allora? Come ti senti adesso?”
Pareva forse incredibile, ma dopo quanto accaduto, seppur fosse stata un’unica lacrima come già detto, sembrava stare… quasi bene. Eren stesso si sorprese di come buttare fuori la tristezza in quella maniera gli avesse fatto bene.
Perplesso, Jaeger rispose “… Mi sento… bene…” e finì addirittura per sorridere dolcemente, quasi d’istinto e senza controllo.
Era ancora triste per il tradimento di Mikasa, ma non era disperato come prima. Anzi, adesso sentiva che poteva superare quel momento, che poteva andare oltre la spadaccina e cominciare una nuova vita senza di lei.
E tutto questo… grazie ad un’unica lacrima… ed alla ragazza che glielo aveva suggerito!
Anche per questo, finì per voltarsi in direzione della bruna e dirle immediatamente “Grazie, Rossana. Sul serio, se non fosse stato per te, forse adesso sarei ancora a crogiolarmi nel dolore da solo…”
“Ma figurati!” rispose allora la castana sorridendo dolcemente come prima, anche se poi aggiunse facendo l’occhiolino con il sinistro “Tra sventurati bisogna aiutarsi alla fin fine!”
Lo spadaccino finì per allargare il sorriso davanti al gesto dell’amica, un piccolo gesto ma che aveva riacceso la speranza in lui, così come il pianto di prima suggerito dalla giornalista gli aveva fatto capire che poteva andare avanti e smettere di provare dolore per Mikasa.
Era bastato un piccolo e semplice gesto affinché comprendesse che cosa fosse davvero importante. Era davvero utile avere una spalla su cui poggiarsi nei momenti difficili, e lui fino a quel momento aveva respinto Lorenzo e Danilo solo perché invidioso del loro talento…
Già, aveva dovuto ammettere a sé stesso che Mikasa aveva ragione in quel frangente, e respingendoli aveva finito solamente per isolarsi ancora di più. Se solo fosse stato meno cocciuto, forse non sarebbe servita Rossana per fargli capire cosa dovesse fare.
Doveva tutto in quel momento alla giovane, se avesse compreso i suoi errori senza disperarsi inutilmente sarebbe stato anche grazie a lei, e per questo le sarebbe stata sempre grata per quello che aveva fatto per lui in quel momento.
L’aveva salvato, e non l’avrebbe mai dimenticato!

“Ed ora cosa facciamo?!”
Mentre però Eren stava parlando con Rossana, da un’altra parte della collina c’era il resto della Scuola di Hokuto radunato in un punto specifico.
Erano abbastanza distanti da tutti gli altri, più o meno ai margini della collina che dava però verso la parete rocciosa e non alla strada, in modo che meno gente potesse sentire ciò che stavano dicendo, essendo qualcosa di strettamente legato al dojo.
Naturalmente, oltre a Jaeger, mancavano anche Lorenzo, che secondo loro era ancora in cura dentro l’edificio, Danilo, che stava dormendo al suo capezzale e non intendeva abbandonarlo, e Mikasa, in prigione insieme agli altri membri del Concilio dei Sette sopravvissuti.
Zoro e Kenshiro erano seduti a gambe conserte sull’erbe, l’uno di fianco all’altro con Roronoa che stava a sinistra dell’amico, e davanti a loro avevano gli altri sei apprendisti della scuola con cui potevano parlare in quel momento.
Erano posizionati partendo da destra verso sinistra dalla prospettiva dei maestri nell’ordine Armstrong, Franky, Rock Lee, Gai, Teresa e Claire, e stavano osservando i loro insegnanti abbastanza preoccupati tutti quanti.
A porre la domanda era stata Claire, e questo per un motivo ben specifico di cui erano a conoscenza tutti quanti: ciò che era accaduto al Palazzo Presidenziale non poteva essere dimenticato, soprattutto la vera origine del luogo dove si erano addestrati.
Difatti, mentre i due insegnanti continuavano a guardarli con uno sguardo molto serio, Rock Lee affermò “In pratica abbiamo scoperto che la Scuola di Hokuto che avete ereditato è stata fondata con l’unico scopo di creare un esercito che servisse il Gran Maestro. I concetti stessi su cui si basa sono soltanto una menzogna…”
E mentre diceva queste ultime parole, il nero finì addirittura per abbassare il volto sconsolato, anche se pure gli altri cinque apprendisti presenti finirono per abbassare il volto, ben sapendo che il ragazzo purtroppo aveva ragione.
Stavano affrontando quella discussione solamente in quel momento perché Zoro e Teresa avevano avuto bisogno di diversi giorni di riposo per riprendersi dalle ferite provocategli da Xehanort, a differenza di Eren e Claire che si erano ripresi nel giro di una giornata al massimo per fortuna. Avevano atteso che fossero tutti e due nel pieno delle loro forze e perfettamente sani prima di affrontare un argomento tanto delicato come quello, e per l’assenza degli altri tre ritenevano che potessero farne a meno.
I due Grim c’entravano relativamente, dato che rimanevano comunque degli ospiti nella Comunità e la Scuola di Hokuto era un affare interno, mentre il castano non era nelle condizioni psicologiche per affrontare la discussione, e non ci sarebbe stato per un bel pezzo.
Così, dopo che il giovane con i capelli a caschetto ebbe pronunciato quelle parole, Ken dichiarò “So perfettamente che quanto rivelato da Madara cambia tutto. Il mio Maestro era un Capo del Concilio, e mi ha preso come allievo soltanto per rendermi un guerriero che servisse il Gran Maestro senza mai controbattere…”
“Io ho avuto più fortuna, essendomi proposto volutamente, ma è innegabile che se Madara non avesse mai ucciso Ichigo… beh, le cose sarebbero andate molto diversamente…” intervenne anche Roronoa.
Purtroppo aveva ragione e lo sapevano tutti quanti. Se Uchiha quella volta non avesse ammazzato l’arancione, rendendo in questo modo il comando della Scuola di Hokuto vacante, e Madara non si fosse mai disinteressato al dojo… beh, adesso tutti loro sarebbero stati agenti del Concilio.
La sola prospettiva non gli piaceva per nulla, dato che Xehanort ed i suoi uomini avevano già plagiato altre menti prima di loro, e non escludevano che anche loro avrebbero finito per farsi convincere da quei maledetti.
Sapevano essere molto convincenti, l’avevano visto con gli orfani dell’Orfanotrofio Yuei, e non avrebbero mai immaginato come la battaglia sarebbe potuta cambiare drasticamente se loro avessero fatto parte degli Illuminati.
“Ci siamo fondati su delle menzogne, che per puro caso hanno fatto in modo che non risultassero determinanti per la fine dell’umanità. Con questa prospettiva, come possiamo mantenere la Scuola di Hokuto così com’era?!” avanzò allora Teresa, continuando ad avere la testa bassa.
Maito concordò con lei, dicendo “Ha ragione. So che forse nessuno dei due sarà d’accordo, ma dobbiamo cambiare assolutamente le regole e gli insegnamenti della Scuola di Hokuto, non possiamo permettere che il passato ci tenga incatenati anche ora che sappiamo la verità dietro il nostro addestramento!”
“Il vostro addestramento non c’entra nulla!” specificò però Ken, rimanendo sempre serio “Sono stato io personalmente ad addestrarvi, nel vostro insegnamento non c’è nulla che non va. L’unico qui che è stato riempito di bugie fin dall’inizio, sono solamente io…”
“Ma sono bugie che hanno influenzato tutti noi!” intervenne Alex, sollevando la mano destra e puntando il palmo verso l’alto “Ci ha allenato seguendo il credo del suo insegnante, che era uno dei Capi del Concilio dei Sette, e questo basta e avanza per sostenere che anche il nostro addestramento si basa sulle menzogne…”
“E la stessa cosa vale anche per lei!” esclamò Franky, rivolgendosi lui però al verde “Anche se è entrato dopo nella Scuola di Hokuto, ha imparato la Tecnica a Tre Spade da Xehanort, la causa di tutto quello che ci è capitato. Per quanto questo stile di lotta non abbia nulla a che fare con quell’essere viscido, non possiamo fare finta di nulla…”
Sotto quel punto di vista, purtroppo avevano ragione ed i due insegnanti lo sapevano molto bene sfortunatamente.
Anche se loro due non avevano mai avuto nulla a che fare con il Concilio dei Sette, avevano finito per portare avanti gli insegnamenti che venivano da loro, e che rappresentavano delle immense bugie volte a fare il lavaggio del cervello agli studenti.
Il loro addestramento era quasi finito, mancava solo che apprendessero bene le tecniche segrete come avevano fatto Lorenzo e Danilo e poi sarebbero finalmente divenuti indipendenti, ma avevano ancora una parte dell’allenamento da concludere, ed era quello il problema.
Qualcosa doveva cambiare nella Scuola di Hokuto, e lo sapevano bene purtroppo…
La stessa Claire, alla fine, provò a proporre “È per questo che, anche se Eren ed i due Grim non saranno d’accordo, urge un cambiamento nella struttura stessa della Scuola di Hokuto. Non abbiamo molta scelta…”
Aveva parlato dei Grim senza alcun problema, e questo perché anche lei come Eren aveva capito di aver sbagliato nei loro riguardi. Le parole di Mikasa avevano aperto gli occhi anche a lei, ed aveva compreso che era arrabbiata con loro per delle carenze sue e non per problemi loro.
Invidiava che fossero così bravi nell’apprendere gli stili di combattimento, che quell’invidia stessa la rendeva cieca senza accorgersi che era lei ad imporsi un blocco mentale dovuto al fatto che era stata raccomandata da Teresa a differenza di loro due.
Ora però aveva superato tutto ciò, e sapeva che il problema non era loro ma suo, anche se non chiamava comunque per nome Lorenzo e Danilo con gli altri.
Riteneva che per il momento non se lo meritasse per come li aveva trattati, li avrebbe chiamati per nome con gli altri quando si sarebbe sentita perdonata del tutto da loro, qualora ce l’avessero avuta con lei naturalmente…
Nel frattempo, i due insegnanti stavano riflettendo su quanto avevano appena detto i loro apprendisti, per questo chiusero gli occhi ed iniziarono a pensare intensamente, il tutto mentre i sei allievi li osservavano in silenzio.
Non sapevano bene che cosa dire, dato che non potevano essere nella testa dei loro mentori, quindi poterono solamente assumere un’aria quasi curiosa e rimanere ad osservarli mentre evidentemente riflettevano sul da farsi.
Rimasero in quella posa per almeno trenta secondi abbondanti, in cui attorno a loro calò un silenzio tombale, anche derivato dal fatto che si erano allontanati dalla parte “viva” della collina dove si trovavano tutti gli altri.
Ed alla fine, entrambi riaprirono gli occhi mantenendo un’aria abbastanza severa, segno comunque che una decisione dovevano averla presa, e neanche si consultarono oppure si scambiarono uno sguardo d’intesa una volta finito.
Pareva quasi come se sapessero già la conclusione a cui era arrivato l’amico, e questo grazie a tutti gli anni in cui avevano amministrato la Scuola di Hokuto, condividendo allenamenti e linee di pensiero continuamente.
“Credo che arrivati a questo punto non ci sia molta scelta…” esordì subito Roronoa, rimanendo seduto a terra con le gambe incrociate.
Kenshiro, nella stessa posizione, si occupò di riferire il tutto agli apprendisti, dichiarando “Per come si sono sviluppati i fatti al Palazzo Presidenziale, tenere in piedi concetti creati con l’inganno e la finzione sarebbe controproducente per noi, che facciamo dell’onore e del rispetto il nostro cavallo di battaglia…”
Sembrava abbastanza evidente dove volessero andare a parare, ma ci pensò Zoro stesso a concludere il discorso spiegando “La Scuola di Hokuto va cambiata pesantemente dall’interno, e saremo noi, tutti noi, a portare questo cambiamento!”
Detto in parole semplici, avevano compreso che i loro apprendisti avevano ragione e che dovevano riformulare da zero l’intero dojo!!
Inutile dire che era esattamente ciò che speravano gli allievi, al punto tale che finirono per sorridere soddisfatti della decisione che avevano appena preso i mentori. Era la cosa migliore per tutti, anche se loro due probabilmente erano quelli che soffrivano di più nel anche solo pensarlo…
“Credo che non ci fosse altra soluzione, purtroppo…” asserì Teresa, tornando seria dopo aver sorriso per qualche secondo.
Anche Gai fece lo stesso, aggiungendo mentre sollevava il pugno destro al cielo “Ricostruiremo la Scuola di Hokuto dalle fondamenta. Questa sarà più giusta ed egualitaria, e gli allievi potranno basarsi su concetti reali e concreti, e non illusori o ingannatori!!”
“Ma badate bene!” intervenne però Kenshiro attirandosi in questo modo l’attenzione degli allievi addosso “Al momento ci sono cose più importanti a cui pensare che a ricostruire la Scuola di Hokuto…”
“Il Generatore è distrutto, e questo comporterà un lento degradamento della Comunità fino alla sua totale distruzione…” spiegò allora Zoro, mantenendosi molto severo.
Nessuno dei sei allievi poté controbattere, anche perché sfortunatamente avevano ragione. Il disastro che si era manifestato nella zona del Palazzo Presidenziale li aveva messi tutti in grossi guai, e dovevano comprendere che cosa fare.
Non adesso, visto che prima Lorenzo doveva riprendersi dato che urgevano TUTTI quanti per vedere quale fosse la soluzione migliore, e lui più che mai considerando che era il Prescelto, ma dovevano assolutamente discuterne il prima possibile…
Proprio per questo, Ken concluse il discorso ai suoi allievi ed a quelli dell’amico spiegando “Per cui, discuteremo di che cosa fare con la Scuola di Hokuto solo quando sapremo la fine che farà questa Comunità. Non ha senso creare adesso delle regole che poi non potremo mai applicare, se prenderemo la strada più dura…”
Sembrava abbastanza lampante a che cosa si riferisse, dato che nel caso peggiore potevano morire prima ancora di poter ricreare da zero il dojo, e sotto questo punto di vista tutti gli apprendisti erano d’accordo e comprendevano il rischio che correvano.
Proprio per questo, tutti e sei sorrisero ed annuirono, consapevoli che avevano ragione e che non c’era spazio per egoismi, soprattutto per loro che in quanto allievi della Scuola di Hokuto potevano essere assunti per proteggere i civili.
I cittadini necessitavano del loro aiuto ora più che mai. Avevano passato quei cinque giorni ad aiutare chi ne aveva bisogno, supportati in qualche caso anche da Medaka, e dovevano continuare a farlo fino a quando Lorenzo non si sarebbe ripreso.
Considerando tutti gli elementi con poteri che erano emersi non sapevano se potessero ancora ritenersi i più forti della Comunità, ma di sicuro la loro forza ce l’avevano e non potevano permettersi di rimanere in disparte a discutere di faccende che potevano tranquillamente essere rinviate a momenti più tranquilli.
La Comunità aveva la priorità, la Scuola di Hokuto poteva aspettare!

“Ma ha detto la verità?!”
Tornando nella parte principale della collina, quella che si trovava tra la strada di Fantacity e l’ingresso di Villa Brief, dei ragazzini sembravano aver appena avvicinato la Grande Sacerdotessa, che era seduta su una panchina.
Dopo aver rivelato a tutti quanti il passato della società e dell’umanità stessa, Saori aveva deciso di rimanere lì ad attendere che Lorenzo si risvegliasse, anziché accogliere l’invito dei suoi Cavalieri di tornare a Palecity.
Il loro suggerimento era quello che la donna stesse il più lontano possibile da luoghi d’assembramento per evitare che qualche agente del Concilio rimasto infiltrato fino a quel momento potesse colpirla alle spalle, dato che lei era uno degli obiettivi.
La viola non si sorprese di queste preoccupazioni delle sue guardie del corpo, dato che dopo l’attacco di Raoul erano diventati parecchio paranoici, ma al tempo stesso non poté soddisfare quella loro richiesta, in quanto riteneva che fosse anche più pericoloso tornare indietro.
Stare isolati e lontani dai civili poteva renderla un facile bersaglio, ed anche con tre guerrieri formidabili come loro poteva risultare un bersaglio fin troppo facile se fossero stati loro quattro da soli in quella città.
Preferiva non correre rischi e stare a contatto con gli abitanti della Comunità, anche perché finalmente era riuscita a portare a termine il suo compito, istruendo il Prescelto a diventare tale e svelando l’origine di tutto, e non si sentiva più oppressa dai suoi doveri.
I Cavalieri difatti avevano notato come, da quando aveva “percepito” che il Prescelto era finalmente sorto, fosse nato sul suo volto un dolce sorriso che non aveva mai perso, neanche per un singolo momento e davanti alle notizie peggiori.
Sembrava quasi rinata da quando la Profezia si era compiuta, e questo li sorprese parecchio ed al tempo stesso allietò. Sapere che la loro protetta aveva finalmente ritrovato la gioia nel suo ruolo di Grande Sacerdotessa li rendeva estremamente fieri come sue guardie del corpo.
Forse anche per questo decisero di assecondarla e di lasciarla a Fantacity, naturalmente sorvegliandola perennemente e rimanendo alle sue spalle dritti e composti e con entrambe le braccia dietro la schiena.
A Saori questo non inquietava, dato che era abituata sia alla loro presenza che alla loro preoccupazione nei suoi confronti, e proprio per questo quasi per tutti quei giorni di seguito rimase seduta sempre sulla stessa panchina.
Durante quel periodo, molti si avvicinarono a lei per chiederle conferma che fosse tutto vero ciò che aveva raccontato loro, e quando comunicava che effettivamente non aveva mentito finiva sempre per sconvolgerli parecchio.
In fondo molti non si aspettavano che fossero stati creati da esseri tentacolari, ed anche se molti sembravano aver accettato quell’idea in realtà dentro di loro erano ancora piuttosto scossi per la loro vera origine.
Anche in quell’occasione c’era chi si era avvicinato a lei per chiederle conferma, e stavolta era toccata ai tre ex orfani dell’Orfanotrofio Yuei, che durante la battaglia al Palazzo Presidenziale erano passati dalla loro parte.
Si trattava di Emma, Norman e Ray, colui che aveva appena posto la domanda, e stavano osservando la viola con volto curioso rimanendo in piedi davanti a lei, che era sempre seduta su una panchina con i tre Cavalieri alle sue spalle nella stessa posizione di sempre, con il petto rivolto leggermente davanti a loro per pura curiosità.
Insieme a loro c’era anche Cana, la quale al Palazzo Presidenziale aveva deciso di prendersi cura di loro e non intendeva rinunciare alla sua promessa, motivo per cui praticamente non li aveva mai mollati per quei cinque giorni.
Addirittura avevano iniziato a pianificare la loro vita insieme, dato che Alberona voleva adottarli appena la situazione sarebbe stata chiarita, ma si erano trovati in una situazione di stallo dato che prima di decidere dovevano sapere che fine avrebbe fatto la Comunità.
Per questo avevano deciso di mettere temporaneamente da parte la loro scelta, in attesa pure loro che Lorenzo si riprendesse in modo da stabilire tutti insieme quale fosse la cosa migliore da fare ora che il Generatore era distrutto.
La castana si trovava alle spalle dei tre orfani, con il braccio sinistro che, passando dietro la schiena, toccava il gomito destro ed un dolce sorriso sulle labbra, forse per via dell’innocenza che stavano mostrando i ragazzini con quella domanda.
Nel frattempo, il bianco insistette chiedendo “Intendiamo la storia dei Glascot o come si chiamano e del fatto che siamo risultati di esperimenti genetici!”
“È tutto vero? Oppure ci ha detto una bugia?” domandò pure l’arancione, anche se dopo un secondo di pausa disse con un tono di voce leggermente più basso “Ma lei non può mentire, è la Grande Sacerdotessa…”
Sembrava quasi che sperasse che fosse tutto vero, forse perché odiava l’idea che anche loro mentissero esattamente come aveva fatto il Concilio, e l’ultima cosa che volevano erano di finire in un’altra famiglia che diceva loro menzogne.
La Grande Sacerdotessa però finì per allargare il suo dolce sorriso, non sembrò prendere male quella domanda dato che ormai tutti almeno una volta gliel’avevano posta, ed anche per questo finì per rispondere la stessa e identica cosa.
“No, non ho affatto mentito. I Glascot esistono, e noi siamo i loro diretti discendenti!!”
Parve che la risposta fosse stata accolta positivamente dai tre ragazzini, dato che appena la ebbe pronunciata tutti e tre allargarono il loro sorriso, aprendo la bocca e portando entrambi i loro pugni poco sotto al mento.
“Fichissimo!!!” dichiararono tutti e tre senza peli sulla lingua.
“Allora vuol dire che noi siamo come dei robot o roba del genere!!” affermò quasi ingenuamente Ray, tirando fuori il suo lato bambinesco.
Non fu però l’unico, dato che anche Norman finse effettivamente di essere un robot facendo le loro tipiche movenze con le braccia ed affermando “Affermativo!” proprio come se fosse stato una macchina a tutti gli effetti.
Emma aggiunse pure “E chissà che cosa conterrà il nostro Genoma. Che cosa ci avranno lasciato i Glascot? Sono curiosissima!!”
“Per non parlare del loro aspetto. Avere quei tentacoli deve essere una figata!!” intervenne il bianco, interrompendo in questo modo il suo scimmiottamento del robot.
“Già, potremmo infilarli dappertutto!!” asserì il nero, quasi con occhi sognatori.
La sua uscita però non sembrò essere particolarmente gradita dall’arancione, che lo guardò malamente e gli disse “Ehi, guarda che puoi essere frainteso in questo modo. Modera le tue parole la prossima volta!”
Ammettendo il suo errore, Ray finì per toccarsi dietro la testa ed affermare con aria colpevole “Hai ragione, chiedo scusa…”
Ma sembrò andare tutto a posto rapidamente, dato che due secondi dopo tutti e tre scoppiarono a ridere a crepapelle, come non facevano da ormai svariati anni. Sembravano davvero divertirsi, ed anche per questo erano contenti…
E questo non poté fare a meno di rendere immensamente felice Cana. Le avevano raccontato di ciò che il Concilio li aveva obbligati a fare, ed aveva capito in questo modo che in quell’istante, anche se si stavano comportando in maniera infantile pur avendo tredici anni, stavano semplicemente recuperando il tempo perduto.
Si erano goduti la loro infanzia solo fino ad un certo punto, da un momento in poi tutto era stato tolto loro per via delle missioni e del Gran Maestro, che li costringeva a fare azioni che nel loro cuore sapevano essere sbagliate, ma pur di farsi accettare dalla loro nuova famiglia erano disposti a compierle.
Ora erano liberi, liberi di comportarsi come i bambini che avrebbero dovuto essere, e per questo la bruna era felice. Avrebbero avuto tempo per maturare quando sarebbe stato il momento, adesso potevano godersela…
Anche Saori sembrava pensarla come la ragazza, dato che finì per sorridere dolcemente mentre osservava i tre ragazzini divertirsi, seppur i tre Cavalieri sembravano leggermente più perplessi rispetto a loro due.
Più che altro perché ritenevano la loro reazione esagerata, dato che non avevano saputo niente di ché rispetto a ciò che aveva comunicato loro la Grande Sacerdotessa, anzi avevano solo avuto la conferma a tutto, quindi non comprendevano il loro comportamento…
Ma va beh, alla fine ci passarono sopra e Seiya, Shiryu e Shun finirono addirittura per sorridere contenti. In fondo erano dei ragazzini, e come agenti del Concilio chissà cosa avevano dovuto patire, erano contenti di vederli così spensierati finalmente…
Intanto Saori, vedendo come i ragazzini sembravano divertirsi tra loro ed ormai non badavano più a loro, decise di rivolgersi direttamente a Cana per porle una semplice domanda “Te invece tutto a posto?”
La diretta interessata si voltò ad osservarla abbastanza confusa e domandò “Eh?”
Vedendo che era abbastanza spaesata, la Grande Sacerdotessa si fece più chiara, anche se sapeva che stava per toccare un tasto piuttosto dolente per lei “Nello stesso giorno hai perso la tua migliore amica ed hai scoperto che era una traditrice. Vedo nel tuo cuore che sei ancora piuttosto turbata da questo, per questo ti ho posto quella domanda…”
Anche se sapeva che la bruna avrebbe preferito non parlarne, la donna aveva comunque preferito porre quella domanda perché se c’era un modo in cui poteva affrontare quel lutto era proprio parlarne, forse le avrebbe fatto male, ma anche bene.
Ed effettivamente, appena ebbe udito quanto detto dalla donna, Alberona non poté fare a meno di incupirsi immediatamente, finendo addirittura per abbassare il volto facendo in modo che i capelli le coprissero gli occhi.
La Grande Sacerdotessa poteva vedere i cuori altrui, di conseguenza sapeva bene che dentro di lei pesava ancora la perdita di Mirajane, così come l’aver scoperto che era sempre stata un'agente del Concilio.
Le aveva fatto parecchio male tutto ciò, ed avrebbe mentito se avesse detto che si era ripresa e stava bene… però fortunatamente non stava neanche così male come sembrava!!
Era vero, l’albina era una persona molto speciale per lei, e nonostante quanto scoperto avrebbe sempre portato nel cuore i bei momenti passati insieme, ma la fortuna aveva voluto che la soluzione al problema le si ponesse davanti proprio pochi minuti dopo!
Anche se aveva perso la sua migliore amica, adesso aveva quelli che poteva definire come “figli adottivi” di cui prendersi cura, sarebbero stati loro la sua nuova famiglia, ed anche se avesse rimpianto i momenti passati con Strauss avrebbe avuto sempre loro dalla sua parte.
Proprio per questo, circa cinque secondi dopo aver abbassato il volto, finì per dire “Avete ragione, la morte di Mirajane mi ha segnato profondamente. È morta davanti a me e non sono riuscita a fare nulla per salvarla. Era una cara amica, e porterò per sempre il suo ricordo nel mio cuore…”
Poi però, Cana risollevò il volto mostrando un dolce sorriso, quello più bello che avrebbe potuto fare in quell’istante, quasi a voler dimostrare quello che sentiva, e concluse il tutto sostenendo “Ma fortunatamente ora ho una famiglia che mi aiuterà a superare questo trauma. Anche se Mirajane sarà sempre una parte di me, ora ho tre piccole canaglie di cui devo occuparmi!”
Finì addirittura per scoppiare a ridere dopo aver pronunciato queste parole, il tutto facendo quasi seguito ad Emma, Norman e Ray che non avevano ancora smesso di ridere e parevano non aver udito quello che aveva appena detto la bruna.
Non aveva mentito, i tre orfani sarebbero stati la sua ancora di salvezza per superare quell’evento traumatica, e grazie ai cinque giorni appena trascorsi aveva preso più consapevolezza che poteva superare quanto accaduto al Palazzo Presidenziale.
Saori sembrò percepire nel suo cuore che quelle sensazioni che aveva appena proclamato erano vere, e proprio per questo finì per allargare ancora di più il suo sorriso sincero, e la stessa cosa la fecero anche Seiya, Shiryu e Shun, che avevano udito tutto dietro di lei.
Si vedeva che era distrutta per la fine della sua compagna, lo si vedeva chiaramente, ma si poteva anche vedere il suo desiderio di rinascere, maturato probabilmente in giorni di riflessioni sulla sua vita e su quanto accaduto al Palazzo Presidenziale.
Aveva voglia di ricominciare una nuova vita al di fuori dell’ombra del Concilio per onorare la memoria della caduta compagna, che anche se era dalla parte degli Illuminati non aveva mai combattuto seriamente contro Cana, come dimostrato dalle parole di Doflamingo, segno che non voleva veramente farle del male.
Avrebbe continuato a vivere, anche per lei…

“LORENZO!! SEI SVEGLIO!!”
Mentre tutto questo accadeva fuori da Villa Brief, al suo interno finalmente coloro che stavano vegliando sul ragazzo si erano svegliati, ed in questo modo si erano potuti rendere conto che il giovane aveva ripreso i sensi.
La prima che aveva riaperto gli occhi era stata Nami, che vedendo il fidanzato sveglio aveva subito cacciato quell’urlo improvviso, svegliando in questo modo quasi di soprassalto tutti gli altri che per poco non saltarono dalla sedia.
Naturalmente si erano un po’ spaventati, ed ebbero anche il battito cardiaco accelerato per un po’, ma bastò gettare solamente un’occhiata verso il letto per vedere Lorenzo con il petto alzato che gli sorrideva felicemente per farli riprendere.
“LORENZO!!” gridarono immediatamente tutti e tre.
Senza neanche perdere tempo, l’arancione gli si gettò addosso abbracciandolo dopo avergli avvolto le braccia attorno al collo, gesto che naturalmente fu apprezzato dal castano che le avvolse il braccio sinistro attorno alla vita.
Naruto invece gli si avvicinò, posizionandosi a sinistra della segretaria con i pugni destri alzati ed un sorriso dolce sulle labbra, mentre Danilo e Winry rimasero dall’altra parte del letto vicino al bordo ad osservarlo sempre felicemente.
“Ciao, ragazzi…” li salutò semplicemente Lorenzo sorridente.
“Finalmente ti sei ripreso, Fratellone!!” dichiarò il Ferraro felice.
Il bruno dovette ammettere di provare gioia nel sentirgli dire quella parola: difficilmente la pronunciava da quando avevano avuto quell’orrenda litigata dopo il colloquio con Goku, e sentirgliela pronunciare poteva voler dire che ormai tutta quella brutta storia fosse passata, e ciò naturalmente lo rendeva estremamente felice.
“Eravamo preoccupati, non sapevamo neppure se ti saresti ripreso!” aggiunse Rockbell, che sorrideva come non faceva da tempo.
Anche lei, da quando si era liberata del peso dell’omicidio dei suoi genitori scoprendo la verità, sembrava quasi completamente rinata, come se fosse venuta fuori una nuova Winry che aveva preso il posto di quella vecchia.
“Amico, ci hai fatto prendere un bello spavento!” aggiunse Uzumaki, sempre sorridente.
Vedendoli così felici che si fosse ripreso e che stesse finalmente bene, il Ferraro maggiore non poté fare a meno di esserne contento, soprattutto dopo il colloquio avuto con Bulma ed i suoi amici della Superficie nella sua mente.
Loro erano il suo nuovo inizio come gli avevano già detto, e di questo non poteva che esserne felicissimo, soprattutto vedendo quanto fossero preoccupati, al punto tale da non abbandonare neppure il suo capezzale.
Proprio per questo non poté fare a meno di sorridere a sua volta, contento di vederli così euforici… anche se quel pensiero prese il sopravvento solamente per i primi secondi, dato che poi si ricordò di un dettaglio del colloquio con Gnu.
Gli aveva promesso che avrebbe messo al corrente tutti della verità dietro l’origine dell’umanità e della società, e dato che mentre dormivano aveva avuto tutto il tempo per ritornare lucido dopo essersi svegliato non voleva perdere tempo.
Sapeva che forse così avrebbe distrutto il momento, ma il Generatore era distrutto e non c’era un secondo da perdere, proprio per questo assunse un’aria abbastanza seria mentre cominciava a parlare con gli altri ancora felici.
“Ascoltate ragazzi, devo dirvi una cosa…” praticamente li aveva solo salutati a parole prima di cominciare, forse non il modo migliore per rivolgersi a loro dopo cinque giorni, ma l’urgenza giustificava i modi.
Anche se… “Se ti riferisci ai Glascot, non devi dirci nulla!” intervenne subito la psicologa. … EH?! COSA?!
Inutile dire che, sentendo quanto aveva appena detto la ragazza, il bruno ci rimase talmente male da strabuzzare gli occhi e spalancare leggermente la bocca. Conoscevano il nome dei Glascot?! Ma come cavolo… come facevano a saperlo?!
Mentre era ancora piuttosto confuso, Nami si staccò da lui rimanendo comunque seduta sorridente alla sua sinistra e gli rivelò rapidamente ciò che era successo mentre lui era ancora svenuto a causa delle ferite riportate al Palazzo Presidenziale.
“Mentre tu dormivi, la Grande Sacerdotessa ci ha svelato tutto quanto. L’origine dell’umanità, quella razza aliena, la loro guerra civile, la nascita della Comunità. Tutto quanto!”
… Come? Era stato anticipato?!
Non si sorprese del fatto che Saori sapesse tutto, dato che Gnu stesso glielo aveva confessato quando avevano discusso nella sua mente durante la battaglia contro Xehanort, ma non pensava che l’avrebbe addirittura anticipato.
Riteneva che fosse compito suo riferire tutto dato che l’alieno aveva dato questo compito a lui… forse la viola aveva capito che, con la Profezia realizzatasi a metà, fosse arrivato il momento di “dissipare” anche quelle “tenebre” e ci aveva pensato personalmente.
Mentre pensava tutto questo, Danilo confessò continuando a sorridere “Non avrei mai pensato che noi fossimo stati creati da quegli strani esseri tentacolari. Se non altro adesso ho capito che cosa mi è successo durante la battaglia contro Freezer!”
Il biondo l’aveva detto toccandosi dietro la testa con la mano destra, e non si era fatto problemi a pronunciare quanto accaduto davanti a loro perché durante quei cinque giorni aveva raccontato ciò che aveva visto mentre cercava di attivare la tecnica segreta dello Stile di Hokuto.
Non l’aveva detto a Lorenzo, ma era certo che sapesse tutto perché Saori, durante il racconto, aveva specificato di quella caratteristica dei Glascot, e visto che aveva attivato anche lui delle abilità all’improvviso doveva essergli successa la stessa cosa.
Effettivamente il bruno comprese immediatamente a cosa si riferisse, dato che a lui gli era stato riferito da Gnu, ma questo non tolse comunque lo sguardo perplesso che aveva, forse per il modo con cui la prendevano con leggerezza.
Forse nel periodo in cui era stato svenuto avevano avuto modo di assimilare completamente le novità, ed anche per questo la stavano prendendo sul ridere quasi… anche se si chiedeva se Naruto fosse a conoscenza di QUEL dettaglio…
Come se gli avesse letto la mente, Uzumaki pose la mano destra dietro la testa come Danilo e confessò “Certo, ammetto che aver saputo di essere un loro discendente è stata una botta enorme, ma ehi mia madre ha sempre detto che sono speciale, ora so il perché!”
In verità, Lorenzo era convinto che Kushina gli avesse detto quelle parole solo perché era sua madre e gli voleva un mondo di bene, o forse perché era segretamente il figlio del Vice Presidente, e che di conseguenza non avesse nulla a che fare con le sue origini…
Ma va beh, se lui stesso sembrava averla presa bene tanto meglio così, almeno si sarebbe dovuto risparmiare lunghe spiegazioni… anche se ciò non toglieva che aveva ammazzato suo padre sotto ai suoi occhi, e questo non riusciva a perdonarselo...
Aveva superato l’omicidio di Xehanort grazie a Bulma ed ai suoi amici della Superficie, ma la consapevolezza di aver privato Naruto del genitore non riusciva ancora completamente a mandarlo giù, e forse proprio per questo si tenne pronto a scusarsi.
“… A proposito delle tue discendente… per quanto riguarda Xehanort…” sembrava pronto a porgere le sue scuse al suo nuovo migliore amico.
Quando… “Non ti preoccupare, Lorenzo!” intervenne all’istante Naruto per fermare subito le sue scuse.
Non solo, dato che portò in avanti il pollice destro, mostrando un sorriso a trentadue denti e facendo l’occhiolino con il destro, e gli disse senza mezzi termini “Non ci sono problemi, so bene che non avevi alternative… e comunque, anche se era mio padre doveva pagarla, perciò hai fatto bene…”
… Wow, il Grim dovette ammettere di essere sorpreso da come avesse preso tremendamente bene la morte dell’albino.
Forse non aveva ancora digerito che avesse indirettamente provocato la morte della madre, ed alla fine non riconosceva il figlio di Ansem come suo padre effettivo, anche questo aveva assimilato piuttosto bene la dipartita del Gran Maestro.
Non sapeva se fosse effettivamente per questi motivi o meno, ma Uzumaki sembrava stare comunque bene sia fisicamente che psicologicamente, e proprio per questo il bruno finì per tornare a sorridere dolcemente come prima.
Aveva superato quello che poteva essere un trauma per molti rapidamente e con un sorriso sulle labbra, e solo questo era importante…
I suoi pensieri furono interrotti quando Danilo, togliendosi la mano da dietro la testa e poggiandole entrambe sulla balaustra del letto, gli disse “Non riesco ancora a crederci che sei riuscito a sconfiggere quel bastardo di Xehanort!!”
Rockbell seguì a ruota il ragazzo specificando “Abbiamo visto tutto l’incontro dal basso, non riuscivo a credere che gli stessi tenendo testa con dei nuovi poteri!”
Anche quando parlava sembrava un’altra persona, come se si sentisse più leggera dopo essersi liberata di un peso enorme. Considerando quanto era stata musona nei primi periodi in cui l’aveva conosciuta, riteneva questa un’ottima cosa.
Intanto, Uzumaki esclamò in riferimento alle abilità appena citate dalla ragazza “Non c’è bisogno che ci dici come li hai ottenuti. Possiamo supporre che hai avuto modo di incontrare un Glascot che ti ha sbloccato i poteri, giusto?”
“Forse quello che ha parlato con la Grande Sacerdotessa. Se eri a conoscenza di tutto quanto come ci ha detto lei, allora devi aver per forza parlato con lui!” aggiunse il Ferraro minore, intuendo per esperienza personale come potesse essere andata.
Lorenzo era sempre più sorpreso da quanto fossero intuitivi. Probabilmente la donna non aveva detto loro del suo dialogo con Gnu perché non poteva saperlo, ma avevano unito i puntini tra la sua spiegazione e quanto accaduto al Palazzo Presidenziale ed avevano compreso tutto…
Sembrava essere andata così, e questo rese particolarmente contento il bruno, che mantenendo il sorriso che aveva già assunto rispose “… Effettivamente sì. Prima che Xehanort mi attaccasse ho incontrato un Glascot che mi ha spiegato tutto quanto, grazie a lui ho compreso quale fosse la cosa migliore da fare… ed anche chi sono veramente…”
“Intendi per la questione del Prescelto?” domandò stavolta Nami, osservandolo quasi incuriosita. Il diretto interessato, dopo aver annuito, continuò rivelando “Anche se già prima avevo compreso chi doveva davvero essere il Prescelto, solo dopo aver parlato con lui ho capito cosa dovessi fare per il bene di tutti quanti. Ora capisco perché la Grande Sacerdotessa disse che il Prescelto doveva prima capire chi fosse, e solo allora lo sarebbe diventato…”
“Ma direi che hai superato questa prova alla grande!!” dichiarò però Naruto, il tutto mantenendo il suo classico sorriso a trentadue denti “Se così non fosse stato, non saresti mai riuscito a sconfiggere Xehanort ed i suoi tremendi poteri!!”
Lorenzo però ci tenne subito a specificare “C’è stata anche molta fortuna, fidati…”
Lo credeva fermamente, perché molte cose erano dovute intervenire affinché vincesse: un DNA particolare che gli aveva permesso di resistere alla disgregazione molecolare, un Genoma con il potere del controllo della materia e dell’antimateria, il dialogo con Gnu poco prima della battaglia finale contro Xehanort e la sua intelligenza che gli aveva permesso di comprendere il vero significato della Profezia…
Insomma, se non fosse stato per tutti quegli elementi messi insieme, probabilmente non ce l’avrebbe mai fatta. Anche se non escludeva affatto che tutto ciò fosse accaduto proprio perché era destinato a diventare il Prescelto, tutto avrebbe avuto senso…
In risposta alla sua dichiarazione però, la segretaria disse sorridendo “Suvvia, non essere modesto. Sei stato grandissimo, hai fatto ciò che nessuno di noi sarebbe mai riuscito a fare, ed hai salvato tutti quanti!”
Pareva che anche Winry fosse d’accordo dato che, continuando comunque a mantenere un dolce sorriso sulle labbra come non si era mai visto sul suo volto, esternò ciò che praticamente stavano pensando tutti quanti lì dentro.
“Nessuno di noi, neppure la Nobile Elsa e gli allievi e maestri della Scuola di Hokuto, avevano mezza speranza contro Xehanort. Se tu fossi stato sconfitto lui avrebbe vinto, anche se era ormai rimasto da solo. Ci hai salvati tutti, questa è la verità…”
Appena ebbe terminato di parlare, tutti e quattro allargarono ancora di più il loro sorriso, osservando in questo modo il castano come se gli fossero grati per aver battuto il Gran Maestro e salvato il mondo.
A parere personale, Lorenzo riteneva che lo stessero mistificando un po’ troppo, dato che comunque era stato piuttosto ingenuo a provare a risparmiarlo la prima volta, e che se non avesse attivato istintivamente il controllo della materia forse sarebbe stato lui quello a morire…
Ma comunque fosse, se non altro Xehanort era stato sconfitto, il Concilio era stato distrutto e la Comunità era salva. Ne era valsa la pena sconfiggere l’organizzazione che rischiava di sterminare l’intera umanità se in questo modo tutti fossero stati salvi.
Anche se… “Sarà come dite voi, ma c’è ancora il problema del Generatore…” fece difatti presente lo stesso Ferraro maggiore, abbassando il volto ed assumendone uno abbastanza sconsolato.
L’aveva detto senza problemi perché sapeva che, avendo assistito al suo combattimento contro il figlio di Ansem, avevano anche visto la distruzione di ciò che manteneva viva quella Comunità, e che ciò rappresentava un grosso problema per tutti…
Certo, Gnu gli aveva raccomandato che gli abitanti della Comunità dovevano tornare al loro luogo d’origine, cosa che probabilmente neppure Saori sapeva, però avevano vissuto cinque giorni in un luogo che stava morendo, e questo a causa sua…
Fortunatamente, Winry specificò “Sì, lo sappiamo, ma abbiamo voluto aspettare che ti riprendessi prima di parlarne tutti insieme!”
“Abbiamo radunato tutta la Comunità sulla collina di Villa Brief. Sono praticamente tutti fuori che ti stanno aspettando, Ihihihihihihih!” dichiarò allora Naruto, sorridendo a trentadue denti come aveva fatto fino a quel momento.
Ecco che, a quel punto, il castano si sorprese ancora una volta. Avevano radunato tutti quanti attorno alla casa di Bulma… solamente per attendere che lui si riprendesse?!
Doveva confessare che riteneva incredibile come la gente, nonostante avessero problemi ben più gravi in quel momento, sembrassero pensare molto alla sua incolumità nonostante fosse stato colui che li aveva “condannati” tecnicamente parlando.
Evidentemente dovevano tenere a lui più di quanto pensasse, e dire che fino a molti giorni prima tutti schifavano lui e suo fratello e li avevano praticamente cacciati dalla Comunità. Ora che li avevano salvati tutti, le cose erano cambiate…
Ma non gliene faceva una colpa, erano umani e TUTTI nella loro situazione si sarebbero comportati alla stessa maniera, stavano bene ed era solo questo l’importante. Ora che si era ripreso, poteva parlare loro e dire ciò che andava fatto assolutamente.
Proprio per questo, tornando a sorridere, il Grim dichiarò “Allora usciamo, ho qualcosa da dire a tutti quanti…”
I quattro presenti si incuriosirono subito, dato che stavolta non avevano idea di ciò che volesse dire loro, anche se immaginarono che potesse essere collegato al discorso avuto con il Glascot cinque giorni prima, ma acconsentirono anche alla sua richiesta.
In fondo sembrava stare bene, non stava avendo spasmi di dolore o roba del genere, ed anche sotto le bende pareva curato quasi del tutto. La tecnologia medica della Comunità faceva davvero miracoli per averlo curato così rapidamente.
Proprio per questo, sorrisero subito acconsentendo alla sua richiesta “Perfetto allora!” disse difatti Uzumaki.
Danilo aggiunse “Sono certo che molti saranno contenti di vedere che ti sei ripreso!”
Arrivati a quel punto anche il castano ne era certo. Forse avrebbero potuto avercela con lui per aver distrutto il Generatore, ma quando avrebbe parlato loro si sarebbero accorti che era la soluzione migliore per tutti quanti, ne era sicuro.
Anche se… “Prima però togliti le bende, credo che ormai tu non ne abbia bisogno!”
Conosceva solo il primo soccorso di base Nami, ma sapeva capire quando qualcuno poteva fare a meno del bendaggio o meno, e di sicuro il castano era uno di loro, e tra l’altro l’ultima cosa che voleva era che si spaventassero nel vederlo ancora “conciato malamente”.
La psicologa sembrò d’accordo con l’amica, dato che specificò “Ho seguito le tue cure in quanto allieva di Bulma, e posso già anticiparti che puoi permetterlo: ormai dovresti essere guarito completamente dai tagli e dalle ustioni che ti eri procurato!”
Naturalmente il bruno era d’accordo, dato che annuì convinto consapevole che sarebbero state solo un ostacolo e basta, soprattutto se era vero che non sarebbe più stato debilitato dalle ferite precedenti “Sì, forse è meglio…”
Subito dopo, il Ferraro maggiore si tolse le coperte di dosso con un movimento rapido della mano con cui le scostò alla sua destra, mostrando così che aveva indosso solamente i pantaloni sotto le coperte.
Dopodiché, mettendosi seduto sul letto, pose entrambi i piedi nudi a terra, a destra della sua fidanzata, sotto gli occhi dei suoi quattro amici sempre sorridenti, e poggiò entrambe le mani sul bordo del materasso.
Per prima cosa si sarebbe tolto tutte le bende che aveva indosso, dopodiché si sarebbe diretto insieme ai suoi amici fuori da Villa Brief per incontrare tutti gli abitanti della Comunità e dire loro ciò che andava fatto.
Proprio per l’importanza delle parole che avrebbe dovuto pronunciare, il Grim assunse uno sguardo molto severo, di quelli che dimostravano che aveva preso molto a cuore la situazione e, soprattutto, che il tempo di ridere e scherzare era finito.
“… Allora, andiamo!” disse difatti con tono molto convinto, mentre i quattro attorno a lui annuivano convinti.
Si era finalmente ripreso, e questo significava… che era ora di cambiare la storia della Comunità per sempre!!

Cinque giorni dopo la battaglia al Palazzo Presidenziale, Lorenzo ha rivisto nella sua mente Bulma, Boyce, Jaqueline e Leopold, e grazie a loro ha finalmente compreso cosa deve fare della sua vita e come agire per il bene della Comunità. Così, ripresosi finalmente dalle ferite procuratesi durante la lotta contro Xehanort, è pronto a parlare a tutti gli abitanti della Comunità, e riferire loro ciò che aveva promesso di fare a Gnu…


Vi è piaciuto questo settantottesimo e terzultimo Capitolo?
Come vi avevo promesso, questo Capitolo ha trattato la prima parte delle conseguenze della guerra che si è combattuta nella Comunità in tutti coloro che hanno dovuto affrontare almeno un combattimento, praticamente tutti i pg nominati XD ;).
Alcuni di loro non sono poi cambiati troppo come avete potuto vedere, mentre altri invece caratterialmente si sono evoluti e sono riuscito a migliorarsi, e spero che lo sviluppo di tutti i pg che ho mostrato in questo chap vi sia piaciuto alla fine :).
Anche se la lista è ormai definitiva come ben sapete, ripubblico comunque l’elenco di tutti i personaggi e di tutti gli Universi presenti all’interno della fic, con età e status aggiornati a questo Capitolo naturalmente ;):

1) Mondo Reale:
- Lorenzo Ferraro (21 Anni);
- Danilo Ferraro (16 Anni);
- Jaqueline Fontaine (19 Anni, Deceduta);
- Boyce Lee (21 Anni, Deceduto);
- Leopold Jackson (47 Anni, Deceduto);
- Adolf Hitler (44 Anni);
- Franz Gurtner (61 Anni);
- Franz Von Papen (62 Anni, Deceduto).

2) Dragon Ball:
- Bulma Brief (46 Anni, Deceduta);
- Dr. Raichi (70 Anni);
- Bra (6 Anni);
- Trunks (19 Anni);
- Vegeta (42 Anni, Deceduto);
- Freezer (10 Anni, Deceduto);
- Son Goku (45 Anni).

3) Fullmetal Alchemist:
- Winry Rockbell (16 Anni);
- Maes Hughes (39 Anni, Deceduto);
- Envy (30 Anni);
- Alex Louise Armstrong (40 Anni);
- Roy Mustang (35 Anni);
- Riza Hawkeye (33 Anni).

4) Naruto:
- Naruto Uzumaki (20 Anni);
- Kushina Uzumaki (44 Anni, Deceduta);
- Maito Gai (50 Anni);
- Rock Lee (22 Anni);
- Hinata Hyuga (20 Anni);
- Madara Uchiha (40 Anni);
- Obito Uchiha (32 Anni, Deceduto);
- Itachi Uchiha (24 Anni).

5) Kingdom Hearts:
- Xigbar (47 Anni);
- Xehanort (41 Anni);
- Marluxia (40 Anni);
- Ansem (50 Anni, Deceduto).

6) One Piece:
- Nami (21 Anni);
- Franky (48 Anni);
- Roronoa Zoro (39 Anni);
- Donquijote Doflamingo (49 Anni).

7) Frozen – il Regno di Ghiaccio:
- Hans (29 Anni);
- Anna (17 Anni);
- Elsa (19 Anni).

8) Code Geass:
- Kallen Kozuki (19 Anni);
- Lelouch Lamperouge (19 Anni);
- Charlez Lamperouge (68 Anni, Deceduto);
- Nunnally Lamperouge (16 Anni),

9) Pokémon:
- Agatha (68 Anni);
- Giovanni (45 Anni);
- Madame Boss (50 Anni, Deceduta).

10) Universo Marvel:
- Steve Rogers / Capitan America (25 Anni);
- Johan Schmidt / Teschio Rosso (32 Anni);
- Abraham Erskine (62 Anni, Deceduto).

11) Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco:
- Shun di Andromeda (26 Anni);
- Seiya di Pegasus (26 Anni);
- Shiryu il Dragone (26 Anni);
- Saori Kido (28 Anni).

12) Fairy Tail:
- Lucy Heartfilia (17 Anni);
- Natsu Dragneel (17 Anni);
- Mirajane Strauss (30 Anni, Deceduta);
- Cana Alberona (24 Anni);
- Elfman Strauss (21 Anni, Deceduto);
- Erza Scarlett (21 Anni);
- Gildarst Clive (38 Anni, Deceduto).

13) Beyblade:
- Takao Kinomiya (13 Anni);
- Kai Hiwatari (13 Anni, Deceduto);
- Rei Kon (13 Anni);
- Max Mizuhara (13 Anni, Deceduto);
- Professor Kappa (13 Anni);
- Hilary Tachibana (13 Anni).

14) Medaka Box:
- Medaka Kurokami (18 Anni).

15) Highschool DxD:
- Issei Hyoudou (16 Anni, Deceduto).

16) Assassin’s Creed:
- Al Mualim (63 Anni, Deceduto);
- Altaïr Ibn-La'Ahad (32 Anni);
- Ezio Auditore (42 Anni).

17) Yu-Gi-Oh:
- Marik Ishtar (34 Anni, Deceduto);
- Yugi Muto (17 Anni);
- Ryou Bakura (36 Anni, Deceduto).

18) Claymore:
- Teresa (38 Anni);
- Claire (31 Anni).

19) Attacco dei Giganti:
- Eren Jaeger (14 Anni);
- Mikasa Ackermann (15 Anni).

20) Hokuto no Ken:
- Kenshiro (40 Anni);
- Raoul (41 Anni, Deceduto).

21) Kodocha:
- Rossana Smith (14 Anni);
- Heric Akito / Donquijote Homing (15 Anni).

22) Black Butler:
- Sebastian Michaelis (56 Anni).

23) Shingeki no Bahamut:
- Favaro Leone (45 Anni);
- Nina Drango (16 Anni).

24) Detective Conan:
- Shinichi Kudo (20 Anni);
- Heiji Hattori (20 Anni);
- Ran Mouri (20 Anni);
- Kazuha Toyama (20 Anni).

25) Pandora Hearts:
- Alice (15 Anni).

26) Le Cinque Leggende:
- Jack Frost (22 Anni).

27) Bleach:
- Ichigo Kurosaki (45 Anni, Deceduto).

28) Gravity Falls:
- Stan Pines (80 Anni, Deceduto).

29) Assassination Classroom:
- Irina Jelavic (46 Anni, Deceduta).

30) Death Note:
- L / Sherlock Holmes (36 Anni, Deceduto).

31) Bioshock:
- Frank Fontaine (36 Anni, Deceduto).

32) Alien:
- Xenomorfo / Alien (3 Anni, Deceduto).

33) Predator:
- Yajuta / Predator (3 Anni, Deceduto).

34) The Promised Neverland:
- Isabella (63 Anni);
- Emma (13 Anni);
- Norman (13 Anni);
- Ray (13 Anni).

35) I Simpson:
- Robert Underdunk Terwilliger / Telespalla Bob (39 Anni).

36) Futurama:
- Turanga Leela / Sonic (45 Anni, Deceduta).

37) Sonic the Hedgehog:
- Sonic / Turanga Leela (45 Anni, Deceduto).

Prima della fine andrà aggiornato ancora? Chi lo sa, lo vedrete voi stessi quando sarà il momento… u.u XD ;)
Parlando del Capitolo, spero che il modo in cui ho trattato i personaggi vi sia piaciuto :).
Non erano tutti quelli che volevo trattare, ce ne sono alcuni che per questioni di spazio non ho potuto mostrare qui e mostrerò all’inizio del prossimo chap, di conseguenza non allarmatevi su questo, tratterò tutti quanti u.u XD ;).
La scena iniziale di Lorenzo con i quattro deceduti era soprattutto simbolica, e spero che l’abbiate apprezzata alla fine.
Potete considerarlo un ultimo addio sia a Bulma che ai tre personaggi del primo Capitolo :) e se vi state chiedendo perché ha visto solo loro e non altri tipo Issei, la risposta è che semplicemente Gnu ha usato per quel messaggio coloro a cui teneva di più e che erano morti ;).
Sui momenti venuti dopo, sono consapevole che alcuni sono andati forse un po’ troppo veloci, ma se dedicavo ad ognuno parecchio spazio questa fic non sarebbe finita più, quindi qualcosina l’ho dovuta velocizzare, e forse avrete già capito a che cosa mi riferisco dopo la lettura T_T.
Le parole sulla morte dette da Yugi sono ispirate a quelle di Hillk di “One Piece”, ma credo che l’aveste capito appena la frase era stata detta u.u XD ;)...
Poi sì, ci sono anche momenti abbastanza ambigui e questo è vero, ma va beh dettagli… u.u XD ;)
E se l’avete visto come stroncato all’improvviso, è perché appunto doveva essere unito al prossimo chap, cosa che poi non si è verificata ed ho dovuto dividere il Capitolo in due, quindi non sorprendetevi se vi sembra che il chap si interrompa d’un tratto ;).
Un’ultima cosa ed ho finito. Come già detto all’inizio sono a buon punto con la scrittura del Capitolo 79, e sicuramente riuscirò a rispettare la data prefissata tra un mese del 23 Novembre, che tra l’altro sarà il giorno prima del mio compleanno!! XD
È una coincidenza? Naturalmente, fosse stato per me quel martedì sarebbe stato direttamente il 24 Novembre u.u XD ;).
Con questo ho detto tutto quanto, di conseguenza non mi rimane altro da fare che ringraziarvi ancora tutti quanti per avermi accompagnato in questo lungo cammino durato più di quattordici anni su EFP, e ci risentiamo martedì 23 Novembre per il nuovo e penultimo Capitolo dell’intera Fan Fiction!!!
Ancora grazie per tutto e ci risentiamo tra un mese esatto per il preludio alla conclusione di tutto quanto!!! :)

PGV 2.
   
 
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