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Autore: LadyPalma    20/10/2021    4 recensioni
Minilong | eventual Severus/Charity | Post DH.
“Ho fatto quello che doveva essere fatto, Minerva, niente di più, niente di meno”.
“Lo credi davvero? In guerra succedono cose orribili e quello che è successo a Charity è una di queste, sicuramente. Ma se davvero tieni a lei, e io penso anzi so che è così, allora dovresti andare avanti dal tuo senso di colpa… e permettere anche a lei di farlo”.
Severus solleva le sopracciglia, il suo viso è una maschera di orrore. “Non mi starai chiedendo di…”
“Sì, Severus, sì. Lei deve sapere, deve confrontarsi con la verità”.
Charity Burbage ha continui incubi dopo la guerra e si rivolge a Severus per una pozione sonno senza sogni. Ma forse si tratta più che di semplici sogni e Severus ha delle colpe a cui rimediare.
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charity Burbage, Minerva McGranitt, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Sente delle voci famigliari mentre scivola come un'ombra lungo il corridoio e, passo dopo passo, quelle voci si svelano in singhiozzi e sussurri concitati. 

"Oh, Charity, tesoro". Minerva ripete quelle semplici e inutili parole più è più volte, mentre la copre con il suo mantello verde, e Charity non fa altro che piangere, immobile sul pavimento, e con lo sguardo vacuo. 

Severus le guarda per qualche minuto in silenzio, tentando di mettere a tacere qualsiasi emozione provi dentro, ma soprattutto di non pensare all'espressione di Amycus Carrow mentre gli passava accanto solo venti minuti prima. Alla fine, sceglie di palesarsi, ma solo quando ha già preso una decisione. 

"Severus!" Appena lo vede, Minerva scatta in piedi con i pugni serrati e uno sguardo lampeggiante. "È così che pensi di poter gestire questa scuola, con i tuoi amici Mangiamorte che fanno i loro maledetti comodi? Ormai ho capito il tipo di mostro che sei, ma devo dire che continui a sorprendermi".

Gli occhi di Minerva non comunicano altro che disgusto e delusione, ma sono quelli azzurri di Charity, pieni di paura e orrore, ad essere davvero impossibili da sopportare. Per questo, distoglie lo sguardo e, senza chiedere nulla, senza esitare un istante di più, tira fuori la bacchetta, puntandola contro la donna più giovane. 

"Oblivion!" 

Severus emerge dal Pensatoio in quel momento esatto, senza riguardare la reazione immediata di Minerva o il duello che hanno sfiorato già lì, quella sera. Per il momento non gli interessa. Voleva soltanto rivedere la sua colpa, invece, una volta sola: l'ennesimo ricordo disperato che deve far finta di non aver mai vissuto. Voleva rivedere quella colpa per domandarsi se poi, alla fine, davvero quella colpa la percepisce. Soffre per quello che ha visto, si chiede se avrebbe potuto fare di più, si incolpa per non aver tenuto a bada Carrow... ma non per l'incantesimo che ha pronunciato, mosso da codardia tanto quanto da compassione. C'è una differenza sottile tra vergognarsi e pentirsi di qualcosa, ed è tutta la differenza che gli serve per giustificare il suo desiderio di un lieto fine. 



 

Capitolo 3



 

Le notti si susseguono con una naturalezza disarmante, Severus e Charity sono sempre insieme e sempre più vicini, come se in tutti quegli anni non fossero mai stati altro che questo - anche se questo non significa di fatto ancora nulla. 

"Severus". 

Lo chiama spesso per nome, ma di notte, nel buio e nel silenzio, quel sussurro è un allarme e Charity, con la testa sul suo petto, sente quanto il suo cuore abbia accelerato all'improvviso. 

"Sì?" 

"Che cosa stiamo facendo?" 

"Cercare di dormire, suppongo". 

La sua risposta è incolore, ma quel dannato cuore continua a battere veloce. Davvero questa è la temuta spia di Voldemort? si chiede Charity, lasciandosi sfuggire un sorriso perso nelle ombre, che spegne del tutto sulle labbra di lui. 

"Sai cosa voglio dire. Cosa sta succedendo tra noi due?" 

Lui non risponde, ma la bacia ancora e la stringe un po' più vicina di ogni altra notte. A dispetto della domanda e del cuore traditore, Severus ha deciso di non avere più paura ed è per questo che il confine tra amicizia e qualcos'altro si fa ancora più sfumato fino ad attraversarlo del tutto. 

"Possiamo fermarci, se vuoi. Lo capirei". 

È un sussurro che interrompe i loro movimenti solo per un istante, e Severus odia che sia stata lei a pronunciare quella frase, quasi come se temesse di poter essere lei a ferire lui. 

"Charity, guardami. Voglio stare con te. Ti fidi di me?" 

"Assolutamente" mormora in risposta e qualsiasi spettro le si affaccia nella mente evapora come se non fosse mai esistito. Gli incubi che l'hanno tenuta sveglia, le attenzioni non desiderate dell'amico di Aurora: sembrano lontanissime da quel letto e da quella notte. "E tu?" 

"Lo sai, Charity, lo sai". 

E poi non parlano più, non fino al giorno dopo, quando per la prima volta restano insieme fino all'inizio delle lezioni. Se Charity gli chiedesse ancora che cosa sono loro due, forse Severus avrebbe il coraggio di rispondere, ma lei non chiede perché adesso lo sa.
 

~
 

Se non fosse per gli sguardi di Minerva, Severus potrebbe dirsi un mago felice, una sensazione finora estranea di cui è già diventato dipendente. La felicità è essere sopravvissuto, lasciarsi gli orrori della guerra alle spalle, e lo capisce davvero solo adesso, di fronte ai sorrisi sinceri di Charity, al modo in cui non sussulta al suo tocco ma si rilassa e ne chiede di più, alla guarigione che si stanno dando a vicenda - ché guarisci lo stesso, anche se non ricordi di essere stato ferito. Ma Minerva non perde occasione di guardarlo, Credi che lei ti amerebbe lo stesso se sapesse cosa le tieni nascosto? sembrano chiederle i suoi occhi severi di continuo, e forse allora è ancora semplicemente un codardo perché la risposta non vuole proprio scoprirla.

Fa l'unica cosa che può, si sottrae a quello sguardo, e porta Charity con sé: una estate intera a Spinner's End, un'altra cosa odiata che riesce a osservare con occhi nuovi. Potrebbe essere una vita, ragiona, potrebbe convincerla a lasciare Hogwarts, magari perfino a vivere da Babbani e fuggire - più veloce dallo sguardo di una vecchia strega che da un gruppo di Mangiamorte. Ma un giorno di fine luglio, proprio quando quel progetto si sta delineando con sempre più concretezza nella sua mente, la visione di Charity con una lettera tra le mani e le lacrime agli occhi stravolge ogni cosa. 

"È Minerva. È morta, lei… era malata e non ci ha detto nulla". 

Severus assume l'espressione giusta mentre stringe Charity tra le braccia, ma intimamente non può trattenersi dal pensare che anche quella morte fa parte della sua promessa felicità e forse addirittura un segno, anche se lui nei segni del destino non ci ha mai creduto. Minerva è stata una presenza famigliare in tutti quegli anni, una eccellente strega e una infinitamente migliore persona: è stata tutto questo, sì, e forse un giorno ci ripenserà nel modo giusto, ma ormai per lui era diventata unicamente un ostacolo. Si sente libero, soltanto lui adesso sa della sua colpa, e già da tempo ha deciso che si sente abbastanza forte da portarsela nella tomba senza fare troppe storie. Sollievo e gioia si mascherano in un'espressione contrita e le parole che gli escono dalle labbra potrà sempre dire che glielo ha suggerito proprio l'imprevedibilità di quel nuovo lutto.

"Sposami". 

Charity solleva le sopracciglia, perplessa e stupita, e se è anche sospettosa sceglie di non darlo a vedere. Invece ride incredula e si affretta ad annuire. 

"Sì". 
 

~
 

Severus e Charity hanno continuato a insegnare a Hogwarts, è lì che si sono sposati con il numero minimo di presenti, ed è lì che i loro due figli hanno mosso i primi passi. Avrei dovuto dire la verità? Qualche volta se lo domanda, quando è da solo, ma gli basta vedere Eileen e Arch per capire che non sarebbero mai stati altrimenti al suo fianco. Quanto a Charity l'ha protetta, l'ha amata e insieme hanno costruito un lieto fine - conta davvero tanto, in fondo, se è costruito su una bugia? 

Ancora a distanza di anni, di tanti lunghi anni, Severus non saprà mai rispondere alla vera domanda silenziosa che da sempre lo perseguita. Charity mi amerebbe lo stesso se sapesse la verità? Mi perdonerebbe? Una cosa però la sa e gli basta: lui si è perdonato.










 

NDA: Ci ho messo secoli, ma finalmente sono riuscita a concludere questa minilong – anche se non proprio come avrei voluto. In pratica, la "colpa" di Severus era stata semplicemente quella di aver deciso per lei, rimuovendole la memoria dolorosa immediatamente. È un gesto che apre, a mio avviso, diverse questioni: pur con tutte le buone intenzioni del mondo, è corretto nascondere qualcosa del genere a una persona, anche qualora la verità dovesse portare di certo a sofferenza; insomma, quanto è giusto nascondere un trauma? A questo, s'intreccia poi la riflessione sulle motivazioni reali di Severus: quanto ha inciso il nobile motivo di proteggere Charity e quanto, piuttosto, la paura di perdere quello che è nato tra loro? E ancora, si sarebbe lui mai avvicinato a lei se non si fosse sentito in qualche modo "coinvolto"?
Con questa storia, volevo far trasparire tutti questi interrogativi di ambito morale, diciamo così, e sono contenta di essere riuscita in qualche modo a mettere la parola fine. Grazie a tutti coloro che hanno seguito questa storia, spero di riuscire a scrivere presto qualcosa di nuovo su questa coppia, magari qualcosa di più allegro!
P.S. Eileen e Arch sono i nomi dei figli di Severus e Charity come compaiono in altre mie storie.
   
 
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