Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: ClostridiumDiff2020    21/10/2021    0 recensioni
Questa Storia Partecipa alla 365 Writing Days Challenge 2021
365 finestre...
365 storie, una raccolta di racconti, una raccolta di vite.
Ogni giorno, partendo da una parola, si aprirà una porta verso qualcosa, verso qualcuno...
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
296>>> 21.Voci nelle tenebre


Garvin si avvicinò all’interruttore, voleva spengere la luce, addormentarsi e cercare riposo nell’oblio, ma non ci riusciva. Poteva sentire così tanti sussurri nell’oscurità di quel castello, anche se era deserto.
Quando Quella fossa sarebbe stata riempita i fantasmi, quel soldato, sarebbero spariti e il suo Émer finalmente avrebbe trovato la pace.
Ma il suo sguardo premette l’interruttore e tornò a letto.
Era stato un pessimo amico, lo sapeva, non era mai stato del tutto sincero, nemmeno quando Émer gli aveva detto dei suoi sentimenti. Nemmeno quando gli aveva confessato di Cáel era riuscito a dirgli la verità, temeva da sempre l’oscurità perché le sue notti erano ricolme di voci e spettri. Perché nella notte non era mai stato solo.
 
Arrivavano da lui, le voci, sussurrando, terrorizzandolo.
Émer forse avrebbe potuto capirlo? Forse era arrabbiato con lui?
Ma poi quando aveva condiviso il suo segreto Garvin si era bloccato.
Come poteva amare un fantasma, l’eco di un vivente. Li conosceva, erano solamente voci, residui di persone vere. Come poteva dire di amare il residuo di qualcosa che un tempo era stato vivo e che non lo era più da tempo.
 
Garvin si rigirò nel letto. Conosceva Émer da tutta la vita e mai avrebbe pensato che l’amico avrebbe potuto metterlo da parte per un’illusione.
Lo aveva guardato con rabbia, non riusciva a capire che lo stava facendo per il suo bene.
 
“Mi hai sparato… E io ti avevo detto la verità… Forse non ti piaceva… Ma io ero stato sincero…”
 
La voce ansimante riecheggiò nella stanza e Garvin la riconosceva, quel dannato soldato.
Una voce, come molte altre.
Garvin avrebbe voluto dormire, ignorare quella voce come tutte le altre ma non ci riusciva.
 
Si alzò, e si affacciò alla finestra della sua stanza, da lì aveva una visione molto chiara della fossa in cui era caduto il suo amico e forse era morta quella voce disperata.
La fossa che il Signor Murray avrebbe riempito.
 
Finalmente lo vedeva, lo spettro avanzava traballando, reggendosi le ferite e osservava nella fossa, era stravolto. Cosa vi vedeva?
“Mi dispiace piccolo…”
La voce era così chiara come se lo spettro gli sussurrasse nell’orecchio. Poi si voltava e veniva centrato da degli spari oscillava e precipitava oltre il baratro.
 
Garvin osservò lo spiazzo deserto, voleva odiarlo con tutto il cuore, odiare quella voce e quel dono, ma quando vide lo spettro riapparire, trascinandosi nel suo infinito ciclo di morte comprese. Come poteva odiarlo? Avrebbe voluto desiderare che sparisse, forse lo aveva desiderato ma vederlo morire, soffrire e ricominciare tutto da capo glielo impediva.
“Mi dispiace Cáel, stiamo sbagliando… Meriti di essere aiutato non cancellato dall’esistenza…” sussurrò mentre il ciclo di morte iniziava di nuovo davanti ai suoi occhi nella cupa notte.
 
#WritOber2021 #fanwriterit Day21 – noctiphobia, paura irrazionale della notte e dell'oscurità.
 

 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: ClostridiumDiff2020