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Autore: slytherin_sev    20/10/2021    1 recensioni
Lei era una di quelle. Quelle persone che non avevano mai ricevuto la lettera di Hogwarts perché nata babbana negli anni della guerra. Ignara di una parte di sé, ora più che ventenne, lavorava al Paiolo Magico anche se per lei era paiolo e basta, di magico quel posto non aveva niente. Ma se di colpo scoprisse la verità cosa farebbe? Sceglierebbe la sua vita babbana o abbandonarebbe famiglia, amici e fidanzato per recuperare il suo lato magico?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo, Contesto generale/vago
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Aveva vent'anni e la vita le sorrideva.
Diciamola meglio, non aveva ancora trent'anni e la vita non le aveva tirato grossi calci agli stinchi. Aveva alcuni amici storici, una famiglia che le voleva bene, un fidanzato, sicuramente non perfetto, sicuramente non molto presente ma almeno lo aveva e un lavoro particolare. Da circa un anno lavorava in un pub, si chiamava 'Paiolo Magico' anche se le uniche magie che vedeva lei in quel posto erano quelle fatte dagli stomaci dei clienti a digerire quello che preparava il cuoco. Di sicuro però era un posto strano, ci era capitata per caso una sera, attirata da un annuncio, cercavano una cameriera che potesse iniziare subito così era entrata e il giorno dopo aveva già il grembiule addosso.
La fauna del posto era decisamente variegata, vestivano tutti con colori sgargianti, mantelli e tuniche erano all'ordine del giorno e difficilmente aveva visto jeans e magliette. Gli abiti non erano mai comuni e se lo erano non sarebbero dovuti stare insieme. Aveva visto cilindri con galosce, completi mischiati con giacche a quadretti e pantaloni a pois, cravatte smisurate e tante altre cose strane ma ormai si era abituata, la cosa più strana rimaneva però che loro guardavano storto lei che vestiva sempre in jeans e maglietta, come se fosse lei la matta lì, ma con il passare dei mesi anche loro si abituarono a lei. Aveva anche un debole per un cliente in particolare, non sapeva il suo nome, era un uomo tra i trenta e i quarant'anni sempre molto silenzioso, schivo, aveva capelli neri e lisci che gli cadevano sulle spalle, occhi scuri, quasi neri, profondi, il naso era aquilino su un volto appuntito, pallido e senza un filo di barba, non era per niente il suo tipo eppure le piaceva, lei preferiva uomini con la carnagione olivastra, i ricci, e la barba incolta eppure lui, doveva ammetterlo, aveva un fascino tutto suo dato anche da una voce calda, suadente. Vestiva sempre di nero, eccezion fatta per il bianco candido di una camicia che si intravedeva da sopra il colletto di una strana giacca da uomo, aveva anche provato ad attaccare bottone ricevendo in cambio risposte fredde e occhiate per nulla lusinghiere, aveva quindi lasciato perdere.
Da quando lavorava al pub era abituata a vedere gufi sul suo davanzale Tom, il padrone, glieli mandava con gli orari della settimana o i cambi di turno, lei non aveva mai fatto troppe domande a riguardo, in fondo ľanimale era tenuto bene quindi chi era lei per giudicare? La prima volta che successe non la prese bene, era mattina presto e le venne un colpo a vedere due enormi occhi gialli che la guardavano oltre la sua finestra mentre bussava con il becco sul vetro, da quando i gufi erano animali domestici e per di più portalettere? Ma ci aveva fatto il callo. Era un giovedì mattina come tanti altri quando sentì un picchiettare ritmico, si alzò e senza pensarci andò alla finesta, era un gufo e lo fece entrare, era perplessa però, non era il solito uccello che le mandava Tom, anche perché questo era un barbagianni non lo striminzito uccelletto marrone che arrivava di solito, ľanimale teneva una grossa lettera nel becco e la fece cadere sul suo tavolo, si abbeverò dalla ciotola che lei aveva imparato a lasciare lì per quelle evenienze e ripartì chissà per dove. Cosa se ne facesse di tutti quegli animali Tom era un mistero pensò mentre apriva la busta. Anche quella era diversa, di solito erano bigliettini striminziti arrotolati intorno alla zampina dell'animale questa invece era una lettera in piena regola, la carta era pregiata, spessa, da un lato la busta recava il suo nome e indirizzo mentre dall'altro era chiusa con la ceralacca rossa e, sopra quest'ultima, c'era uno stemma con scritto sopra 'scuola di magia e stregoneria di Hogwarts', che scherzo era mai questo?
   
 
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